corti giugno 2016

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Papa Francesco nella significativa ricorrenza della Solennità di San Giuseppe, il 19 marzo

2016, ha dato alla Chiesa e al mondo, ma soprat-tutto alla vita delle famiglie, il suo indirizzo pa-storale con l’Esortazione Apostolica postsinodale “Amoris Laetitia”, nella quale, seppur convinto del difficile momento che matrimonio e famiglia stanno vivendo, indica un altro orizzonte a cui guardare: quello della bellezza della famiglia. La gioia dell’amore non è solo il titolo, ma rap-presenta ad un tempo il cuore del documento, l’invito alla speranza e la chiamata alla comune responsabilità verso la vocazione matrimoniale, su cui sorge la piccola chiesa domestica, vivo riflesso dell’amore sponsale di Cristo per la sua sposa. Occorre ripartire da qui: non solo la famiglia è un bene, non solo è una cosa buona da vivere, ma ancora di più è bella. Come sempre, il vero convince, il bene muove ad agire, ma la bellezza, soprattutto, attrae. Tra le luci dell’universo vi è la famiglia: vedere un papà e una mamma con i loro figli apre al sorriso, affascina. “Quello che oggi ci è chiesto - ha detto ancora il Papa - è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere una famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità”. Scorrendo le pagine della lettera, appare eviden-te uno stile poco consueto nei documenti pontifi-ci, una ricerca di semplicità e di confidenza, ca-pace di attirare il cuore di lettori inesperti, utile per essere parte importante dei colloqui familia-ri. Con questo lessico casalingo e appassionato,

diretto e tenero, si vuole portare in maniera rin-novata il Vangelo del matrimonio e della famiglia, tenendo ben salde le coordinate del principio di integrazione, non di esclusione, e di cammino da accompagnare con discernimento ecclesiale, quindi di educabilità dell’amore. Non si misconoscono certo le situazioni proble-matiche dei nostri tempi e gli attacchi diretti al fondamento della famiglia, ma ugualmente ap-poggiandosi sulla forza del Vangelo del Risorto si crede fermamente di poter guardare alla realtà in termini di sfida, di opportunità per crescere nell’amore di Dio.Alla Chiesa e a tutti noi è chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà, con una pastorale intelligente, coraggiosa e pie-na d’amore. Questa la meta che propone il Santo Padre.Questo è l’augurio a tutte le famiglie delle nostre parrocchie.

A cura della redazione

“Amoris Laetitia”: Lettera di Papa Francesco sulla bellezza della famiglia

In copertina...Per questo numero del giornalino abbiamo scel-to come immagine di copertina la foto della Cappella dedicata alla Madonna delle Nevi, re-alizzata dal Gruppo Alpini di Costa Volpino in località Cascina d’Oro e inaugurata giusto un anno fa. È una costruzione semplice, in cima alla monta-gna, in una zona poco conosciuta ma fra le più suggestive del nostro Comune.

È il frutto del lavoro di tanti volontari, nel ri-cordo di chi ha dato la vita per lasciare ai propri figli un mondo migliore. È unoluogo di preghiera e di silenzio, per risco-prire le bellezze del creato e ringraziare il Si-gnore per ogni giorno che ci è donato su questa terra. È il nostro modo di augurare a tutti un’estate di riposo e di divertimento, ma anche di riflessio-ne e di preghiera.

La redazione

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Il cammino dell’Unità Pastoraledi Costa Volpino

Nell’anno che si sta concludendo la Commissione interparrocchiale per l’Unità Pastorale, costituita

dai rappresentanti di ogni parrocchia, si è più volte riunita per riflettere sul significato della nuova realtà pastorale che ci troveremo a vivere e sulle modalità con cui costituirla ufficialmente.Da queste riunioni ‘ristrette’ sono nati alcuni mo-menti importanti di condivisione, aperti a tutti i con-sigli pastorali delle nostre parrocchie.Il 29 ottobre a Volpino siamo stati invitati a riflette-re insieme sulla quale sia la nostra IDEA DI CHIESA, punto di partenza per costruire insieme la nuova re-altà dell’unità pastorale. Nel corso della serata molti sono stati gli spunti offerti, molte le criticità emerse ma molti anche gli atteggiamenti positivi e i desideri evidenziati da chi sta vivendo, in prima persona, il cammino dell’unità pastorale. Molto interessante è stato poi l’intervento di don Danilo Vezzoli, il quale ci ha parlato del tema dell’ACCOGLIENZA nelle no-stre parrocchie, e dell’importanza di un gruppo Ca-ritas anche all’interno della futura unità pastorale di Costa Volpino.Il 18 gennaio 2016, all’oratorio di Corti, siamo sta-ti guidati nella riflessione da Don Massimo Orizio, il quale ci ha parlato della CHIESA come CASA DEL DIALOGO E DELLA COMUNIONE, in cui tutti dobbiamo impegnarci.Il 21 marzo a Corti ci siamo ritrovati insieme per la celebrazione giubilare sul tema “SI ENTRA PER PRE-GARE … SI ESCE PER AMARE”; una serata di preghiera nel corso della quale sono state presentate, ad una ad una, le opere di misericordia corporale e spiri-tuale, che ci stanno accompagnando in questo Anno Santo della Misericordia. Al termine della celebra-zione ognuno di noi è stato invitato a passare sotto una ‘porta’, allestita per l’occasione all’interno della chiesa, e ad assumere un impegno concreto verso chi ci è vicino ogni giorno, perché è solo praticando la misericordia che andiamo incontro alla misericordia di Dio verso di noi. Il 18 aprile a Piano abbiamo incontrato Don Leonar-do Farina, parroco di Fasano e coordinatore dell’uni-tà pastorale comprendente le parrocchie di Cecina, Fasano, Gaino, Maderno, Monte Maderno e Toscola-no, sul lago di Garda. Insieme ai suoi collaboratori, Don Leonardo ci ha raccontato, nel concreto, i passi fatti da queste parrocchie, le difficoltà incontrate, gli obiettivi raggiunti e quelli ancora lontani. Il 23 maggio a Corti ci siamo incontrati con Don Cesare Polvara, responsabile diocesano delle unità pasto-rali, il quale ci ha spronato a continuare nel cam-mino intrapreso, e a coltivare il progetto, difficile

ma necessario, dell’unità pastorale delle parrocchie di Costa Volpino, riscoprendo la bellezza delle cose fatte insieme, senza tralasciare o sminuire la specifi-cità di ogni singola comunità. Il 15 giugno, a Volpino, abbiamo chiuso gli incontri di quest’anno riflettendo insieme sugli esempi e i suggerimenti lasciatici dal Consiglio Pastorale del Garda.Nel corso di questo ultimo incontro abbiamo lavora-to dividendoci in gruppi, costituiti da rappresentanti di ogni parrocchie, con l’obiettivo di formulare del-le PROPOSTE CONCRETE PER IL PROSSIMO ANNO, te-nendo conto degli incontri fatti quest’anno, dei sug-gerimenti avuti dalla Diocesi e dalle parrocchie del Garda, delle esperienze di unità già vissute in questo anno pastorale, dopo la partenza di Don Tarcisio e la nomina di Don Gigi quale unico Parroco di Corti, Volpino e Piano. In particolare, tre sono gli ambiti in cui operare con-cretamente: l’annuncio, la liturgia e la carità; in ognuno sono stati riscontrati punti di forza e critici-tà, e sono emerse varie considerazioni, che qui ripor-tiamo sinteticamente.

ANNUNCIO: è l’ambito costituito dalla catechesi dei piccoli, dei ragazzi e degli adulti.- Il catechismo dei bambini andrebbe mantenuto

nelle singole parrocchie, magari strutturandolo in giornate diverse, al fine di consentire a chi ha già altri impegni scolastici o sportivi di poter frequen-tare il catechismo nelle parrocchie vicine.

- Si potrebbero prevedere dei momenti comuni a tutte le parrocchie, nei quali sono invitati tutti i bambini del catechismo, per vivere meglio alcuni momenti forti dell’anno (es. Avvento o Quaresi-ma), oppure creare nuovi momenti di preghiera (es. rosario, momento di preghiera) così da inizia-re una nuova tradizione insieme.

- La celebrazione dei sacramenti (prime confessio-ni, comunioni e cresime) andrebbe tenuta nelle singole parrocchie; va valutata con attenzione la possibilità di celebrare le comunioni-cresime di-videndo in due momenti la celebrazione (sabato sera a Brescia e domenica in parrocchia).

- Il catechismo dei ragazzi più grandi, invece, po-trebbe essere unificato in una sola parrocchia, perché per loro è più facile e naturale spostar-si, ma cercando di mantenere comunque anche il piccolo gruppo parrocchiale dove è più facile cu-rare le relazioni e le dinamiche di gruppo. Biso-

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gnerebbe poi tenere divisi i preadolescenti (2ª e 3ª media) dagli adolescenti (superiori) e cercare un maggiore collegamento/coordinazione con la Consulta Giovanile Zonale;

- Gli incontri con i genitori vanno ripensati nella di-namica e nel contenuto, magari invitando di volta in volta persone esperte come relatori, strutturan-doli meglio nelle tempistiche e nelle modalità di gestione;

- Va ripensata e incrementata la catechesi degli adulti.

LITURGIA: è l’ambito costituito dall’organizzazione e animazione delle S.Messe e dei vari momenti di preghiera. - Particolare cura deve essere dedicata all’anima-

zione delle nostre messe, per invogliare di più le persone, soprattutto bambini e ragazzi, a parte-ciparvi; a tal fine si potrebbe creare una commis-sione liturgica che, anche in accordo con i cate-chisti, provveda alla cura di questo aspetto delle celebrazioni;

- I sacerdoti dovrebbero alternarsi nelle varie par-rocchie, magari arrivando con un po’ di anticipo rispetto alla messa, per le confessioni o per in-contrare i fedeli che ne hanno bisogno, oppure fissando giorni e orari precisi di reperibilità in parrocchia.

CARITÀ: è l’ambito costituito da tutte le attività che mirano ad aiutare il prossimo, dal vicino di casa ammalato, al migrante, alla persona sola, al disabile, ...- Sarebbe opportuno pensare a iniziative non tanto

verso i lontani, già aiutati da volontari e gruppi missionari presenti nelle nostre parrocchie, ma piuttosto verso chi si trova nel bisogno vicino a noi, facendo avvicinare soprattutto i ragazzi e i giovani al mondo della malattia, della disabili-

tà, ... Alcuni di noi, nelle scorse settimane hanno iniziato il percorso guidato da Don Danilo Vezzoli, per costituire una Caritas Interparrocchiale; se ne parla diffusamente in questo numero del gior-nalino, cui si rimanda (pag. 10).

La serata si è conclusa con una breve riflessione di Don Gigi, il quale, dopo aver ascoltato le voci dei vari gruppi, alcune condivise all’unanimità, atre an-che diametralmente opposte, ha ribadito come la ricchezza di ognuno, se condivisa aumenta, invitando ciascuno di noi a continuare nel cammino dell’unità pastorale, con determinazione ma senza fretta, per-ché di fronte alle situazioni difficili serve tempo.Don Gigi ha quindi preannunciato che nei prossimi giorni (fine giugno-inizio luglio) convocherà la COM-MISSIONE INTERPARROCCHIALE PER LA CATECHESI, costituita da chi, in ogni parrocchia, intende offrire il proprio tempo per affrontare e decidere le questioni relative al catechismo di bambini e ragazzi delle no-stre parrocchie, ma soprattutto alla formazione dei genitori e delle famiglie, senza l’apporto delle quali difficilmente l’annuncio può essere fecondo. Tale commissione avrà il compito, non facile, di esa-minare la situazione attuale della catechesi nelle no-stre parrocchie, e anche in funzione del calo di bam-bini residenti a Costa Volpino (110 nati nel 2011, 62 nati nel 2015), decidere il da farsi rispetto a incon-tri di catechismo, sacramenti, incontri per genitori, catechesi degli adulti, in vista dell’inizio del nuovo anno a settembre.Dopo l’estate, poi, verrà convocata anche la COM-MISSIONE INTERPARROCCHIALE PER LA LITURGIA, anch’essa aperta a coloro che, in ogni parrocchia, intendono adoperarsi per la maggior cura delle no-stre celebrazioni: dall’animazione della messa alla formazione dei lettori e dei chierichetti, all’organiz-zazione delle celebrazioni, alla preparazione e ge-stione delle varie occasioni di preghiera.

