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Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983 GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO 2016 - ANNO 34 N. 2 - EURO 0,20 Confcooperative a congresso Milza: Ora strategia di sviluppo Ospite dell’assemblea del 15 febbraio il ministro dell’Economia Padoan A PAGINA 6 Molinaroli (direttrice consultori): “Nessuna donna è lasciata sola, il servizio Asl- Comune è notevole sia dal punto di vista sanitario che di assistenza psicologica” Nell’Asl piacentina 14 ginecologi su 20 hanno scelto l’obiezione di coscienza Decidere di interrompere una gravidanza è una scelta estremamente dolorosa e difficile, un falli- mento. L’età media delle donne che si sottopongo- no a questo intervento oscilla per lo più tra i 20 e i 35 anni, con una massiccia incidenza di straniere. Molinaroli: “La legge 194 del 1978 ha funzionato” A PAGINA 4 Il sindaco scioglierà la riserva a giugno. Il piano B del Pd Comune, toto candidati Si pensa già al dopo-Dosi MURTINU A PAGINA 2 Dal rubinetto Nitrati nelle falde ma l’acqua è buona CAMINATI A PAGINA 3 A PAGINA 11 Piacenza Jazz Fest, inizio in grande stile A PAGINA 11 Municipale, arriva Beppe Fiorello Aborti in calo, a Piacenza il 70% dei medici è obiettore VIVIPIACENZA A PAGINA 4 Europa e banche Sforza Fogliani: “Ue un cappio e un incubo” A PAGINA 5 Scuola e formazione nuove opportunità

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Aborti in calo, a Piacenza il 70% dei medici è obiettore

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Page 1: Corpad 2 11 02 2016

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

Poste Italiane spa - Spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02 2004 n. 46) art. 1, comma 1 - DCB Pc

REDAZIONE

SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1983

GIOVEDÌ 11 FEBBRAIO 2016 - ANNO 34 N. 2 - EURO 0,20

Confcooperative a congresso Milza: Ora strategia di sviluppoOspite dell’assemblea del 15 febbraio il ministro dell’Economia Padoan

A PAGINA 6

Molinaroli (direttrice consultori): “Nessuna donna è lasciata sola, il servizio Asl-Comune è notevole sia dal punto di vista sanitario che di assistenza psicologica”

Nell’Asl piacentina 14 ginecologi su 20 hanno scelto l’obiezione di coscienza

Decidere di interrompere una gravidanza è una scelta estremamente dolorosa e difficile, un falli-mento. L’età media delle donne che si sottopongo-no a questo intervento oscilla per lo più tra i 20 e i 35 anni, con una massiccia incidenza di straniere. Molinaroli: “La legge 194 del 1978 ha funzionato”

A PAGINA 4

Il sindaco scioglierà la riserva a giugno. Il piano B del Pd

Comune, toto candidati Si pensa già al dopo-Dosi

MURTINU A PAGINA 2

Dal rubinetto

Nitrati nelle falde ma l’acqua è buona

CAMINATI A PAGINA 3

A PAGINA 11

Piacenza Jazz Fest, inizio in grande stile

A PAGINA 11

Municipale, arriva Beppe Fiorello

Aborti in calo, a Piacenzail 70% dei medici è obiettore

VIVIPIACENZA

A PAGINA 4

Europa e banche

Sforza Fogliani: “Ue un cappio e un incubo”

A PAGINA 5

Scuola e formazione nuove opportunità

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Corriere Padano 11 febbraio 2016

2 ATTUALITÀ

Nitrati nelle falde ma l’acqua di casa è buona da bere

Falde freatiche in condizioni cri-tiche, nelle zone di Alseno, Pon-tenure e Sarmato. Queste sono le zone dove i laboratori di Ar-pae hanno riscontrato i maggiori problemi, rispetto alla concentra-zione di nitrati nell’acqua. È da specificare, tuttavia, che dei 67 pozzi monitorati, soltanto alcuni forniscono acqua agli acquedotti mentre molti sono usati per usi irrigui, produttivi o antincendio.Prima di proseguire, sembra però opportuno soffermarsi su cosa si-ano i nitrati e quali siano i rischi connessi. Il nitrato è uno ione che deriva principalmente dalla dis-sociazione dell’acido nitrico, ed ha un’importanza fondamentale per la natura e l’uomo: natural-mente presente nell’acqua, è in-dispensabile per il metabolismo vegetale, ed è un ottimo ferti-

Arpae mappa le zone più a rischio nel Piacentino (i pozzi di Alseno, Pontenure e Sarmato), ma Ausl rassicura sulla qualità dell’acqua per uso alimentare: “Nessun allarme”

lizzante (ed è perciò presente in molti alimenti vegetali). Ma i nitrati possono essere anche pe-ricolosi: alcune categorie, infatti, possono trasformarsi in nitriti nel microbiota umano (la cosiddetta flora intestinale) o nella saliva, poi, con una serie di reazioni, in

un ambiente acido diventano ni-trosammine, che possono avere effetti cancerogeni sul sistema intestinale ed urinario. È evidente, quindi, come la con-centrazione di nitrati, soprattutto nell’acqua per uso domestico, debba essere tenuta sotto costan-

RICCARDO MURTINUte controllo. La legge stabilisce che, per l’acqua potabile, il limite di nitrati sia di 60 milligrammi/litro. Per il territorio piacentino, l’Ar-

pae ha elaborato gli ultimi dati disponibili sul monitoraggio (per il 2014) che hanno rilevato, come spiega Elisabetta Russo, respon-sabile dell’Area monitoraggio e valutazione corpi idrici di Arpae Piacenza “in alcune zone, le falde freatiche superficiali, cioè quelle sotterranee più superficiali, sono pessime” aggiungendo che “qui i nitrati sono altissimi, anche so-pra i 100 milligrammi per litro”. Da segnalare che la gran parte dell’acqua che arriva ai nostri

rubinetti non deriva da falde fre-atiche, anche se da queste deriva-no le acque dei pozzi profondi. Molto dipende, inoltre dalle con-dizioni e le caratteristiche del ter-

reno circostante, come spiega an-cora Russo: “le acque superficiali si infiltrano tra le particelle del terreno a diversa velocità: molto velocemente nei terreni sabbiosi e ghiaiosi, molto più lentamente in quelli limo-argillosi”. Le falde freatiche sono alimentate princi-palmente da alvei fluviali, e quel-le ad uso potabile, precisa Russo “è data dagli acquiferi di Nure e Trebbia, che creano grosse ri-serve ma con poco filtro”. Nelle zone a ridosso del Po, invece, il

terreno, più argilloso, opera più filtro, spiegando così la quasi to-tale assenza di nitrati dalle falde, anche se, conclude Russo “le pra-tiche antropiche possono com-promettere la falda profonda”.Non ci sarebbero, in ogni caso, problemi per le acque ad uso domestico, monitorata anche da Ausl, come spiega Marco Del-ledonne, direttore del programma di sicurezza alimentare “tra i no-stri dati e quelli di Arpae non c’è contrapposizione” spiega “noi siamo chiamati a fare una valuta-zione di tipo alimentare e da que-sta prospettiva diciamo che non c’è alcun allarme nitrati”. Il dottor Giuseppe Mion, re-sponsabile del campionamento dell’acqua e a capo dell’U.O. Igiene alimenti e nutrizione dell’Ausl spiega come l’acqua del rubinetto, soprattutto in pia-nura sia “dura, cioè molto ricca di calcare, che peraltro non dà alcun problema alla salute”.

Quella del rubinetto è ricca di calcare ma senza problemi per la salute

Acqua gratis dai distributori Iren,ambiente e portafoglio ringraziano(r.m.) Ventidue punti di distribuzione, che hanno fornito ai piacentini oltre 13mila metri cubi di acqua di buona qualità, gratis. Questi sono i risultati, forniti da IREN, per l’anno 2015, dei distributori di acqua pubblica su tutto il territorio provinciale, che hanno per-messo un considerevole risparmio economico per le famiglie piacentine, stimato in circa 6,7 milioni di euro. Un dato che non sorprende, se si pensa che nei negozi e nella grande distri-buzione l’acqua costa non meno di 0,20 euro per bottiglia. Ma i vantaggi della distribuzione di acqua pubblica non finiscono qui: impor-tante è stata anche la riduzione dell’inquina-mento ambientale. Secondo i dati, infatti, si è evitato di smaltire qualcosa come 9 milioni di bottiglie di plastica, risparmiando più di 315 tonnellate di pet, oltre a quasi 600 di petrolio ed evitando di emettere nell’atmosfera oltre 800 tonnellate di anidride carbonica. Il primo

distributore di acqua presente nel piacentino è stato quello di via XXIV maggio a Piacenza, e, negli anni, la rete si è allargata a tutta la provincia, arrivando a 23 distributori (anche se quello di Gropparello non è ancora contabi-lizzato nei dati 2015). L’idea dei distributori d’acqua gratis (o a costi simbolici) nasce nel lontano 2003, come spiega Eugenio Bertolini, direttore generale di Iren Acqua e Gas e Iren Emilia: “grazie ad un confronto tra azienda e Comune già nel 2003 nasce il punto distri-buzione di via XXIV maggio”. Il successo di quell’esperienza ha poi mostrato, spiega Ber-tolini “come ci fosse una sensibilità e condivi-sione del progetto da parte anche di altri Co-muni della provincia. Nel 2005, con la messa a regime della gestione del ciclo integrato, abbiamo iniziato a diffondere gli impianti, in parte a carico di Iren, in parte del Comune” fino ai 23 attuali. Tornando ai dati del 2015,

