economia aziendale
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SLIDE FINALITA'TRANSCRIPT
16. Finalità Funzioni Struttura e Contenuto del bilancio d’esercizio
Ragioneria Generale ed Applicata – Sede di Fano
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Che cos’è il bilancio?
1. E’ il documento sul quale confluiscono le rilevazioni sistemiche effettuate tramite la CO.GE.
2. E’ il documento attraverso il quale è possibile determinare il reddito d’esercizio e il capitale di funzionamento.
3. E’ un documento prevalentemente finalizzato al soddisfacimento delle esigenze informative di un insieme eterogeneo di soggetti.
4. E’ lo strumento attraverso il quale si ricavano informazioni esaurienti ed attendibili sulle vicende economico-aziendali dell’impresa
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Finalità del Bilancio di Esercizio
Strumento di informativa universalmente fruibile
La normativa civilistica prevede specifici ed inderogabili criteri e forme di redazione del Bilancio affinché esso sia intelligibile in quanto deve:
essere strumento di comunicazione ed informazione verso tutti i soggetti interessati all’azienda (stakeholder: clienti, fornitori, banche, soci, P.A., dipendenti, ecc..)
sintetizzare la passata gestione aziendale favorire il confronto nel tempo e nello spazio
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Strumento di conoscenza per il suo compilatore
Strumento di comportamento degli organi di governo
Mezzo di comunicazione di notizie per soggetti estranei all’impresa
MODI DI “VEDERE” IL BILANCIO F. Cerbioni, U. Sostero,L. Cinquini, 2003
“Il bilancio è prima di tutto un mezzo di conoscenza per il suo compilatore, diventa poi per il responsabile dell’impresa uno strumento di comportamento; infine è un mezzo di comunicazione di notizie per le persone estranee all’impresa. Tali tre punti di vista da cui il bilancio può essere riguardato sono strettamente interdipendenti; particolarmente in senso soggettivo. Il compilatore, nel pubblicare il bilancio, influenza con il suo comportamento la struttura e il contenuto del suo messaggio (Viganò E., 1973).
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“Un modello, ossia una rappresentazione semplificata, della dinamica gestionale dei valori economico-finanziari, verificatisi nell’esercizio trascorso, pur racchiudendo al suo interno valori determinati sulla base di prospettive future” (A. Quagli, 2006, p. 3)
“package”informativo in senso ampio
Sistema di dati periodicamente elaborati volto nel suo complesso ad illustrare
lo svolgimento ella vita aziendale
Sintesi di grandezze diverse ottenute con logiche di determinazione differenti ma
con lo scopo comune: Informare sugli esiti della gestione trascorsa
Sintesi di periodo del sistema di contabilità
generale
Finalità: rappresentare le risultanze di periodi discreti (esercizi amministrativi)
valutazione del grado di raggiungimento
delle finalità aziendali (economicità)
Stesse potenzialità e limiti Come strumento di rilevazione della Gestione aziendale: valori monetari
Pluralità di aspetti: sintesi di altri dati (logiche di calcolo diverse)
Ruolo di strumento informativo essenziale per la gestione aziendale
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1) STRUMENTO DI CONOSCENZA Permettere agli amministratori di verificare periodicamente il
perseguimento e il mantenimento di condizioni di equilibrio del complessivo sistema aziendale
2) MEZZO DI COMUNICAZIONE Veicolare all’esterno del sistema aziendale una serie di informazioni a favore degli attori del più ampio sistema ambientale in cui l’impresa opera
Le funzioni del modello del bilancio di esercizio
DESTINATARIO DELL’INFORMAZIONE: INTERNO (SISTEMA OPERATIVO) ESTERNO (AMBIENTE)
FUNZIONE Strumento di CONOSCENZA Strumento di COMUNICAZIONE
APPROCCIO REDAZIONE NEUTRALE STRUMENTALE
SCOPO MEZZO DI INFORMAZIONE STRUMENTO DI COM PORTAMENTO
STUMENTO DI COMPORTAMENTO STRUMENTO DI INFORMAZIONE
(G. Savioli, 2004)
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Il ruolo del bilancio nei diversi contesti socio-economici
Funzioni del bilancio
Principali destinatari dell’informazione
Contesti in cui trova applicazione
Rendiconto della gestione
Proprietà (soci) Amministrazione finanziaria
In molti Paesi dell’Europa continentale (Germania)
Strumento utile per assumere decisioni economiche D’investimento Gestionali Per gli stakeholder
Investitori Organi interni (di governo) Soggetti esterni interessati a conoscere l’andamento della gestione
Nei Paesi anglosassoni (USA) Imprese poco complesse Olanda
Strumento di politica economica
Governo Francia
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Tramite il bilancio i soggetti esterni all’azienda vengono informati sui suoi andamenti e formarsi un giudizio in merito alla situazione che più li riguarda con riferimento ad uno specifico campo di interesse
STRUMENTO DI INFORMAZIONE (O DI CONOSCENZA)
STRUMENTO DI COMPORTAMENTO
Il Bilancio costituisce il documento tramite il quale l’azienda fornisce all’esterno informazioni circostanziate e sistematiche sulla situazione economica, finanziaria e patrimoniale in cui si trova (Terzani S., 1978).
