fumettomania #19 (2010) - extract

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40 ANNI DI FUMETTI MARVEL IN ITALIA INTERVENTI DI : CARLO SCARINGI - MAX BRIGHEL - MARCELLO VACCARI - MARIO BENE- NATI - ORLANDO FURIOSO - ANTONIO RECUPERO - MASSIMO BISSAT- TINI - GORDIANO LUPI - GIOS BRUSCA - ALBERTO CONTE - GIUSEPPE CAMUNCOLI - VINCENZO ACUNZO - IGNAZIO PIACENTI - BRYAN TAL- BOT - BARBARA NICORA - ALESSANDRO SCOCCIA & TIZIANA TRIMBOLI - CIUS - JOHN BOLTON - ALESSANDRO BORRONI - GIANCARLO RIZZO - MICHELA DE DOMENICO - OSCAR CELESTINI - ALESSANDRA BRACAGLIA - EMANUELA LUPACCHINO - ALESSANDRO BONI - FRANCESCO CONTE - KIRK KIMBALL - ROBBY REED - ALESSANDRO NERI - ANTONIO RUBI- NETTI - ROBERTO FIASCHI - STEFANO MARIANI - MARCELLO LOCATEL- LI- ANTONIO ZUCCARELLO - NINO STINGA - ALESSANDRO FERRARA - SIMONE GIUDICI - ANTONIO DE CATALDO - GIOVANNI DANIELE FRERI - GIACOMO LANDI - MIRELLA MENCIASSI - MARIA GRAZIA PERINI RIVISTA DI APPROFONDIMENTO - RECENSIONI - INTERVISTE - PREVIEW e STORIE A FUMETTI - N. 19 (20) - ANNO 2010 - COSTO: DONAZIONE LIBERA F UMETTOMANI @

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Extract Fumettomania, an annual publication (from 1990 until 2008, printed, digital since 2010) of insights, reviews, interviews and preview comics made ​​by young authors Mario Benenati and by the Cultural Association "Fumettomania Factory" - The complete copy of the magazine (74 pages) is chargeable, costs 3.00 € and you can request the email associaz.fumettomania.factory @ gmail.com or by making a payment on paypal - Estratto di fumettomania, una Pubblicazione annuale (dal 1990 fino al 2008 cartacea, dal 2010 digitale) di approfondimenti, recensioni, interviste preview e fumetti di giovani autori realizzata da Mario Benenati e dall’Associazione Culturale "Fumettomania Factory". La copia completa della rivista (74 pagine) è a pagamento, costa 3,00 euro e si può richiedere all'email [email protected] oppure effettuando un pagamento su paypal

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Page 1: Fumettomania #19 (2010) - extract

40 ANNI DI FUMETTI MARVEL IN ITALIAI N T E R V E N T I D I :

CARLO SCARINGI - MAX BRIGHEL - MARCELLO VACCARI - MARIO BENE-NATI - ORLANDO FURIOSO - ANTONIO RECUPERO - MASSIMO BISSAT-TINI - GORDIANO LUPI - GIOS BRUSCA - ALBERTO CONTE - GIUSEPPECAMUNCOLI - VINCENZO ACUNZO - IGNAZIO PIACENTI - BRYAN TAL-BOT - BARBARA NICORA - ALESSANDRO SCOCCIA & TIZIANA TRIMBOLI- CIUS - JOHN BOLTON - ALESSANDRO BORRONI - GIANCARLO RIZZO -MICHELA DE DOMENICO - OSCAR CELESTINI - ALESSANDRA BRACAGLIA- EMANUELA LUPACCHINO - ALESSANDRO BONI - FRANCESCO CONTE -KIRK KIMBALL - ROBBY REED - ALESSANDRO NERI - ANTONIO RUBI-NETTI - ROBERTO FIASCHI - STEFANO MARIANI - MARCELLO LOCATEL-LI- ANTONIO ZUCCARELLO - NINO STINGA - ALESSANDRO FERRARA -SIMONE GIUDICI - ANTONIO DE CATALDO - GIOVANNI DANIELE FRERI- GIACOMO LANDI - MIRELLA MENCIASSI - MARIA GRAZIA PERINI

RIVISTA DI APPROFONDIMENTO - RECENSIONI - INTERVISTE - PREVIEW eSTORIE A FUMETTI - N. 19 (20) - ANNO 2010 - COSTO: DONAZIONE LIBERA

FUMETTOMANI@

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Fumettomani@

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1990 - 2010

Direttore Culturale, grafica ed impaginazioneMario Benenati

Hanno collaboratoVincenzo Acunzo, Jolanda Agostino,Massimo Bissattini, John Bolton, LucaBoschi, Alessandro Boni, AlessandroBorroni, Alessandra Bracaglia, Max Bri-ghel, Giovanni Brusca, Giuseppe Ca-muncoli, Oscar Celestini, Cius, AlbertoConte, Francesco Conte, Antonio DeCataldo, Michela De Domenico, Vito DiDomenico, Alessandro Ferrara, RobertoFiaschi, Giovanni Daniele Freri, OrlandoFurioso, Giovanni Genovesi, MicheleGinevra, Simone Giudici, Kirk Kimball,Angela La Rocca, Giacomo Landi, An-drea Leggeri, Marcello Locatelli, Emanue-la Lupacchino, Gordiano Lupi, StefanoMariani, Mirella Menciassi, AlessandroNeri, Barbara Nicora, Giuseppe Orlan-do, Maria Grazia Perini, Ignazio Piacen-ti, Antonio Rubinetti, Antonio Recupero,Robby Reed, Giancarlo Rizzo, Carlo

Scaringi, Alessandro Scoccia, Nino Stin-ga, Bryan Talbot, Tiziana Trimboli, Gian-luca Umiliacchi, Marcello Vaccari, Ro-berto Vassallo, Antonio Zuccarello.

Sede fanzinec/o Mario Benenati, vicolo Basilico’ n. 6- 98051 Barcellona Pozzo di Gotto (ME)

Pagina webhttp://www.fumettomania.net

Pagine Facebookhttp://www.facebook.com/fumetttoma-nia.fanzinehttp://www.facebook.com/fumettoma-nia.net?ref=name

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Informazioni utiliSi collabora con la fanzine tramite co-municazione via posta e/o email.

Tutte le illustrazioni e gli articoli sonocopyright degli editori e degli autori.Si autorizza la riproduzione dei testiparziale o totale, e dei disegni dietrori-chiesta alla redazione.

Arretrati cartacei disponibilin. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 8 - 9 - 10 - 11 -12 - 13 - 14 - 15 - 16 -17 e 18Gli arretrati si possono richiedere alla:PAN Distribuzione , viale Emilio Po n.380, 41100 - Modena tel. 059/382111 oppure a Mario Benenati, vicolo Basilico’ n. 6 -98051 Barcellona P. di G. (ME)

Copertina Il disegno di copertina è di Oscar Cele-stini, i colori di Andrea Celestini.Il copyright di tutti i personaggi rappre-sentati e delle illustrazioni, presentinella rivista sono degli aventi diritti.

Fumettomani@ n°19 - Anno 2010Rivista di approfondimenti, recensioni, interviste, preview e storie a fumetti

a cura dell’Associazione Culturale FumettomaniaPubblicazione annuale senza scopo di lucro ed autofinanziata

Supplemento di Barcellonapg.it - Edizioni Smasher - Registrazione Tribunale di Barcellona P. G. n. 60 del 24/11/2005

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ue anni fa avevo scritto in questa pagina la parola fine a questo progetto editoriale, dopo diciotto anni.Oggi dopo 24 mesi di chiacchierate con gli amici di fumettomania, per email o di persona, mi accingo a ripren-dere a scrivere questo pezzo di apertura. Sono successe tante cose da allora, sono aumentati oltre misura imiei impegni e le mie responsabilità, dopo il matrimonio, ma il fumetto occupa ancora una parte fondamentaledel mio tempo libero, della mia voglia di rilassarmi e di mettermi in gioco.Abbandonato il cartaceo, per il momento, l’anno scorso mi sono studiato la piattaforma wordpress, ed horealizzato, nell’arco di sei mesi circa, un restyling totale del sito www.fumettomania.net, poi ho proceduto agemellarlo con il sito di Glamazonia, del mio amico Marcello Vaccari. Su Glamazonia.it ho ritrovato la vogliaed il piacere di scrivere e di realizzare qualcosa di valido nel panorama (tanto bistrattato) della critica a fumettiin Italia.All’ultimo Napoli Comicon, ho pure conosciuto Valentino Sergi e Nicola Pesce, che mi hanno illustrato inmaniera abbastanza completa una nuova realtà sul web, la comunity Comic-Soon, che riunisce in manieragratuita tutte quella realtà che magari hanno poca visibilità. E la scorsa estate, con qualche riserva, ho accet-tato anch’io la loro proposta di far parte della Comunity, anche se ciò ha significato finora tanti piccoli problemidi gestione da risolvere (compresa la sofferenza e l’incazzatura nel vedere il mio sito offline per circa un me-se). Ma le cose, a poco a poco, sembra che si stiano risolvendo e per ora restiamo all’interno della comunityanche se con qualche riserva.

