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DIVERSI DA… PROGETTO DI INTERCULTURA ISTITUTO SACRO CUORE ANNO SCOLASTICO 2011/2012 1

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DIVERSI DA…. PROGETTO DI INTERCULTURA. ISTITUTO SACRO CUORE ANNO SCOLASTICO 2011/2012. Perchè. - PowerPoint PPT Presentation

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DIVERSI DA…PROGETTO DI INTERCULTURA

ISTITUTO SACRO CUORE

ANNO SCOLASTICO 2011/2012

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PerchèLe scuole del nostro territorio sono chiamate ad accogliere una presenza sempre più numerosa di alunni stranieri. Essi provengono da nazionalità diverse, con differenze culturali e sociali notevoli, con storie e vissuti a volte molto complessi. In una realtà multiculturale quale è la nostra, compito degli insegnanti è di promuovere l’educazione interculturale e i processi che mirano alla piena integrazione degli alunni stranieri operando nella concretezza quotidiana delle situazioni per incontrare, conoscere, comprendere, accettare e rispettare le diversità.La diversità deve essere intesa come risorsa, arricchimento, straordinaria opportunità di scambio, cooperazione e stimolo alla crescita personale di ciascuno. L’educazione interculturale nasce dall’incontro consapevole di soggetti e identità culturali differenti che si muovono insieme verso la costruzione di una nuova convivenza civile.

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Cos’è• Nel nostro Istituto sono presenti bambini provenienti dall’

Albania, dalla Romania e dall’Isola di Mauritius. Alla loro integrazione e all’arricchimento culturale che ne determina per gli altri alunni dell’Istituto, si è orientata l’azione progettuale dei Docenti e degli Esperti. È stata presa in analisi la letteratura di questi paesi, con particolare attenzione alle “fiabe”, risorsa inesauribile dal punto di vista educativo, per poi approdare alla conoscenza di questi paesi dal punto di vista culturale, geografico, sociale, politico.

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ALBANIADati geograficiTerritorioFiaba Cucina

ROMANIADati geograficiTerritorioFiabaCucina

MAURITIUSDATI GEOGRAFICITERRITORIOFIABACUCINA

Sommario

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ALBANIALa bandiera dell’Albania ha il

fondo rosso: al centro campeggia un’aquila nera a

due teste che richiama l’eroe Skanderberg che lottò

contro i Turchi che avevano invaso la sua terra. L’aquila a

due teste era anche il simbolo dell’Impero

Bizantino.

Sommario

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Nome ufficiale: RepubliKa e ShqiperiséSuperficie: 28.250 kmqPopolazione: 3.134.000Tasso di mortalità infantile: 28,3%Aspettativa di vita:71 anniCapitale: TiranaMoneta: Nuovo LekLingua: albanese e forme di dialetto Religione: musulmana 70%, ortodossa 20%, cattolica 10%Scolarizzazione Universitaria: 11,1% della popolazione

DATI GEOGRAFICI

Sommario

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Territorio L’ Albania è una piccola nazione, la cui superficie è vasta circa un decimo di quella dell’Italia ed è situata nella parte meridionale della penisola balcanica. L’Albania è bagnata dal mar Adriatico e dal mar Ionio. Le sue coste fronteggiano la Puglia e il canale d’Otranto, largo solo 80 km, la separa dall’Italia. A nord confina con il Montenegro, a est con la Macedonia e a sua con la Grecia.Il fiume Buna che si trova in territorio albanese è l’unico fiume navigabile dei Balcani. Circa il 70% della superficie albanese è coperto da montagne o da colline. Il territorio albanese è prevalentemente montuoso e questo fattore fisico ha ostacolato la comunicazione tra gli abitanti. Le cime più alte di quelle che si definiscono Alpi albanesi superano i 2500 metri.

Il clima sulla costa è mediterraneo, nell’interno, le estati sono asciutte e calde mentre gli inverni sono freddi e piovosi con punte di freddo intenso.

La popolazione attuale è di circa 3.134.000 abitanti. Quasi altri 3.000.000 di albanesi vivono fuori della Repubblica di Albania, nei Paesi limitrofi, come il Kosovo, il Montenegro e la Serbia.Ci sono, inoltre, comunità albanesi disseminate in diverse parti del mondo: Grecia, Italia, Croazia, Romania, Francia, Germania, Stati Uniti.