La commissione interparrocchiale per l’Unità Pastorale

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Il 3 aprile scorso, nella chiesa parrocchiale di Corti, le Comunità di tutta la zona si sono in-

contrate per un momento di preghiera e di ri-flessione in preparazione al Pellegrinaggio Dio-cesano delle Famiglie, che si è svolto tra Costa Volpino e Pisogne il primo maggio.

La serata è stata scandita da tre momenti:La confessione dei peccati, con le testimonian-ze di un giovane impegnato in politica, di una famiglia e di un gruppo di volontari che hanno stimolato ad interrogarsi su che cosa ciascuno debba chiedere perdono.La confessione battesimale, arricchita dal-

la lettura dell’Icona del Battesimo del Signore che è esposta nella chiesa di Corti. L’autore ha spiegato il significato dei simboli e delle icono-grafie rappresentate nell’opera.La confessione di lode, durante la quale si è ri-flettuto sul discorso di Papa Benedetto XVI al Me-eting di Rimini del 2002: «Colui che è la bellezza stessa si è lasciato colpire in volto, sputare addosso, incoronare di spine, ma proprio in questo volto così sfigurato appare l’autentica, estrema bellezza: la bellezza dell’amore che arriva “sino alla fine” e che, appunto in questo, si rivela più forte della stessa menzogna e della violenza».

Rivestiti di CristoPreghiera e riflessione in preparazione al Pellegrinaggio Diocesano delle Famiglie

Riprendiamo, dalla Testimonianza centrata sui peccati della famiglia, alcune delle ri-sposte date alla domanda “Di cosa dobbia-mo perdonarci reciprocamente?”

l Chiediamo misericordia Signore per tutte le volte che fatichiamo a perdonare noi stessi: senza leggerezza d’animo non si riesce a perdonare gli altri.

l Chiediamo misericordia Signore per tutte le volte che più che sull’amore dell’altro ci siamo fermati sull’attaccamento a noi stessi e al nostro illusorio desiderio.

l Chiediamo misericordia Signore per tutte le volte che abbiamo amato una persona solo per gli aspetti positivi che ha, e non per quello che essa è.

l Chiediamo misericordia Signore per tut-te le volte che non abbiamo ringraziato per ciò che abbiamo ricevuto ed abbiamo invece sottolineato e rimarcato soltanto ciò che non abbiamo ricevuto dall’altro.

l Chiediamo misericordia Signore per tutte le volte che non ci siamo aperti ad una relazione coniugale fondata sulla consa-pevolezza che marito e moglie sono due viandanti, che hanno bisogno del recipro-

co sostegno e comprensione per andare avanti, consci della comune condizione di fragilità e debolezza;

l Chiediamo misericordia Signore per tut-te le volte che, con il tacito assunto che tanto si è marito e moglie, abbiamo dato tutto per scontato e per dovuto.

l Chiediamo misericordia Signore per tutte le volte che non siamo riusciti ad uscire da quella superbia e da quel narcisismo che un po’ ciascuno di noi porta dentro: la convinzione di essere in qualche modo migliore degli altri, di essere sempre al centro dell’attenzione e di avere diritto a ricevere tutto e a non dare o rinunciare a qualcosa.

l Chiediamo misericordia Signore per tutte le volte che non siamo stati accoglienti verso l’altro, non prestando la dovuta at-tenzione ai sentimenti ed agli stati d’ani-mo di chi ci circonda, figli o genitori che fossero.

l Chiediamo misericordia Signore per tut-te le volte che siamo rimasti chiusi nella nostra famiglia, nelle nostre esigenze, in-sensibili agli altri.

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Dalla misericordia, la santità.Gesù cammina con noi...Pellegrinaggio Diocesano delle Famiglie: Costa Volpino - Pisogne, 1 maggio 2016

Lo scorso 1° maggio le famiglie delle nostre par-rocchie, insieme a quelle di tutta la diocesi,

hanno vissuto un’esperienza di cammino comu-nitario che ci ha portato a riflettere insieme sul tema della misericordia in famiglia, nella vita di ogni giorno. La vita famigliare è un pellegrinaggio, un cammi-no fatto di difficoltà e momenti di gioia. Ogni famiglia è chiamata a “camminare insieme, papà, mamma e figli, e avere una stessa meta da raggiungere”. Nella famiglia chi educa e chi è educato avanzano fianco a fianco. Essa è il primo ambiente dove ci si impegna per far scorrere l’amore di Dio, nella formazione.Ma come si può tradurre tutto ciò nella vita di ogni giorno?Innanzitutto, con i GeSTI DI AMORe che se vissuti, ripetuti, insegnati creano un movimento di grazia nelle nostre famiglie; e quale gesto d’amore mi-gliore che la preghiera? I genitori insegnano ai figli a pregare, e li affidano al Signore, perché sia Lui la loro protezione e il

sostegno nei vari momenti della giornata”. Fare il segno della croce sulla fronte dei figli e pregare insieme prima dei pasti o prima di addormentarsi sono tutti piccoli gesti, che esprimono il grande ruolo formativo che la famiglia possiede nel pelle-grinaggio di tutti i giorni.E poi, fondamentale, è vivere ogni giorno la GIOIA DeL PeRDONO a cui, ci dice Papa Francesco, si è educati nella famiglia, luogo dove si sbaglia ma si è sempre amati. Nell’Anno Santo della Misericordia la famiglia è chiamata a questa educazione, all’imitazione del-le famiglie che nelle scritture offrono se stesse a Dio. Si riscopre così la necessità della misericor-dia, vissuta insieme, che suscita perdono e capa-cità di amare.Nel nostro cammino siamo stati aiutati dall’esem-pio di persone concrete, vissute fra di noi, che hanno saputo tradurre nella vita di ogni giorno, le opere di misericordia corporale e spirituale.Con bARTOLOMeA e vINCeNzA, sante loveresi, abbiamo riflettuto sul VISITARE GLI INFERMI: la medicina, oggi, ha fatto grandi progressi, e anche

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la tecnologia viene incontro a molte necessità di chi è malato, ma niente, neppure oggi, può sosti-tuire la vicinanza di chi ti ama.

Con beATA ANNUNCIATA COCCheTTI abbiamo ri-flettuto sull’INSEGNARE A CHI IGNORA: la dote più grande del vero educatore è l’umiltà: umiltà nel porsi a servizio della crescita altrui, donando non solo del proprie conoscenze e la propria cultura, ma soprattutto sé stessi; umiltà nel seminare sen-za pretendere per sé anche la stagione del raccol-to; umiltà nell’educare alla fede, senza frapporsi fra le persone e Dio.

Con beATO GIUSePPe TOvINI abbiamo riflettuto sul DAR DA MANGIARE AGLI AFFAMATI: le numerose opere di questo beato camuno sono ancora oggi visibili e sono un segno tangibile del suo amore per

il prossimo, vissuto ogni giorno con il buon esem-pio e la preghiera, nonostante la sua intensa vita pubblica e i suoi numerosi impegni professionali.

Con beATO INNOCeNzO DA beRzO abbiamo riflet-tuto sul SOPPORTARE PAZIENTEMENTE LE PERSONE MOLESTE: come lui dovremmo imparare ad essere sempre e comunque disponibili alle necessità de-gli altri, soffocando ogni sentimento di avversione e astenendoci dai giudizi, che sono il veleno della carità.

Con zeLIA e LUIGI MARTIN abbiamo concluso la giornata, riflettendo su un esempio concreto di FAMIGLIA, PICCOLA CHIESA DOMESTICA, dove no-nostante la malattia e le difficoltà, si può crescere nella fede.

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Da quest’anno nelle parrocchie di Costa Volpino si sta riflettendo sulla possibilità di costruire una

CARITAS INTERPARROCCHIALE. II primo incontro si è tenuto lo scorso 27 aprile presso l’Oratorio di Corti. Era presente don Danilo Vezzoli, responsabile Cari-tas della Valle Camonica che ci ha aiutato a riflet-tere. Spunto per la riflessione è stato il discorso che Papa Francesco ha rivolto al convegno della Caritas delle Diocesi Italiane lo scorso 21 aprile, e che qui riportiamo. Cari fratelli e sorelle... nel 1972, in occasione del primo incontro nazio-nale con la Caritas, Paolo VI affidava questo pre-ciso mandato: «Sensibilizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone ai bisogni e ai tempi». Oggi, con rinnovata fedeltà al Vangelo e al manda-to ricevuto, vi inoltrate in nuovi cammini di con-fronto e verifica per approfondire e orientare al meglio quanto finora avviato e sviluppato.La vostra missione educativa, che mira sempre alla comunione nella Chiesa e a un servizio con ampi orizzonti, vi chiede l’impegno di un amore concreto verso ogni essere umano, con un’opzione preferenziale per i poveri, nei quali Gesù stesso ci domanda aiuto e vicinanza (cfr Mt 25,35-40). Un amore che si esprime attraverso gesti e segni, che rappresentano «una modalità connaturata alla funzione pedagogica della Caritas a ogni livello» – come ha sottolineato il mio predecessore Bene-detto XVI, che ha poi aggiunto: «Vi auguro di sa-pere coltivare al meglio la qualità delle opere che avete saputo inventare. Rendetele, per così dire, “parlanti”, preoccupandovi soprattutto della mo-tivazione interiore che le anima, e della qualità della testimonianza che da esse promana. Sono opere che nascono dalla fede. Sono opere di Chie-sa, espressione dell’attenzione verso chi fa più fa-tica. Sono azioni pedagogiche, perché aiutano i più poveri a crescere nella loro dignità, le comunità cristiane a camminare nella sequela di Cristo, la società civile ad assumersi coscientemente i propri obblighi» (Discorso alla Caritas Italiana, 24 novem-bre 2011).Di fronte alle sfide e alle contraddizioni del nostro tempo, la Caritas ha il difficile, ma fondamentale compito, di fare in modo che il servizio caritativo diventi impegno di ognuno di noi, cioè che l’intera comunità cristiana diventi soggetto di carità. Ecco quindi l’obiettivo principale del vostro essere e del vostro agire: essere stimolo e anima perché la co-

munità tutta cresca nella carità e sappia trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai più pove-ri, capace di leggere e affrontare le situazioni che opprimono milioni di fratelli – in Italia, in Europa, nel mondo. In proposito, particolarmente rilevante è il ruolo di promozione e formazione che la Cari-tas riveste nei confronti delle diverse espressioni del volontariato. Un volontariato che a sua volta è chiamato a investire tempo, risorse e capacità per coinvolgere l’intera comunità negli impegni di so-lidarietà che porta avanti. Come pure è essenzia-le il vostro compito di stimolo nei confronti delle istituzioni civili e di un’adeguata legislazione, in favore del bene comune e a tutela delle fasce più deboli; un impegno che si concretizza nella costan-te offerta di occasioni e strumenti per una cono-scenza adeguata e costruttiva delle situazioni.Di fronte alle sfide globali che seminano paura, iniquità, speculazioni finanziarie – anche sul cibo –, degrado ambientale e guerre, è necessario, in-sieme al quotidiano lavoro sul territorio, portare avanti l’impegno per educare all’incontro rispet-toso e fraterno tra culture e civiltà, e alla cura del creato, per una “ecologia integrale”. Caritas Italiana sia fedele anche in questo al suo manda-to statutario. Vi incoraggio a non stancarvi di pro-muovere, con tenace e paziente perseveranza, co-munità che abbiano la passione per il dialogo, per vivere i conflitti in modo evangelico, senza negarli ma facendone occasioni di crescita, di riconcilia-zione: questa è la pace che Cristo ci ha conquista-to e che noi siamo inviati a portare. Sia sempre vostro vanto la volontà di risalire alle cause del-le povertà, per cercare di rimuoverle: lo sforzo di prevenire l’emarginazione; di incidere sui mecca-nismi che generano ingiustizia; di operare contro ogni struttura di peccato. Si tratta a tale scopo di educare singoli e gruppi a stili di vita consapevo-li, così che tutti si sentano davvero responsabili di tutti. E questo a partire dalle parrocchie: è l’opera preziosa e capillare delle Caritas parrocchiali, che occorre continuare a diffondere e moltiplicare sul territorio. Desidero incoraggiarvi anche a proseguire nell’im-pegno e nella prossimità nei confronti delle per-sone immigrate. Il fenomeno delle migrazioni, che oggi presenta aspetti critici che vanno gesti-ti con politiche organiche e lungimiranti, rimane pur sempre una ricchezza e una risorsa, sotto di-versi punti di vista. E’ dunque prezioso il vostro lavoro che, accanto all’approccio solidale, tende

