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Dossier Jeanswear 30.11.12 UN’IMMAGINEPRIMAVERA-ESTATE 2013 FIRMATA GUESS Il segmento del jeans di alta gamma, che negli Usa ha messo a segno una crescita del 27,5% a 3,28 miliardi di dollari, sarà l’elemento trainante del business dei prossimi anni. Come confermato dall’ultima edizione di Denim by Première vision Il denim diventa premium L unga vita al denim. Seppur abbia attraversato tempi migliori fino a cinque anni fa, quando l’intera economia mondiale non era ancora nel vortice delle altalene di oggi, il settore può ancora essere considerato solido e in crescita. La dif- ferenza rispetto al passato la fa, e continuerà a farla, quel segmento premium che, seppur rappresenti il 5% delle vendite complessive di denim in volume, sta intercettando la richiesta dei consumatori di tutto il mondo. Solo per fare un esempio, secondo la so- cietà di ricerche di mercato Npd, tra giugno 2011 e giugno 2012 le vendite negli Stati Uniti del segmento premium, quindi sopra i 50 dollari, sono aumentate del 27,5% a 3,28 miliardi di dollari (pari a oltre 2,5 miliardi di euro al cambio di ieri) rispetto invece a una crescita di tutto il mercato del denim negli Usa del 2,5% a quasi 16 miliardi di dollari (circa 12,3 mi- liardi di euro). E il segmento premium sarà l’arma vincente nel momento in cui anche il mercato cine- se, orientato per lo più verso cinquetasche di medio posizionamento, raggiungerà un livello di attenzio- ne al gusto come ha già fatto per la moda formale. Termometro della situazione mondiale del merca- to del denim è la fiera Denim by Première vision che si è chiusa ieri a Parigi, praticamente l’unico sa- lone al mondo dedicato a questo settore dominato per oltre due terzi dal womenswear. L’11ª edizione ha portato in scena le collezioni per la primave- ra-estate 2014 di 87 espositori, in crescita del 7% rispetto a novembre 2011, tra tessitori, aziende spe- cializzate nel lavaggio e produttori di accessori. In attesa di conoscere con esattezza i dati di chiusu- ra del salone, il clima frizzante e gli stand pieni non sembrano aver tradito le attese di una crescita dei visitatori rispetto ai 2.500 dell’edizione dello scorso continua a pag. 2

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MF fashion 1venerdì 30 novembre 2012Dossier Jeanswear 30.11.12

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Il segmento del jeans di alta gamma, che negli Usa ha messo a segno una crescita del 27,5% a 3,28 miliardi di dollari, sarà l’elemento trainante del business dei prossimi anni. Come confermato dall’ultima edizione di Denim by Première vision

Il denim diventa premium

Lunga vita al denim. Seppur abbia attraversato tempi migliori fino a cinque anni fa, quando l’intera economia mondiale non era ancora nel vortice delle altalene di oggi, il settore può

ancora essere considerato solido e in crescita. La dif-ferenza rispetto al passato la fa, e continuerà a farla, quel segmento premium che, seppur rappresenti il 5% delle vendite complessive di denim in volume, sta intercettando la richiesta dei consumatori di tutto il mondo. Solo per fare un esempio, secondo la so-cietà di ricerche di mercato Npd, tra giugno 2011 e giugno 2012 le vendite negli Stati Uniti del segmento

premium, quindi sopra i 50 dollari, sono aumentate del 27,5% a 3,28 miliardi di dollari (pari a oltre 2,5 miliardi di euro al cambio di ieri) rispetto invece a una crescita di tutto il mercato del denim negli Usa del 2,5% a quasi 16 miliardi di dollari (circa 12,3 mi-liardi di euro). E il segmento premium sarà l’arma vincente nel momento in cui anche il mercato cine-se, orientato per lo più verso cinquetasche di medio posizionamento, raggiungerà un livello di attenzio-ne al gusto come ha già fatto per la moda formale. Termometro della situazione mondiale del merca-to del denim è la fiera Denim by Première vision

che si è chiusa ieri a Parigi, praticamente l’unico sa-lone al mondo dedicato a questo settore dominato per oltre due terzi dal womenswear. L’11ª edizione ha portato in scena le collezioni per la primave-ra-estate 2014 di 87 espositori, in crescita del 7% rispetto a novembre 2011, tra tessitori, aziende spe-cializzate nel lavaggio e produttori di accessori. In attesa di conoscere con esattezza i dati di chiusu-ra del salone, il clima frizzante e gli stand pieni non sembrano aver tradito le attese di una crescita dei visitatori rispetto ai 2.500 dell’edizione dello scorso