Finita questa premessa, andiamo ai nostri presenti e futuri: Fumettomania si è sempre distinta per i contenu-ti, e questi non mancano nel nostro sito e neppure negli interventi su Glamazonia. In particolare sul sito hoideato la sezione comics tribute (articoli dedicati agli anniversari, di personaggi a fumetti, di autori o di colla-ne), con Carlo Scaringi, che delizia me, i lettori di Glama e quelli di Fumettomania.net, con i suoi ottimi inter-venti mensili. Sempre sul sito tra qualche mese arriveranno, a poco a poco, tutti i 19 numeri arretrati della nostra rivista, informato PDF, quindi leggibili e scaricabili dagli interessati, ed arriva anche la ricca rassegna stampa (anch'essain formato PDF) dedicata ai venti anni della nostra attività.Il nostro sito così si arricchisce diventando un archivio digitale della nostra opera.E i nuovi interventi? Eccoli! Da questo numero la rivista diventa interamente digitale, una vera e propria e-zine in formato PDF.Per questo primo numero ho mantenuto l’impostazione di quello cartaceo, aggiungendo il colore e qualche pic-cola modifica; per la prossima volta valuterò insieme a quelli che ne sono interessati, se modificare la rivista.

uesto nuovo numero, come il precedente, è diviso fisicamente in due parti, solo che stavolta le due parti siriferisco a due argomenti differenti e vengono pubblicati a distanza di alcuni mesi.La prima parte (di 76 pagine, copertina e retrocopertina comprese), indicata con il n. 19, è dedicata ai “ 40anni di fumetti MARVEL in Italia”; questo compleanno si è celebrato in aprile ma noi per motivi organizzati-vi e logistici lo abbiamo prolungato per proporre una serie di articoli a 360° sulla Marvel in Italia, due intervi-ste, a Giuseppe Camuncoli e a Maria Grazia Perini (conosciuta come MGP per chi ha seguito i fumetti Mar-vel degli anni ‘70 ), ed infine con tanti tributi disegnati, sia da autori professionisti, sia da autori semiprofessio-nisti ed esordienti.Lo stesso approfondimento sarà proposto inoltre come Speciale sul sito di glamazonia, in formato html,con impaginazioni e grafica completamente diverse.Un legame profondo, quindi, quello tra fumettomania e glamazonia, rafforzato anche dai tre articoli pensati edimpaginati su Glama e facenti parte di questo numero.

La seconda parte di questo nuovo numero, infine, sarà chiamato 19bis, ed sarà dedicato ai venti anni dellanostra rivista, con contributi scritti e disegnati. Per la sua pubblicazione bisognerà aspettare qualche mese.

In conclusione, l’esperimento di riproporre la rivista in forma digitale è stata l’ennesima sfida che mi sono po-sto e che ho proposto a quelli che hanno partecipato e che ringrazio di cuore, uno per uno.Il giudizio lo lascio ai voi lettori.

mario benenati

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Fumettomani@

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5APPROFONDIMENTO

MARVEL 40 ANNI IN ITALIA(parte prima)

a cura di Mario BenenatiINTERVENTI DI : CARLO SCARINGI - MAX BRI-GHEL - MARCELLO VACCARI - M. BENENATI -ORLANDO FURIOSO - ANTONIO RECUPERO -

MASSIMO BISSATTINI - FRANCESCO CONTE -GORDIANO LUPI

26MARVEL TRIBUTE

GioBrus

28INTERVISTA A

GIUSEPPE CAMUNCOLIa cura di Alberto Conte

33MARVEL TRIBUTE 1

VINCENZO ACUNZO - IGNAZIO PIACENTIBRYAN TALBOT - BARBARA NICORA

ALESSANDRO SCOCCIA & TIZIANA TRIMBOLI -CIUS - JOHN BOLTON - ALESSANDRO BORRONI -GIANCARLO RIZZO - MICHELA DE DOMENICO -OSCAR CELESTINI - ALESSANDRA BRAGAGLIA -EMANUELA LUPACCHINO - ALESSANDRO BONI

49APPROFONDIMENTO

MARVEL 40 ANNI IN ITALIA(parte seconda)

a cura di Mario BenenatiINTERVENTI DI : C. SCARINGI - F. CONTE -

KIRK KIMBALL - ROBBY REED - ALESSANDRONERI - M. BENENATI - ANTONIO RUBINETTI

61MARVEL TRIBUTE 2

ROBERTO FIASCHI - STEFANO MARIANI -MARCELLO LOCATELLI - ANTONIO ZUCCARELLO- NINO STINGA - A. NERI - ALESSANDRO FER-RARA - SIMONE GIUDICI - ANTONIO DE CATAL-

DO - GIOVANNI DANIELE FRERI - GIACOMO LAN-DI- MIRELLA MENCIASSI

70INTERVISTA A

MARIA GRAZIA PERINI (MGP)a cura di AA.VV.

SOMMARIO

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APPROFONDIMENTO

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40 ANNI IN ITALIAa cura di Mario Benenati <[email protected]> e del sito Glamazonia.it

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La parabola della Timelydi Max Brighel

orse già sapete che l’attuale Marvel prese il vianel 1961 con Fantastic Four 1 e continuò nei de-cenni successivi con tante collane a voi note; ma lasua storia di casa editrice ha inizio nel 1939 quandol’editore Martin Goodman pubblicò Marvel Comics1.

A quei tempi, la casa editrice si chiamava però Ti-mely Publications e offriva ai suoi lettori storie disupereroi (tra cui la Torcia Umana di Carl Burgos, ilSub-Mariner di Bill Everett e il Capitan America diSimon & Kirby), funny animals (i cosiddetti animaliparlanti umanizzati) e umorismo adolescenziale à laArchie. La Timely non fu mai tanto importante quantola All-American/National (la futura DC Comics)durante gli anni '40, ma pubblicò alcuni albi a fumettiche divennero molto popolari come Captain Ameri-ca Comics e Sub-Mariner Comics.

Per la fine degli anni '40, tuttavia, poiché l’interes-se per i supereroi cominciava a scemare, gli scrittori,i disegnatori e gli editor di Goodman iniziarono a

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Copertina di Marvel Mystery Comics. Per gentileconcessione di Marcello Vaccari. © Marvel Comics

MARVEL - 40 ANNI IN ITALIA : APPUNTI DI STORIAAPPROFONDIMENTO

Ve lo sareste immaginato che i vari Stan Lee e Jack Kirby iniziarono la loro carriera con "funny ani-mails" e donnine? E che alcuni personaggi sono passati dalla Marvel alla DC per problemi di stipen-dio? E, soprattutto, che la Marvel non è sempre stata quella che è oggi?In questo articolo, direttamente dal sito www.glamazonia.it, Max Brighel - ex traduttore DC eMarvel per Granata/Play Press e Star Comics, oggi editor/curatore di comics e manga PaniniComics - vi racconta i primi decenni della storia della Casa delle Idee.

a storia della Mar-vel è legata quasiesclusivamente a quelladi Stan Lee, vero no-me Stan Lieber, natoa New York il28.12.1922. Aveva ap-

pena 17 anni quando cominciò a lavorare comesceneggiatore per la Timely, piccola casa editriceche voleva puntare su personaggi in qualche mo-do simili a Superman e Batman. Nacque così neiprimi anni ’40, all’inizio della guerra, Capitan A-merica, primo eroe di carta apertamente schiera-to contro i nazisti. Nel 1942 Stan Lee divenne direttore della Timely,che presto sarebbe diventata Marvel, un nomeche richiama abbreviandolo il termine inglese me-raviglioso. Sotto la spinta di Lee, e con l’aiuto dibravi disegnatori come Jack Kirby, Steve Ditko,Romita, Buscema e altri, vennero creati moltisupereroi, quasi tutti abbastanza violenti e scatu-

riti dal clima bellico. Tornata la pace, il filone siesaurì, per riprendere forza negli anni ’60 quandoil clima di guerra fredda quasi sollecitava una mo-bilitazione patriottica anche dei supereroi. Maquesta nuova generazione ideata quasiinteramente da Stan Lee – Spiderman, i Fantastici4, Iron Man, Hulk, ecc. – era diversa. Quasi tuttierano individui normali divenuti supereroi per ef-fetto fortuito di radiazioni o filtri chimici. E tutti siportavano dietro problemi psicologici. Erano per-sonaggi umani e quasi credibili, e sono vissuti alungo, anche incontrandosi o scontrandosi fra lo-ro, rilanciati inoltre dai molti film girati in questiultimi anni. Dagli anni ’80 Stan Lee è diventato responsabiledel settore cinematografico e televisivo della Mar-vel, una grande azienda che migliaia di supereroinon sono riusciti a salvare dalla crisi. Adesso èstata assorbita dalla Disney per una montagna didollari. Forse comincerà una nuova fase, almenolo sperano i lettori.

