catanzaro vs sorrento

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 07 - Domenica 09-12-2012 - CATANZARO - SORRENTO Comune di Catanzaro Assessorato allo Sport CATANZARO CITTA’ SPORTIVA Comune di Catanzaro Assessorato allo Sport CATANZARO CITTA’ SPORTIVA www.ilgiallorossonline.it

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Catanzaro VS Sorrento

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Periodico Indipendente - Anno I° - num. 07 - Domenica 09-12-2012 - CATANZARO - SORRENTO

Comune di CatanzaroAssessorato allo SportCATANZARO CITTA’ SPORTIVA

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Ricordate la solita storiella del bicchieremezzo pieno o mezzo vuoto? A questo dubbionon sembra sfuggire nemmeno il nostro Ca-

tanzaro. Come a Carrara, domenica scorsa. Duevolte in vantaggio, due volte raggiunto. Due puntipersi o un punto guadagnato? Ad ognuno la pro-pria interpretazione. Certo, in Toscana si dovevae si poteva vincere, e l’andamento della gara lasciatanta amarezza per una vittoria sfuggita sul filo dilana. E sì, perché nonostante i confortanti segnalidi ripresa delle ultime tre gare, rimangono ancorada sistemare alcuni aspetti: primo tra tutti l’ecces-sivo nervosismo, che ha costretto la squadra a fi-nire in inferiorità numerica quasi tutte le partitefin qui disputate. Questoanche, ed è giusto dirlo, acausa di errate valutazioni arbi-trali. Abbiamo rivisto più volteil fallo che ha causato l’espul-sione di Mariotti a Carrara, as-solutamente non c’erano gliestremi per la seconda ammo-nizione: l’avversario è statobravo a fingere e l’arbitro ci ècascato. E ricordiamo al propo-sito anche l’espulsione di Fiorea Latina e quella di Borghetticontro la Nocerina: inventatedai direttori di gara. Una scu-sante, certo, ma che non devedistogliere l’attenzione da unaspetto sul quale mister Cozzadeve certamente lavorare.Altro problema confermatosi sul terreno di giocotoscano, il non saper gestire il vantaggio. Era giàsuccesso contro il Barletta alla prima giornata,due volte raggiunti anche se la vittoria è arrivatalo stesso, e poi con la Nocerina, a Pisa e a Perugia,pur se la squadra giallorossa è stata poi brava a ri-portarsi in vantaggio. Fin qui le cose che ancora

non vanno. Ma queste ultime tre gare hanno dettosoprattutto tante cose positive, sulle quali è giustoporre l’attenzione. Primo fra tutti, la ritrovata faci-lità di andare in rete, ben otto volte di cui sei in tra-sferta. E con essa la ritrovata vena realizzata delbomber più atteso: Giordano Fioretti, che sembraessersi finalmente sbloccato, così come TommasoSquillace, uno dei principali protagonisti dellatrionfale cavalcata dello scorso anno e che finoraaveva deluso. Non a caso, dai suoi piedi sono par-titi gli assist per i gol di Ulloa contro il Prato e diFioretti a Carrara. L’innesto di Russotto, poi, hadato vivacità e fantasia addirittura a due reparti,centrocampo e attacco. Resta da sistemare la di-

fesa, che subisce troppi gol so-prattutto su palle alte. L’innestodell’ultimo arrivato CristianConti, fisicamente prestante,servirà a correggere questoaspetto? Se sì, insieme ai fattorigià citati ed ad un modulo intel-ligentemente rivisto da misterCozza, il futuro per il Catanzaronon potrà che essere positivo.Intanto, occorrono almenosette punti nelle tre gare prena-talizie, obiettivo assolutamentealla portata, ed il Sorrento sem-bra rappresentare l’avversarioideale per iniziare bene il trit-tico. Ad Avellino, domenicaprossima, la vera prova delnove per dire che campionato

potrà ancora disputare questo Catanzaro. Se si“gira” a quota 19 punti, il campionato per misterCozza ed i suoi ragazzi potrà essere ancora apertoa qualsiasi prospettiva, specie col paio di innestiimportanti promessi dal generoso presidente Co-sentino. Insomma, noi il bicchiere lo vediamomezzo pieno, si era capito, vero?

Bene così, anzi benissimo di Claudio Pileggi

Il nuovo arrivo C. Conti con la maglia del Verona

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Il Catanzaro di questo inizio stagione riesce semprea complicarsi la vita. Mai una vittoria “tranquilla”.Mai una partita senza patemi e soprattutto senza

espulsioni. I giallorossi sembrano un quadro imper-fetto. Danno l’idea di essere una grande squadra manei momenti importanti di una partita - dopo esserepassati in vantaggio-, subiscono più del dovuto il ri-torno degli avversari. E’ successo tantissime volte esi è ripetuto allo stadio “De Marmi” di Carrara. Lo hadetto chiaramente anche il Presidente Cosentino. Edoggi siamo qui a rammaricarci di due punti persi cheavrebbero voluto dire tanto, visto che tutte le diretteconcorrenti avevano pareggiato o perso. Ma orabasta piangere sul latte versato. Oggi al “Ceravolo”c’è il Sorrento. Un’altra squadra alla portata del Ca-tanzaro. Ovvio che nessuno parte battuto, quindi icampani tenteranno di vendere cara la pelle. Ancheperché la compagine rossonera guidata da mister Bu-caro, sette giorni orsono, contro il Perugia ha fattoun figurone dominando i grifoni, anche se alla fine hapareggiato 0 a 0. Il vero limite dei campani è proprioquello di non avere una vera e propria punta. Gli av-versari delle aquile, hanno il peggior attacco del gi-rone: solo 5 gol all’attivo. E questa è una buona notiziaper la “tremolante” difesa giallorossa. Che anche inquesto trittico positivo (due vittorie e un pareggio)ha subìto ben 5 reti. Decisamente troppe. Quella sor-

rentina, “fortunatamente”, è una squadra molto asfit-tica. Avendo ottenuto una sola vittoria, quattro pa-reggi e avendo subìto 7 sconfitte. Mister Bucaromanda in campo il Sorrento con un 3-5-2. A difesa deipali c’è quel Generoso Rossi che oltre ad aver vestitola maglia del Crotone, ha militato anche in campionatiimportanti con squadre come Bari, Venezia, Lecce,Siena e Triestina. Un vero e proprio uomo simboloper i campani. La difesa a tre è formata da Balzano,Nocentini e Di Nunzio. A centrocampo il quintetto ti-tolare è composto da: Esposito, Beati, Zanetti, Arcurie Bonomi. Mentre in avanti c’è l’asfittico duo Guitto -Corsetti. Inutile dire che i giallorossi dovranno, co-munque, stare molto concentrati e giocare con lastessa grinta e la stessa voglia messe in campo controPerugia e Prato. E per non complicarsi la vita da solisarebbe opportuno stare anche calmi ed evitare difarsi “provocare” dagli avversari perché il Sorrentoverrà a Catanzaro prima a non prenderle. Quindi gio-cherà una partita molto coperta e tenterà in tutti imodi di perdere tempo. Speriamo che la “lezione” diCarrara sia servita, perché questo campionato, nono-stante una partenza non proprio felice, è ancoraaperto e potrebbe riservare piacevoli sorprese perPisseri e compagni. A patto che, come ha ben detto ilPresidente Cosentino nella sala stampa dello stadio“Dei Marmi”, la squadra giochi da Catanzaro.