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IL PICCOLO E IL GIGANTE FEROCE

Da molto tempo il villaggio ai piedi della montagna era in balia del feroce Katallani e la vita di tutti i suoi abitanti era in pericolo. Il tiranno, un gigante vestito di pelli con dei lunghissimi capelli ispidi e neri, era in grado di trasformare le persone in animali, grazie ad una frusta magica che teneva sempre con sé.Molti ormai avevano fatto questa fine, persi nei boschi fitti o lungo le rive del fiume e non erano più tornati a casa. Katallani viveva nel suo palazzo impenetrabile e aguzzo, posto sulla cima della montagna di vetro,in compagnia di un terribile falco che poteva vedere tutto a miglia di distanza. L'uccello rapace si precipitava ogni giorno dall'alto della montagna sul villaggio per rubare agnelli e altri animali, seminando paura e terrore.fallito?Tutti gli uomini del villaggio a turno avevano cercato di sconfiggere il mostro ed il suo falco ma nessuno mai era tornato vincitore e molti erano stati trasformati in animali.

Favola albanese

Sommario

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Il ragazzo era soprannominato il Pelato perché non aveva i capelli folti come gli altri e tutti lo canzonavano per questo e per la sua bassa statura. Anche il padre era molto dubbioso, ma lo lasciò provare. Venne la notte, il ragazzo si nascose in mezzo al gregge, rendendosi invisibile tra la lana delle pecore. Così quando all'alba arrivò il falco, riuscì ad avvicinarsi senza essere visto e gli strappò una piuma dalle ali. Il falco si sollevò puntando verso il palazzo ma il suo volo era stentato e incerto: la sua forza era ormai ridotta a causa della piuma rubatagli dal ragazzo.

Un giorno, dopo l'ennesimo furto, il ragazzo più piccolo del villaggio si fece avanti: "Padre lascia che sia io a tentare di liberare il villaggio. Stanotte mi apposterò in mezzo al gregge e aspetterò il falco. " A queste parole i suoi fratelli e i vicini si misero a ridere: "Ma come? Tu, il pelato, il più piccolo e debole vuoi provare dove altri, molto più forti di te hanno

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Katallani si arrabbiò moltissimo e, per punire il ragazzo, rapì suo padre e i suoi fratelli, li legò alla porta del palazzo e li trasformò in asini. Allora il piccolo Pelato si mise in cammino verso il palazzo, deciso a liberare la sua famiglia. Portava con sé la piuma strappata al falco e un po' di cibo. Dovette superare colline e montagne, dormire al gelo della notte e sopportare il caldo del giorno.

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Lungo la strada incontrò un pastore che gli indicò la direzione e gli diede un sasso magico in cambio di un po' di pane dicendogli:"Se riuscirai ad avvicinarti a Katallani, prova a tirargli questo sasso mirando alla mano in cui tiene la frusta magica." Più avanti si fermò a dissetarsi e a riposare ad una cascata. Mentre dormiva, fece un sogno. La cascata divenne una bellissima donna che gli promise di aiutarlo nella sua impresa e gli diede un flauto: "Ma attenzione " gli disse “Dovrai usarlo solo quando sarai in presenza del gigante, dopo che l'avrai colpito con il sasso." Il ragazzo si svegliò ma la donna era sparita e al suo posto c'era la cascata e lì vicino era posato un flauto, come quello del sogno.

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Dopo un altro pezzo di cammino il ragazzo arrivò al palazzo di Katallani, riconobbe i suoi famigliari trasformati in asini e cercò di liberarli. Ma il cielo si oscurò e comparve il gigante con il falco al suo fianco. “Restituisci la piuma che hai rubato" tuonò facendo tremare le montagne e le foreste. Il ragazzo si avvicinò timoroso e appoggiò la piuma per terra. "E ora libera mio padre e i miei fratelli!" Katallani si mise a ridere e fece per avvicinarsi minaccioso al ragazzo ma questi lanciò il sasso magico contro la frusta che cadde nel precipizio

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Poi si mise a suonare il flauto ricevuto in sogno e anche il gigante cadde nel burrone insieme al falco. La magia finì: il padre e i fratelli del Pelato, tornati uomini lo abbracciarono. Tutti gli uomini trasformati in animali ripresero il loro aspetto e fecero ritorno al villaggio.Da quel giorno nessuno più prese in giro il ragazzo che aveva liberato il villaggio dal feroce gigante.