(F. Dezzani, 1964)
Da parte del soggetto che di fatto governa l’impresa, inteso a facilitare il raggiungimento di prescelti obiettivi operativi
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Funzione universale: determinazione del reddito d’esercizio
Rendiconto dell’operato degli amministratori
Funzione informativa interna Strumento di controllo a consuntivo ed a preventivo della gestione aziendale
Funzione esterna Per gli stakeholders variamente interessati alle sorti dell’azienda
Variazione di ricchezza
Modello anglosassone
Elemento del sistema dei controlli
Focus sul ruolo sociale dell’azienda
bilancio
sociale
ris. immateriali
di genere
di sostenibilità
ambientale
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Il Bilancio di Esercizio come strumento di informazione
PRIMA STRUMENTO PER L’IMPRENDITORE Azionisti o imprenditore: calcolare il reddito di esercizio in base al quale determinare gli utili da distribuire ed il connesso capitale di funzionamento
STRUMENTO PER TUTTI I SOGGETTI TERZI Organi direzionali: fornire informazioni sulle condizioni di economicità della gestione Creditori e banche: valutare l’ammontare del capitale aziendale (garanzia ideale dei debiti) e l’economicità dell’attività aziendale nel tempo (sintomo della capacità di far fronte ai propri debiti) P.A.: calcolare il reddito di esercizio in base al quale determinare le imposte Fornitori Clienti …..
PRIMA
POI
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L’evoluzione delle funzioni del Bilancio
PRIMA FASE Il bilancio ha finalità soprattutto interne, orientato al soddisfacimento delle esigenze informative del soggetto economico mettere in evidenza il reddito, inteso come “variante della ricchezza conferita dai proprietari, causata dallo svolgimento della gestione aziendale” (G. Zappa, 1951, p. 278) Reddito prodotto dall’azienda Bilancio costituito da valori oggettivi
SECONDA FASE -Strumento tramite il quale gli amministratori rendono il conto (redde rationem) del loro operato ai proprietari. -Strumento di controllo a consuntivo ed a preventivo della gestione Aziendale (A. Ceccherelli, 1961; L. Marchi, 1995). Reddito attribuibile all’esercizio sulla base di valutazioni soggettive amministratori. Non è un risultato certo, ed oggettivamente determinato e misurabile, ma un valore astratto e ipotetico (P. Onida). Il bilancio sintetizza in termini monetari l’andamento della gestione Differenziazione tra bilancio interno e bilancio destinato a pubblicazione Bilancio come strumento di comportamento
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QUARTA FASE Evoluzione del ruolo dell’azienda nella società e nell’ambiente generale Nuove e più complesse attese informative ed esigenze conoscitive degli stakeholders Necessità di informazioni non solo quantitative e di informazioni ad hoc Ruolo “rinnovato” del bilancio: strutture analitiche/sintetiche (forme diverse) nel rispetto dell’unicità e della neutralità del bilancio. Bilancio come strumento di informazione. Funzione prevalentemente esterna. Il reddito deve essere calcolato in modo che esso esprima il grado di efficacia con il quale l’azienda esercita la propria attività
TERZA FASE Bilancio come strumento per realizzare una serie di obiettivi operativi differenti (bilanci differenti): strumento di comportamento Esigenza di limitare la libertà di redazione del bilancio attraverso fissazione di norme e regolamentazioni giuridiche poste a tutela degli interessi dei soggetti più deboli
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dalla contabilità generale (rilevazione cronologica, analitica, sistematica dei fatti esterni di gestione) prende forma il BILANCIO ORDINARIO D’ESERCIZIO
DOCUMENTO INFORMATIVO contenente dati d’impresa pertinenti l’attività aziendale svolta nel periodo amministrativo in condizioni di ordinaria amministrazione
Dalla funzione di rendicontazione del risultato sintetico della gestione aziendale (periodo pre-industriale), effettuata liberamente
Alla funzione di tutela degli interessi interni ed esterni dell’azienda (periodo post-industriale)
Evolversi del fine di bilancio Modifica dei vincoli di sua redazione
Esigenza di tutela degli interessi degli stakeholders regole di redazione del documento e di determinazione del risultato economico d’esercizio
in sintesi
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Evoluzione della funzione informativa del bilancio
Evoluzione della rilevanza sociale del sistema economico-aziendale
Bilancio come strumento di informazione capace - di esprimere sinteticamente gli accadimenti della gestione - di tutelare gli interessi interni ed esterni all’azienda
“Oggi il bilancio ordinario d’esercizio rappresenta la sintesi del complesso modo di essere dell’impresa in tutti i suoi rapporti organizzativi
Interni ed esterni” (U. Bertini, 1980, p. 281)
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Lo sviluppo dell’informativa esterna
Bilancio: assolvere maggiori fabbisogni informativi
Affidabile
Garantito nella sua correttezza
Comparabile
Imparziale
Regolamentazione
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Chi deve redigere il bilancio?