Un Sorrento da non sottovalutare di Luigi Conforto

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Andrea Ottonello con la maglia del Catanzaro

HA VESTITO la maglia giallo-rossa del Catanzaro per tre sta-gioni: quella della

entusiasmante cavalcata in C1 nel2004 e le due successive in serie B.A gennaio del 2006, a campionatoormai compromesso, il suo trasferi-mento a Castellamare di Stabia, dinuovo in C1, dove è rimasto per duecampionati. Nei primi anni della suacarriera, Andrea Ottonello si è toltoanche la soddisfazione di vestire lamaglia azzurra della Nazionale. Nellasua scheda, infatti, c’è anche la con-vocazione nella rappresentativa az-zurra di serie D con la quale hagiocato un campionato europeo,conquistando un secondo posto ditutto rispetto. Dopo l’esperienza eu-ropea, il futuro di Ottonello ha conti-nuato a tingersi di azzurro grazie aconvocazioni con la selezione nazio-nale di under 21 ed under 20 di serieC. Oggi, Ottonello, causa anche lacrisi che ha ridimensionato il pano-rama calcistico italiano, è alla ricercadi una squadra dove rimettersi ingioco al termine di un’ottima sta-gione giocata prima con l’Ancona,quindi con il Martina Franca. Il suolegame con Catanzaro, tuttavia, nonsi è fermato alla sola esperienza cal-cistica. Nei tre anni di permanenzanella città dei tre colli, Andrea ha in-contrato quella che è poi è diventatala compagna della sua vita. ConKetty ha iniziato una nuova carriera,incorniciata dall’arrivo anche del pic-colo Giovanni. « Professionalmente,Catanzaro mi è rimasta nel cuoreperché mi ha dato molto. Non si pos-sono dimenticare le emozioni che hoprovato, ad esempio, quando hoesordito in C1 contro il Giulianova oquando abbiamo vinto il campionatoconquistando la promozione in serieB». In pochi mesi Ottonello era riu-scito a dimostrare la sua bravura e legrandi qualità umane che gli appar-tenevano. A contribuire alla sua af-fermazione, anche la fiducia ripostadal tecnico di quel Catanzaro, l’indi-menticato Pietro Braglia. Ad Otto-nello, intercettato in città in questasettimana, abbiamo chiesto un giudi-zio su questo Catanzaro. «L’ultima

partita che ho visto al Ceravolo èstata quella contro la Nocerina. Unapartita ben giocata e che non meri-tava assolutamente di perdere».Come saprai, il Catanzaro si era pre-sentato ai nastri di partenza delnuovo campionato con propositi sicu-ramente diversi da quelli attuali. Poi,però, qualcosa non è andata per ilverso giusto. «Credo che questa siaun’ottima squadra, formata da ele-menti tutti di qualità. L’avvio incertoritengo sia frutto dell’impatto con lanuova categoria. I risultati delle ul-time settimane, infatti, sono la dimo-strazione che le sconfitte delle primegiornate sono conseguenza di un pe-riodo di adattamento che, nel calcio,ci può stare». Un fattore che sta pe-

nalizzando oltremodo questa squa-dra è un eccessivo nervosismo incampo. Cosa succede in un calcia-tore, in questi casi? «Non credo checi sia una spiegazione a tutti i costiper giustificare questi comporta-menti. Da calciatore posso solo direche la causa è da ricercare nellagrande determinazione della squa-dra a fare risultato. Un atteggia-mento comprensibile quando si havoglia di ottenere determinati obiet-tivi. Sono sicuro che sia Cozza, che èun bravo allenatore che la dirigenza,sapranno perfezionare anche questoaspetto». Ad Ottonello va il ringrazia-mento per la disponibilità e l’auguriodi tornare al più presto sui campi dicalcio.

La città dei tre colli è rimasta nel cuoredel talentuoso ex calciatore giallo-rosso, ora in attesa di una nuova

squadra“

di Francesco Iuliano

Andrea Ottonello e Catanzaro: un amore che continua

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LA SUA trama farebbe invidia aquelle delle telenovelas più fa-mose. Da anni, infatti, in città si

parla del nuovo look e del restylingdello stadio Ceravolo. In effetti, negliultimi otto anni (mese più o mesemeno), poco o niente è stato fatto. Ma facciamo un passo indietro di al-cuni anni. Dopo la rovinosa stagionecalcistica 2005-2006, in cui l’Us Catan-zaro è stata retrocessa per il secondoanno consecutivo dalla serie cadetta,sono iniziate le disavventure anche perlo storico impianto cittadino. Il decretoPisanu dell’aprile 2007, poi, ha fatto ilresto. Molti gli stadi italiani che, inquella occasione, furono dichiarati nona norma. Tra questi anche il Nicola Ce-ravolo. Nel 2009, poi, fu il settore “Distinti” anon superare il collaudo statico. Daquella data in avanti, gli uffici tecnicicomunali hanno avviato tutta una seriedi procedure per eliminare lo stato dipericolo che si era venuto a creare. Trale tante, essenziale fu la relazione re-

datta dal professore Marcello Olivito,del Dipartimento di Strutture dell’Uni-versità della Calabria di Cosenza cheindividuò quelli che sarebbero dovutiessere gli interventi necessari per la ri-qualificazione e l’adeguamento sismicodel Ceravolo. Ma veniamo ai giorni nostri. Durantel’esecuzione degli ultimi lavori, i tecnicidella ditta appaltatrice hanno accertatoil precario stato d’uso del “corpo” delsettore Distinti. «Il ferro all’interno delcemento armato delle gradinate eraormai andato ed anche il cementostesso aveva perso la sua funzionalità.Da qui l’esigenza di rivedere il progettooriginario e presentarne uno nuovoche avesse compreso, tra le altre cose,anche il rifacimento delle gradinate».E così é stato. Ma di quel progetto,oggi si hanno solo gradinate nuove dizecca. La palazzina a tre piani previstae che avrebbe dovuto ospitare i localispogliatoi, la sede sociale del Catan-zaro Calcio, la sala stampa, la tribunastampa, la sala per le riprese televisive

e la sala Gos (il Gruppo Operativo Si-curezza) della Polizia di Stato, è rima-sta solo sulla carta. Finiti i soldi, la dittanon è stata più in grado di andareavanti. A maggio scorso, la svolta. Il Governa-tore Giuseppe Scopelliti annuncia la di-sponibilità di cinque milioni di euro damettere a disposizione per il Ceravolo.Dopo mesi di attesa, finalmente ilo 20novembre scorso la notizia che il Cipe(Il Comitato Interministeriale per laProgrammazione Economica) avevasbloccato i cinque milioni di euro ne-cessari per gli interventi di ristruttura-zione ed adeguamento funzionale dellostadio comunale Nicola Ceravolo. Daquella data in poi, il settore Lavori Pub-blici del Comune di Catanzaro, di con-certo con i tecnici della societàgiallorossa, avrebbero dovuto redigerel’elaborato tecnico definitivo. Gli inter-venti dovrebbero riguardare la realiz-zazione della palazzina, la coperturadel settore “distinti” ed il rifacimentodella copertura della tribuna coperta.Con i fondi regionali, inoltre, sarà risi-stemata piazza Martiri Ungheresi everrà completamente riqualificato (conerba sintetica) anche il campo “B”.Inoltre la società, intanto, ha avviato icontatti con la Figc per avere la possi-bilità di dotare il Ceravolo di un terrenodi gioco in erba sintetica. Tanti condi-zionali che sono diventati d’obbligo,nella trattazione della vicenda, dopo lasentenza del Tar Calabria che neigiorni scorsi ha, di fatto, annullato lanomina di Sergio Abramo a sindacodella città. Senza sindaco niente Consi-glio e niente Giunta. Di conseguenza,niente delibere. I soldi assegnati dallaRegione, però, sono lì, in attesa di es-sere utilizzati. Sarà veramente solo unaquestione di tempo?

Stadio Ceravolo: una storia infinita

Una suggestiva immagine dello stadio Ceravolo in notturna

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Periodico sportivo indipendente

Anno I° - n. 7 del 9.12.2012 - Tiratura: 5.000 copieReg. Tribunale di Catanzaro n. 15 del 25.10.2012

DIRETTORE RESPONSABILE E COORDINAMENTO GIORNALISTICO

Claudio Pileggi

EDITORELuigi Conforto - info: 333.8247197 - 331.7928935

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀOndaCalabra s.n.c. - Via L. Gariano - Catanzaro - Tel. [email protected]

FOTO: Cosimo Simonetta - Marco Nisticò

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONEStudiograficomaio - Via Indipendenza, 4 - 88069 Stalettì (CZ)

info: 0961.918427 - 339.2215585

STAMPA: Graficherre di Francesco RaffaeleVia P. F. Fiorentino, 6 - Catanzaro - Tel. 0961.792692