è da sottolineare come il record di distribu-zione sia nell’area di San Polo e Podenzano dove sono stati erogati oltre 2mila metri cubi di acqua. Ottimi risultati anche nell’area di Rottofreno e San Nicolò con oltre 900 metri cubi, seguiti poi dai due distributori cittadini, in via XXIV maggio e via Radini-Tedeschi, che hanno erogato, rispettivamente, 837 e 791 metri cubi nel 2015. L’idea dei distribu-tori, che inizialmente aveva lo scopo di “far capire alla gente che dell’acqua pubblica ci si può fidare” spiega Bertolini, oggi, può anche “produrre grandi risparmi dal punto di vista economico e ambientale”. E il risparmio di bottiglie e dello smaltimento della plastica de-rivato dall’uso dei distributori significa anche risparmio nel ciclo dell’acqua: secondo i dati IREN, nel 2015, nella provincia di Piacenza, grazie all’acqua pubblica, si sono risparmiati più di 5mila metri cubi di risorse idriche.

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11 febbraio 2016

3Corriere Padano

ATTUALITÀ ATTUALITÀ

Decidere di interrompere una gravidanza è una scelta estre-mamente dolorosa e difficile, un fallimento. L’età media del-le donne che si sottopongono a questo intervento oscilla per lo più tra i 20 e i 35 anni, con una massiccia incidenza di stranie-re. I dati Istat mostrano che in Emilia Romagna la percentua-le arriva al 45 %, a Piacenza al 52,8%. Il tasso di abortività è al 18 per mille tra le straniere e al 5 per mille tra le italiane. Un indicatore importante per osser-vare l’andamento delle interru-zioni volontarie di gravidanza è proprio il tasso di abortività, ovvero il rapporto tra il numero di aborti e numero delle donne in età fertile, tra 15 e 49 anni, in quell’anno. Il rapporto del Mi-nistro della Salute del novem-bre 2015 mostra come nel 1983 il tasso di abortività fosse il 17,2 per mille, nel 2014 sceso al 7,2 per mille; analoga situazione in Emilia Romagna dove è sceso dall’11 per mille nel 1993 al 7,9 per mille nel 2014. Dati confer-mati anche dal calo drastico di aborti in valore assoluto: in ita-lia nell’83 se ne eseguirono 243 mila contro i 97 mila del 2013, in Emilia Romagna 12mila nel 1993, nel 2014 8474. Numeri scesi complessivamen-te dal momento dell’entrata in vigore della legge 194 del 1978. “C’è stato un calo evidentissi-

Nell’Asl di Piacenza su 20 ginecologi 14 sono obiettori, la provincia della regione con la percentuale più alta. Ma il numero delle interruzioni di gravidanza è in diminuzione. Forte l’incidenza delle donne straniere

un fallimento, perchè significa rinununciare a qualcosa: per lo più oggi le donne che voglio-no abortire stanno vivendo una situazione di precarietà, senza lavoro, disoccupate o licenziate. E un fallimento, una scelta che si compie con rimpianti e diffi-coltà, e quindi una situazione da superare”.

mo – sottolinea la dott.ssa Ma-ria Cristina Molinaroli direttore consultori familiari Asl – questo significa, a mio parere, che la legge ha funzionato, ma anche che sono cambiati i fattori socio economici. Non è solo merito dei sanitari ma anche dei cit-tadini, degli enti e degli utenti. Interrompere una gravidanza è

Aborto, il 70% dei medici è obiettore

ELENA CAMINATI

Molinaroli (direttrice consultori Asl): “La legge 194 ha funzionato”

Parcheggi blu gratuiti dalle 12.30 alle 15,la mozione di Colosimo (Piacenza Viva)(r.m.) Parcheggi “blu” gratuiti dalle 12:30 alle 15:00 nei giorni feriali. Questa è la mozione, che sarà discussa in Consiglio Comunale, lan-ciata da Marco Colosimo di Piacenza Viva. La sosta a pagamento nei parcheggi comunemente definiti “blu” è, oggi, prevista, nei giorni feriali, dalle 9:00 alle 19:00, mentre la tariffa varia a seconda della zona dove sono localizzati i par-cheggi. L’idea di rendere gratuita la sosta in una determinata fascia oraria nasce da una consi-derazione, come si legge nella mozione: “sono ormai tante le città che per agevolare la sosta e di conseguenza l’accesso al centro storico, hanno deciso di adottare, insieme con l’azienda che gestiste i parcheggi in questione, un nuovo orario tariffario che consente in una determina-ta e precisa fascia oraria di poter parcheggiare a titolo gratuito”.

La mozione, quindi, vorrebbe un nuovo sistema di tariffazione che preveda “l’esclusione dell’as-soggettamento dalle ore 12:30 alle ore 15:00” tutti i giorni feriali e su ogni area di sosta dove siano presenti parcometri, senza distinzione di localizzazione.

Unione Valtrebbia-Valluretta: telefonate ai cittadini per avvertire in caso di calamitàAvvisare l’intera popolazione di eventi calamitosi, permettendo così di salvare moltissime vite. È quanto si propone il nuovo dispositivo Alert System, da ieri attivo nell’Unione Montana Valtrebbia-Valluretta. Il siste-ma, nel dettaglio, permetterà all’amministrazione di avvisare, con una telefonata automatica e un messaggio vocale registrato dal sindaco con le indicazioni di emergenza, ogni utente con te-lefono fisso o cellulare, in base all’elenco telefonico (i cellulari sono già registrabili nel sistema, tramite un modulo online). Alert System, realizzato da Comunica Italia srl, è attivo, per ora, solo nell’Unione Montana Valtreb-bia-Valluretta, cioè nei comuni di Travo, Bobbio, Zerba, Ceri-

gnale, Ottone, Piozzano, Corte Brugnatella e Coli. È, in ogni caso, la prima sperimentazione di questo tipo nel piacentino: “finalmente abbiamo un pro-dotto che riteniamo possa dare risposte efficaci in caso di allar-me” spiega il presidente dell’U-nione, Lodovico Albasi. Alert System, a fronte di un investi

mento di 15mila euro annui, consentirà di effettuare 200mila chiamate all’ora (più di 7000 al minuto). L’utilizzo del sistema sarà co-munque graduale e sarà accom-pagnato dalla partecipazione della popolazione “faremo in-contri pubblici in ogni Comune per illustrare questo sistema” spiega ancora Albasi, che ag-giunge “i nostri Comuni si sono presi l’impegno di finanziare questo strumento, ma speriamo di avere un sostegno anche da altri enti come la Protezione Ci-vile”. Alert System dovrebbe, nei prossimi mesi, estendersi all’U-nione Valnure-Valchero ed an-che alla città di Piacenza.

r.m.

In questa scelta, il medico ha un ruolo fondamentale; la presa in carico di una donna che decide di sottoporsi ad una interruzione volontaria di gravidanza va oltre la metodica tradizionale. Anche per il medico, nel senso che non sempre accetta di eseguire ma-terialmente l’aborto. In Italia la percentuale dei medici obiettori di coscienza arriva al 70%, con punte anche del 90, soprattutto negli ospedali del sud. Nell’Asl di Piacenza su 20 medici gi-necologi, 14 sono obiettori, il 70%, confermandosi la provin-cia della regione con la percen-tuale più alta. Quella con il va-

lore più basso è l’Asl di Parma. “Bisogna domandarsi che ruolo ha il medico – spiega la dott.ssa Molinaroli – quello di eseguire l’intervento e di certificare il fatto che una donna abbia moti-vazioni valide per interrompere la gravidanza. Ha il dovere di valutare insieme a lei quali sono gli ostacoli per il proseguimento e anche l’eventuale superamen-to. Quello del medico è un ruo-

lo che va al di là di quello che normalmente gli attribuiamo. Questa è una situazione in cui si ci interfaccia con la donna in un relazione di presa in carico che va al di là delle norme”. Per un medico decidere di non praticare un aborto è prima di tutto una questione morale, ma non solo, un lavoro che impe-gna sotto tutti i punti di vista: “Dover affrontare questa situa-zione negativa impegna molto sotto tutti gli aspetti – conferma Molinaroli – ed è emotivamente pesante. Non è così facile conti-nuare a fare questo lavoro”. A Piacenza il numero delle don-

ne che si rivolgono al consulto-rio per la certificazione relativa alla pratica dell’interruzione vo-lontaria è molto alto; il servizio offerto vuole mettere al centro la donna con offerte e garanzie particolari. La donna viene ascoltata dall’o-stetrica che la rivede dopo un paio di giorni per capire a fondo esigenze ed urgenze del singolo caso. Dopo il primo counseling

sarà il medico a visitarla dopo 7 giorni nel pieno rispetto della tempistica imposta dalla legge. “Un altro valore importante – conclude – è l’interfaccia con i servizi sociali del Comune e con la psicologa; capita che ci sia-no persone che abbiano bisogno di qualcuno che le aiuti a diri-mere gli aspetti più confusi. E’ un aiuto importante, credo che il servizio che riusciamo a ga-rantire sia il massimo dal punto di vista sanitario e di assistenza per le donne che si rivolgono a noi”. (Il servizio completo su www.zerocinque23.com)