La carità non verrà mai menoInsieme ... verso una Caritas interparrocchiale

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a privilegiare scelte che favoriscano sempre più l’integrazione tra popolazioni straniere e cittadini italiani, offrendo agli operatori di base strumenti culturali e professionali adeguati alla complessità del fenomeno e alle sue peculiarità.La testimonianza della carità diventa autentica e credibile quando impegna tutti i momenti e le re-lazioni della vita, ma la sua culla e la sua casa è la famiglia, la Chiesa domestica. La famiglia è co-stituzionalmente “Caritas” perchè Dio stesso l’ha fatta così: l’anima della famiglia e della sua mis-sione è l’amore. Quell’amore misericordioso che – come ho ricordato nell’Esortazione Apostolica postsinodale Amoris laetitia – sa accompagnare, discernere e integrare le situazioni di fragilità. Le risposte più complete a molti disagi possono essere offerte proprio da quelle famiglie che, superando la tentazione della solidarietà “corta” ed episodi-ca, a volte pure necessaria, scelgono di collaborare fra loro e con tutti gli altri servizi solidali del ter-ritorio, offrendo le risorse della propria quotidia-na disponibilità. E quanti esempi belli abbiamo di questo nelle nostre comunità!Don Danilo ci ha indicato tre attenzioni che la Ca-ritas deve avere per assolvere alla sua funzione pe-dagogica all’interno delle comunità: 1) Antenna che sa cogliere le situazioni. 2) Coinvolgere per rispondere sempre meglio alle esigenze. 3) Porre dei segni per fare bene il bene.La Carità ha un nome e un cognome: Gesù Cristo.Parecchi dei presenti sono intervenuti portando sol-lecitazioni o testimonianze. Da parte mia ho evi-denziato che accanto a persone o gruppi che già operano sul territorio manca una realtà che fa rife-rimento alle comunità cristiane per poter sensibi-lizzare i credenti su questa dimensione essenziale. Il discorso Carità lo declinerei su 3 aspetti:A) Attenzione alle situazioni di bisogno materiale.B) Sguardo rivolto verso i malati e gli anziani soli.C) Il mondo missionario.Con don Danilo e i presenti, pur non escludendo nessuno dei tre aspetti, si è concordato di appro-fondire soprattutto le esigenze di malati e persone sole, verificando quali risposte già ci sono e quali strategie si dovrà attuare. Prima di agire sarà ne-cessario darci del tempo di approfondimento e di preparazione

Nella serata del 27 maggio ci siamo ritrovati per un secondo incontro. Prima di iniziare il confronto ci siamo lasciati accompagnare da una riflessione del nostro Vescovo Luciano Monari su L’aspetto educa-tivo della Caritas. Dice il Vescovo: Vorrei sottolineare, perché credo sia molto prezio-sa, la questione della dimensione educativa della

Caritas, che stava immensamente a cuore a Paolo VI. Nel Vangelo di Giovanni si legge che Gesù dice: “Se qualcuno vuole fare la mia volontà si rende-rà conto che io vengo dal Padre; cioè: se qualcuno decide di vivere concretamente il Vangelo, farà esperienza della pienezza che viene da Dio”. A me sembra sia questa la dimensione educativa della Caritas, oltre, naturalmente, all’insegnamento con cui accompagna la lettura del Vangelo. Questo significa anche che l’esperienza concreta dell’incontro con l’altro, vissuta in una dimensio-ne autentica d’impegno, ci dà la percezione della pienezza della nostra esperienza umana e permet-te alla nostra vita di aprirsi a qualcosa d’infinita-mente grande, che dà valore alla fatica, al lavoro, all’economia, alla politica... cioè a tutte le dimen-sioni di cui abbiamo bisogno per vivere bene. E, se riusciamo a comprendere questo, l’esperienza della Caritas diventa l’inizio di un processo.Uno dei passaggi che mi ha sorpreso - e mi piace - della lettera di Papa Francesco è la sottolineatura della dimensione del tempo, che nell’esperienza umana, dice, prevale su quella dello spazio. Il suo invito non è tanto a riempire tutti gli spazi dell’e-sperienza umana, ma a creare processi, cioè a dare avvio a esperienze che il tempo matura e fa fiorire.Penso che l’esperienza della Caritas sia uno di que-sti processi. Detto in altri termini: se si fa esperienza concreta dell’amore fraterno, dell’incontro con la persona, mettendosi in gioco, si sperimenta una pienezza che porta a incontrare l’altro meglio; incontrando l’altro meglio, l’esperienza di pienezza si arricchi-sce e, arricchendosi, porta a... è un processo che non finisce mai, che è destinato a una crescita illi-mitata, se l’uomo non lo blocca con la sua pigrizia, la sua falsità o la sua poca voglia.Ripeto: credo sia questo l’aspetto educativo della Caritas. Per questo vi ringrazio: in questo tempo avete dato molto, non solo a Brescia, ma alla socie-tà in cui viviamo, perché fare esperienze così vuol dire avere, nella società, persone che sanno collo-care l’essenziale nel rispetto, nel confronto, nel dialogo e nella comunione, oltre che nella ferita, che si sperimenta incontrando gli altri.Ognuno è intervenuto evidenziando gli stimoli che arrivavano dal testo e dando testimonianza riguar-do le esperienze di attenzione ai bisognosi, ai ma-lati o alle persone sole. Abbiamo evidenziato persone e gruppi o associazio-ni che sul territorio di Costa Volpino già operano a servizio dei bisognosi o malati.

Ci siamo dati appuntamento per Lunedì 27 Giugno alle ore 20,45 presso l’Oratorio di Corti.

Se sei interessato o interessata vieni e vedi.

Don Gigi

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Il 70° anniversario del Centro ItalianoFemminile per un nuovo rilancio

Si celebra quest’anno in Italia, il 70° anniver-sario del CENTRO ITALIANO FEMMINILE, asso-

ciazione di ispirazione cristiana, con manifesta-zioni e convegni in tutte le regioni e comuni, dove ben 9000 donne continuano con impegno assiduo l’opera sociale e formativa iniziata nei primi anni del dopoguerra. Nata nell’ottobre del ’44 come collegamento fra donne e associazioni cristiane (come Azione Cattolica), per contri-buire alla ricostruzione del Paese attraverso la partecipazione democratica con il voto esteso alle donne e l’impegno di promozione umana e solidarietà, la fondatrice del C.I.F. nazionale fu Maria Federici, con ruolo di Costituente prima, di Parlamentare poi nel periodo più critico del dopoguerra. I principi sui quali si è costruita l’Associazione sono: la Responsabilità, Parteci-pazione, Studio e Ricerca - impegno culturale - informazione e formazione - collaborazione con le Istituzioni, sostegno alle famiglie, alle donne, ai minori, ai giovani, realizzazione di progetti comunitari.Anche il C.I.F. provinciale bergamasco costituto da 12 gruppi comunali, ha indetto in aprile pres-so la Casa del Giovane, un Convegno sul “C.I.F. tra passato e futuro” per celebrare il 70° anni-versario e rilanciare prospettive e progetti. Era presente Mons. Nozza come incaricato del Ve-scovo Mons. Beschi, che ha paragonato il C.I.F. di oggi al “Vino Nuovo” nella Vigna del Signore, con l’invito ad aprire nuove strade per costruire un domani in “maniera profetica”.Sono intervenuti il Consulente Mons. Carminati

che ha trattato il tema: “Le donne nel Magistero della Chiesa dal ’45 ad oggi”. Gli interventi suc-cessivi di Maria Teresa Giavazzi, presidente del C.I.F. di Milano e di Pier Angela Barbò hanno rie-vocato la figura femminile dalla Costituente del ’44, la fine della guerra, la Liberazione fino ad oggi, e le incidenze sociali e culturali dell’Asso-ciazione nelle comunità italiane. Al Convegno le rappresentanti dei C.I.F. comunali bergamaschi hanno presentato le proprie attività, rese ancor più visibili dai grandi cartelloni disposti in Mo-stra. Anche i gruppi dell’Alto Sebino di Lovere, Rogno, Costa Volpino hanno illustrato con foto e slogan significativi, le attività svolte in questi 40 anni del loro impegno nel nostro territorio. Ini-ziative che vanno dall’ambito formativo e cul-turale a quello di una vasta rete di volontariato presso le famiglie, il Pensionato per anziani, il Centro di Aiuto alla Vita zonale, collaborando con Istituzioni, Parrocchie, ASL, Scuole e altre Associazioni. Ogni anno nelle Giornate dedica-te alla VITA e alla DONNA, vengono presentate al pubblico le iniziative svolte dalle associate, iscritte con tesseramento annuale, con la gui-da di una presidente eletta ogni quattro anni. Il lavoro svolto non sempre riceve visibilità e so-stegno, ma richiede un impegno assiduo e par-tecipazione attiva, nella convinzione che ogni azione e ogni gesto di aiuto lascerà comunque un segno positivo negli individui e nelle comuni-tà. È rivolto alle donne l’appello a condividere con questi gruppi, interesse e volontà di parte-cipazione per la costruzione del bene comune.

R. belotti

C O R S O E S T I V OD I C H I T A R R A Lunedi 4 Luglio avrà inizio presso l’oratorio di volpino un corso di chitarra della durata di dieci lezioni.Gli incontri si terranno alle ore 20.00 e il co-sto dell’iscrizione è di 20 euro complessivi. Per informazioni telefonare al Prof. Giacomo Sangalli. (035/972716)

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Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli,se avete amore gli uni per gli altri (Gv 13,35)Dopo 9 mesi, raccontare un poco il cammino condiviso a fianco di adolescenti e giovani

“Cari ragazzi e ragazze, che grande responsabi-lità ci affida …il Signore! Ci dice che la gente

riconoscerà i discepoli di Gesù da come si amano tra di loro. L’amore, in altre parole, è la carta d’iden-tità del cristiano, è l’unico “documento” valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù. L’unico docu-mento valido. Se questo documento scade e non si rinnova continuamente, non siamo più testimoni del Maestro. Allora vi chiedo: volete accogliere l’invito di Gesù a essere suoi discepoli? Volete essere suoi amici fedeli?Il vero amico di Gesù si distingue essenzialmente per l’amore concreto; non l’amore “nelle nuvole”, no, l’amore concreto che risplende nella sua vita. L’amore è sempre concreto. Chi non è concreto e parla dell’amore fa una telenovela, un teleroman-zo. Volete vivere questo amore che Lui ci dona? Vo-lete o non volete? Cerchiamo allora di metterci alla sua scuola, che è una scuola di vita per imparare ad amare. E questo è un lavoro di tutti i giorni: impa-rare ad amare.

