“basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 ·...

16
ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 WWW.MILANOSUD.IT @MILANOSUD5 /MILANOSUD Il giornale dell’Associazione $%’(% !%’+ &’# #% #!" (&# ("+ !%#& ’’ #) #**"# L a battaglia navale di queste ore – Salvini versus la Ong di turno, sta- volta è la Mediterranea – conferma una volta di più che è sul terreno della immi- grazione, e solamente su quello (molti non saranno d’accordo, ma pazienza) si sta giocando tutta la credibilità e la ca- pacità di tenuta del governo cosiddetto gialloverde. Twitter più twitter Non sappiamo come finirà, ma sap- piamo che, dopo la batosta subìta in sede europea, grillini e soprattutto le- ghisti possono solo vegliare sui sacri confini insidiati dai mercanti di carne umana e dai terroristi. Tolto ciò, non hanno molto altro da twittare. E se non twittano, che fanno? Studiano? Legife- rano? Per quello che serve! Una decina di tweet al giorno, meglio se sgraziati, grevi, offensivi, garantiscono il mono- polio della visibilità, nutrono la smania dei follower, assicurano il presidio tota- lizzante degli schermi e orientano il di- battito politico. Parliamo di Europa. Perché qui il di- scorso diventa serio e investe i problemi vivi della nazione. Cambiare le parole L’Italia non se la passa economicamente bene. Un dato positivo sull’occupazione non altera granché il quadro complessivo. Che resta pesantemente negativo. Tant’è che, per evitare la procedura di infrazione, il governo ha varato una manovra corret- tiva di vari miliardi. Naturalmente questi alfieri del cambiamento non la chiamano manovra correttiva, ma aggiustamento di bilancio, affidando agli escamotage les- sicali la propria originalità, così come hanno fatto definendo contratto il pro- gramma di governo, pace fiscale i con- doni, eccetera: espedienti di gergo abbastanza puerili che, però, bisogna ri- conoscerlo, continuano a impressionare molti italiani. Nemica Europa Il governo del cambiamento era profon- damente insoddisfatto dell’Unione Eu- ropea, nelle sue strutture, nei suoi uomini, nelle sue regole. Piero Pantucci Continua a pag. 2 Cappello in mano e cappello in testa L a distanza non sarà probabilmente alla portata di tutti, ma i più audaci ed alle- nati potranno in un futuro prossimo ci- mentarsi nell’impresa di raggiungere la Serenissima su due ruote. Il progetto della nuova ciclabile lungo l’Alzaia Naviglio Pavese, connetterà, infatti, la nostra città con due itinerari cicloturistici di rile- vanza nazionale e sovranazionale: l’Eurovelo 5 (Londra – Roma – Brindisi) e la dirama- zione Pavia – Milano della Ciclovia VEnTO (Venezia – Torino). Come illustrato dal primo cittadino Beppe Sala e dall’assessore alla mobilità Marco Gra- nelli, nel corso della “colazione con il Sin- daco”, svoltasi al quartiere Torretta sabato 29 giugno, la ciclabile, percorribile in continuità in entrambe le direzioni (periferia - centro e centro - periferia), partirà da via Darwin, di fatto connettendosi al sistema dei Navigli, fino ad arrivare alla via Gattinara, posta al confine cittadino meridionale. Il nuovo itinerario ciclabile rappresenterà non solo un tassello importante di riqualifi- cazione dell’Alzaia del Naviglio Pavese e dei quartieri periferici che vi si affacciano, ma al contempo un segnale forte di cambiamento per una città che vuole diventare sempre più a misura d’uomo, disincentivando l’uso del mezzo privato e promuovendo un più ampio utilizzo, in sicurezza, delle due ruote, sul- l’esempio delle città europee più green e so- stenibili, come Amsterdam, Rotterdam e Copenaghen. Marco Gambetti Continua a pag. 4 In bici sull’Alzaia, dalla Darsena ad Assago I l quartiere Chiesa Rossa, Missaglia, Gra- tosoglio rischia di perdere Musicopoli per sempre. E se la lite a colpi di ricorsi al Tar ed esposti in Procura proseguirà, anche la raccolta fondi avviata da Fondazione Cariplo e i lavori per la riqualificazione del Ringhiera potrebbero avere dei problemi. Come infatti ebbe a precisare, quasi profetico, il direttore di Fondazione Cariplo Sergio Urbani il 31 maggio scorso, alla presentazione in Chiesa Rossa del progetto: «Se c’è conflittualità è più difficile convincere aziende e mecenati a fi- nanziare un progetto di rigenerazione come quello che abbiamo proposto al Comune». Un monito che però non ha sortito alcun effetto. Musicopoli ha infatti impugnato di fronte al tri- bunale amministrativo la lettera con cui nel febbraio scorso Riccardo Poretti, dirigente del Municipio 5, ha comunicato che il contratto per l’uso dei locali di via Boifava, in scadenza a ot- tobre prossimo, non sarebbe stato rinnovato. Una lettera che per l’istituzione musicale è stata un fulmine a ciel sereno, mentre il Muni- cipio sostiene di averne anticipato l’eventua- lità. In ogni caso, Musicopoli ha subito iniziato il procedimento giudiziario, per chiedere il ri- spetto del contratto che, a suo dire, non sca- drebbe nel 2019, ma nel 2024 più altri cinque anni eventuali. E allo stesso tempo ha dato il via a una campagna social, con video e comu- nicati, e una raccolta firme su Change.org, che ha raggiunto le 1.500 sottoscrizioni. Atti a cui il presidente del Municipio 5 Alessan- dro Bramati ha risposto con un esposto in Pro- cura, in cui denuncia la diffusione di falsità a suo carico, dando il via a una battaglia legale, che ha aperto scenari preoccupanti, per i cit- tadini della zona, che assistono increduli a que- sto avvitamento, in attesa che il Tar si pronunci. Stefano Ferri Continua a pag.2 P artiamo dalla realtà dei fatti. Dal 4 feb- braio Amsa ha ridotto la raccolta dei ri- fiuti non riciclabili da bisettimanale a settimanale nei municipi 1, 4 e 5. Modalità già sperimentata con successo nell’area ovest di Milano, che in tal modo ha visto da un lato aumentare sensibilmente la raccolta della differenziata (umido, carte, vetro e plastica) superando quota 60%, e dall’altro diminuire i rifiuti non riciclabili. Un risultato che ogni famiglia già sperimenta nei propri raccogli- tori casalinghi. Tutto bene? Se nella maggior parte dei quar- tieri non si sono riscontrate problematicità, a Gratosoglio sud, in particolare lungo le vie Sa- ponaro e Baroni, hanno iniziato a moltiplicarsi cumuli di immondizie lungo le strade, facendo esplodere l’esasperazione dei cittadini. E non poteva che esplodere qui, dove gli inqui- lini di una quarantina di caseggiati Aler, non di- sponendo da tempo di locali interni per la rac- colta dei rifiuti, devono conferire i sacchi differenziati nelle casette ecologiche situate lungo la strada. Costruzioni sparpagliate in modo disomogeneo sul territorio e lontane dai fabbricati. In particolare nella zona sud, dai nu- meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca- sette ecologiche per duemila abitanti, costretti a conferire i rifiuti differenziati percorrendo anche 400-500 metri dalle loro abitazioni. Chiaro che con queste distanze, il cosiddetto Servizio di raccolta differenziata “porta a porta”, previsto per legge, non può più essere conside- rato tale. Anche in considerazione del Regola- mento edilizio di Milano del 2014 che dispone che il locale deposito sia “facilmente accessibile da tutti i soggetti anche con mobilità ridotta” e abbia “dimensioni non inferiori a 0,18 mq per ogni abitante e/o utente teorico”. Francesca Mochi Continua a pag.3 Caldo torrido e cumuli di immondizia: Aler si impegna a realizzare aree provvisorie per il conferimento “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite promesse Tar ed esposti, in attesa che qualcuno... vada a Canossa. Intanto la riqualificazione del Ringhiera rischia Ciclovia VEnTO, in autunno il bando per l’assegnazione dei lavori. Cantieri aperti nel 2020 Quer pasticciaccio brutto de Musicopoli

Upload: others

Post on 17-Jul-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 WWW.MILANOSUD.IT @MILANOSUD5 /MILANOSUD

Il giornale dell’Associazione

�������������������� ����

���� �� �� ���� ���� �� ���� ����� � ��� � �� � ���� ��� � � � �

������ �� ������ �� �� �� �� �� �� �� ���� ����

������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

�������������������� ����������

�$�%'(%�����!�%'��+���&���'##%��������������������

�#!�"������ ������ �����

������((&&##���� �� ((""����++������ ��!�%#&���� �

�'�'� ��������#)�����#**�"#����

�� ���� ���

�������� �������� ����

La battaglia navale di queste ore –Salvini versus la Ong di turno, sta-

volta è la Mediterranea – conferma unavolta di più che è sul terreno della immi-grazione, e solamente su quello (moltinon saranno d’accordo, ma pazienza) sista giocando tutta la credibilità e la ca-pacità di tenuta del governo cosiddettogialloverde.

Twitter più twitterNon sappiamo come finirà, ma sap-piamo che, dopo la batosta subìta insede europea, grillini e soprattutto le-ghisti possono solo vegliare sui sacriconfini insidiati dai mercanti di carneumana e dai terroristi. Tolto ciò, nonhanno molto altro da twittare. E se nontwittano, che fanno? Studiano? Legife-rano? Per quello che serve! Una decinadi tweet al giorno, meglio se sgraziati,grevi, offensivi, garantiscono il mono-polio della visibilità, nutrono la smaniadei follower, assicurano il presidio tota-lizzante degli schermi e orientano il di-battito politico.Parliamo di Europa. Perché qui il di-scorso diventa serio e investe i problemivivi della nazione.

Cambiare le paroleL’Italia non se la passa economicamentebene. Un dato positivo sull’occupazionenon altera granché il quadro complessivo.Che resta pesantemente negativo. Tant’èche, per evitare la procedura di infrazione,il governo ha varato una manovra corret-tiva di vari miliardi. Naturalmente questialfieri del cambiamento non la chiamanomanovra correttiva, ma aggiustamentodi bilancio, affidando agli escamotage les-sicali la propria originalità, così comehanno fatto definendo contratto il pro-gramma di governo, pace fiscale i con-doni, eccetera: espedienti di gergoabbastanza puerili che, però, bisogna ri-conoscerlo, continuano a impressionaremolti italiani.

Nemica EuropaIl governo del cambiamento era profon-damente insoddisfatto dell’Unione Eu-ropea, nelle sue strutture, nei suoiuomini, nelle sue regole.

Piero PantucciContinua a pag. 2

Cappello in manoe cappelloin testa

La distanza non sarà probabilmente allaportata di tutti, ma i più audaci ed alle-nati potranno in un futuro prossimo ci-

mentarsi nell’impresa di raggiungere laSerenissima su due ruote. Il progetto della nuova ciclabile lungo l’AlzaiaNaviglio Pavese, connetterà, infatti, la nostracittà con due itinerari cicloturistici di rile-vanza nazionale e sovranazionale: l’Eurovelo5 (Londra – Roma – Brindisi) e la dirama-zione Pavia – Milano della Ciclovia VEnTO(Venezia – Torino).

Come illustrato dal primo cittadino BeppeSala e dall’assessore alla mobilità Marco Gra-nelli, nel corso della “colazione con il Sin-daco”, svoltasi al quartiere Torretta sabato 29giugno, la ciclabile, percorribile in continuitàin entrambe le direzioni (periferia - centro ecentro - periferia), partirà da via Darwin, difatto connettendosi al sistema dei Navigli,fino ad arrivare alla via Gattinara, posta alconfine cittadino meridionale. Il nuovo itinerario ciclabile rappresenterànon solo un tassello importante di riqualifi-

cazione dell’Alzaia del Naviglio Pavese e deiquartieri periferici che vi si affacciano, ma alcontempo un segnale forte di cambiamentoper una città che vuole diventare sempre piùa misura d’uomo, disincentivando l’uso delmezzo privato e promuovendo un più ampioutilizzo, in sicurezza, delle due ruote, sul-l’esempio delle città europee più green e so-stenibili, come Amsterdam, Rotterdam eCopenaghen.

Marco GambettiContinua a pag. 4

In bici sull’Alzaia, dalla Darsena ad Assago

Il quartiere Chiesa Rossa, Missaglia, Gra-tosoglio rischia di perdere Musicopoli persempre. E se la lite a colpi di ricorsi al Tar

ed esposti in Procura proseguirà, anche laraccolta fondi avviata da Fondazione Cariploe i lavori per la riqualificazione del Ringhierapotrebbero avere dei problemi. Come infattiebbe a precisare, quasi profetico, il direttoredi Fondazione Cariplo Sergio Urbani il 31maggio scorso, alla presentazione in ChiesaRossa del progetto: «Se c’è conflittualità è piùdifficile convincere aziende e mecenati a fi-nanziare un progetto di rigenerazione comequello che abbiamo proposto al Comune». Un

monito che però non ha sortito alcun effetto.Musicopoli ha infatti impugnato di fronte al tri-bunale amministrativo la lettera con cui nelfebbraio scorso Riccardo Poretti, dirigente delMunicipio 5, ha comunicato che il contratto perl’uso dei locali di via Boifava, in scadenza a ot-tobre prossimo, non sarebbe stato rinnovato.Una lettera che per l’istituzione musicale èstata un fulmine a ciel sereno, mentre il Muni-cipio sostiene di averne anticipato l’eventua-lità. In ogni caso, Musicopoli ha subito iniziatoil procedimento giudiziario, per chiedere il ri-spetto del contratto che, a suo dire, non sca-drebbe nel 2019, ma nel 2024 più altri cinque

anni eventuali. E allo stesso tempo ha dato ilvia a una campagna social, con video e comu-nicati, e una raccolta firme su Change.org, cheha raggiunto le 1.500 sottoscrizioni.Atti a cui il presidente del Municipio 5 Alessan-dro Bramati ha risposto con un esposto in Pro-cura, in cui denuncia la diffusione di falsità asuo carico, dando il via a una battaglia legale,che ha aperto scenari preoccupanti, per i cit-tadini della zona, che assistono increduli a que-sto avvitamento, in attesa che il Tar sipronunci.