LLA MARVEL

di Carlo Scaringi < [email protected] >

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mettere fuori fumetti di molti nuovi generi (avventuraclassica, gialli, horror/fantasy, rosa, umoristico, fan-tascienza, guerra e western) i quali, nella gran partedei casi, sostituirono i precedenti. Nei primi anni deldecennio successivo, il nome Timely cessò definitiva-mente di essere usato: gli autori di Goodman, co-munque, continuarono a lavorare nei suoi uffici, dacui uscirono quasi sempre per motivi finanziari co-mics senza marchio e casa editrice definiti, eccettua-to un piccolo globo con su scritta la parola "Atlas".Rimandando ad un prossimo articolo l’excursus sulperiodo Atlas che va dai primi anni '50 al 1961, vipropongo stavolta una brevissima panoramica del de-cennio Timely nella cosiddetta Golden Age (età dell’o-ro) dei comics…

Gli inizi

Sul finire degli anni '30, Martin Goodman era l’edi-tore di diverse "pulp magazines" (riviste antologichea basso prezzo con racconti illustrati) di scarso suc-cesso quali Complete Western Book e Star Detec-tives e, come tanti colleghi, era disperatamente allaricerca di nuovi trend nell’editoria. Narra la leggendache, nell’estate del 1939, fu avvicinato da FrankTorpey, manager di vari fumettari riuniti sotto ilmarchio Funnies Incorporated, il quale gli proposedi pubblicare una rivista a fumetti eroici intitolataMarvel Mystery Comics, che emulasse il basso co-sto ed il crescente successo sin dall’uscita, di ActionComics 1 del giugno 1938, con la prima storia di Su-perman. Così, Goodman ordinò un gruppo di storiecon nuovi e originali eroi alla Funnies Inc. e questafornì l’incarico agli autori che riteneva più adatti: cosìCarl Burgos creò la Torcia Umana, Paul Gustavsonideò l’originale Angelo (un debole emulo di SimonTemplar il Santo), e Bill Everett usò la sua creazioneSub-Mariner, inizialmente sviluppata e apparsa suMotion Picture Funnies’ Weekly, rivista promozio-nale regalata nei cinema. Questi tre personaggi insie-me con Ka-Zar il grande (un eroe studiato per le pulpmagazines di Goodman poi rinnovato dalla Marvel),Jungle Terror, Masked Raider (un Lone Ranger conpoca immaginazione) composero il cast di Marvel My-stery Comics 1 datato ottobre 1939: una pietra milia-re nella storia dei fumetti di supereroi.

Il periodo anteguerra

Abbastanza contento dei risultati di vendita di Mar-vel Mystery Comics 1 da ordinare altre storie, Good-man decise di comporre uno staff fisso per la suanuova linea di fumetti iniziando con l’assumere l’edi-tor/scrittore/disegnatore Joe Simon, uno dei collabo-ratori della Funnies Inc.. Per capitalizzare il successo,l’editore pensò di trasformare l’albo di prova in unacollana regolare, aggiungendo la parola "mystery" neltitolo e cercando di coprire quanti più generi avventu-rosi possibili con personaggi come American Ace,Ferret, ed Electro la Meraviglia dell’epoca. Nel gen-naio 1940, ideò poi una seconda rivista fallita doposole 8 uscite, Daring Mystery Comics, che ebbe laparticolarità di presentare nuovi personaggi di Joe Si-mon praticamente in ogni numero: eroi dimenticaticome John Steele, Trojak l’uomo tigre e Marvex il su-per-robot. Non dandosi per vinto, Goodman lanciò

Mystic Comics, che soffrì dello stesso problema diDaring pur presentando storie di qualità superiore, el’infame Red Daven Comics, che chiuse dopo… unsolo numero! In particolare, su Mystic 1 debuttò il su-pergruppo chiamato 3Xs ispirato all’allora popolaretrasmissione radiofonica “I love a mystery” ma, acausa della pessima qualità di storie e disegni, nonarrivò molto in là.

Per ristabilirsi da questa sequenza di insuccessi,l’editore pensò bene di far incontrare i due suoi eroipiù famosi (la Torcia Umana e Sub-Mariner) in un’uni-ca storia firmata da entrambi i loro creatori: il primovero crossover della storia dei fumetti Marvel! Questaidea così innovativa fece aumentare le già buonevendite di Marvel Mystery Comics, spingendo Good-man a liberarsi della Funnies Inc. (di cui acquistò tut-ti i personaggi) e a contare soltanto sul pool di autorinel frattempo contattati da Simon per lo staff di free-lance della Timely.

Nell’autunno del 1940, Goodman fu pronto a e-spandere la sua linea di fumetti con varie testate tracui Human Torch, un'altra rivista antologica con ilsuo personaggio di punta che ( non posso crederci iostesso!) partì dal n. 2 seguendo la numerazione diRed Raven e introducendo il giovane partner dellaTorcia: Toro. Puntando sulla sempre più proficua col-laborazione tra Joe Simon e l’amico Jacob Kurtzberg(in arte Jack Kirby!), Goodman chiese loro di inventa-re nuovi eroi, e i due se ne vennero fuori con un per-sonaggio che cambiò letteralmente la storia dei fu-metti: Capitan America. La guerra era nell’aria ed eraimpossibile evitarne l’argomento, così Simon & Kirbypensarono bene di inventare un eroe patriottico che

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Copertina di Marvel Mystery Comics, con HumanTorch e Toro. Per gentile concessione di M. Vaccari. © Marvel Comics

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combattesse i temuti nazisti come già avevano fattola Torcia e Sub-Mariner (il quale da lì a poco acquisìuna testata personale), nonché la loro precedentecreazione, Marvel Boy. E Captain America Comics 1,datato marzo 1941, fu un immediato best-seller arri-vando a vendere addirittura un milione di copie a set-timana: un successo goduto anche da Simon & Kirbyche, grazie a una sottospecie di asta portata avantiper circa un anno, riuscirono a spillare a Goodmanuna percentuale sulle vendite. Naturalmente, Capnon fu il primo eroe patriottico, ma eclissò in brevetempo tutti gli altri agli occhi del pubblico americanograzie alla potenza narrativa di Simon & Kirby. Nelfrattempo, lo staff fisso della Timely continuava acrescere e, dopo l’inchiostratore Syd Shores, neentrò a far parte il cugino di Goodman: StanleyLieber, un signore che sarebbe diventato un giornopopolare con lo pseudonimo di… Stan Lee! La suaprima storia fu contenuta in Captain America Co-mics 3, un albo memorabile che, in copertina, sfog-giava il primo Cap del grande Alex Schomburg e,all’interno, il ritorno di un personaggio poi diventatoun’icona di pura malvagità a fumetti: il Teschio Ros-so!

L’estate del 1941 fu molto intensa per lo staff Ti-mely, poiché i profitti accumulati da Goodman lospinsero a chiedere a Simon & Kirby una nuova se-rie: All-Winners Comics, un albo con protagonistitutti i personaggi più famosi della Timely, almeno i-nizialmente non ispirato all’analogo della National(All-Star Comics con la Justice Society of Ameri-ca). Fu poi la volta dell’innovativo Young Allies 1,un fumetto unicamente dedicato ai ragazzini conprotagonisti Toro, Bucky (il giovane partner di Cap)e un gruppo di adolescenti di New York City, vale adire Knuckler, Whitewash (un nero piuttosto stereo-

tipato come Ebony, il socio di Spirit), Tubby e Jeff.Questa fu l’ultima importante creazione compiuta perla Timely da Simon & Kirby, che decisero di non esse-re abbastanza pagati da Goodman in rapporto allaquantità e alla qualità del loro lavoro, passando com-pletamente alla National quando furono trovati daStan Lee con le mani… nella pagina disegnata. Con laloro partenza, Lee diventò caporedattore e la Timelysi perse alcuni loro personaggi memorabili comeSandman, Guardian e la Newsboy Legion che sareb-bero andati ad arricchire la National. Poi i Giapponesibombardarono Pearl Harbour e tutto cambiò improv-visamente...

Gli anni della guerra

Uno dei più ovvi cambiamenti nei fumetti Timely fuquello dell’identità del nemico: gli eroi avevano, infat-ti, combattuto per più di un anno i Tedeschi, ma nonsi erano mai scatenati contro i Giapponesi… Inizial-mente poco conscio delle azioni giapponesi nel sudestasiatico, dopo Pearl Harbour, il pubblico americanorealizzò il "pericolo giallo" e questo fu subito riflessoin Captain America Comics 13 (datato aprile1942), in cui si può tranquillamente affermare cheapparve il primo giapponese stereotipato della storiadei fumetti. La chiamata alle armi, purtroppo, arrivòanche per alcuni membri dello staff Timely come StanLee, Bill Everett e Carl Burgos, ma questo non ral-lentò in alcun modo la casa editrice che, anzi, espan-se staff e produzione. Consapevole del successo chela Dell stava avendo con i personaggi disneyani,Goodman lanciò Comedy Comics e Joker Comics,dove debuttarono praticamente i grandissimi BasilWolverton (con il suo personaggio Powerhouse Pep-per), e Harvey Kurtzman. Su Comedy Comics, una

Copertina di Captain America Comics n. 27. Per gentile concessione di M. Vaccari. © Marvel Comics

Copertina di The Human Torch, con lo storico primo scon-tro con SubMariner. Per gentile concessione di M. Vaccari. © Marvel Comics

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rivista iniziata con storie di supereroi come The Findi Bill Everett e Citizen V di Ben Thompson, fece lasua prima apparizione un personaggio diventato poiimportante per la Timely quanto Capitan America:Super Rabbit! Completamente dimenticato al giornod’oggi, questo super-coniglio non fu il primo dellastoria dei fumetti ma, oltre che nella sua testata,apparve in tutti gli albi di "funny animals" della Ti-mely, e fu sempre realizzato con abilità e amore.Proprio in questo periodo, Lee fu sostituito da un e-sperto di questo genere, Vincent Fago, che avevalavorato su Braccio di ferro e Betty Boop per gli stu-di Max Fleischer. Oltre a Wolverton e Kurtzman, igrossi nomi della Timely dell’epoca erano Otto Bin-der, Syd Shores e Alex Schomburg che lavorava-no prevalentemente su albi di "funny animals", or-mai diventati più popolari di quelli di supereroi.