(da Voci del mondo in gioco, Carthusia editrice)

Illustrazioni a cura della classe V

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Piatto tipico albanesePeperoni ripieni

Prendere una pentola media, versare l'olio d'oliva, tagliare le cipolle in modo fine, farle friggere poi aggiungere carne macinata di manzo. Unire metà bicchiere di riso, sale, pepe e un po’ di brodo per far cuocere il riso. A parte prendere due peperoni grossi, lavarli, tagliarli a metà, metterli in una teglia e riempirli con la miscela di carne e riso, sistemare la rimanente parte intorno ai peperoni, aggiungere un po’ d'acqua e mettere i peperoni in forno a 180 gradi per mezz'ora.

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ROMANIA

La bandiera della Romania è un tricolore composto da tre bande verticali uguali blu (dalla parte dell'asta), gialla e rossa. I colori risalgono a quando la Romania nacque dall'unione tra la regione di Moldavia e quella di Valacchia che già dal 1834 avevano dei loro colori e stemmi. Quando si decise l'unità nel 1848 i colori furono riuniti in quella che oggi è l'attuale bandiera con tre bande verticali di ispirazione francese.

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Dati geografici

ABITANTI: 23.000.000CAPITALE: Bucarest.LINGUA UFFICIALE: rumena.RELIGIONE: ortodossa.MONETA: leu nou.FESTE UFFICIALI: 1-2 gennaio Capodanno; 2 giorni di festapasquale

( si dipingono le uova e le donne in età da marito si spruzzano il profumo); 1 maggio, festa nazionale; 25-26 dicembre Natale.

PAESAGGIO: 31% montuoso ( Monti carpazi)36% collinare33% pianeggiante

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Il territorio

POSTI DA VISITARE : le montagne Fagaras e Apuseni; il castello Bran ( dracula); il castello Peles del primo re della Romania; la chiesa nera; il monastero Voronet, famoso per il suo colore azzurro e tanti altri monumenti.

MONTAGNE: La cima più alta è il monte Moldoveanu, alto 2.544 metri; nelle foreste circostanti vivono l’orso bruno, il lupo, il daino, la lince e il camoscio.

CLIMA: temperato continentale. La primavera è mite con notti fresche e giorni caldi; l’estate è calda e asciutta; l’autunno è fresco; l’inverno è freddo, soprattutto in montagna, nevica da dicembre a metà marzo.

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IL VINCITORE DEI GIGANTI

C’era una volta un imperatore chiamato imperatore Rosso.Era molto triste perché alcuni giganti avevano rubato il Sole e la Luna.L’imperatore promise che avrebbe dato sua figlia in sposa a chi avesse sconfitto i giganti e riportato il Sole e la luna; a chi non fosse riuscito nell’impresa, sarebbe stata tagliata la testa.Molti giovani non riuscirono nell’impresa e persero la vita.

Favola rumena

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Finalmente si presentò un eroe molto conosciuto a quell’epoca di nome Greuceano.L’eroe ricevette dei poteri magici con i quali riuscì a sconfiggere i giganti, tagliando loro la testa e a riportare il Sole e la Luna in cielo.L’imperatore rosso lo ringraziò e mantenne la sua promessa: Greuceano sposò sua figlia e i festeggiamenti durarono tre settimane

Classe III

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Ricetta rumena

Ingredienti6/8 mele golg250 gr di zucchero a velo100 gr di burro4 uova4 cucchiai di zucchero4 cucchiai di olio di semi6 cucchiai di farina 004 cucchiai d acqua1 pizzico di salePreparazioneSbucciate le mele, privatele del torsolo facendo un buchino al centro, fate sciogliere lo zucchero avelo a fuoco lento su uno stampo da forno a bordo alto, appena sciolto posizionare le mele allinterno cercando di rivestirle con lo zucchero sciolto e fate cuocere una decina di min. Mettere unpo di burro e marmellata all interno dei buchini delle mele. In una terrina sbattere i tuorli con 2cucchiai di zucchero, aggiungere la farina, l olio, il sale, il burro rimasto fuso, 4 cucchiai di acquamezza bustina di lievito e per ultimi gli albumi montati a neve. Amalgamate tutto e versate ilcomposto nello stampo sopra le mele, cuocete a forno caldo per una mezz oretta. Appena cotta sipuò spolverare di zucchero a velo o essere decorata con la panna.