Stefano FerriContinua a pag.2

Partiamo dalla realtà dei fatti. Dal 4 feb-braio Amsa ha ridotto la raccolta dei ri-fiuti non riciclabili da bisettimanale a

settimanale nei municipi 1, 4 e 5. Modalitàgià sperimentata con successo nell’area ovestdi Milano, che in tal modo ha visto da un latoaumentare sensibilmente la raccolta delladifferenziata (umido, carte, vetro e plastica)superando quota 60%, e dall’altro diminuirei rifiuti non riciclabili. Un risultato che ognifamiglia già sperimenta nei propri raccogli-tori casalinghi.Tutto bene? Se nella maggior parte dei quar-tieri non si sono riscontrate problematicità, aGratosoglio sud, in particolare lungo le vie Sa-ponaro e Baroni, hanno iniziato a moltiplicarsicumuli di immondizie lungo le strade, facendoesplodere l’esasperazione dei cittadini.E non poteva che esplodere qui, dove gli inqui-

lini di una quarantina di caseggiati Aler, non di-sponendo da tempo di locali interni per la rac-colta dei rifiuti, devono conferire i sacchi

differenziati nelle casette ecologiche situatelungo la strada. Costruzioni sparpagliate inmodo disomogeneo sul territorio e lontane daifabbricati. In particolare nella zona sud, dai nu-meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti, costrettia conferire i rifiuti differenziati percorrendoanche 400-500 metri dalle loro abitazioni. Chiaro che con queste distanze, il cosiddettoServizio di raccolta differenziata “porta a porta”,previsto per legge, non può più essere conside-rato tale. Anche in considerazione del Regola-mento edilizio di Milano del 2014 che disponeche il locale deposito sia “facilmente accessibileda tutti i soggetti anche con mobilità ridotta” eabbia “dimensioni non inferiori a 0,18 mq perogni abitante e/o utente teorico”.

Francesca MochiContinua a pag.3

Caldo torrido e cumuli di immondizia: Aler si impegna a realizzare aree provvisorie per il conferimento

“Basta rifiuti sulla strada”, i cittadinichiedono fatti e non le solite promesse

Tar ed esposti, in attesa che qualcuno... vada a Canossa. Intanto la riqualificazione del Ringhiera rischia

Ciclovia VEnTO, in autunno il bando per l’assegnazione dei lavori. Cantieri aperti nel 2020

Quer pasticciaccio brutto de Musicopoli������������

���������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������� ��������������� �������������������� ���������������� �����������������������������������

Page 2: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������2

Registrazione n. 744 - Nov. 1997. Via Santa Teresa, 2/A - 20142 - MiContatti: 02 84892068 [email protected] Responsabile: Stefano FerriVicedirettrice: Giovanna Tettamanzi Redazione:C. Calerio, P. Cossu, M. Gambetti, L. Guardini, L. Miniutti, F. Mochi, C. Muzzana,Impaginazione: A. Rubagotti.Hanno collaborato:C. Boschiero, C. Tirinzoni, S. Delgado, G. Fontana, G. Lippoli, A. Mancero, N. Mondi, R. Morini, P. Pantucci, E. Saglia, E. Serelli,V.I. Silva, S. Sollazzo, R. Tammaro, M. Tucci,G. Verrini.Raccolta Pubblicità:S. Devecchicceellll.. 334499 4400 6677 118844 [email protected], via A. Moro 2Pessano con Bornago (MI)Prossima uscita: 10/9/2019

Segue dalla primaInsoddisfazione legittima e in buona parte anche fondata: ma non eracerto fondata l’accusa a Bruxelles di imporci l’austerità. Questa è stata lafavoletta vincente con la quale l’inadeguatezza del soggetto politico (ilgoverno) viene verbosamente dissimulata dall’incubo del nemico esterno.Puerile, sì è puerile, ma in tempi di diffuso disarmo morale e intellettuale,funziona. Funziona raccontare che i nostri mali sono dovuti, oltre che al-l’invasione islamica e alla deitalianizzazione in atto da parte di occulteperfidie (Soros? una centrale giudaica?), alla decisione di Bruxelles eStrasburgo di condannare l’Italia al destino della Grecia (che è stata ineffetti, per fortuna non più ripetuta, una delle pagine più oscure del-l’Unione Europea).

La favoletta della flessibilitàDicevano Salvini e di rimbalzo il piccolo Di Maio: questa è la vecchia Eu-ropa, dei burocrati, dei poteri forti, degli speculatori finanziari, della dit-tatura franco-tedesca. Questa Europa – dicevano – cambierà; cambieràcompletamente, avremo nuove regole che consentiranno flessibilità, in-vestimenti, crescita. Basta con l’austerità. Epitome di questa geniale vi-sione politica era lo slogan salviniano: il tetto del deficit al 3%, non solo sipuò, ma si deve (sic) sfondare. Averne di economisti di questa tempra.Tanto nemici della flessibilità erano questi “euroburocrati” che, sia conquesto sia con i precedenti governi sono state consentite all’Italia derogheai vincoli europei, spesso, come nell’ultima trattativa, sulla base di sem-plici impegni a non fare altro debito.

I machi stanno a casaMa questa trattativa, conclusa nei giorni scorsi, non l’hanno fatta i“machi”, i duri, quelli che non vanno a Bruxelles “col cappello in mano”

(come hanno fatto tutti i loro vergognosi predecessori). No, a trattaresono andati Conte e Tria. La divisione dei compiti in questo bizzarro go-verno del cambiamento è che Salvini e di rimbalzo il piccolo Di Maio siergono sulle macerie della società e dicono che bisogna battere i pugni,bisogna avere l’orgoglio di essere italiani. Ma poi, sempre che abbia sensorestare nell’Unione Europea, non fanno quello che in ogni comunità si faper cambiare le regole: si discute, si tratta, ci si spende personalmente.Nossignori, i pugni il signor Salvini li batte solo su twitter: in modo fra-stornante, col piglio dello spaccavento. A Bruxelles quasi non sanno ne-anche che faccia abbia, non ha mai condotto una trattativa su unaquestione rilevante: in Italia, invece, si occupa di tutto, dalla giustiziasommaria alla navigazione, dalle crisi aziendali alle vicende giudiziarie,dall’immigrazione alle unioni civili.

Non bastano i muscoliSiete convinti che fino a ieri l’Italia sia stata prona (china, col cappelloin mano, servile, fate voi) alla dittatura francotedesca? Benissimo. A menon risulta, ma rispetto la vostra opinione. Siete convinti che per restarein Europa, bisogna cambiare le regole, andare con la schiena dritta, farsirispettare? Benissimo. Siete convinti che per farsi rispettare e cambiarele regole, non basta battere i pugni in Italia e reclamare con voce caver-nosa i propri diritti, ma bisogna discutere, trattare, argomentare, perchéquesta è la politica? Se siete convinti di questo, prendete atto che il go-verno non ha fatto il suo dovere. Ha insolentito da lontano la dirigenzaeuropea, ma non ha fatto nulla (non ancora, almeno) per cambiare le re-gole. Ha mandato gli unici trattativisti a contrattare, al ribasso, le condi-zioni per farsi approvare i bilanci, lo scorso agosto e nei giorni scorsi.Trattare per cambiarePer deboli che siano stati, i risultati sono stati ottenuti da Conte e Tria

Segue dalla prima

Vince MusicopoliSe il Tar accoglierà il ricorso di Mu-sicopoli, l’associazione potrà benefi-ciare di un contratto di affitto peraltri 5 anni più altri eventuali 5. Unsuccesso per Musicopoli ma un pro-blema per il Ringhiera. In pendenzadel ricorso dal Tar e di eventuali ri-corsi al Consiglio di Stato, con laconflittualità che tutto questo portacon sé, per Fondazione Cariplo di-venterà indubbiamente più difficileraccogliere da mecenati e grandiaziende i circa 2,5 milioni di euronecessari per i lavori al Ringhiera.E, se raccolti, sarà più complesso

Cappello in mano e cappello in testa (che non sono urlatori e non minacciano sfracelli), ragionando e discu-tendo; e grazie a una Commissione europea che, per sfortuna di questogoverno, in autunno cederà il passo a una nuova commissione; la quale,ben lungi dal consentire all’Italia gli invocati margini di manovra e la mi-tica flessibilità per fare manovre in debito, stimolata anche dei “sovranisti”amici di Salvini, ma assai poco amici della flessibilità, farà rimpiangere imolto ingiuriati Juncker e Moscovici.

La Lega corregga la LegaMa che le leggi ingiuste vadano cambiate trova tutti d’accordo. È per que-sto che bisogna battersi (trattando, non solo minacciando i pugni sul ta-volo) perché venga rivisto il trattato di Dublino che impone al paese diarrivo l’accoglienza dei profughi. Va rivisto, certamente. Fu stipulato, que-sto trattato, nel 2003 da un governo di destra (Berlusconi più la Lega),che andava a Bruxelles col cappello in testa. Chiediamo a questo governodi cambiare il trattato. Saranno in grado di farlo, possibilmente con l’aiutodei loro amici sovranisti di Visegrad? Ce lo auguriamo. Ma per farlo, twitternon serve a nulla, se non a segnalare all’Europa che siamo solo inconsi-stenti berciatori.

Italia marginaleNei nuovi equilibri europei l’Italia – il giudizio è unanime – ha un pesopolitico del tutto marginale. Ha il presidente dell’europarlamento (Sas-soli), che però è considerato nemico del governo; e avrà, probabilmente,un commissario in ambito economico (magari Borghi, che così allieterài partner europei con le facezie sui minibot). Un po’ poco. Del resto, i“machi” Salvini e di rimbalzo il piccolo Di Maio, dovrebbero sapere cheper raggiungere qualche risultato, alle riunioni bisogna andare, interve-nire, non limitarsi a condannare il povero Conte al ruolo dell’ambasciatoreche non porta pena.Però non abbiamo il cappello in mano, finalmente tutti ci rispettano.

Piero Pantucci

Tar ed esposti, in attesa che qualcuno tra Mu5 e Associazione… vada a Canossa. Intanto la raccolta fondi di Fondazione Cariplo e la riqualificazione del Ringhiera rischiano

Quer pasticciaccio brutto de Musicopoli. In campo gli avvocati

anche partire con i lavori di rigene-razione dell’immobile, con le attivitàdi Musicopoli in corso al piano terra.Ma non è solo questione di consen-tire lo svolgimento dei lavori in sicu-rezza. Il progetto di bandopresentato da Fondazione Cariplo sifonda su un’idea di gestione dell’in-tero complesso, che ne uscirebbecompromesso e probabilmentemeno interessante per i possibilioperatori, se una parte di esso fosseesclusa e seguisse un percorso di-verso.

Vince il Municipio 5Se invece il ricorso fosse respinto,Musicopoli a ottobre, in assenza dialternative, sarebbe costretta a la-sciare il quartiere. In attesa di par-tecipare – se interessata – al bandoper la gestione del Ringhiera, per ilquale però, tra lavori e messa ingara, ci vorranno non meno di dueanni. Un danno serio per il territo-rio, che perderebbe un soggetto cheda 28 anni svolge una importantefunzione culturale e sociale, inse-gnando a centinaia di bambini mu-sica, danza, inglese, aiutando a farei compiti, organizzando campus evacanze, facendo corsi di artetera-pia. Un protagonista del piccolo ri-nascimento musicale del nostro

quartiere, che ha visto in passato trai suoi studenti anche il vincitore diSanremo, Mahmood.

Il territorio perde comunqueQuale che sia la sentenza del Tar,per il quartiere e i cittadini sarebbecomunque un grosso problema Maai protagonisti di questa storia sem-bra importare poco. Al momento, in-vece di cercare soluzioni in tempoper il prossimo ottobre, noncurantidegli effetti sul quartiere delle loroazioni, sono in una specie di sur-place. I duellanti non si parlano più,nella puerile speranza di vedere“l’antagonista”, come un modernoEnrico IV, andare a Canossa, per es-sere umiliato dai giudici.

