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47 PAOLA NOVARA * Foto aeree scattate in Ravenna nei primi anni del Novecento Le immagini del ‘Fondo Fotografico Ricci’ della Biblioteca Classense di Ravenna ** Aerophotography in the Early Twentieth Century: Photographs from the Ricci Collection in the Classense Library of Ravenna Corrado Ricci was a scholar of fine arts, history and archaeology. He was born in Ravenna and also when he was elevated to director of galeries and director-general of antiquities and fine arts, he was interested in the history of native town. He collected books and docu- ments about Ravenna, and also a collection of photographs now preserved in the Classense Library of Ravenna. Among the photographs collected by Ricci there is an important group of aerial photographs made in a period between 1916 and 1934. is article describes that photographs. Negli anni Sessanta del Novecento le potenzialità offerte dalla fotografia aerea nel cam- po della ricerca archeologica furono molto chiare al gruppo di ricercatori che operaro- no nell’area del sobborgo abbandonato di Classe, a meridione di Ravenna. Attraverso le fotografie aeree, realizzate grazie al finanziamento dell’imprenditore ravennate Vita- le Valvassori, si individuarono (sotto la guida di Giuseppe Bovini, Mario Mazzotti, Giuseppe Cortesi e Giovanna Bermond Montanari) le principali emergenze e si diede avvio all’apertura di alcune aree di scavo ancora oggi in corso di indagine e in procinto di diventare un parco archeologico. Quella esperienza, che fu approfondita in un convegno che vide in Ravenna studiosi del calibro di Dino Adamesteanu e Giulio Schmiedt 1 , viene citata anche nella manua- listica specializzata 2 . Ma prima di quella data, in tempi ancora pioneristici, a Ravenna si era compresa l’importanza della fotografia aerea nello studio della topografia e ar- cheologia, da parte di uno studioso di nascita ravennate che dopo avere svolto i primi passi nella città natale, ebbe importanti incarichi a livello nazionale, mi riferisco a Cor- rado Ricci (1865-1934). Per quanto avesse numerosissimi interessi e la sua attenzione fosse rivolta, soprattutto dal momento in cui fu nominato Direttore generale delle Antichità e Belle Arti, a tut- to il territorio italiano e non solo, Ricci rivolse per tutta la vita grande interesse alla cit- tà natale e la possibilità di raccogliere materiali, data anche dalla profondità della sua conoscenza della storia e dell’archeologia della città, gli rese possibile creare una raccol- ta documentaria “ravennate” di fondamentale importanza. Alla morte di Ricci quella collezione fu lasciata in eredità alla Biblioteca Classense di Ravenna 3 . La raccolta con- siste in testi a stampa, appunti, disegni, relazioni e fotografie. La sezione dedicata alle fotografie consta di quattromila pezzi circa. Ricci, che fu uno dei primi studiosi a com- prendere l’importanza della fotografia nello studio della storia dell’arte e dell’archeolo- gia, raccolse materiali eterogenei che spesso servirono come arredo iconografico ad ar- ticoli o libri, e in altri casi non furono mai impiegati, ma indicano i canali di ricerca che Ricci aveva imboccato e percorso, a volte solo in parte 4 . Un consistente gruppo di materiale fotografico è costituito da fotografie aeree dell’area urbana e suburbana di Ravenna. Non sappiamo come Ricci ne venisse in possesso. Si- curamente le foto non furono commissionate da lui. Ricci non impiegò mai tali ma- teriali nelle sue pubblicazioni, né tali immagini furono oggetto di suoi scritti; ad oggi, AAerea IV.2010 - V.2011, pp. 47-54 * Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna; [email protected] ** Si ringrazia la Biblioteca Classense di Ravenna per ave- re autorizzato la pubblicazione delle immagini proposte in questo contributo. 1 V. Convegno Ravenna 1961; Studi storici 1961; Atti Con- vegno Ravenna 1962. L’indagine dell’area dell’antico abitato di Classe era stata preceduta dall’aerofotografia dell’area dell’abitato di Spina, che aveva consentito di individuare con precisione il sito in cui si trovava l’insediamento. Al termine del convegno fu redatta una dichiarazione di intenti con la quale si dichiarava la volontà di procedere ad indagare attra- verso l’aerofotografia tutto il Delta padano, sempre usufruen- do della collaborazione di Vitale Valvassori. 2 Alvisi 1989, pp. 29, 105 -107. 3 Giuliani 2005. 4 Giuliani 1999. V. anche Nov ara 2006a; Nov ara 2006b, Novara 2008.

