firenze-gasometro studio di fattibilita

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1 DIREZIONE SERVIZI TECNICI - UFFICIO RESTAURO URBANO RECUPERO STRUTTURA DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE EX GASOMETRO DI FIRENZE Prog. N. 270/11 Direttore Responsabile del Procedimento Arch. Giorgio Caselli Coordinatore Arch. Mario Pittalis Progettisti Arch. Fabio Castelli Arch. Isabella Casalini Dott. Giovanni Cinanni Arch. Santi Garufi Geom. Alessio Mazzeo Attività di supporto al RUP Ing. Alessio Gatteschi Prof. Pasquale Ruggiero NOME FILE DATA ELABORAZIONE GRAFICA RELAZIONE art. 14 07/11/2011 m.pittalis STUDIO DI FATTIBILITA’

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Page 1: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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DIREZIONE SERVIZI TECNICI - UFFICIO RESTAURO URBANO

RECUPERO STRUTTURA DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE EX GASOMETRO DI FIRENZE

Prog. N. 270/11 Direttore

Responsabile del Procedimento Arch. Giorgio Caselli

Coordinatore Arch. Mario Pittalis

Progettisti Arch. Fabio Castelli

Arch. Isabella Casalini

Dott. Giovanni Cinanni

Arch. Santi Garufi

Geom. Alessio Mazzeo

Attività di supporto al RUP Ing. Alessio Gatteschi

Prof. Pasquale Ruggiero

NOME FILE DATA ELABORAZIONE GRAFICA

RELAZIONE art.

14

07/11/2011 m.pittalis

STUDIO DI FATTIBILITA’

Page 2: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Direzione Servizi Tecnici

SERVIZIO BELLE ARTI Ufficio Restauro Urbano

STUDIO DI FATTIBILITA’

RECUPERO STRUTTURA DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE EX GASOMETRO DI FIRENZE

PARTE 1°

“per una Firenze più’ coraggiosa, più semplice, più bella”“per una Firenze più’ coraggiosa, più semplice, più bella”“per una Firenze più’ coraggiosa, più semplice, più bella”“per una Firenze più’ coraggiosa, più semplice, più bella”

RELAZIONE ILLUSTRATIVA GENERALE

art. 14 comma 2a) D.P.R. 207/2010

Page 3: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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PREMESSA STORICO TECNICA

Le officine di produzione del gas in via Anconella a Firenze

L'insediamento delle officine per la produzione e distribuzione del gas illuminante nell'area

compresa originariamente tra l'Arno e la via Pisana, delimitato lateralmente dalle vie Anconella e

dalle mura di S.Rosa, risale al granducato di Leopoldo II e precisamente al 1844, data in cui tale

terreno, di circa 7500 mq, venne dato ufficialmente in consegna dal Comune alla società

Montgolfier Bodin per costruirvi gli impianti. La scelta di questo luogo non fu immediata tenendo

conto che, nell'incontaminato paesaggio urbano fiorentino aldilà delle mura di Oltrarno, un volume

così ingombrante sarebbe divenuto un inconfondibile segno dei nuovi tempi della rivoluzione

industriale. Il comune tuttavia pur avendo concesso il terreno fin dal 1839 alla società Montgolfier,

allo scopo di realizzarvi le "officine per la produzione e distribuzione del gas illuminante"

procedette con cautela riservandosi la facoltà in qualsiasi momento di ritornare al sistema

tradizionale di illuminazione ad olio.

Forse anche per questo la Società che aveva assunto l'iniziativa la gestì per soli due anni e pochi

mesi dopo l'avvio della produzione già le subentrava una nuova concessionaria: la Società Civile

Lionese (12 ottobre 1847), che in Italia gestiva l'illuminazione a gas di altre città quale ad esempio

Venezia. Rilevati impianti e macchinari, questa provvedeva a potenziare le attrezzature sull'area che

aumentava sino a quasi a 16000 mq.

Tra gli impianti realizzati per la produzione del gas per illuminazione, l'edificio gasometro è

architettonicamente il più qualificante e rappresentativo; questo aveva la funzione sia di serbatoio di

compenso per il gas proveniente dalla centrale di produzione, sia di mantenimento dell'elemento

gassoso entro appositi valori di pressione di esercizio nella rete di distribuzione, sia di garantire una

giusta miscela dei vari componenti chimici del gas.

I catasti documentano il progressivo adeguamento degli impianti alle crescenti esigenze: infatti nel

1855 si notano solo due piccoli gasometri; nel 1884 al posto di questi ne troviamo altri due di

dimensioni maggiori più un ulteriore terzo serbatoio. La planimetria del 1896, documenta un

ulteriore potenziamento degli impianti e mostra un quarto gasometro, ancora più grande dei

precedenti, che è poi quello tutt'ora esistente. Questo rappresenta un'architettura certamente insolita

ma non priva di eleganza con le sue 16 colonne in rocchi di lamiera chiodati, coronati da terminali a

bulbo o a fiaccola i quali, sotto l'apparenza esotica, ben connotano la funzione utilitaristicamente

svolta. Inoltre nell'ultima cartografia citata appare l'immobile oggi indicato come "villa"

originariamente destinato ad abitazione del direttore delle officine; di tale immobile sono andate

perdute un'ala ad est e parte dell'ala ad ovest. Vi appare pure il cosiddetto magazzino di carbone

posto immediatamente ad ovest della villa nonché l'altro capannone probabilmente più antico del

precedente, posto verso l'ingresso di via Anconella, il quale conserva ancora delle grandi capriate

Page 4: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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lignee, indicato nella medesima planimetria come magazzino di carbone e successivamente

utilizzato come officina meccanica del servizio distribuzione.

Verso il 1904 parte delle lanterne stradali vennero convertite per l'illuminazione con lampade ad

incandescenza. Contemporaneamente però l'utilizzazione del gas, soppiantata dall'elettricità

nell'illuminazione pubblica stradale, si era notevolmente e prevalentemente estesa ad usi termici

privati e pubblici, oltre che per l'illuminazione privata dei negozi, laboratori, etc. L'illuminazione a

gas di Firenze, dopo il 1925, si avviò a rapido declino concludendosi definitivamente nel 1932.

Ad una fase intermedia fra il 1913 e il 1929, anno in cui le officine si spostarono sulla nuova più

grande area di Rifredi-Novoli, (con il conseguente declassamento dell'area fuori porta S. Frediano a

servizio del solo Oltrarno,) risale la demolizione dei due gasometri più piccoli che precedono di

qualche anno la demolizione anche del terzo, essendo sufficiente, per le mutate esigenze, soltanto

uno. Nello stesso periodo fu demolita la centrale di produzione del gas, e costruita la palazzina che

attualmente ospita alcuni uffici comunali.

Risalgono al 1955 le ultime modifiche apportate alla campana per raddoppiarne la capacità da 8000

mc a 14000 mc realizzando un sistema a telescopio, cioè a campana doppia, del peso complessivo

di 176 tonnellate. Mediante tale modifica il serbatoio, che insiste su una vasca d'acqua alta 9 mt e su

un anello di muratura che si eleva dal suolo per 4 mt, poteva innalzarsi fino a raggiungere in piena

espansione l'altezza di 21 mt.

Peraltro in questa occasione vennero inseriti dei controventamenti tra colonna e colonna del

coronamento esterno per rinforzarne la stabilità in relazione all'installazione e ai movimenti della

nuova più pesante campana. Il serbatoio in questione è rimasto in funzione fino al 1973, anno in cui

l'area è passata al comune con l'impegno, da parte della Società concessionaria, che fosse restituita

sgombra da ogni presenza. In seguito a questa eventualità la Soprintendenza ai Beni Culturali e

Ambientali decreta il vincolo di tutela sull'area in particolare riferendosi a tre costruzioni, e

precisamente la palazzina attualmente sede del centro anziani, la villa ex sede del direttore ora

centro di solidarietà ed il serbatoio superstite. Questo avviene anche in relazione all'attenzione

dell'opinione pubblica su questa prestigiosa testimonianza di archeologia industriale, significativo

bene culturale legato alla storia del primo quartiere operaio a Firenze, coincidente proprio con la

zona fuori Porta S. Frediano.

Dopo il decreto di vincolo non avvengono però gli auspicabili interventi di tutela e manutenzione e

da quel momento inizia il progressivo abbandono delle strutture esistenti, particolarmente grave per

le strutture in ferro del serbatoio che, non più curato, risulta oggi corroso e fatiscente.

Nel 2000 in occasione del Giubileo si pone mano alla ristrutturazione dell’intera area e con una

serie di interventi coordinati viene recuperata tutta l’area a verde e tutti gli immobili esistenti,

incluso l’inserimento di un nuovo volume e fini di residenza pubblica, restituendo l’area all’uso

sociale.

Page 5: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Resta da recuperare solo il volume dell’ex gasometro principale che con la sua cortina muraria e

l’involucro metallico è di fatto il più importante resto di archeologia industriale della città di

Firenze.

Nota tecnica funzionamento serbatoio (ex gasometro)

Nel 1955 viene completamente rifatto il serbatoio principale al fine di raddoppiarne la capacità da

8000 mc a 14000 mc realizzando un sistema a telescopio, cioè a campana doppia, del peso

complessivo di 176 tonnellate. Mediante tale modifica la struttura in acciaio del serbatoio, che

insiste su una vasca d'acqua alta 9 mt, costituita da una corona in muratura piena che si eleva dal

suolo per 4 mt; si poteva innalzare fino a raggiungere in piena espansione l'altezza di 21 mt.

Nella stessa occasione vennero inseriti dei controventamenti tra colonna e colonna del coronamento

esterno per rinforzarne la stabilità in relazione all'installazione e ai movimenti della nuova più

pesante campana.

L’interno della struttura è servito da una colonna cava centrale che, tramite un collegamento con la

centrale di pompaggio (ormai demolita), permetteva di mettere in pressione il serbatoio che poi per

semplice forza di gravità garantiva una pressione costante al gas.

Era questo un sistema semplice ma efficace che consentiva inoltre di contenere i costi sfruttando

appieno le energie prodotte dal pompaggio.

Il sistema divenne obsoleto meno di venti anni dopo la sua costruzione ed ancora oggi all’interno

dell’area è attiva una struttura di pompaggio che svolge tutte le funzioni dell’intero impianto

industriale storico, ma in un volume di pochi metri quadri, collocato nell’area centrale del giardino

in vicinanza alla nuova struttura del servizio di ristoro.

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2a) 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE E SOCIO – ECONOMICO

2a) 1.1a P.R.G. Vigente

Estratto dalle NTA del P.R.G. vigente

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Art. 15 - Zone Omogenee "A"

15.1 Le zone omogenee A sono costituite dai tessuti storici del patrimonio edilizio esistente sul

territorio Comunale ed articolate secondo i seguenti ambiti organici:

A1 - Edifici monumentali, notificati ex D.Lgs. n. 490/99.

A2 - Centro storico entro le Mura

A3 - Centro storico fuori le Mura (costituito dal tessuto così come definito nella cartografia di Piano)

A4 - Centri storici minori

A5 - Nuclei ed edifici storici diffusi sul territorio costituiti da edifici ed aree di classe 0, classe 1, classe

2 e classe 8 esterni ai perimetri individuati nei punti precedenti.

Art. 17 - Edifici di classe 0

17.1 Sono edifici di classe 0 gli edifici, o parti di essi, notificati e vincolati ai sensi del D.Lgs. n. 490/99.

Per tali edifici si ammettono esclusivamente interventi di conservazione di cui al precedente art. 6

punto

6.1, nonché interventi di restauro previsti dal D.Lgs. 490/99, previa approvazione dei progetti da

parte della competente Soprintendenza ai Beni Architettonici ed Ambientali.

17.2 I progetti saranno corredati da un preciso rilievo dello stato di fatto e da una attenta analisi

storico-critica degli immobili oggetto d'intervento e del contesto, nonché da una adeguata

documentazione fotografica.

17.3 Gli immobili compresi nella classe 0 possono essere destinati esclusivamente a funzioni

compatibili con le loro tipologie e con il loro carattere originario.

17.4 Le eventuali porzioni di edificio non interessate da decreto di vincolo ai sensi del D.Lgs. 490/99

saranno riclassificate sulla base di una documentata relazione storico-critica con deliberazione del

Consiglio Comunale.

Art. 54 - Zone”G”: servizi pubblici di quartiere. Norme generali

54.1 Sono le aree di proprietà pubblica o preordinate all'acquisizione, anche mediante esproprio,

da parte del Comune o degli Enti competenti, e destinate alle attrezzature specificate nel

presente articolo.

Dette aree sono individuate nelle planimetrie di PRG con apposita simbologia.

54.2 Nelle aree "G" il PRG si attua per intervento edilizio diretto.

Qualora all'interno di esse esistano edifici dovrà essere prioritariamente considerato il loro recupero

per attrezzature integrative dei servizi stessi.

Page 8: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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54.3 Ferme restando le eventuali specifiche limitazioni prescritte dalle presenti norme per le singole

zone od attrezzature, nell'ambito della zone "G" l'edificabilità è determinata, nel rispetto dei valori

ambientali e paesistici, in relazione alle esigenze funzionali e di compatibilità urbanistica con il

contesto, che risulteranno specificate dal piano della distribuzione e della localizzazione delle

funzioni previsto dalla L.R. 39/94 definito in base all'Atto di indirizzo per i piani di settore di

competenza comunale previsto dall'art. 69.

Fino all’approvazione del suddetto Piano della distribuzione e della localizzazione delle funzioni, per

i soli interventi ricadenti nella zona G "zone per attrezzature civili di interesse comune", è richiesto

che mediante il progetto di fattibilità sia individuato l'ambito di influenza della funzione che si

intende insediare e si documenti, la compatibilità con il contesto insediativo, l'accessibilità, gli

effetti indotti sulla mobilità, gli eventuali interventi integrativi necessari per assicurarne il corretto

inserimento.

Nella cartografia di PRG sono individuate con apposito simbolo (attrezzature collettive) Zone G, la

cui funzione sarà stabilita con successivi specifici provvedimenti dell’Amministrazione.

54.4 Eventuali deroghe alle prescrizioni delle presenti norme per le zone "G" possono essere

concesse dal Consiglio Comunale in sede di approvazione del progetto.

54.5 Ai fini delle presenti norme si distinguono:

- Sottozone "G1": destinate a verde pubblico di quartiere

- Sottozone "G2": destinate ad attrezzature e servizi pubblici di quartiere

54.6 Le destinazioni specifiche previste per le singole zone "G" possono essere modificate con

deliberazione del Consiglio Comunale.

Art. 56 - Sottozone G2: Attrezzature e servizi pubblici di quartiere

56.1 Sono le aree destinate ad attrezzature e servizi pubblici di quartiere specificati nei successivi

commi del presente articolo.

56.2 Aree per attrezzature per l'istruzione.

Sono le aree destinate ad asili nido, scuole elementari e scuole medie dell'obbligo.

56.3 Aree per attrezzature civili di interesse comune.

Sono le aree destinate alla costruzione di attrezzature amministrative, culturali, sociali, associative,

sanitarie, assistenziali e ricreative, nonché di mercati comunali, scoperti o coperti.

Nel caso in cui le attrezzature suddette sono riunite a formare centri civici unitari, individuati nelle

planimetrie di PRG o nei PUE, è ammessa la realizzazione di attrezzature commerciali al minuto per

una superficie utile non superiore al 25% di quella complessiva.

56.4 Aree per attrezzature religiose di interesse comune.

Page 9: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Sono le aree destinate alle attrezzature religiose e relative attività integrative di carattere ricreativo,

culturale, sociale.

56.5 Aree per parcheggi pubblici di quartiere.

a) I parcheggi pubblici di quartiere sono specificatamente indicati nelle planimetrie del PRG. Essi

possono essere realizzati in superficie, impegnando anche parte degli spazi stradali, ove ciò non

comporti riduzione della fluidità della circolazione, ovvero in uno o più piani, al di sopra e/o al di

sotto di esso.

b) I parcheggi pubblici di quartiere vengono realizzati dalla Amministrazione Comunale,

direttamente o mediante affidamento in concessione a privati. Tale concessione è regolata da

apposita convenzione che ne stabilisce la durata ed il passaggio al Comune, al termine di essa,

degli impianti e delle aree.

La convenzione può riservare ad uso privato una quota parte dei posti auto. Detta quota dovrà

sempre e comunque risultare inferiore al 50%.

c) Nella realizzazione di parcheggi a livello stradale deve essere riservata una superficie minima

pari al 20% dell'area per le sistemazioni a verde, sul perimetro e all'interno dell'area, ad eccezione

degli spazi di sosta situati sui margini delle carreggiate stradali.

d) Le pavimentazioni degli spazi di sosta, ad eccezione di quelli che occupano parte degli spazi

stradali, devono essere eseguite con materiale drenante, limitando alle corsie di manovra le

superfici impermeabili asfaltate, salvo casi particolari per quali occorre presentare una

documentazione giustificativa.

e) Nella realizzazione di parcheggi multipiano in sottosuolo, i progetti dovranno prevedere

contestualmente la sistemazione dell'intera superficie esterna in conformità con le destinazioni di

PRG.

I parcheggi multipiano sono condizionati alle esigenze funzionali ed alla compatibilità con la

viabilità e con i valori ambientali e paesistici della zona circostante, nonché alla sua situazione

idraulica e idrogeologica.

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2a) 1.1b Piano strutturale

TAV 1_Vincoli

La presente tavola raccoglie i vincoli che interessano le aree la cui trasformazione può modificare

il grado di funzionalità e sicurezza delle infrastrutture territoriali esistenti e previste, nonché aree ed

elementi con caratteri di elevata qualità paesaggistica, ambientale e storica. Essi vengono recepiti

da leggi nazionali o regionali e da strumenti di pianificazione generale o di settore sovraordinati. La

tavola è stata costituita per essere prioritariamente consultata non in forma cartacea, ma

attraverso la consultazione on line del relativo servizio web-gis.

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TAV 5_Pericolosità idraulica

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TAV 6_Pericolosità sismica

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2a) 1.2 ANALISI DELL’IMPATTO SOCIO - ECONOMICO

L'idea progettuale per la quale è stato predisposto il presente studio di fattibilità, avrà come oggetto

attività produttive di beni e/o servizi in grado di soddisfare sia le esigenze ed i bisogni della

collettività di riferimento dell'amministrazione comunale, con particolare riferimento a quella

insediata nella zona in cui è localizzato l'ex gasometro, che le esigenze di quanti, a vario titolo, si

trovano ad essere ospitati per periodo più o meno lunghi all'interno del tessuto socio-economico

della città di Firenze. A seguire si sviluppano i temi sopra accennati.