“Nessuna donna è lasciata sola, a Piacenza il servizio è notevolesia dal punto di vista sanitario che di assistenza psicologica”

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Corriere Padano 11 febbraio 2016

4 ATTUALITÀ

“A giugno deciderò se ricandi-darmi o meno”. Queste le pa-role pronunciate dal sindaco Paolo Dosi qualche settimana fa subito dopo essere stato di-messo dall’ospedale a seguito del malore che lo ha colpito il 6 dicembre. Una dichiarazione che, gioco forza, ha smosso non pochi appetiti, in particolare nel Partito Democratico che conta anche nel 2017 di far sua per la quarta volta consecutiva (dopo i due mandati di Reggi e uno di Dosi) la partita delle elezioni Comunali. Anche se ufficial-mente si attenderà di conoscere le riflessioni del primo cittadino, (che dovrà misurare la sua tenuta psicofisica nell’ottica di arriva-re fino al 2022), la sensazione è che nel Pd si stia già facendo i conti concretamente con il dopo-Dosi, quanto meno che si stia pensando a un adeguato piano B. Il terreno su cui i democratici si trovano oggi a ragionare al loro interno è disseminato di ostaco-li. Le evidenti lacerazioni che si osservano a livello nazionale si riflettono anche a livello piacen-tino. Sotto l’ombra del Gotico si scontano gli strascichi di un’ir-risolta faida interna che affonda le origini fin dalle primarie per le Comunali del 2012 e che poi è passata anche attraverso due congressi e le elezioni Regionali del novembre 2014. Da una par-te i “renziani” della prima ora, l’attuale maggioranza, che oggi hanno nei due consiglieri regio-nali Gianluigi Molinari e Katia Tarasconi e nel segretario pro-vinciale Loris Caragnano, oltre al solito regista occulto Roberto Reggi, gli uomini forti del par-tito in questo preciso momento; dall’altra ci sono i fedelissimi del potente sottosegretario all’e-conomia Paola De Micheli, tra cui l’assessore regionale Paola Gazzolo e il parlamentare Marco

Il sindaco a giugno scioglierà la riserva sulla sua ricandidatura. Nel frattempo nel Pd si sta pensando a un adeguato piano B

Bergonzi, che costituiscono l’ala vicina all’ex segretario Pierluigi Bersani. Due fazioni che oggi faticano a parlarsi nonostan-te proprio in questo periodo di registrino prove di disgelo in ottica elezioni Comunali 2017. Si diceva degli appetiti: i ben informati parlano di ambizioni nemmeno troppo nascoste da parte di due assessori comuna-li, Giorgio Cisini (Lavori Pub-blici e Sport) e Stefano Cugini (Welfare). I due nomi pare però non convincano appieno e allora ecco che si sta cercando una fi-gura che, almeno in questa fase, possa mettere d’accordo le due fronde litigiose. Si vocifera di Christian Fiazza, oggi presiden-te del Consiglio comunale, ma il discorso pare davvero ancora agli albori. Anche perché prima,

nella primavera 2016, c’è un’al-tra partita importante, quella che si gioca a Fiorenzuola (il secon-do Comune più importante della provincia), storicamente elezio-ne che dà il termometro di quel-lo che potrebbe accadere anche l’anno dopo. E anche lì in Val-darda, con più d’un candidato e le primarie in vista, per il Pd non mancano le noci da rompere.

Incognite che vanno risolte no-nostante dall’altra parte della barricata, nel centrodestra pia-centino, le cose sembrano an-dare ancora peggio. Il progetto Forza Italia non decolla, Fratelli d’Italia non pare avere troppo fiato. Di piani operativi al mo-mento non se ne parla. Qual-cuno in questi giorni ha fatto il nome dell’ex questore Michele

Rosato, ma poi sembra essere tornato in soffitta. Chi può re-clamare qualcosa, ed è forse la volta buona, è la Lega Nord che potrebbe certamente candidarsi come forza perno di un’eventua-le coalizione di centrodestra, ma anche in questo caso occorrerà capire come vanno le cose a li-vello nazionale e i responsi delle amministrative di quest’anno. Nel centrodestra dunque la sen-sazione è che si capirà qualcosa di più solo dopo l’estate.

Intanto sale l’attesa invece di co-noscere e capire come si muove-rà il Movimento 5 Stelle. Dopo aver fatto il proprio esordio in Consiglio comunale ormai quat-tro anni fa, è verosimile che i pentastellati presentino un pro-prio candidato.

Comune, toto candidati Si pensa già al dopo-Dosi

Tra i papabili si fanno i nomi degli attuali assessori Giorgio Cisini e Stefano Cugini. Ma il nome che saprebbe mettere d’accordo le due fronde litigiose del partito potrebbe essere quello di Christian Fiazza

Sforza Fogliani: “Ueun cappio e un incubo”“L’Unione Europea è vissuta come un cappio e un incubo”. Lo sostiene Corrado Sforza Fogliani, presidente nazionale del-le banche popolari (Assopopolari) e presidente della Banca di Piacenza in un’articolata intervista a cura di Goffredo Pistelli pubblicata sul quotidiano Italia Oggi. “L’Europa attuale - spiega l’avvocato Sforza Fogliani - è diventata un’istituzione di bu-rocrati completamente staccati dalla realtà e i politici tengono spesso conto solo delle esigenze degli stessi burocrati che, per continuare a mantenere il proprio potere, devono arrovellarsi su regolamentazioni che di fatto poi portano a risultati ben peggiori dei propositi ufficiali. È così: la burocrazia deve sempre inven-tarsi qualcosa per mantenersi al potere”. E prosegue: “Spesso penso a mio padre che, quando si trovava di fronte a qualche dif-ficoltà di diritto interno, diceva: “Speriamo nell’Europa”. Oggi ritengo che tutte le persone che hanno creduto nell’Europa nel Secondo Dopoguerra del secolo scorso, a cominciare dai padri fondatori dell’Europa come De Gasperi, Schuman e Adenauer, si rivolteranno nella tomba”. E sulla vicenda delle banche: “Per salvare queste banche e i loro clienti, il sistema bancario era pronto a intervenire con il Fondo interbancario e a provvedere, con mezzi messi a disposizione esclusivamente dalle banche, a risanare queste situazioni. L’Unione Europea si è opposta so-stenendo che si sarebbe trattato di un aiuto di Stato ma perché il Fondo interbancario ha, nel suo consiglio di amministrazione, un rappresentante della Banca di Italia, che esercita in sostanza una funzione di controllo, e perché questo Fondo è previsto da una legge dello Stato. Mi sembrano argomenti speciosi, di ben poco conto”. Pessimista, l’avvocato, anche sullo Stato moder-no: “Lo Stato ha rappresentato un’istituzione positiva quando era in grado di svolgere quelle funzioni che gli sono proprie, ad esempio l’amministrazione della giustizia, la difesa e altre sempre di carattere generale. Oggi, purtroppo, la situazione è però completamente cambiata e lo stesso Stato non appare più in grado di svolgere le sue funzioni o, quando lo fa, le svolge malamente. Il problema, ancora una volta, è che l’oppressione fiscale, a cui siamo sottoposti oggi, è veramente esagerata: che incentivo possiamo avere a lavorare e produrre se lo Stato come minimo ci toglie il 60-70% del nostro reddito? Le dico di più.Inizio a essere critico anche nei confronti del funzionamento dello Stato liberale in quanto tale, perché oggi la politica non svolge più quella funzione di rappresentanza che le è propria”.