Alla fine del 1942, la Timely iniziò a pubblicareMiss Fury, una serie su di una supereroina realizza-ta da una delle poche donne che lavoravano all’epo-ca nel campo dei fumetti, ovverosia Tarpe Mills cheaveva creato il personaggio per le strisce quotidia-ne. Altri personaggi femminili, la Bionda Fantasma(riapparsa negli anni '90 su She-Hulk) e Miss Ameri-ca, apparvero nell’estate 1943 su All-Select che,addirittura, con il n. 12 cambiò il proprio nome inBlonde Phantom. Miss America fu, tuttavia, la pri-ma vera eroina della casa editrice e, pur essendofondamentalmente una versione più potente di Ca-pitan America, fu accolta positivamente dal pubblicoguadagnandosi presto una sua collana. Per qualchemisteriosa ragione, Miss America si trasformò in u-na collana di storie rosa per ragazzine diventando an-che più popolare di prima grazie a personaggi comeMillie la modella, Nellie l’infermiera e Patsy Walker.

Nonostante la scarsità di carta e talenti causatadalla guerra, l’industria dei fumetti continuava ad an-dare forte e addirittura Capitan America divenne pro-tagonista di un film di successo della Republic Pic-tures: questo poiché il governo spediva comics alfronte tra i generi di prima necessità e i bambini era-no diventati appassionati di "funny animals". L’emi-nente magazine Newsweek stabilì, infatti, in un arti-colo del 1943 che gli editori di fumetti vendevanoqualcosa come 25 milioni di copie mensili per un to-tale di 30 milioni di dollari di incasso. Ma il successonon poteva durare.

Declino e caduta

Sebbene la fine della guerra giocò una grossa partenella fine della Timely, non fu certo la sola causa. Ladiminuzione d’interesse per i supereroi in generale e-ra iniziata poco prima della guerra e, anche se la no-stra casa editrice aveva già iniziato ad allontanarsidal genere, questo influì negativamente sul suo an-damento. Tra l’altro, i cattivi non potevano più esseretedeschi e giapponesi e, anche se le generazioni suc-cessive avrebbero preferito quelli in costume, il logicosostituto post-bellico non fu trovato immediatamen-te.

Perso il supporto del governo che non spediva più ifumetti ai soldati, le case editrici non ritrovarono il lo-ro pubblico usuale nei veterani, che preferirono spen-

dere i loro soldi in altre cose; inoltre, le donne e i ra-gazzini, divenuti più ricchi grazie ai lavori compiutidurante la guerra, ritornarono alle loro abitudini e alloro status sociale. Il cambiamento dei gusti del pub-blico, adesso più propenso ad avventure realistichecome si evince d’altronde dal cinema e dalla lettera-tura del periodo, portò quindi a una crisi soprattuttodel genere supereroico che, istituzionalmente, è inca-pace di realismo puro.

Negli anni '50, quindi, la Timely conobbe un mini-mo storico che, però, fu ravvivato da qualche bellapensata di Stan Lee, il quale già iniziava a far muove-re vorticosamente le rotelle del suo cervello. Millie lamodella e gli altri fumetti per ragazze furono una suaidea, e anche il più grosso supergruppo della Timelydopo i 3Xs, l’All-Winners Squad, che consisteva diCapitan America, Bucky, la Torcia Umana e Toro,Miss America e la Trottola. Fu da queste basi che RoyThomas creò negli anni 70 il supergruppo degli Inva-sori. Visto il buon successo di Blonde Phantom, Leelanciò poi altri tre albi dedicati a supereroine: Namo-ra, Sun-Girl e Venus, ma, a causa della loro scarsaqualità, solo quest’ultimo durò più di tre numeri. Perquanto grandi fossero stati i suoi sforzi, Lee non potéimpedire la cancellazione o il cambiamento di generedi testate supereroiche che erano state popolari finoad allora.

Ovviamente, la casa editrice di Goodman non cessòle pubblicazioni come Timely vera e propria a causadella crisi dei supereroi tuttavia, come detto in aper-tura, iniziò a occuparsi di altri generi entrando nellacosiddetta era Atlas.

Di cui prometto di parlarvi (prima o poi).

Copertina di Miss America, nel periodo in cui pubblicavastorie rosa per ragazzine. Per gentile concessione di M.Vaccari. © Marvel Comics

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iovanni Brusca vive aPalermo con moglie e figli.

Lavora per le Poste italiane,ma è stato tra i vincitori delconcorso per fumettisti e giova-ni esordienti di Prato, edizioni1991-92 e 1995-96 (con testidi Roberto Di Fresco), conannesse premiazioni e mostre.

Ha collaborato con “Fumetto-mania’’ con le mostra espositi-ve a Barcellona P.G. nel 1994 enel 2001 e con gli stand dellaFiera di Roma, Expocartoon,nel 1995 e 1996 (bei tempi!);

Ha collaborato con la CasaEditrice Universo, anni 1992e 1993 con la pubblicazione diuna storia su “Intrepido’’ (testodi Michelangelo La Neve) ealtri lavori (tra cui alcune illu-strazioni per Sprayliz);

G

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Ha collaborato con riviste localipalermitane (vignette, illustrazio-ni, anche a colori) con cadenzasettimanale e passaggi TV dellevignette in vari programmi, sem-pre in emittenti locali, tra gli anni‘92-’97.

Poi è stato costretto a smettere,dedicandosi solo alla sua famiglia.

In 12 anni non ha più realizzatouno scarabocchio, nè letto un fu-metto.

Dall’inizio del 2009 è tornato adisegnare, prime utilizzando solo

Sopra l’illustrazione di GioBrus, quale tributo ad AmazingSpiderman n. 39 dell’agosto 1966, Di lato, invece, la cover orginale di quell’albo, di John Romita Sr.,riproposta nella collana L’Uomo Ragno Classic ( Star Comics,pubblicato nel gennaio 1992). Per gentile concessione dell’Autore.Spiderman © Marvel Comics

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INTERVISTA A GIUSEPPE CAMUNCOLI

UN EMILIANO ALLA MARVELdi Alberto Conte <[email protected]>

lberto Conte: Se non ricordo male, i pri-mi tuoi lavori che ho letto sono stati Bonerest eQuebrada, in collaborazione con Matteo Casali:entrambi progetti autoriali, che richiamavanoalla mente prodotti statunitense, in particolarequelli prodotti dalla linea Vertigo (SwampThing, Hellblazer). Confermi? In caso positivo,come ha facilitato la narrazione di Matteo il tuoapprodare al metodo USA?

Giuseppe Camuncoli: Confermo, confermo. Que-ste nostre prime autoproduzioni (così come i vari pro-getti, ovviamente inediti, che negli anni avevamo ini-ziato a sottoporre a tutti gli editori italiani) erano unadiretta conseguenza delle nostre letture di riferimentodell’epoca, e del nostro amore per esse. Soprattutto“vertighiane” (Moore, Milligan, Morrison, Delano& Co.), ma passando anche attraverso WATCHMEN,DARK KNIGHT RETURNS, LOVE & ROCKETS deiFratelli Hernandez, METROPOL di McKeever, in-somma un bel mix di letture che poi sono state ricon-fermate negli anni come capisaldi della letteratura afumetti, e che ancora oggi risultano fresche, accatti-vanti, attualissime.

Questo codex di riferimento, condiviso da entrambi,è stato l’humus che ha partorito i nostri primi fumetti.Ci si muoveva insomma su un terreno comune, cono-sciuto, accogliente, che ha sicuramente facilitato le si-nergie che devono necessariamente scaturire tra te-sto e disegni per fare buoni fumetti.

A.C.: Formulo una domanda articolata in diversipunti per approfondirne tutti gli aspetti. Come si di-stingue secondo te la metodica di lavoro tra au-tore e casa editrice d’oltreoceano da quella eu-ropea? Come si distingue secondo te la narra-zione dei fumetti statunitensi da quelli europei?Come nello specifico poi quella della Vertigo,forse più orientata all’aspetto letterario ed arti-stico della produzione di fumetti (se sei d’accor-do), da quella della Marvel, maggiormente in-centrata sullo sviluppo di personaggi main-stream, ormai iconici nella cultura di massa?

G.C.: Nello specifico processo di lavorazione, non cisono grandi differenze. Le sceneggiature ormai sonotutte dettagliate al millesimo – ormai, da quel che mi

dicono, gli unici autori a ricorrere al metodo “MarvelStyle” inaugurato da Stan Lee & Jack Kirby sonoTom DeFalco e Dan Slott – e una volta ricevutequelle, poi il disegno, l’eventuale colorazione e l’edi-ting seguono un flusso piuttosto omogeneo un po’ o-vunque. Le narrazioni possono essere molto diverse,soprattutto per il formato (un albo americano di 22pagine ha un ritmo e una composizione e una scan-sione di lettura molto differenti da un bonelliano da100 pagine, oppure da un cartonato francese), e conesse anche la gabbia, lo stile di disegno o la prosa,ma questo è vero anche per due fumetti dello stessogenere realizzati da autori diversi, ad esempio: il Bat-man di Frank Miller e Jim Lee è radicalmente diver-so dal Batman di Brian Azzarello e Eduardo Risso.