2a) 2.2 / 2.3

STIMA DEI BISOGNI DELL’UTENZA OFFERTA ATTUALE E DI PREVISIONE

INDIVIDUAZIONE DELL’OFFERTA ATTUALE E DI QUELLA PREVISTA

2a) 2.2a Il bacino d’utenza

Per quanto riguarda le persone che risiedono nel territorio del Comune di Firenze queste

ammontano alla fine del 2009 a 368.901 unità mostrando un aumento nel corso del quinquennio

2005-2009 di duemila unità.

Tabella 1: Andamento demografico Comune di Firenze negli anni 2005-2009

Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

Tale aumento è però necessario notare che è stato dovuto soprattutto al movimento in entrata ed in

uscita dal territorio comunale piuttosto che al saldo naturale di quanti hanno risieduto al suo interno.

Pertanto, il territorio della città di Firenze ha sviluppato delle caratteristiche tale da aumentare la sua

attrattività. Carattere che potrebbe essere derivato dall'aumento del livello di benessere sia sociale

che economico che è stato possibile riscontrare nell'ultimo trimestre del 2010 ed agli inizi del 2011.

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Grafico 1: Andamento demografico Comune di Firenze negli anni 2005-2009

Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

Il peggioramento del saldo naturale riferito alla popolazione lascia intravedere per il prossimo

futuro un continuo invecchiamento della popolazione residente a scapito di quella giovane e/o in età

lavorativa.

Di particolare interesse per la formazione di un'idea imprenditoriale tesa al soddisfacimento dei

bisogni della suddetta popolazione è la strutturazione interna della stessa piuttosto che il suo

ammontare complessivo, strutturazione possibile sia per classi di età, sia per genere che per

provenienza dei soggetti che la compongono. Con riferimento alle classi di età, la popolazione ha

una struttura pressoché stabile tranne che per una lieve aumento sulle code della distribuzione nella

classe 0-14 anni ed oltre 65 anni.

Tabella 2: Struttura per età della popolazione del Comune di Firenze negli anni 2005-2009

Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

La struttura della popolazione fiorentina se oltre che per classi di età la si analizzasse per genere si

noterebbe che, a differenza di quanto accade fino all'età di 45 anni fino alla quale la numerosità di

maschi e femmine tende ad essere simile, a partire dalla fascia di età 16-60 anni le femmine tendono

ad essere in misura percentuale superiore agli uomini, arrivando ad essere quasi il doppio per la

fascia di età superiore ai 75 anni.

Grafico 2: Struttura per età e per genere della popolazione del Comune di Firenze al 31/12/2009

Page 15: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

Relativamente alla presenza di stranieri a Firenze si evidenzia nel corso degli anni una crescita

esponenziale, passando da 19.325 unità del 1999, pari al 5,1% della popolazione totale, alle 46.268

unità del 2009 che costituiscono il 12,5% della popolazione residente totale. Sono mutati nel tempo

i paesi di provenienza dei gruppi più numerosi: se nel 2005 la comunità cinese predominava,

successivamente si sono imposti gli albanesi e nel 2007- 2009 i rumeni.

Grafico 3: Andamento della popolazione straniera nel Comune di Firenze nel periodo 2005-2009

Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

Osservando infine la struttura sociale della popolazione si nota che il numero delle famiglie è

aumentato dal 2004 al 2009 di 6.663 unità con cambiamenti radicali nella composizione dei nuclei

familiari: le famiglie unipersonali sono passate da circa 73.000 a oltre 82.000, ed anche i nuclei di

due persone hanno mostrato una tendenza alla crescita, a svantaggio delle famiglie formate da 3 e 4

persone; in lieve aumento anche i grandi nuclei familiari con 5 o più componenti. La

frammentazione familiare ha inciso sul numero medio dei componenti che è apparso con una

tendenza alla diminuzione (da 2,1 a 2,0).

Page 16: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Tabella 3: Numerosità e composizione delle famiglie nel Comune di Firenze anni 2005 e 2009

Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

I soggetti non residenti di riferimento

Oltre alla popolazione residente, è importante ricordare anche il bacino di utenza rinvenibile

all'interno della popolazione non residente nel Comune di Firenze ma potenzialmente fruitrice di

eventuali beni e/o servizi prodotti dall'iniziativa progettuale oggetto del presente avviso. Tale

bacino di utenza potrebbe essere costituito sia dalla popolazione residente nei paesi

immediatamente limitrofi alla zona del Comune di Firenze nella quale sviluppare il progetto

(Scandicci e Lastra a Signa) che dai soggetti momentaneamente ma stabilmente presenti all'interno

del territorio del Comune di Firenze, numerosità meglio approssimata dai flussi turistici.

Con riferimento alla popolazione residente nei Comuni limitrofi, Scandicci e Lastra a Signa. La

popolazione del Comune di Scandicci, pari al 31/12/2009 a 50.071 unità, è strutturata così come

riportato nella tabella 4. Anche in questo Comune, similmente a quanto accaduto per il Comune di

Firenze, si è verificato un aumento della popolazione a seguito dell'incremento del flusso migratorio

e non di quello naturale:

Tabella 4: Struttura della popolazione del Comune di Scandicci nel 2009

Popolazione all’1.1.2009 50.031 Nati nell’anno 2009 399 Deceduti nell’anno 2009 472 saldo naturale -73 Immigrati nell’anno 2009 1.794 Emigrati nell’anno 2009 1.681 saldo migratorio +113 Popolazione al 31.12.2009 50.071 di cui In età prescolare (0/6 anni) 3.095 In età scuola obbligo (7/14 anni) 3.536 In forza lavoro 1a occupazione (15/29 anni) 6.394 In età adulta (30/65 anni) 25.228 In età senile (oltre 65 anni) 13.379 Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Scandicci

Page 17: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Nel Comune di Scandicci la popolazione straniera alla fine del 2009 ammonta a quasi l'8% del

totale e le famiglie sono 21.062.

Nel Comune di Lastra a Signa la popolazione al 31/12/2009 era pari 19634 unità, è strutturata così

come riportato nella tabella 5. Ancora una volta l'aumento demografico è stato dovuto al valore

positivo mostrato dal saldo migratorio e non per il saldo naturale.

Tabella 5: Struttura della popolazione del Comune di Lastra a Signa nel 2009

Popolazione all’1.1.2009 19.594 Nati nell’anno 2009 166 Deceduti nell’anno 2009 197 saldo naturale -31 Immigrati nell’anno 2009 795 Emigrati nell’anno 2009 724 saldo migratorio +71 Popolazione al 31.12.2009 19.634 di cui In età prescolare e scuola obbligo (0/14 anni) 2.764 In forza lavoro 1a occupazione ed età adulta (15/65 anni)

12.755

In età senile (oltre 65 anni) 4.115 Fonte: nostra elaborazione su dati Istat

Nel Comune di Lastra a Signa la popolazione straniera alla fine del 2009 ammonta a quasi il 10%

del totale e le famiglie sono 8.035.

Come scritto in precedenza, i fruitori dei beni e servizi realizzati con la proposta progettuale

potrebbero essere utilizzati anche dai turisti momentaneamente presenti nel territorio del Comune di

Firenze o in quelli limitrofi. A tal fine si può notare che nell'ultimo trimestre del 2010 la situazione

turistica è fortemente migliorata in Toscana presentando un inversione dell'indicatore della

occupazione delle camere, indicatore che ha mostrato un aumento sia nel mese di novembre (+1,2)

ma soprattutto nel mese di dicembre (+16,9). Aumenti tra i più significativi tra tutte le regioni

italiane.

Page 18: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Tabella 6: Occupazione camere ottobre-dicembre 2009/2010 per regione (%)

La situazione economica

La struttura economica dell'area fiorentina è abbastanza stabile nel tempo. Nell'arco di tempo 2001-

2008 il valore aggiunto prodotto dal sistema economico è distribuito in termini percentuali quasi in

modo identico lungo tutto il periodo considerato. Dai dati si riscontra una marcata presenza di

attività terziarie che hanno progressivamente eroso spazio all’industria (passata dal rappresentare

nel 1995 il 21,5% del Pil provinciale al 17,3% nel 2007), un forte peso del turismo che contribuisce

a generare saldi positivi tra spesa dei non residenti e spesa dei fiorentini all’estero. La struttura

economica, caratterizzata da una forte apertura al commercio internazionale, spiega anche l'impatto

che la crisi economica ha avuto sul tessuto economico fiorentino. Un quadro più approfondito della

specializzazione produttiva fiorentina può pervenire dall'analisi dei dati relativi al numero di

imprese attive registrate presenti nella Provincia e nel Comune di Firenze.

A una flessione del Pil provinciale del 4,7% è corrisposto un modesto arretramento nella numerosità

delle imprese registrate a fine 2009 e di quelle attive (rispettivamente -595 e -442 unità). Le imprese

più numerose si sono registrate nel settore del commercio (27.324), seguito dalle costruzioni

Page 19: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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(17.543), dal complesso del manifatturiero (16.741) alle attività immobiliari, di noleggio,

informatica e ricerca (14.555).

Grafico 4: Composizione per settori delle imprese attive nel Comune di Firenze 1999-2009

Fonte: RPP 2011-2013 Comune di Firenze

Tutti i comparti hanno presentato un trend in decremento, ad eccezione di alberghi e ristoranti,

attività immobiliari e professionali, servizi sociali e personali. Le imprese del Comune di Firenze

hanno mantenuto costante intorno al 40% il proprio peso rispetto al totale provinciale nel biennio

considerato e sono rimaste sostanzialmente stabili in termini di numerosità sia per le registrazioni

che per le imprese attive a fine anno. La loro composizione strutturale ha confermato la sofferenza

del manifatturiero, che ha perso 741 aziende, e del commercio che, soprattutto a causa della crisi

degli esercizi di vicinato, ha subito un decremento di 315 attività. La dinamica relativa alla

numerosità delle imprese negli anni ha parallelamente determinato il mutamento del peso relativo

dei singoli settori sull’economia fiorentina: se nel 1999 le attività commerciali rappresentavano il

35,5% delle imprese totali, nel 2009 il loro peso è sceso al 30,0%; le aziende manifatturiere sono

diminuite dal 16,0% al 10,0%, mentre le imprese edili e quelle legate ai vari servizi personali e

professionali sono invece state caratterizzate da un andamento espansivo del proprio peso sul totale,

con l’unico arretramento delle attività immobiliari penalizzate dalla battuta d’arresto del mercato

delle abitazioni.

Page 20: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

20

Le opere oggetto dello studio di fattibilità, in particolare le iniziative imprenditoriali che si

intendono realizzare con il progetto, sono attività che, come richiesto dall’amministrazione

comunale, hanno finalità pubbliche, in particolare sono attività di tipo sociale legate al

miglioramento del benessere dei cittadini. Proprio il perseguimento di tali obiettivi è stato

considerato nella scelta delle attività. In particolare si è pensato ad attività che potessero essere

fruibili da tutte le fasce di età e soprattutto che permettessero ad interi gruppi familiari di poter

contemporaneamente accedere alle strutture ed ai servizi erogati. In tal modo non solo è

salvaguardato l’aspetto del benessere dei cittadini singolarmente intesi ma anche al benessere di

questi quali componenti di un nucleo familiare considerato in termini unitari. Le iniziative

imprenditoriali considerate all’interno dell’idea progettuale per il recupero dell’ex-gasometro

producono servizi la cui utilità è possibile fruirla per soggetti appartenenti a tutte le fasce di età: alla

fascia dei cittadini in età lavorativa, a quella in età post e pre lavorativa: la varietà dei potenziali

soggetti fruitori costituisce un vantaggio sia per l’amministrazione comunale che in questo modo

riesce indirettamente a mettere a disposizione un servizio a favore della maggior parte della propria

cittadinanza sia per il soggetto privato che si occuperà fisicamente della produzione dei servizi. Il

privato ha il vantaggio di investire risorse in attività che hanno un ampio bacino di utenza, aspetto

che dovrebbe costituire la base per rendere redditizio lo stesso investimento. In aggiunta a quanto

sin qui scritto, è da evidenziare che i servizi scaturenti dalle iniziative imprenditoriali poste a base

del progetto oltre che produrre servizi a favore dei cittadini residenti nel comune di Firenze,

producono servizi che sono sfruttabili sia dai residenti dei comuni limitrofi che da quanti solo

saltuariamente si trovano a soggiornare all’interno del territorio del comune, ad esempio i turisti.

2a) 2.2b Stima dei bisogni d’utenza

Il mercato della ristorazione

Nell'ultimo decennio si è consolidato un progressivo processo di terziarizzazione dell'economia con

una forte crescita sia della domanda che dell'offerta di servizi. Ne è scaturita una nuova

configurazione dei mercati, caratterizzati da differenti dinamiche di sviluppo e da nuove dimensioni

competitive. Fra questi sta assumendo un ruolo rilevante il mercato foodservice, cioè il mercato dei

servizi di ristorazione. Si tratta di un mercato sostenuto e trascinato dall'espansione dei consumi

cosiddetti extradomestici, che nei paesi più evoluti rappresentano ormai il 50 per cento dei consumi

alimentari complessivi. La ristorazione nelle collettività è oramai di notevole importanza sociale e

rappresenta una reale trasformazione della «cultura alimentare». Il fenomeno della ristorazione

interessa, dal punto di vista soggettivo, un numero sempre più crescente di persone che, per vari

Page 21: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

21

motivi, consuma almeno un pasto al giorno fuori casa. In Italia si stima che questo fenomeno

interessa almeno 19 milioni di persone al giorno, per un totale di quasi 7 miliardi di pasti l'anno.

Il settore della ristorazione è, dal punto di vista produttivo, diviso in:

• ristorazione tradizionale: i cibi vengono preparati e consumati nello stesso luogo in un

intervallo di tempo molto ridotto. Questo tipo di ristorazione è da preferire perché

solitamente fornisce cibi migliori dal punto di vista organolettico.

• ristorazione differita a legame caldo: apposite cucine centralizzate o centri cottura

provvedono a preparare, cucinare e confezionare i cibi in contenitori ermetici.

Successivamente questi vengono trasportati ai locali di servizio o alle cucine terminali e qui

distribuiti per il consumo.

• ristorazione differita a legame freddo (refrigerato): i cibi vengono preparati, cotti e

porzionati. Quindi raffreddati, confezionati e stoccati a circa -3°C. Successivamente

vengono trasportati ai locali di servizio o alle cucine terminali dove, entro un massimo di 5

giorni, vengono riattivati per il consumo. Se i cibi vengono sigillati e pastorizzati, possono

essere riattivati per il consumo entro 10 giorni.

• ristorazione tradizionale e differita con surgelazione: si tratta di cibi precucinati preparati

secondo i metodi della surgelazione. Gli alimenti vengono preparati, cotti, porzionati,

confezionati ed etichettati. Quindi vengono immediatamente raffreddati e stoccati a circa -

27°C, infine trasportati ai locali di servizio o alle cucine terminali dove, al momento

opportuno, saranno riattivati per il consumo.

• ristorazione non tradizionale: viene effettuata con macchine distributrici di cibi o bevande.

Oltre ai diversi ambiti del settore della ristorazione appena individuati sulla base dei tipi di processi

produttivi realizzati, è possibile ragionare sul settore della ristorazione mettendone in evidenza

un’ulteriore classificazione costruita prendendo a riferimento la tipologia di somministrazione del

prodotto/servizio realizzato. In tal senso è possibile distinguere il settore oggetto di analisi in:

• ristorazione commerciale, che comprende strutture di servizio o di produzione-servizio

come: ristoranti, trattorie, pizzerie, snack-bar, fast food, self-service, distributori automatici,

ecc.

• ristorazione collettiva, che raccoglie tutte le strutture che provvedono ai pasti di

consumatori riuniti in comunità come ad esempio: mense scolastiche, mense aziendali,

mense ospedaliere, carcerarie, militari e istituzionali (ospizi, convitti, ecc.).

Page 22: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

22

• catering o ristorazione viaggiante, che si riferisce ad una particolare modalità di soluzione

del pasto, e che comprende anche ristoranti, self-service, ecc che si trovano lungo strade,

autostrade, stazioni ferroviarie, aeroporti, e si realizza su strutture in movimento.

Tra le diverse tipologie di attività di ristorazione appena richiamate il nostro interesse si focalizza su

quella di tipo commerciale. I segmenti dell’offerta di ristorazione commerciale possono essere

ricondotti ai seguenti1: alta ristorazione di qualità, ristorazione tradizionale tipica2, alberghiera,

neo-ristorazione o ristorazione veloce; ristorazione viaggiante3, ristorazione turistica e

occasionale.

Il ramo della ristorazione commerciale presenta alcune caratteristiche tipiche: è spesso gestita da

piccole aziende (anche a conduzione familiare); il cliente paga dopo la consumazione; il rapporto

tra fruitore ed azienda di ristorazione è diretto e non è soggetto ad alcun vincolo; l’offerta è rigida,

però il ristoratore può adeguare le scelte del cliente cercando di offrire un servizio flessibile in

rapporto anche alla categoria di appartenenza. Dal punto di vista della clientela, in base ad una

analisi realizzata dall’associazione Bar Show, i toscani che nell’ultimo mese hanno dichiarato

abitualmente un pranzo fuori casa raggiungono il 19,3% del campione, contro il 52,0% di consumi

occasionali e il 22,7% che non ha fatto ricorso ai servizi della ristorazione. Rispetto ad un anno fa

cala sensibilmente la propensione di consumo nella ristorazione extra-domestica: il 27,4% di coloro

che frequentano ristoranti e pizzerie hanno dichiarato una riduzione della spesa. In questo caso si

amplia la fascia di età di coloro che risparmiano i consumi (26-55 anni).

Il 25,8% del campione toscano consuma abitualmente un pranzo nella pausa lavoro e spende in

media 8,2 euro. È soprattutto un pubblico maschile (25%), inquadrato prevalentemente nelle fasce

di reddito medio-alte, e la maggiore incidenza si registra nelle fasce di età comprese tra i 26 e i 45

anni, che solitamente sceglie il Bar/snack Bar e con minor frequenza il ristorante.