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MF fashion2 venerdì 30 novembre 2012Dossier Jeanswear

novembre, grazie a una forte presenza di europei e soprattut-to nordamericani. Benché per il mercato europeo ci si attenda una chiusura d’anno in calo nelle

vendite di jeans (ma con alcune eccezioni come la Germania e i paesi nordici), la differenza con-tinueranno a farla gli Stati Uniti e i Paesi emergenti. Il motivo lo evidenziano i dati raccolti da Cotton incorporated, l’associa-zione americana di categoria che raggruppa i produttori e impor-tatori di cotone, l’unico studio a tratteggiare una panoramica a 360 gradi del settore. Secondo l’orga-nizzazione, le vendite di jeans nel mondo dovrebbero ammontare a 94,5 miliardi di dollari nel 2012

(circa 72,7 miliardi di euro), do-minate dal peso specifico dei due grandi giganti in termini di po-polazione. Da una parte gli Stati Uniti, che controllano il 16% del mercato totale, e dall’altra l’altra grande super potenza dal punto

di vista geografico e soprattutto di potenzialità di crescita, ovve-ro la Cina che già ora tallona il Paese a stelle e strisce con una quota del 10%. Nella classifi-ca, ai due big seguono Brasile (8%), Giappone (8%) e Russia (7%), mentre l’Italia si aggiudi-ca il nono posto con il 3%, a pari merito con la Francia e il Canada. «La Cina, come i principali mer-cati emergenti, ha ancora ampi spazi di crescita anche nel seg-mento del denim», ha spiegato a MFF Philippe Pasquet, pre-

sidente del consiglio direttivo di Première vision, «siamo molto fiduciosi in questo senso. Ma il mercato dell’ex Celeste impero deve ancora sviluppare una sorta di educazione alla moda, passan-do da un percepito come capi d’abbigliamento comodo a pro-dotto fashion». Secondo lo studio di Cotton inc in Cina il costo me-dio per l’acquisto di un jeans non supera i 40 euro, dato comunque in crescita rispetto a un anno fa. Seguendo l’evoluzione di questo mercato, Première vision ha lan-ciato a ottobre a Shanghai la sua prima edizione asiatica del salone dedicato al jeans, che si è svolto in tandem con la fiera di abbiglia-mento. «Tra gli espositori c’erano anche una quarantina di quelli già presenti nell’edizione parigi-na», ha aggiunto Pasquet, «sono tornati tutti con una forte sensa-zione di fiducia nei confronti di questo mercato. Ancora non ci sono aziende locali specializzate solo in denim ma sta aumentan-do l’attenzione verso il segmento premium e di alto livello». Dopo l’edizione numero zero, il prossi-mo appuntamento con Denim by Première vision Asia si terrà il prossimo marzo sempre in con-comitanza con l’appuntamento cinese di Première vision, ma la grande novità sarà la location che rimarrà Shanghai, anziché alter-narsi con Pechino. (riproduzione riservata) Milena Bello

Italdenim e Cotton Usa, marchio lanciato nel 1989 dal Cci-Cotton council international e concesso gratuitamente alle aziende li-cenziatarie che producono capi realizzati per almeno il 95% da cotone di cui almeno il 50% a stelle e strisce, stringono una nuo-

va collaborazione per la produzione di Lifedenim, un tessuto jeans innovativo completamente made in Italy. «Lo stesso nome si rifà al-la ricerca di una nuova vita per la tela di Genova», ha raccontato a MFF Stefano Caccia, responsabile marketing e comunicazione della società italiana, «data dalla tensione alla perfezione di un prodot-to che oggi siamo in grado di presentare al mercato. Si tratta di una tecnologia produttiva in fase di brevetto e sviluppata interamente in azienda dopo anni di investimenti per potenziare le caratteristiche del tessuto come colore, mano, lucentezza, resistenza e morbidez-za, raggiungendo livelli di performance fino ad ora impensabili. Per fare un esempio, nelle cromie, abbiamo ottenuto una gamma di co-lori con variazioni prima impossibili, unita ad una sopportazione al lavaggio ottima, grazie a una formula relativa alla tinta più stabile e resistente». Il tutto, con un occhio di riguardo particolare verso l’am-biente. «La nostra azienda è impegnata nei confronti dell’eco-sistema e a ridurre al minimo gli sprechi, di acqua e di energia», ha conti-nuato Caccia, «ma anche di materie prime, studiando la possibilità di un prodotto riciclato di grande qualità, ottenuto rifilando e riuti-lizzando il cotone. Il nostro obiettivo è di poter raggiungere il 100% di energia autoprodotta, anche tramite l’installazione di pannelli so-lari. Inoltre», ha concluso il manager, «grande attenzione è data allo smaltimento delle scorie e alla depurazione delle acque reflue, re-stituite all’esterno in maniera assolutamente pulita». (riproduzione riservata) Elisa Rossi