A

Questa intervista è stato il primo intervento consegnato, per questo nuovo numero,nel settembre del 2009. Inizialmente pensavo di dedicare la rivista ai “70 della Marvel Comics” ma, dalmomento che ho cominciato ad organizzarla nell’estate del 2009, era quasi impossibileriuscirci.Del progetto originario ho solo realizzato tre incontri con gli istituti scolastici nella miacittadina, tra dicembre 2009 e gennaio 2010, mentre ho trasformato tutto lo specialededicandolo ai 40 anni di fumetti della marvel pubblicati Italia.Ecco spiegato il motivo per cui nell’intervista si parla anche dei 70 anni della MarvelComics.aM.B.

L’AUTORE OSPITE

Tavola tratta dalla collana “Dark Wolverine” con l’incontro-scontro tra i Fantastici Quattro e Daken. Per gentile con-cessione dell’Autore. © Marvel Comics

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ti imminente la ristampa del volume presso Panini),senza contare le molte soddisfazioni ricevute durantele varie presentazioni, compresi i due bagni di folla(quello di Mantova e quello di Lucca) in compagnia diLuciano. Lo stesso Luciano poi si è rivelato, non trop-po sorprendentemente a dire il vero, una personafantastica, ci ha lasciato libertà assoluta nel nostrolavoro, senza mai farci mancare il suo supporto e ilsuo apprezzamento. Insomma, “La neve se ne frega”ha segnato un’altra, importante tappa per quel cheriguarda la mia crescita, sia personale che autoriale.Mi pare giusto quindi sottolineare anche l’ottimo lavo-ro del team che, oltre a noi, ha lavorato alle pagine diquesta graphic novel, ovvero Lorenzo Ruggiero allechine, lo Studio KmZero ai colori, Michele Petruccial lettering, Gabriele Dell’Otto che ha dipinto le miematite per le cover dell’edizione da edicola, e infineSimon Bisi che è stato dell’opera il puntuale e preci-so editor.

A.C.: La Marvel ha compiuto 70 anni (nel2009, nda) : un bel traguardo per una delle caseeditrici più importanti e famose a livello plane-tario. Riveste un qualche significato particolarenel tuo immaginario la grande M? Hai disegnatotra le altre cose uno speciale di Ms. Marvel, unastoria di Spiderman Tangled web ed una di IronFist, Wolverine e stai lavorando su un progettoper gli F.F.

G.C.: Per essere precisi, la storia di SPIDER-MAN’S TANGLED WEB, scritta da Brian Azzarello,segna il mio esordio per la Casa delle Idee, nel 2002.Una storia davvero eccezionale, quella di Brian, seposso permettermi. Poi un lungo periodo di pausa,per riprendere negli ultimi anni con MS. MARVEL (dicui ho disegnato due speciali, entrambi con chine diLorenzo Ruggiero), uno speciale sugli Araldi diGalactus, uno speciale di IRON FIST, la miniserie

X-INFERNUS, e ultimamente il primo story-arc, “ThePrince” della rinominata serie DARK WOLVERINE(in coppia col mio maestro, Onofrio Catacchio), cheha avuto un ottimo successo negli States, sia a livellodi critica che di pubblico (il primo numero è stato ri-stampato con una nostra cover). Proprio il successodi DARK WOLVERINE ha spinto la Marvel a offrirmi dicontinuare a seguire le gesta di Daken, figlio di Lo-gan, personaggio molto complesso che sto davveroadorando. Merito anche delle ottime sceneggiature diDaniel Way e Marjorie Liu. Insomma, la Marvelconta di tenermi impegnato nei prossimi tempi, cer-cherò di fare del mio meglio!

Per tornare alla tua prima domanda, alla Marvel so-no affezionato sin da ragazzino. Sono nato nel 1975,ho iniziato a leggere i fumetti con i TEX di mio padre,ma ben presto sono stato catturato dai cartoni ani-mati giapponesi (soprattutto i robottoni, ma anche ivari Kyashan, Polymar, Cyborg 009) e soprattuttodai fumetti Marvel Corno. Anche perché in queglianni, che si avviavano verso il declino e la chiusuradella casa editrice di Secchi, di fumetti DC/Cenisione vedevo solo qualcuno ogni tanto dal barbiere, o inqualche mercatino. Quindi per me la DC non ha avutomoltissima influenza nei miei anni di formazione gio-vanile. Ne ha avuta, e davvero rilevante, invece, piùtardi, durante l’adolescenza, con la Vertigo e con ifumetti più maturi che citavo in apertura. Ma da bam-bino, ero un “Marvel Zombie”. Quindi ovvio che affet-tivamente poter lavorare ora per la Casa delle Ideemi procuri sempre un piacere aggiuntivo.

A.C.: Puoi citarmi alcuni autori che ami parti-colarmente e quelli di cui ti senti in qualche mi-sura debitore nello sviluppo del tuo segno grafi-co o del tuo metodo narrativo?

G.C.: Ce ne sono tantissimi, e come sempre mirenderò conto una volta consegnata l’intervista cheme ne sono scordati altrettanti. Comincio a bombasenza distinzione tra quelli che amo e quelli che piùmi hanno influenzato, perché in fondo anche autoriche amo alla follia ma molto diversi da me come stile,hanno in qualche modo cambiato il mio approccio allapagina o al segno. Essi sono: Hugo Pratt, AndreaPazienza, Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi, IvoMilazzo, Sergio Ticci, Fernando Fusco, OnofrioCatacchio, Moebius, José Munoz, Alberto Brec-cia, Eduardo Risso, Marcelo Frusin, Jack Kirby,Gene Colan, John Byrne, Kevin Nowlan, Mike Mi-gnola, Frank Miller, Jim Lee, Kent Williams, Da-ve McKean, Duncan Fegredo, Chris Bachalo,Sean Phillips, Ted McKeever, Marc Hempel,Teddy Kristiansen, David Lloyd, Dave Gibbons,Alan Davis, Gary Frank, Dale Keown, Adam Ku-bert, Travis Charest, Leinil Yu, Phil Hale… Ma ve-drai che qualcuno manca di sicuro!

A.C.: Cita, invece, alcuni giovani autori no-strani e non, disegnatori e scrittori, che ritienidi particolare valore.

G.C.: Qui sul “giovane” iniziamo ad andare su unterreno incerto, anche perché in alcuni casi parliamopoi di persone che hanno solamente qualche anno inmeno di me; facciamo che per “giovani autori” inten-

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do professionisti che si sono affacciati alla ribalta ocomunque affermati recentemente? Allora, tra i dise-gnatori citerei in ordine sparsissimo Antonio Fuso,Giacomo Bevilacqua, Matteo Scalera, FrancescoMattina, Alessandro Vitti, Andrea Borgioli, Fran-cesco Ripoli, Francesco Biagini, Sara Pichelli,Marco Checchetto, Denis Medri, Michele Bertilo-renzi, Cristiano Cucina, Giorgio Pontrelli, Rober-to di Salvo, Gianluca Gugliotta, Kristian Donald-son, Sean Murphy, Rafael Albuquerque, ManueleFior, Sergio Algozzino e Bastien Vivés, quasi tuttepersone che conosco o che ho incontrato, e che mipare stiano facendo veramente ottime cose nei ri-spettivi settori. Questi ultimi tre poi li cito anche co-me scrittori, essendo autori completi, dato che oltreal segno mi piace parecchio la loro poetica narrativa,e vi aggiungo Marco Rizzo, Francesco Matteuzzi eLuca Blengino… ma anche su questa domanda sonosicurissimo che mi sono perso per strada qualche no-me. E poi, ultimamente, con la mole di lavoro che misto sobbarcando, devo dire che ho ridotto tantissimole letture… In ogni caso, credo che il fumetto sia inbuonissime mani, per quel che riguarda i nuovi talen-ti della scena mondiale.

A.C.: Sempre nel 2009 è uscito un nuovo nu-mero del DDCF, dove disegni una storia dell’In-dagatore dell’Incubo: come ti sei trovato a lavo-rare con il tipo di narrazione stile Bonelli, incen-trata sulla gabbia classica delle tavole?

G.C.: Mah, molto bene e senza nessun problema.Mi ero del resto già cimentato con una gabbia meno

libera di quella americana con “Gli Scorpioni DelDeserto”, quindi non è stato per nulla difficile im-postare la pagina secondo uno schema più classi-co, e non fare “sbordare” le figure dai bordi dellavignetta. Devo dire, anzi, che credo sia più diffici-le il contrario, ovvero passare da un formato “bo-nelliano” a uno americano, ma poi per tutti è soloquestione di abitudine e di adattamento a una re-gia e a un ritmo narrativo diverso. Devo dire tral’altro, che, oltre che un vero e proprio onore peruno che è cresciuto ed ha imparato a leggere gra-zie a “Tex”, è stato anche un piacere essere statochiamato a lavorare su un personaggio così iconi-co come Dylan Dog. Non capita tutti i giorni dientrare a far parte, anche solo come disegnatoreospite, di una scuderia di autori che fa paura soloa leggerne i nomi, e per di più, sotto una coperti-na dipinta dal maestro Sergio Toppi.

A.C.: Quali sono i tuoi progetti futuri, oltrea proseguire nella tua veste di direttore arti-stico della Scuola Internazionale di Comicsdi Reggio Emilia: hai per caso in mente direalizzare qualcosa come autore completo?