Passando dalla clientela alle unità produttive del settore è possibile vedere che nel 2009, nella

provincia di Firenze4, il totale delle nuove aziende è stato pari a 415 unità, di queste però solo il

1 BANTERLE A., “Appunti di economia del sistema alimentare e legislazione comunitaria”, Università degli Studi di

Milano, Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale, Milano, 2009, pp. 40-42;

ZUPPIROLI M., “Il sistema agro-alimentare”, Università degli Studi di Parma, 2009, pp. 50-56; LAMPARELLI M., “La

ristorazione italiana: caratteristiche e principali trend”, in Atti del Convegno Nazionale per i Gruppi di Ristorazione

Moderna, Milano, 11 giugno 2010. 2 La ristorazione tipica offre una proposta gastronomica legata alla propria tipologia, con una più o meno lunga

sequenza di portate ed un servizio al tavolo con personale apposito. All’interno del segmento della ristorazione tipica

possono essere incluse le seguenti tipologie di ristorante tradizionale, ristorante a tema, trattoria, ristorante-pizzeria,

osteria, ristorante etnico, ristorante di intrattenimento, agriturismo. 3 La ristorazione viaggiante si riferisce ai servizi ristorativi ferroviari, aerei e navali.

4 Con riferimento ai dati presentati si ricorda che questi fanno riferimento all’intera provincia di Firenze. Però, nel

Comune di Firenze sono presenti circa il 50% del totale delle iniziative della Provincia. Pertanto l’andamento mostrato

è fortemente influenzato dalla situazione del Comune di Firenze, costituendone pertanto una forte approssimazione.

Page 23: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

23

41,9% sono state effettivamente delle nuove iniziative imprenditoriali essendo le altre derivanti da

trasformazioni, scorpori separazione o filiazione d'impresa. Qualora il ragionamento sulla natalità di

nuove imprese nel settore lo si facesse con riferimento al 2009 si può notare che la situazione

presenta un netto miglioramento. Nel biennio 2009-2010 il tasso di natalità è aumentato dal 13% al

22,9%; il tasso di mortalità è diminuito passando dal 12,4% al 9,3%. Dati che mostrano, almeno in

termini di presenza di nuove iniziative, un sensibile incremento dell’euforia imprenditoriale nel

settore. Dato che evidenzia una maggiore fiducia degli operatori commerciali nella ripresa del

settore della ristorazione.

Tabella 7: Nuove imprese iscritte nel 2009

SEZIONI

Nuove imprese

Trasformazioni, scorpori, separazione o filiazione

d'impresa E DIVISIONI DI ATTIVITA' V.A. % V.A. %

TOTALE IMPRESE ISCRITTE NEL 2009

(1)

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 513 210 40,9 303 59,1

I55 Alloggio 98 36 36,7 62 63,3

I56 Attività dei servizi di ristorazione 415 174 41,9 241 58,1

Fonte: Unioncamere, "Osservatorio sulla demografia delle imprese", 2010

Tabella 8: Tasso di natalità e mortalità delle aziende nel biennio 209-2010

2009 2010

SEZIONI E DIVISIONI DI ATTIVITA' Tasso di

natalità

Tasso di mortalità

Tasso di sviluppo

Tasso di

natalità

Tasso di mortalità

Tasso di sviluppo

I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione I55 Alloggio 0,0 150,0 -150,0 0,0 0,0 0,0 I56 Attività dei servizi di ristorazione 13,0 12,4 0,5 22,9 9,3 13,7 Fonte: Unioncamere, "Osservatorio sulla demografia delle imprese", 2010

La ripresa del settore oggetto di analisi, oltre che dai dati sinora riportati è possibile constatarlo

anche dall’andamento che le imprese registrate hanno sperimentato nel corso dello scorso decennio.

In particolare, è possibile notare che non solo le attività di ristorazione hanno avuto un trend sempre

crescente ma questo ha presentato un forte balzo in avanti proprio nel 2010, anno nel quale il tasso

di sviluppo ha presentato dopo diversi anni un valore nuovamente positivo. Segnali positivi per il

settore della ristorazione derivano anche dalla ripresa del settore turistico. A tal fine interessante

sembra il dato sulle presenze presso le principali attrazioni turistico-culturali fiorentine. Il numero

delle presenze per l’anno 2010 non solo ha invertito il trend negativo ma anche superato il livelli del

2008.

Page 24: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

24

Tabella 9: Visitatori degli istituti museali del Polo Museale di Firenze - anni 2008, 2009 e 2010 Istituto Museale 2008 2009 2010 Galleria degli Uffizi 1.553.951 1.530.318 1.651.055 Galleria dell'Accademia 1.234.321 1.130.136 1.170.772 Complesso Pitti (Palatina e G.a.m.) 409.960 366.755 4.181.737 Giardino di Boboli e Museo degli Argenti 654.578 640.320 652.164 Cappelle Medicee 331.328 283.288 300.536 Museo Nazionale del Bargello 216.975 230.138 214.843 Museo di S. Marco 170.537 153.748 156.002 Altri musei S.P.M.F. 227.629 244.679 255.586 TOTALE visitatori istituti museali S.P.M.F. 4.799.279 4.579.382 4.819.095 Fonte: Soprintendenza al Polo Museale della Provincia di Firenze

Page 25: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

25

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Page 26: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

26

Le prospettive future del settore possono essere giudicate anche in funzione dell’andamento del

settore turistico, una delle fonti principale di ricavi per il settore della ristorazione per le aziende

operanti a Firenze.

TABELLA 11: NUMERO DEI VIAGGIATORI STRANIERI A DESTINAZIONE, PER PROVINCIA VISITATA

SERIE 2002-2010 (DATI IN MIGLIAIA)

PROVINCIA 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

TOSCANA 7.727 6.570 6.348 6.512 7.125 7.940 7.500 7.173 7.066 AREZZO 210 179 145 154 142 220 190 155 170 FIRENZE 3.906 3.187 3.364 3.525 3.766 4.097 3.875 3.731 3.682

GROSSETO 303 221 213 180 213 210 191 178 170 LIVORNO 681 637 435 452 498 622 510 543 497 LUCCA 562 480 428 400 510 601 614 535 535 MASSA-CARRARA 119 108 110 90 121 84 113 112 93 PISA 674 647 717 707 769 900 856 925 829 PISTOIA 164 168 118 138 144 131 173 109 151 PRATO 48 37 37 31 44 56 39 52 70 SIENA 1.060 905 781 835 919 1.019 937 833 868 NORD OVEST 25.633 26.455 22.364 22.269 26.018 27.676 28.223 28.634 29.852 NORD EST 31.171 30.072 25.522 24.007 26.012 27.411 28.082 28.872 29.483 CENTRO 16.134 14.674 15.023 16.355 17.942 19.109 18.757 18.088 18.506 SUD E ISOLE 6.367 6.264 6.741 6.363 7.236 7.197 6.745 7.187 6.817 *NONRIPARTIBILI 1.387 992 5.399 5.782 6.471 7.110 6.528 6.613 6.129 TOTALE 80.692 78.457 75.049 74.776 83.679 88.503 88.335 89.395 90.788 Fonte: Banca d'Italia-Ufficio Italiano Cambi

Le presenze complessive nella provincia fiorentina risultano in diminuzione anche se tale

andamento sembra rallentare dopo la forte caduta verificatasi con riferimento al 2008. Tale

situazione è ancor più interessante da analizzare laddove si faccia riferimento agli arrivi ed alle

presenze, di italiani e stranieri, con riferimento specificatamente alla città di Firenze5. Queste nel

loro complesso sono diminuite: le presenze del -2,7% sul 2008 e gli arrivi del -3,5% sempre sul

2008. A fronte di ciò la durata media del soggiorno di quanti arrivano a Firenze sembra aumentare

negli ultimi anni, andando ad incrementare la potenziale domanda per il settore della ristorazione.

5 Gli arrivi indicano il numero di volte in cui i clienti si presentano presso le strutture ricettive: rappresentano, quindi, la frequenza della richiesta di alloggio presso le strutture stesse. Si può dunque verificare il caso che il numero di richieste sia superiore alle persone realmente recatesi in un dato territorio visto che ciascuna persona può dar luogo a più richieste in strutture diverse e, quindi, a più arrivi in un dato arco temporale. Le presenze si misurano con la durata del soggiorno delle persone presso le strutture ricettive: dal lato della domanda turistica coincidono con il numero di nottate trascorse dalla clientela presso gli esercizi, dal punto di vista dell’offerta corrispondono al numero di nottate vendute dalle strutture ricettive.

Page 27: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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TABELLA 12: ARRIVI E PRESENZE NEL COMUNE DI FIRENZE NEGLI ANNI 2007-2009

In quest’ultima parte sembra interessante, al fine di meglio giudicare il mercato di riferimento e le

sue potenzialità, mostrare la concentrazione geografica delle attività di ristorazione nella zona del

Comune di Firenze interessata dal progetto di recupero dell’ex-gasometro. Come si evince dalla

figura di seguito riportata, ma anche dalla numerosità delle aziende registrate riportata in

precedenza, il mercato della ristorazione nel Comune di Firenze è fortemente competitivo data la

presenza di un numero elevato di competitors. Un’analisi geografica della distribuzione delle

attività di ristorazione (rappresentati nella figura dai pallini rossi) permette di rilevare che la

concentrazione delle attività la si ha soprattutto nel centro storico del Comune di Firenze mentre la

zona di mercato interessata dal progetto di recupero dell’ex-gasometro, nella quale l’attività di

ristorazione dovrà essere localizzata, risulta essere meno satura e quindi più sfruttabile sia nei

confronti dei soggetti residenti nella medesima zona che di quelli residenti nei comuni limitrofi per i

quali raggiungere il centro storico potrebbe risultare maggiormente scomodo.

Page 28: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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FIGURA 4: CONCENTRAZIONE GEOGRAFICA DELLE ATTIVITÀ DI RISTORAZIONE NEL COMUNE DI

FIRENZE

2a) 2.2c Stima dei bisogni d’utenza

“Il mercato del benessere” (fitness, spa e piscine)

Il mondo del benessere è molto variegato, composto da segmenti autonomi e specializzati ma allo

stesso tempo complementari: istituti di bellezza, hotel e agriturismo, palestre e piscine, stabilimenti

idrotermali e balneari, centri per il benessere fisico. Si parla di ben 30mila imprese, 56000 addetti,

16 miliardi di euro di volume d'affari, pari a circa il 2% della spesa annua per consumi delle

famiglie italiane, con una spesa pro-capite di 275 euro. Questi i numeri del settore presentati nel

2007 da Aiceb - Confesercenti su dati Istat (Aiceb è l'Associazione italiana centri benessere).

Cifre di tutto rispetto per un settore in continua espansione, e che offre una molteplicità di servizi.

La parte del leone la fanno i 21mila Istituti di bellezza, che rappresentano circa il 70% delle imprese

del settore; seguono 4.200 tra hotel e agriturismo, 2.500 tra centri idrotermali e stabilimenti per il

benessere fisico, 1.400 tra piscine e palestre, circa 500 stabilimenti balneari. Le attività che

Page 29: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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coniugano turismo e benessere, esercitano un'attrazione particolare, come beauty farm, alberghi al

mare, in montagna e sui laghi, terme e agriturismo dotati di un vero e proprio centro benessere a

scopo rigenerativo e terapeutico.

Gli arrivi nei centri benessere aumentano al ritmo del 15% annuo. In particolare, gli stabilimenti

termali in Italia sono 379; nel 2006, il fatturato del settore si è aggirato sui 700 milioni di euro, con

una crescita annua del 2,3% e un indotto quantificabile sui quattro miliardi di euro. Il Pil termale,

inoltre, rappresenta il 10% del settore turistico (fonte Federterme). Completano il quadro le tante

strutture sportive attrezzate con aree dedicate al benessere (il 15% del totale).L’industria italiana

legata al tempo libero, allo sport e al benessere va sempre più sviluppandosi nel nostro Paese; la

frequentazione dei centri benessere, delle Spa e dei centri fitness sembra prendere piede nei grandi

centri urbani dove aumentano i club che vengono visti sempre più non solo come luoghi per fare

sport ma soprattutto come luoghi di benessere dove rilassarsi, socializzare e uscire dal quotidiano.

Il mercato italiano del fitness vede, a oggi, circa 6 mila club che si concentrano principalmente al

nord (62%), mentre al centro e al sud rappresentano rispettivamente il 22% e il 16%.

In particolare, è la Lombardia a detenere il primato con 1.023 palestre, una quota quasi doppia

rispetto a tutte le altre regioni.

Uno studio targato ACNielsen, relativo al 2004, evidenzia un aumento del 28% dei praticanti delle

discipline indoor non di squadra quali fitness, nuoto e acquagym. Stiamo assistendo a un fenomeno

“sociologico” che vede i consumatori disposti a spendere importanti cifre per il piacere di

frequentare un centro fitness/wellness: lo dimostra il rapido incremento del giro di affari che

scaturisce dal settore. Il fitness guida la classifica della spesa sostenuta su base annuale con un

fatturato annuo medio pari a 1.238 milioni di euro. La frequentazione dei centri benessere, Spa e

centri fitness sembra prendere piede nei grandi centri urbani e, in particolare, Milano rappresenta il

luogo che ha lanciato il benessere come stile di vita e di opportunità imprenditoriale.

Dall’analisi del mercato del fitness in Italia si evidenzia come le grandi catene, sbarcate da poco più

di un decennio nel territorio nazionale rappresentino solo il 2% dei centri fitness a testimonianza di

come il settore sia ancora dominato da piccole e medie realtà e da un’estrema frammentazione.

Lo sviluppo del settore nel prossimo futuro vedrà diminuire le piccole realtà che lasceranno il passo,

specie nei grandi centri urbani, ai “top player” che verranno preferiti dall’utente per le loro

caratteristiche di qualità degli ambienti a livello architettonico e impiantistico e di personale

impiegato, di possibilità di usufruire del servizio in tutte le palestre della catena sul territorio

nazionale (e internazionale in alcuni casi) e, infine, di varietà dei servizi offerti (ristorazione, shop,

parrucchiere, lavanderia, lavaggio auto, organizzazione di eventi, viaggi, servizio catering ecc.).

Dall’analisi dei dati estratti dalle recenti ricerche sul settore si può ipotizzare che le principali

correnti di sviluppo del settore nei prossimi 10 anni saranno:

Page 30: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

30

– il fitness come parte integrante di una tipologia costruttiva con destinazione d’uso ricettiva o

terziaria;

– il fitness “metabolico” che si rivolgerà a una nuova fascia di utenti quali persone in

sovrappeso e, in particolar modo, anziani.

A fronte dell’analisi strutturale del settore sinora riportata, un ricerca di Databank, pubblicata su “Il

Sole 24 Ore Sport”, relativa al mondo del fitness evidenzia, per il settore oggetto di analisi, un basso

grado di imprenditorialità, redditività operativa negativa, prospettive di stagnazione della domanda

da parte degli utenti.

Tabella 13: Principali catene del fitness operanti nel territorio nazionale

(>5 centri)

Fonte: Micaela Romagnolo, Evoluzione del mercato del fitness in Italia, in

Corriere Immobiliare, 817-2008, pp. 1245-1249

In termini più precisi, la ricerca riporta i seguenti dati: sono 12 mila circa le palestre sparse in tutto

il territorio nazionale, di cui, però, la metà offre strutture embrionali, quand’anche non

semplicemente amatoriali. 28 mila gli addetti. La superficie totale delle palestre è di 30 milioni di

metri quadrati, con una media di 4.615 per ogni singola realtà. Il valore del giro di affari si assesta

attorno a 1,8 milioni di euro; una palestra fattura, quindi, mediamente, 250-270 mila euro all’anno.

Buono il numero dei soci attivi, circa 5 milioni. La crescita economica rispetto al quadriennio

1999/2003 è stata del 2,3 %. Positiva, ma ampiamente al di sotto delle previsioni degli esperti. Il

valore aggiunto complessivo è stato di 446,4 milioni di euro, quello per addetto di 15,9 milioni. Da

notare che le prime 4 imprese operanti in Italia detengono una quota di mercato pari al 7% del

settore. Pochissimo, almeno rispetto alle realtà d’oltrefrontiera, a conferma dell’elevatissima

frammentazione del segmento e dell’atomizzazione dei centri.

Page 31: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Tabella 14: Descrizione principali catene del settore fitness

operanti in Italia

Fonte: Micaela Romagnolo, Evoluzione del mercato del fitness in Italia, in Corriere Immobiliare,

817-2008, pp. 1245-1249

La tendenza di medio periodo, secondo Databank, è quella della stabilità. Previsione confermata

dall’analisi dei dati relativi alle più importanti catene di fitness attive sul territorio. American

Contourella, con 700 centri, Lifenergy, con 19, Tonic (13), Fitness First (12) e Sportsman Club (9)

nel 2004 hanno mantenuto il medesimo numero di palestre rispetto all’anno precedente. Dabliù è

addirittura passata da 13 a 11. Le big del mercato, in buona sostanza, non sembrano, allo stato, in

grado di raggiungere una massa critica adeguata per definirsi vere e proprie imprese del settore.

Ulteriore fattore da tenere in considerazione, gli investimenti posti in essere nel recente periodo,

soprattutto a livello di infrastrutture e personale, dai numerosi competitors, vengono spesso

sostenuti mediante debito finanziario con le banche che, atteso il modesto peso economico dei

Page 32: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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centri, è quasi sempre a breve termine. Si prevede, pertanto, nel breve periodo, il grave rischio di

impasse per numerose realtà, soprattutto le più piccole.

Tabella 15. – La spesa degli italiani per il benessere del corpo

COMPARTI STIMA DELLA SPESA NEL

2000 (MILIARDI DI LIRE) VAL.

% Terme (spese per le prestazioni di tipo sanitario, per il vitto, l’alloggio ed altri servizi turistici fruibili nelle località termali)

8.000 22,0

Agriturismo e beauty farm 900 2,5 Alimentazione biologica, integratori dietetici 3.000 8,3 Centri estetici, toiletries, cosmesi applicata 12.500 34,4 Medicina e salute (omeopatia, fitoterapia, erboristeria, ecc.) 3.000 8,3 Fitness, palestre e tecnologie connesse, ecc. 6.000 16,5 Bioarchitettura, arredi ergonomici 1.800 5,0 Intrattenimenti danzanti 849 2,3 Parchi divertimento 250 0,7 TOTALE 36.299 100,0 Fonte: elaborazione Censis su dati Seat, Grant Thornton, Federteme, 2000

Palestre e centri fitness si propongono sempre più spesso come centri polifunzionali, in grado di

proporre un'offerta differenziata: aerobica, body-building e personal training, ma anche sauna,

idromassaggi, bagno turco, solarium, beauty center (la cui presenza è oggi un criterio importante di

scelta), senza escludere varie attività collaterali che puntano al divertimento e alla socializzazione

del cliente.

