edema centrale vs edema periferico
DESCRIPTION
EDEMA CENTRALE vs EDEMA PERIFERICO. Roma 26/05/2011 Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Nefrologiche e Geriatriche Unità Operativa Complessa di Angiologia Carlo Iacoboni. O íδημα ( gonfiore ). - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
Roma 26/05/2011
Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, Respiratorie, Nefrologiche e Geriatriche
Unità Operativa Complessa di AngiologiaCarlo Iacoboni
EDEMA CENTRALEvs
EDEMA PERIFERICO
Oíδημα(gonfiore)
Condizione clinica caratterizzata da accumulo di liquido nei tessuti interstiziali e/o nelle cavità sierose
sufficiente da divenire clinicamente manifesto
Il capillare
Fisiologia: dinamica capillareFunzione circolatoria capillare: scambio di sostanze nutritive e di escrezioni cellulari tra tessuti e sangue circolante.
Diffusione: meccanismo più importante mediante il quale si attuano gli scambi nutritizi e di altre sostanze tra plasma e liquido interstiziale attraverso la membrana capillare
- SOSTANZE IDROSOLUBILI/NON LIPOSOLUBILI
(Na+, Cl-, glucosio)
diffondono dal plasma agli spazi interstiziali e viceversa,
attraverso i pori della membrana capillare (80-90 Anstroms)
la cui permeabilità varia per le differenti sostanze
in rapporto al diametro molecolare
- SOSTANZE LIPOSOLUBILI
(O2, CO) diffondono direttamente attraverso la membrana cellulare del capillare, oltre che attraverso i pori, con una maggiore velocità di diffusione
Fisiologia: dinamica capillareFiltrazione capillare: è determinata da forze operanti sulla parete capillare che regolano il passaggio di liquidi tra plasma e liquido interstiziale
Equilibrio di Starling
La pressione idrostatica all'estremo arteriolare del capillare è più alta che all'estremo venoso. A causa di questa differenza una certa quantità di liquido filtra dall'estremità arteriolare e viene riassorbita all'estremo venulare per 9/10, la decima parte prende la via dei vasi linfatici
Fisiologia: sistema linfatico
La piccola quantità di liquido che ritorna nel circolo attraverso la via linfatica è di enorme importanza, dacchè le sostanze ad alto peso molecolare, come le proteine, non possono passare agevolmente attraverso i pori dei capillari venulari, mentre possono penetrare quasi senza difficoltà nei capillari linfatici
Edema: fisiopatologiaLa pressione interstiziale positiva costituisce la base fisica
dell'edema
PRESSIONE DEL LIQUIDO INTERSTIZIALE(mmHg)
Fisiologia: dinamica capillare
Lo stato “asciutto” è fondamentale per l'ottimalità degli scambi nutritivi, dato che le sostanze nutritive passano dal sangue alle
cellule per diffusione e dato che la velocità di diffusione è inversamente proporzionale alla distanza tra cellule e capillari.
È perciò essenziale che tale distanza sia sempre la più piccola possibile, perchè il trofismo cellulare non abbia a risentirne
sfavorevolmente
EDEMA GENERALIZZATO
- insufficienza cardiaca- sindrome nefrosica- glomerulonefrite acuta ed altre forme di IR- cirrosi- malnutrizione
EDEMA DISTRETTUALE
- infiammatorio o da ipersensibilità- ostruzione venosa (tromboflebite)- ostruzione linfatica (linfangite cronica, post-linfoadenectomia, filariosi)- mixedema (dell'ipotiroidismo)delle regioni pretibiali e periorbitali
Edema: fisiopatologia
1) EDEMA DA AUMENTATA PRESSIONE CAPILLARE
• insufficienza renale acuta
• patologie cardiovascolari
• ostruzione o rallentamento del circolo venoso - varici venose - tromboflebiti - flebotrombosi - cirrosi epatica
• iperaldosteronismo (adenoma surrenalico, iperplasia surrenalica, raro carcinoma surrenalico)
Fisiopatologia
2) EDEMA DA RIDOTTA PRESSIONE ONCOTICA PLASMATICA
Ipoalbuminemia:• Perdita delle proteine supera la capacità di sintesi:
- sindrome nefrosica - enteropatie protidodisperdenti • Ridotta sintesi proteica: -cirrosi epatica - malnutrizione - malassorbimento
Fisiopatologia
Fisiopatologia
3) RIDOTTO DRENAGGIO LINFATICO
● congenito (malformazione vasi linfatici)
● acquisito (neoplasie, linfoadenectomia, infestazioni
parassitarie)
● infiammatorio (linfangiti)
Fisiopatologia4) AUMENTO PERMEABILITA' PARETE CAPILLARE
• ipossia (NO, bradichinina)
• flogosi e sepsi (istamina, bradichinina, leucotrieni, sostanza P e
successivamente IL1 e TNFalfa)
• reazioni allergiche (bradichinina)
• ustioni (danno endoteliale diretto)
• traumi (danno endoteliale diretto)
• infezioni batteriche (tossine batteriche + mediatori risposta immunitaria)
Edema centrale (?)
Edema polmonare
- CARDIOGENO (emodinamico)secondario a squilibrio delle forze di Starling
- NON CARDIOGENOsecondario a danno della barriera alveolo-capillare
Edema polmonare non cardiogeno: eziologia
- danno polmonare diretto - polmoniti - aspirazione contenuto gastrico - tossine inalate
- contusione polmonare - emboli grassosi - sanguinamento
- danno polmonare indiretto - sepsi - traumi extratoracici con shock - CID - polmonite da ipersensibilità - pancreatite acuta
- sostanze vasoattive endogene (istamina, chinine)
Edema periferico (?)
Edema e diabete
L’edema favorisce l’evoluzione delle lesioni ulcerative neurotrofiche, tipicamente presenti nei pz diabetici in fase avanzata, attraverso diversi meccanismi :
1. aumento distanza vasotissutale2. compressione vascolare da parte dell’edema interstiziale3. reazioni infiammatorie locali
con conseguente
- peggioramento delle lesioni- rallentamento processo di guarigione
Edema e diabete
1.La presenza di liquidi a livello interstiziale aumenta la distanza vasotissutale rendendo più difficoltoso l’apporto di ossigeno e la diffusione di sostanze nutritive. La stasi infatti impedisce che l’O2 e le sostanze nutritive possano lasciare il versante arterioso del capillare per entrare negli spazi interstiziali e quindi giungere alle pareti cellulari per essere assorbite.
2.La presenza di liquidi a livello interstiziale esercita una forza compressiva a livello vascolare realizzando così una sorta di ischemia cellulare alla base delle lesioni ulcerative tissutali.
3.L’insorgenza di reazioni infiammatorie locali, che spesso sopraggiungono a livello delle zone cutanee ulcerate, contribuiscono alla formazione di edema distrettuale instaurando un circolo vizioso che si automantiene.
Edema e diabete
Nei pazienti diabetici la concomitante presenza di edema distrettuale ed ulcere cutanee crea un circolo vizioso che si autoalimenta e che deve essere interrotto con un’idonea
terapia mirata non solo alla guarigione dell’ulcera in sé, ma anche alla risoluzione dell’edema eventualmente presente.