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Foto aeree scattate in Ravenna nei primi anni del Novecento Le immagini del ‘Fondo Fotografico Ricci’ della Biblioteca Classense di Ravenna **

Aerophotography in the Early Twentieth Century: Photographs from the Ricci Collection in the Classense Library of Ravenna

Corrado Ricci was a scholar of fine arts, history and archaeology. He was born in Ravenna and also when he was elevated to director of galeries and director-general of antiquities and fine arts, he was interested in the history of native town. He collected books and docu-ments about Ravenna, and also a collection of photographs now preserved in the Classense Library of Ravenna. Among the photographs collected by Ricci there is an important group of aerial photographs made in a period between 1916 and 1934. This article describes that photographs.

Negli anni Sessanta del Novecento le potenzialità offerte dalla fotografia aerea nel cam-po della ricerca archeologica furono molto chiare al gruppo di ricercatori che operaro-no nell’area del sobborgo abbandonato di Classe, a meridione di Ravenna. Attraverso le fotografie aeree, realizzate grazie al finanziamento dell’imprenditore ravennate Vita-le Valvassori, si individuarono (sotto la guida di Giuseppe Bovini, Mario Mazzotti, Giuseppe Cortesi e Giovanna Bermond Montanari) le principali emergenze e si diede avvio all’apertura di alcune aree di scavo ancora oggi in corso di indagine e in procinto di diventare un parco archeologico. Quella esperienza, che fu approfondita in un convegno che vide in Ravenna studiosi del calibro di Dino Adamesteanu e Giulio Schmiedt 1, viene citata anche nella manua-listica specializzata 2. Ma prima di quella data, in tempi ancora pioneristici, a Ravenna si era compresa l’importanza della fotografia aerea nello studio della topografia e ar-cheologia, da parte di uno studioso di nascita ravennate che dopo avere svolto i primi passi nella città natale, ebbe importanti incarichi a livello nazionale, mi riferisco a Cor-rado Ricci (1865 -1934).Per quanto avesse numerosissimi interessi e la sua attenzione fosse rivolta, soprattutto dal momento in cui fu nominato Direttore generale delle Antichità e Belle Arti, a tut-to il territorio italiano e non solo, Ricci rivolse per tutta la vita grande interesse alla cit-tà natale e la possibilità di raccogliere materiali, data anche dalla profondità della sua conoscenza della storia e dell’archeologia della città, gli rese possibile creare una raccol-ta documentaria “ravennate” di fondamentale importanza. Alla morte di Ricci quella collezione fu lasciata in eredità alla Biblioteca Classense di Ravenna 3. La raccolta con-siste in testi a stampa, appunti, disegni, relazioni e fotografie. La sezione dedicata alle fotografie consta di quattromila pezzi circa. Ricci, che fu uno dei primi studiosi a com-prendere l’importanza della fotografia nello studio della storia dell’arte e dell’archeolo-gia, raccolse materiali eterogenei che spesso servirono come arredo iconografico ad ar-ticoli o libri, e in altri casi non furono mai impiegati, ma indicano i canali di ricerca che Ricci aveva imboccato e percorso, a volte solo in parte 4. Un consistente gruppo di materiale fotografico è costituito da fotografie aeree dell’area urbana e suburbana di Ravenna. Non sappiamo come Ricci ne venisse in possesso. Si-curamente le foto non furono commissionate da lui. Ricci non impiegò mai tali ma-teriali nelle sue pubblicazioni, né tali immagini furono oggetto di suoi scritti; ad oggi,

AAerea IV.2010 - V.2011, pp. 47 - 54

* Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna; [email protected]

** Si ringrazia la Biblioteca Classense di Ravenna per ave-re autorizzato la pubblicazione delle immagini proposte in questo contributo.