Per comprendere meglio lo sviluppo costante del settore wellness nel nostro paese, è sufficiente

esaminare ciò che è avvenuto negli anni 1991-2001 (elaborazioni Aiceb-Confesercenti su dati Istat).

Nel decennio di riferimento, spicca la crescita dei centri e stabilimenti per il benessere fisico

(+51,6%). Il numero degli istituti di bellezza è raddoppiato (+5.696, pari al +49,9%), incrementando

l'occupazione di oltre 12mila unità (+67,3%). In notevole aumento tutti gli impianti sportivi; piscine

e impianti polivalenti hanno triplicato il loro numero in dieci anni, mentre la quota delle palestre ha

registrato un +84% (circa 3mila in più).

Oggi, un indicatore dell'importanza del wellness si può ricavare anche dal numero di eventi e

manifestazioni fieristiche dedicate al settore: 23 nel primo trimestre del 2007 e 40 nel corso del

2006. Inoltre, le fiere dedicano sempre più convegni e seminari alla progettazione e gestione di

spazi dedicati al benessere, pensati per una clientela sempre più competente che va valorizzata e

fidelizzata.

Il modello italiano di consumo si va avvicinando a quello degli altri paesi europei; da metà anni '90

ad oggi, il comparto legato alla salute e all'estetica ha accresciuto la sua importanza e presenta per il

Page 33: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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prossimo futuro un sicuro campo di intervento imprenditoriale. Senza una precisa rotta da seguire, il

sistema economico del fitness corre, però, il rischio di arenarsi fra le secche di una pericolosa

involuzione organizzativa.

Che il segmento in oggetto contempli sconfinate possibilità di sviluppo è abbastanza prevedibile.

Che un sempre maggiore numero di fruitori e di investitori si avvicinino, ogni giorno, al settore è

altrettanto evidente. Tuttavia, le enormi potenzialità rischiano di rimanere lettera morta qualora non

siano accompagnate da adeguata programmazione.

Dagli Stati Uniti provengono la quasi totalità delle tendenze e degli way of life della società

moderna. Alcuni studi affermano che, generalmente, nella vecchia Europa, le novità d’oltreoceano

non attecchiscano prima dei 24-36 mesi dal loro lancio. La successiva diffusione fra i vari paesi

dell’Unione Europea, si verifica, successivamente, in un lasso di tempo decisamente minore, non

oltre i 12 mesi. L’analisi, quindi, del trend americano, nonché di due dei maggiori stati continentali,

Germania e Gran Bretagna, può certamente aiutare a comprendere quali siano le strade da seguire,

nel prossimo futuro, per improntare il proprio business plan.

I tedeschi hanno scoperto tardi il fitness. Nel 1990, i praticanti erano 1,7 milioni. In dieci anni sono

cresciuti del 151 %. Contestualmente, il giro d’affari è aumentato, nel medesimo periodo, del 182%.

Le palestre contemplano un numero più elevato di frequentatori rispetto a quelle nostrane (705

frequentatori contro 494). Anche la superficie media dei centri e nettamente superiore (992 mq.

Contro 500 mq.). I costi degli abbonamenti, invece, oscillano tra i 40 euro al mese e i 60 euro a

trimestre.

In Inghilterra, nel periodo 1993-2000, il fatturato del settore del tempo libero è aumentato del 66 %.

Dato fondamentale, la frammentazione del mercato fitness è la minore a livello europeo: le grandi

catene, alcune delle quali quotate in Borsa, si contendono, infatti, la quasi totalità dei fruitori.

Dalle indicazioni appena riportate emerge l’indicazione imprenditoriale di incamminarsi nel settore

oggetto di analisi con iniziative che non siano dimensionalmente modeste soprattutto per

l’incapacità successiva di offrire una molteplicità di servizi capaci di soddisfare le esigenze ed i

bisogni sempre più complessi della potenziale clientela. È quasi certo, quindi, che anche in Italia, in

futuro, i piccoli centri debbano cedere il passo ai grandi colossi, in grado di mettere in vetrina uno

spettro di offerte molto ampio e in grado di soddisfare un target di fruitori sempre più variegato. In

Italia i fitness center sono 6.072 e i frequentatori 3.000.000 (un centro ogni 494 sportivi). Pertanto,

in Italia, a differenza del modello americano, trova ancora ampio riscontro il piccolo club,

particolarmente attento ai bisogni del singolo fruitore, ma inadeguato a garantire un’ampia

segmentazione della propria offerta. Rapporto confidenziale da una parte, quindi, scarse risorse

strutturali dall’altra. Si tratta, in buona sostanza, di una concezione del fitness attualmente vincente,

ma che, in futuro, è destinata a cedere il passo alle macro-realtà. Questo non significherà certo la

Page 34: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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morte dei piccoli centri, che comunque continueranno a rappresentare una fetta consistente del

mercato, soprattutto in provincia. Le attività imprenditoriali realizzabili nel settore del

wellness/fitness grazie al recupero dell’ex-gasometro potrebbero proprio andare nella direzione

appena riportata e cioè di un’offerta multi-prodotto e di strutturalmente dimensionata in modo

adeguato.

Figura 5: Distribuzione geografica nel Comune di Firenze delle attività del settore del

wellness/fitness

Dal punto di vista della localizzazione, le attività del settore del wellness nel Comune di Firenze

risultano essere abbondanti e abbastanza equi-distribuite sul territorio. Il vantaggio competitivo

dell’iniziativa imprenditoriale ricompresa nel progetto di recupero dell’ex-gasometro potrebbe

consistere nell’offerta plurifunzionale (centro fitness, spa e piscina, il tutto coadiuvato dalla

presenza di un kindergarten e di un’attività di ristorazione) e nelle grosse dimensioni strutturali (più

di 2000mq). Dal punto di vista dei competitors, le attività imprenditoriali maggiormente simili a

quella sottostante l’idea progettuale per il recupero dell’ex-gasometro sono:

• VIRGIN ACTIVE FIRENZE, presente a Firenze con 2 centri fitness, uno in apertura entro il

2011, e uno che offre palestra con 200 macchinari per l’allenamento, 3 sale per i corsi

fitness – oltre a sala spinning, studio Pilates e studio kinesis – piscina da 25 metri per il

nuoto e i corsi in acqua, area relax con sauna, bagno turco e idromassaggio, personal trainer,

centro benessere, area bambini, bar, ristorante e parcheggio gratuito.

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• TROPOS CLUB, localizzato in via Orcagna, 20/a Firenze

• KLUB, presente a Firenze con tre centri. Il centro Klab Lulli si trova a Firenze non lontano

dal centro di Novoli in Via Lulli 62/a. Il centro Klab Conti si trova a Firenze non lontano

dal Duomo in Via de’ Conti 7. Il centro Klab Marignolle si trova a Firenze a 5 minuti da

Porta Romana, dal Ponte alla Vittoria e da Scandicci, in Via del Ferrone 5.

2a) 3 ANALISI DELLE ALTERNATIVE PROGETTUALI

Nel caso specifico trattandosi di un intervento già previsto dal PRG le alternative progettuali sono

limitate ai casi previsti e quindi: ATTREZZATURE PUBBLICHE DI QUARTIERE, in questo

ambito sono da privilegiare le attrezzature civili di interesse comune in particolare di tipo:

CULTURALE, ASSOCIATIVO, RICREATIVO.

Sempre seguendo le prescrizioni del PRG nel caso di proposte orientate a formare CENTRI CIVICI

UNITARI è ammissibile la realizzazione di attrezzature commerciali al minuto per una superficie

pari al 25% di quella complessiva.

Essendo già presente nella zona un centro anziani va escluso un doppione di attività. In riferimento

ai grandi raggruppamenti sociali restano i riferimenti ai giovani ed alle famiglie, quindi a questi

corpi sociali va comunque riferito il centro civico da proporre. L’alternativa più consona appare

quella di una struttura rivolta alle famiglie inclusi i bambini ed al benessere della persona.

Dal punto di vista architettonico, come più avanti precisato, le alternative vanno comunque

contenute nella forma e nella quantità. Per ciò che riguarda il parcheggio interrato superare i due

piani interrati significa eccedere lo strato di riporto e quindi rischiare di intercettare la falda freatica,

fattore che riporta alla possibilità di due soli livelli interrati.

Per il volume del gasometro va considerato che l’altezza disponibile è data dalla somma dei circa 9

mt del muraglione + il limite della trace di coronamento delle colonne in lamiera cioè 9,5 mt il

totale è quindi di circa 18,5 mt, a cui sottraendo gli spessori strutturali (0,5 x 5 = 2,5 mt), ed un

piano sotto vasca di circa 2 mt si arriva a 16 mt disponibili cioè mediamente 3,2 mt a piano; quindi

il limite massimo di piani è 5 con la limitazione di un unico piano completo di circa 900mq e gli

altri ridotti a non più del 60% della superficie (per le motivazioni spiegate a seguire) per un totale di

massimo 3300 mq.

Si precisa che viste le condizioni ed i limiti del caso non è necessario approntare una matrice delle

alternative progettuali

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2a) 4 STUDIO DELL’IMPATTO AMBIENTALE

Il recupero dell’ex Gasometro per sua propria natura non coinvolge particolari impatti ambientali

poiché il nuovo gasometro è contenuto all’interno di una forma e di un volume storici e consolidati

e quindi non vi sono ricadute, diverse da quanto esistente, sull’assetto geologico ed idrogeologico.

È quindi da escludere qualunque sovvertimento dei dati di partenza che non si inserisca in elementi

consolidati e già presenti.

Anche nel caso del parcheggio interrato è certo che i primi sei metri coincidono con strati di riporto

ottocenteschi effettuati per riempire l’antico fossato e probabilmente con materiale sciolto derivante

dalle demolizioni di Firenze capitale. È altrettanto certo che la cerchia muraria prosegue per la

stessa profondità e che quindi all’atto dello scavo verrà riscoperta in probabili buone condizioni di

conservazione.

Di maggiore complessità è l’aspetto del vincolo architettonico essendo il complesso ex gasometro

vincolato con declaratoria come testimonianza di archeologia industriale. Di fatto la struttura più

rilevante non è un reperto significativo ma una struttura industriale degli anni 50.

La tutela dovrà quindi essere di più ampia portata riferendosi non ai reperti ma al significato

dell’gasometro nella storia e nel contesto urbano. Le scelte del progetto che l’amministrazione pone

come riferimento sono a riguardo chiare; si propone un inserimento moderno che si ponga in

continuità proprio con la storica destinazione industriale dell’area. È quindi proposta una linea di

continuità sia nei materiale che nelle tecniche che sicuramente faciliterà le necessarie autorizzazioni

della competente soprintendenza. È comunque possibile ipotizzare altre soluzioni in discontinuità

che dovranno, a cura del proponente, essere opportunamente vagliate ai fini della successiva

approvazione dalla competente soprintendenza.

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Direzione Servizi Tecnici

SERVIZIO BELLE ARTI Ufficio Restauro Urbano

STUDIO DI FATTIBILITA’

RECUPERO STRUTTURA DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE EX GASOMETRO DI FIRENZE

PARTE 2°

“la città del fiore e non la città del cemento, recuperare sul costruito”“la città del fiore e non la città del cemento, recuperare sul costruito”“la città del fiore e non la città del cemento, recuperare sul costruito”“la città del fiore e non la città del cemento, recuperare sul costruito”

RELAZIONE TECNICA

art. 14 comma 2b) D.P.R. 207/2010

Page 38: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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PREMESSA STATO DI FATTO

Il gasometro

Il principale degli edifici in oggetto è l’ex gasometro, il più grande, dei vari gasometri originari. Si

tratta di una corona muraria di grande spessore che si eleva di circa 4 mt sopra il livello del suolo e

cala di altri 5 mt sotto il piano attuale, per un altezza complessiva di circa 9 mt ed un diametro di

circa 34; definendo così una superficie interna di circa 900 mq.

La corona muraria è sormontata da 16 colonne in lamiera chiodata originarie del XIX secolo che

raggiungono un altezza di circa 9,5 mt esclusa la fiamma sommitale. All’interno sopravvive la

calotta in ferro degli anni 50 che suddivisa in cilindri raggiungeva l’altezza di circa 21 mt.

La stazione di pompaggio

Consiste in un edificio ad un piano degli anni trenta di circa 50 mq si superficie, originariamente

destinato ad ospitare i macchinari necessari al funzionamento del gasometro. L’edificio è stato

recentemente ristrutturato dotandolo di un servizio igienico.

La carbonaia

Si tratta di una tettoia di 13 per 16 mt, composta da 8 pilastri in muratura sormontati da capriate in

legno, con un altezza di circa 5 mt sui lati e 7 nella zona centrale. Si configura così una superficie di

circa 200 mq

Parcheggio (proposta di parcheggio interrato Viale Ariosto)

L’area è attualmente utilizzata come parcheggio di superficie, è definita dal sedime delle antiche

mura lungo il viale Ariosto, coincidendo con il tratto di mura demolito tra la porta San Frediano e

via dell’Orto.

Parcheggio (proposta di zone da rifunzionalizzare)

Il riferimento è alle aree di parcheggio di superficie collocate nell’area dell’antica anti porta fuori le

mura e quindi sull’asse di via Pisana; a cui va aggiunto il lato interno delle mura tra la porta ed il

torrino Santa Rosa e l’adiacente piazzetta di Verzaia.

Page 39: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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2b) 1 CARATTERISTICHE FUNZIONALI

Gasometro

Per il volume del gasometro vanno escluse le funzioni residenziali, commerciali, e terziaria intesa

come: residenza, alberghi, ostelli, negozi, centri commerciali, supermarket, palazzo per uffici, silos

a parcheggio etc.

Le funzioni possibili vanno orientate a quanto previsto dal vigente PRG art. 56

SOTTOZONE G ATTREZZATURE PUBBLICHE DI QUARTIERE.

In quest’ambito sono da privilegiare le attrezzature civili di interesse comune in particolare di tipo:

CULTURALE, ASSOCIATIVO, RICREATIVO.

Sempre seguendo le prescrizioni del PRG nel caso di proposte orientate a formare CENTRI CIVICI

UNITARI è ammissibile la realizzazione di attrezzature commerciali al minuto per una superficie

pari al 25% di quella complessiva.

Essendo già presente nell’area un importante centro anziani la proposta va prioritariamente

orientata alle famiglie inclusi i bambini.

A tale fine si utilizzeranno 2 livelli +un piano tecnico intermedio (le misure esposte a seguire

sono riferimenti approssimati):

- PIANO WELLNESS primo livello mq 900: costituito da più spazi benessere con locali

solarium, massaggi, sauna etc. Va previsto prioritariamente che un’area pari ad almeno mq 250

sia predisposta strutturalmente per essere trasformata in futuro o come miglioria della proposta da

presentare, in vasca natatoria e quindi dotata di un contro solaio sottostante con un vuoto libero di

almeno 2,5 mt di altezza (quota pavimento = livello del suolo, altezza libera 5 mt, solaio 0,5 mt).

- piano tecnico mq 900: utilizzato per centrali tecniche, condotte impiantistiche e magazzini chiusi

al pubblico, sono incluse nella superficie anche le volumetrie dei doppi volumi soprastanti gli spazi

del piano wellness, così come l’ingombro di ribassamenti del piano soprastante destinato a spazi

ludici per bambini (quota pavimento + 5,5 mt dal livello del suolo, h libera 2,5 mt; solaio 0,5 mt).

- PIANO ATTREZZATO secondo livello mq 900 costituito al minimo dalle seguenti funzioni:

spazio bambini con sala ludica dotata di ribassamenti di pavimento, con una superficie complessiva

di almeno 200 mq, sala attività motorie per adulti circa 210 mq; spazio ristoro/caffetteria e/o

commerciale pari al 25% del tot. e comunque contenuto in 400 mq (quota +8,5 mt dal livello del

suolo, altezza libera media 4 mt) .

Page 40: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Il solaio di copertura dovrà essere a volta ribassata con estradosso di bordo che non superi

comunque l’intradosso della trave metallica di collegamento delle colonne in lamiera.

E prioritario creare dei tagli tra i vari solai che mettano in comunicazione visiva, al fine di disporre

di un consistente volume interno libero a tutt’altezza, il piano ATTREZZATO con il piano

WELLNESS (livello del suolo) per almeno il 10% del totale di piano quindi minimo 90 mq. E’

inoltre prioritario creare delle doppie altezze e dei bassi fondi sfruttando la presenza del volume del

piano tecnico intermedio, questo sia per il piano wellness che per quello attrezzato per un minimo

del 20% quindi almeno per 180 mq.

TOTALE EX GASOMETRO mq previsti 1710 + spazi tecnici.

E’ ammesso formulare proposte che aumentino il numero dei piani utilizzabili; comunque contenuti

entro il cerchio delle colonne in lamiera chiodata e con altezza massima esterna coincidente con

l’estradosso della trave di coronamento esistente.

In tale caso si dovrà obbligatoriamente ipotizzare un solo piano completo coincidente con il più

basso livello interrato, di circa 900 mq, mentre i piani superiori dovranno essere di ingombro

ridotto con superficie massima di 600 mq ciascuno sempre al fine di ricreare un importante vuoto

interno a tutt’altezza.

E’ inoltre auspicabile e premiante inserire una o più vasche natatorie nella struttura (previsione

non inserita nello studio di fattibilità), da considerarsi un sostanziale arricchimento del necessario

recupero.

Stazione di pompaggio

La previsione è quella di un recupero dell'edificio come reception e ingresso principale al nuovo

gasometro, attuando conseguentemente il taglio della muraglia esterna nella zona coperta di

contatto tra i due volumi.

Carbonaia

Per quanto riguarda la carbonaia l’ipotesi è quella del centro servizi; inclusi uffici e / o una sala

polivalente a supporto della struttura principale (gasometro). A tal fine è ammissibile una chiusura

esterna vetrata capace di garantire la leggibilità della struttura originaria ed un normale uso dello

spazio interno che viene quindi confermato in circa 200 mq utili.