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Archiviata una interlocutoria dodicesima giornata(ben cinque pareggi su otto partite), il turnoodierno offre alcuni spunti importanti per l'alta

classifica e per la lotta per non retrocedere. Il matchclou della domenica è senza dubbio quello che si di-sputerà tra le attuali inseguitrici della capolista Pisa,ovvero Latina – Gubbio. Gli eugubini, reduci dal suc-cesso ottenuto in rimonta nell'anticipo del venerdìcontro i Molossi della Nocerina, andranno a fare visitaal Latina, che ha ottenuto un buon pari in trasferta sulcampo dell'ostico Avellino. I dati statistici fino a quiconsiderati, inducono a ritenere che sarà un incontroequilibrato, con i Laziali che avranno il compito di farela partita cercando di portare a casa il bottino pienoper non perdere ulteriore terreno dai nerazzurri.Il Pisa, salvato in extremis da un gol di Gatto da unasicura sconfitta a Viareggio, ospiterà nelle mura ami-che il Prato, nell'ulteriore derby toscano di questo gi-rone. Partita insidiosa per la capolista, che dovràaffrontare la squadra che, nella domenica dei pareggi,è stata l’unica ad ottenere i tre punti, riscattando lostop della precedente giornata disputata al Ceravolo.A farne le spese, il derelitto Barletta che precipita inultima posizione in classifica con soli 6 punti. Il Pratosale a 18 punti e compie un bel passo in avanti in clas-sifica. Facendo un balzo nelle zone calde della classi-fica, la tredicesima giornata vedrà di fronte, l'unacontro l'altra, le “peggiori della classe”, ovvero il giàcitato Barletta e la Carrarese. Gli undici della città deimarmi, giunti al terzo 2-2 di fila, sono riusciti a fer-mare la corsa del Catanzaro. Sotto per due volte, i to-scani devono questa volta ergere una statua a “SanMariotti” per grazia ricevuta, il quale, dopo essere en-trato in campo da pochi minuti, si fa espellere perun'assurda ingenuità al 65'minuto, spianando la stradaper un pareggio che arriva al minuto 87, quando Man-cuso regala il definitivo 2-2 ai padroni di casa. Ennesimo boccone amaro per i giallorossi, che an-cora una volta perdono punti per strada a causa di

grandissime ingenuità(per usare un eufemismo) deicalciatori componenti la vecchia guardia dello scorsoanno, forse a questo punto inadatti psicologicamentea reggere il peso di una prima divisione.Le aquile salgono a 12 punti, mantenendo 6 lun-ghezze sulla stessa Carrarese che acciuffa il Barlettaall’ultimo posto. Nel match di oggi del Nicola Cera-volo arriverà il Sorrento, un avversario sulla carta ap-parentemente abbordabile ma forse proprio per ilimiti psicologici di alcuni dei nostri da non sottovalu-tare. I Campani, sempre ancorati al penultimo postocon 7 punti, dopo aver impattato in casa contro il Pe-rugia nel turno appena trascorso, affronteranno oggiil Catanzaro con la consapevolezza di giocare un im-portante match-salvezza. La domenica odierna, comedicevamo, presenta altri due incontri molto interes-santi per quanto concerne la zona playoff.La prima partita in questione è senza dubbio Frosi-none – Paganese. L'ex capolista solitaria, reduce dallatrasferta di Benevento, dovrà affrontare la squadrache finora, tra le promosse dalla seconda divisione,ha convinto maggiormente come compattezza e risul-tati ottenuti, sebbene, nell'ultimo turno , abbia faticatonon poco per ottenere un pareggio nel turno internocontro l'Andria Bat. I pugliesi, invece, cercheranno disfruttare il turno casalingo per bloccare anche lacorsa dell'Avellino. Dopo il già citato pareggio nellatrasferta contro il meno quotato Sorrento, il Perugiacercherà conquistare i tre punti che mancano da di-verse domeniche contro il Viareggio. Dopo aver liqui-dato Battistini, il mister della doppia promozione, la“Cura Camplone” non sta dando i frutti desiderati peri perugini che adesso a 15 punti , sono appena 1punto sopra la zona playout. Chiude la tredicesimagiornata l'ennesimo derby campano che si disputaquesta volta tra la Nocerina ed il Benevento, in quelloche appare come il match tra le più grandi delusioni,oltre al Perugia ed al Catanzaro, di questo inizio dicampionato.

di Emanuele VartoloSi attende ancora

una vera protagonista

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Sig.na VIrgINIA CIAMBrONE, ritira il secondo premio consi-stente in un tagliando di Tribuna Laterale EST.

- Sig. FASANO FEDErICA con punti 6, si aggiudica il primo premioconsistente in un accessorio tecnico GIVOVA.

- Sig.ra gACCEttA FOrtUNAtO con punti 5, si aggiudica il secondo premio consistente in un biglietto di tribuna laterale.

Sig. ANtONIO BOrELLI, premiato da Mario Tavano, ritirail primo premio consistente in un accessorio tecnico GIVOVA.

Ogni settimana saranno proposte tre partite del campionato di prima divisione, delle quali occorrerà ten-tare di indovinare il pronostico (1-X-2) ed il risultato esatto. Se si indovina solo il pronostico sarà asse-gnato 1 punto, se si indovina il risultato esatto saranno assegnati 3 punti. Nel caso si indovinino

entrambi, i punti non si sommano, per cui il punteggio massimo attribuibile per ogni partita è di tre punti.Può anche essere possibile effettuare un pronostico in contraddizione con il risultato esatto (es: X, 1-0).Si procederà quindi alla stesura di una classifica ed al vincitore finale sarà assegnato un abbonamento delsettore “Tribuna Centrale” per il campionato 2013-2014. Sono previsti premi anche per il secondo classificato(“Abbonamento Settore Curva”) ed il terzo (Divisa ufficiale completa US Catanzaro).Premio settimanale: al primo classificato un accessorio tecnico offerto dalla Givova, sponsor ufficiale US Ca-tanzaro; al secondo classificato un biglietto di tribuna laterale. Per concorrere occorre collegarsi al sito “www.il-giallorossonline.it” nella sezione “il concorso” specificando nome e cognome del concorrente, con i datianagrafici (data e luogo di nascita). Si precisa che può essere inviato un solo pronostico per ogni concorrente e che in caso di parità sarà con-siderato vincitore chi lo avrà inviato per primo.

NB. Si raccomanda di utilizzare sempre lo stesso indirizzo mail.

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Gare del 16-12-2012 PRONOSTICO RISULTATO ESATTO

I pronostici da indovinare questa settimana sono i seguenti:

Classifica parziale per le prime dieci posizioni:

ESI LAB, composta da unteam di Tecnici Qualificati,nasce con l’obiettivo di for-

nire servizi su tutti i problemi chele aziende devono affrontare nelsettore ambientale ed agroali-mentare. Il laboratorio è iscrittonel Registro Regionale dei Labo-ratori di Analisi non annessi alleindustrie alimentari ai fini dell’au-tocontrollo fin dal 2006.Il laboratorio è accreditato AC-

CREdIA in conformitàalla norma UNI CEI ENISO/IEC17025 edopera con sistema diGestione per la Qualitàcertificato UNI EN ISO9001:2008. Strumen-tazione all’avanguardiae costante addestra-mento del personalegarantiscono al clienterapidità, affidabilità deldato analitico e consu-lenza sempre aggior-nata.