Torta di mele

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MAURITIUSLa bandiera di Mauritius è stata adottata nel 1968. La bandiera è composta da quattro bande orizzontali; dall'alto verso il basso i colori sono rosso, blu, giallo e verde.I colori della bandiera di Mauritius simboleggiano le diverse religioni presenti sull'isola. La banda rossa rappresenta gli indù; il blu i cristiani, il giallo i tamil e il verde i musulmani.

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Dati geografici

Nome ufficiale: Republic of MauritiusRépublique de MauriceContinente: AfricaLingue ufficiali:inglese, francese, Morisyen Capitale: Port Louis (135.371 ab. / 1996)Forma di governo: RepubblicaSuperficie totale: Kmq1.860 Popolazione Totale: 1.261.643 ab.Moneta: Rupia mauriziana

Sommario

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Il territorio• Mauritius fa parte delle Isole Mascarene, un arcipelago di

origine vulcanica che potrebbe appartenere a una catena sommersa che comprende anche le Seychelles e Réunion.

• L'isola è caratterizzata da un altopiano centrale che ha il suo punto più alto nel sudovest a Piton de la Petite Rivière Noire, 828 m s.l.m. Verso nord, l'altopiano degrada dolcemente; verso sud, invece, la discesa verso la costa è ripida.

• Mauritius è nota per la sua eccezionale bellezza naturalistica. Nel suo diario di viaggio Following the Equator, Mark Twain annotò che "si ha l'impressione che sia stata creata prima Mauritius e poi il paradiso, e che il paradiso sia stato copiato da Mauritius". È circondata dalla barriera corallina, che ha prodotto nel tempo la sabbia bianca delle spiagge.

• Le terre colorate Charmel si trova al centro dell’isola, sul versante sud-occidentale. Le morbide ondulazioni del terreno presentano un ampio spettro di colori che vanno dal giallo al viola, a seconda dell'incidenza dei raggi solari.Dato il carattere vulcanico dell'isola, le terre colorate sono probabilmente dovute alle rocce vulcaniche raffreddatesi a diverse temperature e trasformatesi, nel corso degli anni, nelle attuali sabbie colorate.

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• Idrografia Il fiume più lungo dell'isola è il grande rivière sud-est lungo 39,4 km.

• Clima Il clima dell'isola è tropicale, con venti che soffiano da sudest; l'inverno, caldo e secco, è da maggio a novembre; l'estate è calda e umida. Il fenomeno dei cicloni è piuttosto frequente da novembre ad aprile.

• La più grande città dell'isola è la capitale, Port Louis, situata nel nordovest. Altre città importanti sono Curepipe, Vacoas, Phoenix, Quatre Borners , Goodlands , Rose Hill e Beau Bassin.

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Tanto ma tanto tempo fa, nel paese di Mauritius c’ era un re che aveva una gran vasca .Là dentro lui faceva il bagno tutte le mattine , per il motivo che il dottore gliel’ aveva ordinato.Ecco che giorno arriva alla riva della vasca : l’acqua è sporca!Non è possibile fare il bagno .Il re chiama il guardiano e gli fa una

predica.Il giorno dopo, l’acqua è ancora sporca; il terzo giorno l’acqua è ancora sporca.Il re prende il guardiano per il collo, lo

scrolla, e gli dice: “Ehi tu figlio di un cane , vuoi che io mi

pigli la rogna in quell’ acqua lì ?Se domani la vasca non è pulita vedrai se

non ti gonfio !” Il guardiano ha paura.