Parcheggi

Parcheggio interrato Viale Ariosto

L’area è attualmente utilizzata come parcheggio di superficie sul sedime delle antiche mura lungo il

viale Ariosto; si prevede possa essere utilizzata per l’inserimento di un parcheggio interrato su due

Page 41: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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livelli pari ad almeno 40 +40 posti di cui almeno il secondo livello affittato ai soli residenti ed il

primo ad ore. L’area d’ingombro del parcheggio si presume sia di circa 15 x 100 mt con un lato

lungo coincidente con le antiche mura.

TOTALE mq previsti 3000.

La piazza superiore deve restare libera ed attrezzata per mercati rionali; va prioritariamente

aggiunto un percorso in quota ed una scala per consentire ed agevolare la visita della porta S.

Frediano ed il ripristino del percorso lungo le mura.

Parcheggi da rifunzionalizzare

A questo sopra si aggiunge la possibilità di ulteriori 80 posti a pagamento recuperabili nell’area

dell’anti porta verso l’esterno e lungo il lato interno delle mura e nella piazzetta di Verzaia,

unitamente ad un riassetto del verde e dell’arredo urbano.

TOTALE mq previsti 1000.

2b) 2 DESCRIZIONE TECNICA

Ai fini della valutazione preventiva della sostenibilità ambientale e della compatibilità paesaggistica

dell’opera da progettare, delle caratteristiche e dei collegamenti con il contesto, nonché delle misure

idonee a salvaguardare la tutela ambientale ed i valori culturali e paesaggistici l’intervento si

incentra sostanzialmente sul nuovo parcheggio interrato sul Viale Ariosto e sul recupero dell’ex

gasometro.

2b) 2.1 Nuovo parcheggio interrato Viale Ariosto

L’area già attualmente è utilizzata come parcheggio di superficie asfaltato con la presenza di alcune

alberature non omogenee fra loro.

La proposta è quella di realizzare un volume completamente interrato permettendo così di ridurre a

zero l’impatto paesaggistico rispetto allo stato di fatto. Il nuovo volume interrato permetterà inoltre

di sostenere un nuovo camminamento leggero ed aereo necessario a ripristinare il collegamento

fisico originariamente rappresentato dalle mura e quindi rendere nuovamente possibile la salita ai

locali interni della porta Pisana. Questo avverrà tramite l’obbligatoria presenza di una passerella in

quota e di una nuova scala di collegamento a ripristinare il tratto di mura demolito ed il conseguente

sistema di connessione.

Page 42: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

42

Al fine di salvaguardare i valori ambientali e culturali presenti sarà prioritario prevedere una

pavimentazione di qualità della nuova copertura del parcheggio, finalizzata all’utilizzo come spazio

di mercato rionale. Ancora più importante sarà, ai fini della tutela delle mura riscoperte, l’obbligo

di non addossare alle stesse le nuove strutture lasciando quindi una zona di rispetto tra nuove

strutture a sbalzo e mura antiche.

2b) 2.2 Recupero ex gasometro

La struttura è composta da tre elementi: la corona muraria, le colonne metalliche di coronamento ed

il serbatoio interno.

Per i primi due va considerato il restauro conservativo integrale e filologico con l’eccezione di due

nuove aperture di massimo 1,8 mt di luce libera, sulla corona stessa di cui una prioritariamente nel

punto di contatto con l’ex stazione di pompaggio, quindi virtualmente invisibile e la seconda,

ragionevolmente contrapposta alla prima, destinata ad uscita di sicurezza dalla nuova struttura.

Quest’ultima risulterà quindi l’unica trasformazione visibile degli elementi monumentali esistenti.

Il terzo elemento, quello centrale di tutto il recupero, è il volume dell’ex serbatoio. Come già detto

detta struttura è degli anni 50 e non appare possibile attuarne, per motivi tecnici e logistici, il

recupero completo ne va quindi prevista la demolizione con l’obbligatoria accortezza di conservare

all’interno della nuova struttura uno spicchio di limitata larghezza ma a tutt’altezza del serbatoio

metallico, più elementi o piccole porzioni di particolare interesse tecnico e o costruttivo.

In ogni caso è prioritario, in ossequio al principio di tutela paesaggistica ed architettonica esistenti,

limitare l’altezza di gronda del nuovo volume a quella del limite superiore della trave di

collegamento tra le colonne metalliche. Inoltre il nuovo volume deve prioritariamente richiamare

anche nelle finiture e forme l’originario serbatoio riecheggiandone materiali e sagoma.

A tale fine anche la copertura dovrà prioritariamente essere a cupola fortemente ribassata come

l’attuale copertura del serbatoio.

2b) 3 TECNICHE COSTRUTTIVE

2b) 3.1 Specifiche generali

Stazione di pompaggio

Per quanto riguarda la stazione di pompaggio è ammissibile solo il mantenimento delle

caratteristiche originali con l’esclusione di una modifica parziale delle aperture esistenti e

l’eventuale inserimento di elementi di protezione delle aperture a vetro di limitato impatto.

Page 43: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

43

Carbonaia

La carbonaia va conservata tal quale ammettendo unicamente un nuovo solaio interno di tipo

leggero, il posizionamento di una cortina completamente vetrata a chiudere sui lati e l’inserimento

nella parte centrale di servizi, volumi tecnici e collegamenti verticali. Comunque le parti non vetrate

della cortina esterna non potranno prioritariamente superare un terzo del totale della superficie

esterna.

Gasometro

Va completamente salvaguardata la corona muraria esistente cosi come i pilastri in acciaio

ottocenteschi con l’esclusione dell’eventuale inserimento di un nuovo impianto di illuminazione sul

traliccio esterno. Per conseguenza il nuovo volume, coincidente con quello dell’ex serbatoio, sarà

interno alla corona dei pilastri.

La corona potrà essere forata in soli due punti contrapposti: uno tra ex stazione di pompaggio e la

muratura ed il secondo sul perimetro in contrapposizione al primo.

Per il gasometro va ipotizzato un volume contenuto all’interno della corona muraria esistente con

un altezza massima della linea di gronda pari alle colonne cioè circa 13 mt dal suolo, con un

numero massimo di livelli interni pari a 4 + un livello tecnico interrato. In qualunque caso vanno

comunque ipotizzati uno o più vuoti centrali utile a rendere visibile il volume interno per tutti i

livelli, seppure per una porzione.

Va inoltre prevista la salvaguardia di parti significative o singoli elementi della struttura in acciaio

del serbatoio da collocarsi all’interno della nuova struttura.

L’involucro esterno deve richiamare la struttura industriale originaria garantendo continuità

materiale e geometrica, inclusa una copertura a volta circolare ribassata che segua la sagoma

dell’originario serbatoio. Le aperture andranno inserite dietro una cortina continua permeabile alla

luce ed all’aria capace di evocare la continuità del cilindro originario.

Parcheggio interrato Viale Ariosto

Il nuovo parcheggio interrato sul viale Ariosto dovrà essere realizzato in aderenza con la parte

interrata delle mura sopravvissuta alle demolizioni, senza intaccarne la struttura.

Il nuovo edificio interrato dovrà prevedere la possibilità di visitare i sedimi murari previsti

valorizzandone il dialogo con i nuovi elementi anche con l’uso di strutture a sbalzo che permettano

il passaggio della luce naturale dall’alto tra mura e solai.

Particolare attenzione andrà data alla pavimentazione della piazza coincidente con la copertura del

parcheggio sottostante; detta pavimentazione dovrà escludere la sosta di veicoli e privilegiare la

possibilità d’uso come mercato. Andranno inoltre inseriti degli elementi verticali collegati con una

passerella che permettano di ricostruire il percorso delle mura demolite avendo attenzione a renderli

Page 44: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

44

adatti a sostenere delle essenze verdi che possano ripristinare la presenza delle alberature da tagliare

per realizzare il parcheggio. La stessa attenzione alla presenza di verde andrà posta nell’arredo

dell’intera piazza

Infine andrà realizzata una leggera scala di collegamento tra il piano della nuova piazza e quello del

percorso per consentire un ascesso alla porta S. Frediano.

Parcheggi da rifunzionalizzare

Nelle immediate vicinanze del gasometro esistono tre aree a parcheggio: via lungo le mura di S.

Rosa; Piazza di Verzaia, la parte iniziale della via Pisana; che andranno inserite nella proposta come

aree soggette ad un nuovo disegno urbano al fine di una razionalizzazione e reperire nuovi

parcheggi con interventi leggeri e superficiali.

Particolare attenzione andrà posta nell’implementare la presenza di nuove alberature nella

riorganizzazione degli spazi.

2b) 3.2 Note costruttive

Importanti note tecniche

Va tenuto presente che il gasometro è vincolato con specifico decreto, che rappresenta la più antica

struttura industriale di Firenze e che i criteri propri della sua conservazione andranno condivisi con

la competente Soprintendenza.

Il serbatoio del gasometro è inattivo da circa 40 anni e quindi certo che al suo interno sono presenti

acque presumibilmente contaminate, la cui rimozione e smaltimento andrà considerata con la

massima attenzione. Altrettanta attenzione andrà posta nei confronti della demolizione della

struttura in ferro di circa 50 anni fa di cui almeno una porzione significativa (spicchio d’angolo di

almeno 10 mq o altro) andrà conservata e resa fruibile nell’intervento di trasformazione.

Gasometro:

L’intervento architettonico prevalente coinvolge la struttura dell’ex gasometro che si compone

sostanzialmente di due parti:

quella seminterrata (basamento in pietra)

quella esterna contenuta nella gabbia delle 16 colonne ottocentesche in lamiera chiodata.

Il futuro intervento dovrà confrontare con una serie di problematiche costruttive di seguito elencate.

Fondazioni:

si escludono tipologie classiche di fondazione, estremamente costose (per le dimensioni) e

tecnologicamente superate. Si prevedono pertanto fondazioni di tipo puntiforme (PALI) che

Page 45: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

45

permettono la massima flessibilità consentendo di concentrarle solo dove effettivamente necessarie,

mantenendo la fondamentale indipendenza dalla struttura esistente. La fondazione puntiforme sposa

in pieno anche la prevista articolazione dei piani interni che non ricalcano la superficie intera del

gasometro.

Strutture verticali:

a seguito dell'identificazione delle strutture di fondazione, le strutture in elevazione sono previste in

materiale altamente flessibile es. acciaio e o legno lamellare, materiale che consente un'ottima

duttilità permettendo di assecondare agilmente le forme architettoniche che articoleranno gli spazi

interni.

Articolazione dei piani:

per l'organizzazione massima delle funzioni che troveranno sede nel nuovo gasometro la proposta,

non vincolante, di articolazione dei piani è la seguente:

il piano piscina, che si trova nella parte più bassa è l'unico che usa tutti i 900mq disponibili;

tutti i piani superiori (massimo n.3) ne occupano circa il 100% se limitati ad uno e circa il 60%

(circa 600 mq) se pari a due o più con l’aggiunta quindi di un ampio spazio libero su più livelli, sino

ad un massimo di 2700 mq di superficie utile oltre le superfici tecniche al piano interrato.

Quanto sopra descritto impone un’articolazione delle strutture che permetta di ottimizzare gli spazi

fruibili senza che queste divengano presenza predominante.

Chiusure interne:

come conseguenza alla articolazione dei piani, nasce l'esigenza di chiusure interne che realizzino

partizioni non comunicanti tra loro sia dal punto di vista climatico sia dal punto di vista logistico -

funzionale, ma che al tempo stesso permettano la massima permeabilità visiva tra piani e spazi

diversi. Elemento fondamentale diviene la realizzazione di una “facciata interna” che assume un

ruolo centrale sia dal punto di vista architettonico che tecnico - realizzativo, determinante sia per la

gestione dell'illuminazione che per i trattamenti dell'aria.

Chiusure esterne:

La nuova immagine esterna del gasometro dovrà tenere conto di una serie di indicazioni scaturite

dai confronti preliminari con la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici; su tutti il

fatto che il nuovo volume si dovrà collocare all'interno della gabbia formata dalle colonne in ghisa e

conseguentemente l'idea che la nuova facciata ricalchi la campana in ferro del gasometro in attività,

impone scelte tecniche che dovranno comunque permettere la penetrazione massima della luce

solare all'interno; mascherare parti finestrate che avranno prioritariamente percentuali importanti

nel computo globale delle superfici; permettere eventuali vie di uscita; realizzare un impatto visivo

e cromatico consono al linguaggio del manufatto storico; inserimento “invisibile” di tutta la parte

legata agli impianti tecnologici necessari; realizzazione di un involucro con alte caratteristiche di

contenimento energetico.

Page 46: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

46

Carbonaia

Al fine del recupero delle superfici da destinare a nuove funzioni; la struttura attuale deve essere

preservata, di conseguenza il nuovo intervento si dovrà prestare alla massima trasparenza e

leggerezza. Le strutture quindi saranno di tipo lineare es. metalliche e o in legno lamellare, anche in

riferimento alla caratteristica industriale del manufatto. La chiusura esterna si prevede trasparente

su almeno 2/3 della superficie di facciata.

Parcheggi da rifunzionalizzare:

Per le zone di riuso e razionalizzazione dei parcheggi di superficie è richiesta la riorganizzazione

funzionale e di arredo finalizzata all’incremento ed alla messa a reddito dei parcheggi di superficie

esistenti al fine di ottenere la migliore soluzione per l’integrazione con le invarianti infrastrutturali

al contorno. Particolare importanza dovrà essere data alla presenza di essenze verdi intesa come

aumento e miglioramento di quanto esistente.

Parcheggio interrato:

La struttura completamente interrata (n.2 piani), presenta a discapito di una semplicità strutturale

intrinseca, una discreta complessità a causa della dislocazione. Sul lato via Pisana si avvicina al

fronte delle residenze quindi necessita di opere di protezione dello scavo di tipo a diaframmi e

tiranti per tutto lo sviluppo in lunghezza, stessa cosa sul fronte di borgo S.Frediano dove si troverà

un ulteriore difficoltà rappresentata dalla sicura presenza delle mura fiorentine rimaste sepolte dopo

la demolizione del tratto in elevazione tra la porta S.Frediano e la zona verso la Porta Romana. Le

fondazioni anche in questo caso si ipotizzano puntiformi (pali) vista anche la superficialità della

falda acquifera in prossimità dell'Arno. L'operazione prioritariamente comporterà la

riorganizzazione di molti sottoservizi ad oggi alloggiati nel sottosuolo interessato, che rimarranno a

carico dell’A.C. . Si dovranno progettare e realizzare le reti impiantistiche, specificatamente

l’illuminazione pubblica, della zona soprastante il parcheggio che diventerà una zona pedonale

attrezzata.

2b) 3.3 NOTE IMPIANTISTICHE

Tutti gli impianti dovranno essere improntati al massimo contenimento dei fabbisogni energetici ed

orientati all’utilizzo di energie rinnovabili in grado di ottenere una Certificazione Energetica in

classe A.

L’obbiettivo e’ realizzare strutture il più possibile autosufficienti riducendo all’essenziale l’acquisto

di fonti energetiche ed idriche esterne con la possibilità’ di sostanziali risparmi nel riscaldamento,

Page 47: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

47

nel condizionamento estivo, nel consumo di acqua potabile e nell’illuminazione; oltre che puntare

all’importante risultato della riduzione e rilascio in atmosfera di anidride carbonica.

Le scelte progettuali dovranno essere effettuate avendo sempre come finalità i seguenti obiettivi:

rispetto delle normative;

benessere degli occupanti;

risparmio energetico;

utilizzo di energie rinnovabili;

flessibilità di esercizio;

garanzia costante del funzionamento;

facilità di manutenzione;

protezione contro gli atti di vandalismo;

riduzione di emissioni in atmosfera (odori, polveri, inquinanti, ecc);

riduzione di emissioni acustiche;

limitazione di impatti visivi;

contenimento e circoscrizione dei campi elettromagnetici.

Dovranno quindi essere considerate e proposte soluzioni che prevedano:

utilizzo di pannelli solari termici e fotovoltaici;

geotermia;

recupero acque piovane;

minimizzazione di consumi acqua potabile;

recuperi energetici dagli effluenti aeriformi e liquidi;

free cooling;

micro cogenerazione (eventuale);

pompe di calore;

gruppi termici a condensazione;

sistemi di distribuzione dei fluidi termo frigoriferi e dell’aria a portata variabile;

apparecchi illuminanti a basso consumo (preferibile lampade a Led);

impianti di illuminazione ordinaria e di emergenza in building automation con controllo del flusso

luminoso;

sistema di Building automation per tutti gli impianti sia meccanici che elettrici.