1) Tutte le società di capitali e le società cooperative
2) Gli enti pubblici, gli enti creditizi e finanziari, le compagnie assicurative.(Il bilancio è redatto secondo specifici provvedimenti legislativi)
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I soggetti obbligati alla tenuta di scritture contabili
Genericità della normativa civilistica
Analiticità della normativa fiscale
DPR 29 settembre 1973, n. 600 (disposizioni comuni in materia di accertamento sulle imposte dei redditi)
Art. 13 (soggetti obbligati): -le società soggette all’imposta sul reddito delle persone giuridiche (s.p.a., s.a.p.a., s.r.l., società cooperative, società di mutua assicurazione) -enti pubblici e diversi dalle società, soggetti ad imposta sul reddito delle società (Ires, 01012004) aventi ad oggetto principale/esclusivo l’esercizio di attività commerciale -le società di persone (s.n.c, s.a.s, società semplici ed equiparate –es. di fatto-) -le persone fisiche che esercitano imprese commerciali Art. 19 e 20: -persone fisiche che esercitano arti e professioni -società o associazioni fra artisti e professionisti -enti pubblici/privati diversi dalle scoietà soggetti all’imposta sul reddito persone giuridiche, non aventi oggetto esclusivo/principale l’esercizio di attività commerciali -i sostituti di imposta -gli allevatori
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I REGIMI CONTABILI SECONDO LA NORMATIVA FISCALE
Contabilità ordinaria obbligatoria per: -Società di capitali -Enti equiparati alle società di capitali -Imprese individuali, società di persone e assimilate che hanno conseguito Ricavi annui superiori a 309.874,14 euro (prestazioni di servizi) o 516.456,90 (altre attività)
Registri Obbligatori: Libro giornale Libro degli inventari Libro mastro Registri Iva (facoltativi a certe condizioni) Registro beni ammortizzabili (in alcuni casi facoltativo) Registro di magazzino (in alcuni casi facoltativo) Libri del lavoro e libri sociali (società di capitali)
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Regime di contabilità semplificata
Art. 18 (Disposizione regolamentare concernente la contabilità semplificata per le imprese minori) DPR n. 600/1973
Imprese individuali Società di persone e assimilate che nell’anno precedente a quello incorso non abbiano conseguito Ricavi annui superiori a 309.874,14 euro (prestazioni di servizi) o 516.456,90 (altre attività)
Attività prevalente
Esonero: -Dalla redazione del bilancio -Dalla tenuta di: libro giornale, libro degli inventari, scritture di magazzino
Reddito imponibile: determinato dalla differenza tra ricavi e costi dell’esercizio, rettificata con componenti positivi e negativi specificatamente indicati dalla legge
Quadro compilato in sede dichiarazione dei redditi
Tale reddito concorre a formare il Reddito complessivo del contribuente. Nel caso di perdita, può essere compensata von il reddito complessivo dell’anno in cui è conseguita, ma non riportata per abbattere redditi anni successivi
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Regime di contabilità supersemplificata
Art 3 L. 23 dicembre 1996 n. 662
Imprenditori persone fisiche di dimensioni ridotte, al di sotto di certe soglie in termini di: ricavi, acquisti, beni strumentali, spese per prestazioni di lavoro. E’ applicabile quando nell’anno precedente, si riscontrano le seguenti condizioni: -Volume d’affari non superiore a 15.493,71 euro (servizi) o 25.882,84 euro (altri casi) -Acquisti (al netto IVA) non superiori a 18.075,99 euro (attività di rivendita) o 10.329,14 euro (altri casi) -Beni strumentali impiegati di costo complessivo (al netto ammortamenti) non superiore a 25.882,84 euro -Compensi complessivi (corrisposti a dipendenti o collaboratori stabili), inclusi contributi, non superiori al 71% volume d’affari indicato al primo punto.
Obblighi di fatturazione o certificazione dei corrispettivi Tenuta dei soli registri IVA (vendite, acquisti, corrispettivi)
Adempimenti contabili obbligatori: -emissione fattura o ricevuta o scontrino -registrazione cumulativa mensile dei ricavi entro il 15 mese successivo a quello di riferimento -registrazione cumulativa mensile o trimestrale degli acquisti -conservazione della documentazione
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Regime forfetario
E’ contemplato nell’art 3 L n. 662 del dicembre 1996 Si applica alle imprese minime
Persone fisiche che nell’esercizio di impresa dell’anno solare precedente non hanno realizzato/utilizzato/effettuato/corrisposto: - volume d’affari non superiore a 10.329,14 euro -beni strumentali del costo totale, al netto amm.ti non superiori a 10.329,14 euro -cessioni all’esportazione -a dipendenti o collaboratori stabili compensi complessivi non superiori al 70% volume d’affari
Determinazione forfetaria delle imposte/basi imponibili. Iva determinata forfetariamente moltiplicando l’imposta corrispondente alle operazioni imponibili: per 73% (imprese servizi); per il 60% (altre imprese)
Determinazione forfetaria del reddito d’impresa: Applicando al volume d’affari (più corrispettivi e compensi non rilevanti Ai fini IVA): il 75% (imprese di servizi); il 60% (altre imprese)
Altri privilegi: -esonero emissione fattura/scontrino/ricevuta fiscale (salvo richiesta cliente) -annotazione cumulativa mensile, distinta per aliquota, dei ricavi nei registri IVA entro 15 mese successivo; -richiesta e conservazione dei documenti di acquisto/emessi
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Regime delle attività marginali
Art. 14 L. 23 dicembre 2000, n. 388
Ai applica alle persone fisiche e imprese marginali che: -Svolgono attività per le quali si applicano gli studi di settore -Abbiano conseguito nel periodo d’imposta precedente ricavi/compensi non superiori a 25.882,84 euro e non superiori ad uno specifico limite differenziato per settori attività.