Sono solo 120 mqTutto questo a fronte di una solu-zione che appare relativamentesemplice. Scartata la inaccettabileproposta del Comune di spostarel’associazione a Quarto Oggiaro,sembra impossibile che in quartierenon ci siano 120 mq – ovvero la me-tratura attualmente occupata daMusicopoli in via Boifava – da desti-nare dall’ottobre prossimo alla mu-sica e ai ragazzi. Negozi sfitti, Casedelle Associazioni e Cam, scuolemusicali, persino oratori e teatri, incondivisione o in via esclusiva, po-trebbero mettere a disposizionedegli spazi. La scuola media musi-cale Pertini di via Boifava, ristruttu-rata appena qualche anno fa, peresempio, potrebbe essere il luogoidoneo a ospitare Musicopoli. Il Mu-nicipio ha il potere di metterla a di-sposizione. Ci vorrebbero però piùbuona volontà e meno puntigli.

Stefano Ferri

Musicopoli sul blog della nostra testata Milanosud, com-mentando un nostro articolo sulla vicenda, ha scritto:“Musicopoli non sta facendo una battaglia “contro il Mu-nicipio”, è il Municipio e i suoi politici che dovrebberofare gli interessi dei cittadini evitando che sia eliminatauna realtà che funziona e che sta in piedi con le suegambe da tanti anni. È il Municipio che dovrebbe ten-tare di evitare che un funzionario chiuda Musicopoli,noi ci stiamo solo legittimamente difendendo. Siamo di-sponibili a uscire dallo stabile per il tempo necessario

allo svolgimento dei lavori di adeguamento strutturaleal palazzo (anche se la nostra sede è l’unica a norma eristrutturata), però con la garanzia (sottoscritta dalleparti) che si possa rientrare, e non diventi invece lascusa (quella dei lavori) per eliminarci e dare i nostrispazi ad altri, visto che in quell’ enorme palazzo c’è postoper tutti. Questa non è una guerra e non ci sono né “vin-citori” né “vinti”. Gli unici “vinti” purtroppo, sarebbero icittadini della zona che perderebbero una realtà edu-cativa e sociale presente dal 1992. S.F.

Prima della lettera di non rinnovo del con-tratto, ci sono stati incontri tra Mu5 e Musi-copoli per avvisarla dei progetti in corso sulRinghiera e della chiusura del contratto?«Personalmente a settembre scorso ho in-formato il signor Lo Verso, qualificatosi re-ferente dell’Associazione Musicopoli, che daparte del dirigente del Municipio c’erano perplessità sulcontratto con cui l’associazione deteneva gli spazi. Infor-mazione che ho condiviso anche con l’avvocato che aitempi ha seguito, sempre per l’associazione, la propostatransativa».Il Mu5 sta cercando soluzioni alternative per Musicopoli?«Al momento non c’è alcun contatto in corso da partedel Municipio con Musicopoli. Per quanto mi riguarda,come ho sempre fatto, sento l’impegno di poter utilizzaregli spazi vuoti quali presidi di socialità e di contrasto aldegrado. Questo con percorsi definiti da una normativaprecisa, sia per l’apertura di nuove opportunità che peril mantenimento in zona di Musicopoli».Come annunciato ha intrapreso azioni legali contro Mu-sicopoli?«In data 18 giugno ho presentato un documentato espo-sto alla Procura della Repubblica. Si è voluta intrapren-

dere con il Municipio, definita parte politica, unaguerra sporca perché costruita su falsità. Affer-mazioni tanto apocalittiche quanto false quali“eliminare una realtà” o “evitare che un funzio-nario chiuda Musicopoli” finanche “eliminarci edare i nostri spazi ad altri” sarebbero da catalo-gare come battute se non usate in modo stru-

mentale anche per irretire i cittadini con chiamata alle“armi” di un click da tastiera su falsi presupposti».Tutto questo sta provocando problemi alla raccolta fondidi Fondazione Cariplo per il Ringhiera e quindi all’interoprogetto di rigenerazione urbana?«I lavori sono una necessità e non una scusa per “elimi-nare” qualcuno. Ricordo che in caso di avvio dei lavorinon sarà per concessione o disponibilità di Musicopoli alasciare liberi i locali, ma mi risulta che i lavori stessi su-perano in termini di interesse pubblico qualsiasi loca-zione. Per questo non credo ci siano problemisull’attuazione della proposta presentata dalla Fonda-zione Cariplo. Detto questo, in modo chiaro e trasparenteper quanto mi riguarda, se a Musicopoli verrà ricono-sciuta la titolarità di una permanenza ne sarò ben con-tento e farò il possibile per garantire il rispetto di undiritto».

Parla il presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati

La posizione di Musicopoli

«Al momento nessun contatto in corso con l’Associazione»

Chiediamo solo che sia rispettato il contratto

Page 3: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 3������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�����

�����

��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

����

���

��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

��

���

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�������

�����

������

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�������

������

�����

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

������

�������

�� ��� ��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

��� ��� �

�������

������

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

��

����

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�!��!

�))��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�������������

�"�##�"����"

-!!-�,�+�))��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

������������

& "%$$%"����

!�!��!��.--.

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

� ���

$��$�����''���&

�&�.--.))-!

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

������

��))��'�(('$$(�$

�������

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

*�"

��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�))��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

-!!-�,�+�))��

0�//�

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

!�!��!��.--.

�"&�+�**���*00�

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�"&�.--.))-!

�"� ����

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

�"������

��

� � �

� � � �

� �

� � � �

� �

� � � �

� � �

��

�������������� ������������������������������������ ������ ��

Sì è tenuto il 4 luglio presso la Casa delle Associa-zioni di via Saponaro al Gratosoglio un incontrosul tema della Sicurezza Partecipata, organiz-

zato dalla social street Gratosoglio, Basmetto e din-torni. Presenti, insieme a una cinquantina di cittadini,una folta e qualificata rappresentanza delle istituzioni.C’erano per il Municipio 5 il presidente AlessandroBramati, il presidente e il vicepresidente della Com-missione Sicurezza Simone Riccò e Massimiliano Fac-chini. Per il Comune è intervenuta la vicesindaco eassessora alla Sicurezza Anna Scavuzzo e per la Re-gione l’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e,in rappresentanza dell’assessore alla Casa Stefano Bo-

lognini, Piermario Sarina. Ospiti della serata i rappre-sentanti dell’Associazione Controllo di Vicinato, chehanno illustrato il loro programma di sicurezza parte-cipata, attraverso il quale, coinvolgendo gruppi di citta-dini, viene attivato un sistema di segnalazioni econdivisione di situazioni sospette alle forze dell’ordine.Gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni pre-senti alla serata, sia pure con gradazioni diverse, chesono andate dal sostegno esplicito dell’assessore DeCorato, alla sostanziale bocciatura della vicesindacoScavuzzo, hanno tutti evidenziato la difficoltà ad ap-plicare un modello come quello dell’Associazione Con-trollo di Vicinato in un quartiere grande e “aperto”

come Gratosoglio. Un’unità di vedute più forte c’è statosulla necessità che i cittadini partecipino attivamentealla soluzione del problema della sicurezza, attivandosicon la segnalazione delle situazioni sospette. Tutti gliinterventi, anche dell’Associazione CdV, hanno peròsottolineato che il controllo del territorio e l’azione re-pressiva spettano esclusivamente alle forze dell’ordinee alla Polizia locale.I cittadini, dal canto loro, hanno chiesto una maggiorevelocità di risposta da parte di forze dell‘ordine e Po-lizia locale e la risoluzione dei problemi che ormai af-fliggono il quartiere da anni. Michele Valtorta dellaAutogestioni Aler e consigliere di Municipio 5 ha fatto

“Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non promessePronto un esposto in Procura, se entro il 15 luglio non arriveranno soluzioni

Segue dalla primaEsistono quindi dei parametri che i proprietaridei palazzi, in questo caso Aler, debbono ri-spettare nel calcolare il numero di casetteecologiche necessarie e la loro prossimità allecase. Ebbene, Aler, dopo averne costruite unatrentina, non ha ultimato i lavori lasciando icaseggiati più a sud sprovvisti di locali in cuiconferire i rifiuti.Le motivazioni? Piuttosto vaghe e contraddit-torie da parte dei responsabili di Aler: esauri-mento dei fondi del Contratto di Quartiere maanche che i manufatti non rientravano nelContratto di quartiere.È chiaro dunque che il problema della rac-colta dei rifiuti precedeva la riduzione del ser-vizio da bisettimanale a settimanale. Solo chei responsabili di Aler e Regione Lombardiahanno ritenuto di poterlo ignorare, fino a cheAmsa riusciva a smaltire tutti i rifiuti. Nel mo-mento in cui la raccolta è diventata settima-nale, è saltato tutto. Difatti con la nuova

programmazione i contenitori dell’indifferen-ziato, già insufficienti, si riempiono in pochigiorni con la conseguenza che i rifiuti non ri-ciclabili vengono depositati all’esterno dei lo-cali. Se a questo si aggiunge la nonsensibilizzazione a tappeto dei cittadini, la dif-fusione non capillare di cartelli (alcuni ancoracon l’indicazione dei vecchi giorni di raccolta),l’incidenza di persone anziane che non pos-sono percorrere ogni volta 400-500 metri coni vari sacchetti di immondizie differenziate, lepersone straniere che magari ancora noncomprendono bene la lingua e, ovviamente, lepersone che se ne infischiano delle regole, èchiaro che “il tappo salta”. Da mesi un insiemeeterogeneo di sacchi di raccolta gialli o tra-sparenti (e neri) che siano, si accatastano digiorno in giorno insieme a contenitori di cartae vetro intorno alle casette o sparpagliati perterra. Degrado porta degrado, rifiuti portanorifiuti. È sconfortante, frustrante anche per icittadini intenzionati a fare la raccolta diffe-

renziata perché si sentono abbandonati.Cosa fare? In molti se lo sono chiesto in questimesi, e non sono rimasti con le mani in mano.Hanno interpellato le autorità competenti, fa-cendosi promotori di petizioni, istanze, re-clami attraverso le associazioni di zona,rivolgendosi al Municipio 5, al Comune, al-l’Aler, alla Regione e ad Amsa. Sono trascorsisei mesi senza nulla di fatto. Occorre aggiun-gere che Amsa, anche su richiesta di privaticittadini, interviene spesso al di fuori del ca-lendario settimanale.Una svolta si è ottenuta grazie all’interventodella consigliera regionale del Pd, CarmelaRozza, che dopo il sopralluogo effettuato hachiesto urgentemente ad Aler e Regione unasoluzione almeno temporanea in attesa di co-struire nuove strutture ecologiche.Difatti il 28 giugno c’è stato finalmente l’incon-tro tra Regione Lombardia, Aler, Amsa e il pre-sidente del Municipio 5, Alessandro Bramati,a cui ha partecipato su espresso invito di Amsaanche Antonella Musella, in qualità di testi-mone e referente della Social Street QuartiereGratosoglio, Basmetto e dintorni, di oltre 700iscritti. «Abbiamo richiesto un interventourgente di realizzazione di luoghi idonei diraccolta rifiuti per ogni caseggiato e, prov-visoriamente, una soluzione alternativaquale l’apposizione di contenitori di rifiutiin aree dedicate per evitare la posa dei rifiutial suolo. Inoltre - ha aggiunto Musella - consi-derate le temperature torride, il rischio igie-nico sanitario per la presenza di topi e insettiin prossimità dei rifiuti lasciati al suolo, i mesitrascorsi invano senza risposte alle richieste

Presenti i rappresentanti di Munipio, Comune e Regione. In programma nuovi incontri a settembre

Sicurezza Partecipata, incontro alla Casa delle Associazioni

Caldo torrido e cumuli di immondizia: Aler si impegna a realizzare aree provvisorie per il conferimento

presente ai rappresentanti della Regione come Alerdisattenda - non riparando portoni, cancelli e vetri - aogni richiesta di maggiore sicurezza. Sonia Ferrari delComitato Basmetto ha chiesto alla vicesindaco Sca-vuzzo interventi incisivi in quartiere, minacciato inparticolare dalla presenza di un campo rom “incon-trollato”. Nino Romeo dell’associazione Gratosoul, hainvece sottolineato come i residenti del quartiere, per-lopiù anziani, siano ormai sfiduciati, al punto che nondenunciano più inadempienze o torti subiti. «Dall’incontro è emersa la necessità di formare i cit-tadini su come segnalare le situazioni sospette alleforze dell’ordine – ha commentato alla fine della se-rata, protrattasi fin oltre mezzanotte, Antonella Mu-sella –. Come Social street Gratosoglio da settembreorganizzeremo incontri su questo tema e per miglio-rare la percezione di sicurezza tra i cittadini».

Adele Stucchi

Finalmente, dopo circa 4 mesi, in cui iconsiglieri di maggioranza del Muni-

cipio 5 hanno pervicacemente sostenutoche il problema dei rifiuti a Gratosogliosud era provocato dall’inciviltà dei resi-denti e dalla negligenza di Amsa, il pre-sidente del Municipio 5, AlessandroBramati, si è mosso, scoprendo che man-cano le casette dei rifiuti. Problema que-sto denunciato da mesi, più volte e dasoggetti diversi, presupposto indispen-sabile per poter fare una raccolta diffe-renziata degna di questo nome. Senza lecasette, o perlomeno spazi dedicati, siai percorsi di “sensibilizzazione” degli abi-tanti di Gratosoglio, che il posiziona-mento di telecamere proposti sarebberovani. Non è questione di polemica poli-tica, come ha affermato a più riprese ilpresidente, ma di semplice riconosci-mento delle responsabilità. Un presi-dente deve farsi carico dei problemi deipropri cittadini, anche quando questisono provocati dalla propria parte poli-tica. La speranza adesso è che gli spaziper raccolta siano predisposti veloce-mente e che per le casette dei rifiuti nonsi debba aspettare anni. Visto che non sitratta di una gentile concessione di Aler,ma di un obbligo imposto dai regola-menti comunali.