Innovazioni

ItalDEnIM E CCI InsIEME PER Il nEw lIfEDEnIM Dall’unione dei due marchi nasce nuovo tessuto hi-tech, creato con grande attenzione per l’ambiente

Il jeans italiano ora vola extra UeIl denim italiano continua a soffrire, complice la situazione europea che non consente di far risollevare le esportazioni. Ma, nonostante il quadro difficile, nei primi sette mesi del 2012 ri-esce addirittura a migliorare di 38 milioni il saldo commerciale arrivando a quota 130 milioni di euro. È la fotografia scattata da Smi-Sistema moda Italia per il segmento denim nella prima metà dell’anno. Le esportazioni di jeans femminili sono aumentate di uno 0,6% (per un valo-re di 183 milioni di euro) con un calo dei volumi del 6,6%. L’export dell’uomo invece ha perso il 3,9% (a 249 milioni) e ben il 14,7% in volumi. Numeri che mantengono i dati sulle vendi-te all’estero in leggero territorio negativo, a -2,1% per 432 milioni di euro. In calo è legato alla flessione dell’Europa, principale area di sbocco, scesa del 9%. Aumenta invece la domanda in Usa (+19,8% per 19 milioni), Giappone (+19% per 17 milioni), Russia (+30% per 12 milioni) e Cina (+40% per 5 milioni). Se le esportazioni risentono del clima di recessione in alcuni pae-si non vanno meglio le importazioni di denim in Italia. Nei primi sette mesi sono scese del 13,5% a 301 milioni di euro, con un calo sostanzioso da parte di quei paesi, come Tunisia, Turchia e Romania, storici produttori per conto dei marchi di abbigliamento. (riproduzione riservata)

sopra, tessuti prodotti da italdenim

sopra, un’immagine del salone denim di première vision

segue da pag. 1

nella foto, un momento della sfilata s/s 2013 di Krisvanassche con i cappellini frutto del co-branding con Lee

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MF fashion4 venerdì 30 novembre 2012Dossier Jeanswear

Il tema dell’innovazione, della tecnologia bre-vettata a livello mondiale resterà la caratteristica distintiva di Geox ma il fil rouge del nuovo cor-so del gruppo di Montebelluna sarà una virata più

netta verso l’urban style. Un concetto che il gruppo ha già cominciato a toccare con le ultime collezioni e soprattutto con l’ingresso, con la stagione invernale in corso, nel mondo del denim attraverso la partner-ship con il gigante turco Isko (vedere box in pagina).

Il rapporto tra i due ha portato alla nascita di BluGeox, la prima li-nea di jeans uomo e donna che dalla pros-sima collezione estiva sarà ampliata e poten-ziata. Dopo una prima fase di test il nuovo progetto BluGeox ha trovato spazio all’in-terno di Denim by Première Vision con un battesimo ufficia-le insieme ad Isko. Una presenza più che simbolica perché te-stimonia l’ingresso ufficiale del grup-po di Montebelluna nel mondo del jeans insieme ad Isko che continuerà a curare tutta la parte creati-va e produttiva della gamma. Forti della do-

manda di vendite (oltre 100 mila capi sono già stati venduti negli store Geox in Europa secondo quan-to riportato dall’azienda di Montebelluna), BluGeox dalla primavera-estate 2013 si arricchisce diventando un total look. Il tutto comunque mantenendo una for-te attenzione al concetto di innovazione tecnologica che da sempre rappresenta il plus del gruppo guidato

da Mario Moretti Polegato. I tessuti Isko Pop e la fibra T400 presentano diverse proprietà: dalla possi-bilità di modellare il corpo, all’elasticità, morbidezza ma soprattutto sono termoregolatori, seguendo così la scia delle innovazioni di Geox nelle calzature e nell’abbigliamento. Novità in vista anche nella di-stribuzione. Al momento la linea BluGeox è venduta nei principali punti vendita di Geox in Europa ma già dalle prossime collezioni il progetto dovrebbe esten-dersi anche fuori dal Vecchio Continente andando a interessare gli oltre mille store al mondo. (riprodu-zione riservata)