1 V. Convegno Ravenna 1961; Studi storici 1961; Atti Con-vegno Ravenna 1962. L’indagine dell’area dell’antico abitato di Classe era stata preceduta dall’aerofotografia dell’area dell’abitato di Spina, che aveva consentito di individuare con precisione il sito in cui si trovava l’insediamento. Al termine del convegno fu redatta una dichiarazione di intenti con la quale si dichiarava la volontà di procedere ad indagare attra-verso l’aerofotografia tutto il Delta padano, sempre usufruen-do della collaborazione di Vitale Valvassori.

2 Alvisi 1989, pp. 29, 105 -107. 3 Giuliani 2005.4 Giuliani 1999. V. anche Novara 2006a; Novara 2006b,

Novara 2008.

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49Foto aeree scattate in Ravenna nei primi anni del Novecento. Le immagini del ‘Fondo Fotografico Ricci’ …

inoltre, nessuno se ne è mai interessato. Però Ricci ne comprese l’importanza, come ac-cade anche per altri materiali che in maniera pioneristica raccolse capendone le poten-zialità, pur senza averle potute sfruttare.A quanto mi è dato sapere, quelle immagini sono le sole foto aeree della città anteriori agli anni Trenta del Novecento in nostro possesso.I materiali in oggetto non sono frutto di un’unica campagna e, tranne pochi casi, non sono datati. Capire come devono essere raggruppati e datati è il compito più difficile che dobbiamo affrontare.Possiamo affermare (con una sola eccezione che illustreremo) che le foto in questione furono scattare tutte prima degli anni Trenta del Novecento.Possiamo anche affermare che non hanno alcuna parentela con le raccolte di fotogra-fie aeree realizzate da istituti specializzati e già note alla critica, come ad esempio quel-le IGM e RAF 5.Sono tutti positivi fotografici.Sulla base dell’analisi delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche, come le dimensio-ni (ricordiamo che sono stampe a contatto pertanto le dimensioni della stampa rical-cano quelle del negativo), le caratteristiche del supporto cartaceo, l’emulsione di svi-luppo, ecc., ho potuto individuare almeno sette gruppi di immagini, che ora illustrerò brevemente.

Gruppo 1: comprende 17 positivi fotografici (figg. 1, 2) Fondo Fotografico Ricci, nn. 122, 125, 126, 127, 128, 130, 131, 132, 133, 134, 171, 172, 173, 174, 756, 757, 758