Tassazione sostitutiva dell’imposta sul reddito persone fisiche e delle addizionali locali relative (regionale/comunale) pari al 15% su base imponibile calcolata come differenza tra ricavi forfetariamente quantificati (studi settore) e costi determinati secondo disposizioni previste per imprese in contabilità semplificata. Tale reddito non concorre alla formazione del reddito complessivo del contribuente.
Semplificazione adempimenti: -esonero obblighi registrazione/tenuta scritture contabili a fini Imposte dirette, Irap, Iva e liquidazioni relative; -assistenza Agenzia Entrate per adempimenti tributari; -credito d’imposta per acquisto apparecchiature informatiche
Restano obbligatori: -Emissione fattura/ricevuta/scontrino -Conservazione documenti contabili -Presentazione dichiarazioni annuali -Tenuta scritture cont. Normativa lavoro
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Regime agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali
Art. 13 legge 23 dicembre 2000, n. 388 Persone fisiche Imprese familiari
Condizioni: -il contribuente non deve avere esercitato attività d’impresa negli ultimi 3 anni, anche in forma associata o familiare; -l’attività non deve costituire prosecuzione di altra attività precedente (lavoro autonomo); -ricavi non superiori a 30.987,41 euro (servizi) o 61.974,83 (altre). -obbligi8 previdenziali, assicurativi, amministrativi regolarmente adempiuti.
durata max 3 anni
Reddito determinato in base alle modalità previste per regime semplificato, ma sottoposto ad aliquota del 10% tassazione sostituiva a fini Irpef e addizionali locali.
Semplificazioni: -Esonero tenuta scritture contabili a fini Imposte dirette, Irap, Iva -Esonero liquidazioni e versamenti periodici IVA; -Possibilità richiesta assistenza fiscale -Credito utilizzabile in compensazione imposta per apparecchiature informatiche
Adempimenti: -fatturazione/certificazione corrispettivi; -Conservazione documenti emessi/ricevuti -Tenuta scritture obbligatorie per sostituti di imposta e certificazione -Tenuta libri del lavoro; -Presentazione dichiarazione redditi annuale in forma unificata (insieme a Iva e Irap)
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Obbligo di redazione del Bilancio di Esercizio SOCIETA’ di CAPITALI: legislazione civilistica prevede bilancio obbligatorio per SPA, SAPA (2464 c.c. norma di rinvio) e SRL (2491 c.c norma di rinvio) SOCIETA’ DI PERSONE E DITTE INDIVIDUALI : la redazione del bilancio è obbligatoria in quanto la normativa fiscale, da considerare a sistema con quella civilistica lo impone (art.15 DPR 600/73) ma la stessa normativa fiscale richiama l’art. 2217 cod. civ. per la forma di redazione dello stesso e non gli artt. 2423 e segg.!!
Quindi gli art. 2423 e segg. (contenuto e principi di redazione) non si applicano alle imprese individuali ed alle società di persone, o meglio si applica il solo art. 2426 cc (riguardante i criteri particolari di valutazione), perché espressamente indicato nell’art. 2217, 2° comma
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Le società non quotate ovvero Le società che non hanno titoli negoziati in mercati regolamentati possono redigere in bilancio in forma semplificata quando nel primo esercizio o successivamente, per due esercizi consecutivi, hanno superato due dei seguenti tre limiti: -Totale attivo Stato Patrimoniale (somma voci A, B, C,D attivo): 3.125.000 euro -Ricavi vendite e prestazioni (voce A 1 CE, al nettoresi/sconti/abbuoni/premi): -6.250.000 euro; -Dipendenti occupati in media nell’esercizio (media giornaliera): 50 unità
Limiti disgiunti
Caratteristiche del bilancio abbreviato SP: composto solo dalle voci con le lettere minuscole e numeri romani (accorpamento voci attivo/passivo) CE: alcune voci possono essere raggruppate, ma non omesse (es: ammti e altre svalutazioni esposti in una unica voce) NI: decurtata di alcune indicazioni (es: prospetto relativo a fiscalità differita e anticipata) Relazione sulla gestione: può non essere redatta se la NI contiene le informazioni Di cui ai numeri 3 e 4 comma 2 art. 2428 (azioni proprie o della controllante, in portafoglio)
Possibilità di usufruire solo parzialmente delle esemplificazioni (bilanci misti) es: SP e CI modi ordinari e semplificazione NI
Bilancio ordinario (dal bilancio del secondo esercizio) quando per il secondo esercizio consecutivo di superano due dei limiti
Bilancio in forma abbreviata art. 2435-bis c.c. (“semplificato”)
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Bilancio in forma abbreviata art. 2435-bis c.c. (“semplificato”)
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’
LIMITATA •Società di capitali e cooperative a res. limitata
SOCIETA’ A RESPONSABILITA’
ILLIMITATA •Ditte individuali •Società di persone
PICCOLA (fatturato, n.dipendenti,
tot. Impieghi)
NON PICCOLA
• Criteri di valutazione da C.C. • S.P. in forma abbreviata • C.E. (raggruppamento alcune
voci) • Nota Integrativa in forma
abbreviata • No obbligo di relazione sulla
gestione
• Criteri di valutazione da C.C. • S.P., C.E. e Nota Integrativa in
forma completa • Obbligo di relazione sulla
gestione
TUTTE
• Criteri di valutazione da C.C. (e scritture contabili Art. 2217)
• Rendiconto annuale in forma libera
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Quali sono gli organi coinvolti nella redazione ed approvazione del bilancio?