G.C.: Prima o poi lo vorrei fare di sicuro. Per o-ra, come dico ormai da anni, continuo a impararedai grandi scrittori con cui ho il piacere di collabo-rare, e spero che arriverà prima o poi il momentoin cui mi sentirò pronto per raccontare qualcosa dimio. Oppure, perché no, di scrivere una storia perun altro disegnatore, anche questo non mi dispia-

Tavola tratta dalla collana “Hellblazer n. 258”. Per gentile con-cessione dell’Autore. © DC Comics

Cover del n. 2 della miniserie antologica X-MEN: TO SERVE ANDPROTECT (2010), che reinserisce i Mutanti al fianco degli eroiMarvel. Per gentile concessione dell’Autore. © Marvel Comics

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cerebbe. Devo dire che il bello di questo mestiere,per come lo affronto io, è che le cose si muovonocontinuamente, e che ci sono tante opportunità perfare cose sempre diverse, sempre interessanti. Nel-l’immediato futuro, oltre a dirigere e a insegnare allaScuola Internazionale di Comics qui a Reggio E-milia, con M. Casali, Grazia Lobaccaro e mia mo-glie Jessica, continuerò a disegnare su “Hellblazer”della Vertigo (con Stefano Landini, su testi delgrandissimo Peter Milligan) e su “Dark Wolveri-ne” della Marvel (con il mio maestro O. Catacchio, sutesti della coppia rivelazione Daniel Way & MarjorieLiu), con alcuni lavori laterali – ho per esempio di re-cente illustrato due sequenze, di 15 e 5 pagine, suinumeri 603 e 604 dell’”Incredible Hulk” di GregPak – come illustrazioni, copertine, dipinti e altro an-cora. Insomma, non mi annoio mai. E poi, ormai, a-vendo lavorato su quasi tutti i mercati del fumetto, ilmio obiettivo a lunghissima scadenza, tra il serio e ilfaceto, è quello di realizzare qualcosa per il mercatogiapponese (che in parte poi avrei già sfiorato, graziealla copertine dell’edizione italiana del manga de“L’Uomo Tigre” di SaldaPress). Ci scherzo un po’sopra, ma in effetti sarebbe quasi un piccolo recordse ci riuscissi. Conoscete qualcuno in Giappone chepossa essere interessato?

A.C.: Dalla tua persona esperienza quali con-sigli ritieni di poter dare a giovani talenti chevolessero tentare la carriera nel settore e cosati auguri che questi possano portare di nuovonel medium in questione?

G.C.: Ogni disegnatore ha qualcosa di unico: la suavisione, la sua personalità, il suo segno, le sue scelte,il modo di raccontare, ognuno di noi nel suo piccoloporta il suo fagotto di intuizioni e innovazioni, e lemette a disposizione degli altri, così come altri primaci hanno ispirato e aiutato con i loro disegni a diven-tare noi stessi dei disegnatori. Quindi il consiglio prin-cipale è quello di avere sempre molta fiducia in sestessi e nelle proprie qualità, che non saranno maiperfette, ma che con la giusta dose di costanza e for-tuna verranno innaffiate e fatte crescere e maturareall'interno del settore dai compagni di lavoro: editorprincipalmente, ma anche scrittori, inchiostratori,etc. etc.

E qui mi ricollego dicendo anche, per quanto possasembrare scontato, che non bisogna mai smettere dimettersi in discussione, e cercare sempre di puntarea un miglioramento del proprio lavoro, attraverso cri-tica e autocritica. Infine, occorre secondo me conti-nuare a divertirsi disegnando, ovvero non pensareche questo sia solo un lavoro, ma che resti sempre ecomunque una scintilla di passione e di entusiasmoda "lettore", da "fan". La nostra è una comunità ge-neralmente molto aperta e stimolante, forte e unita,sempre pronta a dare consigli e ad aiutare i nuovi ar-rivati, e farne parte o arrivare a farne parte è un pro-cesso a volte tortuoso, ma tutto sommato piuttostosemplice.

Quindi in bocca al lupo, e mano alle matite!

Recentissima cover di Giuseppe "Cammo" Camuncoli, del VolumeX- NERD – Eroi di Pace, di Pagani- Laca - Piccardo (56 pagine,brossurato, colori - 10 euro - Edizioni DoubleShot. Per gentileconcessione dell’Autore.

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Illustrazione recente tratta dal racconto "The Heist" di JoeLansdale, pubblicata sull'antologia TOMB OF TERROR N. 1e avente per protagonista la Mummia Vivente. Per gentile concessione dell’Autore. © Marvel Comics

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MARVEL TRIBUTE 1“SCHIZZI” DI AUTORI PROFESSIONISTI

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Nel momento in cui è stato deciso che questo nuovo numero sarebbe stato dedicato ai 40 anni dei fumettidella Marvel in Italia, ho inviato le email con l’invito a parteciparvi ad una serie di autori professionisti checonosco personalmente e con cui ho un rapporto di amicizia e di conoscenza abbastanza saldo da poter essere“sfacciato”. Inoltre dallo scorso 6 dicembre 2009 con la nuova versione del sito di fumettomania.net, e tramitela pagina fan su facebook, mi sono messo in contatto con tanti nuovi artisti professionisti italiani ai quali hopresentato le nostre attività. Il risultato di questa intensa attività è stata ampiamente positiva, tanto che non sono mancate delle piacevolisorprese che impreziosiscono questa pubblicazione e che ci rendono fieri a vent’anni dalla sua fondazione. M.B.

Vincenzo AcunzoIgnazio Piacenti

Bryan TalbotBarbara Nicora

Alessandro Scoccia & Tiziana TrimboliCius

John BoltonAlessandro Borroni

Giancarlo RizzoMichela De Domenico

Oscar CelestiniAlessandra BragagliaEmanuela Lupacchino

Alessandro Boni

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Vincenzo ACUNZO

ome : Vincenzo Cognome : AcunzoData di nascita : 24/07/1981Residenza:Portici (NA)Titolo di studio : Laurea in sceno-grafia conseguita presso l’Acca-demia di Belle Arti di Napoli

Precedenti esperienze lavorative:Ho lavorato come inchiostratoreal numero 147 della serie Laza-rus Leed della casa editrice StarComics, grazie a tale incaricosono potuto entrare in contattocon Daniele Bigliardo e gli au-tori del suo studio. Successiva-mente , sempre per la Star Co-mics ho lavorato sulla serie Jo-nathan Steele sia come inchio-stratore che come disegnatoreoltre ad avere collaborato con lacasa editrice GGstudio di Napolie , come inchiostratore al numero11 della serie “L’insonne” pub-blicata da Edizioni Arcadia.Recentemente ho lavorato comeinchiostratore alla Marvel, per laquale ho chinato la miniserie di 6numeri ”Secret invasion:SheHulk” per le matite di VincenzoCucca e Pasquale Qualano.

Attualmente ho terminato di rea-lizzare per la casa editrice france-se “Claire de lune“ il primo diuna serie di volumi intitolata “He-roes for hire” interamente dise-gnata da me, sui testi di AlbertoConte.

Per aggiornamenti sulla mia pro-duzione potete visitare il mioblog:http://vincenzoacunzo.blogspot.com/

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Vincenzo l’ho conosciuto nel 2009 graziead Alberto Conte e quasi subito l’hoconvinto ad inserire delle sue tavolerecenti nel nostro sito. E’ un autore giovane, bravo, umile emolto talentuoso. In questa pagina una sua versione deidue eroi metropolitani Punitore eDaredevil, in due pose classiche.Per gentile concessione dell’Autore. © Marvel Comics

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APPROFONDIMENTO

MARVEL : 40 ANNI IN ITALIAII PARTE

a cura di Mario Benenati <[email protected]> e del sito Glamazonia.it

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Marvel tribute diGiosbrusca, dedicato allacoppia Devil-Elektra, rea-

lizzato nel 2010. Per gentile concessione

dell’Autore. Devil ed Elektra © Marvel Comics

Marvel tribute di EmanuelaLupacchino, dedicato a

Lilith, disegno ed inchiosto. Per gentile concessione

dell’Autrice. Lilith © Marvel Comics

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oltissimi supereroi hanno origini umane, so-no quasi sempre individui spesso anonimi, se non ad-dirittura insignificanti, impegnati magari in professio-ni importanti (giornalista, fotoreporter, medico, scien-ziato, ecc.) che però quando indossano la tuta da la-voro si trasformano. Sotto quel costume multicolore equasi carnevalesco diventano altri uomini, coraggiosi,spregiudicati, decisi a tutto, talvolta anche arrabbiatise non addirittura cattivi, a fin di bene naturalmente.L’universo dei supereroi ne ha offerto, nel corso deglianni, infiniti esempi, e ci ha insegnato che non sem-pre un brutto aspetto fisico, un corpo deforme o addi-rittura mostruoso deve necessariamente nascondereun individuo malvagio.

A ben guardare, i supereroi – quando si travestono– sono sempre mostruosi, o quasi. Se Spidermanpuò apparire un gigantesco lucertolone o magari unragno come dice il suo nome, la Cosa è una veramontagna di roccia,un essere quasi orri-bile a vedersi e dalvolto altrettantobrutto, né Hulk, dalcanto suo, è moltodiverso. Sembraquasi che gli autori –dal vulcanico StanLee, sceneggiatoreinstancabile e dasempre ai vertici del-la Marvel, a tutti ibravi disegnatoridella casa, da JackKirby a SteveDitko, a John Bu-scema e così via –abbiamo fatto del lo-ro meglio per dare ailoro personaggi voltie identità difficil-mente dimenticabili.