Fotografo: Pietro Bezzi, come accertato dal timbro ad inchiostro sul verso delle fotogra-fie; “Negativo e positivo di Pietro Bezzi. Ravenna” oppure sulla 173 il timbro a inchio-stro recita: “Negativo e positivo di Pietro Bezzi di Ravenna. Dilettante di Arte fotogra-fica onorato di un gioiello da S. M. Vittorio Em. III”.Caratteristiche fisiche: positivi alla gelatina; dimensioni mm 120 x 167 ca.Descrizione a matita sul verso delle fotografie: n. 122: “Gli Hangar di Cascina Spreti”; n. 125: “Porto Corsini. La punta della Baiona” 6; n. 126: –; n. 127: “Ravenna. Panora-ma a 2000 m” 7; n. 128: “Ravenna. Panorama a 1700 m”; n. 130: “Ravenna. Veduta presa all’uscita da una nube”; n. 131: “Ravenna. Parte est”; n. 132: “Ravenna. Parte nord-est”; n. 133: “Ravenna. Il porto. Veduta planimetrica”; n. 134: “Ravenna. Il por-to come si vede nel pomeriggio”; n. 171: “Ravenna. Panorama a 500 m”; n. 172: “Ra-venna. Parte Nord-Ovest”; n. 173: –; n. 174: “Ravenna. La parte Nord - Est - Est della Città»; n. 756: – 8; n. 757: «Porto Corsini. Panorama a 800 m»; n. 758: «Porto Corsini: veduta panoramica”. Inquadratura: obliqua. Cronologia/elementi datanti: si può ipotizzare che le foto siano state scattate durante la ricognizione effettuata alla fine del mese di aprile del 1916 a mezzo dell’aereo Alba-tros 30 di base a Venezia. Va premesso che Ravenna ebbe parte attiva durante la Prima Guerra Mondiale. Nell’area di Porto Corsini, a E della città, verso il mare, e in particolare nel luogo denominato “Punta della Baiona”, nel 1906 fu stabilita una stazione per torpediniere, che fu po-tenziata nel 1915, nell’imminenza dell’inizio della guerra, con un distaccamento di marinai che avevano lo scopo di allestire opere di difesa; il 24 maggio 1915, primo giorno del conflitto, la base fu attaccata da forze navali austriache, che furono allon-tanate senza gravi danni; dopo l’attacco la base fu ulteriormente potenziata 9; e, quan-do nel 1918 l’America entrò in guerra, in quell’area si installò una base aeronavale con ventisei idrovolanti. Va ricordato inoltre, che il 12 febbraio 1916 Ravenna subì una incursione aerea che provocò ingenti danni presso la stazione e il porto, e lungo la via di Roma (in partico-lare crollarono parti della chiesa di Sant’Apollinare Nuovo e del ricovero Garibaldi), e fece quindici morti 10.Il volo realizzato nel mese di aprile 1916 aveva lo scopo di controllare lo stato delle ope-re militari di difesa di Porto Corsini 11, il Canale Candiano, che fu seguito per la sua lun-ghezza, e in genere la città, in cui si doveva controllare, più che altro, se le croci poste sui

5 Al riguardo v. Boemi 2004.6 Edita in Antonellini 2008, p. 49, n. 125 (che però non

ne offre un’analisi critica). 7 Edita in Foschi, Ravadini 1974. 8 Edita in Stoppa 1998, p. 189, fig. 18.13 (che però non

ne offre un’analisi critica).9 Stoppa 1998, pp. 174-175; Battistini 2001; Battisti-

ni, Stoppa 2006; Antonellini 2008.10 V. Notiziario 1916.11 Queste foto si distinguono da quelle scattate dal guardia-

marina Albert P. Taliaferro a bordo del suo M8 della Punta della Baiona nel 1918 (v. Battistini, Stoppa 2006, p. 55, fig. 47 e p. 67, fig. 62; Antonellini 2008); in queste la base della Baio na risulta strutturata in modo diverso, con le nuove fabbriche rea-lizzate all’indomani della venuta degli americani.

1 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 171.

2 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 132.

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luoghi sacri e di ricovero fossero ben visibili, dopo il bombardamento urbano del 12 feb-braio. Di questo volo (alla quota di circa 1000 m) siamo informati dalle fonti 12.Una conferma della cronologia della realizzazione delle fotografie può venire dalla con-statazione della presenza in alcune di quelle di una struttura, l’esedra Vignuzzi, costru-ita nel 1894 e atterrata nel 1919. Più difficile trovare informazioni riguardo il ruolo del fotografo Pietro Bezzi. Il foto-grafo Pietro Bezzi aveva un laboratorio in via Farini, 20 (odierna via Diaz), che funzio-nò dal 1925 al 1933. Però la sua attività era iniziata molto tempo prima. All’indomani del bombardamento del 12 febbraio 1916, fu chiamato a documentare i danni provo-cati dal bombardamento e i funerali solenni dei morti. Il timbro sul verso di alcune del-le fotografie parla di “negativo e positivo”, ma non necessariamente ciò deve essere ve-ro. Potrebbe avere usato un timbro standard. Del resto in mancanza dei negativi, non siamo in grado di aggiungere nessuna altra precisazione. Va notato che le immagini raffigurano gli impianti della Baiona e del Canale Corsini (il porto urbano di Ravenna all’epoca ancora funzionante) e poi la città di Ravenna in avvicinamento da E. Per l’uso archeologico, questo gruppo di immagini aeree, che è il più antico che posse-diamo, offre la possibilità di un’analisi generale dell’area urbana, con alcuni significati-vi dati che si possono ricavare dalle inquadrature delle zone suburbane e dall’inquadra-tura dell’area della Rocca Brancaleone. Si tratta di un settore urbano che ha subito im-portantissime modifiche durante il XX secolo (soprattutto in seguito ai bombardamen-ti della Seconda Guerra Mondiale).