L’intervista completa sul sito www.corrierepadano.it(Nelle foto, in alto l’avvocato Sforza Fogliani, qui sopra, da si-nistra, De Gasperi, Schuman e Adenauer)

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5Corriere Padano

SCUOLA E FORMAZIONE

Diplomati italiani, generazione “smart” Lo rivela un’indagine effettuata da AlmaDiploma su oltre 40 mila studenti nel 2015: giovani concreti, determinati e consapevoli

Istituto Marconi, una nuova scuola media

a PiacenzaDa alcuni anni l’offerta formativa della nostra città è stata arricchita dall’avvio di una nuova scuola media che, con numero di iscritti crescente di anno in anno, sta funzio-nando presso la Scuola Privata “Istituto G. Marconi” (via Cortesi, 20).Il corso, riconosciuto “Paritario” con D. M. n. 176 del 25 giugno 2010, consente agli alunni di acquisire titoli del tutto equivalenti alle scuole statali. Il piano di studi, strutturato sui programmi ministeria-li, viene arricchito con ulteriori argomenti, per meglio

rispondere alle nuove sfide culturali e formative.Le famiglie hanno la pos-sibilità, in quest’offerta formativa, di condividere un percorso fondato sulla perso-nalizzazione del programma di studi, sulla costruzione delle competenze di lavo-

ro, sull’utilizzo di tecnologie in linea con i tempi, sulla dimensione internazionale che prevede degli insegnamenti in lingua inglese. La flessibilità, prevista dalla normativa, permetterà solu-zioni organizzative che tengano conto delle esigenze delle famiglie come lezioni distribuite su cinque giorni con il sabato libero; orario lungo; assistenza pomeridiana nello studio; servizi durante il periodo estivo; potenziamento e tutoring individuale per l’intero anno scolastico; possibilità di partecipare ad attività aggiuntive finalizzate alla cono-scenza di sé, all’autostima, all’acquisizione delle compe-tenze comunicative e relazionali.L’alunno, di cui verranno rispettati i tempi d’apprendimen-to, sarà al centro di ogni progetto formativo e verrà aiutato a crearsi un proprio metodo di studio al fine di facilitare l’acquisizione delle nozioni a lui indispensabili per il pro-seguimento degli studi. I docenti, di consolidata esperienza, guideranno gli allievi in costante dialogo e confronto con le famiglie, consapevo-li di quanto la coerenza e la condivisione siano fondamen-tali per il raggiungimento degli obiettivi fissati.La flessibilità organizzativa ed il numero contenuto di allievi per classe costituiranno condizioni assicurate per rispondere anche alle esigenze di giovani con disturbi spe-cifici di apprendimento che potranno inoltre essere seguiti da personale specializzato.

Una generazione di diplomati con caratteristiche molto specifiche: giovani concreti, determinati e consapevoli che il loro futuro di-pende in prima istanza dalle loro scelte e dal loro impegno, nel-lo studio così come nel lavoro. In altre parole, una generazione “smart” e tutt’altro che “choosy”. Lo rivela un’indagine di Alma-Diploma che ha coinvolto circa 40 mila diplomati a luglio 2015, appartenenti a circa 250 Istituti scolastici, in particolare di Lazio, Lombardia, Emilia Romagna, Li-guria e Toscana. Come emerge dalla lettura atten-ta dei dati si tratta di studenti che hanno le idee chiare su se stessi e sulle esperienze importanti che devono compiere, ma che quan-do sono chiamati a scegliere sul loro futuro sono colpiti ancora da incertezze e pentimenti. Da qui la necessità più volte rilevata da AlmaDiploma e AlmaLaurea di investire su corrette politiche di orientamento e di diritto allo stu-dio. La mancanza di queste politiche permette al contesto famigliare di provenienza di esercitare an-cora oggi un ruolo rilevante sulle scelte formative e professionali dei giovani determinando così la cristallizzazione di fattori che rap-presentano un freno alla valoriz-zazione del capitale umano e alle

esigenze di crescita e innovazione del Paese. I giovani sono “smart” perché: 1) riconoscono l’importanza del life-long learning, ossia la necessi-tà di formarsi per tutta la vita; 2) a scuola si impegnano per ri-spettare i tempi e ottenere buoni voti; 3) svolgono stage ed esperienze internazionali, grazie alla scuola o su iniziativa personale. E se pos-

sono non hanno timore di girare il mondo per inseguire i loro sogni, incontrare maggiori opportunità lavorative e arricchirsi a livello professionale e personale; 4) sono esperti internauti, naviga-no abitualmente su internet; 5) sono attivi su più fronti: non temono di impegnarsi nel lavoro, praticano attività sportive, si de-dicano a volontariato e ad attività

culturali; sono aperti alle novità e attratti dalle esperienze che li ren-dono dinamici e dotati di un buon senso critico; 6) valutano con obiettività pro e contro del mondo della scuola. Analizzando le percezioni dei di-plomati, attraverso il percorso Al-maOrièntati, emerge che i giovani attribuiscono un grande valore alla formazione a tal punto che per la maggioranza degli studenti è ne-cessario continuare a formarsi per tutta la vita (76%), consapevoli del fatto che il life-long learning aumenta le loro opportunità occu-pazionali (68%). Anche in merito ai loro punti di forza non hanno dubbi. Tra gli aspetti in cui i giovani si identificano maggiormente emer-gono l’importanza riconosciuta al lavoro come esperienza per la realizzazione personale (l’83% ci si identifica “molto” o “moltissi-mo”) e la consapevolezza che con l’impegno personale si possono raggiungere buoni risultati scola-stici (83%). A questi elementi si aggiunge l’interesse nei confronti del viaggio, all’81% dei giovani “piacerebbe girare il mondo”: i più lo ritengono infatti un’esperienza molto positiva e ad alto valore ag-giunto che li porta a fare esperien-ze diverse (73%) e a comprendere maggiormente le regole degli am-bienti in cui si trovano (82%).

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Il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Pado-an sarà l’ospite di prestigio al Congresso di Confcooperative Piacenza, previsto il prossimo 15 febbraio presso la Sala de-gli Arazzi al Collegio Alberoni. Padoan parteciperà al mattino alla parte pubblica dedicata al tema “Ci stiamo a fare la nuo-va Italia?” che prevede anche gli interventi del presidente di Confcooperative Maurizio Gar-dini, di Giuseppe Guerini, di Carlo Piccinini, di Paolo Ventu-ri e del presidente di Confcoope-rative Emilia Romagna France-sco Milza. “Ci fa enormemente piacere avere al nostro congres-so una personalità così impor-tante – ha affermato Milza – il ministro ha voluto subito appro-fondire e conoscere da vicino il mondo della cooperazione, at-teggiamento che non possiamo che apprezzare”. La presenza del ministro dell’Economia è stata resa possibile grazie alla determinante collaborazione del sottosegretario piacentino Paola De Micheli – a cui sono andati i ringraziamenti del presidente di Confcooperative - da sem-pre vicina e attenta alle istanze

Ospite all’assemblea di Confcooperative del 15 febbraio all’Alberoni. Il documento programmatico di mandato condiviso da tutti gli associati

del mondo della cooperazione piacentina. “Il ministro dell’E-conomia Padoan ha accolto con piacere – ha spiegato la De Mi-cheli – l’invito a Piacenza. La sua presenza al Congresso pro-vinciale di Confcooperative è un importante segnale di attenzione verso il nostro territorio e verso il mondo della cooperazione, fondamentale per la tenuta so-ciale del Paese negli anni della crisi e ora artefice della ripresa in atto. Voglio ricordare che questo Governo ha promosso importanti provvedimenti a so-stegno delle imprese cooperati-ve, tra questi il contenimento al 5 % dell’aliquota Iva per la coo-perazione sociale”. Il congresso provinciale di Confcooperative si tiene dopo un percorso di av-vicinamento che ha visto diverse tappa e la partecipazione attiva di tutti i cooperatori associati, i veri protagonisti di ogni azione votata allo sviluppo. Nell’ulti-mo incontro, tenutosi presso la nuova sede di Confcooperative in viale Sant’Ambrogio 19, alla presenza del presidente Milza, del direttore Nicoletta Corvi, di svariati consiglieri provinciali e di circa una quarantina di coo-

peratori in rappresentanza delle coop associate, si è sviluppato un confronto franco e costrutti-vo incentrato sui temi contenuti nel documento programmatico nazionale di Confcooperative e finalizzato a stendere in maniera collegiale il manifesto program-matico del quadriennio 2016-2020. Tra i vari temi toccati, il documento fa riferimento alla necessità di individuare il mo-dello associativo di rappresen-tanza migliore, a partire dall’Aci (Allenza cooperative italiane); di predisporre un nuovo modello organizzativo che abbia caratte-ristiche di governance compati-bili con i processi istituzionali

che sono in atto in questa epoca storica; di aprire un nuovo ciclo di sviluppo imprenditoriale a beneficio dello sviluppo stesso delle cooperative associate (in-novazione, internazionalizzazio-ne, produttività); e di insistere sul concetto della qualità e della legalità all’insegna del rispet-to delle norme valorizzando gli esempi di buona cooperazione. “Il confronto è stato per me un momento molto particolare – ha riconosciuto il presidente Milza – E’ la prima volta che si sceglie di condividere in ma-niera collegiale il documento programmatico di mandato. E’ il segnale che Confcooperative

Per “Fare la nuova Italia” arriva il ministro Padoan

Milza: “Investiamo su questo modello di partecipazione attiva. Orgogliosi della presenza del ministro, segnale importante. Prevista la tavola rotonda “Ci stiamo a fare la nuova Italia?”

Nella foto in alto il ministro Pier Carlo Padoan. Al centro una riunione di avvicinamento al congresso di Confcooperative

CONGRESSO CONFCOOPERATIVE

intende continuare ad investire su questo modello di partecipa-zione attiva da parte di tutti gli associati”. Appuntamento dun-que lunedì 15 febbraio, dalle ore 10.30, presso la sala degli Arazzi della Galleria Alberoni. Dopo la relazione del presidente Milza, prevista alle 11, e il salu-to delle autorità, si terrà la tavola rotonda “Ci stiamo a fare la nuo-va Italia?” con gli interventi del ministro Pier Carlo Padoan, del presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, del presiden-te di Federsolidarietà Giuseppe Guerini, del presidente di Feda-gri Emilia Romagna Carlo Pic-cinini, del direttore A.I.C.CO.N.