Page 48: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

48

2b) 2.4 NORME TECNICHE DA APPLICARE

EDILIZIA / STRUTTURE

DPR 380/01 del 06.06.2001 E SUE SUCCESSIVE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI

TESTO UNICO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI IN MATERIA EDILIZIA

LEGGE REGIONALE 3 GENNAIO 2005, N. 1

Norme per il governo del territorio DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n.41/R DEL 29.07.2009 Regolamento di attuazione dell’art.37, comma 2, lettera g) e comma 3 della L.R. n.1 del 03.01.2005

DECRETO MINISTERIALE (INFRASTRUTTURE) 14 GENNAIO 2008

Nuove norme tecniche per le costruzioni

CIRCOLARE N. 617 DEL 2 FEBBRAIO 2009

Istruzioni per l’Applicazione Nuove Norme Tecniche Costruzioni di cui al Decreto Ministeriale 14/01/2008

IMPIANTI SPORTIVI

D.M. 18.03.1996 e successive modificazioni e integrazioni

Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi D.M. 06.06.2005 Modifiche ed integrazioni al decreto ministeriale 18 marzo 1996, recante norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi

Gazzetta Ufficiale N. 51 del 03 Marzo 2003 CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ACCORDO 16 gennaio 2003 Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sugli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio LEGGE REGIONALE n.8 DEL 09.03.2006 Norme in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n.23/R DEL 26.02.2010 Regolamento di attuazione della L.R. n.8 del 09.03.2006 BARRIERE ARCHITETTONICHE

LEGGE n.13 DEL 09.01.1989 e successive modificazioni e integrazioni Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati LEGGE N. 62 DEL 27 FEBBRAIO 1989 Modifiche ed integrazioni alla legge 9 gennaio 1989, n. 13, recante disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati D.M. 14 GIUGNO 1989, N. 236, PUBBLICATO IN SUPPL. ORDINARIO ALLA GAZZ. UFF. 23 GIUGNO 1989, N. 145. Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 24 LUGLIO 1996, N. 503. Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici BENI CULTURALI

DECRETO LEGISLATIVO 22 GENNAIO 2004 N. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137

Page 49: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

49

2b) 4 CRONOPROGRAMMA

1 - PUBBLICAZIONE BANDO E PRESENTAZIONE OFFERTE 120 gg

2 - ESAME OFFERTE 30 gg

3 - INTEGRAZIONI PROGETTO PRELIMINARE 30 gg

4 - APPROVAZIONE PROGETTO PRELIMINARE 30 gg

5 - STIPULA CONVENZIONE 30 gg

6 - CONFERENZA DEI SERVIZI

(elaborazione progetto definitivo + convocazione conferenza) 120 gg

7 - ESECUZIONE OPERA 720 gg

Page 50: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

50

2b) 5 STIMA SOMMARIA

n. EDIFICI/FABBRICATI mq costo

unitario costo per superficie

parziali

1 volume ex Gasometro (demolizioni) 900 249 224.100

predisposizioni sottopiano vasca

recupero primario (strutture ecc.) 900 228 205.200

PIANO WELLNESS

recupero primario (strutture, impianti ecc.) 900 384 345.600

recupero secondario (finiture ecc.) 900 685 616.500

piano tecnico

recupero primario (strutture ecc.) 900 418 376.200

PIANO ATTEZZATO

recupero primario (strutture, impianti ecc.) 900 384 345.600

recupero secondario (finiture ecc.) 900 1.028 924.750 3.037.950

2 ex legnaia (lavori preparatori) 200 120 24.000

recupero primario (strutture ecc.) 200 380 76.000

recupero secondario (finiture ecc.) 200 768 153.600 253.600

3 ex stazione di pompaggio 50

recupero secondario (finiture ecc.) 50 576 28.800 28.800

4 parcheggio interrato (lavori preparatori) 1.800 80 144.000

recupero primario (strutture. impianti ecc.) 2.400 532 1.276.800

recupero secondario (finiture ecc.) 2.400 192 460.800 1.881.600

5 piazza in copertura parcheggio 1.800 126 226.800 226.800

6 percorso in quota 130 528 68.640 68.640

7 riorganizzazione parcheggi di superficie 1.000 143 143.000 143.000

8 attrezzature 1.800 200 360.000 360.000

COSTO TOTALE PARAMETRICO STIMATO arrotondato 6.000.000

NOTA: costi parametrici comprensivi di IVA ed oneri tecnici e generali.

Quote d’incidenza delle categorie dei lavori

di cui all’allegato A ed art. 61 D.P.R. 207/2010

OG 2 restauro e manutenzione classe V fino ad euro 5.165.000

OS 3 impianti idrici e sanitari classe I fino ad euro 258.000

OS 23 demolizioni di opere classe II fino ad euro 516.000

OS 24 verde ed arredo urbano classe II fino ad euro 516.000

OS 28 impianti termici e di condizionamento classe II fino ad euro 516.000

OS 30 impianti elettrici classe II fino ad euro 516.000

Page 51: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

51

ELABORATI PROGETTUALI

art. 14 comma 2 c D.P.R. 207/2010

schema rete fognaria esitente

schema rete idrica esistente

Page 52: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

52

3

2

1

4

5

6

1

EX STAZIONE DI POMPAGGIO

2

EX LEGNAIA

3

PIAZZA DO VERZAIA E PARCHEGGIO

4 DI VIA LUNGARNO SANTA ROSA

PARCHEGGIO ANTIPORTA VIA PISANA

5

AREA PARCHEGGIO INTERVENTO

6

SERBATOIO EX GASOMETRO

VIALE ARIOSTO

COMUNE DI

FIRENZE

SERVIZIO BELLE ARTI E FABBRICA DI PALAZZO VECCHIO

NOME DEL FILEELABORAZIONE

GRAFICA

PLANIMETRIA Santi Garufi gasometro 1 24.11.2011

GENERALE

*

*FONDAMENTA DELLE MURA

AP 01

Page 53: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

53

3

2

1

PIANTA WELLNWSS PIANTA PIANO PIANO PIANTA PIANO TECNICORISTORANTE/COMMERCIALE

VASCA NUOTATOIA

PREDISPOSIZIONE

NOME DEL FILEELABORAZIONE

GRAFICA

AP 02

SCHEMA RECUPERO

EX GASOMETRO

Santi Garufi gasometro 1 24.11.2011

COMUNE DI

FIRENZE

SERVIZIO BELLE ARTI E FABBRICA DI PALAZZO VECCHIO

6,00

9,00

0,000,00

1

Page 54: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

54

3

2

1

NUOVO VARCO 1.8ML

SCHEMI STAZIONE COMUNE DI

FIRENZE

SERVIZIO BELLE ARTI E FABBRICA DI PALAZZO VECCHIO

DI POMPAGGIO ED EX LEGNAIA

AP 03

Santi Garufi gasometro 1 24.11.2011

EX STAZIONE DI POMPAGGIO DI POMPAGGIO E EX LEGNAIA

EX LEGNAIA

NOME DEL FILEELABORAZIONE

GRAFICA

2 3

Page 55: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

55

3

2

1

4

5

6

COMUNE DI

FIRENZE

S ERVIZIO BE LLE ARTI E FAB BRICA DI PALAZZO VECCHIO

Schema Nuovo Parcheggio

Interrato

*

6

FONDAMENTA DELLE MURA

AP 04

Page 56: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

56

VEDUTA GENERALE AREA INTERVENTO

GASOMETRO

Page 57: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

57

ENTRATA VIA DELL’ANCONELLA

EX LEGNAIA

Page 58: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

58

GASOMETRO E STAZIONE DI POMPAGGIO

PIAZZA DI VERZAIA – VIA LUNGO LE MURA DI SANTA ROSA

Page 59: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

59

VIALE ARIOSTO

VIALE ARIOSTO

Page 60: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

60

ELABORATO TECNICO ECONOMICO

art. 14 comma 2 d D.P.R. 207/2010

Nella presente sezione è condotta un’analisi delle principali caratteristiche delle attività economiche

proposte nel progetto di riqualificazione funzionale dell’area EX Gasometro del Comune di Firenze.

L’analisi è finalizzata ad ottenere una previsione delle condizioni di fattibilità economico-

finanziaria dell’investimento.

Attraverso la definizione di una serie di ipotesi di investimento, operative e finanziarie, si è giunti

alla definizione del Punto di pareggio economico (Break even point) delle attività previste nel

progetto di riqualificazione. In altri termini, verranno fornite indicazioni generali e primariamente di

natura economica circa il volume minimo di attività che le attività oggetto di investimento dovranno

generare al fine di raggiungere il punto di pareggio. Quest'ultimo rappresenta il fatturato in

corrispondenza del quale l'azienda raggiunge l'equilibrio economico, vale a dire un ammontare di

ricavi in grado di coprire i costi di competenza del medesimo periodo. Pertanto, in corrispondenza

di tale fatturato l'azienda non consegue né un utile né subisce una perdita. Gli aspetti finanziari

nell'idea di progetto di riqualificazione presentata sono di secondaria importanza essendo le attività

previste essenzialmente attività operanti con flussi di cassa molto prossimi al verificarsi dei flussi

economici. Molto importante risulta invece l'ipotesi riguardante la struttura finanziaria

dell'iniziative posta a base dell'analisi, vale a dire il finanziamento del progetto da parte del

potenziale soggetto privato, vale a dire il finanziamento dell'investimento avviene con il 30% di

capitale proprio e la rimanente parte con l'accensione di un prestito a lungo termine da rimborsare in

20 anni.

Si sottolinea che i dati di seguito presentati sono frutto di ipotesi di attività che pertanto potrebbero

essere modificate in relazione alle scelte che verranno operate con riferimento alla struttura degli

investimenti, alle modalità di finanziamento degli stessi, alle caratteristiche ed al posizionamento

strategico delle attività che andranno a definire il progetto di riqualificazione funzionale dell’area

dell’Ex Gasometro. Esse, inoltre, risentono anche delle caratteristiche del contesto di mercato, sia in

termini di potenziale di domanda, sia in relazione al contesto competitivo di riferimento in cui

l'iniziativa imprenditoriale va ad essere realizzata.

In questa ipotesi di sviluppo dell'analisi di sostenibilità economico-finanziaria di progetto, nessuna

remunerazione per la concessione dei servizi da parte dell’amministrazione viene presa in

considerazione né vengono considerati in modo esplicito i costi per l’indebitamento a breve

necessario per esigenze di elasticità di cassa o per la creazione di una scorta minima che per di più

per le tipologie di attività ricomprese nel progetto non risulta essere nemmeno di elevato ammontare

fisico e finanziario. Per tali motivi, ed ipotizzando una continua ricostituzione delle scorte della

liquidità di cassa in funzione del volume di attività realizzato, i costi relativi a questi ultimi elementi

Page 61: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

61

sono stati considerati, per ogni singola tipologia di attività, all'interno del valore dell'incidenza

unitaria del costo variabile utilizzata per lo sviluppo dell'analisi.

Di seguito si presenta una panoramica dei tratti caratteristici delle attività che, sulla base delle

indicazioni progettuali fornite, formeranno oggetto di investimento. Inoltre, saranno fornite le

ipotesi economico-finanziarie poste alla base del calcolo del punto di pareggio e l'ammontare di

quest'ultimo con riferimento sia alle attività nella loro interezza che al recupero dei soli costi fissi di

investimento.

I dati e le informazioni di seguito riportate sono tratte dai Documenti metodologici degli Studi di

settore condotti dall’Agenzia delle Entrate ed attualmente disponibili.

ATTIVITÀ COMMERCIALE - NEGOZI SPORTIVI6

Oggetto dello studio sono le attività economiche classificate al CodiCe ATECO 2007 "47.67.10

Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero"

Le aziende dei due cluster (cluster 1 e 14) presi a riferimento nel presente report ed analizzate nello

studio di settore sono complessivamente 2761.

Le imprese dei cluster si contraddistinguono per un assortimento orientato a prodotti tecnico

sportivi per varie discipline (tennis, basket, sport invernali, etc.) da cui ottengono complessivamente

il 45/47% dei ricavi. L'offerta comprende anche abbigliamento casual e calzature (21/43% dei

ricavi). Il 10% delle aziende comprese nel cluster offre inoltre servizi di noleggio o deposito o

manutenzione di attrezzature sportive per la montagna con un'incidenza sui ricavi del 7%.

Un ulteriore elemento di caratterizzazione è rappresentato dal ricorso a ditte produttrici quale

principale fonte di approvvigionamento (89% degli acquisti).

Le aree destinate all'esercizio dell'attività si articolano in locali per la vendita e l'esposizione interna

della merce di 100 mq e locali adibiti a magazzino di 36 mq; l'esposizione verso l'esterno si estende

su sette metri lineari.

Le aziende dei cluster considerati sono organizzate prevalentemente sottoforma di ditta individuale

(44/56% dei casi) e società di persone (32/43% dei casi). In entrambi i cluster, per lo svolgimento

dell'attività si fa riferimento a 2 addetti (lavoratori dipendenti nel 40/50% dei casi).

Per una definizione delle condizioni minime per la fattibilità economico-finanziaria (determinazione

del Punto di Pareggio economico) dell’attività commerciale nel settore sportivo, si è ipotizzato

quanto segue:

6 Nota Tecnica e Metodologica Studio di Settore UM08U. Agenzia delle Entrate.

Page 62: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

62

- Investimento iniziale pari a 306.400 Euro.

- Costi fissi operativi per un totale di circa 94 mila euro anno comprendenti il costo del

personale a tempo pieno, i costi per utenze, gli oneri amministrativi, le tasse;

- Ammortamento economico dell’investimento ipotizzato in 20 anni e pari a circa 16.000 euro

anno;

- Costi fissi finanziari per circa 10.000 euro anno derivanti da un’ipotesi di finanziamento

dell’investimento per il 30% con capitale proprio e per il 70% con indebitamento a 20 anni a

tasso fisso del 5%. Il rimborso del prestito dovrebbe generare un esborso finanziario annuo d

circa 17 mila euro.

- Incidenza dei Costi variabili sul prezzo di vendita pari al 40%.

In base alle ipotesi effettuate, la gestione dell'attività commerciale dovrebbe arrivare al Break Even

Point con il raggiungimento di un volume di fatturato pari a circa 200 mila euro.

Ipotizzando un’operatività di 12 mesi all'anno il dato si traduce in un fatturato minimo mensile di

circa 17 mila euro.

Il punto di pareggio determinato in base a soli costi fissi di investimento (ammortamento economico

e oneri finanziari) si consegue al raggiungimento di circa 43 mila euro di fatturato all'anno.

AREA FITNESS/BENESSERE

Un piano della struttura deve essere destinato, in base al progetto, alla realizzazione di attività

legate al fitness ed al benessere. Di queste due tipologie di attività, dopo averne presentato le

caratteristiche in base agli studi di settore, ne sarà presentata un'analisi economica cumulativa.

A) SPA - CENTRO BENESSERE7

L’analisi fa riferimento alle attività codificate con codice ATECO 2007 96.04.10 - Servizi di centri

per il benessere fisico (esclusi gli stabilimenti termali).

In relazione al servizio offerto, nell’ambito della macro classe di riferimento si distinguono centri

specializzati in trattamenti dimagranti; attività ginniche, servizi di solarium, massaggi.

A questi si aggiungono due gruppi omogenei che presentano una gamma più ampia e combinata di

servizi: in un caso si tratta di servizi di benessere di base quali massaggi, depilazione, trattamenti

viso e corpo; nell’altro caso i servizi comprendono anche il bagno turco. Questa ultima categoria di

offerta viene individuata come CENTRO BENESSERE.

7 Nota Tecnica e Metodologica, Studio di Settore UG95U Servizi dei Servizi di centri per il benessere fisico(e stabilimenti

termali).

Page 63: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

63

Sulla base alle caratteristiche dell’investimento desumibili dall’ipotesi progettuale proposta per la

riqualificazione funzionale dell’EX Gasometro, la formulazione dell’offerta della SPA/CENTRO

BENESSERE dovrà assumere le caratteristiche delle categoria più ampia di offerta combinando

servizi tradizionali dei centri per il benessere fisico a servizi innovativi tradizionalmente offerti nei

centri termali.

Dalle rilevazioni effettuate nello Studio di Settore di riferimento su un numero di 234 imprese, i

CENTRI BENESSERE effettuano prevalentemente massaggi (22% dei ricavi), trattamenti corpo

(12%), solarium (10%), depilazione (9%), trattamenti viso (8%) e manicure/ricostruzione

unghie/pedicure (6%).

Tra i servizi forniti figurano anche idromassaggi (9% dei ricavi nel 39% dei casi) e trattamenti

dimagranti (14% dei ricavi nel 37%). Circa la metà dei soggetti integra l’offerta di servizi con la

vendita di prodotti cosmetici (7% dei ricavi).

La clientela è formata quasi esclusivamente da privati (97% dei ricavi).

Per quanto riguarda la natura giuridica, le aziende appartenenti al cluster sono prevalentemente

società (54% di capitali e 31% di persone) e, in misura minore, ditte individuali (15%).

Il numero di addetti complessivamente occupati è pari a 4 unità, di cui 3 dipendenti, fra i quali si

rileva la presenza di 2 estetisti.

Gli spazi destinati all’attività sono articolati mediamente in

- 87 mq di locali destinati esclusivamente a estetica (solarium, massaggi estetici etc.);

- 46 mq di locali destinati a spogliatoi, servizi docce e igienici;

- 35 mq di locali destinati esclusivamente a ufficio/ segreteria/reception.

Il 32% dei soggetti dispone inoltre di 134 mq destinati esclusivamente ad attività fisica e sportiva.

La dotazione di beni strumentali comprende 1 bagno turco, 1 sauna, 1 vasca idromassaggio, 1

doccia solare e 3-4 lettini per massaggi.

Il 40% circa dei soggetti dispone anche di 1-2 lampade solari viso e 1 lettino solare. Circa un terzo

dei soggetti possiede infine 1-2 elettrostimolatori e 1 pressomassaggio estetico.

B) PALESTRA8

L’analisi ha per oggetto le attività economiche classificate al codice ATECO 2007 “92.61.6 .

Gestione di palestre”. In particolare si fa riferimento a due cluster individuati come GESTIONE

DI PALESTRE CON OFFERTA DIFFERENZIATA DI ATTIVITÀ SPORTIVE e GESTIONE DI

PALESTRE DI MEDIE DIMENSIONI.

Le aziende del primo cluster (analisi condotta su 282 soggetti) affiancano alle attività tipiche della

palestra di fitness/body building l’offerta di altre specialità sportive quali yoga, sport da

combattimento, arti marziali, squash e nuoto.

8 Nota Tecnica e Metodologica, Studio di Settore SG83U.

Page 64: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

64

Esse sono, nel 79% dei casi , organizzate in forma societaria.

Svolgono attività di gestione di palestre in una struttura di dimensioni grandi, con 1.196 mq di

superficie complessiva, di cui 521 mq destinati ad attività fisica e sportiva al chiuso, 275 mq

destinati ad attività all’aperto, 158 mq di spogliatoi, 45 mq di locali destinati ad ufficio e 11 mq di

solarium/estetica/massaggi.

Le attività prevalenti sono quelle tipiche delle palestre: ginnastica dolce e stretching (34 corsi

collettivi), aerobica e step (86 corsi collettivi), spinning (19 corsi collettivi), e fitness ( 55 corsi

collettivi).

Sono presenti anche corsi di arti marziali (il 39% ne organizza 24), sport da combattimento (il 23%

organizza 25 corsi), yoga e meditazione (il 12% organizza 27 corsi) e attività svolte in piscina: il

16% dei soggetti organizza corsi di ginnastica in acqua, il 9% organizza corsi di nuoto per adulti e il

16% per bambini.

Tali attività sono svolte con l’ausilio di due istruttori ISEF, tre istruttori/insegnanti/maestri e con un

addetto per la parte amministrativa.

La modalità di accesso alla struttura è, per il 74% dei ricavi, realizzata tramite quote e tessere

(prevalentemente mensili, ma anche trimestrali e annuali).

La tipologia della clientela è costituita da privati/soci.