E’ quasi impossibi-le elencare tutti gliesseri mostruosi chepopolano questo uni-verso, anche perchéquasi sempre la loromostruosità fisicaserve solo per com-battere meglio con-tro i nemici e i classi-ci cattivi di turno. Cifu un periodo, all’ini-

zio degli anni Settanta quando il codice di autocensu-ra adottato nel 1954 venne in parte rivisto, che gli au-tori della Marvel si sbizzarrirono nella creazione di u-na serie di personaggi più o meno mostruosi, e nonsempre positivi. Ecco allora nascere, oltre a molte va-rianti di Dracula e Frankenstein, altri personaggi,forse dalla vita breve, ma capaci di ricreare atmosferedi orrore, paura, anche ribrezzo. Si va dal lupo man-naro di Werewolf by night (in realtà un pacifico ra-gazzo che eredita dal padre la malattia della licantro-pia) a quel motociclista folle, con tanto di orribile te-schio sul casco, che è Ghost Rider, in lotta contro ilDemonio, presunto colpevole della morte di suo pa-dre, al singolare personaggio di Luke Cage creato daArchie Goodwin. Luke è un nero incarcerato che sisottopone a un rischioso esperimento voluto dal me-dico del penitenziario in cambio della libertà. Ma qual-cosa va storto e Luke diventa un uomo d’acciaio, chemetterà la sua potenza al servizio degli uomini, ma lofa a pagamento (deve pur vivere, no?), combattendo

comunque sempre controil crimine. Più originale cisembra il versante deipersonaggi alieni: anchequi si avverte talora quel-la ripetitività che caratte-rizza la nascita dei supe-reroi (tutti, o quasi, di-ventati tali per cause for-tuite), ma le vicende siallargano verso altri oriz-zonti e temi in qualchemodo meno prevedibili.

Se Superman (dellaDC Comics) è stato il pri-mo supereroe “alieno”, inassoluto, (è arrivato sullaTerra ancora in fasce dallontano pianeta Krypton),nei fumetti Marvel i pro-tagonisti giungono nelnostro mondo già adulti econ le idee chiare. Il piùfamoso della Marvel, eforse il più convincente, èSilver Surfer, creato nel1968 dal solito Stan Leee disegnato all’inizio daJohn Buscema e poi daaltri, compreso una voltaMoebius. Silver Surfer èin realtà il giovane NorrinRadd, nativo del pianetaZenn-La minacciato dalpotente Galactus, uno

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Mostri, alieni e semideifra i supereroi

di Carlo Scaringi < [email protected] >

La copertina del n.ro 1 della serie americana di “Luke Cage,Un eroe a pagamento” in Italia pubblicata sulla CapitanAmerica n. __ Editoriale Corno. Per gentile Concessione. © Marvel Comics

MARVEL - 40 ANNI IN ITALIA : I MOSTRI, E NON SOLO, NELL'UNIVERSO MARVEL APPROFONDIMENTO

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spietato dittatore cosmico che trae la suaforza dalla conquista dei pianeti. Il ragazzosi salva dalla distruzione imminente e diven-ta una sorta di ambasciatore di Galactus chelo spedisce alla ricerca di altri pianeti da oc-cupare. Indossando una tuta argentea e vo-lando su un tecnologico surf, il nostro eroefinisce sulla Terra, dove conoscerà l’amore escoprirà la malvagità di Galactus. La sua cri-si di coscienza – secondo Stan Lee quasi lastessa di molti americani al tempo del Viet-nam – costituisce uno degli elementi chemeglio caratterizzano questo personaggio a-lieno ma molto simile ai tanti supereroi ter-resti con tanti problemi (a cominciare daSpiderman).

Anche Captain Marvel, che in un certosenso avrebbe dovuto essere il simbolo dellagrande casa editrice dei supereroi, è un ex-traterrestre. Secondo una versione il suo no-me era Mar Vell ed era un ufficiale del piane-ta Kree. I suoi profondi contrasti con l’ambi-zioso col. Yon Rog si concludono con la suapartenza per la Terra dove assumerà l’iden-tità di uno scienziato di Cape Canaveral. L’in-tera vicenda è costellata di scontri tra alienie terrestri, in un clima chiaramente fanta-scientifico e con improbabili missioni ai con-fini della galassia.

Nella immensa produzine della Marvel nonmanca neppure la presenza di entità mitolo-giche, leggendarie, con vaghe origini religio-se, come Thor, uno dei grandi protagonistidelle saghe nordiche. Il mitico dio – creatonel 1962 dalla collaudata coppia Lee-Kirby –torna sulla Terra dopo il casuale ritrovamen-to del suo devastante martello. Assume l’i-dentità di un tranquillo medico, ma ogni tan-

to diventa Thor per lottare contro Loki, il suo cattivofratello esperto in magia nera, e talora contro Odino,il padre di tutti gli dei, che si oppone al suo amore perJane Foster, giovane infermiera di cui si era invaghito.

Nel corso degli anni, Thor farà anche parte dei cele-bri Vendicatori nati nei primi anni Sessanta, sulla sciadella popolarità dei Fantastici 4, che in qualche mo-do hanno tracciato la via di un successo che dura dadecenni, almeno da 40 anni in Italia da quando laCorno cominciò a pubblicare i primi albi.

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Una copertina di Silver Surfer. Per gentile Concessione© Marvel Comics

MARVEL TRIBUTE: Silver Surfer di Francesco Conte.Per gentile concessione. © Marvel Comics

MINI BIOGRAFIA “SEMI SERIA”

Giornalista, nato a Roma, ha seguito sempre con uncerto distacco storie di sport e di spettacolo, preferendoguardare le figure, soprattutto quelle dei fumetti, letti,riletti, commentati su giornali e riviste e qualche libro,perchè ha sempre creduto che i fumetti aiutino a viveremeglio. Ha cominciato con le prime strisce di Tex e lestorie di Jacovitti sul Vittorioso. Non ha più smesso,qualcuno lo ha anche scritto, tutti li ha letti con piacere,tranne forse gli ultimi supereroi o i manga. Ma non sipuò essere perfetti.

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MARVEL TRIBUTE 2

Dallo scorso 6 dicembre 2009, con il debutto del nuovo sito di fumettomania.net, ho avviato una vasta cam-pagna di promozione delle nostre attività sia con la pagina fan di fumettomania su facebook, sia nella paginadel mio profilo. Ho potuto così conoscere, e sto ancora conoscendo, tanti giovani artisti, disegnatori, scrittori,ed illustratori, ed ho ritrovato tanti artisti che avevo già incontrato nei venti anni di attività di fumettomania.In questo secondo portfolio vengono pubblicati alcuni dei giovani esordienti, ed alcuni autori, che posso defini-re quasi professionisti, conosciuti proprio tramite facebook e tramite il sito.In particolare mi hanno colpito Giacomo Landi, già pubblicato in passato, e Mirella Menciassi. Un ringraziamento a tutti gli intervenuti. M.B.

Roberto FiaschiStefano Mariani

Marcello LocatelliAntonio Zuccarello

Nino StingaAlessandro Neri

Alessandro FerraraSimone Giudici

Antonio De CataldoGiovanni Daniele Freri

Giacomo LandiMirella Menciassi

“SCHIZZI” DI AUTORI ESORDIENTI E QUASI PROFESSIONISTI

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Andrea Fiorentini, classe 1972, è unFumettista, illustratore e webdesigner, èanche il responsabile del sitohttp://www.oltrecomics.com, dopo averloconosciuto su facebook, ci siamo messi incontatto lo scorso 8 maggio 2010.

Direttamente dal sito: << OltreComics haavuto grande attenzione riguardo il mondodel fumetto e dei vari concorsi del settore,sparsi nel territorio nazionale. Oggi (era l’8 maggio 2010, nda) però nonvogliamo più essere semplici spettatori,riteniamo infatti sia arrivato il momento di

diventare protagonisti. E con noi, anche i nostri utenti. Nasce così il primo Contest diOltreComics: Marvel Vs ComicsUniverse. Tema rappresentato: Il concorrentedovrà rappresentare (in chiaveironica/parodistica) lo scontro tra un perso-naggio (o gruppo) della Marvel, contro unpersonaggio (o gruppo) appartenente almondo dei fumetti. Gli avversari possonoessere di ogni genere, da Topolino ad Alien,da Geppo a Den (Richard Corben), daNonna Abelarda a Druuna. - Premio 180 euro - >>.

Questo progetto, in linea con il tema diquesto numero, mi è piaciuto a tal puntoche ho scelto quattro disegni di quattroautori diversi e con l’approvazione diOltrecomics e degli Autori vengono ripropo-sti in queste 3 pagineM.B.

OLTRECOMICS PRESENTA :

Marvel vs Comics Universe

ono nato a Milano il 28 giugno 1962, da 3 anni vivo in Tosca-na, nel mio paese d'origine.

Ho svolto per 20 anni mansioni di autista e magazziniere, quando,dal 1998, ho collaborato con alcune case editrici in qualità di vignet-tista.

Il disegno è sempre stato una mia passione coltivata da autodidat-ta, dal momento che non ho mai frequentato né licei né accademieartistiche.

Attualmente non ho collaborazioni artistiche, insomma, sono disoc-cupato a tutto tondo.