Al fin, siam giuntidi un confronto risolutivo, abbiamo avvertitoche in mancanza di una risoluzione ancheprovvisoria entro 15 giorni presenteremoformale esposto in Procura affinché sia ga-rantita la salute e sicurezza di noi abitanti».

La posizione del Municipio 5Dopo l’incontro del 28 giugno il presidentedel Municipio 5, Alessandro Bramati, ha dif-fuso il 4 luglio un comunicato, di cui ripor-tiamo i passi salienti. Per la lettura integralerimandiamo i lettori alla pagina Facebookdel presidente.“Due (sono) le problematiche (emersedall’incontro del 28 giugno): l’abbandono dirifiuti ingombranti sul territorio. E il mani-festarsi, dal mese di febbraio, del depositodi molti rifiuti domestici unitamente a rifiutidi ogni genere sui marciapiedi e nelle vici-nanze delle “casette”. Per questo non pos-siamo non chiederci quali possano essere leragioni che le hanno determinate e chestanno creando una vera emergenza. Essesono: la scarsità di punti di raccolta, soprat-tutto nella parte sud del quartiere; l’incen-dio che alcune “casette” hanno subito negliscorsi mesi; la rimodulazione del servizio diraccolta passato da due a uno per l’indiffe-renziato, anche se Amsa rispondendo al-l’emergenza sta comunque garantendo piùritiri; l’inciviltà fino a comportamenti delin-quenziali da parte di chi abbandona indi-scriminatamente ogni tipo di rifiuto.Nell’incontro sono emerse alcune azioni eproposte: noleggio da parte di Aler di casso-netti da posizionare nei punti scoperti: Alere Amsa si sono incontrati per fare delle ve-rifiche sui posizionamenti, pertanto potreb-bero attivarsi a breve; individuazione dellerisorse da parte di Aler e concessione di areeda parte del Comune per la realizzazione dinuovi punti di raccolta (processo che nonha tempi immediati); ulteriori attività disensibilizzazione ai cittadini sulla differen-ziazione dei rifiuti e corretto conferimentonei punti di raccolta, promossa dal Munici-

pio insieme alle realtà attive nel quar-tiere; attivazione di azioni di controllo,con telecamere mobili previste da con-tratto con Amsa e già in dotazione al Co-mune e di contrasto agli abbandoni che,vista la conformazione urbanisticaaperta del quartiere, probabilmentesono effettuati anche da persone prove-nienti da altre zone”.

Francesca Mochi

Page 4: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 20194 ������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

�� ����������� �������������������������������������������������������������������������

����������� �����������������������

������� ����������������������������������������������������� ����������

�������������������������

�������������������������������

Vetri - Specchi - Cristalli - Vetrate incise e decorate Oggettistica - Arredamento - Box doccia

Serramenti in alluminio Posa in opera anche grandi volumi

Lun - Ven: 8.00 - 12.30, 14.00 - 18.30 Sab: 8.00 - 12.30

Via Isonzo 40/6 - Quinto Stampi - Rozzano (MI)Tel/fax: 028255309 email: [email protected]

������������������������������

��� ������������������� �� �������������������� ������������������ ���� �����������������������������������������

�������������

���������� �����������

��������������

���� ���������������� ��������

�������� ��������

�'%�&

�#,�

(&�#(�

##�!�

�&$(�' �� ''����"$� !�� %�&�, $# ���#( �&�� #�� $&#�(�� ���&#$� ���� ���) #($���-��(�"% ���$,,�#$�

(�!���+��� �����$&�& �� �������������

���$&�($& $��$#($(��# �$

�&$*�'

Segue dalla primaL’Alzaia si trasformerà così da strada di attraversamento in ingresso ed in uscita dalla città, in una via a mobilitàdolce e a basso traffico, al servizio dei quartieri che si affacciano sul Naviglio, garantendo il transito ai residenti,gli accessi alle attività presenti nell’area, ed il mantenimento delle attuali linee di trasporto pubblico. Vi sarannointerventi di riqualificazione paesaggistica per valorizzare la vocazione cicloturistica dell’itinerario. L’alzaia saràinfine connessa con gli altri percorsi ciclabili in città e collegata con la metropolitana.Di seguito, in dettaglio e con l’ausilio di un efficace rendering predisposto dalla Direzione Mobilità del Comune,gli interventi previsti sui tre lotti in cui è stato suddiviso il percorso della nuova ciclabile.

I° Lotto: via Darwin – via Fra Cristoforo (1250 metri)Questo primo tratto presenta il grado di complessità più elevato di tutto il progetto in quanto tocca due snodicomplessi quali l’intersezione Darwin - Conchetta e il grande incrocio Liguria – Tibaldi, il cui nodo semaforicoandrà ristrutturato per garantire continuità al percorso. La pista ciclabile correrà in sede riservata in quanto,a differenza dei lotti successivi, il percorso stradale manterrà un ruolo non strettamente locale per garantire ilcollegamento dei quartieri posti tra il Naviglio e l’autostrada Milano – Genova, nonché il transito della linea 71.Il senso di marcia dei veicoli sarà mantenuto unico, in direzione periferia.

Nel tratto che va da via Darwin fino a via Rimini la sosta sul lato sinistro della carreggiata (attualmente abusivain molti tratti) verrà eliminata per fare spazio alla pista ciclabile. Superato il ponte di ferro della ferrovia lasosta sarà consentita sul lato destro e a partire da via Rimini (punto di svolta della linea 71) fino in prossimitàdel Cavalcavia Schiavoni, grazie ad una carreggiata più ampia e libera, su entrambi i lati.

In corrispondenza del cavalcavia Schiavoni e fino all’incrocio con via Fra Cristoforo la circolazione degli auto-veicoli rimarrà a doppio senso per consentire il traffico in entrata e in uscita dai quartieri Torretta, Prassede eJan Palach.

II° Lotto: via Fra Cristoforo – via Boffalora (1270 metri)Da questo tratto in poi la pista ciclabile non viaggerà più in sede riservata ma in coabitazione con le auto. Neltratto tra via Fra Cristoforo e via Don Rodrigo la strada diventerà una “strada parcheggio” interna al quartierecaratterizzata da bassi flussi di traffico. Nella prima fase del progetto si interverrà sulla sola segnaletica e sullamessa in sicurezza degli incroci. In un secondo momento sono previsti interventi di allargamento dei marciapiedi

lato naviglio, di riqualificazione paesaggistica (verde, alberature e punti di sosta) e la creazione di 80 posti auto(strisce gialle). Superata la via Don Rodrigo all’altezza del margine nord del Parco Pubblico Cascina Caimerala presenza di un dissuasore mobile (pilomat) renderà il tratto fino al ponticello della Conca Fallata esclusiva-mente pedonale e ciclabile.

Per consentire ai residenti dei quartieri che si affacciano sul Naviglio di connettersi attraverso il ponticello dellaConca Fallata alla via Chiesa Rossa verrà aperto un nuovo corsello a senso unico che connetterà la via Jan Palach(all’altezza del Lambro meridionale) all’Alzaia. Il corsello fungerà anche da strada di servizio per i residenti dell’excartiera Binda e per raggiungere le attività di ristorazione presenti lungo l’Alzaia fino alla via Boffalora.

III° Lotto: via Boffalora – via Gattinara – Confine Comune di Assago (1750 metri)È il lotto che presenta la minore complessità visto il grado minimo di urbanizzazione che lo caratterizza (visono solo case sparse e alcune cascine). Anche per questo tratto è prevista l’installazione di varchi protetti dadissuasori mobili che consentano l’accesso ai soli residenti. Il tratto finale da via Gattinara al confine cittadinoè subordinato ad accordo con il Comune di Assago.

E i tempi di realizzazione? L’obiettivo dell’Amministrazione è di lanciare le gare al ritorno dalle vacanze ed ini-ziare i lavori nel corso dell’estate 2020. Per vedere l’opera completata bisognerà a quel punto aspettare un annoe mezzo. Il costo del progetto è di 2,5 milioni di euro, per un terzo finanziato con fondi europei e governativi,per il resto proveniente dalle casse di Palazzo Marino. L’ufficializzazione del progetto, come era prevedibile, stasuscitando nei cittadini molto interesse ma anche alcune preoccupazioni legate ad un possibile peggiora-mento della viabilità sia nei quartieri a ridosso dell’Alzaia sia sulle arterie di attraversamento (Chiesa Rossa,Ascanio Sforza, Cermenate). Altro tema “caldo” è quello della sosta. Per far fronte alla perdita dei parchegginon autorizzati sul lato sinistro dell’Alzaia (circa 220) sono previsti degli interventi migliorativi che porte-ranno i posti auto riservati ai residenti (linee gialle) da 200 a 250. Basteranno per coprire le esigenze tutti? Se per il primo lotto tutto sembra ormai deciso, per gli altri lotti c’è forse tempo per interventi migliorativi.Su proposta del sindaco ed in concerto con i Municipi 5 e 6 sarà organizzata a breve una commissione pubblicain cui valutare ulteriori suggerimenti e miglioramenti. Il presidente del Municipio 5 Alessandro Bramati haanticipato via Facebook che chiederà al Comune di realizzare un nuovo ponte ciclopedonale sul Naviglio eun semaforo pedonale all’altezza del ponte di scavalco del Naviglio che si trova in prossimità del civico 81 divia Ascanio Sforza.

Marco Gambetti

Ciclovia VEnTO, in autunno il bando per l’assegnazione dei lavori

In bici dalla Darsena ad Assago: ci sono soldi e progettiI lavori, previsti nel 2020, saranno divisi in tre lotti: transito consentito solo ai residenti dal Parco Cascina Caimera fino allaConca Fallata, proseguimento di via Palach fino all’Alzaia e nuovi parcheggi per compensare quelli eliminati lungo il Naviglio

O

Foto 1: la partenza della ciclabile vista da via Darwin. Foto 2: l’incrocio Liguria - Tibaldi - Alzaia - Ascanio Sforza: vista complessiva.

Tratto da via Rimini al cavalcavia Schiavoni: in evidenza la sosta su entrambi i lati della carreggiata.

Vista dal Cavalcavia Schiavoni verso il centro città.

Carta Tipografica: tratto via Don Rodrigo - Parco Pubblico Cascina Caimera.

O 2

O 3

Carta Tipografica: il Ponticello della Conca Fallata e il nuovo corsello.

Carta Tipografica: via Gattinara fino al confine con il Comune di Assago.

��

Page 5: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 5

La Conca di Viarenna è statacostruita, a cura degli inge-gneri della Veneranda Fab-

brica del Duomo, tra il 1551 e il1558 durante la costruzione deiBastioni (1548-1566). Essa sosti-tuiva la precedente Conca del 1438di cui vi è testimonianza nell’assitoligneo scoperto di recente in Dar-sena. Prima della copertura dellaCerchia Interna e di via Vallone(1933), la Conca di Viarenna rap-presentava la congiunzione tra ilNaviglio Grande e la Cerchia In-terna. Nel canale di raccordo, su-bito dopo la Conca, vi era illaghetto di via Olocati dove sosta-vano le imbarcazioni in attesa dellaconcata. Attualmente, la Conca èrecintata e priva dei suoi portoni e,attestata ad essa, vi è ora l’edicolacontenente le lapidi quattrocente-sche che testimoniano la “Concavecia” rivolte verso lo specchiod’acqua oggi utilizzato, purtroppoe spesso, come vasca per rifiuti. Ali-mentata dall’acquedotto, nell’ac-qua della vasca vi sono pescid’acqua dolce. Dato il suo impor-tante valore culturale, la Conca èstata riconosciuta dal Ministero deiBeni e delle Attività Culturali comemonumento civile, grazie alla do-cumentazione presentata dall’As-sociazione Amici dei Navigli inoccasione del seicentesimo anni-versario della costruzione delDuomo (1986). La proposta del-l’Associazione Amici dei Navigli

prevede di riconnettere la Conca diViarenna alla Darsena, ricompo-nendo il bacino e restaurando laConca per realizzare un porticciolonel bacino di via Olocati a serviziodel Parco delle Basiliche, delMuseo Diocesano e dell’Anfiteatroromano.L’alimentazione del canale avver-rebbe con acqua prelevata da pozziinattivi presenti nei dintorni utiliz-zata per la produzione dicalore/freddo attraverso un si-stema di pompe di calore, studiatoda A2A Spa. Dal bacino di via Olo-cati, l’acqua corrente consenti-rebbe il funzionamento dellaConca e alimenterebbe la Darsenae quindi il Naviglio di Pavia, au-mentandone la portata.Il sotto-passo del canale di viale Gabrieled’Annunzio rappresenterebbe unpercorso alternativo protetto perl’attraversamento del viale a piedie/o in bicicletta. Per consentire,poi, continuità a via Ferrari, per-pendicolare al canale, il progettoprevede la realizzazione di unponte girevole dello stesso disegnodi quello proposto ai primi del ‘900per il Naviglio della Martesana. Letre lapidi sovrapposte all’edicolasoprastante la Conca verranno at-tentamente rimosse dalla mura-tura per essere restaurate. Arestauro effettuato, verranno ri-composte nella bacheca, sottove-tro, che sarà costruita in una nuovastruttura espositiva.