Paolo Venturi e del presidente di Confcooperative Emilia Roma-gna Francesco Milza. Coordina Anna Manca della Commissio-ne Dirigenti Cooperatrici. Nel pomeriggio, dalle 14, la parte di assemblea riservata ai delegati che prevede, tra l’altro, l’ado-zione del nuovo testo di Statuto sociale, le relazioni dei gruppi di lavoro, l’elezione degli organi sociali provinciali e dei delegati all’assemblea regionale e a quel-la nazionale.

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Confcooperative, con l’assem-blea del 15 febbraio prossimo, è chiamata al rinnovo delle ca-riche provinciali e il presiden-te Francesco Milza, dopo due mandati alla guida della con-federazione delle cooperative “bianche”, cederà il testimone. Presidente Milza, partiamo da questo congresso.“L’abbiamo impostato sui con-tenuti: una serie di riunioni preparatorie, molto partecipate dagli associati, porteranno nel giorno dell’assemblea a redige-re un documento programmatico che verrà consegnato al gruppo dirigente con le linee-guida per il prossimo mandato. Quattro i temi strategici affrontati: l’al-leanza delle cooperative; un nuovo modello organizzativo legato anche ai nuovi assetti isti-tuzionali che vanno delineandosi (vedi le tre Camere di Commer-cio di Piacenza, Parma e Reggio Emilia che annunciano l’inizio di un percorso comune per arri-vare alla costituzione di un unico ente camerale); un nuovo ciclo di sviluppo imprenditoriale che individua aree di crescita e nuovi modelli cooperativi (ad esempio le cooperative di comunità e le cooperative di utenti) mettendo al centro la persona; l’autentici-tà cooperativa e la legalità”.Il tema dell’alleanza tra cen-trali cooperative (Confcooper-tive, Legacoop, Agci) lo state affrontando per attenuare la crisi di rappresentanza che oggi riguarda un po’ tutti? “Sì, è un problema che riguarda tutti i soggetti che rappresentano qualcuno. Dai partiti politici al sindacato alle organizzazioni di categoria: tutti si stanno interro-gando ma, secondo me, facendo ben poco.”In questo percorso verso l’uni-tà della rappresentanza, però, Confcooperative e Legacoop partono da due posizioni di-verse: la prima da una rappre-sentanza fortemente radicata sul territorio, la seconda tesa a una riorganizzazione cosid-detta di area vasta. Come si

Il presidente uscente di Confcooperative: “Quattro i temi strategici per il prossimo mandato: l’Alleanza delle cooperative; un nuovo assetto organizzativo; nuove forme cooperative; autenticità e legalità”

conciliano queste due visioni?“Abbiamo due storie diverse: la Lega organizza coop medio/grandi, in Confcooperative vi-vono piccole/medie realtà con necessità diverse. Di conseguen-za il ruolo dell’organizzazione è diverso. Ma le due cose non sono inconciliabili. Bene l’uni-tà politico-amministrativa ma dobbiamo anche mantenere quei presidi territoriali che devono garantire continuità di relazione. Perché la cooperazione, non di-mentichiamolo, nasce sul terri-torio e per il territorio”.Il territorio, appunto. Vi sono già esempi di collaborazione tra cooperative di centrali di-verse?“Abbiamo esempi in ambito so-ciale, tra cooperative di tipo B, in cui si è lavorato insieme. E sul tema dell’abitare, con buo-ni risultati, dalla collaborazione tra Concopar e Indacoo. Poi, a livello generale, a Piacenza il rapporto in termini politici tra Legacoop e Confcooperative funziona a meraviglia, con scel-te strategiche condivise sui vari tavoli istituzionali. Allo stato non vedo difficoltà di percorso”.L’individuazione di nuovi mo-delli di sviluppo è una strada

tracciata?A livello nazionale è attivo un apposito dipartimento, il dipar-timento sviluppo, con funzioni di monitoraggio e regìa. Alcune aree di intervento registreranno una evoluzione: l’ambiente o il welfare, per esempio, e su que-ste aree la cooperazione dovrà dispiegare un intervento più integrato e infrasettoriale. Svi-luppo che passa anche attraverso modelli che cambiano con idee nuove anche legate alla sharing

economy, attraverso nuove for-me e prassi di condivisione e di collaborazione”.Per tornare al processo in corso nelle Camere di Com-mercio, come vede il fatto che la cooperazione venga tenuta

ancora, in parte, ai margini?“Oggi ci sono tutti i presupposti per cui la cooperazione debba entrare, ed entri, nella giunta della Camera di Commercio di Piacenza, così come avviene già a Reggio Emilia. La cooperazio-ne lo merita, i tempi ormai sono maturi. Ricordiamoci che l’a-zienda con il più alto numero di addetti, in provincia di Piacen-za, alla fine è una cooperativa”In questi anni, parlando di organizzazione, è stato avvia-

to un grande cambiamento nell’associazione, dove vuole arrivare ora Confcooperative? E’ il tempo dell’innovazione?“Gli ultimi otto anni hanno ri-costituito il dialogo – intenso, proficuo – con la base associa-tiva, dialogo foriero di nuova progettualità. Oggi non basta più la sola rappresentanza poli-tico-sindacale, l’organizzazione deve farsi motore propulsivo di iniziative economiche, sen-za naturalmente ingerire nelle scelte delle singole cooperative, bensì mettendo al loro servizio il nostro know how. Si tratta di promuovere un modello ag-gregativo sull’esempio della rete di imprese che lavorano intorno al marchio Grana Pada-no e del consorzio ConsiCopra. Il prodotto va ‘costruito’ e alle imprese è necessario indicare la strada giusta. I numeri in questi otto anni ci hanno dato ragione poiché hanno premiato questo modello aggregativo”.Siete l’associazione di catego-ria che è cambiata maggior-mente in questi anni rispetto alle altre. L’immobilismo si ripercuote sul sistema?“Io, da buon motociclista, so-

Milza: ‘Lascio un’organizzazione in salute Ora un modello di sviluppo del territorio’

A CURA DELLA REDAZIONE

Nella foto al centro il presidente uscente di Confcooperative Piacenza Francesco Milza. A lato il simbolo dell’Alleanza delle cooperative

gior ragione oggi che andiamo a confrontarci con altri territori. Occorre decidere: puntiamo sul sistema agroalimentare? Come lo caratterizziamo? Non vedo il modello. La storia della coppa di Parma promossa dalla Regione, ad esempio, è un falso problema. La colpa è nostra, non sappiamo valorizzare i nostri prodotti, non siamo capaci di fare marketing territoriale. Non sappiamo nean-che scegliere su quali eccellenze puntare”.Bilancio di Expo? Ci avevate creduto, è servito?“Vorrei saperlo anch’io. Ho condiviso il modello: lavorare tutti insieme per un obiettivo è il percorso che dobbiamo fare. Poi c’è stata qualche scivolata, l’ottima visibilità data a Piacen-za è buona cosa ma non basta. Manca il passaggio relativo alla ‘costruzione’ del prodotto, non abbiamo ancora i dati del ritorno alle aziende coinvolte, i contatti, i risultati in termini di vendite. Staremo a vedere”.Cosa consegna al prossimo presidente?“Una organizzazione sana, an-che dal punto di vista econo-mico, che è cresciuta in modo considerevole. Nonché la consa-pevolezza della necessità di una visione strategica per gli anni a venire”.

CONGRESSO CONFCOOPERATIVE

stengo che se ti fermi cadi, devi essere sempre in costante movi-mento, soprattutto in situazioni mobili e dinamiche come quelle verificatesi in questi ultimi anni. L’immobilismo, caratterizzante il ventennio 1995-2015, è fini-to”. Esiste, non c’è dubbio la que-stione legalità. Come contene-re la zona grigia che confina con l’illegalità? “Un paradosso: si può arginare rendendo più difficile fare co-operazione. La cooperazione è un modello democratico e come tutti i modelli democratici ha delle fragilità. Il primo punto su cui lavorare è la sensibilità ver-so i soci, l’obbligo di garantire partecipazione. Dove c’è parte-cipazione certi fenomeni restano circoscritti. Dobbiamo riportare la governance dentro il momen-to assembleare. E puntare a una serie di verifiche e di controlli più attenta”Torniamo alla stretta attuali-tà: ci sono progetti di recupe-ro delle aree dismesse. Quello della Baia di San Sisto e dell’ex consorzio agrario sembrano in competizione… cosa ne pensa?“Non è questo il punto, il pro-blema è che serve una strategia complessiva di un territorio, non solo di tipo urbanistico, che si-gnifica promuovere l’interesse generale. Altrimenti interventi di questo tipo soddisfano sol-tanto gli interessi del proponen-te. Ma questo è il ruolo della politica, ci vuole un modello di sviluppo del territorio. A mag-

“In questi otto anni abbiamo ricostituito il dialogo con la base associativa, dialogo foriero di nuova progettualità”