ESI LAB S.r.l. - Gruppo ESISUd

Via Lucrezia della Valle, 84

88100 Catanzaro

Tel. 0961/753902 - Fax 0961/752340

AVELLINO - CAtANZArO

1 - CAStAgNA ArNALDO  16

2 - NOSDEO LEONArDO  13

2 - CIAMBrONE VINCENZO 13

2 - gALLO StEFANO  13

2 - gACCEttA FOrtUNAtO  13

6 - CIAMBrONE VIrgINIA  12

6 - DE SIENA FEDErICO 12

8 - VArONE ANgELO 11

8 - LA MANNA FLAVIO  11

8 - CArDAMONE ANtONIO  11

8 - NOSDEO LUCA 11

CArrArESE - NOCErINA

PAgANESE - LAtINA

CONCORRENTE PUNTI

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di Carlo Talarico

CATANZARO

Armando ORTOLIDirettore Tecnico - Calabria Ora del 5 novembre 2012

Giuseppe COSENTINOPresidente - Gazzetta del Sud del 5 novembre 2012

C’è grande disponibilità a ripristinare dei ruolie delle modalità consone ad una società spor-tiva. Il presidente farà il presidente, l’ammini-stratore delegato sarà amministratoredelegato, il direttore sportivo farà il direttoresportivo ed il tecnico farà il tecnico

“ “ Non accetterò eventuali dimissionidi Cozza, né ho in mente di esone-rarlo. [...] Del ds se ne parlerà ilprossimo anno

“ “RESTO DEL MONDO

Eugenio FASCETTI - Allenatore

“ “Angelo MASSIMINO - Presidente

“ “Giovanni TRAPATTONI - Allenatore

“ “

Se mettessi in fila tutte le panchine che ho occupato,potrei camminare chilometri

senza toccare terra

L'unica voltache mi sento disinistra èquando guardola classifica

Al Cataniamanca amal-gama? Ditemidove gioca e io locompro

Abbiamo ritrovatoil nostro filo elet-trico conduttore

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Troppi cartellini rossi di Alessio Bompasso *

Continua a non portare fortuna lo stadio “DeiMarmi” di Carrara, al Catanzaro. Dopo il ro-cambolesco 5-4 maturato in coppa Italia, quasi

4 mesi fa, le aquile giallorosse chiudono 2-2 unasfida stregata in cui il pareggio non accontenta nes-suno. Non soddisfa soprattutto la formazione diCozza, due volte avanti e due volte raggiunta. Unvizietto che si ripete. E se con Nocerina e Pisa le ri-monte degli altri erano costate addirittura le scon-fitte, contro la squadra di Gigi Buffon, la“remuntada” si ferma almeno solo al pareggio. Ilterzo stagionale, il primo ricco di gol. Quelli che ètornato a siglare con continuità Giordano Fioretti.Quello di Carrara, che aveva firmato il primo van-taggio, è stato il quarto nelle ultime sei partite. Nonproprio una mitragliatrice come lo scorso anno aGavorrano ma meglio, molto meglio della bruttacontrofigura vista dai tifosi giallorossi nelle primesei gare. Continua a gonfiare la rete Russotto, an-cora una volta il migliore dei suoi. Un gol, il se-condo consecutivo, dopo quello infilato al Prato,che per poco non regalava la vittoria anche controla Carrarese e per di più in inferiorità numerica. Equesta è un’altra dolente nota. È il settimo cartel-lino rosso sventolato ad un uomo in casacca giallo-rossa in questa prima parte del torneo. Un record

del Mondo o quasi. Sicuramente un numero da pri-mato nel girone b di Prima Divisione. Fattore cheha fatto imbestialire Cozza ma anche patron Cosen-tino. Al numero uno del club dei tre colli non è an-dato affatto giù l’ennesimo uomo sotto la docciaanzitempo. “Abbiamo concluso di nuovo in dieci enon va bene" – questo il lapidario commento delPresidente. Poche parole che esprimono tutta lasua disapprovazione su una costante che ha carat-terizzato in negativo gran parte delle prime 12 sfidedi campionato del suo club, ancorato in quartultimaposizione. Catanzaro che continua ad imbarcare an-cora troppi gol. Orchi e company sono ormai vicinialle 25 reti incassate. 24 per la precisione, al paridella Carrarese, ultima in classifica, ma probabil-mente partita ad inizio anno con meno aspettative.

* Alessio Bompasso: nato a Vibo Valentia il 02/08/1983 

giornalista-Anchorman.Caporedattore sport rete kalabria.Ideatore e responsabile del primo tg sportivo calabrese in ondaogni giorno alle 13:15 e alle 19:15 sul canale 19 dtt.Conduttore del programma d’approfondimento dedicato al wee-kend sportivo calabrese “rk sport terzo tempo” in onda ogni lu-nedi’ alle ore 21:30.                                          

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DISINFEStAZIONI - DISINFEZIONI DErAttIZZAZIONI 

FACCHINAggIO - PULIZIE gENErALISANIFICAZIONI AMBIENtI - LAVOrI EDILI - PIttUrAZIONI

Traversa B da Seminara, 133/I - 88100 CATANZARO

Tel. 0961.777536 - Fax 0961.777253www.dimardisinfestazione.com / [email protected]

Ass. Naz. delle Imprese di Disinfestazioni Ass. Naz. Tecnici della Disinfestazione Sistema di Gestione Certificato

A.N.TE.D. SISTEMI

H.A.C.C.P.

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Alessandro Mancuso: “Il mio Catanzaro vissuto da lontano”

di Dora Dardano

“Sono nato a Genova nel 1967, da padre catan-zarese e madre ligure (ma anch’essa catanza-rese da parte di padre), e vivo ancora a

Genova. La mia passione per il Catanzaro mi haaccompagnato sempre, nella mia vita al nord del-l’Italia. Mia moglie sa di aver sposato, insieme ame, una parte del Catanzaro. Lo sa da quando, fi-danzati, ai tempi della serie B degli anni Ottanta,la fase centrale delle nostre domeniche era domi-nata dalla voce di Ezio Luzzi alla radio e dagli ag-giornamenti dai campi della serie B.Mio padre, calciatore delle giovanili del Catanzaronegli anni Cinquanta e riserva in serie C, smisetroppo presto la carrierapallonara per cercarsi un la-voro serio (a quei tempi, acerti livelli, non si guada-gnava praticamente nientecon i tacchetti nellescarpe); ma ai tempi dellaprima serie A seguiva contrasporto le sorti della suavecchia squadra. Lo ricordoin una triste domenica diinizio estate ascoltare allaradio la diretta dello spa-reggio con il Verona al “Li-bero Liberati” di Terni. Ioero con lui e rammento chealla fine perdemmo e ci fuanche un incidente mortaleche colpì un tifoso Catanza-rese sulla strada per l’Um-bria: si chiamava Talarico.La scena successiva è in-vece la mia esultanza pazza,dodici mesi dopo, alla finedella partita di Reggio Emi-lia che, con una vittoria per2 a 1 riconsegnò i giallo-rossi all’Olimpo calcistico.La sera stessa, al ritorno dalla campagna, pas-sammo con la macchina da piazza De Ferrari, lapiazza centrale di Genova, in mezzo alla festa deigenoani (Genoa e Foggia promossi insieme anoi); fra tante bandiere rossoblu, festanti, da un fi-nestrino ce n’era una ancora più festante e giallo-rossa: la mia. Poi vennero, dopo un’altra repentinaretrocessione in B, nuovi ed esaltanti campionatidi serie A. Nessuno, fino a quel momento, avevafatto meglio di noi tra tutte le squadre di provin-cia. Ma da Napoli in giù il calcio passava da Catan-zaro. I tifosi giallorossi riempivano gli stadi ditutte le città del Nord e garantivano incassi consi-derevoli. Circondato da tanti miei coetanei tifosidi Genoa, Sampdoria e così via, non mi sono mai

sentito inferiore a nessuno, perché la passionenon la comandi, non la scegli. Anche durante glianni di C2, inevitabilmente, la domenica pomerig-gio , ero sempre li a guardare la pagina 218 delTelevideo. Col cuore in gola. Scene del tipo: San-giuseppese-Catanzaro. Ed io a fissare lo schermocon forza, quasi a far sì, con il pensiero, che lozero a zero su cui era inchiodato il risultato po-tesse diventare zero a uno. Infine la parentesi esaltante del 2003-2004, quandovincemmo alla grande il campionato di serie C1grazie ai gol di un nuovo beniamino, travolgentee che meritava miglior fortuna: Giorgio Corona.

Erano cambiate molte cose:Internet mi offriva la possi-bilità di seguire la radiocro-naca delle partite in diretta.Il mio Catanzaro non erapiù così lontano, e potevotornare a gridare “GOO-OOL” saltando per casa, dasolo, come un cretino. Come quando ero bam-bino. Ecco cos’è anche diimportante per me il Catan-zaro: il legame con la miainfanzia, oltre che con lemie radici e la mia terrad’origine. Adesso, da alcunianni, i miei allievi al liceosono i primi con cui il lu-nedì condivido le gioie o idolori della mia passionegiallorossa. Succedevaprima a Bergamo e suc-cede adesso che sono tor-nato a Genova. Li diverte, liintriga avere il professoredi italiano e latino che, trale tante sue stranezze, è unaccanito tifoso del Catan-

zaro. Bisognerebbe parlare anche delle tante par-tite che ho avuto la fortuna di vedere, e sulletrasferte mi è sembrato più divertente scrivereuna ballata, intitolata “Le Aquile del Nord”, checredo giri un pò in rete e che, senza alcuna pre-tesa, descrive l’atmosfera dei tifosi giallorossi chesi riconoscono via via per le strade di una città sco-nosciuta. Fa impressione dirlo ma questo lungosogno bizzarro è nelle mani di un divertente si-gnore con i baffi, dall’aria trasognata e le ideechiare, che risponde al nome di Cosentino, ilprimo vero presidentissimo dai tempi di Ceravolo.Da Genova, comunque vada, dico anche a nomedi migliaia e migliaia di altre Aquile giallorosseche si trovano al Nord, FORZA CATANZARO.