Idee e suggestioni per una Città d’acqua, più bella e vivibile

E se riaprissimo la Conca di Viarenna?Il progetto che presentiamo è stato realizzato dall’Associa-zione Amici dei Navigli, con il contributo della FondazioneBanca del Monte di Lombardia e la partecipazione di A2A

spa e dei Lions Club milanesi. Si tratta di un lavoro che sicolloca a pieno titolo in quel movimento cittadino che ha, trai principali sostenitori, il sindaco Beppe Sala da anni impe-

gnato nella valorizzazione del sistema dalle acque della no-stra città e che, in ultima analisi, sostiene il progetto di ria-pertura di tutta la rete dei Navigli milanesi.

Articolo tratto da www.amicideinavigli.it

Page 6: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

�������������� ���� ������������������������ ������������ �������������� ������������ ���� ���������������������������� ����

������������������������������ ������������������������ �������������������������������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������������������� ������������ ���������� ����������������

�������������������������� ���������������������������� ���������� ������������������ ��

��� ������������ ���������� ������������ ��������

� ���� ��������� ����� ���� ������� �����������

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 20196 ������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

Un aumento di prezzo non è mai una buona notizia. Se poi riguardaun servizio importante come il trasporto pubblico locale, la notiziadiventa di quelle che fanno arrabbiare.

È stata questa molto probabilmente la reazione che deve aver colto i mi-lanesi quasi un anno fa, all’indomani dell’annuncio del sindaco Sala dellavolontà di portare il costo del biglietto singolo ordinario Atm da 1,50 a 2euro e, proporzionalmente, far crescere anche gli abbonamenti dei men-sili e dei carnet. Contrarietà a cui, ai più, si è aggiunto un certo sbigotti-mento, visto che l’aumento appare in contraddizione con la battagliacontro l’uso dei mezzi di trasporto privati e l’inquinamento atmosferico.Ma il sindaco e la giunta, pur con qualche mugugno in maggioranza,hanno voluto andare avanti, forti del loro progetto. Una scommessadifficile, una sfida lanciata ai cittadini e al consenso che al momentoraccoglie l’amministrazione Sala. Dopo quasi 12 mesi, alla vigilia del varo della riforma tariffaria del 15luglio prossimo, questi sentimenti permangono, ma di certo non hannosfondato. I messaggi della Giunta Sala che spiegano che l’aumento ta-riffario penalizzerà soprattutto gli utenti occasionali, mentre giovani,pensionati, redditi bassi e chi usa abitualmente i mezzi pubblici, inparticolare i pendolari, ne saranno avvantaggiati, sembrano essere staticompresi. O perlomeno non hanno suscitato particolare proteste.I costi abbonamenti annuali, per giovani e anziani rimangono infattiimmutati. In più si aggiungano una valanga di agevolazioni e l’annoprossimo arriva il “biglietto breve”, per meno fermate o meno tempo,che dovrà costare meno di 2 euro e di fatto consegna agli utenti sal-tuari, ma che prendono i mezzi per brevi tratti, una possibilità in più. Misure che dovrebbero aiutare – ed è questa la scommessa di Sala –nella lotta contro l’inquinamento dell’aria, inducendo da una parte imilanesi ad acquistare l’abbonamento annuale (pagabile anche a ratemensili, e scaricabile nelle tasse) e dall’altra, soprattutto, convincendocoloro che vengono dalla prima cintura dell’hinterland in città a la-sciare a casa la macchina. Perché la novità più grande della riformatariffaria è stata quella di uniformare i costi dei mezzi pubblici a Milanocon i comuni della prima cintura. Dal 15 luglio infatti, chi arriverà daRozzano, Assago od Opera, per esempio, non avrà più alcun sovraprezzoe pagherà le stesse tariffe dei milanesi. In linea teorica questa massadi automobilisti non avrebbe più ragione di entrare in città alla ricercadi un parcheggio nei pressi della metro o dei capolinea di tram e bus.Se questo accadesse, anche solo per il 10% delle auto in ingresso a Mi-lano, avremmo – come è stato rilevato nell’aprile scorso attraverso letelecamere della neonata Area B – 100mila auto in meno al giorno incittà. E una consistente diminuzione di smog e traffico.L’altro argomento addotto da Sala per giustificare l’aumento tariffarioè stato che le maggiori risorse incassate serviranno per aumentare la

qualità del servizio. Un messaggioanche questo che sembra esserestato accolto. A parziale con-ferma di questo è arrivato un son-daggio reso noto il mese scorso,condotto dagli studenti di Socio-logia della Statale, su un cam-pione di un migliaio di cittadini.Il 47,8% degli intervistati si èdetto favorevole all’aumento, sequesto è collegato a un aumentodella qualità del servizio. Percen-tuale che supera il 50% tra coloroche usano i mezzi tutti i giorni oquasi. Una fiducia che non era scontata, che si fonda prima di tutto su ungradimento dei servizi di Atm molto alto, che secondo lo stesso son-daggio tocca quasi il 90% degli intervistati. D’altronde in quest’ultimotriennio il servizio è molto cresciuto. Sono aumentate le corse e gliorari, è stata inaugurata una nuova linea Mm, sono cresciuti gliutenti, che nel 2018 sono stati 798 milioni, con un aumento del 5%rispetto all’anno precedente. Sempre l’anno scorso c’è stato un balzoanche degli investimenti, in aumento del 22.7%. Risorse ingenti saranno messe a bilancio anche nei prossimi anni.Nei programmi di Atm entro il 2024 sarà completata la M4 da Linatea San Cristoforo, prolungata la M1 verso Nord, realizzate una nuovametrotranvia da Forlanini a Rogoredo e una tra Milano e Desio, ria-perta la linea Milano-Limbiate e, introdotte le sostitutive notturneper M4 e M5, potenziate molte altre linee. Tutto questo facendo atten-zione all’ambiente, visto che nel calendario degli investimenti di Atmil 2030 è la data entro la quale tutti i mezzi pubblici saranno alimentati aelettricità. Certo – è la tesi di chi contesta la rivoluzione tariffaria –tutto questo poteva essere fatto pescando da altre risorse comunali.Ma i numeri sono impietosi. Il costo di Atm è di circa 825 milioni dieuro l’anno, coperti solo per il 48,8% dalla vendita di biglietti e abbo-namenti. A oggi, al netto dei trasferimenti di Stato e Regione – scesidi circa 50 milioni negli ultimi anni – il Comune di Milano versa nellecasse di Atm 140,7 milioni all’anno, che sarebbero dovuti passare aquasi 200, senza gli adeguamenti tariffari, togliendo risorse ad altrisettori del Comune. A meno di non tagliare in modo significativo le ri-sorse ad Atm, facendola tornare indietro di dieci anni. Ma questo,siamo sicuri, ai milanesi sarebbe piaciuto ancor meno che il bigliettoa 2 euro.

Giovanni Fontana

Uno per uno aumenti, agevolazioni e sconti

BIGLIETTO SINGOLOPassa da 1,50 a 2 euro e avrà validità su un’area più estesa, non solo aMilano ma anche nei 21 comuni di prima fascia(la corona viola chiaronell’immagine sopra). Introdotta la possibilità della timbratura mul-tipla anche nella rete metropolitana nell’ambito dei 90 minuti di vali-dità del biglietto.

CARNET, SETTIMANALI E MENSILI ORDINARI Il biglietto giornaliero sale da 4,5 a 7 euro e viene introdotto un bi-glietto valido per 3 giorni al prezzo di 12 euro. Il carnet da 10 corsepassa da 13,80 a 18 euro e il settimanale da 11,3 a 17 euro. L’abbona-mento mensile urbano rincarerà: da 35 a 39 euro.

Atm, cambiano le tariffe

GRATUITÀÈ stata decisa la gratuità del servizio trasporti fino a 14 anni d’età, l’ab-bonamento per gli over 65 con Isee inferiore a 16mila euro, e gli animalid’affezione.

GIOVANI Resta invariato il costo dell’abbonamento mensile per i giovani (22 euro)e annuale (200 euro), che potranno beneficiarne fino ai 27 anni anziché26; inoltre vengono estese le agevolazioni fino ai 30 anni con Isee sotto i28mila euro. Dedicata ai giovani anche un’altra novità: fino ai 27 annid’età, per chi è abbonato al trasporto pubblico, scende da 29 a 12 euro ilcosto dell’abbonamento al BikeMi; dai 28 anni il costo passa da 29 a 24euro.

BIKEMI E SERVIZI DI SHARINGPer tutti, a partire dall’introduzione del nuovo sistema tariffario, sarà pos-sibile “caricare” l’abbonamento del BikeMi sulla tessera Atm integrandocompletamente i due servizi.L’Amministrazione si impegna inoltre a verificare anche con gli operatoridi micromobilità – car e scooter sharing, car pooling e altri – possibili fa-cilitazioni per gli abbonati al trasporto pubblico.

OVER 65 Nessuna variazione delle tariffe e facilitazioni anche sugli abbonamentiper gli over 65 con reddito Isee tra 16 e 28mila euro: il costo dell’annualesarà di 200 euro. Ancora più conveniente il nuovo “Senior Off Peak” che,a parità di costo, varrà in superficie da inizio servizio (e non solo dalle9.30), ovunque e sempre anche nel fine settimana e sarà disponibile pertutti dai 65 anni di età e per i pensionati dai 60 anni.

SCONTI Viene introdotto un abbonamento annuale a 50 euro per persone con Iseeinferiore ai 6mila euro, per i disoccupati con Isee inferiore ai 16mila euroe per i detenuti in permesso lavorativo esterno al luogo di detenzione.A favore delle famiglie lo sconto del 50% sul costo dell’abbonamento an-nuale per i genitori con tre figli a carico e non più 4.

DAL 2020 Prevista l’introduzione del biglietto breve, del biglietto elettronico e, perquanto riguarda gli abbonamenti, del pluriennale scontato al 10%.Inoltre, per i prossimi tre anni l’Amministrazione si impegna a bloccare ilprezzo degli abbonamenti annuali.

SICUREZZA E PORTOGHESICirca 4 milioni di euro saranno dati al potenziamento delle attività di con-trasto all’evasione e alla sicurezza di chi sui mezzi pubblici viaggia e lavora.

G. F.

Obiettivo della Giunta è continuare a investire in mezzi e linee, per meglio combattere l’inquinamento

La doppia scommessa di Beppe Sala

Page 7: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 7

Per il progetto vincitore del Bilancio partecipativo 2017-2018, che prevede un collegamento ciclabile fino a piazza Abbiategrasso, se ne riparla a settembre

“Gratosoglio area verde”, si deve ancora aspettare

«Se sarà frequentato, sarà risanato»: nato nell’ottobre2017, il progetto Gratosoglio-Area Verde - il più votatotra quelli presentati dai 9 municipi per il bilancio

partecipativo 2017-2018 (https://bilanciopartecipativo.co-mune.milano.it) cammina verso l’idea di un percorso da resti-tuire agli abitanti della zona per conquistare tranquillità,bellezza e spazi verdi. A settembre ci sarà un nuovo appunta-mento tra rappresentanti del Comune, del Municipio, tecnici epromotori per mettere in programma i prossimi passi. Il progettopropone di riqualificare le aree verdi abbandonate del quartiereGratosoglio creando un percorso verde ciclopedonale che con-netta il territorio di Rozzano a piazza Abbiategrasso e si è ag-giudicato un budget da 500mila euro. Prevede in pratica unpercorso ciclopedonale che inizia nell’ultima parte di Baroni –qui lungo il Lambro saranno realizzati spazi verdi e un orto bio-attivo – e supera il ponticello. Poi, da una parte si va verso Roz-zano e dall’altra verso via Gratosoglio e l’Anello. Come i lettoridi Milanosud sanno bene, lo ha immaginato e presentato a Pa-lazzo Marino ormai due anni fa Antonella Musella, che anima -con il marito Nicola - un gruppo molto attivo nel quartiere, maè un’idea arrivata dopo tanti anni di interventi su quest’area. Al-l’inizio di giugno si è svolto un nuovo sopralluogo nell’area incorrispondenza del ponte sul Lambro Meridionale, presenti -

con Antonella Musella - il progettista dell’ufficio tecnico AreaVerde, il presidente del Municipio Bramati, l’assessore munici-pale al Verde Esposito, il tecnico dell’Area Verde municipale. Siè verificato (si legge nel rapporto relativo al sito del bilanciopartecipativo) che l’area individuata dai proponenti attual-mente destinata a verde primordiale, non è adeguata per ospi-tare un’area giochi attrezzata, come ipotizzato, perché troppo aridosso della sponda del Lambro. Manca infatti la distanza di si-curezza di 10 metri. Tuttavia è stata concordata una risistema-zione/pulitura compatibile con la destinazione ad orto/giardinocondiviso. In particolare, gli uffici Area Verde del Comune e delMunicipio studieranno la collocazione di una recinzione a deli-mitare la sponda e dei cassoni da destinare alle piantumazionicurate dai cittadini. Verrà inoltre rimossa una recinzione abusivarealizzata da ignoti che impedisce l’utilizzo e l’ordinaria manu-tenzione di una parte dell’area.«Siamo soddisfatti - dice Antonella Musella - anche se ci aspet-tavamo tempi più rapidi, essendo questo il progetto più votatoper il Municipio 5 e per Milano in assoluto. Vorremmo che fossedata la giusta priorità a lavori da fare immediatamente, in mododa prevenire il degrado e restituire agli abitanti un’area verdelungo il Lambro meridionale».