Storia della lepre, della tartarugasulla riva della vasca del re

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Venuta sera, prende il fucile e si nasconde tra le foglie ai bordi della vasca; la notte era nera, non c’era la luna.Quando il cannone spara , sente venire qualcuno : tic, tic, tic: era una lepre ! Prima che il guardiano abbia il tempo di alzare il fucile, la lepre viene diritto da lui e gli dice: <<Buon giorno, buon giorno, guardiano!Come sono contento di trovarti ! Era proprio tanto tempo che cercavo di incontrarti, perché ho qualcosa di veramente buono da darti .Assaggia questo miele che mia figlia mi ha mandato da Trois Ilòts! Poi mi dirai se hai già provato del miele come questo, o no>>.Il guardiano prende la zucca e manda giù una golata:<<E’ proprio vero! Che sapore!>>Il guardiano resta attaccato alla zucca, la vuota.Ma non so che specie d’ erbe ci avesse mischiato la lepre a quel miele : il guardiano non ha neppure il tempo di allungarsi sul bordo della vasca che il sonno lo prende, e russa. La lepre ride, si toglie i vestiti e salta nella vasca. Quella lepre e la malizia erano la stessa cosa. Quando ne ha abbastanza, esce dalla vasca, rompe un lungo bastone, rimesta il fango e fa diventare la vasca come una tazza di cioccolato. E poi se ne va.

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Di mattina, prestissimo, arriva il re. Gli basta un’ occhiata all’acqua: se non e rabbia quella non so che cosa sia! Il guardiano era ancora addormentato in riva all’ acqua. Il re acchiappa quel bastone che la lepre aveva usato per smuovere l’acqua e salta addosso al guardiano, lo pesta, lo gonfia, mamma mia! Il guardiano ci mette poco ad alzarsi, gli spuntano le ali, a momenti vola ; si rifugia nel bosco e non si e mai visto tornare. Il re fa suonare la tromba: - si richiede un guardiano per sorvegliare una vasca, otto piastre al mese, mezza balla di riso acquisto vivere allo spaccio. Ma nel caso che il guardiano lì lasci che qualcuno rimescoli l’acqua della vasca, gli tagliamo il collo.

Gli animali sentendo gridare così, hanno tutti paura ; nessuno si presenta a far domanda per quel posto. Il gallo ha paura, il cane a paura, l’oca a paura. Passarono tre giorni. La lepre va a fare il bagno, e rimescola l’acqua. Il re non riesce a decidere cosa fare. Il corpo gli incomincia a prudere forte; da sette giorni non ha potuto fare il bagno. Il quarto giorno l’ufficiale del re gli viene a dire che c’è là qualcuno che fa domanda per il posto di guardiano della vasca; il re dice: fallo entrare. Era una tartaruga da niente. Il re la guarda, e comincia ad arrabbiarsi: saresti tu quella che impedirà alla gente di sporcarmi l’acqua?

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“ Sì, mio Re. Sono proprio io.”“Conosci le condizioni: se l’acqua è torbida io ti faccio saltare la testa dal collo” Sì , mio re, conosco le condizioni;e anzi dato che la carne di tartaruga è buona da mangiare, con me avrai la possibilità di farti un buon curry. Ma non credo mica che mi potrai assaggiare per questa volta; sarà meglio che tu dica al cuoco di spiumare una bella gallina”. “Va bè, comare, domani mattina vedremo. Prendi servizio stasera”.La tartaruga esce. Va da una sua amica e si fa impiastrare dappertutto col catrame. Quando il sole tramonta essa arriva ai bordi della vasca e si nasconde sul sentiero dove dovrà passare la lepre, e aspetta.Tic, Tic,Tic, la lepre viene. La lepre trova qualcosa di nero in mezzo al sentiero, si ferma e guarda. La tartaruga aveva ritirato la testa sotto il guscio: niente si muove. Tic, Tic, Tic, la lepre si avvicina piano piano: niente si muove. La lepre pensa; gira ,rigira lì intorno, guarda e riguarda: per un bel po’ resta tranquilla, tranquilla; la tartaruga è come un sasso. Questa volta il cuore della lepre smette di battere forte; non ha più paura e dice: “Allora questo è proprio un sasso! Adesso lo vedo. Ehi voi! Questo re è proprio un brav’uomo. Di sicuro questo è un panchetto che lui ha ordinato al suo servitore di portare in riva alla vasca perché io possa sedermi nel levarmi i calzoni per andare a fare il bagno nella sua acqua”.