Progetti

Geox rafforza il denim Il gruppo consolida il link con Isko per BluGeox e progetta una piattaforma di mille store extra Ue. Milena Bello (Parigi)

Continua la corsa nel re-tail worldwide di G-star Raw, il brand di pre-mium denim olandese

da 800 milioni di euro di giro d’affari nel 2011. Il marchio si prepara infatti ad aprire un mo-nobrand a Roma, a inizio 2013, e 30 store dedicati esclusivamente alla donna entro la fine del pros-simo anno. Due obiettivi che

rientrano nella forte strategia di espansione in franchi-

sing della griffe, che mira a raggiungere

750 punti vendi-ta monomarca

e n t r o i l 2015, di cui 320 già attivi nel mon-

do . « I l nostro nuovo

concept di ven-dita, G-star women,

è pensato solo per la donna e le sue esigenze.

Un piano che abbiamo vara-to lo scorso mese con il primo opening ad Amsterdam, che arriverà a toccare 30 realtà in tutto il mondo», ha spiegato a MFF Rebekka Bach, women design manager del marchio. «Non abbiamo ancora fissato

le mete di apertura, ma sicura-mente ci svilupperemo nell’area

asiatica e negli Stati Uniti», ha continuato la stilista. «A Roma invece sorgerà un nuovo spazio di 200 metri quadrati nella zona centrale della città nei primi mesi del 2013». G-Star è un marchio che ha fatto del denim la base del suo successo, sempre con un fo-cus sulla personalizzazione del fit nel jeans: come per la pri-mavera-estate 2013, che vede protagonisti il modello unisex e superstretch Dexter o Contour, più contenitivo, creato per le donne dai fianchi morbidi. Ma sempre dal mood skinny e minimale. «Il jeans slim è un pezzo supertrendy, che non può mancare nel guardaroba femminile, perché si adatta ad ogni look», ha poi prosegui-to la designer. Il brand dedica alla donna anche un evento in-ternazionale, la G-Star global women’s night», che si svol-gerà in alcune città nel mondo oggi. «Un’iniziativa che aiuterà

le donne a trovare il fit denim perfetto, guidate dai mag-giori esperti, che saranno a disposizione in 150 nego-zi monomarca worldwide.

Da New York, Parigi fino a Berlino e in Italia a Caserta», ha poi concluso la designer.

(riproduzione riservata) Alice Merli

Espansione

G-stAr PuntA sullA donnA e APre A roMALo store nella capitale è atteso a inizio 2013. Ed entro la fine del prossimo anno sono previsti 30 punti vendita per il womenswear

Passa attraverso l’estero la strategia di cre-scita di Cycle. Il marchio di jeanswear haute de gamme del gruppo Italservices continua la sua espansione nei principali

mercati internazionali. Dopo l’accordo con Cagol fashion company gmbh, l’azienda da 30 milio-ni di euro non si ferma, insediandosi in Middle East e Austria e consolidando la sua presenza in Benelux, Scandinavia, Spagna e Cina. «La strategia di marketing del brand ha come obbiettivo principale il posizionamento dei nostri prodotti all’interno di store di altissimo livello», ha raccontato a MFF Mirco Rota, direttore commerciale di Cycle, «questo ci ha por-tato a crescere sensibilmente all’estero (all’incirca del 30%) e a incrementare il numero di retailer qualificati in aree stra-tegiche come Germania +50%, Svezia +28% e Benelux +35% ma ci aspettiamo di migliora-re notevolmente». Per quanto riguarda l’ex Celeste Impero, la griffe del gruppo da 134 milioni di euro vanta già 50

punti vendita strategici e conta nel giro di tre an-ni di raggiungere quota 250. Stesso discorso per il Giappone, tappa fissa entro il 2014. «All’appello manca solo la Francia... siamo alla ricerca di un partner qualificato», ha continuato Rota, «ma non abbiamo fretta, preferiamo prenderci i nostri tempi ed essere più che sicuri delle scelte che stiamo per

compiere, soprattutto in questo momento storico». Sul fron-te creativo, Cycle punta tutto sul cinquetasche originale, arricchito da lavaggi partico-lari e tessuti preziosi. A cui si aggiunge anche la nuova col-lezione di sneakers donna dal sapore vintage realizzata in li-cenza con Galizio Torresi, già parte della scuderia da tre stagioni con la licenza di cal-zature da uomo. «Abbiamo in cantiere, inoltre, un progetto ampio dedicato agli accesso-ri», ha concluso il manager, «è un’iniziativa ancora top secret che stiamo portando avanti da alcuni mesi e sicuramente sa-rà un tassello importante per la crescita stilistica di Cycle». (riproduzione riservata)