Gruppo 2: un positivo fotografico (fig. 3) Fondo Fotografico Ricci, n. 144

Fotografo: anonimo; timbro a secco: … Fot. Aviaz. R. Marina.Caratteristiche fisiche: positivo alla gelatina; mm 228 x 220.Descrizione a matita sul verso: “Ravenna vista dall’alto”.Inquadratura: obliqua. Cronologia/elementi datanti: alcuni riferimenti topografici offrono importanti elemen-ti datanti per individuare la cronologia della fotografia. La chiesa di S. Agata è già sta-ta privata delle casupole sulla facciata e ha già il protiro, pertanto la foto è stata realiz-zata dopo il 1918; la chiesa di San Francesco risulta scoperchiata del tetto; il campani-le della chiesa di San Francesco non è stato ancora restaurato, quindi la fotografia è sta-ta eseguita prima del 1919.L’immagine mostra il settore E di Ravenna, da una linea che parte dalla Biblioteca Clas-sense, compreso un breve tratto dell’area suburbana all’epoca non ancora costruita. Per l’uso archeologico questa immagine, come nel caso delle foto precedenti, offre notevoli possibilità di impiego. L’immagine mostra in modo più chiaro, rispetto alle foto del gruppo 1, un ampio settore urbano che nel corso del XX secolo ha subito moltissime modifiche (soprattutto a causa dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale). Pertanto l’immagine consente una importante ricostruzione della topografia urbana di Ravenna.

Seguono 4 gruppi di fotografie la cui realizzazione, sulla base delle descrizioni origina-li o di elementi datanti ricavati dall’analisi dei contenuti delle immagini, possiamo col-locare nel 1928 -1929 o entro un periodo posteriore al 1928 e anteriore al 1934.

Gruppo 3: cinque positivi fotografici (fig. 4) Fondo Fotografico Ricci, nn. 135, 136, 137, 138, 139

Fotografo: anonimo; Ferrara, novembre- dicembre 1928 (ad inchiostro rosso sui positi-vi fotografici).Caratteristiche fisiche: positivi alla gelatina, mm 115 x 168.Inquadratura: obliqua. Data certa dalla didascalia scritta a mano sui positivi. 12 Antonellini 2008, p. 58.

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3 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 144.

4 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 139.

5 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 141.

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Gruppo 4: sette positivi fotografici (fig. 5) Fondo Fotografico Ricci, nn. 140, 141, 142, 143, 146, 147, 148

Fotografo: anonimo; Ferrara, 1929 (inciso sul negativo).Caratteristiche fisiche: positivi alla gelatina; mm 115 x 168.Inquadratura: obliqua. Data certa da didascalia manoscritta su negativo.

Gruppo 5: nove positivi fotografici (fig. 6) Fondo Fotografico Ricci, nn. 185, 186, 187, 188, 189, 190, 191, 192, 193

Fotografo: anonimo.Caratteristiche fisiche: positivi alla gelatina; mm 90 x 120.Inquadratura: obliqua. Elementi datanti: le immagini mostrano in essere il palazzo della Provincia, inaugura-to nel 1928, mentre non è stata ancora costruita la biblioteca Oriani (all’epoca Biblio-teca Mussolini), e non è stata ancora allestita la zona dantesca, inaugurata nel 1936; si può, dunque, ipotizzare che le fotografie siano state scattate fra il 1928 e il 1936. L’area più riprodotta è quella urbana orientale, comprendente la ferrovia e il porto urbano.

Gruppo 6: quattro positivi fotografici (fig. 7) Fondo Fotografico Ricci, nn. 129, 194, 195, 196

n. 129; positivo alla gelatina; mm 188 x 137; stampa su cartoncino postale.n. 194; stampa su cartoncino postale.