I costi di pubblicità/propaganda, manutenzione e riparazione delle apparecchiature e dei macchinari,

i costi di istruttori/ insegnanti/maestri e di servizi esterni di pulizia risultano elevati.

Coerentemente con l’attività esercitata, la dotazione strumentale è ampia e costituita da 22

postazioni fitness/body building, 8 macchine cardio fitness, 5 spinning, 1 sauna e bagno turco.

Le aree attrezzate rilevate sono: una palestra fitness/body building al chiuso e, nel 77% dei casi, 1-2

palestre per altre attività.

Sono inoltre presenti: nel 10% dei casi, una piscina fino a 10 mt al chiuso e, nel 12% dei casi, una

piscina da 10 a 25 mt al chiuso, mentre il 20 % indica la presenza di 1-2 campi da squash.

Con riferimento al cluster GESTIONE DI PALESTRE DI MEDIE DIMENSIONI (378 aziende

esaminate), l’attività svolta è quella tradizionale delle palestre di fitness/body building e sono

organizzate in forma societaria nel 72% dei casi.

Hanno una struttura di dimensioni limitate: 513 mq di superficie complessiva di cui 326 mq

destinati ad attività sportiva al chiuso, 97 mq di spogliatoi e 35 mq di uffici.

Le attività svolte prevalentemente sono: ginnastica dolce e streching (24 corsi collettivi), aerobica e

step (70 corsi), spinning (15 corsi) e fitness/body building (51 corsi), tramite l’ausilio di un

istruttore ISEF e di un istruttore/insegnante/maestro.

I ricavi vengono realizzati per il 73% tramite quote e tessere (prevalentemente mensili, ma anche

trimestrali e annuali).

Page 65: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

65

La clientela è costituita per il 97% da privati/soci.

Fra le voci di spesa, oltre ai costi di manutenzione di apparecchi e macchinari e ai costi per

insegnanti/maestri, presenti in misura limitata, importanti risultano quelli per pubblicità e

propaganda.

La dotazione di beni strumentali è ampia e composta da 23 postazioni fitness/body building, 8

macchine cardio fitness, 4 spinning e una sauna/bagno turco.

Le aree attrezzate rilevate sono due palestre fitness/body building al chiuso.

Per la definizione delle condizioni minime per la fattibilità economico-finanziaria dell’attività di

gestione delle ATTIVITÀ FITNESS/BENESSERE (determinazione del Punto di Pareggio

economico), si è ipotizzato quanto segue:

- Investimento iniziale pari a 1,9 Milioni di Euro.

- Costi fissi operativi per un totale di circa 195 mila euro anno comprendenti anche il costo

del personale a tempo pieno, i costi per utenze, i costi di locazione finanziarie delle

attrezzature, pubblicità, oneri amministrativi, tasse.

- Ammortamento economico dell’investimento ipotizzato in 20 anni, pari a circa 92 mila euro.

- Costi fissi finanziari per circa 60 mila euro anno (derivanti da un ipotesi di finanziamento

dell’investimento per il 30% con capitale proprio e per il 70% con indebitamento a 20 anni a

tasso fisso del 5%. L'importo fisso della rata annuale di rimborso del prestito per quota

capitale e interessi è pari a circa 102 mila euro.

- Incidenza del Costi variabili sul prezzo di vendita pari al 35%,

In relazione alle ipotesi effettuate, il FITNESS/BENESSERE dovrebbe arrivare al Break Even Point

con il raggiungimento di un volume di fatturato pari a circa 535 mila euro all'anno.

Ipotizzando un’operatività di 10 mesi all'anno il dato si traduce in un fatturato minimo mensile di

circa 54 mila euro.

Considerando una quota media mensile di ricavo per utente pari a 80 Euro, il dato si traduce in un

numero di circa 669 utenti.

Il punto di pareggio determinato in base a soli costi fissi di investimento (ammortamento economico

e oneri finanziari) si consegue al raggiungimento di circa 236 mila euro di fatturato all'anno.

RISTORANTE 9

Per l’analisi dell’attività di ristorazione compatibili con gli spazi destinati a tale attività dal progetto

di riuso funzionale dell’EX Gasometro, si fa riferimento a diverse tipologie di offerta che vanno

9 Nota Tecnica e Metodologica, Studio di Settore UG36U.

Page 66: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

66

dalla ristorazione con servizio al tavolo di tipo tradizionale, a forme di ristorazione collettiva tipo

self service fino a prevedere forme di ristorazione per eventi del tipo Catering/ banqueting.

Di seguito si presentano le caratteristiche mediamente rilevate attraverso gli studi di settore per le

tipologie di attività compatibili con gli spazi disponibili.

Ristoranti Di Grandi Dimensioni (836 esercizi esaminati)

Il cluster è formato da esercizi che effettuano ristorazione con servizio al tavolo (89% dei ricavi).

La gestione avviene in prevalenza attraverso forme societarie (53% società di capitali, 38% società

di persone).

Il numero totale degli addetti è pari a 14 di cui 12 dipendenti. Nel settore è frequente il ricorso a

contratti a termine (il 54% degli esercizi retribuisce mediamente 1042 giornate ai dipendenti a

termine a tempo pieno, mentre il 46% retribuisce 389 giornate ai dipendenti a termine a tempo

parziale.

Gli esercizi sono dotati di spazi interni destinati alla vendita / somministrazione (302 mq) con 183

posti a sedere; il 65% dei soggetti dispone di spazi esterni destinati alla somministrazione (140 mq

con circa 100 posti a sedere )

La superficie destinata alla cucina è di circa 70 mq ed è attrezzata con 10 fuochi, e piastre, 3 forni a

gas e/o elettrici, 1 impastatrice, 1 friggitrice, 2 lavastoviglie, 6 frigoriferi, 2 celle frigorifere e 2

congelatori.

Self Service di Grandi Dimensioni (Esercizi esaminati 222)

Il cluster è formato da esercizi che effettuano ristorazione self-service (70% dei ricavi). Nel 14% dei

casi il servizio viene fornito nella doma di free flow (self service ad isole), nei restanti casi si tratta

di self service tradizionale.

Le imprese del cluster sono organizzate prevalentemente sotto forma di società di capitali (66% dei

casi) ed occupano 16 additi di cui 14 dipendenti. Anche in questo caso è frequente il ricorso a

contratti a termine (il 44% degli esercizi retribuisce 834 gornate ai dipendenti a termine a tempo

parziale e il 37% retribuisce 946 giornate ai dipendenti a termine a tempo pieno.

La struttura comprende spazi interni destinati alla vendita/somministrazione di circa 303 metri

quadri con 172 posti a sedere; il 46% dei soggetti dispone di spazi esterni destinati alla

somministrazione (137 mq con circa 85 posti a sedere).

La superficie utilizzata per la preparazione dei pasti è di circa 76 mq e gli spazi destinati a deposito

alimenti occupano 69 mq. La dotazione di beni strumentali comprende 7 fuochi e piastre, 2 forni a

gas e/o elettrici, 2 friggitrici, 2 lavastoviglie, 5 frigoriferi, 2 celle frigorifere e 2 congelatori.

Page 67: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

67

Per il 64% dei soggetti il 15% dei ricavi deriva da emissione di fatture verso società che gestiscono

buoni pasto. Il 21% degli esercizi dichiara di appartenere ad una catena di franchising.

Imprese di Grandi Dimensioni che Forniscono Servizi di Banqueting (103 Imprese)

Le imprese del cluster sono quasi esclusivamente società (72% di capitali e 24% di persone) e

occupano 12 addetti di cui 10 dipendenti.

I servizi vengono effettuati principalmente in occasione di colazioni di lavoro, meeting, convegni e

cene aziendali (52% dei ricavi) e in occasioni di feste private e cerimonie (34% dei ricavi).

La superficie utilizzata per la preparazione misura circa 119 mq ed è attrezzata con 7 fuochi/piastre,

forni con capacità complessiva di 11 teglie, un abbattitore termico. Le imprese del cluster

dispongono inoltre di 5 cucine mobili e tre automezzi.

La definizione di massima delle condizioni di fattibilità economico finanziario dell’attività in

oggetto, ipotizza per l’attività di Ristorazione prevista nell’ambito del progetto di riuso funzionale

dell’ex gasometro, la costruzione di un’offerta composta da un servizio di self service per il pranzo,

da un servizio di ristorazione tradizionale per la cena e da un servizio di ristorazione per eventi

(banqueting).

Le ipotesi economico finanziarie poste alla base del calcolo del punto di pareggio sono le seguenti:

- Investimento iniziale pari a 880 mila Euro.

- Costi fissi operativi per un totale di circa 160 mila euro anno comprendenti il costo del

personale a tempo pieno, i costi per utenze, gli oneri amministrativi e le tasse.

- Ammortamento economico dell’investimento ipotizzato in 20 anni, pari a circa 44 mila euro

all'anno.

- Costi fissi finanziari per circa 30 mila euro anno, derivanti da un ipotesi di finanziamento

dell’investimento per il 30% con capitale proprio e per il 70% con indebitamento a 30 anni a

tasso fisso del 5%. L'importo fisso della rata annuale di rimborso del prestito per quota

capitale e interessi è pari a circa 50 mila euro.

- Incidenza del Costi variabili sul prezzo di vendita pari al 45%,

In relazione alle ipotesi effettuate, l’attività di gestione della RISTORANTE dovrebbe arrivare al

Break Even Point al raggiungimento di un volume di fatturato pari a circa 425 mila euro all'anno.

Ipotizzando un’operatività di 11 mesi anno, per 26 giorni mese, il dato si traduce in un fatturato

minimo mensile di circa 39 mila euro.

Page 68: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

68

Considerando un prezzo medio a prestazione pari a 20 Euro (dato ponderato considerando la

combinazione dell’offerta precedentemente esposta), il dato si traduce in un numero di circa 1950

pasti mensili, cioè di 75 giornalieri.

Il punto di pareggio determinato in base a soli costi fissi di investimento (ammortamento economico

e oneri finanziari) si consegue al raggiungimento di circa 134 mila euro di fatturato all'anno.

AREA LUDICO RICREATIVA10

Tale area di attività deve essere destinata a fornire un servizio a favore delle famiglie ed in

particolare a favore dei bambini. Nono stante la tendenza del tasso di natalità nel nostro Paese sia

molto bassa ed in continuo decremento, ad eccezione di quella facente capo alla popolazione

straniera, la complessità gestionale della vita ordinaria di qualsiasi famiglia porta ad un continuo

incremento dei servizi richiesti dalle famiglie e rivolti verso i bambini. A tal fine di particolare

interesse sono le iniziative imprenditoriali delle ludoteche

Da questi e da altri fattori nasce l’interesse per una pluralità di servizi dedicati alla cura e al

divertimento dei più piccoli. Avviare un’impresa in questo settore significa principalmente lavorare

a contatto con l’infanzia, oltre che rapportarsi con gli adulti. Significa occuparsi della custodia dei

minori, ma anche del loro divertimento e della loro crescita attraverso il gioco.

Si tratta di un universo di attività molto vario, che racchiude tipologie di servizi tra loro

potenzialmente molto differenti ma accomunati dal fatto di essere rivolti ad una specifica fascia

d’età.

Un baby parking, una ludoteca e un centro giochi sono attività che, pur rivolgendosi ad una stessa

fascia d’età, presentano delle caratteristiche differenti le une dalle altre, soprattutto in termini di

servizi offerti. E, proprio in virtù di questa loro differenza, è possibile pensare a forme di

integrazione tra le tre tipologie di attività, e quindi trattarle come attività a sé stanti, ma anche come

servizi che possono essere coordinati ed integrati in un’unica struttura.

Inoltre, è bene precisare che i baby parking, le ludoteche e i centri gioco non devono essere confusi

con gli asili nido. Si tratta, infatti, di attività differenti, soprattutto dal punto di vista legislativo. Tra

le maggiori differenze vi sono i minori vincoli strutturali a carico dei locali, gli orari di

funzionamento ridotti, l’impossibilità di offrire alcune tipologie di servizi ed, infine, i minori

requisiti richiesti al personale interno. In alcune Regioni, infatti, queste tipologie di servizi, e

particolarmente i baby parking e le ludoteche, sono state oggetto di leggi, delibere e regolamenti

dedicati; in altre, invece, vivono in assenza di una precisa regolamentazione. Quando si decide di

avviare una di queste attività diventa fondamentale verificare presso l’Amministrazione

territorialmente competente i requisiti specifici per l’avvio dell’azienda.

10

Con riferimento a tali tipologie di attività non è possibile proporre informazioni estratte dagli studi di settore perché

ancora non specificatamente sviluppato uno studio di settore per la tipologia di attività in analisi.

Page 69: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

69

Queste strutture, nate principalmente negli Usa, all'estero stanno sempre più incrementando il loro

volume di attività ma anche in Italia la domanda di servizi di intrattenimento è in continuo aumento.

Sono molti gli spazi liberi per l’apertura di una “play-house” privata, in città, nelle località di

villeggiatura, nei pressi dei centri commerciali o vicino alle scuole, anche perché le strutture

pubbliche sono spesso insufficienti a soddisfare la crescente domanda per di più sempre in continua

evoluzione dal punto di vista dei suoi contenuti.

Le ipotesi economico finanziarie poste alla base del calcolo del punto di pareggio sono le seguenti:

- Investimento iniziale pari a circa 690 mila Euro.

- Costi fissi operativi per un totale di circa 90 mila euro anno comprendenti il costo del

personale a tempo pieno, i costi per utenze, gli oneri amministrativi e le tasse.

- Ammortamento economico dell’investimento ipotizzato in 20 anni, pari a circa 34 mila euro

all'anno.

- Costi fissi finanziari per circa 23 mila euro anno, derivanti da un ipotesi di finanziamento

dell’investimento per il 30% con capitale proprio e per il 70% con indebitamento a 20 anni a

tasso fisso del 5%. L'importo fisso della rata annuale di rimborso del prestito per quota

capitale e interessi è pari a circa 16 mila euro.

- Incidenza del Costi variabili sul prezzo di vendita pari al 30%,

In relazione alle ipotesi effettuate, l’attività di gestione dell'ATTIVITÀ LUDICO RICREATIVA

dovrebbe arrivare al Break Even Point al raggiungimento di un volume di fatturato pari a circa 208

mila euro all'anno.

Ipotizzando un’operatività di 12 mesi anno, per 26 giorni mese, il dato si traduce in un fatturato

minimo mensile di circa 17 mila euro.

Il punto di pareggio determinato in base a soli costi fissi di investimento (ammortamento economico

e oneri finanziari) si consegue al raggiungimento di circa 83 mila euro di fatturato all'anno.

PARCHEGGI

Le ipotesi effettuate per la definizione delle condizioni minime di fattibilità della componente di

investimento destinata a PARCHEGGI derivano dalle indicazioni fornite dal committente in merito

ai costi di investimento ed ai potenziali ricavi di gestione date anche le condizioni di mercato

presenti nel territorio di riferimento.

In particolate, le ipotesi economico finanziarie poste alla base del calcolo del punto di pareggio

sono le seguenti:

- Investimento iniziale pari a circa 2,28 Milioni di Euro;

Page 70: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

70

- Costi fissi operativi per un totale di circa 100 mila euro anno comprendenti due unità di

personale a tempo pieno, costi per utenze, oneri amministrativi, tasse).

- Ammortamento economico dell’investimento ipotizzato in 20 anni, pari a circa 110 mila

euro all'anno.

- Costi fissi finanziari per circa 77 mila euro anno, derivanti da un ipotesi di finanziamento

dell’investimento per il 30% con capitale proprio e per il 70% con indebitamento a 30 anni a

tasso fisso del 5%. L'importo fisso della rata annuale di rimborso del prestito per quota

capitale e interessi è pari a circa 128 mila euro.

- Incidenza del Costi variabili sul prezzo di vendita pari al 10%.

Date le ipotesi sopra esposte, l’attività di gestione PARCHEGGI arriverebbe al punto di pareggio al

raggiungimento di un fatturato di circa 360 mila euro all'anno che corrisponde a circa il 45% della

capacità produttiva teorica dell’investimento.

Il punto di pareggio determinato in base a soli costi fissi di investimento (ammortamento economico

e oneri finanziari) si consegue al raggiungimento di circa 231 mila euro di fatturato all'anno.

Di seguito, prevedendo il progetto la possibilità di realizzare anche un piano dedicato alla piscina,

sono riportate delle informazioni operative ed economico-finanziarie relativamente a tale tipologia

di attività.

PISCINA11

Oggetto dello studio sono le attività economiche classificate al CodiCe ATECO 2007 “92.61.2 .

Gestione di piscine”. Si propone anche l'analisi di tale attività per coloro i quali volessero presentare

un progetto con l'ipotesi di fornire il servizio piscina.

Le aziende del cluster analizzato nello studio di settore (110 soggetti) svolgono attività di gestione

di piscine in una struttura di 4.956 mq di superficie totale di cui 1.758 mq destinati ad attività fisica

e sportiva all’aperto, 688 mq destinati ad attività al chiuso, 286 mq di spogliatoi, 10 mq per estetica

e solarium, 5 mq per la fisioterapia e 50 mq di bar.

Si tratta di imprese organizzate in forma societaria (88% dei casi) che impiegano, per lo

svolgimento dell’attività un responsabile tecnico, 2 istruttori ISEF e 9 istruttori/insegnanti/maestri.

Il 58% delle aziende del cluster svolge attività stagionale, con un periodo di apertura di 6 mesi.

La gestione di tali impianti comprende la realizzazione di corsi collettivi di ginnastica in acqua (24),

di nuoto per adulti (71) e per bambini (75) oltre a due corsi per immersioni.

11

Nota Tecnica e Metodologica Studio di Settore SG83U. Agenzia delle Entrate.

Page 71: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

71

I ricavi sono realizzati tramite ingressi giornalieri (27%), corsi e lezioni a pagamento (il 22%),

quote e tessere mensili (7%), quote e tessere trimestrali (5%).

Per un terzo dei soggetti si rileva la presenza di ricavi derivanti dall’attività di bar pari al 20%.

La tipologia della clientela è molto diversificata: oltre ai privati/soci (73%), si rilevano le società

sportive (9%), gli enti locali convenzionati (9%) e le scuole (4%).

Coerentemente con l’attività svolta, i consumi di acqua risultano molto elevati, così come elevati

risultano i costi di manutenzione piscine, i costi per istruttori ed insegnanti, i compensi corrisposti a

terzi ed i costi esterni di pulizia.