Queste parole di papa Francesco, da lui pronunciate il 24 aprile scorso a Roma nell’omelia della Messa del Giubileo dei ragazzi, ci possono ricordare la vi-sione di fede gioiosa, concreta e umile, che sempre dovrebbe orientare e nutrire la vita di chi riconosce Gesù Cristo come Figlio del Padre e nostro Signore e Salvatore, grazie all’accoglienza dello Spirito Santo.Chi ha il dono e il privilegio di accompagnare l’e-ducazione di adolescenti e giovani in parrocchia, è chiamato da Dio a facilitare il riconoscere Gesù Cristo come Colui che dà pienezza di vita nel suo Spirito. In questa prospettiva, l’anno pastorale 2015-2016 che va verso la sua parte conclusiva, quella estiva, è sta-to per le parrocchie di Costa Volpino ricco di cambia-menti decisivi, anche per quanto riguarda l’accom-pagnamento cristiano del mondo adolescenziale e giovanile. Innanzi tutto, tali novità sono state volute

dal Signore Gesù, nostro sommo Pastore, attraverso il nostro vescovo Luciano, così ci fa giudicare la no-stra fede. In primis, mi riferisco a tre nomine, quella di don Gigi, di don Salvatore e la mia: una nuova equipe di conduzione pastorale per Corti, Piano e Volpino. Un secondo cambiamento è stato in parte favorito e suggerito dalle proposte educative vissu-te nel periodo natalizio a fianco degli adolescenti e dei giovani (Sermig e Valencia) e dall’adesione alla GMG (Giornata Mondiale della Gioventù). Infatti, a seguito di ciò noi sacerdoti ed educatori abbiamo compiuto un discernimento che ha avuto come esito una scelta forse un poco audace e, per questo, non priva di rischi: il radunare in un unico gruppo gli ado-lescenti e i giovani accompagnati nella formazione e condivisione cristiane. A partire da gennaio, infatti, abbiamo compiuto insieme un itinerario esperienzia-le con incontri a frequenza settimanale e secondo un progetto mano a mano delineato, mutato e adattato ai tempi liturgici, all’animazione delle comunità e alla preparazione del servizio estivo. Sono ancora in corso le verifiche sia con i ragazzi-giovani che tra noi educatori e preti (me e don Gigi, quelli direttamente coinvolti). Insomma, un bel “movimento”, che for-se papa Francesco direbbe di “Chiesa in uscita”, dal quale stanno emergendo limiti e pregi, segni di steri-lità o fecondità cristiana. Tra i frutti di vita cristiana mi sembra importante segnalarne uno: il cominciare a conoscersi e a lavorare insieme come credenti in cammino, sia adolescenti e giovani che educatori e preti. Un attento discernimento nel Signore risorto probabilmente ci donerà ulteriori sguardi e energie buone. Anche ciò è contenuto in quella eredità spiri-tuale e in quel modo di amare alla maniera di Gesù emergenti da quella frase di vangelo sopra citata: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35.

Don Tiziano

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«In cammino verso la GMG...»

E ci siamo … mancano meno di 50 giorni alla GMG (Giornata mondiale della Gioventù) di Cracovia

Il conto alla rovescia è iniziato, il tempo vola e i preparativi continuano. Sembra così lontano il giorno in cui, ad ottobre, per la prima volta al gruppo di Adolescenti e Giovani delle nostre par-rocchie proponemmo quest’esperienza. Mancano ancora alcuni dettagli che ci verranno comunicati pochi giorni prima della partenza ma è certo che la sera di domenica 24 luglio si partirà da Corti. Ma non saremo soli, oltre a noi gruppo di

Costa Volpino formato da 27 ragazzi (tutti alla loro prima GMG) e 4 accompagnatori ci sarà l’intero gruppo giovani della Valcamonica formato da 150 persone. Prima di tutto bisogna ricordare che la GMG è un viaggio che assume il carattere di pellegrinaggio; è il camminare fianco a fianco a tanti altri giovani che arrivano da ogni parte del mondo, ognuno con le proprie esperienze e aspettative da condivide-re con altri coetanei; non è un viaggio in prima classe, ci aspettano tanti chilometri da percorrere con i nostri amici ma anche vivere in una comunità allargata con tante persone sconosciute ma acco-munate dal desiderio di seguire Gesù. Proprio per questo fin dalla prima GMG del 1984 Papa Giovan-

ni Paolo II scelse la croce come simbolo e punto di riferi-mento per i giovani.Questo viaggio non si limiterà alla set-timana della GMG ma è un percorso all’interno della no-stra vita. Non è un punto di arrivo ma può essere una tap-pa importante della nostra vita cristia-na. Un’esperien-

za che ci porta a vivere la Chiesa Universale, avere fiducia negli in-contri, il desiderio di arrivare alla meta, vivere il senso di ospitalità di un popolo e scommettere su un’esperienza diversa dalla solita routine. Durante questi mesi si è lavorato sia sul fronte spi-rituale che materiale; durante il nostro normale percorso di ADO/GIO abbiamo affrontato temati-che riguardanti la Misericordia che sarà il tema principale di questa GMG; inoltre abbiamo parte-cipato ad incontri sia a livello zonale che dioce-sano.Ringraziamo le nostre comunità che ci hanno sup-portato nella raccolta fondi e hanno sostenuto le nostre iniziative:• Offerte dallo spettacolo di Don Bosco a Volpino• «Gran Galà delle Medie» a Volpino per Carnevale• Offerte allo spettacolo del Processo alla Vecchia a Piano• Manodopera e animazione al Mercatino delle Pulci ad aprile• Servizio al pranzo degli anziani a Volpino• Festa per le medie a Corti nel mese di maggio• La vendita di torte promossa dalle cuoche a Cor-ti nei mesi di marzo e maggio• Car Wash all’oratorio di Piano a maggio.

Dopo l’esperienza fatta nel 2000 a Roma, quando ero ancora giovane, quest’anno vivrò l’esperien-za da accompagnatore. Credo che il mio desiderio

di stare al fianco di questi giovani in questi anni sia anche frutto di quelle frasi ascoltate in quella notte di agosto del 2000 nel prato di Tor Vergata insieme a 2 milioni di ragazzi; riecheggiano dentro me ancora quelle parole di Papa Giovanni Paolo II (ora S. Giovanni Paolo II) “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”, acco-gliendo la voce del Signore per rinvigorire la vo-stra fede e testimoniarla senza paura. Simone

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«... Anche vegliando...»

Lunedì 6 giugno, alcuni di noi giovani che pren-deranno parte alla Gmg 2016, siamo andati

a Rovato per la veglia preparatoria, dove erano presenti altri ragazzi della diocesi che verranno a Cracovia. Appena arrivati all’oratorio di Rova-to siamo stati accolti dai ragazzi ed educatori del paese, lì ci siamo predisposti alla partenza per il piccolo pellegrinaggio verso il convento dell’An-nunciata sul Montorfano.Prima di iniziare il breve pellegrinaggio e appe-na giunti al convento ci sono state proposte varie letture, poesie, canti e testimonianze per farci riflettere sull’avventura importante che ci stia-

mo preparando a vivere: non una vacanza qualunque, ma un impor-tante viaggio da tutti i punti di vi-sta! Come tutti gli incontri preparatori, interpar-rocchiali e zonali, ai quali abbiamo preso parte, questa veglia ci ha aiutato a capire ancora di più come prepararci e cosa vivremo una volta a Craco-via. Pronti per vivere un’esperienza ricca di emo-zioni, iniziamo a riempire il nostro “zainetto” non con oggetti, bensì predisponendo il nostro cuore all’avventura meravigliosa che andremo a vivere in Polonia!

Alice, Chiara e Roberta

L’unione fa... la «vecchia» insiemeQuest’anno per la prima volta la “Vecchia” (con tanto di “processo” fuori dagli schemi) é stata festeggiata tutti in-sieme. Infatti, invece di allestirne e inscenarne una per ogni parrocchia, ne é stata fatta una sola all’oratorio di Pia-no alla quale hanno lavorato e partecipato gli adolescenti-giovani delle parrocchie di Corti, Volpino e Piano. É stato mostrato un spettacolo prima di bruciare la solita simbolica vecchia nel campo da calcio.Durante questa rappresentazione, intitolata “l’unione fa…”, é passato appunto il messaggio che insieme é tutto più facile e divertente, … anche nel cammino verso l’unità pastorale. Abbiamo voluto dividere i giovani in tre squadre, ognuna nominata con il nome dialettale della corrisponden-te parrocchia. Ogni squadra era stata sottoposta a varie sfi-de, ma alla fine tutti e tre i gruppi si sono dovuti unire collaborando per portare a termine la più grande sfida, appunto quella dell’unione.Dopo il caratteristico falò, é stato offerto un rinfresco ai presenti.

Alcuni adolescenti-giovani a nome di tutti

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Giubileo dei ragazzi: “Crescere misericordiosi come il Padre”Roma 22-25 aprile 2016

Venerdì 22 aprile ore 12:00 Siamo tutti pronti per partire alla volta del Giubileo dei Ragazzi

2016. Siamo stati invitati direttamente da Papa Francesco:“Carissimi ragazzi e ragazze,la Chiesa sta vivendo l’Anno Santo della Miseri-cordia, un tempo di grazia, di pace, di conversio-ne e gioia che coinvolge tutti: piccoli e grandi, vicini e lontani. Non ci sono confini o distanze che possano impedire alla misericordia del Padre di raggiungerci e rendersi presente in mezzo a noi. Ormai la Porta Santa è aperta a Roma e in tutte le Diocesi del mondo.Questo tempo prezioso coinvolge anche voi, cari ragazzi e ragazze, e io mi rivolgo a voi per invitar-vi a prenderne parte, a diventarne i protagonisti, scoprendovi figli di Dio. Vi vorrei chiamare uno a uno, vi vorrei chiamare per nome, come fa Gesù ogni giorno, perché lo sapete bene che i vostri nomi sono scritti in cielo, sono scolpiti nel cuore del Padre che è il Cuore Misericordioso da cui na-sce ogni riconciliazione e ogni dolcezza.”E con un invito simile, potevamo noi rifiutare? Al-lora.. Roma stiamo arrivandoooooo!!!Dalle tre parrocchie, Piano, Volpino e Corti, siamo partiti in 65 per questa nuova esperienza, avvolti sì nel mistero della Fede, ma anche nel mistero del “cosa ci faranno fare?” Riassumiamo i nostri 3 giorni insieme:Arrivati a Roma ci siamo sistemati in “zona Roma fiera”, con altri 1400 ragazzi della diocesi di Bre-scia. Sabato 23 ci siamo diretti in San Gregorio VII, una delle chiese giubilari, per un momento di pre-ghiera, riflessione e preparazione ad una giornata particolarmente dedicata alla riconciliazione con