Alessandro Mancuso mentre canta la sua canzone dedicata al Catanzaro

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Catanzaro - Sorrento,pochi ma curiosi precedenti

di Aurelio Fulciniti

Anche stavolta viaggiamo fra personaggi e aned-doti girovagando fra le stelle e gli asteroidi chegravitano intorno al pianeta giallorosso. Accade

sempre così quando si viaggia a ritroso lungo la sto-ria del Catanzaro, e anche una partita solo in appa-renza povera di curiosità, come può essere quellacontro il Sorrento, può riservare la riscoperta di in-teressanti ritagli del calcio che fu. E anche stavolta –senza offesa per nessun’altra squadra – ci troviamoqui a scoprire che una società come quella giallo-rossa, dalla storia ricca di successi ma altrettanto po-polata da amarezze ed episodi controversi, finisce colriservare un turbinio di fatti ed episodi come nes-sun’altra squadra calabrese è in grado di fare, o quan-tomeno non è in grado di riuscirci con la stessaintensità. A Catanzaro, infatti, è successo sempretutto e il contrario di tutto. Nelbene, ma spesso anche nelmale – e in quest’ultimo casosempre a danno di un pubblicoche ha dato tutta l’anima ma èstato ripagato con “l’acqua infaccia” – gli instancabili soste-nitori giallorossi hanno sempresventolato le bandiere e pagatodazio senza mai “abbassare itoni”. Quando hanno gioito epure mentre soffrivano, i tifosidel Catanzaro lo hanno semprefatto sino allo spasimo. E alcuniin questo momento si stannochiedendo: perché degli accenni così frequenti agliepisodi negativi? Un po’ di pazienza, cari lettori, e velo spiegheremo. Per ora possiamo dirvi che in pas-sato, fra casa e trasferta, sono state giocate sei partitetra Catanzaro e Sorrento – le ultime sono due nelcampionato di C2 2006-07, concluse con una sconfittae un pareggio e l’indecente “cappotto” tennistico per6-0 in Coppa Italia “maggiore”, anzi, Tim Cup l’8 ago-sto 2010 – spalmate fra due campionati e due edizionidella Coppa Italia. Ma più importanti furono le primetre gare, e non solo perché si conclusero con altret-tante vittorie dei giallorossi. Furono tre precedentiimportanti per l’insieme di trionfi, di “ex”, di coinci-denze e di circostanze (anche “torbide”, mai verifi-cate e che probabilmente non saranno chiarite maipiù) che riservano. Ma andiamo nel dettaglio dei pre-cedenti. La prima, importante partita ufficiale fra Ca-tanzaro e Sorrento si gioca il 19 settembre 1971, inCoppa Italia “maggiore” e vede i giallorossi vincenticon un gol di Alberto Spelta su rigore al 45esimo delprimo tempo. Era l’ultima giornata del primo gironeeliminatorio, in cui oltre alle due contendenti milita-vano anche il Napoli - primo del girone e unico qua-lificato - il Verona e il Palermo. Il Catanzaro, appenapromosso in Serie A per la prima volta nella sua sto-

ria gongolava, ma anche il Sorrento aveva i suoibuoni motivi per scoppiare di gioia. I rossoneri eranostati promossi per la prima – e a tutt’oggi unica – voltain Serie B e la squadra non era neanche male.C’erano infatti in rosa l’ex libero del Milan degli anniSessanta, Gilberto Noletti, il futuro Campione d’Italianelle file del Napoli di Maradona, Giuseppe Brusco-lotti – detto “palo ‘e fierro” per la sua indubbia capar-bietà nei tackle a centrocampo – e l’ex di turnoEdmondo Lorenzini. Nato ad Ancona il 3 settembre1938, stopper, due presenze nel Bologna scudettatodella stagione 1963-64, arrivò a Catanzaro nel 1965 evi rimase per tre stagioni, per passare poi al Sorrentodove chiuse la carriera nel 1973, in Serie C. Il se-condo e il terzo dei due precedenti più importanti fraCatanzaro e Sorrento risalgono al campionato di

Serie C1 1986/87. Il 19 ottobre1986, quinta giornata di an-data, i giallorossi si impongonoin trasferta allo stadio “Italia”per una rete a zero. Avrebbedovuto esordire Massimo Pa-lanca, al suo grande ritorno,ma doveva scontare una gior-nata di squalifica risalente aitempi della permanenza al Fo-ligno. E in quella partita segnòWalter Alfredo Chiarella, unodei calciatori più discussi dellapiù o meno recente storia gial-lorossa. Fu lui ad “ascoltare” –

insieme (pare) ai compagni di squadra (ed ex gial-lorossi) Caramelli e Gori – la telefonata in cui unavoce “dal chiaro accento catanzarese” invitava i trecalciatori alla “combine” per “aggiustare” il risultatodella partita fra la loro squadra di allora, la Ternana,e i giallorossi. Fu un caso di illecito unico al mondo,perché non c’è mai stato il nome di un qualsiasi col-pevole. Solo una telefonata, per giunta anonima. Néil commissario Maigret e neppure – per andare allapura realtà – i Ris si azzarderebbero a chiudere uncaso in condizioni del genere. Solo la Caf avrebbe po-tuto osare un tale “prodigio”. E così ne venne fuoriuna sentenza a dir poco incredibile, che nel 1991 con-dannò il Catanzaro a un lungo esilio in C2 del qualesta scontando i postumi ancora oggi. Non vogliamorivangare oltre il passato né accusare nessuno: cipreme solo rilevare oggettivamente come MassimoPalanca (autore, insieme a Borrello dei gol del 2-1del ritorno all’allora “Comunale”) sia ancora oggi ilcalciatore giallorosso più conosciuto e amato dal pub-blico italiano, mentre la pagina Wikipedia relativa aChiarella è stata chiusa di recente: pare che il calcia-tore pugliese non fosse abbastanza importante permeritarla. È il presente che si fa beffe di un passatoda oscurare.

Alberto Spelta, indimenticato attaccante giallorosso

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neari, locali di intrattenimento, discoteche. Oltre aporre maggiore attenzione sulla viabilità, auspico unaumento delle strutture ricettive, poiché ancora siamoin pochi, in modo da stare al passo con l’andamentodel mercato: se manca il prodotto, il marcato non hapossibilità di lanciarsi”.Le grosse compagnie internazionali hanno deciso dipuntare sul “Made In Calabria”: secondo lei questo èun modo utile per portare nel mondo il nome del pro-dotto calabrese oppure la genuinità rischierebbe di es-sere compromessa?S.A.: “E’ chiaro che in questo modo è possibile far as-saporare al mondo la qualità del nostro prodotto; tut-tavia, l’artigianalità del prodotto calabrese non puòessere diffusa tramite queste “reti di vendita”, se nonattraverso altre strutture che si occupino in modo spe-cifico della distribuzione, come i “ristoranti tipici”, leenoteche, i salumifici e tutti le attività deputate allavendita del prodotto del luogo. Dobbiamo incentivareproprio questo aspetto, nel rispetto delle nostre tradi-zioni e della qualità che ci contraddistingue: tutto ciòdovrebbe essere valorizzato, proprio come fa ogni re-gione con le proprie usanze e la propria cultura. Daquesto punto di vista, siamo più ‘arretrati’, ma abbiamotanto da dare”. Quali sono gli “ingredienti” che hanno conferito noto-rietà al suo locale? Perché il cliente/utente sceglie l’-Hotel Hamilton Ristorante “Le Terrazze”?S.A.: “Chiaramente, la “location” è l’elemento fonda-mentale per ogni attività in questo settore; a ciò si ag-giunga la qualità della materia prima adoperata, perpresentare un prodotto finale che soddisfi il cliente: iltutto con abnegazione e affetto! È un connubio di valorie intenti e, come in una squadra, ognuno deve inter-pretare al meglio il proprio ruolo!”