Laura Guardini

La social street Gratosoglio, Basmetto e dintorni, in attesa che i lavori per il percorso ciclopedonalepartano, nelle settimane scorse, proprio nelle giornate più torride, è stata coinvolta da Legam-biente Lombardia nella pulizia della via Rozzano e lungo le sponde del Lambro. Con loro, nelle

due giornate, oltre 100 dipendenti della L’Oreal e di Groupon, supportati da Amsa che ha fornito guantie ramazze e a fine giornata ha raccolto e smaltito quintali di rifiuti. Macerie, elettrodomestici, pneu-matici, plastica e molto altro. Tutti segni di profonda inciviltà, che stavolta hanno lasciato spazio allabellezza dei campi e, soprattutto, al senso civico dei volontari.

G. F.

Intanto a giugno oltre 100 volontari al lavoro lungo via Rozzano e il Lambro

Page 8: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

8 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019

Si è svolta il 20 giugno in piazza DonnePartigiane, sotto il grande tetto del Bar-rio’s, detto “l’Astronave” per la sua forma

particolare, la Festa del sociale, con musica,balli, giochi e letture per grandi e bambini,volta a sensibilizzare e promuovere le attivitàa sostegno della fragilità, a valorizzare le ri-sorse e le potenzialità di ciascuna personadella comunità. La rete territoriale è infatti co-stituita dai servizi sociali professionali, dalTerzo Settore, dal mondo dell’associazionismoe del volontariato. La giornata ha visto la par-tecipazione di cittadini, famiglie, ragazzi dellescuole e degli oratori, e l’incontro con opera-tori sociali e volontari di molte associazionidella zona, presenti con banchetti, stand, ga-zebo, e il materiale informativo sulle varie at-tività e servizi, in essere o in fase diprogettazione, rivolti all’utenza di tutte le età.Presenti, oltre ai gazebo dei sindacati pensio-nati di Cgil e Cisl, il Nucleo Operativo Alcolo-

gia dell’ospedale Santi Paolo e Carlo, la Retecomunale delle biblioteche diffuse, il servizioQuBi’=Quanto Basta rivolto alle famiglie configli minorenni della Barona e del Lorenteggio,la Cooperativa sociale Azione Solidale cheopera per persone con disabilità. La Fonda-zione Ernesto Pellegrini ha presentato il Ri-storante Ruben che offre la cena a 1 euro allepersone che attraversano un periodo in diffi-coltà, il Barrio’s con il progetto 4VIE di Amicidi Edoardo Onlus rivolto ai giovani tra i 17 e i25 anni che non studiano e non lavorano, AspTerza Età che opera in Barona da 25 anni peraiutare gli anziani, il Centro educativo IRDA,la Fondazione Don Bosco, la Cooperativa so-ciale Spazio Aperto Servizi che offre servizi le-gati all’abitare creando luoghi di relazione,scambio e incontro. La serata si è conclusa conil saluto musicale del cantautore Roberto Vec-chioni.

Claudio Calerio

Una giornata di incontri con cittadini, operatori sociali e volontari

Associazioni protagoniste alla Festa del sociale del Municipio 6

Il Reddito di cittadinanza è stato varato dal governo gialloverde il 6 marzo scorso, suscitando grandi speranzenei cittadini, tanto da aver influenzato, prima le elezioni politiche del 2018 e poi le successive elezioni eu-ropee del 26 maggio. Stesso discorso per Quota 100.

Per conoscere e verificare quali sono stati i risultati a Milano di questi due provvedimenti “bandiera” dell’attualegoverno abbiamo intervistato Stefano Ruberto, responsabile del Dipartimento Previdenza dello Spi Cgil di Milano.

Reddito di cittadinanza, come è stato accolto dai milanesi?«Al contrario di quanto si pensasse non c’è stato alcun assalto agli sportelli di Poste, Spi Cgil, Acli e dell’AgenziaRegionale Afol, (i vecchi uffici di collocamento). Dai dati più recenti forniti dall’Inps ci sono state circa 1 milione250 mila domande a livello nazionale, 90mila domande in Lombardia, di cui 21mila a Milano e provincia. Nei 40sportelli dei Caf Spi Cgil di Milano e provincia ne abbiamo accolte circa il 10% del totale. I primi giorni le do-mande di Reddito erano 300-400 al giorno poi sono calate. Oggi siamo a una media di 100 al giorno. La cosa sor-prendente è che la domanda più frequente che ci viene posta è di sapere come fare per rinunciare a questobeneficio!».

Quali sono gli importi medi erogati? «I dati Inps ci dicono che gli importi medi di Reddito e Pensione di cittadinanza sono di circa 210 euro al mese.Per esempio, se il percettore non ha alcun reddito da lavoro ma abita in una casa di sua proprietà, i 780 euro ditetto massimo scendono a 550. Una misura che vada a contrastare la povertà è assolutamente necessaria inItalia, il Rei (Reddito di inclusione – Ndr) aveva cominciato a introdurre uno strumento con questa finalità maaveva una dotazione finanziaria molto bassa. In compenso però coinvolgeva i Comuni, che conoscono meglio lostato delle famiglie. Con il Reddito di cittadinanza abbiamo l’esatto contrario: il Comune è l’ultimo soggetto in-teressato».

C’è un calo d’interesse per il RdC?«Sì, tanto che oggi abbiamo un “risparmio” di oltre 1 miliardo di euro e rischia di essere una misura solo assi-stenziale, senza modificare le cause della povertà, cioè l’assenza del lavoro, le paghe basse, le pensioni insuffi-cienti. Senza contare che ci sono anche altre cause che determinano condizioni di povertà, come essere separato,avere figli disabili o genitori da assistere. Inoltre il meccanismo del RdC premia più chi è solo, piuttosto che lefamiglie numerose. Sono state stanziate cifre importanti ma, a fronte di 1 milione 250 mila domande d’interessea livello nazionale, a marzo erano arrivate 820.944 domande, ma poi sono calate. Ad aprile su 243.481 ne sonostate accolte solo il 49,38%, respinte il 24,08% e il 25,83% sono ancora da elaborare. La critica è che, a causa deipaletti posti dalla legge, gli effetti non siano rispondenti alle aspettative del governo. Inoltre i navigator, chedovrebbero trovare il lavoro ai disoccupati, sono ancora da assumere e formare. Intanto ci sono da Nord a Sudgrosse aziende che chiudono e se ne stanno andando dall’Italia».

Qual è la situazione a Milano?«A Milano sono maggiori le distanze di reddito tra i cittadini e si ampliano sempre di più. Dopo Expo 2015 e oracon le Olimpiadi invernali 2026 si accentuano le sacche di estrema povertà in periferia. Sono i contrasti tipicidelle grandi metropoli, dove il problema è contenere e ridurre, fino a eliminare, le disuguaglianze. Lo strumentoReddito di cittadinanza è poco efficace perché ha come obbiettivo il contrasto alla povertà, la ricollocazione la-vorativa e per ultimo l’inclusione sociale. Invece andrebbe ribaltato. Avere un po’ di soldi con la carta per farela spesa, non fa la differenza».

Veniamo al pensionamento anticipato a quota 100.«Intanto diciamo che anche per Quota 100 i paletti sono molto rigidi: bisogna avere 62 anni d’età e 38 anni dicontributi. Ma i tanti soggetti che hanno molto più di 38 anni di contribuzione, cioè sono più prossimi ai 42 annie 10 mesi di contributi previsti dalla legge Fornero, tendenzialmente non sono interessati, poiché temono unassegno pensionistico più basso. Nel pubblico impiego invece c’è un po’ più di esodo. In altri settori no. Anchequi il governo dichiara “risparmi” sui finanziamenti. Infatti noi non abbiamo visto code agli sportelli».

Nel pubblico impiego c’è il pericolo di uno svuotamento del personale addetto ai servizi?«C’è il fatto che molti lavoratori maturano la pensione e se ne vanno. È un fenomeno che si aggiunge ai prepen-sionamenti, perché non c’è stata programmazione nella formazione di nuovo personale. Sono bloccate le nuoveassunzioni ma non possono bloccare i pensionamenti. E si svuotano gli ospedali di medici e infermieri chespesso se ne vanno nella sanità privata dove non fanno i turni, le notti, non c’è il pronto soccorso, e li pagano dipiù. Oppure vanno all’estero».

Dal vostro punto di vista, quali correttivi bisogna introdurre a Quota 100?«Come sindacato abbiamo fatto al governo delle proposte, ma non siamo stati ascoltati. Le pensioni sono unproblema soprattutto delle nuove generazioni, perché gli attuali quarantenni, quando arriveranno all’età delpensionamento, presumibilmente intorno ai 70 anni, si troveranno pensioni più basse di una pensione socialeattuale, cioè percepiranno solo il 60% dell’ultimo stipendio. Questa percentuale non può rimanere così bassarispetto all’80% di oggi. Ricorrendo alle pensioni integrative e alle assicurazioni, c’è il rischio che queste dacomplementari diventino principali e che la previdenza pubblica venga definitivamente affossata. In Italia chilavora oggi garantisce le pensioni di chi è in pensione, secondo un principio solidaristico. Le pensioni integrativeinvece garantiscono solo una rendita personale, ma non garantiscono una pensione a un altro. Solo una stabilee piena occupazione, garantisce la pensione per tutti. Altrimenti salta tutto il sistema previdenziale. Oggi, comeattesta l’Inps, sono gli immigrati regolari e che pagano le tasse, che garantiscono le nostre pensioni. E poi ci vo-gliono schiarezza e stabilità. Molti lavoratori si chiedono: ma dopo il 2021 ci sarà ancora Quota 100?».

Claudio Calerio

Intervista a Stefano Ruberto, responsabile del Dipartimento Previdenza dello Spi Cgil di Milano

«Reddito di cittadinanza e Quota 100, misure importanti mameno efficaci del previsto»Secondo il dirigente sindacale i provvedimenti del governo vanno rivisti, sia per arrivare a una platea più ampia sia per essere più equi

��������������

����������������

Come detto nell’intervista da Stefano Ruberto, i paletti a Quota 100 hanno molto raffred-dato questa misura. Fino 3 giugno all’Inps sono giunte poco più di 142mila domande.

Da febbraio, quando arrivarono 77mila domande, il calo è stato vertiginoso e costante. Giàa marzo le domande erano scese 33mila, ad aprile 18mila e a maggio solo 15mila. Tanto chele stime del governo di 290mila richieste per 2019 appaiono velleitarie, al punto che questerisorse sono già state dirottate da Tria per evitare la procedura di infrazione da parte dellaCommissione Europea.La maggior parte delle richieste di Quota 100 sono arrivate da lavoratori dipendenti (51.644),a seguire quelli pubblici (46.099), gli artigiani (12.408), i commercianti (11.965), gli iscrittiai fondi speciali (7.036) i coltivatori diretti (2.883) e in misura più marginale gli iscritti allagestione separata e i lavoratori dello spettacolo e sport. Sono 50.164 le domande arrivateda persone con meno di 63 anni e 63.578 le richieste di persone tra i 63 e i 65 anni.

Quota 100, poche richieste

Sono 1.016.977 le domande di Reddito di cittadinanza presentate al 30 aprile. LaCampania è la regione che ha fatto registrare il maggior numero di richieste,

172.175, seguita dalla Sicilia, con 161.383 domande. Superiori alle 90mila le richiestein Lazio, Puglia e Lombardia (rispettivamente 93.048, 90.008 e 90.296).Le regioni con il minor numero di domande di Reddito di cittadinanza sono invece laValle D’Aosta (1.333), il Trentino (3.695) e il Molise (6.388).Per quanto riguarda i canali a disposizione per la presentazione delle domande, i CAFrisultano quelli più utilizzati, con 748.742 richieste, seguiti dalle Poste (209.605) edai patronati (35.593).

Reddito di cittadinanza, i dati nazionali

Page 9: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 9

Qual è il principale problema perle sportive in Italia?«Anzitutto un’inaccettabilesotto-considerazione: menosoldi, meno visibilità, scarsis-sima rappresentanza di donnenelle posizioni dirigenziali, siadelle istituzioni sportive chenei grandi club. Le donne dellosport continuano a venire pa-gate meno, sono poco rappre-sentate ai vertici degliorganismi sportivi riconosciutidal Coni (i presidenti donnasono una su 45), raccontatepoco sui media e inseguite dai

soliti stereotipi e pregiudizi. Insultate da “tifosi”, da giovani sportivi e dailoro genitori: l’ultimo caso è quello dell’arbitra, offesa dai familiari dei gio-catori e dal gesto sessista di un calciatore quattordicenne che si è calatoi calzoncini in campo. No, fra discriminazioni e pregiudizi non siamo af-fatto messi bene: nonostante qualche passo in avanti sia stato fatto, inItalia la parità di diritti nello sport è ancora lontana. Soprattutto rispettoagli standard europei. Un dato preoccupante».