Strategie

Cycle guarda all’estero Il marchio del gruppo Italservices, dopo l’intesa con Cagol, progetta l’espansione in Cina, puntando a 250 negozi entro tre anni. Nel 2014 toccherà al Giappone. Camilla Gusti

Sopra, Mirco Rota

Un modello BluGeox

Isko scommette sul fashionIsko presenta la terza puntata del progetto Up to denim, che punta a raccontare il dietro le quinte di un model-lo di jeans. Tema portante è il co-branding: oltre a Invista, il gruppo che controlla Lycra, partner d’eccezione è pro-prio Geox. Un progetto che anticipa in qualche modo la strategia futura di Isko, uno dei primi produttori di denim al mondo e che già rappresenta oggi il 40% dei 2,2 miliar-di di euro di ricavi della holding Sanko group. Vale a dire sviluppare co-branding con realtà diverse e operanti in molti casi fuori dal puro circuito denim. «L’anno pros-simo presenteremo un nuovo progetto insieme a un retailer tedesco», ha anticipato a MFF Marco Lucietti, marketing director del brand, «una novità che si ag-giungerà a un nuovo lavoro insieme a Diesel. Il nostro obiettivo è dare un servizio che si avvicini al chiavi in mano». L’Italia rappresenta un hub particolare nella fi-liera di Isko perché qui sono operativi due centri chiave per la produzione di denim. Si tratta della Iskoteca di San Benedetto del Tronto, una divisione per la ricerca sui trattamenti e sui tessuti, dove sono catalogati ol-tre 25 mila concept dell’azienda, e la Creative room di Castelfranco Veneto, centro per il design e la ricer-ca, che affianca i marchi ed è il punto nevralgico per lo sviluppo delle future collaborazioni con i marchi di moda. (riproduzione riservata)

Sopra, un look G-Star s/s 2013

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MF fashion6 venerdì 30 novembre 2012Dossier Jeanswear

7for all mankind rafforza il network retail, focaliz-zandosi sull’Europa. Il marchio di denim deluxe,

di proprietà del colosso america-no di abbigliamento lifestyle Vf corporation, ha in previsione per il 2013 un forte investimento dei canali distributivi. A partire dai monomarca dove a giorni aprirà i battenti la boutique di Bruxelles, realizzata insieme al partner Fashion Club 70. A seguire l’am-pliamento e il restyling dello store di Milano che ospiterà la nuova linea ready to wear per la donna e l’uomo, lanciata dal marchio la scorsa edizione di Pitti immagine uomo. La strategia di espansione della griffe ha come obbiettivo per il prossimo anno dieci nuove aper-ture tra retail e partnership nelle principali piazze Europe come Francoforte e Vienna e il proprio consolidamento in capitali come Parigi Londra e Roma. «7 for all mankind è il brand più performan-

te della Contemporary coalition di Vf corporation», ha raccon-tato a MFF Martino Scabbia Guerrini, president sportswe-ar and contemporary brands Vf international sagl. «Nel 2011 ha prodotto un business da 485 mi-lioni di dollari (circa 373 milioni di euro al cambio di ieri) realiz-zando una crescita a doppia cifra che contiamo di replicare per il 2012». Prossime mete del brand la Spagna, con le città di Madrid e Barcellona, e l’East Europa con particolare attenzione alla Russia. «L’Europa rappresenta il 30% del business globale di 7 for all mankind», ha concluso Martino Scabbia Guerrini, «l’America ne conta il 60% e il rimanente spetta all’Asia». Per quanto riguarda il prodotto 7 for all mankind punta tutto sulla Gold edition la limited edition con dettagli preziosi rea-lizzata in 777 pezzi che arriverà a febbraio 2013 nei negozi. (ripro-duzione riservata)