1) Lo schema di bilancio deve essere redatto dagli amministratori della società.
2) L’assemblea della società ha il compito di approvarlo.
Convocazione assemblea di approvazione: entro 120 giorni dalla data di chiusura del bilancio (31/12), eccezionalmente prorogabile a 180 giorni: per particolare esigenze e se previsto dall’atto costitutivo (art. 2364).
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Il bilancio d’esercizio è costituito da tre documenti:
Art. 2424 – stato patrimoniale Art. 2425 – conto economico Art. 2427 – nota integrativa
IL CONTENUTO DEL BILANCIO
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STATO PATRIMONIALE: documento quantitativo-contabile a
sezioni divise e contrapposte (Attività e Passività) CONTO ECONOMICO: documento quantitativo-contabile in forma
scalare (risultati intermedi) NOTA INTEGRATIVA: documento analitico-descrittivo che ha la
funzione i chiarire, analizzare ed integrare il contenuto di S.P. e C.E. RELAZIONE SULLA GESTIONE (ART. 2428 c.c.) : documento non
costitutivo e non sempre obbligatorio che ha la funzione di illustrare l’andamento dell’azienda ed informare circa le politiche gestionali adottate in base alla situazione attuale ed alle prospettive future
Contenuto minimale: -attività R&S -rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti -n e v.n. azioni proprie (o della propria controllante) possedute -n e v.n. azioni proprie (o della propria controllante) acquistate/alienate nell’esercizio -fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio -evoluzione prevedibile della gestione nei successivi esercizi -obiettivi e politiche della società in materia di gestione del rischio finanziario e politica di copertura; -esposizione della società al rischio di prezzo/credito/di liquidità/di variazione dei flussi di liquidità -elenco delle sedi secondarie della società.
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NOTA BENE
Il contenuto e l’ordine delle voci nei prospetti di Stato Patrimoniale e Conto Economico è obbligatorio al fine di:
•Limitare la discrezionalità degli Amministratori •Uniformare il linguaggio contabile •Favorire la lettura e comprensione dei documenti •Rendere possibili analisi spazio-temporali (obbligo di indicare alla stessa voce anche l’importo dell’anno precedente)
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STATO PATRIMONIALE
CONTO ECONOMICO
NOTA INTEGRATIVA
Art. 2424: contenuto Art. 2423 ter: struttura Art 2424 bis: disposizioni sulle voci di SP
Art. 2425: contenuto Art. 2423 ter: struttura Art 2425 bis: disposizioni sulle voci di CE
Art. 2427 e 2427 bis: contenuto + Altri articoli del Codice civile: contenuto (artt. 2423-2426)
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Stato patrimoniale
È il documento di derivazione contabile deputato a rappresentare la composizione quantitativa del capitale di funzionamento alla data di riferimento del bilancio. Evidenzia: attività, passività, patrimonio netto.
Configurazione a due sezioni divise e contrapposte. Gerarchia delle voci composta da 4 livelli: 1. Lettere maiuscole (macroclassi) 2. Numeri romani (classi) 3. Numeri arabi (voci) 4. Lettere minuscole (sotto-voci)
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Stato patrimoniale art. 2424 (contenuto)
Attivo Passivo A) Crediti v/soci (per
versamenti ancora dovuti)
B) Immobilizzazioni C) Attivo circolante D) Ratei e risconti attivi
A) Patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine
rapporto di lavoro subordinato
D) Debiti E) Ratei e risconti passivi
Impieghi Fonti
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Articolazione di ciascuna sezione
B) Immobilizzazioni – macroclasse III Immobilizzazioni finanziarie – classe 1) partecipazioni in: - voce a) imprese controllate; b) imprese collegate; - sottovoce c) imprese controllanti; d) altre imprese;
Esempio
Art. 2423 – ter: le voci precedute da numeri arabi possono essere: -ulteriormente suddivise - Raggruppate se di importo irrilevante o se si favorisce la chiarezza (la nota Integrativa deve contenere distintamente le voci raggruppate) devono essere: -aggiunte se il loro contenuto non è compreso nelle voci previste -adattate se lo esige la natura dell’attività * Per ogni voce deve essere indicato il valore dell’anno precedente * Sono vietati i compensi di partite
* rapporti con società del gruppo assumono rilevanza tanto da richiedere una separata evidenziazione dei crediti, delle partecipazioni e dei debiti.
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ATTIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?
Il principale criterio di classificazione delle voci dell’attivo non si fonda sulla natura tecnica dei beni. Per il livello distinto dalle lettere maiuscole (macroaree) le poste sono classificate in base alla destinazione economica loro attribuita dagli amministratori rispetto all’attività ordinaria, che si concretizza nel tempo di utilizzo del bene nel processo produttivo.
All’interno di ciascuna macroarea si segue il criterio finanziario a liquidità crescente (Liquid first vs. Fixed first) e vengono quindi fornite anche indicazioni di carattere finanziario.