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RobertoFIASCHI

L’Illustrazione con il suo stile fortemente caricaturale che ricorda Alan Ford,vede Mr. Fantastic e Thor alle prese con Asterix, Tiramolla e Superciuk Per gentile concessione dell’Autore. © Marvel Comics

Oltrecomics, The InternationalComics Community

Oltrecomics si propone come unlaboratorio creativo per vari settoritra i quali il fumetto, l'illustrazione,la sceneggiatura, e l'animazione.Oltrecomics non è solo questo maanche un luogo di aggregazione pertutti gli amanti dell'Arte Visiva edella Letteratura in generale.

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Dopo Giuseppe Camuncoli, un giovane autore alla corte della Marvel, ho pun-tato l’attenzione su un autore che ci ricordasse l’avvento della Marvel in Italia nellontanto 1970. E dal momento che in questo numero la presenza femminile è for-te abbiamo voluto chiudere questo lungo tributo, sui 40 anni di fumetti Marvel inItalia, intervistando la donna che ha rappresentato per la nostra generazione diquarantenni un punto di riferimento nelle letture dell’Editoriale Corno del perio-do 1972-78.

M.B.

INTERVISTA COLLETTIVA A MARIA GRAZIA PERINI

MGPUN PEZZO DI STORIA

DEL FUMETTO ITALIANOdi mario benenati, fabio graziano, marcello vaccari, carlo scaringi,

alessandro neri e michele ginevra

ario Benenati: Salve Maria Grazia. Il 30 aprile 2010 noi lettori dei fumetti Marvel abbia-mo festeggiato i 40 anni dalla prima collana di supe-reroi Marvel pubblicata in Italia. Per i pochi che nonsono a conoscenza, la collana era L’Uomo Ragno ilcui n.1 fu pubblicato, appunto, il 30 aprile 1970. Credo che non ci sia modo migliore di chiudere que-sto nostro approfondimento scritto e illustrato por-gendoti alcune domande sulla tua esperienza allaEditoriale Corno e non solo. All’epoca le ragazze che leggevano fumetti nonerano molte, ed ancora meno quelle che lavo-ravano come redattrici in una casa editrice.Cosa ha significato per te, lavorare come tra-duttrice e come curatrice della corrispondenzaalle testate dei supereroi, letti per lo più damaschietti?Maria Grazia Perini : Premesso che alla Editoriale

M

UNA SIGLA PER OSPITE

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- Illustrazione a pag. 15

Classe ‘69 .Diplomato in pittura all “Accademia di Belle Arti” diFirenze nel 1992.Nel ‘90-91 illustra le copertine della fanzine Fumettomania, delnumero zero, uno e due, della quale colora il disegno originaledel disegnatore italiano Claudio Castellini.E’ Illustratore Editoriale e Pubblicitario esperto in varie tecnichepittoriche tradizionali e digitali. Le sue opere sono esposte in di-verse gallerie e musei in Italia ed all’Estero. Realizza studi dicharacter design e concept design.Ha collaborato negli altimi anni con: Galleria Geraldes de Sil-va (Portogallo), Puro arte (Spagna), Eugenio Finardi, RAIDUE, Museo Antonio De Curtis, Emergency, Museo etno-storico “Nello Cassata”, Giuseppe Palumbo, Agrigento Ar-te, Pittoridigitali.com, Adimmagine, Pubblisud, Salani Edi-tore. Ha collaborato: anche con Massimo Polidoro,C.I.C.A.P.Con Fumettomania ha ri-collaborato per diverse copertine, dal2000 in poi, compreso l’ultimo numero cartaceo della rivista, cheporta la sua firma.Nel 2009, ha realizzato la copertina del quaderno n.10 per ilC.I.C.A.P. (Comitato italiano per le affermazioni sul paranorma-le).Attualmente è freelance per la Salani Editore, per la quale hafirmato fin’ora due copertine, per due libri, “il Segreto di Ly-dia” pubblicato nel giugno del 2009 e “Operazione Canarino”dell’aprile 2010.

- Illustrazioni a pag. 20 e 51 Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Palermo nel ’96, ho colla-borato con studi grafici realizzando loghi, cortometraggi animati,copertine illustrate, disegni per opuscoli, per CD-Rom e per siticommerciali.Le più recenti mostre mi vedono partecipare al Project Contestnell’ambito di Lucca Comics e Games dell’ottobre 2005 con duetavole tratte da Hidden Dogma e all’esposizione ravennate Ko-micazen con una storia breve a fumetti solo per immagini dal ti-tolo “I Segni della Casbah”. Pensando al mio lavoro come adun laboratorio in continuo sviluppo, ho realizzato diverse mostrecollettive e personali, anche in Giappone con le illustrazioni di unPinocchio inedito e sperimentale, e a Parigi per un’installazionegrafico-pittorica dal titolo “Elohim crea Adamo”.Occupandomi di insegnamento dal 2001, ho avuto modo di cura-re, per conto delle scuole assegnate, la loro veste grafico-edito-riale e di attivare dei progetti di scambio culturale con la Spagna,il Portogallo e la Bulgaria, realizzando con i ragazzi delle scuolepartecipanti il logo e il “diario di bordo” a fumetti. Legato forte-mente a quest’ultimo linguaggio, dal 2004 mi sto occupando del-la rielaborazione a fumetti della Divina Commedia di Dante,curandone la sceneggiatura e l’impaginazione grafica.

- Intervista e tavole a pag. 28-32

Autodidatta e amante del disegno fin da piccolo, frequenta nel

1990 un corso di fumetti tenuto da Onofrio Catacchio e fonda,a conclusione del corso, insieme agli altri studenti, un laboratoriodi fumetto e una rivista, Arena - di cui uscirono soltanto 3 nume-ri - in cui avviene il suo primissimo esordio.Il debutto come professionista avviene però nel 1997 con Bone-rest, scritto da Matteo Casali, con il quale forma lo studio In-nocent Victim. In seguito pubblica due episodi della serie Que-brada, ma soprattutto grazie alla pubblicazione in volume di Bo-nerest ad opera della Magic Press, Camuncoli si propone al mer-cato statunitense. Si reca per tre anni di seguito alla Comic-Condi San Diego, finché non viene notato.Dal novembre 2000, infatti, inizia a collaborare con la DC Co-mics, per cui realizza vari numeri delle serie Vertigo più impor-tanti, come Swamp Thing, Hellblazer, la miniserie VertigoPop: Bangkok. Ha realizzato anche alcuni numeri di Batgirl. Nel2002 lavora anche per la Marvel Comics a una storia di Spider-man's Tangled Web, scritta da Brian Azzarello.È il copertinista ufficiale dell'edizione italiana (Salda press) delmanga Tiger mask. Nel 2003 esce negli Stati Uniti il fumettoIntimates ideato insieme a Joe Casey e Jim Lee – di cui Ca-muncoli è sempre stato un ammiratore – che è il copertinistadella collana. Intimates narra le vicende di giovani supereroi edella scuola che frequentano; la erie si è conclusa con il numero12, sia per le scarse vendite, sia per i troppi impegni dei suoicreatori, richiesti su altre testate.Ha realizzato anche un numero speciale di Diabolik intitolatoColpo a Spaccanapoli.Nel 2006/2007 lavora a 2 numeri della serie 52 della DC Comics,e nel 2008 ad una nuova serie di Hellblazer.Inoltre Camuncoli è sempre attivo nel mondo dei comic statuni-tensi, disegnando numeri speciali sia per la Marvel (Ms. Marvelspecial e la miniserie Captain Atom: Armageddon) e variecopertine.Nell'ottobre 2007 è uscita la sua prima graphic novel “Il vangelodel coyote”, su testi di Gianluca Morozzi, a questa seguonol'adattamento a fumetti del romanzo di Luciano Ligabue “Laneve se ne frega” e il seguito della serie creata da Hugo Pratt“Gli scorpioni del deserto”, entrambi su testi di Matteo Casali.Nel 2008 realizza le matite dello one shot Immortal Iron Fist:Orson Randall and the Death Queen of California e dellaminiserie X-Infernus per la Marvel Comics.Da ottobre 2008 è direttore artistico della Scuola Internaziona-le di Comics, Accademia delle Arti Figurative e Digitali,sede di Reggio Emilia.Nel 2009 ha disegnato una breve storia per il terzo Dylan DogColor Fest su testi di Tito Faraci e alcuni numeri della miniserieDark Wolverine.È attualmente disegnatore ufficiale della serie DC Comics Hellbla-zer.Camuncoli, insieme a Jim Lee, Brian Azzarello e Matteo Casali,lavora al progetto Batman: Europa, ideato appositamente per ilmercato europeo, in cui il famoso supereroe visiterà alcune capi-tali europee. A Camuncoli è stata assegnata l'elaborazione deilayout delle tavole dell'intera miniserie, che verrà realizzata da undisegnatore diverso per ciascun albo. La miniserie, composta diquattro numeri, è stata annunciata ufficialmente dalla DC lo scor-so 6 ottobre 2010.

G I U S E P P E C A M U N C O L I

F R A N C E S C O C O N T E

G I U S E P P E O R L A N D O

P R O F I L I D ’ A U T O R E di Mario Benenati

MARVEL - 40 ANNI IN ITALIA : GLI AUTORI OSPITI DI QUESTO NUMEROB I O G R A F I E

In questo ventesimo numero sono stati 31 gli autori nazionali ed internazionali che cihanno regalato il loro personale tributo alla Marvel. In questa pagina riporto una brevebiografia degli unici tre autori che non ho potuto presentare nelle pagine interne dellarivista, in cui appaiono le loro illustrazioni, e li ringrazio di cuore.

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GLI ARRETRATI DI FUMETTOMANIA