Fra le aree attrezzate si rileva la presenza di una vasca fino a 10 mt al chiuso per il 32% dei soggetti,

mentre il 21% indica la presenza di una vasca della stessa tipologia ma all’aperto; il 67% dispone di

1-2 vasche fra i 10 ed i 25 mt al chiuso, mentre il 32% indica una vasca della stessa tipologia ma

all’aperto; il 10% dispone di una vasca oltre i 25 mt al chiuso ed il 25% una vasca della stessa

tipologia ma all’aperto.

Per una definizione delle condizioni minime per la fattibilità economico-finanziaria (determinazione

del Punto di Pareggio economico) dell’attività di gestione della PISCINA, si è ipotizzato quanto

segue:

- Investimento iniziale pari a 2,43 Milioni di Euro.

- Costi fissi operativi per un totale di circa 370 mila euro anno comprendenti il costo del

personale a tempo pieno, i costi per utenze, gli oneri amministrativi, le tasse;

- Ammortamento economico dell’investimento ipotizzato in 20 anni e pari a 122 mila euro

anno;

- Costi fissi finanziari per circa 84 mila euro anno derivanti da un’ipotesi di finanziamento

dell’investimento per il 30% con capitale proprio e per il 70% con indebitamento a 30 anni a

tasso fisso del 5%. L'importo fisso della rata annuale di rimborso del prestito per quota

capitale e interessi è pari a circa 135 mila euro.

- Incidenza dei Costi variabili sul prezzo di vendita pari al 30%.

In base alle ipotesi effettuate, l’attività di gestione della PISCINA dovrebbe raggiungere il Break

Even Point al raggiungimento di un volume di fatturato pari a circa 830 mila di euro.

Ipotizzando un’operatività di 10 mesi anno il dato si traduce in un fatturato minimo mensile di circa

70 mila euro.

Il punto di pareggio determinato in base a soli costi fissi di investimento (ammortamento economico

e oneri finanziari) si consegue al raggiungimento di circa 300 mila euro di fatturato.

Page 72: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

72

CONSIDERAZIONI SUL COMPLESSO DEGLI INVESTIMENTI

Sulla base delle ipotesi di struttura degli investimenti e di struttura dei costi presentate nelle pagine

precedenti, presentiamo di seguito alcune considerazioni sul complesso dell’investimento.

Obiettivo di questa analisi è definire, in termini generali e particolari, il volume minimo di attività

che le iniziative imprenditoriali oggetto di investimento dovranno generare al fine di raggiungere il

punto di pareggio.

E’ evidente che i dati presentati sono frutto di ipotesi operative relative sia alla struttura degli

investimenti sia alle modalità di finanziamento degli stessi sia al posizionamento strategico delle

attività previste. Le ipotesi sono considerate coerenti al contesto di mercato, sia in termini di

potenziale di domanda, sia in relazione al contesto competitivo di riferimento.

Nelle ipotesi economico-finanziarie presentate non vengono considerate né la remunerazione per la

concessione dei servizi né gli oneri finanziari per l’indebitamento a breve termine necessario per

esigenze di cassa e per il finanziamento della necessità di finanziare il recupero dell'IVA

sull'investimento che avviene in un arco di tempo pluriennale.

Tutto ciò premesso, i dati complessivi emersi da questa analisi sono i seguenti

- Investimenti complessivi pari a circa 6 milioni di Euro ripartiti come da tabella seguente;

- Copertura degli investimenti

o 30% capitale proprio

o 70% Capitale di debito (Indebitamento a 20 anni, tasso fisso del 5%)

- Periodo di ammortamento economico degli investimenti pari a 20 anni

- Periodo di rimborso del capitale di debito pari a 20 anni con un tasso di interesse fisso del

5%

Le condizioni di equilibrio economico sono state determinate prendendo a riferimento il secondo

anno del piano previsionale per evitare le interferenze economiche e fiscali presenti in misura

maggiore soprattutto sul primo anno dell'investimento. Il considerare il secondo anno del piano

quale anno di riferimento per il calcolo del punto di pareggio economico dovrebbe permettere al

potenziale investitore di raggiungere ancor più facilmente l'equilibrio poichè negli anni successivi al

secondo, a fronte di una rata di rimborso del mutuo costante, il costo del debito espresso in termini

di interessi maturati sullo stesso diminuisce permettendo all'investitore di conseguire, mantenendo

la cifra d'affari determinata nel presente piano, un utile (vedi tabella complessiva riportata di

seguito)

Page 73: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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INVESTIMENTI

INVESTIMENTI mq Costo mq IMPORTO

FITNESS/BENESSERE/FISIOTERAPIA 900 2.032 1.828.800

AREA COMMERCIALE 200 1.532 306.400

AREA LUDICO RICREATIVA 450 1.532 689.400

RISTORANTE 250 3.532 877.857

Totale 1800 3.702.457

n° Costo unitario

PARCHEGGIO DI SUPERFICIE (80) 80 5.040 403.200

PARCHEGGIO COPERTO (80) 80 23.520 1.881.600

Totale 160 2.284.800

TOTALE INVESTIMENTO 5.987.257

NOTA: costi parametrici comprensivi di IVA ed oneri tecnici e generali.

Costi fissi operativi totali pari a circa 1,15 Milioni di euro ripartiti come in tabella seguente (i costi

fissi di investimento comprendono gli oneri finanziari derivanti dall’indebitamento a lungo termine

e gli ammortamenti economici degli investimenti).

Costi fissi Costi fissi di investimento Costi fissi operativi TOTALE

FITNESS/BENESSERE/FISIOTERAPIA 153.026 194.678 347.704

AREA COMMERCIALE 25.638 94.368 120.006

AREA LUDICO RICREATIVA 57.686 87.543 145.229

RISTORANTE 73.455 159.429 232.884

PARCHEGGIO 191.182 104.966 296.149

TOTALE 500.988 640.985 1.141.973

- Punto di pareggio economico (Break even point) pari a circa 725 mila euro se si considerano

solo i costi di investimento (ammortamento ed oneri finanziari) e pari a circa 1,723 Milioni

di euro se si considerano i costi fissi operativi totali descritti nella tabella precedente.

Page 74: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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Punto di pareggio economico

BASE COSTI

FISSI DI

INVESTIMENTO

(BASE COSTI

FISSI DI

INVESTIMENTO

E OPERATIVI)

FITNESS/BENESSERE/FISIOTERAPIA 235.424,81 534.929,21

AREA COMMERCIALE 42.730,39 200.010,41

AREA LUDICO RICREATIVA 82.408,61 207.470,65

RISTORANTE 133.555,10 423.425,89

PARCHEGGIO 230.255,99 356.675,32

TOTALE 724.374,91 1.722.511,48

Page 75: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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COMUNE DI FIRENZE

EX GASOMETRO COSTI FISSI BREAK EVEN POINT

VALUTAZIONI ECONOMICO FINANZIARIE COSTI FISSI DI INVESTIMENTO 500.988 724.375

COSTI FISSI OPERATIVI 640.985

COSTI FISSI TOTALI 1.141.973 1.722.511

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TAV. 1 - INVESTIMENTI

ANNO ANNO 0 ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 ANNO 6 ANNO 7 ANNO 8

01) Spese Pluriennal i 5.987.257 - - - - - - - -

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

TOTALE INVESTIMENTI 5.987.257 - - - - - - - -

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TAV. 2 - COSTI OPERATIVI

PERSONALE (COSTI FISSI) 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000

Personale Area Commerciale (cf) 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000

Personale Area Ludico Ricreativa (cf) 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000

Personale Palestra / Benessere (cf) 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000

Personale Ristorante (cf) 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000

Personale Parcheggi (cf) 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000

ALTRI COSTI DI PRODUZIONE (COSTI FISSI) 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

COSTI OPERATIVI FISSI 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000

COSTI OPERATIVI VARIABILI 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539

TOTALE COSTI OPERATIVI 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539

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ANNO 9 ANNO 10 ANNO 11 ANNO 12 ANNO 13 ANNO 14 ANNO 15 ANNO 16 ANNO 17 ANNO 18 ANNO 19

- - - - - - - - - - -

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

- - - - - - - - - - -

******************** ****************** ****************** ****************** ****************** ********************* ****************** ****************** ****************** ***************** ******************

370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000 370.000

60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000

50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000 50.000

100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000

100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000 100.000

60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000 60.000

251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000 251.000

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000

580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539

1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539 1.201.539

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Page 76: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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TAV. 3 - FONTI DI FINANZIAMENTO

ANNO ANNO 0 ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 ANNO 6 ANNO 7 ANNO 8

CAPITALE SOCIALE 1.796.177 - - - - - - - -

PRESTITI A LUNGO (20 ANNI - TASSO FISSO 5%) 4.191.080 - - - - - - - -

----------------------------------------------------------------------- ----------------------- ---------------------------- ---------------------------- ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------

TOT. FINANZIAMENTI 5.987.257 - - - - - - - -

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PIANO AMMORTAMENTO PRESTITI

ANNO ANNO 0 ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 ANNO 6 ANNO 7 ANNO 8

PRESTITI A LUNGO (20 ANNI - TASSO FISSO 5%) 125.914 132.289 138.986 146.022 153.414 161.181 169.341 177.913 186.920

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

RIMBORSI 125.914 132.289 138.986 146.022 153.414 161.181 169.341 177.913 186.920

PRESTITI A LUNGO (20 ANNI - TASSO FISSO 5%) 207.999 201.625 194.928 187.892 180.499 172.733 164.573 156.000 146.993

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

ONERI FINANZIARI 207.999 201.625 194.928 187.892 180.499 172.733 164.573 156.000 146.993

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ANNO 9 ANNO 10 ANNO 11 ANNO 12 ANNO 13 ANNO 14 ANNO 15 ANNO 16 ANNO 17 ANNO 18 ANNO 19

- - - - - - - - - - -

- - - - - - - - - - -

------------------------------ ---------------------------- ---------------------------- ---------------------------- ---------------------------- -------------------------------- --------------------------- ---------------------------- ---------------------------- -------------------------- ----------------------------

- - - - - - - - - - -

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ANNO 9 ANNO 10 ANNO 11 ANNO 12 ANNO 13 ANNO 14 ANNO 15 ANNO 16 ANNO 17 ANNO 18 ANNO 19

196.383 206.325 216.770 227.744 239.274 251.387 264.113 277.484 291.532 306.291 321.797

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

196.383 206.325 216.770 227.744 239.274 251.387 264.113 277.484 291.532 306.291 321.797

137.531 127.589 117.143 106.169 94.640 82.527 69.800 56.429 42.382 27.623 12.117

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

137.531 127.589 117.143 106.169 94.640 82.527 69.800 56.429 42.382 27.623 12.117

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Page 77: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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TAV. 4 - FLUSSI DI CASSA PREVISIONALI

ANNO ANNO 0 ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 ANNO 6 ANNO 7 ANNO 8

RISORSE FINANZIARIE 5.987.257 0 0 0 0 0 0 0 0

RICAVI 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ---------------------------- ---------------------------- ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------

TOTALE FONTI 7.787.257 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

TOTALE INVESTIMENTI 5.987.257 0 0 0 0 0 0 0 0

VARIAZIONI DEL CCN 1.205.574 -826.775 -429.832 0 0 0 0 0 0

COSTI FISSI 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000

COSTI VARIABILI 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539

IMPOSTE (IRAP / IRES) 109.963 109.714 109.453 109.178 108.890 108.587 108.269 107.935 107.583

TOTALE ONERI FINANZIARI ML TERMINE 207.999 201.625 194.928 187.892 180.499 172.733 164.573 156.000 146.993

RIMBORSI 125.914 132.289 138.986 146.022 153.414 161.181 169.341 177.913 186.920

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ---------------------------- ---------------------------- ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------ ------------------------------

TOTALE IMPIEGHI 8.838.246 818.391 1.215.073 1.644.631 1.644.343 1.644.040 1.643.722 1.643.387 1.643.036

SURPLUS/DEFICIT -1.050.989 981.609 584.927 155.369 155.657 155.960 156.278 156.613 156.964

FLUSSO DI CASSA CUMULATO -1.050.989 -69.381 515.546 670.915 826.572 982.532 1.138.811 1.295.423 1.452.387

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ANNO 9 ANNO 10 ANNO 11 ANNO 12 ANNO 13 ANNO 14 ANNO 15 ANNO 16 ANNO 17 ANNO 18 ANNO 19

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

------------------------------ ---------------------------- ---------------------------- ---------------------------- ---------------------------- -------------------------------- --------------------------- ---------------------------- ---------------------------- -------------------------- ----------------------------

1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0

621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000

580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539

107.214 106.827 106.419 105.991 105.542 105.069 104.573 104.051 103.504 102.928 102.323

137.531 127.589 117.143 106.169 94.640 82.527 69.800 56.429 42.382 27.623 12.117

196.383 206.325 216.770 227.744 239.274 251.387 264.113 277.484 291.532 306.291 321.797

------------------------------ ---------------------------- ---------------------------- ---------------------------- ---------------------------- -------------------------------- --------------------------- ---------------------------- ---------------------------- -------------------------- ----------------------------

1.642.667 1.642.279 1.641.872 1.641.444 1.640.994 1.640.522 1.640.025 1.639.504 1.638.956 1.638.381 1.637.776

157.333 157.721 158.128 158.556 159.006 159.478 159.975 160.496 161.044 161.619 162.224

1.609.720 1.767.441 1.925.569 2.084.125 2.243.131 2.402.609 2.562.584 2.723.080 2.884.124 3.045.743 3.207.967

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Page 78: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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TAV. 5 - PROIEZIONE DEL CONTO ECONOMICO

ANNO ANNO 0 ANNO 1 ANNO 2 ANNO 3 ANNO 4 ANNO 5 ANNO 6 ANNO 7 ANNO 8

RICAVI 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

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VALORE DELLA PRODUZIONE 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

COSTI FISSI 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000

COSTI VARIABILI 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539

MOL (EBITDA) 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461

TOTALE AMMORTAMENTI 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

RO (EBIT) 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098

ONERI FINANZIARI ML TERMINE 207.999 201.625 194.928 187.892 180.499 172.733 164.573 156.000 146.993

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RISULTATO ANTE IMPOSTE 91.099 97.473 104.170 111.206 118.599 126.365 134.525 143.098 152.105

IMPOSTE (IRAP) 3,9% 20.233 19.985 19.723 19.449 19.161 18.858 18.540 18.205 17.854

IMPOSTE (IRES) 27,5% 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

RISULTATO NETTO -18.864 -12.241 -5.283 2.028 9.709 17.778 26.256 35.163 44.521

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ANNO 9 ANNO 10 ANNO 11 ANNO 12 ANNO 13 ANNO 14 ANNO 15 ANNO 16 ANNO 17 ANNO 18 ANNO 19

1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

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1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000 1.800.000

621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000 621.000

580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539 580.539

598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461 598.461

299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363 299.363

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098 299.098

137.531 127.589 117.143 106.169 94.640 82.527 69.800 56.429 42.382 27.623 12.117

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161.568 171.510 181.955 192.929 204.458 216.572 229.298 242.669 256.716 271.475 286.981

17.485 17.097 16.690 16.262 15.812 15.340 14.843 14.322 13.774 13.198 12.594

89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729 89.729

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -

54.353 64.683 75.536 86.937 98.917 111.502 124.725 138.617 153.213 168.547 184.658

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Page 79: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

79

ELEMENTI ESSENZIALI DELLO SCHEMA DI CONTRATTO

Si indicano di seguito gli elementi essenziali da includersi nel contratto di concessione:

a) le condizioni di elaborazione da parte del concessionario del progetto dei lavori da realizzare e le

modalità di approvazione da parte dell'amministrazione aggiudicatrice;

b) l'indicazione delle caratteristiche funzionali, impiantistiche, tecniche e architettoniche dell'opera

e lo standard dei servizi richiesto;

c) i poteri riservati all'amministrazione aggiudicatrice, ivi compresi i criteri per la vigilanza sui

lavori da parte del responsabile del procedimento;

d) la specificazione della quota annuale di ammortamento degli investimenti;

e) l'eventuale limite minimo dei lavori da appaltare obbligatoriamente a terzi secondo quanto

previsto nel bando o indicato in sede di offerta;

f) le procedure di collaudo;

g) le modalità ed i termini per la manutenzione e per la gestione dell'opera realizzata, nonché i

poteri di controllo del concedente sulla gestione stessa;

h) le penali per le inadempienze del concessionario, nonché le ipotesi di decadenza della

concessione e la procedura della relativa dichiarazione;

i) le modalità di corresponsione dell'eventuale prezzo, anche secondo quanto previsto dall’articolo

143, comma 5, del codice;

l) i criteri per la determinazione e l'adeguamento della tariffa che il concessionario potrà riscuotere

dall'utenza per i servizi prestati;

m) l'obbligo per il concessionario di acquisire tutte le approvazioni necessarie oltre quelle già

ottenute in sede di approvazione del progetto;

n) le modalità ed i termini di adempimento da parte del concessionario degli eventuali oneri di

concessione, comprendenti la corresponsione di canoni o prestazioni di natura diversa;

o) le garanzie assicurative richieste per le attività di progettazione, costruzione e gestione;

p) le modalità, i termini e gli eventuali oneri relativi alla consegna del lavoro all'amministrazione

aggiudicatrice al termine della concessione;

q) nel caso di cui all’articolo 143, comma 5, del codice, le modalità dell’eventuale immissione in

possesso dell’immobile anteriormente al collaudo dell’opera;

r) il piano economico – finanziario di copertura degli investimenti e della connessa gestione

temporale per tutto l’arco temporale prescelto;

s) corrispettivo per il valore residuo dell’investimento non ammortizzato al termine della

concessione.

Si allega alla seguente relazione lo “Ricerca Progettuale “(estensione da .ppt in .pdf)

Page 80: Firenze-gasometro Studio Di Fattibilita

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NOTA BENE: La Ricerca Progettuale allegata allo studio di fattibilità non rappresenta un’indicazione o una

prospettiva da perseguire bensì una prospezione progettuale necessaria ad esplorare le potenzialità

architettoniche e funzionali del gasometro. Non rappresenta quindi la volontà dell’A.C. ne

l’obbiettivo da raggiungere ne tantomeno il parametro di raffronto per la valutazione delle

proposte presentate.