Dio e con i fratelli e sorelle nella fede, con la pos-sibilità di confessarsi anche in Piazza S. Pietro. A quest’ultima ci siamo successivamente giunti per passare attraverso LA PORTA SANTA, un gesto com-piuto per chiedere l’aumento della nostra fede in Gesù risorto. Siamo così entrati nella Basilica di S. Pietro per visitarla con occhi credenti e soprattut-to per proclamare con amore la nostra professione di fede sulla Tomba di Pietro.Nel pomeriggio ci siamo poi diretti verso lo STADIO OLIMPICO, per partecipare alla grande festa del Giubileo dei Ragazzi. “È un’occasione in cui sco-priremo che vivere da fratelli è una grande festa, la più bella che possiamo sognare, la festa senza fine che Gesù ci ha insegnato a cantare attraverso il suo Spirito. Il Giubileo è la festa a cui Gesù in-vita proprio tutti, senza distinzioni e senza esclu-dere nessuno.” (Papa Francesco) Insieme a migliaia di persone, domenica 24 in piazza San Pietro abbiamo celebrato la Santa Mes-sa presieduta da papa Francesco … Emozione uni-ca! Nel pomeriggio visita guidata di Roma (grazie alla nostra preparatissima guida: Camilla) e cena al Colosseo (uno spettacolo!) Ore 20:30 partenza dal Colosseo, viaggio notturno in pullman e arrivo alle 05:00 del mattino seguente.Beh…! e’ stata un’occasione eccezionale, per-ché giunti a Roma la Misericordia del Padre ci ha offerto il suo volto nelle esperienze che siamo stati invitati a fare e che sono confluite nell’Eu-caristia celebrata insieme a Papa Francesco. “Crescere misericordiosi significa imparare a es-sere coraggiosi nell’amore concreto e disinteres-sato, significa diventare grandi tanto nel fisico, quanto nell’intimo. Voi vi state preparando a di-

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Giovedì 2 Giugno, il gruppo dei ministranti di Corti, Piano e Volpino ha partecipato all’in-

contro annuale dedicato a loro presso il Seminario Maggiore a Brescia. È stata l’occasione per passare una giornata all’insegna dell’amicizia, del gioco, non dimenticando alcuni momenti utili per la vita cristiana. In particolare la mattina, divisi maschi e femmine, i ministranti hanno ricevuto una testi-monianza vocazionale dai sei diaconi che sabato 11 Giugno verranno ordinati sacerdoti e dalle suo-re dell’ordine delle Ancelle della Carità, mentre il pomeriggio il Vescovo Luciano ha ricordato ai ministranti i mezzi per sconfiggere il male. Questo momento è stato l’occasione per conclu-dere il cammino che abbiamo iniziato a gennaio. Cammino che certo non si ferma qui, ma che ri-prenderà con il nuovo anno pastorale per scoprire

Meeting dei ministranti:la conclusione di un cammino nel servizio

quei frutti di bontà e di servizio utili non solo nella Santa Messa, ma anche in famiglia, nella scuola e nel tempo libero. Nell’augurarvi una buona esta-te, cari ministranti vi lasciamo con le parole che Papa Benedetto XVI vi rivolse in un’udienza: “[..] Siate sempre amici e apostoli di Gesù Cristo!”

Gli educatori del Gruppo MinistrantiLorenzo, Marco e Mattia.

ventare dei cristiani capaci di scelte e gesti co-raggiosi, in grado di costruire ogni giorno, anche nelle piccole cose, un mondo di pace.La vostra è un’età di incredibili cambiamenti, in cui tutto sembra possibile e impossibile nello stesso tempo. Vi ripeto con tanta forza: rimanete saldi nel cammino della fede con la ferma speran-za nel Signore.” (Papa Francesco)Vogliamo condividere con ciascuno di voi il parere dei nostri ragazzi al ritorno da Roma, che ci hannorisposto così:- Grazie Gesù perché dopo l’esperienza fatta a Roma, sento di credere di più in Te, ti sento più vicino ed apprezzo meglio tutto quello che ho.- Grazie Gesù perché dopo Roma mi sembra di co-noscere di più i miei compagni.- Grazie Gesù per i discorsi di Papa Francesco, che ho potuto ascoltare in diretta.- Grazie Gesù perché dopo Roma so che, nonostan-

te le paure che ancora serbo per il futuro, tu mi sarai sempre vicino.Ed ora è il tempo del ritorno alla quotidianità, tempo in cui fare tesoro di ciò che abbiamo vissu-to ed ascoltato.

Clara

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Il 25° capitolo del Vangelo di San Matteo ripor-ta uno dei passi più noti del Nuovo Testamento,

quello nel quale Gesù, parlando del giudizio fi-nale, afferma che i giusti sono coloro che hanno saputo vedere nel prossimo le Sue sofferenze e i Suoi bisogni. “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. L’amore per Dio e l’amore per il prossimo non possono essere di-sgiunti, e chi dà testimonianza con la propria vita di questa forma di misericordiosa accoglienza e ospitalità è veramente un figlio della luce. Il secolo scorso ha conosciuto una di queste luci, Madre Teresa di Calcutta, una religiosa che ha nutrito un amore particolare per gli ultimi, in favore dei quali ha speso tutta la vita.Riportiamo un suo pensiero, che potrebbe fare da eco alle pa-role di Gesù: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangia-re…”. Diceva Madre Teresa: “Affamato, non soltanto di pane, ma anche di esistere per qualcuno; nudità, non soltanto per mancanza di vestiti, ma an-che per mancanza di compassione, giacchè poche persone l’accordano a degli sconosciuti; mancanza di rifugio, non soltanto di un rifugio costruito di pietre, ma anche di un cuore amico per cui si possa dire che si ha qualcuno”. Queste parole sintetizzano per-fettamente la fede della piccola suora, che fece dell’ospitalità e dell’accoglienza dei derelitti il perno della sua missione.Madre Teresa, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, di nazionalità albanese, nacque il 26 agosto del 1910 a Skopje, oggi capitale della Macedonia. Educata in una famiglia cattolica, a 18 anni di fece suora. Nel 1946 sentì l’esigenza di fondare un nuovo or-dine religioso, che si mettesse al servizio dei più poveri tra i poveri: malati, lebbrosi, abbandona-ti, in una parola tutti coloro che nessuno amava, nessuno voleva, nessuno curava. Ottenuto il per-messo, nel 1948 si stabilì a Calcutta e vestì per la prima volta il ben noto sari bianco bordato di azzurro, che divenne la divisa delle sue discepo-

le, che a poco a poco si unirono a lei in numero sempre maggiore e presero il nome di “Missionarie della carità”. L’ordine fu riconosciuto ufficialmen-te nel 1950. Nell’ultima parte della sua vita, ben-ché malata, continuò a guidare la Congregazione, che ormai contava migliaia di suore e centinaia di case sparse in tutto il modo. Madre Teresa morì a Calcutta il 5 settembre 1997. Nel corso della sua esistenza era stata insignita di numerosi ri-conoscimenti, tra cui, nel 1979, il Premio Nobel per la Pace. Il Papa Giovanni Paolo II, suo grande sostenitore, la beatificò nel 2003. In occasione del primo anniversario della sua morte, il Santo Papa

polacco pronunciò le seguenti parole: “In realtà, Madre Teresa è stata un dono

di Dio ai più poveri dei poveri; e nello stesso tempo, proprio per il suo straordinario amore verso gli ultimi, è stata e rimane un dono singolare per la Chiesa e per il mondo. La sua totale donazione a Dio, ogni giorno riconfermata nella preghiera, si è tradotta in una totale do-

nazione al prossimo”. Questa piccola suora ha incarnato l’amo-

re per Dio e per gli altri, un amo-re che si è tradotto nell’accoglienza

caritatevole. “Tutte le nostre azioni – ha scritto madre Teresa – devono tendere ad ac-

crescere la nostra perfezione e quella del nostro prossimo, occupandoci dei malati a dei moribon-di, raccogliendo e istruendo i bambini delle stra-de, visitando e assistendo i mendicanti e i loro figli, dando riparo ai derelitti”. Con un’immagine molto toccante e profonda, la suora si rivolgeva alle sue figlie, esortandole a non cercare Gesù “fuori mano”, ma in loro stesse, e le spronava a tenere accesa la lampada della loro fede alimen-tandola con le gocce d’olio che altro non sono che le piccole cose della vita di ogni giorno: “fedeltà, puntualità, piccole parole di bontà, qualche pen-sierino per gli altri, certi piccoli atti fatti di silen-zio, di sguardi, di pensieri, di parole, di opere”. Madre Teresa ha accolto gli emarginati, i lebbrosi, gli affamati, quelli che morivano di abbandono. Le scuole da lei fondate hanno dato ospitalità a bam-

Madre Teresa,una «santa» nel segno dell’ospitalità

La notizia che Madre Teresa di Calcutta sarà proclamata Santa il 4 Settembre ha riempito di gioia i tantissimi che vedono in lei un luminoro esempio di amore evangelico.

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bini che altrimenti sarebbero stati lasciati soli; i ricoveri per i moribondi che lei ha voluto allestire hanno permesso di ospitare derelitti che sarebbe-ro morti per strada e ai quali è stato invece con-cesso di spirare “in bellezza – come ella stessa di-ceva – nella pace di Dio”. Il 19 ottobre del 2003, in occasione della sua beatificazione, Giovanni Paolo II pronunciò una sentita omelia, nella quale volle dare testimonianza della profonda stima che ave-va sempre nutrito nei confronti della nuova beata e ricordare il tipo di apostolato e di testimonianza che aveva caratterizzato l’umile suora. Riportia-mo le parole, che descrivono perfettamente la persona e l’opera di questa grande donna: “ ‘Mis-sionaria della Carità: questo è stata Madre Teresa, di nome e di fatto’. Con commozione ripeto oggi queste parole, che ebbi a pronunciare all’indoma-ni della sua morte (Angelus del 7/9/1997). Anzi-tutto, missionaria. Non c’è dubbio che la nuova Beata sia stata una delle più grandi missionarie del secolo XX. Di questa donna semplice, prove-

niente da una delle zone più povere d’Europa, il Signore ha fatto uno strumento eletto (cfr At 9,15) per annunciare il Vangelo a tutto il modo non con la predicazione, ma con quotidiani gesti d’amore verso i più poveri.Missionaria col linguaggio più universale: quello della carità senza limiti ed esclusioni, senza pre-ferenze se non verso i più abbandonati. Missiona-ria della carità. Missionaria di Dio che è carità, che predilige i piccoli e gli umili, che si china sull’uomo ferito nel corpo e nello spirito e versa sulle sue piaghe ‘l’olio della consolazione e il vino della speranza’. Dio ha fatto questo nella persona del suo Figlio fatto uomo, Gesù Cristo, buon Samaritano dell’u-manità. Egli continua a farlo nella Chiesa, special-mente attraverso i Santi della carità. Madre Teresa brilla in modo speciale in questa schiera”.

Dalla Rivista Fatebenefratelli gennaio 2016

Prime Confessioni dei ragazzi di Piano, volpino e Corti, celebrate il 5 giugno.

Le scuole da lei fondate hanno dato ospitalitàa bambini che altrimenti sarebbero stati lasciati soli;i ricoveri per i moribondi che lei ha voluto allestire

hanno permesso di ospitare derelitti che sarebbero morti per strada.