Investimenti

7 for all mankind accelera nel retail Il marchio che fa capo a Vf corporation prevede una crescita a doppia cifra per il 2012 e pianifica dieci nuove aperture entro la fine del 2013. Nel corso dei prossimi giorni sbarcherà a Bruxelles. Camilla Gusti

News a cura di Milena Bello

Rifle, primo store a Milano È previsto per la prossima primavera il debutto milanese di Rifle. Il marchio di denimwear fondato a fine anni 50 da Giulio Fratini e guidato ora dal figlio Sandro insieme a un team di manager inaugurerà il suo primo flagship store a Milano il prossimo aprile. Dall’azienda, dall’anno scorso impegnata nel rilancio di Rifle, trapela soltanto l’informazione sulla via che ospiterà lo store: via Cesare Beccaria, alle spalle di piazza Duomo. Nei piani del grup-po il flagship rappresenterà un importante risultato nella strategia di crescita del retail diretto, dopo l’apertura nel corso dell’anno del monomarca a Firenze all’interno del centro commerciale I Gigli e di quello a Roma, negli spazi del Romaest shopping center di via Collatina. Nel frattempo il marchio, che chiuderà l’anno a circa 35 mi-lioni di euro di ricavi, continua la sua espansione anche in Russia. Da settembre i suoi jeans sono presenti al-lo Tsum di Mosca e San Pietroburgo. I prossimi passi saranno l’apertura di un flagship a gestione diretta a cui seguiranno altri punti vendita in franchising.

Gas, con l’intimo verso il lifestyle Nella sua strategia di riposizionamento da mar-chio di denim a brand lifestyle, Gas lancia la sua prima linea underwear maschile e femminile disegnata e realizzata internamente attraver-so una business unit dedicata. Primo progetto scaturito da questa nuova divisione è l’Essen-tial collection, un’ampia gamma di capi declinati in quattro temi per lui e per lei e in vendita da dicembre, come anticipo della main collection, che sarà presentata alla prossima edizione di Pitti Immagine Uomo. La nuova linea underwear sarà distribuita nei monomarca, nei reparti dedicati dei department store e nei multibrand specializzati. «Questo lancio», ha precisato Franco Marianelli, ad dell’azienda vicentina Grotto che controlla Gas, «si inserisce in un piano di brand extension che comprende l’activewear, il loungewear e il beachwear, delle quali si avrà un primo assaggio la prossima primavera».

Replay si allea con Allison Conclusa la lunga collaborazione con Marcolin, Replay continua la sua incursione nel mon-do dell’eyewear con una nuova licenza con Allison. Il marchio jeanswear, che fa capo al gruppo Fashion box e che già presenta nu-merose brand extension nel segmento degli accessori, profumi e underwear, ha siglato un accordo quinquennale per la produzione e la distribuzione di montature da vista e di occhiali da sole con il gruppo eyewear, a cui fanno ca-po anche le licenze con Bikkembergs, Missoni, Moschino e Byblos. La prima collezione farà il suo debutto a marzo 2013 in occasione del-la prossima edizione Mido e sarà costituita da

una ventina di modelli tra vista e sole. Articolata la distribuzione: nei principali paesi europei sarà presente nel canale degli ottici mentre nel resto del mon-do sarà commercializzato attraverso distributori selezionati.

Imperial debutta nel denimwearImperial completa la sua offerta di abbigliamen-to con il lancio della prima collezione denim uomo e donna che debutterà con la stagione primavera-estate 2013. La linea si rivolgerà a un target che va dai 20 ai 40 anni con una di-stribuzione che, fin dalla prima collezione sarà impostata sia su Italia che estero. Così la pro-posta denim andrà a estendere la proposta jeans già parzialmente coperta dall’altro mar-chio del gruppo da 110 milioni di euro (+15 %), l’etichetta Please orientata a un pubblico gio-vane dai 15 ai 25 anni. Come per il resto della main collection Imperial, anche la linea denim è realizzata in Italia e in particolare in Veneto, storica area di produzione di denim. Fedele al-la linea di abbigliamento, la collezione denim punterà su uno stile glamour. Grande attenzio-ne anche sul versante del prezzo: ogni modello sarà venduto al pubblico sotto i 100 euro. (ri-produzione riservata)