CRITERIO MISTO:
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ATTIVO, MACROCLASSE A:
La macroclasse A) evidenzia i crediti verso soci derivanti da sottoscrizioni del capitale sociale a fronte delle quali non è ancora stato integralmente effettuato il conferimento, con separata indicazione della parte già richiamata (credito a breve termine). La macroclasse A) rappresenta il capitale sociale non versato.
Spa: versamento immediato del 25% del capitale sottoscritto in denaro; restante parte versata successivamente
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ATTIVO, MACROCLASSE B: La macroclasse B) accoglie le
immobilizzazioni.
“Gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente devono essere iscritti tra le immobilizzazioni” art. 2424-bis.
“Uso durevole”: attività destinate a rimanere nel patrimonio aziendale anche oltre la chiusura dell’esercizio successivo.
I cespiti devono essere iscritti in bilancio a valori netti, le rettifiche (ammortamenti e svalutazioni) devono essere portate in diretta diminuzione del loro valore (i cespiti dell’attivo sono al netto dei fondi ammortamento ed i crediti sono al netto del fondo svalutazione crediti)
L’informazione sui fondi ammortamento deve essere fornita in nota integrativa
I – Immobilizzazioni immateriali II – Immobilizzazioni materiali III – Immobilizzazioni finanziarie
- Partecipazioni destinate durevolmente all’attività della società (art. 2359; esercizio di almeno 1/5 o 1/10 (spa quotate) dei voti in assemblea) - Crediti (con separata indicazione di quelli esigibili entro l’esercizio successivo)
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ATTIVO, MACROCLASSE C Attivo Circolante
Accoglie, secondo il criterio di destinazione economica, quelle attività che non sono destinate ad un utilizzo durevole in azienda.
Comprende due tipologie di impieghi di capitale: direttamente collegati al ciclo produttivo (crediti commerciali, rimanenze); e impieghi finanziari (titoli, partecipazioni, disponibilità monetarie).
La macroclasse si articola:
I – Rimanenze II – Crediti (con separata indicazione degli importi esigibili oltre
l’esercizio) III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
(partecipazioni/titoli che si prevede di vendere entro il prossimo esercizio)
IV – Disponibilità liquide
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Ratei e risconti attivi MACROCLASSE D
La voce comprende: -Crediti presunti che misurano ricavi di competenza dell’esercizio, ma con manifestazione numeraria posticipata; -Costi sospesi, relativi a costi che hanno avuto manifestazione numeraria nell’esercizio, ma che sono stati rettificati e rinviati all’esercizio successivo
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PASSIVO A) Patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e
al quantum delle uscite future C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti passivi
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PASSIVO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?
Classificazione di tipo misto: Principale classificazione: natura delle fonti di finanziamento (origine): capitale proprio
e capitale di credito. Le passività sono divise in gruppi omogenei (natura delle poste). Si evidenzia l’origine delle fonti di finanziamento, a prescindere dalla capacità di
rimborso delle stesse. I mezzi propri sono distinti dal capitale di terzi che però prescinde da una suddivisione
temporale da cui evincere la durata della copertura finanziaria dell’azienda
A) Patrimonio netto B) Fondi per rischi e oneri: incertezza rispetto all’an e al quantum
delle uscite future C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti
Separata indicazione degli importi esigibili oltre l’esercizio
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A) Patrimonio Netto
Costituisce la fonte di finanziamento con mezzi propri, le sottoclassi rappresentano le “parti ideali” del patrimonio netto.
I – Capitale sociale II/III/IV/V/VI/VII – Riserve VIII – Utile (perdita) portati a nuovo IX – Utile (perdita) dell’esercizio
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B) Fondi per rischi e oneri Rappresenta una ricchezza trattenuta dall’impresa al fine di poter far
fronte ad eventuali perdite future. Si originano in sede di scritture di assestamento, in applicazione del principio di prudenza.
Obbligo di iscrivere in bilancio anche le perdite presunte
1) Per trattamento di quiescenza e obblighi simili
2) Per imposte, anche differite 3) altri
Art. 2424 bis: gli accantonamenti devono: -essere destinati a coprire perdite/debiti di natura determinata (devono riguardare rischi specifici e non generici; riserve di capitale) -avere esistenza certa o probabile -essere incerti nell’ammontare e/o nella data in cui si verificheranno
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C) Trattamento di fine rapporto
Al termine del rapporto di lavoro subordinato, i lavoratori hanno diritto ad una somma a titolo di trattamento di fine rapporto, in base al tempo di permanenza in azienda. E’ quindi un onere di futura manifestazione per l’azienda ma che matura in ogni esercizio di permanenza del lavoratore.
Rappresenta un debito maturato a favore dei dipendenti
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D) Ratei e risconti passivi
Si generano in sede di scritture di assestamento La voce comprende: - debiti presunti, che misurano costi di
competenza economica dell’esercizio ma con manifestazione numeraria posticipata;
- ricavi sospesi, relativi a ricavi che hanno avuto manifestazione numeraria nell’esercizio, ma che sono stati rettificati e rinviati all’esercizio successivo
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CONTI D’ORDINE
Rappresentano informazioni complementari e aggiuntive rispetto a quelle patrimoniali, evidenziate “sotto la riga” dello SP.
