diversità e passione: il segreto di una prevenzione delle ... · il controllo delle infezioni...

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  • © Drägerwerk AG & Co. KGaA 1

    Migliorare la compliance all’igiene delle mani di 20 punti percentuali e ridurre il tasso delle infezioni ematiche associate a catetere venoso centrale (per catetere) da 6,2 a 1,5 non è un’impresa da poco. Eppure, quando Rosana Richtmann parla del suo lavoro come Direttrice del Comitato per il controllo delle infezioni presso due grandi cliniche ostetriche del Brasile, lo fa sembrare una passeggiata nel parco o una divertente visita al luna-park.

    Diversità e passione:

    il segreto di una prevenzione

    delle infezioni vincente

  • © Drägerwerk AG & Co. KGaA 2

    Rosana Richtmann ama il suo lavoro. Vedendola e sentendola parlare del suo lavoro di specialista di malattie infettive presso le due più grandi cliniche ostetriche di San Paolo, in Brasile, dove ogni mese vengono partoriti rispettivamente 1.000 e 900 bambini, è chiaro quanto la sua passione sia ancora viva dopo diversi anni di attività.

    “Adoro quello che faccio, tutto qui!” dice con un grande sorriso e un luccichio negli occhi.

    “Noi specialisti di malattie infettive vediamo pazienti di tutte le età, dai neonati pretermine alle persone anziane. Abbiamo un punto di vista generale del paziente, dei rischi e dei problemi, che, di solito, siamo in grado di eliminare o risolvere.”

    La Dott.ssa Richtmann è Direttrice del Comitato per il controllo delle infezioni presso due ospedali privati, l’Ospedale e Clinica ostetrica Santa Joana e il Pro Matre Paulista. Un dualismo di questo tipo è piuttosto frequente in Brasile e la Dott.ssa Richtmann lo ritiene vantaggioso per la sua professione, perché le offre un osservatorio sulle diverse prassi di igiene. Ex Presidentessa della Società per le malattie infettive di San Paolo e autrice di molte linee guida nazionali sulle infezioni nosocomiali nel neonato e sulle infezioni correlate a catetere, la Dott.ssa Richtmann è uno dei maggiori esperti in prevenzione delle infezioni del suo paese.

    “Ho avuto il privilegio di collaborare per tre anni con il Professor Franz Daschner dell’Ospedale Universitario di Friburgo, in Germania” ricorda. Il Prof. Daschner è uno degli esperti tedeschi più illustri (sebbene non senza controversie) sull’igiene ospedaliera e sulla medicina ambientale. La sua collaborazione con lui ha lasciato il segno, sin dai primi passi della sua carriera.

    “Ha fatto un lavoro eccellente sulla prevenzione delle infezioni e specialmente sull’igiene delle mani” ricorda. “Quando sono rientrata in Brasile, la consapevolezza su entrambi questi temi stava appena emergendo. Quindi ho avuto l’eccellente opportunità di usare la mia esperienza e di insegnare agli operatori sanitari del posto l’importanza dell’igiene delle mani e dell’uso di prodotti a base alcolica.”

    Un’altra importante pietra miliare per la Dott.ssa Richtmann è stata l’edizione del 2010 della campagna annuale mondiale dell’OMS “Salva vite: lavati le mani”. “Sentimmo parlare di un progetto dello Stato di San Paolo e decidemmo di parteciparvi” ricorda. Quattro anni dopo, insieme al suo team, la Dott.ssa Richtmann ha partecipato al premio “Latin America Hand Hygiene Excellence Award 2014” con una campagna di sua ideazione e lo ha vinto. “Dopo quell’esperienza, la nostra motivazione ha preso il volo.”

    Grazie alle campagne condotte per una migliore igiene delle mani, la Dott.ssa Richtmann ha formato team multidisciplinari in entrambi gli ospedali per insinuarsi fino alla base delle procedure e delle routine.

    IL SEGRETO DI UNA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI VINCENTE

  • © Drägerwerk AG & Co. KGaA 3

    IMPRESSUMDEUTSCHLANDDrägerwerk AG & Co. KGaAMoislinger Allee 53-5523558 Lubecca

    www.draeger.com

    La partecipazione è volontaria e i membri provengono da diverse specializzazioni e livelli gerarchici. “Abbiamo infermieri, tecnici radiologi, dietisti, fisioterapisti e così via”, spiega. Questa diversificazione è importante per la Dott.ssa Richtmann perché consente ai team di raggiungere un maggior numero di persone, sia tra lo staff e i pazienti, sia tra i visitatori che entrano in ospedale. “Possono parlare di igiene delle mani in modo informale e nel contesto appropriato, in modo più colloquiale, più reale. E con passione”, aggiunge.

    Oltre a questa forma di educazione “casuale”, i team misurano anche il consumo di prodotti a base alcolica dei diversi dipartimenti ospedalieri e la compliance alle normative in tema di igiene delle mani attraverso l’osservazione diretta a intervalli di 3 mesi. Le reazioni alle loro campagne sono state complessivamente positive, afferma la Dott.ssa Richtmann. “Non abbiamo avuto difficoltà con i nostri colleghi. Hanno accettato le informazioni offerte e hanno rispettato il nostro lavoro.” Ancora più gratificanti per la Dott.ssa Richtmann sono state le reazioni dei pazienti, che nel suo caso erano prevalentemente bambini, dato che lavora in cliniche ostetriche. “Abbiamo insegnato loro l’importanza dell’igiene delle mani per la loro salute e per la salute della loro famiglia in forma di gioco divertente.” C’erano anche palloncini con il logo della campagna. “È stato fantastico”, sottolinea.

    Esperienze come queste sono importanti per tutti i membri del team, perché una delle principali preoccupazioni per la Dott.ssa Richtmann è tenere alta la motivazione. “Collaborano tutti con noi senza ricevere alcun compenso extra, quindi è difficile riuscire a far sì che mantengano lo stesso grado di coinvolgimento nel progetto.” Ma cerca di trovare incentivi lungo il cammino.

    IL SEGRETO DI UNA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI VINCENTE

    “Ogni volta che raggiungiamo i nostri obiettivi di compliance, festeggiamo. Favorisce la coesione

    e tiene motivato il team” afferma.

    E c’è davvero molto da festeggiare. Tra il 2011 e il 2014, la compliance all’igiene delle mani nella UTIN del Pro Matre Paulista è migliorata dal 63% all’84%, da 33,8 a 90,0 ml di prodotti a base alcolica consumati per paziente al giorno. Al tempo stesso, il tasso delle infezioni ematiche associate a catetere centrale ogni 1.000 giorni di cateteri centrali è diminuito da 6,2 a 1,5.

    Anche nella UTIN del Santa Joana le cifre sono simili, aggiunge la Dott.ssa Richtmann, che vede ancora spazio per un miglioramento, specialmente al di fuori del suo ambito di responsabilità. “Spero che potremo proseguire il nostro lavoro e migliorare ulteriormente i risultati, ma soprattutto che potremo “contagiare” altri ospedali in Brasile per spingerli nella stessa direzione e sferrare un attacco alle infezioni prima che queste si verifichino anziché intervenire quando sono pienamente attive.”

    E ha già delineato il suo prossimo progetto: “Nell’ambito della prossima campagna lavoreremo con i figli dei nostri operatori sanitari e andremo nelle scuole per insegnare l’importanza dell’igiene delle mani in quel contesto.”

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