Accogliente, luminoso, fino a lasciare estasiati perla splendida cornice che dipinge uno scenario pa-radisiaco, rendendolo una perla della Costiera Jo-

nica, al centro del Golfo di Squillace, tra Catanzaro eSoverato, esattamente in piazza Giovanni Falcone. Sitratta dell’Hotel Hamilton – Ristorante “Le Terrazze”,da sempre tra le principali mete turistiche dell’interaregione, situato su una roccia a strapiombo sul MareJonio, a Copanello di Stalettì, offrendo un panoramache lascia senza fiato, per un soggiorno indimentica-bile. Conosciamo meglio il signor Saverio Alcaro, tito-lare dell’attività da molto tempo, ormai. Signor Alcaro può sintetizzarci il percorso attraverso ilquale ha intrapreso un’attività nel settore agroalimen-tare e turistico? S.A.: “E’ un campo che mi ha affascinato fin da bam-bino, nonostante gli studi intrapresi nel tempo. Allafine, però, ho scelto di portare avanti questa struttura,con dedizione, avvalendomi dell’esperienza maturataoccupandomi anche di altri stabilimenti della zona, inpassato: quando si lavora con spontaneità, mostrandoamore per il proprio lavoro e verso il cliente, tutto di-venta facile”. Cosa occorrerebbe per potenziare il servizio delle strut-ture ricettive in Calabria? Su quale ambito bisogne-rebbe soffermarsi prima di tutto?S.A.: “La viabilità è importantissima: le comunicazionie i collegamenti (in particolare i servizi navetta) sonoalla base di tutto, per le esigenze del cliente che devepotersi spostare con facilità e piacere tra strutture bal-

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07/10/2012 17/02/20136ª gIOrNAtA

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18/11/2012 07/04/2013 11ª gIOrNAtA

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09/12/2012 28/04/201313ª gIOrNAtA

ANDRIA BAT - AvELLINO

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16/12/2012 05/05/201314ª gIOrNAtA

AvELLINO - CATANzARO

BENEvENTO - PISA

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GUBBIO - ANDRIA BAT

PAGANESE - LATINA

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22/12/2012 12/05/201315ª gIOrNAtA

ANDRIA BAT - PRATO

BARLETTA - BENEvENTO

CATANzARO - GUBBIO

FROSINONE - vIAREGGIO

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NOCERINA - SORRENTO

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MArCAtOrI

6 rEtI: Castaldo L. (Avellino), Favasuli F. (Pisa).

5 rEtI: Barraco D. (Latina), Evacuo F. (Nocerina), Galabinov A. (Gubbio), Girardi D. (Paganese), Perez L. (Pisa), Politano M. (Pe-

rugia), Tulli G. (Pisa).

4 rEtI: Altinier C. (Benevento), Magnaghi S. (Viareggio), Napoli A. (Prato), Scarpa F. (Paganese), Fioretti G. (Catanzaro).

3 rEtI: Arini M. (Andria), Biancolino R. (Avellino), Calamai M. (Viareggio), Ciofani D. (Perugia), De Angelis G. (Avellino), De Vena

A. (Viareggio), Dezi J. (Barletta), Fernandez M. (Paganese), Frara A. (Frosinone), Ganci M. (Frosinone), Innocenti R. (Andria), La

Mantia A. (Ba rletta), Mancosu M. (Benevento), Mancuso L. (Carrarese), Mazzeo F. (Nocerina), Silva Reis D. (Prato), Tozzi Borsoi

R. (Perugia).

top 11 della 12ª giornata

RUOLO CALCIATORE CLUB vOTO M/v GOAL STAG. MIGLIORE STAGIONE

Port. Rossi Sorrento 7 6 15 2001/2002 Venezia serie A 31 presenzedif. Ghinassi Prato 6,5 6,5 1 2008/2009 Pistoiese 1ª divisione 25 presenzedif. Carnesalini Viareggio 7 6,5 0 2011/2012 Viareggio 1ª divisione, 32 presenze, 1 goaldif. de Giosa Latina 6,5 6 0 2010/2011 Sorrento 1ª divisione 24 presenze 4 goaldif. Calapai Barletta 6,5 6 0 2011/2012 Catania serie A 1 presenzaCent. Squillace Catanzaro 7 6,25 0 2011/2012 Catanzaro 2ª divisione 37 presenze 1 goalCent. Cejas Latina 7 6,5 1 2008/2009 Venevento 1ª divisione 31 presenze 2 goalCent. Guerri Gubbio 7 6,25 1 2007/2008 Pistoiese 1ª divisione 26 presenze 3 goalAtt. Girardi Paganese 7 6,75 5 2009/2010 Modena serie B 24 presenze 2 goalAtt. Russotto Catanzaro 7,5 7 2 2008/2009 Napoli serie A 14 presenze Roma, 1988Att. Galibinov Gubbio 7 6,75 5 2009/2010 Lumezzane 1ª divisione 26 presenze 8 goalAll. Pane Pisa 7 6,75 2008/2009 Reggiana – Promozione in 1ª div. e

premio “panchina d’argento” come migliore allenatore.

LA CLASSIFICA

SquAdRE

in CASA FuORi CASA  tOtALi GOL RiGORi

Casa Fuori tot. RF RC

G V n p G V n p G V n p R S R S R S t R t Rpunti

Pisa 23 6 4 2 0 6 2 3 1 12 6 5 1 15 6 8 7 23 13 5 5 1 1

Frosinone 21 6 4 1 1 6 2 3 1 12 6 4 2 11 7 6 3 17 10 2 2 5 4

Latina 21 5 3 2 0 7 3 2 2 12 6 4 2 7 3 8 10 15 13 3 3 2 2

Gubbio 21 6 5 1 0 6 1 2 3 12 6 3 3 8 3 3 7 11 10 2 2 2 2

Avellino 20 7 3 4 0 5 2 1 2 12 5 5 2 10 4 5 5 15 9 7 6 0 0

Paganese 19 6 3 3 0 6 2 1 3 12 5 4 3 7 2 8 8 15 10 1 1 3 2

Prato 18 6 3 1 2 6 2 2 2 12 5 3 4 7 3 7 6 14 9 3 3 1 1

viareggio 17 7 3 4 0 5 1 1 3 12 4 5 3 11 7 6 8 17 15 0 0 5 5

Nocerina 17 6 3 1 2 6 1 4 1 12 4 5 3 8 8 7 7 15 15 2 1 0 0

Benevento 15 6 2 1 3 6 2 2 2 12 4 3 5 6 5 9 7 15 12 4 3 3 3

Perugia 15 6 3 1 2 6 1 3 2 12 4 4 4 12 9 4 7 16 16 1 1 2 2

Andria 14 5 1 3 1 7 2 3 2 12 3 6 3 5 5 7 7 12 12 2 1 3 2

Catanzaro 12 6 2 1 3 6 1 2 3 12 3 3 6 9 12 8 12 17 24 2 2 4 4

Sorrento 7 7 1 4 2 5 0 0 5 12 1 4 7 5 6 0 9 5 15 0 0 2 2

Barletta 6 5 0 1 4 7 1 2 4 12 1 3 8 1 6 8 12 9 18 2 1 4 2

Carrarese 6 6 1 2 3 6 0 1 5 12 1 3 8 6 11 3 13 9 24 1 1 0 0

Legenda: C=In casa T=Totale R=Gol fatti S=Golsubiti RF=Rigori a favore RC=Rigori contro

Statistiche a cura di Antonio Costantino

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Gare di andata Ris. Marcatori

CATANzARO - BARLETTA 4-3 Carboni (2), Fioretti, Cruz

LATINA - CATANzARO 1-0

CATANzARO - BENEvENTO 1-2 Papasidero

PAGANESE - CATANzARO 0-0

CATANzARO - ANDRIA 0-0

vIAREGGIO - CATANzARO 3-1 Fioretti (rig.)