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Innovazione, vicinanza al ter-ritorio e nuove sinergie tra le associate sono le strategie che Confcooperative Piacenza in-tende sviluppare nel prossimo quadriennio (2016-2020). Del nuovo modello organizzativo e di priorità future della Centra-le cooperativa piacentina – che associa 108 cooperative per un fatturato di oltre 305 milioni di euro e 5.300 soci – si parlerà lunedì 15 febbraio in occasione del Congresso di Confcooperati-ve, a cui parteciperà il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan. L’appun-tamento si svolgerà nella Sala degli Arazzi del Collegio Albe-roni; il rinnovo della presiden-za e dei membri del Consiglio provinciale di Confcooperative saranno preceduti, in mattinata, dall’inaugurazione della nuo-va sede della Confederazione piacentina, situata oggi in via-le S.Ambrogio 19. ‘Durante il Congresso provinciale, con-segneremo agli eletti il nuovo Documento programmatico di Confcooperative, scaturito dal lungo percorso partecipato che ha coinvolto, in questi mesi, tutte le cooperative associate

Il direttore di Confcooperative: “Tra le iniziative un progetto sulla cooperazione sportiva, la partecipazione all’Urban Hub e il nuovo laboratorio We Coop”

e che si è tradotto nella stesura delle linee guida del quadriennio 2016-2020’, afferma il direttore di Confcooperative, Nicoletta Corvi. L’iter proseguirà con il Congresso regionale di Confco-operative Emilia Romagna – nel mese di aprile - e terminerà a maggio con il Congresso nazio-nale. ‘La partecipazione – ag-giunge il direttore - è alla base del modello cooperativo: è solo dopo il confronto con i soci di ogni singola realtà provinciale che giungeremo alla stesura del-le linee programmatiche future della Confederazione naziona-le’. Titolo del Congresso pia-centino sarà ‘Ci stiamo a fare la nuova Italia?’ e la partecipazione del Ministro Padoan valorizzerà

il ruolo della cooperazione come modello di sviluppo imprendi-toriale: ‘La presenza prestigio-sa del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan rappresenta un riconoscimento importante al modello cooperativo - che ha resistito alla crisi meglio di ogni altra forma di impresa -, e al ruolo che Confcooperati-ve sta esercitando sul territorio nazionale’, ricorda il direttore Corvi, che sottolinea a tale pro-posito l’impegno contro le ‘co-operative spurie’ (attraverso la raccolta firme per la legalità, il controllo capillare sui territori e la premialità di comportamenti virtuosi). ‘Dal confronto con le nostre associate è emersa l’esi-genza di coniugare il rapporto

di vicinanza con i soci con l’ot-timizzazione di alcune funzioni in forma aggregativa, attraverso una progettualità innovativa, ca-pace di coinvolgere più ambiti (produzione e lavoro, welfare e social housing) e di sviluppare – aggiunge Corvi - nuove reti di cooperazione, (dando im-pulso anche alle cooperative di professionisti)’. Sono numero-se le iniziative che si muovono in questa direzione: ‘A marzo coinvolgeremo le società sporti-ve dilettantistiche in un progetto

Corvi: “Il futuro è: coop giovani e nuove sinergie”

CONGRESSO CONFCOOPERATIVE

sorzio di cooperative sociali, Sol.Co Piacenza. A breve verrà aperto, infine, lo sportello della cooperativa Gens, che offre ai soci prodotti di sanità integrativa, assicurativi, energetici, tutela e consulenza in risposta ai molteplici bisogni dei soci e delle loro famiglie.

Nuova sede: “Servizi innovativi in un ambiente integrato”Lunedì 15 febbraio insieme al Congresso provin-ciale di Confcooperative, si svolgerà l’inaugura-zione della nuova sede della Centrale cooperativa piacentina. L’appuntamento è in programma alle 9:30 in Viale S.Ambrogio 19, alla presenza del Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. ‘Con la nuova sede unitaria abbiamo raggiunto un traguardo importante che consentirà a Confco-operative di migliorare i servizi alle associate e di offrirne di nuovi in un ambiente unico e integrato’, afferma il direttore Nicoletta Corvi che aggiunge: ‘La nuova sede risolve le precedenti problematiche legate alla carenza di spazi e alla loro segmentazione e offre l’opportunità di svilup-pare un confronto diretto con le nostre associate e di velocizzare decisioni e dinamiche interne’. La nuova palazzina - di colore rosa e di recente costruzione – ospita su tre piani la sede istituzio-nale di Confcooperative, gli uffici di Unioncoop (Centro servizi amministrativi), l’ente formativo Irecoop, la cooperativa Aurora Domus e il Con-

sulla cooperazione sportiva al fine di sviluppare nuove siner-gie nella gestione di impianti e nuove partnership tra profes-sionisti dello sport’, aggiunge il direttore Corvi, che ricorda inoltre la valorizzazione della ‘cooperazione rosa’ e di quella giovanile: il 7 marzo a Bologna si terrà l’incontro ‘Governance e leadership al femminile’ con la testimonianza di trenta coo-peratrici donne e le riflessioni della professoressa Franca Can-toni dell’Università Cattolica di

Piacenza. Si aggiungono la par-tecipazione all’Urban Hub, In-dustrie Creative Innovative’ con il progetto BEB (Blue economy brain) sul recupero di materiali di scarto e il nuovo laboratorio ‘We Coop’ insieme all’Uni-versità Cattolica per sviluppare nuove forme di rete tra giovani cooperatori.

Nella foto in alto il direttore di Confcooperative Nicoletta Corvi

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SPORT

Corriere Padano è un settimanaleindipendente: pubblica ogni giovedìed è distribuito gratuitamentedirettamente dall’editore nella cittàdi Piacenza e nei comuni limitrofiattraverso espositori posti nei luoghidi aggregazione e passaggio.

Direttore responsabile: Giuseppe De Petro.

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GIANCARLO TAGLIAFERRI

Primo spareggio salvezza del girone di ritorno per il Pro Pia-cenza. I rossoneri saranno impegnati nel prossimo turno con-tro la Giana Erminio, formazione che all’andata regalo’ a Viali il primo sorriso stagionale con la vittoria esterna sul terreno di Gorgonzola. Come nel girone ascendente il Pro affronta la formazione allenata da Cesare Albe’ ancora all’asciutto di vit-torie: un solo punto racimolato in mezzo a tre sconfitte mentre ad inizio campionato furono i pareggi con Pordenone e Reg-giana a muovere la classifica. Nonostante il rendimento non eccelso il margine sulla zona retrocessione rimane in linea con le aspettative della vigilia con la speranza che il quartetto Albinoleffe-Mantova-Lumez-zane-Renate continui con il passo rallentato avuto nelle ultime cinque uscite nelle quali solo il Renate e’ riuscito a portare a

casa i tre punti (in due occasioni). La sfida con la Giana rappresenta dunque la prima occasione che il Pro Piacenza per cercare di allungare ulteriormente in graduatoria ed affrontare i prossimi scontri diretti con un mag-gior margine di sicurezza; certamente le ultime uscite hanno confermato gli imbarazzi offensivi della formazione di Viali capace di segnare nel girone di ritorno solo due reti in quattro partite mentre le assenze di Rieti, Sall, Bini e Piana hanno compromesso in parte la tenuta difensiva con sette reti subite nell’ultimo mese. La Giana Erminio e’ formazione che in tra-sferta ‘ gia’ stata capace di quattro vittorie e 15 punti portati a casa con un rendimento che nelle ultime sei uscite lontano da Gorgonzola l’ha vista primeggiare tre volte sui campi di Salo’, Lumezzane ed Albinoleffe; attenzione massima al nuo-vo modulo 3-5-2 con il redivivo Cogliati e Gasbarroni perico-li principali per la difesa rossonera senza dimenticare come all’andata le ali Augello a sinistra e Perico a destra fecero per lunghi tratti soffrire sia Calandra che Ruffini. Proprio il late-rale bresciano ha dimostrato di essere uomo importante per creare gioco e velocita’ sulle fasce; l’ex Castiglione dimostra di trovarsi meglio quando puo’ dedicarsi alla manovra offensi-va , percio’ non e’ da escludere che Viali possa riproporre un 3-4-1 con Ruffini e Cardin esterni di centrocampo e Rantier a muoversi dietro la coppia Alessandro-Orlando. Il centravanti proveniente dall’Ischia, alla sua prima rete piacentina contro il Cittadella, sembra gia’ integrato a dovere nella squadra e pur essendo il classico bomber da 20 reti a stagione ha evidenziato buone doti tecniche unite alla fisicita’ necessaria a creare que-gli spazi e tempi per gli inserimenti dei centrocampisti e delle mezze punte, vitali per permettere una maggiore finalizzazio-ne della manovra.