PRIMA CONFESSIONE: FESTA DEL PERDONO

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“Ciao Ettore! Allora come va? Novità in sezio-ne?” per anni ci siamo salutati così, ora ad-

dolorati e tristi ti salutiamo per l’ultima volta su questa terra.Solo pochi giorni fa sono venuto a trovarti, tu hai alzato quella tua stanca mano e mi hai accarez-zato il viso, chiedendomi un pò di tutti noi tuoi Arbitri; sono convinto sia stato il saluto alla tua seconda famiglia, gli Arbitri di Lovere. Caro Ettore, ho pensato per questo di leggerti al-cuni degli innumerevoli messaggi di cordoglio che sono arrivati da questa tua famiglia un pò allar-gata: “La sua grandezza è stata la semplicità… Ettore è per me un esempio di uomo… io gli sono ricono-scente … oggi la sezione perde una persona spe-ciale che ha fondato la sezione”.“Oggi ho perso un caro Amico… una persona umile ed attaccata ai veri valori della nostra associazio-ne … uno che ha dato tanto alla crescita dei gio-vani…”“Un ricordo indelebile per il grande Ettore, la cena di Boario e i 5 minuti d’applausi, un’ovazione per una persona speciale, un grande uomo”.“Ciao Ettore, mi ricordo ancora quando ti ho avuto come osservatore negli Juniores ed il tuo rapportino scritto con la macchina da scrivere ... Grazie di tutto sei stato e sarai un esempio”. Questi, caro Ettore, come ti dicevo sono solo alcu-ni dei pensieri che Noi, tuoi Arbitri, abbiamo scrit-

to. Ora il nostro pensiero va anche a tua moglie, a tuo figlio e ai tuoi amati nipoti. Il Signore che ti accoglie nella sua casa, conceda a noi e a loro il suo Aiuto ed il suo Amore. Perché noi tutti con l’aiuto di Dio, dovremo cercare accettazione, con-solazione e pace .... Non sarà facile! Siamo però sicuri di potercela fare, se seguiremo il tuo modo di essere: tranquillo, umile e saggio, e col pensiero che da lassù continuerai ad accompa-gnarci come hai sempre fatto ogni Domenica nella nostra passione. Ti salutiamo così, con l’affetto e la riconoscenza, affidandoti a Dio, a Maria Madre Nostra, agli Ange-li tutti del Paradiso, ed avrai la giusta ricompen-sa per la tua vita, ed accoglieranno la tua anima bella, purificata dalla sofferenza e già pronta a risplendere. Ciao Ettore e grazie, grazie, grazie davvero di cuore per tutto.

I Tuoi Arbitri

In ricordo di Ettore...

D A L L ’ O R A T O R I O D I C O R T I

Gara di cucina per ragazzi delle medie. Torneo di scopa.

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Gruppo Sportivo Oratorio di Corti

Dopo anni di onorato servizio e aver permes-so di giocare sul campo di Via don Amighetti

centinaia e centinaia di adulti e di ragazzi, il 30 Giugno 2016 chiude la sua avventura il Gruppo Sportivo Oratorio di Corti.Ricordiamo che nel 2010 si è formato il Gruppo

Sportivo degli Oratori di Costa Volpino, che riu-nisce i gruppi sportivi degli oratori di Branico, Corti, Piano e Volpino. Da qui la decisione di chiudere le attività e di lasciare il campo in gestione alla Parrocchia.

Il 1 Giugno, durante una serata del 32° Torneo di Corti (l’ultimo organizzato dal GSO Corti) si è svol-ta una disfida tra “vecchie glorie”. Sono alcuni ragazzi delle annate del 1994, 1990-91, 1984-85 che si sono ritrovati per una serata conclusa davanti a qualche birra e agli immancabili strinù.

Complimenti a Marco Franco De BosisNella cittadina di Pesaro, ha

avuto luogo il Torneo Nazio-nale di Karate della A.S.C. (Atti-vità Sportive Confederate).Il nostro giovane Marco Franco DE BOSIS che compirà 12 anni a settembre, ha partecipato a questo evento sportivo come “Esordiente A per il peso -40 kg.” Nella mattina di Domenica 22 maggio 2016, Marco F. ha vinto il suo 1° Oro nella disciplina del Kumite (combattimento). La Famiglia ringrazia i suoi Ma-estri Claudio SOLDI e Emanuele ZANI della “ KARATE CAMUNO CHINTÈ” di Pisogne.

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Alcuni scatti che ci ricordano i bei momenti di preghiera vissuti insieme in questi ultimi

mesi.Nella preghiera, nelle processioni, la Comunità rafforza il senso dello stare insieme, ma incar-na anche quella che Papa Francesco chiama la

“Chiesa in uscita”, che spalanca le porte e scen-de per strada a portare l’annuncio della Buona Notizia. Lo stesso Gesù è vissuto lungo la strada e quando gli è stato chiesto “Rabbì, dove abiti?” ha risposto “Venite e vedrete”, invitando chi lo vuole seguire a muoversi verso il mondo.

Comunità di Piano:Vita in Parrocchia

La processione del 31 maggio per la chiusura del Mese Mariano, con la recita del S. Rosario per le strade e un gruppo di mamme che ha portato la statua delle beata vergine.

La conclusione delle giornate di Adorazione eucaristica,con la Processione con il Santissimo nelle vie della Parrocchia.

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Domenica 29 Maggio si è celebrata la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.

Abbiamo onorato e adorato il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uo-mini, fatto cibo per sostenere la nostra vita nello Spirito. In questa occasione, la S. Messa della do-menica mattina è stata celebrata fuori dalle mura della chiesa, per strada, all’aperto, in una delle vie “periferiche”, lontane.All’aperto, sì, ma sotto ad un bell’acquazzone. Per questo, invece che al centro del parco pubbli-co di via Cavour, l’altare è stato allestito nel gara-ge e sotto alla tettoia di una delle famiglie vicine.Don Tiziano ha colto un bel parallelo tra le con-dizioni atmosferiche (con le piccole difficoltà che si stavano vivendo) e il Vangelo della giornata: la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Una situazio-ne di disagio, la nostra, in un certo senso si-mile a quella di coloro che avevano seguito Gesù: stava calando la sera, erano stanchi e affamati, tanto che i Discepoli gli si av-vicinarono dicendo: «Congeda la folla per-ché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Che equivale a dire: lascia che ognuno pensi a se stesso,

che ciascuno si arrangi come può. La risposta di Gesù è diversa, provocatoria: «Voi stessi date loro da mangiare». Come dire che se si vive in una co-munità la logica del “ciascuno per sé” deve essere ribaltata: ciascuno è responsabile del benessere degli altri e di tutta la comunità. E se si adotta questa visione, allora accadono miracoli: cinque pani e due pesci possono bastare per sfamare tut-ti. Perché dove c’è comunione la Grazia abbonda.Don Tiziano ha anche invitato tutta la comunità a rivolgere un pensiero ai fratelli meno fortunati, quelli che subiscono disagi ben peggiori e soffe-renze più grandi: ai malati, ai profughi, a coloro che stanno sotto alla pioggia delle armi.In questo spirito, al termine della Messa, non si è voluto rinunciare alla processione, a portare Cri-sto Eucarestia sulle strade del mondo.

Corpus Domini 2016: messa bagnata,ma celebrata nella condivisione

Due momenti della Celebrazione: la S. Messa e la processione.

Un collage degli addobbi preparatidagli abitanti.

Grazie a chi ha animato la celebrazione, ornato le vie, ospitato l’altare e la

comunità sotto al suo tetto.

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FESTA DI S. FERMO - 26ª EDIZIONEGIOveDI 28 LUGLIO Ore 18:30 Quadrangolare di calcio anni 2007-2008-2009 Ore 19:00 Apertura Stand Gastronomico - Piatto della serata: “Fritto Misto” Prenotazione per stand gastronomico: tel. 3334518320 Ore 21:00 SERATA KARAOKE in compagnia di “BEPPE”

veNeRDI 29 LUGLIO Ore 19:00 Apertura Stand Gastronomico - Piatto della serata “Capù con Polenta” Ore 22:00 TRIBUTO A LIGABUE CON LA BAND “LIGAVISIONE”

SAbATO 30 LUGLIO Ore 19:00 Apertura Stand Gastronomico - Piatto della serata “Anatra con le Verza” Ore 21:00 Serata Musicale e Animazione con CRISTIAN PATARINI E LA SUA ORCHESTRA

DOMeNICA 31 LUGLIO Ore 10:30 S. Messa presso area sagra “Casa Famiglie” Ore 19:00 Apertura Stand Gastronomico - Piatto della serata “Anatra con le Verza” Ore 21:00 Serata Musicale e Animazione con ADRIANO E LA FISA DEL CUORE

Durante la festa saranno in funzione: Pesca di Beneficienza - Giochi a stand -TRUCCABIMBI E GONFIABILI PER BAMBINI

E luce fu! Verrebbe proprio da dire così entran-do ora nella nostra chiesa!

Da tempo si riscontrava la necessità di una “rivi-sitazione” dell’impianto di illuminazione e, dopo tante lamentele, tante sostituzioni/sistemazioni delle luci mancanti, alcuni preventivi e valuta-zioni di spesa (anche alla luce delle nostre attuali finanze …) si è finalmente dato corso all’installa-zione di un nuovo impianto. E questo grazie soprattutto a Bruno, Elio e Luca (da qui il BEL del titolo) che, con la loro opera di volontariato, ci hanno permesso di sostenere solamente il costo vivo per l’acquisto del mate-riale. Un lavoro di tre giorni pieni che ha com-portato, tra l’altro, la necessità di utilizzare il salone della nostra Casa Famiglie per la celebra-zione delle funzioni, e, dopo le opere di smonta e rimonta fari, orienta al millimetro dopo aver provato i fasci di luce dalle diverse angolazioni, una radicale pulizia dalle ragnatele che infesta-vano (non viste per la poca luce presente) soffitto e pareti, dopo una pulizia del rosone che appare ora luminosissimo e colorato, finalmente abbia-

mo una chiesa ben illuminata e chiara. La spe-ranza è che questa nuova luce artificiale possa aiutarci a trovare e seguire la “luce divina” nei momenti di difficoltà, di riflessione, ma anche e soprattutto nei momenti di ringraziamento al Si-gnore per le cose belle che ogni giorno ci dona senza nulla chiedere!

Chiesa di Piano

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E anche quest’anno volge al termine. È stato un anno particolare, di transizione, iniziato

con la paura di non riuscire a sostituire i pilastri fondamentali che fino a quel momento avevano retto egregiamente la scuola, a questo proposi-to vorremmo fare un ringraziamento speciale a don Tarcisio che in questi anni ci ha sostenuto con la sua instancabile efficienza e presenza. Il progetto di quest’ anno si è posto come obiet-tivo quello di far vivere l’esperienza delle sta-gioni attraverso i cinque sensi. Abbiamo pensato

non potesse esistere situazione migliore per sti-molare i sensi che osservare e seguire il corso e ricorso delle stagioni. Perché abbiamo valutato che le stagioni accompagnano il bambino alla scoperta della metamorfosi della natura attra-verso i suoi cambiamenti climatici, la novità dei colori, i frutti e la verdura, il profumo delle pri-me piogge. Accompagnano i loro giorni a scuola in modo da creare una sorta di routine naturale che crea un senso di tranquillità e benessere ed in questa routine noi ci siamo inseriti con le no-

Notizie dalla scuola dell’infanziadi Volpino

Vi mostriamo alcune foto per rendervi partecipi di quello che abbiamo fattoin quest’anno scolastico ed educativo.