Si riferiscono ad eventi che non incidono quantitativamente sul valore del patrimonio e del risultato economico nel momento della rilevazione contabile, ma possono produrre effetti in tempo successivo
In calce allo SP devono risultare le garanzie prestate direttamente o indirettamente, distinguendosi fra fideiussioni, avalli, altre garanzie personali e garanzie reali; devono risultare anche gli altri conti d’ordine.
Tipiche fattispecie iscritte nei conti d’ordine: beni di terzi, impegni, rischi.
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ATTIVO A) Crediti v/soci per vers.dovuti B) Immobilizzazioni: I – immob.immateriali II – immob.materiali III – immob.finanziarie C) Attivo circolante: I – rimanenze II – crediti III – attività finanz.che non costituiscono
immobilizzazioni IV – disponibilità liquide D) Ratei e risconti, con separata indicazione
del disaggio su prestiti.
PASSIVO A) Patrimonio netto: I – Capitale II – Riserva da sopraprezzo azioni III – Riserve di rivalutazione IV – Riserva legale V – Riserva statutaria VI – Riserva per azioni proprie in
portafoglio VII – Altre riserve VIII – Utili (perdite) portati a nuovo IX – Utile (perdita) d’esercizio B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto D) Debiti E) Ratei e risconti, con separata
indicazione dell’aggio su prestiti.
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Esempio di Stato Patrimoniale ATTIVO PASSIVO
A) CREDITI V.SOCI 5 A) PATRIMONIO NETTO 527B) IMMOBILIZZAZIONI 785 I) capitale sociale 420I) Imm. Immateriali II) riserve legali 50brevetti e marchi 95 III) riserve statutarie 20avviamento 60 IV) utile d'esercizio (o perdita) 35costi di impianto 100 V) utile dell'esercizio precedente 2II) Imm materiali B) FONDI PER RISCHI ED ONERI 30Fabbricati 300 per imposte 20Automezzi 120 rischi da trasporti 6III) Imm finanziarie rischi su cambi 4Partecipazioni 90 C) TFR 80Crediti verso controllate 20 D) DEBITI 479C) ATTIVO CIRCOLANTE 325 verso fornitori 20I) Rimanenze verso banche 260materie prime 50 tributari 9prodotti finiti e semilavorati 100 verso imprese collegate 60II) Crediti verso istituti di previdenza 30verso clienti 110 obbligazioni 100verso controllate 50 E) RATEI E RISCONTI 5III) Attività finanziarie non imm. ratei e riscontri passivi 3partecipazioni in imprese collegate 10 aggio su prestiti 2IV) Disponibilità liquidebanca e cassa 5D) RATEI E RISCONTI 6ratei e riscontri 4disaggio su prestiti 2
tot. 1121 tot. 1121
Clienti c/impegni Merci da consegnare 30 30
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Conto economico art. 2425
È il documento contabile deputato ad evidenziare l’ammontare del reddito attribuibile al periodo amministrativo, ed il suo processo di formazione mediante il confronto tra costi e ricavi.
Lo schema obbligatorio di conto economico presenta la forma scalare La struttura scalare (report form) permette la ricostruzione progressiva del risultato
di esercizio, attraverso l’aggregazione dei suoi componenti positivi e negativi per aree gestionali e l’evidenziazione di risultati intermedi.
Finalità:
Struttura:
Le voci sono classificate secondo una gerarchia che prevede tre livelli: 1. Lettera maiuscole (macroclassi) 2. Numeri arabi (voci) 3. Lettere minuscole (sotto-voci)
Art. 2425 bis (modificato da Lgs 310/2004): -Ricavi e proventi, costi e oneri al netto di resi/sconti/abbuoni/premi/imposte direttamente connesse con la vendita dei prodotti/prestazione di servizi -Ricavi, proventi, costi, oneri relativi ad operazioni in valuta determinati al cambio corrente alla data di compimento operazione.
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CONTO ECONOMICO, QUAL’E’ IL CRITERIO DI CLASSIFICAZIONE DELLE POSTE?
Nell’aggregato B - Costi della Produzione I costi sono classificati per natura, ovvero in relazione alla causa economica che li ha generati.
L’aggregato A e B comprendono sia proventi e costi operativi che proventi e costi di diversa natura. La differenza A-B non coincide con il reddito operativo aziendale
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Conto economico art. 2425
A) Valore della produzione B) Costi della produzione Differenza A - B C) Proventi e oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A-B+/-C+/-D+/-E)
22) Imposte sul reddito dell’esercizio 23) Utile / Perdita di esercizio
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Macroclasse A): VALORE DELLA PRODUZIONE - ricavi di vendita - Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di
lavorazione, semilavorati e finiti - Variazione dei lavori in corso su ordinazione - incremento di immobilizzazioni per lavori interni - altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei
contributi in conto esercizio (gestioni accessorie)
Contiene tutti gli elementi che concorrono alla determinazione della produzione ottenuta indipendentemente dall’effettiva vendita del prodotto. Sono ricavi che appartengono sia alla gestione caratteristica che extracaratteristica
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Macroclasse B):COSTI DELLLA PRODUZIONE - costi relativi all’attività caratteristica ed accessoria
classificandoli per natura, ovvero in base alla causa economica che li ha generati.
- costi inerenti al valore della produzione, quindi strettamente correlati con i valori inseriti nella lettera A.