Girone di ritorno, obiettivo vittoria per il Pro Piacenza

I rossoneri saranno impegnati nel prossimo turno contro la Giana Erminio

CONGRESSO CONFCOOPERATIVE

Sol.Co, vent’anni di cooperazione sociale

Il Consorzio di cooperative so-ciali Sol.Co. Piacenza è stato costituito il 19 aprile 1994 e riunisce 14 cooperative socia-li: 4 cooperative A (che realiz-zano servizi socioassistenziali per persone in condizione di svantaggio), 9 cooperative B (che danno lavoro a persone che difficilmente troverebbero occupazione) e 1 cooperativa A/B (che svolge entrambe le attività). Come Consorzio, Sol.Co. ha sempre perseguito una mission volta a permettere alle singole imprese associate di re-alizzare più efficacemente le proprie finalità istituzionali, a cui si lega una costante tendenza verso l’innovazione che mira ad integrare volumi aziendali diver-si per poter reggere in maniera adeguata le sfide del mercato. Negli ultimi anni, a fronte della riduzione delle risorse prove-nienti dagli enti pubblici e alla necessità di aprirsi ad un ripen-samento in chiave propositiva dei servizi sociali, Sol.Co. Pia-cenza ha sentito sempre più la necessità di aprirsi all’esterno e di andare oltre i propri confini provinciali, aprendo nuove pos-

sibilità di lavoro anche in am-bito nazionale e transnazionale. La composizione interna del fat-turato (tra cooperative di tipo A e tipo B) denota la connotazione attuale del Consorzio, peculi-armente orientato ai processi di inserimento lavorativo, con più dell’80% del fatturato realiz-zato da cooperative di tipo B. In questo senso il sistema con-sortile, continua a dare risposte importanti alla comunità piacen-tina confermando la sua vocazio-ne all’inserimento dei soggetti svantaggiati, non solo attraverso regolari contratti di lavoro, ma anche attraverso lo strumento del tirocinio, come opportunità di conoscere il mondo del lavoro. Negli ultimi anni particolare ri-lievo sta assumendo l’attività dello Sportello piacentino del Consorzio Mestieri aperto pres-so la sede del Consorzio Sol.Co. Piacenza per dare una risposta an-cora più qualificata al bisogno di lavoro dei soggetti svantaggiati. Contrariamente a quello che an-cora tanti pensano, l’inserimento al lavoro di persone in condizio-ni di “svantaggio” (di tipo fisico, sociale e/o psico-relazionale)

non rappresenta necessariamente un costo per le finanze pubbliche, ma, al contrario, può costituire un vero e proprio “guadagno”. Recenti ricerche condotte in varie province del Nord hanno comparato i costi sostenuti dalle pubbliche amministrazioni per l’inserimento lavorativo di tali soggetti con i “ricavi “derivanti dalla mancata/ridotta erogazio-ne di sostegni economici ed il minor utilizzo dei servizi socio-sanitari da parte delle persone inserite. Ebbene, in base a tali computi, emerge un guadagno (risparmio netto) per il sistema della pubblica amministrazione, compreso tra 4.000 e 7.000 euro annui per lavoratore inserito. Tutto ciò senza considerare la ricaduta prettamente “sociale” di tali inserimenti, in termini cioè di miglioramento dei livelli di benessere dei soggetti coinvolti, delle loro famiglie e comples-sivamente di tutta la comunità. La virtuosità ed i risultati del nostro modello cooperativo, non vanno tuttavia considerati come scontati ed acquisiti per sempre. Dipendono innanzitutto dalla nostra capacità imprenditoriale

e dalla qualità dei servizi e degli inserimenti realizzati oltre che, ovviamente, dal contesto socio-economico di riferimento. Ma dipendono in maniera significa-tiva anche dai rapporti e dalle relazioni che si instaurano con le Pubbliche amministrazioni, con i soggetti del welfare locale e, più in generale, col tessuto so-cio-economico di riferimento. In questo senso il Consorzio inten-de sempre più assumere il ruolo strategico di soggetto aggrega-tore, facilitatore e promotore di alleanze tra una molteplicità di interlocutori istituzionali e della società civile, anche attra-verso le competenze ed abilità sviluppate nel settore dei bandi pubblici (finanziamenti comuni-tari, nazionali e regionali) che, per loro natura, presuppongono lo sviluppo di partnership e reti “miste“ e complesse. Tutte que-ste attività favoriscono l’incre-mento del “capitale sociale“ del territorio, innescando fondamen-tali processi di moltiplicazione delle risorse e dunque, in ultima analisi, delle opportunità per le persone più fragili e bisognose di tutela.

(r.m.) Un 2015 che ha visto l’attivazione di numerosi tirocini e alcuni percorsi con vou-cher per l’autoimprenditorialità attraverso il programma, co-finanziato dall’Unione Eu-ropea, Garanzia Giovani. Elena Busca (foto a destra), responsabile di sede di IRECO-OP Piacenza fa il punto sull’attività svolta nell’ultimo anno, con un’attenzione parti-colare a Garanzia Giovani, progetto che è stato gestito in collaborazione con Consorzio Mestieri:“da quando è partito il progetto, ab-biamo attivato diversi tirocini, per giovani inattivi fino ai 29 anni” spiega, aggiungendo “molti hanno avuto esito positivo, attraverso prolungamenti dei tirocini nelle stesse azien-de o con la firma di contratti”. Un’attività che ha coinvolto diverse cooperative, ma an-che alcune aziende private, che “si sono ap-poggiate a noi, in particolare per i tirocini” spiega Busca. Nell’ultimo anno sono stati attivati anche alcuni percorsi a voucher per la creazione di nuove imprese come spiega Busca “tre si sono già conclusi mentre due sono ancora in corso; inoltre abbiamo atti-vato percorsi di orientamento specialistico per giovani che volevano approfondire il tema dell’autoimprenditorialità”. Il progetto Garanzia Giovani sarà prolungato, precisa Busca “sicuramente almeno fino al giugno 2016” permettendo ancora a giovani “neet” (che non studiano e non lavorano) di usufru-

ire di tirocini (fino ai 29 anni) e interventi che ne favoriscano l’ingresso nel mondo del lavoro.IRECOOP, per i giovani, ha attivato anche altre iniziative, come percorsi di educazione cooperativa nelle scuole, “abbiamo tenuto tre percorsi al liceo Colombini e al campus agroalimentare Raineri-Marcora, su come i ragazzi vedono la cooperazione e come rea-lizzerebbero la propria impresa cooperativa”.Ma l’attività di IRECOOP non si riferisce solo alla formazione e inserimento nel mon-do del lavoro dei giovani: “le nostre attività” spiega ancora Busca “favoriscono l’inseri-mento di disoccupati, persone svantaggiate o con disabilità, attraverso finanziamenti della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con Consorzio Mestieri”. Partirà in queste settimane, ad esempio, un progetto con il Centro per l’Impiego di Piacenza, dal tito-lo “Interventi a favore dell’occupazione di persone in cerca di lavoro e inattive nel ter-ritorio piacentino” che, spiega Busca “attra-verso la collaborazione di ECIPAR, FORPIN e ISCOM, svolgerà attività di orientamento, formazione e tirocini, per favorire l’inclusio-ne lavorativa”. Infine, IRECOOP, incentiva anche attività di formazione sulla sicurezza sul lavoro, in particolare nella logistica, set-tore fondamentale della cooperazione pia-centina.

Giovani e lavoro, Busca (Irecoop): “Bene tirocini e autoimprenditorialità”

Il consorzio di coop sociali piacentino continua a dare risposte importanti alla comunità attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati

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PUBBLICITÀ

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VIVIPIACENZA

Danza, fari accesi su “Giselle” Terzo appuntamento con la Stagione di danza del Teatro Municipale di Piacenza: domenica 14 alle ore16, fari accessi sull’allestimento del Balletto di Maribor di “Giselle”, il balletto romantico di Adolphe Adam. La prima vera sintesi tra arti diverse, senza che una di loro tenda mai a prevalere: il libretto (la prima parte di Jules Henri-Vernoy de Saint-Georges, la seconda di Théophile Gautier), la coreografia (di Jean Coralli e Jules Perrot) e la partitura musicale (di Adolphe Adam).

AGENDA WEEKENDPIACENZA - Turismo e social: potenzialità per il sistema PiacenzaVenerdì 12 alle ore 9.30 presso l’Auditorium Sant’Ilario di via Garibaldi 17, incontro “I social network a servizio del Travel 2.0”.

PIACENZA - Piacenza che scrive: La parola al professorePresentazione del libro «La parola al professore. Riflessioni su alcune problematiche della scuola di oggi» di Danilo Persicani. Appuntamento venerdì 12 in Biblioteca Passerini Landi, ore 17.

PIACENZA - Gioca con Piacenza Incontro dedicato ai ragazzi, sabato 13 alle ore 16, presso la Biblioteca Ragazzi Giana Anguissola.

PIACENZA - SpazioCIRCUSSabato 13 alle ore 17, presso lo Spazio2 di Via XXIV Mag-gio, palestra aperta di giocoleria e discipline circensi, ad ingresso gratuito. Info e iscrizioni: [email protected]; tel. 333.1532976

PIACENZA - Pasolini. Ragazzo a vitaSabato 13 alle ore 17, in Biblioteca Passerini-Landi, presentazio-ne del libro «Pasolini. Ragazzo a vita» di Renzo Paris.

PIACENZA - A teatro con mamma e papà 2015-16Domenica 14 alle ore 16.30, al Teatro dei Filodrammatici, rasse-gna di teatro per le famiglie con “Il tenace soldatino di stagno”, dalla fiaba di H. C. Andersen.