CATANzARO - NOCERINA 2-3 Masini, Borghetti

PISA - CATANzARO 4-1 Quadri

CATANzARO - FROSINONE 0-3

PERUGIA - CATANzARO 2-4 Fioretti, Ulloa, Quadri, aut. Lebran

CATANzARO - PRATO 2-1 Ulloa, Russotto

CARRARESE - CATANzARO 2-2 Fioretti, Russotto

CATANzARO - SORRENTO

AvELLINO - CATANzARO

CATANzARO - GUBBIO

BARLETTA - CATANzARO

CATANzARO - LATINA

BENEvENTO - CATANzARO

CATANzARO - PAGANESE

ANDRIA - CATANzARO

CATANzARO - vIAREGGIO

NOCERINA - CATANzARO

CATANzARO - PISA

FROSINONE - CATANzARO

CATANzARO - PERUGIA

PRATO - CATANzARO

CATANzARO - CARRARESE

SORRENTO - CATANzARO

CATANzARO - AvELLINO

GUBBIO - CATANzARO

Risultati e marcatori giallorossiGare di ritorno Ris. Marcatori

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I NOSTRI DISTRIBUTORI

IDEAL BAR DI CANINO A. E DI SOLE P.Viale Pio X, 156 - Catanzaro

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Tel. 388.3744753

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Tel. 0961.772418

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Gaetano Bertè, Vittorio Masci,Ciccio Puccio, Gianni Zavaglio,Gaetano Scuderi e adesso

anche Pasquale Ripepe. Per dirla ba-nalmente, se ne sono andati proprioi migliori nel giro di pochi mesi. Gi-ganti del calcio catanzarese che inquesto 2012 avrebbe dovuto festeg-giare i suoi primi cento anni di vita,anche se la Collettività ha dimenti-cato questo appuntamento. Colpadelle ristrettezze economiche o diuna memoria che si è perduta? DonPasquale Ripepe, che ho avuto la for-tuna e il piacere di conoscere, rima-sto lucido fino all'ultimo istante,probabilmente, avrebbe scelto la se-conda risposta. Pazienza. Guardiamoavanti, anche se ora siamo più poveriavendo perso l'ultimo dei Ripepe cal-ciatori. Ci ha lasciati nel suo stile: insilenzio. Sussurrando parole carichedi affetto per i suoi figlioli si è conge-dato dalle terrene fatiche il padre del calcio catanzarese.Più di centinaia di personaggi, Pasquale Ripepe, "u moru",ha dato il suo contributo in epoche in cui anche riusciread avere un pallone e calzature un minimo decenti, avevadel miracoloso. Un Uomo con una dirittura morale d'altritempi che nello sport pionieristico della prima metà delsecolo scorso ha saputo farsi apprezzare tanto da passare,naturalmente e senza problemi, dal ruolo di calciatore adirigente e allenatore sempre con la stella polare di unainnata correttezza e una competenza calcistica che, sefosse nato in un centro più grosso, lo avrebbe portato piùin alto. Ma tant'è, don Pasquale è stato intimamente legatoa "Catanzaro e il Catanzaro" tanto da scriverne una storiache, più di tante altre in circolazione, ha dipinto una cittàe una squadra ai più sconosciute. Classe 1918, classe diferro, Ripepe inizia a giocare negli anni '30 nella squadradella sua scuola (l'Istituto Tecnico Grimaldi), mietendosuccessi a livello regionale, si arruola e viene spedito inCirenaica dove partecipa alla riconquista di Bengasi (gen-naio 1942) da capitano di fanteria. Al ritorno dal fronte, ilragioniere Ripepe, ricomincia a giocare a pallone nella suacara e vecchia Catanzarese diventata Catanzaro anchegrazie al suo impegno. Il lavoro da funzionario nella localeCassa di Risparmio lo distoglie un po', ma la passione ri-mane e viene ben presto cooptato tra i dirigenti finendocol dirigere la squadra ogniqualvolta si manifestano crisitecniche (1947/'48, 1948/'49, 1956/'57). Molto legato aNicola Ceravolo, pur non avendo incarichi formali in senoall'Unione Sportiva, era sempre in prima fila nel sostegno

alla squadra della sua amata città.Fortemente voluto dal neo presi-dente Pino Albano, nella stagione1984/'85 (e solo per quella), Ripepeassume il ruolo di consulente di unasocietà che si attrezza per rinasceree che torna immediatamente in serieB a suon di vittorie e giocando un cal-cio spumeggiante grazie anche a mi-ster Gibbì Fabbri. Per chi scrive, sidiceva, è stato un autentico piacereconoscerlo, incontrarlo e ascoltarlodall'alto della sua saggezza, non sol-tanto calcistica. Tante volte ho avutola fortuna di scambiare idee durantele puntuali passeggiate che aveva laconsuetudine di svolgere nel salotto(quello che non esiste più) di corsoMazzini. La sua ferrea stretta dimano è stato il sigillo a quegli incon-tri in cui il calcio, sul fronte tecnico edirigenziale, era il comune denomi-natore dei nostri discorsi. Dei suoi an-

tichi compagni di passeggiate, ovvero dei vari CiccioPuccio, Ignazio Samaritano, Giulio Bossi, Gori Greco,Peppino Talarico era il "presidente", in ragione della pro-fondità e dell'acutezza delle osservazioni relative ad unmondo, non soltanto calcistico, che via via cambiava, pur-troppo stravolgendosi. Con modernità esemplare, Pa-squale Ripepe ha sempre pensato al suo Catanzaro comead una società piccola sì, ma organizzata e capace di bat-tersi alla pari con squadre più forti economicamente gra-zie a qualità non possedute dagli altri, mettendo a fruttol'esperienza maturata in tanti anni di polveroso calcio. Cimancherà, mi mancherà, tanto anche perché non torne-ranno più i tempi d'oro di uno sport bello, epico, puro.Come Pasquale Ripepe ha sempre vissuto.

Carlo talarico

Se ne va un altro gigante del Catanzaro: “u moru”, Pasquale Ripepe

Ceravolo, ripepe e Leonetti

Pasquale ripepe

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La scherma a Catanzaro è stata istituitadal compianto prof. Giuseppe Talarico,mitico istruttore di molteplici discipline

sportive, negli anni in cui studiare all' ISEF si-gnificava soprattutto scegliere lo sport comestile di vita. Molte cose sono cambiate da al-lora, i maestri si sono moltiplicati, ma la com-petenza e l'esperienza continuano ad essereancora l'unico biglietto da visita valido per chisi appresta a formare i giovani schermitoridella città; sembrerebbe un compito arduo manon è impossibile. Se la scherma a Catanzarosi pratica, ciò grazie anche al costante impe-gno di un gruppo di istruttori altamente qua-lificati, da decenni ormai coordinati dalladelegazione, presieduta dal dott.Consoli di La-mezia Terme, fra i quali l'avv.to Ida Talarico, fi-glia del prof. “Peppino”, schermitrice nata, equindi per nulla intimorita dai meandri dellaburocrazia in cui si trova continuamente im-pelagata per potere promuovere il suo sportsoprattutto tra le giovani leve.Un'amica Ida.....persona vecchio stampo, pro-babilmente perchè forgiata con valori chesembrano essere scomparsi...“A Catanzaro iveri uomini vanno a calcio e le vere donne vo-gliono diventare ballerine...” e ciò rende par-ticolarmente difficile la promozione di unosport che, in quanto ad agonismo, grinta estile non può definirsi secondo a nessuno.Come darle torto!! Senza nulla togliere allemolteplici società di calcio e Accademie oScuole di Danza che dir si voglia, non ci sonomolti sport che per completezza possono es-sere posti alla stessa stregua della scherma ...e non solo per il candore delle divise che vi siindossano, o per la millimetricità dei colpi in-ferti... La scherma è elegante a prescindere.Non a caso è nata ed è stata praticata negli

anni '60 e '70 presso il mitico “Liceo Galluppi”di Catanzaro, dove esistevano due corsi deci-samente affollati, frequentati da nomi presti-giosi che hanno contribuito a renderlaconosciuta anche oltre i confini regionali.“Oggi non è più così, ogni iniziativa presentataai dirigenti scolastici, deve seguire degli iterburocratici spesso completamente discordantisia con le esigenze scolastiche dei ragazzi, checon quelle della stessa disciplina...”In effetti, le strutture carenti un pò dovunque,nella scherma sembrano essere del tutto in-sistenti.... “la pedana regolamentare misura 14m. ....l'unico luogo idoneo e che corrisponde-rebbe a tali requisiti sarebbe un corridoio.....edin effetti a Cosenza viene utilizzato quello diaccesso al campo del S.Vito....”Sorvolando sulla scelta dei colleghi cosentini,appare chiaro che se si vuole dare un'alterna-tiva sportiva ai ragazzi della città non ci si puòo ci si deve fare condizionare dalla mancanzadi una pedana di 14 m!!!Molti dirigenti scolastici attuano la destina-