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La lepre ride e si siede sul sasso. Il sasso , chiamiamolo così, si muove un pochetto. La lepre se ne accorge e dice : “Ecco in che modo i servitori lavorano alle Mauritius! Si sono dimenticati di fissare la mia poltrona”.E subito vorrebbe scendere per mettere un fermo al suo panchetto: ma non c’è mezzo di muoversi. E’ rimasta attaccata al catrame. La tartaruga mette allora fuori la testa dal guscio:“Cosa ti credi, compare?Io per me credo che tu questa volta sia rimasto preso”.La lepre ci resta secca. Ma deve pur cercare di salvarsi la pelle, e dice alla tartaruga:“ Ehi tu comare, vuoi scherzare con me, eh? Guarda, te lo dico in bel modo: lasciami andare, lasciami andare ti dico; non farmi arrabbiare”.La tartaruga aveva già cominciato a muoversi per portare la lepre dal re, e dice soltanto: <<Se ti fa piacere , parla pure, se questo ti da sollievo>>. <<Una volta, due volte! Non vuoi lasciarmi andare? >>. BAM! La lepre le allunga un colpo con la zampa di dietro: la zampa s’incolla . BAM! Anche l’altra zampa resta attaccata . La tartaruga non se ne preoccupa, continua a camminare e segue la sua strada. La lepre le dice : << ehi , tu! Io con le zampe davanti sono più forte, sai? Stammi a sentire : lasciami andare di buona voglia>>.La tartaruga cammina e non risponde. BUM!un colpo della zampa sinistra. BUM! Un colpo della zampa destra. Incollata, incollata!

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Ecco la lepre con le quattro zampe appiccicate come un maiale che i cinesi portano al mercato . Ma il povero disgraziato deve provarci ancora. Fa lo sbruffone con la tartaruga e le dice: << sentimi bene: parlo per l’ultima volta. Tutta la mia forza è nella testa, è come un martello di ferro . Se io ti do un colpo sopra , ti schiaccio come una papaia matura. Lasciami andare, lasciami andare ti dico>>. La tartaruga cammina , e non dice parola. La lepre alza la testa più che può, raccoglie tutta la sua forza e picchia un colpo. BUM! La testa s’incolla eccoli arrivati dal re. La tartaruga ride , la lepre piange. Quando il re vede la lepre così incollata sopra la tartaruga,rabbia o non rabbia è obbligato a ridere. La tartaruga gli dice:<<Eccolo qua, mio re . Non sarà tartaruga che mangerai per pranzo , ma mangerai lepre. Se la fai cuocere col vino e molto buona>> . Il re tira fuori la sciabola , fa saltar via la testa della lepre e la manda in cucina. Poi chiama il suo servitore:<< ehi, tu! Io vado a fare il bagno. Vieni a fregarmi la schiena nell’acqua . Sono tutto sporco, sì!>>.

Illustrazioni a cura delle classi I e II

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Ricetta maurizianaIngredienti: 1Kg. cosce di pollo; 1/2 tazza dio latte di cocco; 5

pomodori mondati; 2 spicchi di aglio; 4 cucchiai di curry; 2 cm di zenzero; 1 cucchiaio di curcuma; 2 cucchiai di Garam Masala; 200 ml di brodo di pollo; 1 mazzo di coriandolo fresco; 3 cucchiai di olio di semi.

Preparazione: fare scaldare una padella con dell'olio. Marinate il

pollo con il curry, il masala, il curcuma, sale e pepe; far saltare a fuoco vivo il pollo, togliendolo una volta rosolato. In una pentola rosolare le cipolle tritate in un po' d'olio, aggiungere lo zenzero e l'aglio tritati, il pomodoro e il coriandolo. Bagnare con il brodo di pollo e il latte di cocco. Versare il pollo e lasciar cuocere per qualche minuto fino a cottura ultimata.

Pollo al curry dell’isola di Mauritius

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