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stre esperienze. Abbiamo utilizzato come veico-lo i sensi per aiutare il bambino a stimolare una percezione che lo aiuterà a stupirsi e a mettersi in gioco davanti alle novità con tutto se stes-so; con il gusto di sapere di poter vivere un’av-ventura nuova se ci si lascia andare alle nuove esperienze. Attraverso un metodo euristico ed esperienziale abbiamo aiutato il bambino a por-si domande e a formulare risposte, e a stimolare il desiderio di conoscere e sperimentare. Per quanto riguarda invece la progettazione del nido, abbiamo perseguito i nostri obiettivi an-nuali. Rafforzare nel bambino il senso di sicurezza, garantendo la totale serenità e spontaneità del bambino nell’ambiente, con i coetanei e con l’adulto non famigliare, trasferendo ai bambini anche il valore delle regole e della libertà reci-proca. Favorire il senso di identità rispettando la per-sonalità e potenziando le diverse individualità. Sviluppare le competenze e le potenzialità di ogni bambino nell’area linguistica, logica, cogni-tiva, creativa, motoria, sempre nel rispetto del-le differenze e delle peculiare, accompagnare

il bambino nella conquista di autonomie oltre che nell’igiene personale, nell’alimentazione e nell’utilizzo del vasino, anche nella soluzione di piccoli problemi pratici, nella gestione delle relazioni con il singolo e con il gruppo di pari, nella relazione con gli adulti non famigliari.Abbiamo inserito all’interno del progetto edu-cativo quattro laboratori mensili, massaggio e coccole- manipolazione-lettura e animazione di fiabe-musica e uno annuale, orto e dintorni che abbiamo portato avanti, in alcuni momenti, con la scuola materna per cominciare ad inserirsi nei progetti 0/6.Vorrei utilizzare personalmente questo spazio per fare un grande ringraziamento alle mie col-leghe per la loro professionalità ed esperienza e la loro pazienza, senza di loro questo primo anno sarebbe stato difficile da affrontare. A don Gigi, che si è assunto il compito di guidarci in questa nuova esperienza. Alle signore volonta-rie che hanno prestato il loro tempo prezioso per aiutarci (nuoto ed altre attività), al comita-to genitori che è una fonte inesauribile di aiuto sia economico che umano.

e. Prisco

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bATTeSIMIMartinelli Francesco di Flavio e Tagliaferri Valentina il 29 Maggio.

Festadell’Oratorio di Volpinovenerdì 24, sabato 25 e domenica 26 giugno.

Con Torneo di water volley,tombolata, ristoro e tanta musica…

Durante l’anno sono state organizzate alcune domeniche con lavoretti, giochi e pizzate per

bambini. Sono in programma delle giornate anche per il mese di luglio ed agosto, dove i bambini po-tranno utilizzare gli ambienti del nostro oratorio, ci saranno giochi d’acqua nel campo sportivo ed altro ancora.

Nel mese di settembre invece, verrà organizzato un corso di cucina rivolto agli adulti; sarà possi-bile portare i figli dei partecipanti, che saranno seguiti da alcune mamme che si prestano volon-tariamente.Per qualsiasi informazione rivolgersi a Katia 3483862708.

Attività in oratorio, fatte e in programma!

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Eccoci arrivati al fatidico giorno! Emozionati, trepidanti e vestiti a festa come non mai. I ra-

gazzi della costa che hanno ricevuto i Sacramenti della S. Cresima e Prima Comunione sono 11.Ve li presento: Giulia, Fabrizio, Simone, Aurora, Nicola, Jennifer, Cristian, Sharon, Emanuele, Ele-na e Valentina.Nell’anno Giubilare della Misericordia, sono chia-mati ad essere inconsapevoli protagonisti del-la Misericordia Divina, attraverso i Doni della S.Eucarestia e della Santa Cresima.Doni perché è Gesù stesso che ce lì ha regalati, senza chiedere nulla in cambio, senza pretendere che li capissimo subito,lasciandoci la libertà di ac-coglierli secondo le nostre capacità.Noi tutti siamo chiamati ad incoraggiare questi ragazzi, come molte volte sono stati loro ad inco-raggiare noi! Incoraggiamoli a non aver paura del prossimo, delle difficoltà, a non aver paura di fare del bene e ad essere testimoni di pace, compito non facile per noi “grandi” , ma a questo siamo chiamati noi cristiani in quest’ anno Giubilare, ci invita a smuoverci dal nostro quotidiano, invitan-doci ad uscire dalle nostre sicurezze per metterci in gioco e non lasciare seppelliti i nostri talenti.Auguri a questi ragazzi, perché non si sentano mai

di aver raggiunto il capolinea, sappiano affron-tare le loro scelte di vita sapendo di non essere soli, ma di avere un Padre celeste a cui affidarsi e pregare e un Vangelo da sfogliare e rendere vivo.Pondus meum amor meus (S. Agostino) Il mio peso è il mio amore.Un augurio a voi e alle vostre famiglie

La catechista

Domenica 22 maggio 2016: Parrocchie della costa in festa!

Domenica 22 maggio 2016. S.Messa concelebrata nel-la chiesa di Sant’Ambrogio a Qualino da Mons. Paolo Taglietti, dal nostro Parroco Don Raffaele e da Don Sergio.

Domenica 15 maggio 2016: Rinnovo delle promesse battesimali

Lo scorso 15 maggio, presso la chiesa di Branico, i nostri bambi-ni di seconda elementare hanno rinnovato le promesse battesi-mali, alla presenza del parroco, dei catechisti Cinzia e Giacomo e di tutti i genitori: Baiguini Vera, Sorlini Marina, Scianchellato Mat-teo, Coku Stefano, Baiguini An-drea, Petenzi Andrea, Cretti Ales-sandro, Gervasoni Sabrina, Bigoni Lorenzo, Mondini Alessandro, De-leidi Thomas. Eccoli nella foto... insieme ad alcuni fratellini e so-relline.

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Molte le attività e iniziative che sono state pro-grammate verso il periodo estivo. Con le belle

giornate sempre più lunghe e chiare, la fine degli impegni scolastici e delle varie attività sportive, musicali e artistiche (quanto sono impegnati i no-stri bambini e adolescenti!), rinasce l’entusia-smo, la voglia di fare e di passare qualche ora in più oratorio. È bello vedere il pomeriggio il campo con bambini e adolescenti che giocano e organiz-zano le loro squadre e si danno delle regole, è bello vedere i nonni giocare a carte e ritrovarsi sempre più numerosi al tavolo di gioco, le mamme che accompagnano i bambini più piccoli al parco giochi … Sono molte le iniziative che ripartono alcune nuo-ve, altre consolidate e sempre in via di migliora-mento.Un breve elenco per ricordare a tutti ciò che si è fatto e si farà:• Il 5,6 e7 maggio festa di S.Gottardo con quadran-golare di calcio per i bambini, l’ormai tradizionale stand gastronomico e il programma religioso con S.Messa, vespri e processione. Molte le persone che vi hanno partecipato: siamo stati fortunati perché erano le prime giornate calde e le prime serate che lasciavano assaporare l’estate. • Si sono conclusi a fine maggio i sabati sera al-

ternati tra elementari e medie: positivo il bilan-cio quando si sono proposte attività organizzate e pubblicizzate con bambini e famiglie impegnati nelle diverse abilità, da rivedere le serate lasciate alla libera iniziative dei bambini e dei ragazzi.• Il 5 giugno, in oratorio, si è celebrata la S.Messa di chiusura dell’anno catechistico con presenza di molti bambini e genitori, seguito dal pranzo per i bambini e da giochi svolti nel campo e in salone.• Dal 6 giugno al 9 luglio il 35° TORNEO NOTTURNO DI CALCIO con le numerose squadre iscritte e l’im-pegno di tanti volontari per lo stand gastronomico attivo tutte le sere.• Dal 4 luglio al 22 il GREST ESTIVO per i bambini e ragazzi delle nostre parrocchie.• Rimane da decidere la data del torneo di green-volley che ha esordito per la prima volta l’estate scorsa e ha impegnato alcune squadre nel gioco della pallavolo sul campo in erba.• Infine vi aspettiamo tutti dal 1 al 4 settembre per la nostra festa dell’oratorio.È doveroso ringraziare tutti quelli che dedicano il loro tempo alla riuscita delle tante attività. L’ora-torio è di tutti e tutti insieme dobbiamo collabo-rare per farlo vivere e realizzare ciò che è nelle definizione di oratorio: luogo di incontro per rea-lizzare le parole del Vangelo.

Il direttivo dell’oratorio

Ultime dal direttivo dell’Oratorio di Branico

Pellegrinaggio diocesano della famiglia, da Costa volpino a Pisogne, 1° maggio 2016: la Costa c’era...

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L’estate è alle porte e le nostre attività sono già pronte! La prima esperienza è quella del

grest: “Per di qua”. Per tutta la Costa il grest sarà dal 4 luglio al 22 luglio. Per le iscrizioni è necessa-rio rivolgersi in oratorio. Altra esperienza è quella del campo medie che

avrà luogo dal 27 al 31 luglio. Per le iscrizioni si renderanno noti i particolari tra qualche setti-mana. Di occasioni per crescere umanamente e cristianamente e per non fare i pigri ce ne sono, quindi approfittiamone! Buona estate a tutti!

Il gruppo animatori

Estate 2016 sulla costa: Grest e campo, tanta roba!

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bATTeSIMI NeLLePARROCChIeDeLLA COSTA

ALzANI ALeSSIOdi Marco e Moraschi Elena, battezzato

a Flaccanico il 28 marzo 2016

FOIS SUSANNA di GianMassimo e

Grassi Chiara, battezzata a Branico

il 14 maggio 2016

bIANChI SILvIAdi Mauro e

Mazzucchelli Maruska, battezzata a Branico

il 12 giugno 2016

Anche quest’anno i primi giorni di maggio sono stati giorni di festa a Branico. Ancora una vol-

ta, attorno alla figura di S. Gottardo, il paese si è ritrovato tra la chiesa e l’oratorio per quattro giorni positivi. Da una parte il notevole successo delle tre serate in oratorio: la musica e la buona cucina hanno reso onore alla festa. Non di meno i momenti di sport con una nuova edizione del “Trofeo S. Gottardo”. Infine i momenti di preghie-ra: buona partecipazione alla S. Messa domeni-cale e molta gente anche al canto dei Vespri e alla processione nel pomeriggio; ancora una volta la statua del nostro Santo è stata portata lungo le vie del nostro paese chiedendo protezione e benedizione. A lui abbiamo affidato le nostre fa-miglie, i nostri malati e i nostri bambini e ragazzi.Non si possono dimenticare le parole che don Raf-faele ha rivolto alla comunità: “Non siamo cristiani in letargo! Non siamo orsi e non abbiamo bisogno di lasciar dormire il nostro spirito e S. Gottardo, il nostro Santo, ci dice di svegliarci, di non dormire perché il cristiano è un uomo sveglio!”. Racco-gliamo l’esortazione del don e sempre chiediamo l’intercessione a S.Gottardo: svegliaci!Un grosso grazie a tutti i volontari che hanno aiu-tato in qualsiasi modo per la realizzazione della festa.San Gottardo, prega per noi!

Mattia Cantamessa

San Gottardo 2016:Festa patronale a Branico

Page 37: Corti giugno 2016

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Page 39: Corti giugno 2016

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Con grande orgoglio della famiglia, Cretti valentina si è laure-ata in Giurispruden-za il 12 aprile 2016 all’Università degli Studi di brescia, con il voto di 105/110.“Il cammino che ti ha condotto fino a qui è stato duro e pieno di sacrifici.Goditi questo mo-mento e che la tua carriera professionale sia brillante come quella accademica”Auguri! Manu e Giby

A Qualino, dal 23 maggio, sono in corso i lavori per il rifacimento del tetto e delle facciate della Chiesa di Sant’Ambrogio, che si dovrebbero concludere entro 2 mesi.

parte i nostri giovanissimi ciclisti: Giulia, Berthie, Gabriele, Filippo, Stefano, Andrea B., Andrea P., Matteo, Greta, Emanuele e Irene. Il campiona-to farà tappa anche a Costa Volpino, il prossimo 3 settembre, per la tradizionale gara GIRINI IN MOUNTAIN BIKE organizzata per i bambini fino ai 12 anni presso il Parco dell’Oglio, e intitolata alla memoria di Eliana Martinelli.Un grazie di cuore agli amici di Cicli Bettoni, che ci supportano e ci aiutano nell’organizzazione di queste manifestazioni e nella gestione delle varie gare del campionato. Ma grazie soprattutto alle tante persone su cui sappiamo di poter sempre contare in queste occasioni .... E un pensiero speciale, come sempre, a chi dal cielo continua a guardarci, a proteggerci e, sicu-ramente, a gioire con noi ...