PIACENZA - SPAZIOFOTO - Corso di fotografia avanzatoLunedì 15 alle 20.30, a Spazio2 (Via XXIV Maggio, 51/53), corso per chi possiede già le conoscenze tecniche preliminari. L’obiettivo del corso è di creare un proprio portfolio o progetto personale. A cura di Digital camera School.

PIACENZA - Rassegna: Ops ... che filmMartedì 16 alle 21 presso lo SPAZIO 4 di Via Alessandro Man-zoni, 21, “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino.

PIACENZA - Un pomeriggio da favola!Martedì 16 alle ore 16.45, alla Biblioteca Ragazzi Giana Anguis-sola, letture animate di libri dedicati alla fascia d’età 0-6.

EVENTI IN PROVINCIA CASTEL SAN GIOVANNI - Omaggio a Gershwin Sabato 13 alle ore 21 va in scena al Teatro Verdi di Castel San Giovanni “Omaggio a Gershwin”. Con Ilaria Basile (voce), Mario Rusca (pianoforte) e Emilio Soana (tromba).

CARPANETO - Carnevale Appuntamento nel centro del paese con maschere e diverti-mento domenica 14 febbraio, alle ore 14.30. Ingresso gratuito.

SARMATO - 10° carnevale sarmateseDomenica 14 dalle ore 14.30 presso Piazza Roma di Sarmato, corteo mascherato per le vie del paese, coro bandistico Don Orione con majorettes, carri allegorici, trenino, trucca bimbi, baby dance e giochi di magia, gonfiabili e frittelle.

BOBBIO - Carnevale bobbiese Sabato 13, dalle ore 22, “Festa in Maschera” presso l’Audito-rium Santa Chiara. Domenica 14: dalle ore 14 sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati; a seguire, “pentolaccia” in piazza Duomo.

Piacenza Jazz Fest, inizio in grande stile Inaugura la Brussels Jazz Orchestra con Jean-Paul Estiévenart ed Enrico Pieranunzi. Ma non mancano gli eventi collaterali in città Partenza in grande stile per l’e-dizione 2016 del Piacenza Jazz Fest. A inaugurarla, sabato 13 alle ore 21 presso lo Spazio Ro-tative di via Benedettine, ci pen-serà infatti un’intera orchestra: la Brussels Jazz Orchestra con Jean-Paul Estiévenart alla trom-ba che presenterà il suo lavoro di rielaborazione del repertorio di un musicista molto amato come Enrico Pieranunzi. Lo stesso Pie-ranunzi sarà ospite specialissimo della serata e suonerà al pianofor-te insieme ai membri dell’ensem-ble. Questo concerto inaugurale presenta al pubblico italiano una delle ultime avventure musica-li della Brussels Jazz Orchestra (BJO), l’omaggio a uno dei mae-stri più stimati del Jazz nostrano, sfociato in una proficua collabo-razione. Lui è Enrico Pieranunzi, grande pianista, compositore ed arrangiatore romano, che tra i tanti ammiratori su cui ha eser-citato il suo carismatico fascino può vantare anche la big band belga.Come tromba solista suonerà il belga Jean-Paul Estiévenart, astro nascente del Jazz europeo che a trent’anni vanta già una lunga e luminosa carriera alle sue

spalle e ancor di più sarà quella che lo aspetta, visti i presupposti. Prestigiose collaborazioni, un Django d’Oro come giovane ta-lento nel 2006 oltre ad altri premi e riconoscimenti.La Brussels Jazz Orchestra è un

ensemble di 16 elementi che ade-risce in maniera pedissequa agli standard, ma vive lo spirito del Jazz fino in fondo, andando a cer-care un suono d’insieme dinami-co e rendendo ciascun orchestra-le al contempo anche un brillante

solista. Compie una ricerca molto accurata sulle composizioni mu-sicali che sceglie di interpretare, dedica molto tempo alla cura det-tagliata degli arrangiamenti, che sono sempre originali e suona con grande inventiva. Oltre alla data inaugurale del 13, non mancano altri amati appun-tamenti come quello del “Gaze-bo Suonante”: si terrà nel cuore di Piacenza nel pomeriggio di sabato 13. Un evento in cui sarà possibile avere info e acquistare i biglietti e gli abbonamenti del festival. Per l’occasione il centro storico sarà animato da una mar-chin’ band funky di rara bravura: la BiFunk Brass Band. Domenica 14, “aperitivo swing” per “Jazz al Centro” presso la Galleria Commerciale Gotico con la Lar-ge Street Band (ore 17.30). Im-mancabile, poi, “Piacenza suona jazz”, rassegna nella rassegna che porta la migliore musica nei più bei locali e ritrovi della città e non solo. Prossimo appuntamen-to martedì 16 alle ore 22 al risto-rante “La Muntà” di via Mazzini 72 con Alessia Galeotti Quartet. Per ulteriori info invitiamo a se-guire la rassegna al sito www.piacenzajazzclub.it.

TRIESTE 34, APPUNTAMENTI PER IL FINE SETTIMANA Appuntamenti al Teatro Trieste 34, questo fine settimana: venerdì 12, ore 21.30, rock’n’blues cantautoriale di Valentina e Matteo; prima dello spettacolo, aperitivo offerto alle ore 20.30. Sabato 13, appuntamento della rassegna di danza “InSincronia” (ore 21): sul palco, la compagnia Incongruo con lo spettacolo che vede in scena Andrea Ferrarini danzatore e collaboratore, Gabriele Schiavi musicista e compositore e Clo Passaro danza-trice, coreografa e regista. Infine, la domenica dei piccoli preve-de lo spettacolo dedicato al cibo “ColazioneMerendaPranzoCe-na”, con Filippo Arcelloni ed Agostino Bossi (ore 16.30.)

COOP INFRANGIBILE, SI RIPARTE CON TRE GIORNI DI FESTATre giorni di festa - dal 12 al 14 - alla Cooperativa Infrangibile, per festeggiarne la riapertura. Si parte venerdì 12 con l’aper-titivo presso il bar della Coop (dalle ore 17.30); alle 18.30, presentazione del fumetto “Mafie in Emilia Romagna” presso la Biblioteca Bruschini-Ferri. Alle 20.30, cena vegana e, a seguire, concerto di Edoardo Cerea ed Alessandro Colpani. Sabato 13, ore 18: letture di poesia dialettale piacentina a cura di Stefano Forlini e Tiziana Innocenti; cena toscana con Chef Tatiana e live del duo Maccaferri & Little Mama Swing. Domenica 14, alle 12.30, polentata in compagnia e tante iniziative pomeridiane.

Muncipale, arriva Beppe Fiorello Un evento di grande richiamo, martedì 16 e mercoledì 17, al Teatro Municipale: arriva Giuseppe Fiorello con “Penso che un sogno così”. Prendendo spunto dalla vita di Do-menico Modugno, l’attore siciliano accompagnato da un affiatato gruppo di musicisti insegue i sogni di un ragazzo del sud, tra speranze e voglia di vivere, storie e personaggi di un recente passato. Con la regia di Giampiero Solari, lo spettacolo nelle ultime due stagioni ha ottenuto grande successo nei più importanti teatri d’Italia.

Handbike: col simulatore donato da Bulla il campione Groppi si prepara per l’Europa(r.m.) Valter Bulla, da sempre at-tento ai problemi legati alle disabi-lità e grande appassionato di sport, visto il forte legame di amicizia che lo lega al campione del Giro d’Italia 2015 di handbike (bici che si muove pedalando con le mani) Walter Groppi, appena ha appreso la sua necessità di un simulatore di prestazioni per prepararsi per i prossimi impegni agonistici, ha de-ciso di donargli lo strumento, che permetterà all’atleta di allenarsi anche da casa: “a Walter, dopo la sua vittoria al Giro d’Italia, otte-nuta con una grande prestazione,

avevo promesso questo regalo per allenarsi al meglio” spiega Bulla “lo vogliamo sempre vedere vittorio-so nelle sue prove, anche perché porta sempre Piacenza a livelli importanti nello sport per disabili”. Il funzionamento del simulatore viene spiegato da un felicissimo Walter Groppi: “si tratta di un rullo evoluto, con un freno elettroma-gnetico, a cui si collega l’handbi-ke, permettendo di impostare la potenza desiderata”. Ad esempio, continua Groppi “se devo fare un allenamento di 10 minuti a 150 Watt, imposterò a

150 e farò al meglio l’allenamento previsto dal mio preparatore”. Un sistema oggi necessario per restare ad alti livelli: “me lo ha con-sigliato il mio preparatore, è una novità, ma è adatto all’handbike”. Il pensiero di Groppi, poi, va subito all’amico: “Valter è una persona speciale, sono molto contento”. I prossimi impegni per l’atleta piacentino saranno il Campionato Europeo, in programma ad Abu Dhabi il prossimo 20 marzo, per poi spostarsi in Francia il 26: “Mi sto impegnando al massimo per fare bene” conclude Groppi.

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Corriere Padano

1211 febbraio 2016

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