Un modus operandi controcorrente. Per Entre Amis, etichetta incentrata sul monoprodotto del pantalone uomo di fascia al-ta, l’anima della produzione con tutte le sue fasi, dalla scelta dei filati al capo finito, è dipanata interamente in loco, for-

te della manovalanza della regione Campania. E più precisamente del polo di Nola, in provincia di Napoli, nello stabilimento di 25 mila me-tri quadrati di C.A. group, azienda tessile nelle mani della seconda generazione della famiglia Casillo, proprietaria e produttrice del mar-chio nato nel 2005. «Il progetto è maturato dalla consapevolezza di voler creare un prodotto innovativo», ha spiegato a MFF Massimo Saffiotti, responsabile commerciale del gruppo, «e lontano dagli ste-reotipi aziendali dei nostri giorni. Il tutto cresciuto per gioco, ma con

grande riguardo alle esigenze di mercato, sfruttando la tradizione partenopea e rileg-gendola in chiave contemporanea». Ed ecco che prende vita la linea sartoriale di punta del marchio, quella dal fit Gagà, in ono-re del movimento sviluppatosi a Napoli agli inizi del ’900, secondo cui i nobili signori dell’epoca si distinguevano so-prattutto nella stravaganza, originalità e accuratezza del vestire, esprimendo sempre una perfetta eleganza. «I dati sono buoni», ha continuato Saffiotti, «con l’autunno-inverno siamo circa al 45% di sell out, percentuale inco-

raggiante. Per la collezione estiva ci siamo focalizzati sulle cromie, con l’intento di trasmettere gio-ia attraverso una vetrina colorata, in questo momento un po’ grigio,

sdrammatizzandolo». Principi che accompagneranno nello schedule del 2013 anche il rilancio della collezione donna, al momento con-gelata, segnando un ritorno alle origini del brand, nato proprio con il womenswear. Mentre si attendono i primi dati dello start up sul merca-to giapponese, sul quale si è appena debuttato con la collezione uomo primavera-estate 2013. (riproduzione riservata) Elisa Rossi

StrategieEntRE aMis CREsCE E RilanCia la donnaIl brand di denim haut de gamme accelera nel segmento uomo e progetta il ritorno al womenswear

Vision lancia i manichini VJ

Vision fashion nanne-quins lancia VJ, nuova collezione di manichi-ni acronimo di Vision e Jeans. Perché il neona-to progetto (nella foto due modelli) punta a parlare al mercato del denim. La fisicità dei corpi è infat-ti ispirata al movimento e offre una vestibilità at-letica che parla a tutti quei brand del segmen-to jeanswear e sportswear dall’impronta giovane. La collezione è compo-sta da 12 pose realistiche e 12 stilizzate per la don-na, mentre per l’uomo sono state pensate sette pose realistiche e sette sti-lizzate.

Debutti

Un modello Entre Amis

Ra-Re guarda al Nord EuropaItalservices raccoglie i pri-mi frutti della strategia di sviluppo di Ra-Re, l’eti-chetta acquisita un anno fa dalla Flash & part-ners insieme al marchio Nolita. «La campagna vendite della collezione primavera-estate 2013, la prima gestita interamen-te da Italservices, ha dato i risultati sperati», ha af-fermato a MFF Moreno Giuriato, presidente del gruppo veneto da 130 mi-lioni di euro di ricavi 2011, «con 180 mila capi vendu-ti sia in Italia (25%) che all’estero (75%)». I Paesi nordici con Norvegia, Svezia, Danimarca, Olanda, Belgio e, più a est Israele sono le aree che a crescita maggiore. «Continueremo a lavo-rare anche sull’Italia, che vede un differente ri-scontro della collezione donna, rispetto all’uomo», ha concluso Giuriato, «e preferiamo concentrarci sull’adulto, per il rilancio del bambino c’è tempo». (riproduzione riservata) Milena Bello

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MF fashion 9venerdì 30 novembre 2012 Dossier Jeanswear

Sotto i riflettori una stagione all’insegna del denim, protagonista indiscusso per la prossima primavera-estate al maschile e al femminile. Per un guardaroba che riscopre i codici tradizionali della tela di Genova e li rilegge con un touch di grande modernità