Eppure atlete e campionesse si distinguono sempre più e sempre meglio a livellonazionale e internazionale…«Per la legge italiana le nostre sportive sono tutte “dilettanti”. Per l’as-surdità di una vecchia norma, la 91 del 1981 che ha riservato lo status diprofessionisti solo agli atleti maschi. Ciò significa che in Italia nessunadonna, né Sofia Goggi, né Federica Pellegrini e, come loro, tutte le sportivea livello agonistico, merita lo status di professionista. Non è uno scherzo:non fa sorridere. Fa rabbia. Un paradosso italiano che racconta una dellemolte facce di una discriminazione difficile da sradicare».

Che conseguenze ha questa discriminazione legislativa?«Essere dilettanti vuol dire non avere contratti, maternità,pensione, tfr, nessuna delle tutele basilari che chi fa dellosport il proprio lavoro dovrebbe invece ricevere. A parità didedizione e impegno, per le atlete dilettanti non è previstoil pagamento dei contributi pensionistici, né tantomeno esiste tutelasanitaria. Questo implica che, in casi di infortuni, visite, cure e riabi-litazione sono tutte a loro carico. Nella stragrande maggioranza deicasi un contratto “da dilettante” non prevede un vero stipendio, sem-mai un rimborso spese. Oltre al danno la beffa, perché le atlete italianepassano lo stesso tempo ad allenarsi dei colleghi maschi. Hanno lestesse ambizioni, compiono i medesimi sacrifici, soffrono per le scon-fitte esattamente come loro… Ma in questa situazione, rischiano dirinunciare allo sport. Le più fortunate riescono a entrare in un corpomilitare, che in cambio di prestigio e visibilità garantisce loro strutturee uno stipendio. Le atlete non possono più aspettare: è ora che abbianocontratti, tfr, tredicesima. Tutto ciò che viene riconosciuto in Europa a chi vive di sport. Da 20anni chiediamo una nuova legge quadro, per eliminare questa assurdadiscriminazione. Senza una parificazione, almeno contrattuale, fra uo-mini e donne, professionisti e dilettanti, sarà difficile fare passi avanti».

Qualche passo avanti, però, è stato fatto…«Una piccola toppa al problema è stata messa attorno a una situazionevergognosa, perché attualmente le atlete, quando aspettano un bambino,non hanno diritto a nulla. È stato istituito un Fondo per la maternità gra-zie al lavoro di Commissione atleti e ministero di Economia e Finanze,che prevede un assegno di maternità per le atlete madri. Anche la normadel 30 per cento di quote rose è un passo avanti, e farà vedere i suoi effetticon la tornata di elezioni federali del 2021 quando le 44 Federazioni delConi andranno a elezioni: almeno un terzo dei consiglieri federali dovràessere donna. Anche il tavolo tecnico che si è costituito presso il Ministero del Lavoro

rappresenta un punto di partenza importante per una norma in materiadi rapporto di lavoro sportivo che è molto attesa e che trova il sostegnodelle 19 sigle, tra rappresentanti di categoria, organizzazioni sindacali efederazioni».

Una disciplina che forse risente maggiormente di limiti e pregiudizi è il calcio,uno dei templi più inviolabili del maschilismo italiano.«Non c’è dubbio. Ma la miopia sulla potenzialità del calcio femminile inItalia non ha scuse. All’estero il calcio femminile è ormai da tempo unacertezza, in Italia è ancora una realtà tutta da costruire: solo 22.564 donnecontro 1.087.244 uomini (dati Figc 2016). Però dal 2010 il numero delle donne tesserate è in costante crescita: +5%annuo, contro il crescente disamore del dilettantismo maschile, che negliultimi 6 anni ha perso circa il 17».

Come evitare pregiudizi nel raccontare lo sport femminile?«I riflettori si accendono soprattutto quando le sportive sono anche carinee giudicate più per l’aspetto fisico che per meriti professionali e risultatisportivi. Dal calcio alla pallacanestro, il quadro non cambia. Ci troviamodi fronte alla necessità, sempre più urgente, di cambiare questa rappre-sentazione. Occorre dare alle discipline sportive femminili visibilità alpari di quelle maschili in termini di spazi e, a partire dalla programma-zione pubblica tv e radio, di collocazione oraria. Impegnare gli editori acoinvolgere più giornaliste e commentatrici nelle redazioni sportive. Declinare al femminile funzioni e cariche: ad esempio l’arbitra, la diri-gente, la coach, l’allenatrice. Le frasi sessiste non devono trovare piùsponde e vanno stigmatizzate».

A cura di Giovanna Tettamanzi

Pochi minuti dopo la vittoria a Losanna, con la quale Milano e Cor-tina si sono aggiudicate le Olimpiadi e Paraolimpiadi invernalidel 2026, il sindaco Beppe Sala ha affermato entusiasta che Mi-

lano coglierà questa occasione come fu per Expo, con vantaggi pertutta la città, non solo in centro “ma anche sui quartieri periferici esemiperiferici”, soprattutto migliorando “viabilità, servizi e verde”. Ag-giungendo anche nel merito della gestione dell’evento e di tutto quelloche lo precederà: “non verranno scelti amici degli amici” per avviare epoi gestire la grande macchina delle olimpiadi, “né dovremo perdertempo” come fu nei primi anni di Expo, dando in questo modo unaprima rassicurazione ai milanesi che temono scempi urbanistici e spre-chi di soldi pubblici.

Per il Sud Milano in arrivo cambiamentiDai calcoli fatti dall’Università Bocconi le Olimpiadi invernali 2026 sa-ranno un affare per la città. Se tutto andrà per il verso giusto, oltreprestigio e notorietà internazionali, i Giochi porteranno in dote un co-spicuo pacchetto di investimenti da parte di Comune, Regione e pri-vati, a cui si aggiungeranno i circa 1,3 miliardi, di cui il 75% a caricodel Cio, per le gare olimpiche. Per queste ultime il ritorno economicocalcolato dall’Università Bocconi arriva fino a 3 miliardi di euro. A cuisi devono aggiungere i ricavi per la città provenienti dai flussi turistici,l’ospitalità delle squadre e degli operatori dei media.In particolare la zona sud di Milano sarà protagonista dei Giochi,avendo sul proprio territorio tre importanti centri di gravità – il Vil-laggio Olimpico, il PalaItalia e il palazzetto di Assago – che contribui-ranno a recuperare e rilanciare interi quartieri.

Villaggio Olimpico nello scalo di Porta RomanaLo scalo ferroviario di Porta Romana ospiterà il Villaggio Olimpico.Entro sei mesi dovrebbe essere pronto il masterplan. Poi, assegnati ilavori, si partirà con le bonifiche. Nel 2022 è previsto l’inizio delleopere, con la consegna della cittadella nel 2025. Le cinque palazzinedi sette piani che saranno realizzate ospiteranno 1.260 letti, in 70 ca-mere singole e 630 camere doppie. Non mancheranno interventi peri servizi di accoglienza, aree verdi e commerciali. Al termine dei giochi, l’intero Villaggio Olimpico sarà trasformato inalloggi per studenti, per un’area che, con gli studentati che sarannorealizzati negli edifici dell’ex consorzio agricolo ed ex provveditoratodi via Ripamonti, è destinata a cambiare volto. Sempre accanto al Vil-laggio Olimpico, su piazza Trento, entro il 2022, dovrebbe essere ter-

minato anche il nuovo grattacielo di A2a, alto tra i 130 e i 150 mt, fir-mato dallo studio di progettazione Antonio Citterio e Patricia Viel. Quisi sposteranno i circa 1.500 dipendenti della multiutility.

PalaItalia a Santa Giulia, RogoredoL’area di Santa Giulia Rogoredo sarà sede del PalaItalia, un’arena da15mila posti, che dovrebbe contribuire alla riqualificazione di questadifficile zona della città, su cui si stanno concentrando investimentiimportanti, come il grande intervento di housing sociale di Redo, ilcampus musicale promosso dal Conservatorio, con aule, auditoriume campus (se il ministero dei Beni culturali non si opporrà), e le ri-qualificazioni in corso al famigerato Boschetto della droga. Nel PalaItalia si svolgeranno le gare di Pattinaggio, Figura e ShortTrack. Il cronoprogramma prevede per l’anno prossimo l’avvio dellabonifica delle aree, nel 2021 i lavori e nel dicembre del 2023 la con-segna della infrastruttura sportiva. Costo dell’intervento: 70 milionidi euro.

Mediolanum Forum di AssagoAltra struttura importante dei giochi sarà il Mediolanum Forum di As-sago, ai confini della città e ottimamente collegato da metro e tangen-ziali. La struttura, che attualmente ha una capienza di 12milaspettatori, dovrebbe essere ampliata, anche se così com’è è già prati-camente pronta a ospitare le gare. Previsti un restyling e un interventosulle piste, in modo da consentire lo svolgimento delle gare di Patti-naggio e velocità.

Domenica 9 giugno, allo Stade du Hainaut a Valenciennes, la nazionale di calcio femminile aveva esordito ai Mondiali (che sisono tenuti in Francia fino al 7 luglio), battendo l’Australia 2 a 1, e cinque giorni dopo sconfiggendo la Giamaica 5 a 0. Solo unostop con il Brasile (0 a 1) e il sogno delle Azzurre è continuato fino all’incontro con la Cina, vinto 2 a 0. Ma, alla fine, la grande

delusione: il 29 giugno contro le olandesi, quando le nostre bravissime atlete sono state sconfitte 0 a 2 e squalificate dai Mondiali. Peccato davvero. Però il loro impegno non si fermerà, perché abbiamo capito che sono sportive “di razza” e anche ragazze determinate,sul campo e fuori. Ed è grazie a loro che il sito donnainsalute.it (autrice Cristina Tirinzoni) ha avuto l’idea di approfondire la tematicadei diritti delle donne nello sport. Be’, ne sono uscite “delle belle”, che stupiranno anche voi. Leggete lo stralcio dell’intervista chepubblichiamo qui e ve ne renderete conto. Le domande sono state rivolte a Luisa Rizzitelli, presidentessa di Assist (Associazione Na-zionale Atlete) e pallavolista per 14 anni, che dal 2000 si occupa dei diritti delle atlete italiane.

Dopo l’assegnazione di Milano-Cortina del 2026

Olimpiadi, per il Sud Milano cambiamenti in arrivo

Diamo un calcio agli stereotipi di genere nello sport

Se tutto andrà come previsto le Olimpiadi e Paraolimpiadi potranno contaresu una rete di 200 chilometri di metro e metrotranvie veloci, contro i 120 at-

tuali. «Sarà attiva la nuova linea 4 che collegherà Linate con il centro e la retedella metropolitana, saranno pronte la metrotranvia nord da Niguarda a Gobba,la Milano-Limbiate e la Milano-Desio, il nuovo tram veloce che collegherà Ro-goredo a Forlanini – ha dichiarato al Corriere l’assessore ai Trasporti Marco Gra-nelli –. Il prolungamento della M5 fino a Monza arriverà poi tra il 2026 e il 2027e stiamo firmando proprio in questi giorni l’accordo col governo per il finanzia-mento da 210 milioni di euro. La Milano olimpica sarà una città libera dal diesele con una mobilità nel centro città prevalentemente elettrica». Dal Consiglio co-munale sono poi partiti i primi “alert ambientali”. Il presidente della CommissioneAmbiente Carlo Monguzzi (Pd) ha chiesto «un documento di indirizzo del Consi-glio Comunale che affronti la questione dell’emissione di Co2, delle edificazionisenza impatto ambientale, con materiali ecocompatibili, ad alta efficienza ener-getica. È poi indispensabile che sia la preparazione che lo svolgimento delle Olim-piadi siano “plastic free”».

S. F.

Prevista una nuova viabilità e un minore impatto ambientale

L’ottima prestazione della nazionale femminile di calcio ai Mondiali di Francia ha riportato l’attenzione su normeanacronistiche e atteggiamenti discriminatori ancora esistenti

Il rendering del PalaItalia a Santa Giulia.

Il rendering del Villaggio Olimpico allo Scalo di Porta Romana.

Luisa Rizzitelli, presidente Assist.

Page 10: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 201910 ������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

La pagina La pagina dell’Associazionedell’Associazione

• In gita con Milanosud. I prossimi appuntamenti

Langhe, termine molto antico e di incerto significato che nella tra-dizione locale indica la tipica cresta assottigliata delle colline, le “lin-gue di terra”; è la zona collinare del Piemonte a sud del Po, fra ilTanaro, il preappennino ligure e il Bormida. I crinali ritaglianoconche e strisce sottili di terra, che si susseguono come onde, boschie noccioli in alto, filari di viti, funghi e tartufi in basso. Qui il vitignoNebbiolo si esprime in due vini prestigiosi, il Barolo ed il Barbaresco.

05 Ottobre 2019 – Sabato MILANO / BAROLOORE 7.45Partenza dalla nostra sede di via Santa Teresa con bus pri-vato per la zona delle Langhe.ORE 10.15 ca. Incontro con la nostra guida locale ed inizio visita gui-data della cittadina di Cherasco.A seguire tour panoramico della Langa del Barolo e visita pressocastello Falletti e WIMU il più innovativo museo del vino in Italia etra i più importanti al mondo, situato all’interno del castello delborgo di Barolo.Il museo propone un viaggio interattivo ed emozio-nale attraverso la cultura e la tradizione del vino.Pranzo in ristorante tipico della zona con menù 4 portate e bevandeincluse.Nel pomeriggio si prosegue con una passeggiata nell’antico borgoRientro a Milano.