- Comprendono variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci
- Comprendono ammortamenti e altre svalutazioni di immobilizzazione, crediti compresi nell’attivo circolante, …
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Differenza tra valore e costi della produzione (A – B): PRODUZIONE NETTA risultato globale dell’area della gestione caratteristica ed extra-
caratteristica (senza distinguere)
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Macroclasse C): PROVENTI E ONERI FINANZIARI componenti reddituali connessi alla gestione finanziaria, ovvero
costi e ricavi che si generano in seguito a finanziamenti ottenuti o concessi e dalle attività finanziarie o che si riferiscono ad operazioni finanziarie collegate ad investimenti per impieghi temporanei di liquidità e ad investimenti di carattere duraturo
Macroclasse D): RETTIFICHE DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE
componenti reddituali attinenti alle attività finanziarie di origine valutativa in sede di assestamento (svalutazioni e rivalutazioni di partecipazioni, immobilizzazioni, titoli). Si generano a seguito di rilevazione in sede di assestamento contabile.
Macroclassi C) e D): aree della gestione finanziaria di un’impresa
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Macroclassi A), B), C), D): area gestione ordinaria Macroclasse E): componenti reddituali della gestione straordinaria, correlati ad eventi
eccezionali, tendenzialmente irripetibili, estranei alla gestione ordinaria. Non si allude (relazione del D Lgs 127/1991, iintroduttivo della IV direttiva CEE) alla eccezionalità o anormalità dell0evento, ma alla sua estraneità all’attività ordinaria.
ES: le plusvalenze/minusvalenze da vendita di imm.ni si scrivono nella gestione straordinaria solo se originate da fatti che non trovano giustificazione nelle scelte operate dall’azienda in normale funzionamento.
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A – B +/- C +/- D +/- E = risultato prima delle imposte 22) imposte sul reddito dell’esercizio (correnti, differite,
anticipate) 23) utile / perdita di esercizio
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Esempio di Conto Economico
CONTO ECONOMICOA) VALORE DELLA PRODUZIONE 673ricavi di vendita prodotti finiti 650variazione rimanenze prodotti finiti e semilavorati 20altri ricavi e proventi 3B) COSTI DELLA PRODUZIONE 593acquisto materie prime e componenti 305variazione rimanenze materie prime 42personale 150trattamento di fine rapporto 20ammortamenti automezzi 30ammortamento fabbricati 40svalutazione immobilizzazioni 5accantonamenti per rischi 1A)-B) 80C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI -28proventi da crediti immobilizzati 5interessi passivi 35aggio su prestiti 2D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FIN. 9rivalutazioni di partecipazioni 10svalutazioni di imm.fin. che non sono partecipazioni 1E) PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 2plusvalenze da alienazioni di immobili 5oneri strordinari 3RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 63imposte di esercizio 26UTILE DI ESERCIZIO 35
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2427. Contenuto della nota integrativa
Funzione analitico-descrittiva: illustrazione dei dati sintetici contenuti nei documenti quantitativo-contabili per la comprensione del reale significato
Funzione informativa: si presentano dati aggiuntivi
rispetto a quelli contabili Funzione esplicativa: illustra i motivi
dell’applicazione dei diversi criteri di valutazione ricollegandoli alle scelte gestionali dell’azienda
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2427. Contenuto della nota integrativa Criteri adottati per la valutazione delle poste di bilancio Dettaglio del contenuto di alcune voci specifiche dello
SP e del CE Variazioni intervenute nella consistenza di alcune voci
dell’attivo e del passivo Informazioni aggiuntive Esplicitazione delle scelte contabili Informazioni relative al valore equo (fair value) degli
strumenti finanziari (art. 2427-bis) introdotto con il DLgs 30 dicembre 2003 n. 394 che ha recepito la Direttiva CE n 2001/65 sulla valutazione al fair value degli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione e disponibili per la vendita
22 punti
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Altre disposizioni civilistiche che incidono sul contenuto della nota integrativa
- art. 2423, c.4: deroga in casi eccezionali
- art. 2423-bis, c.2: deroga al principio di costanza dei criteri di valutazione
- art. 2423-ter, c.5: segnalazione della non comparabilità o dell’adattamento delle voci relative all’esercizio precedente
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La relazione sulla gestione (Art. 2428) La relazione della gestione, volta a sostituire le funzioni della ora abrogata normativa sulla relazione degli Amministratori, illustra: Situazione della società Andamento della gestione nel suo complesso, Nei vari settori in cui essa opera, anche tramite
imprese controllate, con riguardo a costi, ricavi, investimenti.
6 punti Nelle società di capitali il bilancio d’esercizio deve essere corredato dalla relazione sulla gestione da redigersi a cura degli amministratori.
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Testi/Parti del Programma di riferimento P. Paoloni (a cura di), Introduzione alla contabilità generale e al
bilancio di esercizio, Cedam, Padova, 1997, Cap. 16 e 17.
Testi Programma di approfondimento 1) Savioli G., Il bilancio di esercizio secondo i principi contabili
nazionali e internazionali, Giuffrè, Milano, 2004. 2) Cerbioni F., Cinquini L., Sostero U., Contabilità e bilancio, McGraw-
Hill, Milano, 2003. 3) Quagli A., Bilancio di esercizio e principi contabili, Giappichelli,
Torino, 2003. 4) Zanda G., Il bilancio delle società. Lineamenti teorici e modelli di
redazione, Giappichelli, To, 2007.