L’orizzonte della pros-sima stagione calda si tinge di blue. E pre-cisamente, di blue

jeans. La tela di Genova irrom-pe con decisione nell’armadio della primavera-estate 2013 sia per l’uomo che per la donna, poco importa se la sua prima ap-parizione si può far risalire al XV secolo. Denim is always in fashion, e lo confermano anche le passerelle di Milano, Parigi, Londra e New York, dove il de-nim è stato protagonista (vedere altri servizi alle pagine 18 e 19). Per la prossima stagione, diventa un vero e proprio chiodo fisso, in tutte le sue forme. Il jeans skinny rimane ancora il trend favorito: sagome attillate a valorizzare le silhouette allungate e filiformi, meglio se con effetto push up, mentre per i nostalgici del revival anni 70 tornano a fare capolino sulle passerelle, con forza sem-pre crescente, i modelli a zampa d’elefante e wide leg. Ci si diver-te a giocare e alternare le linee, destreggiandosi tra shape ultra slim e jegging, fino a quelle più comode baggy e boyfriend. Non esiste più nessuna regola, l’anar-chia stilistica accetta regole solo dal proprio gusto e da quello che «fitta» al meglio, così, anche la vita si abbassa e si alza addosso alla lunatica moody girl, fino agli eccessi modaioli 80’s inspired. Jeans fa rima con casual ed easy to wear, non a caso il classico cinque tasche resiste saldo come pezzo immancabile nell’armadio di lui e di lei, un passepartout tra day and night, tra casual e chic. A scardinare le convinzioni arrivano proposte sparkling glam e boho chic, per una lettura non conven-zionale del tessuto protagonista di stagione, declinato fino a in-vadere gonne, mini skirt, shorts, abiti oversized, camicie, gilet, tu-te e salopette, ugualmente come

Trends

La rivincita del jeans

Diesel

Guess

Notify

Roy Roger’sCheap

Monday

Replay

Gas

Closed

Versace jeans

Armani jeans

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MF fashion10 venerdì 30 novembre 2012Dossier Jeanswear

Ecco i sei cult pieces della prossima stagioneMust-have, singoli cult da aggiungere al guardaroba di stagione. Ecco a qualedenim aprire le porte di casa nellaprossima stagione. 01_TRUE RELIGION. Giubbino rock’ n’ roll con patch effetto concerto.02_LEVI’S. Il classico cinquetasche ha il cavallo sceso effetto Jodhpur pant. 03_J BRAND. Fit semplice e mano delicata per il classico intramontabile.04_JESUS JEANS. Ricordi 70s nella gamba effetto zampa d’elefante.05_DOCKERS. Taglio boysh peril pantalone dal fit baggy.06_MET. Dettaglio gym per ilnuovo cinquetasche di tendenza.(riproduzione riservata)

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Diesel

cappellini, accessori e calzature. Spazio alla fantasia anche per quanto riguarda lavaggi e trattamenti, preferibilmente se

cavalcanti l’onda della green revolution a farne un fabric eco-sostenibile, dal mo-nocolore chiarissimo, pulito ed essenziale, fino all’indigo, porto sicuro di ogni esta-te: che sia bleached, decolorato, sfumato,

lavorato, borchiato, a stampa, tye and dye o a effetto patchwork, l’importante è il risultato total look dalle sfumature del mare. Per un indumento che, fatta la pri-ma comparsa attorno al 1873 come divisa

da lavoro per i cercatori d’oro americani, regna incontrastato tra i must have di sta-gione, anno dopo anno. Denim-addicted, vecchio a chi? (riproduzione riservata) Elisa Rossi

Cheap Monday

Roy Roger’s

Gas

Guess

Closed Armani jeans

Versace jeans

Replay

segue da pag. 9

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ITA

LSER

VIC

ES S

.p.a

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MF fashion12 venerdì 30 novembre 2012Dossier Jeanswear

Denim on the

catwalk Blue de Gènes come

must di stagione. La divisa work diventa

icona del daywear, tra hi-tech e accenni arty,

sia per lui che per lei. In un gioco che sfodera

patch, dettagli urban e rimandi haute couture.

In una sfilata di silhouette bourgeois interpretate e rilette grazie alla tela

workwear per eccellenzaFrancesca Manuzzi e Matteo Zampollo

Anna Sui

Miu miu

BalmainChanel DKNY

Dsquared2

Acne

TommyHilfiger

IcebergDieselblack gold

JustCavalli

Versace

Jean Paul Gaultier

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MF fashion 13venerdì 30 novembre 2012 Dossier Jeanswear

Acne Diesel black gold

Valentino Berluti

Giorgio Armani

Versace

Kolor

ChistopheLemarie

AlexisMabille

Kris Van Assche

No edition

ChristopherShannon

Louis Vuitton

Dsquared2

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