zione dei propri impianti sportivi di concertocon il proprio consiglio, ma più della metàdegli stessi sono inagibili e comunque spessola disponibilità diventa tale ben oltre la tem-pistica stabilita dal calendario federale.“ ...Ho girato ben 5 agenzie immobiliari e nonsono riuscita a trovare nulla.....il Delegato Re-gionale, Ignazio Consoli, quando si parla diCatanzaro, si mette le mani nei capelli...fa-cendo un confronto con Lamezia emergeun'altra mentalità, maturata negli anni, co-struita e coltivata presso le istituzioni scola-stiche -non a caso le due scuole presenti siallenano in due impianti scolastici- che pro-duce buoni risultati...Il territorio comunale deve sapere che gestireuna scuola di scherma richiede delle risorse,anche economiche che hanno bisogno dellatempistica adeguata per essere ammortiz-zate....non mi puoi chiedere un numero elevatodi ragazzi quando ogni anno bisogna ripartirepraticamente da capo...”Si inizia a sette anni e non ci sono limiti d'età.I Corsi sono aperti alla cittadinanza e allascuola.... “A breve partirà un progetto pressol'istituto comprensivo di Mater Domini, dove25 ragazzi avranno la possibilità di allenarsiun pomeriggio a settimana, anche se l'idealesarebbe un allenamento bi o trisettimanale.Non possiamo ancora partecipare neanchecome ASD proprio a causa di queste man-canze...”Ciò non toglie che qualcosa si stia muovendo,anche in seno all'Assessorato allo Sport, a cuisi spera possa essere confermato un mandatoche in pochi mesi si è attivato soprattutto perla promozione di sport.... “affatto minori”.

g. B.

Di spada non si perisce...

Questa la lista UFFICIALE con i rispettivi gradi dei tecnici abilitati

dalla Federazione Italiana Scherma nell’ambito della provincia:

- Giuseppe COSTANzO, Allenatore (iV Livello SnAq), delegato AiMS Calabria, facente parte dello staff della nazionale di sciabola e della nazionale paralimpica.- Antonio PROvENzANO, Allenatore (iii Livello SnAq), Maestro  di Scherma Sportiva e Scherma Storica.- Ignazio CONSOLI, Allenatore (istruttore nazionale ii livello Snaq), preparatore Atleticodella lista nazionale FiS, Responsabile al protocollo e Cerimoniale per le gare.Attualmente dELEGAtO F.i.S. REGiOnE CALABRiA- Ida TALARICO, istruttore nazionale ii livello Snaq, collaboratore tecnico per la città diCatanzaro e hinterland (referente per Catanzaro cell. 339.7417083)

per ogni informazione collegarsi ai siti ufficiali :

http://www.federschermacz.altervista.org http://catanzaroscherma.wordpress.com

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I l 16 e 17 Novembre, in occasione dell'incontro disputato a Roma tra l' Italia ela Nuova Zelanda, e cioe' i mitici All

Blacks, i ragazzi dell Associazione SportivaRugby di Catanzaro hanno potuto goderedel grande privilegio di assistere alla par-tita dalle tribune dello stadio Olimpico.I biglietti erano stati acquistati sin dal mesedi Giugno, e l'entusiasmo dei ragazzi hacontagiato anche alcuni genitori, che sisono uniti alla carovana catanzarese, in untour de force tanto faticoso, quanto entu-siasmante.Il viaggio non è stato affatto agevole: sve-glia ben prima dell' alba.....ma tanto nes-suno ha dormito quella notte....e poi inpullman, fino alla capitale, pronti a goderedi una delle più belle esperienze della lorovita sportiva. Non capita ogni giorno di po-tere ammirare dal vivo i propri cam-pioni....soprattutto quando si pratica unosport come il rugby, la cui visibilità è sicu-ramente più limitata rispetto ad altri ma ilcui entusiasmo è veramente coinvolgente.L'atmosfera pre-gara, nel villaggio anti-

stante lo stadio, ha consentito ai ragazzi,una trentina in tutto, e cioè le rose Under16 e Under 20, di familiarizzare con un am-biente sì professionistico, ma gioioso e vi-brante.Una festa, una grande festa dello sport, acui il pubblico ha partecipato da protago-nista, più che da spettatore. Pochi i tifosineozelandesi,ma tutti sportivi, esaltati dallegesta di campioni stratosferici, di fronte aiquali gli Azzurri non hanno sfigurato. Ago-nismo palpabile... è un incontro di rugby,non si scende in campo se non si ha ri-spetto dell'avversario, anche se questo hauna caratura diversa dalla tua. Eppure lospettacolo è assicurato, senza mai dimen-ticare chi ci sia dall'altra parte, ed il soste-gno è tutto per chi lotta in un agone dovela lealtà e la correttezza si distinguono peressere le uniche protagoniste...

I colori della maglia ti aiutano a distinguerechi si esibisce in casa e chi no'....si ap-plaude il bel gioco....indipendente te da chilo produca.Il risultato? Non è rilevante: in campo seriprofessionisti, che hanno onorato le lorocasacche,mentre fuori, 80.000 persone,degna cornice di cotanto spettacolo...Finisce l'incontro ed immediatamente sirientra, ma gli occhi sono ancora pieni diimmagini che la memoria non potrà cancel-lare facilmente, e quand'anche ci si do-vesse riuscire, sicuramente non lo farà ilcuore, quello che batte forte ogni volta chescendi in campo, con l'orgoglio di indos-sare una maglia intrisa di passione ed ab-negazione.

gea Brescia

In meta... a Roma

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Settimane impegnative, quelle appena tra-scorse, per i ragazzi del Settore Giovanile delCatanzaro. I piccoli della scuola calcio hanno

debuttato nei propri campionati mentre la Berretti,gli Allievi e i Giovanissimi, proseguono nei loro.All'attivo un'altra splendida e convincente vittoriadella Berretti di Giulio Spader, in casa con il pun-teggio di 4-1, la seconda conseguita a Lamezia daiGiovanissimi di Mister Teti col punteggio di 1-0,mentre gli Allievi di Mister Procopio, con i coeta-nei anch'essi lametini, ma questa volta ospiti a Ca-labricata, hanno conseguito un pareggio (1-1), conil solito cuore.....ma forse con un po' meno anima.È dei piccolini però, dei quali oggi vogliamo par-lare: hanno esordito nei loro campionati, la scorsasettimana, calcando l'erbetta dei capi di Simeri, tral' emozione ed il divertimento che con loro è sem-pre assicurato. Il regolamento del campionatoEsordienti impone tre tempi, due dei quali devononecessariamente essere giocati con 9 ragazzi dif-

ferenti per tempo, mentre il terzo consente invecedi attuare cambi liberi. Pur se fra qualche diffi-coltà, tanto che si è dovuto attingere anche fra ipulcini, i ragazzi, guai a chiamarlo bambini, hannofatto il loro incontro, confrontando si con coetaneimolti dei quali dotati della medesima esperienza.Magari ci sarà anche qualcuno che non rispetteràil regolamento, che mira ad esibire campioni inerba o considerati tali, ma questa non sembra as-solutamente essere la politica della Scuola CalcioCatanzaro, che pone, come spesso ribadito, ilgioco ed il benessere dei "piccoli amici", chehanno scelto di aderire ad un progetto sì ambi-zioso, ma del quale essi sono e devono restarecompletamente all'oscuro. Li abbiamo già ammi-rati sull'erba del Ceravolo, ci hanno fatto sorrideree ci hanno mostrato il vero volto dello sport, spe-riamo di poterli vedere un giorno campioni, ma la-sciamoli ancora divertire e soprattutto “giocare apallone”.

Tutti in campo di Gea Brescia

I “Piccoli Amici” accompagnano le squadre di Catanzaro e Frosinone

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