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6 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 185.

7 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 195.

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nn. 195 -196; stampa su carta postale Gevaert.Inquadratura: obliqua. Elementi datanti: le fotografie hanno come soggetto un circoscritto settore urbano di Ravenna, vale a dire quello in cui si trova la chiesa di San Francesco; le immagini mo-strano come già in essere il Palazzo della Provincia, inaugurato nel 1928, mentre il ri-allestimento della “zona dantesca”, inaugurato nel 1936, non è ancora in atto; pertan-to si può ipotizzare che siano state scattate fra il 1928 e il 1936, forse più vicino al 1928. Visto che le inquadrature sono ravvicinate e hanno come soggetto solo quella zona, si può ipotizzare che le foto siano state realizzate in previsione dei lavori di riallestimento della “zona dantesca” e della piazza dei Caduti (allora Littoria).

L’ultimo gruppo di immagini è costituito da due cartoline che, a mio avviso, sono sta-te inserite erroneamente nel fondo Ricci, infatti sono due cartoline stampate nel 1939 (v. termini cronologici sopra).

Gruppo 7: due cartoline (fig. 8) Fondo Fotografico Ricci, nn. 153 -154

Autore: anonimo.Caratteristiche fisiche: cartoline postali, ed. Lavagna, Ravenna, anno 1939 (XVII e.f.); stampa Aurosmalto; titolo a caratteri tipografici.Inquadratura: obliqua. Elementi datanti: si può ritenere che le immagini siano state realizzate dopo il 1936, infatti sono ben visibili la “zona dantesca” riallestita e l’area della Piazza dei Caduti (al-lora Piazza Littoria) ultimata. Come si è detto sono delle cartoline, e al momento non mi è stato possibile trovare le fotografie originali da cui le cartoline furono ricavate e chi ne sia l’autore.

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8 - Veduta aerea di Ravenna.Biblioteca Classense di Ravenna, Fondo Fotografico Ricci, n. 153.

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Abbreviazioni bibliografiche Alvisi 1989: G. Alvisi, La fotografia aerea nell’inda-

gine archeologica, Roma 1989.Antonellini 2008: M. Antonellini, Salvat ubi lucet.

La base idrovolanti di Porto Corsini e i suoi uomini. 1915 -1918, Faenza 2008.

Atti Convegno Ravenna 1962: Atti del Convegno per lo studio della zona archeologica di Classe per mezzo dell’aerofotografia, promosso dal Lions Club di Ra-venna nei giorni 29-30 aprile 1961. Relazioni e di-scussioni, Faenza 1962.

Battistini 2001: C. Battistini, Il contingente ameri-cano a Ravenna durante la Prima guerra mondiale, in Ravenna Studi e Ricerche, 8/1-2, 2001, pp. 181-190.

Battistini, Stoppa 2006: C. Battistini, P. Stoppa, La Grande guerra a Porto Corsini, Ravenna 2006.

Boemi 2004: M. F. Boemi, Ravenna dal cielo. Il sogno di Icaro. La fotografia aerea, in Acta Photographica, 1, 2004, pp. 109-113.

Convegno Ravenna 1961: Il convegno per lo studio della zona archeologica di Classe per mezzo dell’aerofoto-grafia (Ravenna, 29-30 aprile 1961), in Bollettino Economico della Camera di Commercio di Ravenna, 4, 1961.

Foschi, Ravadini 1974: U. Foschi, G. Ravadini, Ra-venna com’era, Ravenna 1974.

Giuliani 1999: C. Giuliani, Il fondo fotografico di Corrado Ricci alla Biblioteca Classense di Ravenna, in T. Serena (a cura di), Per Paolo Costantini. 2. Indagini sulle raccolte fotografiche, Pisa 1999, pp. 171-173.

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Notiziario 1916: Notiziario, in Felix Ravenna, 21, 1916, pp. 922-923.

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Stoppa 1998: P. Stoppa, Porto Corsini Marina di Ra-venna. Una storia, Ravenna 1998.

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