Associazione Sportiva Qualino

Lo scorso 22 marzo si è tenuta la seconda edi-zione della ALTO SEBINO BIKE, manifestazione

di mountain bike che fa parte del circuito Oro-bie Cup 2016: una grande giornata di sport, ricca di emozioni e di tanto entusiasmo, nel ricordo di Giulio Amighetti.Ad aprile è invece iniziato ufficialmente il cam-pionato Orobie Cup Junior 2016, del quale fanno

Alto Sebino Bike e Girini Team:pedalando... con un occhio verso il cielo...

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Anche quest’anno le serate del mese di maggio hanno avuto come protagonista Maria, madre

di Gesù e madre nostra. Tante sono le case che ci hanno ospitato, tante le persone che si sono date da fare perché tutto fosse ben preparato e pronto per l’appuntamento quotidiano con il rosario.Rispetto agli scorsi anni, alcune cose non cambia-no mai: l’agitazione di chi ospita il rosario ... le persone immancabili, che non si sono perse nem-meno una serata ... il ricordo nella preghiera per le persone malate e sofferenti della nostra comu-nità ... il vuoto lasciato da alcune persone che se ne sono andate e che erano sempre puntuali all’appuntamento con il rosario, ...Ma due immagini, in particolare, mi hanno colpi-to quest’anno più di altri. La devozione immensa di alcune persone anziane della nostra parrocchia che, pur malate o con il fiato corto per i 90 anni

suonati, erano presenti alla recita del rosario, sgranando una corona ormai consumata, nella convinzione che solo la fede ci può salvare.E l’entusiasmo dei nostri bambini, anche loro qua-si sempre presenti, a volte un po’ rumorosi, ma comunque fieri di ‘recitare una decina da soli’ o di ‘leggere le litanie ad alta voce’ o di ‘cantare le canzoni più tradizionali in onore della Madonna’.Due immagini che sono lo specchio della realtà della nostra piccola comunità: la fede vera, salda, indistruttibile, frutto di una vita fatta di gioie e dolori, di fatiche e di soddisfazioni, ma sempre sostenuti dalla preghiera ... e la fede che cresce nei nostri piccoli, nel rispetto delle tradizioni più semplici e genuine.Che lo sguardo amorevole di Maria continui a pro-teggere e a guidare i passi di tutti noi ...

elena

Rosario nei cortili nel mese di maggio

Al gruppo dei grandi auguri

per la nuova avventura.

I bambini della scuola materna di Qualino nella foto di fine anno scolastico.

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Congratulazioni a Marilena Cretti, laureata in Progettazione e Gestione dei siste-

mi turistici presso l’Università degli studi di bergamo il 21 marzo 2016!!

collaborare e all’entusiasmo di altri e queste as-senze rattristano il cuore, si avvertono concreta-mente. Una preghiera sale dal cuore: di suffragi o per loro e di ringraziamento a Dio per la loro vita vissuta nella nostra comunità.La Santa Messa della vigilia ci porta nella dimen-sione religiosa: è momento di pensare alle cose dell’anima, di pregare, di chiedere perdono, di af-fidare e affidarsi, di ringraziare. Il pensiero corre alle persone appena decedute e che allo scorso S. Giorgio erano ancora tra noi; il pensiero raggiunge le famiglie rattristate e impoverite dalla perdita. E gli ammalati ? E le persone trasferite alle case di riposo? Ceratello ne conta ben sette. San Giorgio è anche il loro Patrono! Noi che lo festeggiamo portiamole tutte nel cuore!Durante la solenne Processione tra canti e pre-ghiere e musica bandistica, San Giorgio sovrasta tutti, passa per le vie: vede, domina, conosce e riconosce, attira a se, intercede per tutti. È una statua, è un’icona, ma rappresenta una forza in cui confidiamo, un sostegno per la comunità, un alleato che si prende cura di noi presso il Padre e che per volere dei nostri avi, da secoli ormai ci accompagna e ci protegge .Grazie San Giorgio nostro Patrono!

Raccontare dello svolgimento della festa del Pa-trono San Giorgio può sembrare una monoto-

nia: in fondo ogni anno le cose si ripetono nello stesso ordine e con la medesima scadenza.Vale la pena una volta ogni tanto soffermarsi sulle emozioni e sui sentimenti piuttosto che sui fatti puramente esteriori.Innanzi tutto l’avvicinarsi della festa agita un po’ i pensieri delle persone, soprattutto delle don-ne, che iniziano a focalizzare e pianificare le va-rie cose da fare, concrete: in famiglia, in chiesa, nella comunità, per le strade; ma anche quelle più spirituali come la preghiera e la preparazione dell’animo.I preparativi iniziano in Chiesa Parrocchiale con la sistemazione del trono e il posizionamento del-la statua. Questo è compito maschile e gli uomini disponibili si chiamano, si interpellano, si danno appuntamento per aiutarsi vicendevolmente così si creano collaborazioni nuove e si confermano quelle già esistenti.Ugualmente avviene per la sistemazione del sa-grato con il taglio dell’erba e la pulizia della stra-da e della scalinata ed in queste operazioni anche le donne aiutano. Gli addobbi e i decori invece sono compito femminile e lo scambio di idee viva-cizza e pianifica il da farsi. C’è sempre chi inizia per tempo e così invoglia tutti a pulire, ordinare, decorare la propria casa e le strade circostanti. Anni addietro c’era più partecipazione ed ogni casa aveva il suo addobbo, oggi molte case sono vuote! Ceratello sembra ridotto ai minimi ter-mini! Ma non dobbiamo cedere allo sconforto! Il suono allegro delle campane accompagna i lavori di ogni giorno e sottolinea l’attesa della festa. In Oratorio si pensa al rinfresco: parte del cibo viene offerto dagli abitanti come salame nostra-no, formaggio locale, pane casereccio e “sfonga-de” cotte nel forno a legna come tradizione vuole. Anche i dolci vengono preparati nelle case secon-do personali ottime ricette. Anche questo è mo-mento di coinvolgimento. Giorno dopo giorno la festa si avvicina e mentre i preparativi proseguono un pensiero porta a soffermarsi sulle case vuote disabitate da tempo, sui numerosi cartelli “ven-desi” che punteggiano il paese, sulle persone che non sono più tra noi e allora prevale un senso di malinconia. Si ripensa all’abilità di qualcuno, alle capacità particolari di alcuni, alla disponibilità a

Festa di San Giorgio 2016 a Ceratello... oltre l’esteriorità...

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Come ogni anno fervono i preparativi per l’Esta-te Ceratellese!

Il Centro Sociale San Giorgio, infatti, in quan-to unica realtà associativa specificatamente ce-ratellese, si sta occupando anche quest’anno di promuovere attività ricreative e culturali con lo scopo di mantenere vivo il paese durante l’estate e coinvolgere gli abitanti e i visitatori di Ceratello con iniziative varie.Nonostante alcune difficoltà iniziali, i lavori di preparazione hanno finalmente preso il via. Le donne della nostra comunità, sempre pronte a mettersi a disposizione, si sono già attivate per rendere Ceratello più accogliente e più bello che mai, con speciali addobbi floreali creati a mano. Elementi decorativi che ricorderanno, con i loro colori, il grande evento che stiamo per accogliere: The Floating Piers, una passerella sul Lago d’Iseo che sarà visibile anche dalla strada panoramica “Don A. Amighetti”.Anche per quest’anno sono in programma molte-

plici eventi che si svolgeranno a partire da sabato 23 luglio fino a domenica 21 agosto, il tutto ac-compagnato come sempre da buon cibo. Lo stand gastronomico, infatti, rimarrà aperto tutti i sabati e le domeniche sera nel periodo di svolgimento della manifestazione. Sono inoltre previsti pranzi e cene a tema. Non mancheranno, poi, l’intratte-nimento musicale, i concorsi a premi, le manife-stazioni sportive e il fine settimana dedicato agli artisti. Il tutto realizzato per accontentare grandi e piccini, coinvolgendo realtà educative e associa-zioni presenti sul territorio. Il programma detta-gliato verrà presto reso disponibile.I lavori sono tanti e, per garantire buoni risultati, sono necessarie tante mani… Ricordiamo quindi che chiunque voglia partecipare all’organizzazio-ne è il benvenuto!Da ultimo, e non per ordine di importanza, voglia-mo ringraziare anche i nostri sponsor e le istituzio-ni che, come ogni anno, ci sostengono.

Per il C.S. San GiorgioRosanna, Noemi, Marilena e veronica

Estate ceratellese

SABATO 23 LUGLIOApertura Estate Ceratellese18.30 Aperitivo19.00 Stand gastronomico 20.00 Lancio del contest fotografico “Scatti d’Altopiano”21.00 Festa della Birra e Serata Country

DOMENICA 24 LUGLIO

10.00 Staffetta non competitiva lungo la strada panora-mica “Don A. Amighetti” (Ceratello – Bossico – Ce-ratello)

19.00 Stand gastronomico, specialità della serata salame bollito con polenta e spinaci

SABATO 30 LUGLIO

15.00 Artisti in cortile - Concorso di pittura - Concorso di “Sculture con la motosega”

19.00 Stand gastronomico e Cena dell’artista21.00 Intrattenimento musicale Tributo ai Nomadi

DOMENICA 31 LUGLIO

10.00 Artisti in cortile - Concorso di pittura - Concorso di “Sculture con la motosega”

12.00 Pranzo dell’artista19.00 Stand gastronomico e Cena dell’artista

SABATO 6 AGOSTO

14.00 Torneo di “Scala 40”19.00 Stand gastronomico, specialità della serata trippa 21.00 Intrattenimento musicale Tributo a Lucio Battisti

DOMENICA 7 AGOSTO16.00 Concorso “La torta più buona” e merenda in oratorio20.00 Spiedo in collaborazione con l’Op. Mato Grosso (solo su prenotazione al n. 3487622020)

SABATO 13 AGOSTO“Notte Verde al chiaro di luna” Cena presso Centro San Giorgio e passeggiata panoramica sulla strada “Don A. Amighetti” (Ceratello-Bossico-Ceratello)

DOMENICA 14 AGOSTO20.00 Processione solenne in occasione della festività

dell’Assunta21.00 Esposizione delle fotografie del contest fotografico

“Scatti d’Altopiano”

LUNEDì 15 AGOSTO12.00 Pranzo in oratorio19.00 Stand gastronomico21.00 Intrattenimento

SABATO 20 AGOSTO19.00 Stand gastronomico, specialità della serata Polenta

taragna21.00 Commedia dialettale

DOMENICA 21 AGOSTO19.00 Stand gastronomico specialità della serata Cinghiale

e polenta21.00 Intrattenimento

P R O G R A M M A E S T A T E C E R A T E L L E S E 2 0 1 6

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Scarpellini barbara di anni 82

Mologni Rosalia di anni 95

Mazzucchelli Luigi di anni 83

Danesi Alessandra di anni 96

Giorgi Teresa di anni 97

Pernici bruna in Ottoni di anni 70

bertelli Pier Luigi di anni 70

Gualeni ettore di anni 82

vicini Aidadi anni 54

Cretti Maria Adele di anni 87

Cominetti Maria ved.Cretti di anni 91

Andreoli Aldodi anni 57

Martinelli Gian Pietrodi anni 75

bettoli Giacomo di anni 86

bettoli Fiorina ved. Magri di anni 87

Savoldi battistadi anni 85

Aldrovandi Rino di anni 84

baiguini Francesca Maria

di anni 57

baiguini Marco di anni 86

Fettolini Maria di anni 89

Facchinetti Mauriziodi anni 60

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