Quota di partecipazione individuale : Base 35 partecipantiEuro 80,00 Iscrizioni e pagamento: pagamento da effettuarsi all’iscrizione.Penalità per rinuncia: Nessun rimborso per disdetta oltre il19/09/2019La quota comprende:• Bus GT Deluxe a disposizione per l’intera giornata;• Visita guidata di intera giornata come da programma;• Ingressi: Museo del vino • Pranzo con menù 4 portate incluse bevande;• Radioguide;• Accompagnatore MILANOSUD; • Assicurazione di viaggio.La quota non comprende:Mance e tutto ciò non espressamente indicato alla voce “la quotacomprende”Il viaggio verrà effettuato al raggiungimento di un minimo di 35partecipanti

• 5 ottobre 2019 - SABATO

AUTUNNO IN LANGA

• 30 novembre 2019 - SABATO

CASTELLO SFORZESCO

Il programma eventi e viaggi del secondo semestre 2019

� � � �� � � � � � � � �� � �

� � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � �

� � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � �

�� �

� � � � � � � � �

� � �

� � � � � � � � � �

� � � � �� � � �

� � � � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � �� � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � �

��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

� ���� ������ �

• 1/3 novembre - PONTE DEI SANTI

SULLE ORME DI PIERO DELLA FRANCESCA

Un weekend da trascorrere sulle orme di Piero della Francesca,uno dei più grandi pittori italiani del Quattrocento. Il percorsosulle tracce del maestro ci condurrà tra i suoi capolavori, dallaMadonna del Parto di Monterchi al Polittico della Misericordiadi Borgo Sansepolcro, fino al grande ciclo di Arezzo con le Storiedella Vera Croce

01 Novembre 2019 – Venerdì MILANO / AREZZOORE 6.50Ritrovo dei partecipanti e partenza dalla nostra sededi Via S. Teresa ( MM Abbiategrasso) con bus privato per ArezzoPranzo libero in corso di viaggio ORE 15Visita guidata della città di Arezzo Il nucleo più antico del suo centro storico con il suo carico distraordinari tesori d’arte attira visitatori da tutto il mondo: lapittura di Piero della Francesca con il ciclo della Leggenda dellaVera Croce, lascia stupefatti per genio e grazia, l’asimmetria diPiazza Grande è decisamente sorprendente. La piazza è teatrodella “Giostra del Saracino” e della “Fiera dell’antiquariato”due appuntamenti molto importanti per la città. ORE 17 visita e degustazione in piccola Galleria d’arte in Palazzostorico al centro di Arezzo.Al termine si prosegue per il nostro hotel 4**** a Castiglion Fiorentino Cena nel ristorante della struttura menù 3 portate incluse bevandePernottamentoHotel Park 4****Via Umbro Casentinese, 88Castiglion Fiorentino- Arezzo 52043

02 Novembre 2019 – Sabato ANGHIARI- MONTERCHI- S.SEPOLCRO Colazione e partenza in bus per Anghiari Casette in pietra, strette viuzze, piccole piazze sono racchiuse entrole mura della città vecchia di Anghiari, che si trova a 8 km a ovestdi Sansepolcro. Il nome di Anghiari è vivo nella storia soprattuttoper il ricordo della famosa battaglia del 29 giugno 1440.Si prosegue per Monterchi con la celebre Madonna del Parto,un affresco staccato proveniente dalla cappella di Santa Mariadi Momentana. Tradizionalmente l'affresco viene fatto risalireal 1459, quando l'artista visitò forse Monterchi in occasione deifunerali della madre, che era originaria del borgo. La Madonnadel Parto era spesso visitata dalle partorienti per avere prote-zione durante il travaglio, le quali compivano un breve pellegri-naggio dal paese arroccato fino alla chiesa posta a valle. ORE 13 Pranzo tipico alla Locanda del Castello, con menù di 4

portate bevande incluseNel pomeriggio si prosegue con la visita guidata di San SepolcroIl centro più importante dell’Alta Valle Tiberina è racchiuso dauna cinta muraria cinquecentesca che nasconde questa piccolae affascinante città d’arte, segnata da antiche torri e case-torri,edifici gotici e palazzi rinascimental. Il borgo è noto soprattuttoperché qui nacque un artista eccelso del primo periodo rina-scimentale: Piero della Francesca.Al termine della visita rientro in hotel , cena menù 3 portate –bevande incluse e pernottamento

03 Novembre 2019 – DomenicaCORTONA Colazione, check-out e partenza per Cortona La città, del colore dell’arenaria, è uno dei luoghi d’arte italianadi maggior rilievo. Memorie etrusche, medievali e rinascimen-tali si susseguono negli edifici monumentali, nel tessuto citta-dino, nell’atmosfera. Nel Quattrocento venne a dipingervi ilBeato Angelico e vi iniziò la carriera Luca Signorelli, grandecortonese. ORE 12.30Pranzo tipico toscano in ristorante del luogo menù 4portate - bevande inclusePartenza per Milano con arrivo in serata

°°°°Quota di partecipazione individuale(BASE 30 paganti):Euro 440,00 in camera doppia Euro 100,00Supplemento camera singola ACCONTO al momento dell’iscrizione: 30% del totale del viag-gioSALDO entro il 10.10.2019 Associazione Socioculturale MilanosudATTENZIONE : NUOVO IBANIBAN IT66M0503401643000000001365CAUSALE: nome cognome + Viaggio ad Arezzo + 01-03 Novem-bre 2019. Penalità per rinuncia:disdetta oltre il 11.10.2019: 100% del viaggioLa quota comprende:• Sistemazione in hotel 4* in mezza pensione (incluse bevande,vino acqua e caffè) per 2 notti; • Tasse di soggiorno;• Bus GT Deluxe a disposizione come da itinerario;• Guida locale per le visite come da programma;• 2 pranzi incluse bevande ;• Noleggio radio guide; • Ingressi: Arezzo Cappella Bacci; San Sepolcro Museo Civico;Monterchi Madonna del parto• Accompagnatrici Milanosud; • Assicurazione di base medico bagaglio.La quota non comprende: Mance e tutto ciò non espressamente

indicato alla voce “laquota comprende”Il viaggio verrà effet-tuato al raggiungi-mento di un minimo di30 partecipanti

� �

� � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � �

���

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � �

� � �

����������������������������

� � � � � � � � �

� � ���������������������������������������������������������

�����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

� ����� ������ �

Concludiamo il programma celebrando il cin-quecentenario della morte del grande Leonardo daVinci con una visita a lui dedicata al Castello Sfor-zesco della nostra città.Con l’amica Paola, bravissima guida, visiteremola Sala delle Asse eccezionale testimonianzadella presenza di Leonardo da Vinci (1452-1519) alla corte sforzesca.

La Sala, in restauro dal 2013, viene eccezional-mente riaperta al pubblico in occasione di que-sto evento. Si proseguirà la visita nella Sala delleArmi: un percorso multimediale condurrà il vi-sitatore alla scoperta di Milano, così come do-veva apparire agli occhi del maestro durante isuoi soggiorni milanesi.Nel percorso sarà inserita una mappatura visivageo referenziata di quanto ancora si conserva diquei luoghi, sia in città che all’interno di musei,chiese ed edifici del territorio. Data e orari da confermare.

� �

� � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � �

���

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � � � � � �

� � � � � � � � � � � �

� � �

����������������������������

� � � � � � � � �

� � ���������������������������������������������������������

�����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

� ���� ������ �

A tutti voi e alle vostre famiglie auguriamo buona estate! Emilia e Rossella

�������

����������������

����� ����� ����� �������� ��� � ������� ����� ���� ���������������������� �������� ������ � ������������������������ � ����������� ������� �������� � �������� ������ ����������� ��� �� �� �� � ����� ���������������������������� ��

Page 11: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

di Ana Mancero e Stefano Ferri

«Di fronte a discorsi ogni volta più frequenti dove gli stranierisono visti come una minaccia, e per alcuni addirittura un’in-vasione, si rende necessario fare una riflessione per abbattere

gli stereotipi e guardare la realtà senza pregiudizi, sul vero apporto nonsolo culturale ma anche imprenditoriale delle comunità migranti a Milanoe all’Italia». Sono queste le parole con cui Laura Specchio, presidentedella Commissione Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, AttivitàProduttive, Commercio, Risorse Umane, Moda e Design del Comune diMilano, ha introdotto il workshop “Le strade dei nuovi italiani: il futuroattraverso lavoro, creatività e sviluppo”, svoltosi in Sala Alessi, a PalazzoMarino, il 2 giugno scorso. Ospite e co-organizzatore NuoveRadici.World,la testata giornalistica e associazione che prova ad andare controcorrente

«rispetto alla narrazione attuale che descrive le persone straniere o diorigine straniera, come esclusivamente un problema e mai una risorsa,come in effetti sono», ha spiegato la moderatrice della serata CristinaGiudici, direttrice della testata NuoveRadici.World.I tanti interventi si sono concentrati proprio sugli aspetti economici e suivantaggi che un approccio multiculturale può dare all’imprenditoria e alcommercio. D’altronde, per uscire dagli stereotipi basta dare uno sguardoai dati dell’imprenditoria di origine straniera in Italia, come ha fatto Fran-cesco Wu, consigliere di Confcommercio Milano per l’imprenditoria stra-niera e presidente onorario dell’Unione Imprenditori Italia- Cina. Wu, nelsuo intervento, ha rivelato che in Italia nel Terziario ci sono 347mila im-prese con a capo una persona straniera o di origine straniera. Aziendeche danno lavoro a 586mila addetti, su un totale di 11 milioni di lavoratori.Negli altri settori produttivi del Paese, su un totale di 5 milioni di imprese,sono 539 mila quelle con a capo uno straniero e danno lavoro a 909 milaaddetti. A Milano, da sempre capitale del lavoro e dell’integrazione ita-liana – e le cose vanno di pari passo non a caso – sono 34mila le impresestraniere che operano nel Terziario. Una realtà che solo negli ultimi cin-que anni è cresciuta del 37%, dando lavoro a 79mila addetti e contri-buendo in modo decisivo al benessere della città.«Questi sono dati importantissimi, non solo dal punto di vista economico– ha tenuto a sottolineare Francesco Wu – perché la maggioranza degliimprenditori e lavoratori stranieri ha un’età media di 33-40 anni, vive direlazioni e incontri, e contribuisce a creare integrazione e rispetto reci-proci. Inoltre la vivacità economica delle imprese straniere – ha concluso

Wu – permette al nostro sistema pensionistico di mantenersi e contribui-sce a cambiare lo stereotipo che lo straniero debba essere solo aiutato,dimostrando che non solo gli stranieri lavorano, ma generano ricchezzae lavoro per tutti, italiani inclusi».Dopo quwlla di Wu sono arrivate le testimonianze di Ruth Akutu Maccar-thy, tra le fondatrici di Afro Fashion Week: «Con il nostro progetto siamoriusciti a far incontrare la moda milanese con quella africana e far entrareimprenditori di origine straniera nel mondo fashion». Omar Sene, sociofondatore di “Nuove radici.World”, ha parlato dello sviluppo dell’intelli-genza culturale nel business, «che è la capacità di aprirsi per capire efare proprie la cultura e le esigenze dei nostri interlocutori». SimohamedKaaboour, insegnante e presidente del ConNGGI (Coordinamento nazio-nale delle nuove generazioni di Italiani) ha spiegato come le persone diorigine straniera, se messe nelle condizioni di poter usare le proprie com-petenze linguistiche e culturali, possano essere un vantaggio per se stessie per tutto il Paese. Natasha Siassina, imprenditrice di origine russa,che stampa opere d’arte sui vestiti, fondatrice di Taylor’s Art Revolution.Cristina Piotti, giornalista italo indiana, dopo aver parlato della propriaesperienza di professionista che divide tra i suoi due paesi di origine,«in lotta contro i reciproci stereotipi», ha intervistato Tommy Kuti, can-tante rap afro italiano, uomo di spettacolo e autore del libro “Ci ridosopra. Crescere con la pelle nera nell’Italia di Salvini”, che ha chiuso ilpomeriggio, facendo questa volta sorridere il pubblico sul tema dell’in-tegrazione e degli stereotipi e sul contributo che gli italiani di originestraniera danno al nostro Paese.

A Palazzo Marino interventi di imprenditori, insegnanti e professionisti di origine straniera

Ad Assago, al Milano Latin Festival La sede di Milano si trova presso l’Istituto Leone XIII

Parlano i nuovi italiani: «Basta stereotipi: siamo una risorsa»

Honduras ed El Salvador si presentano

Fe Y Alegria, la scuola per sudamericani nel mondo

Workshop organizzato da Laura Specchio, presidente Politiche per il lavoro, e Cristina Giudici, direttrice di NuoveRadici.World.Al termine intervento a sorpresa del rapper Tommy Kuti

Doppia mostra fotografica dal 2 al 27 luglio alla Biblio-teca Chiesa Rossa. Protagonista il Sud America e Mi-lano. “Rap is not business”, questa la scritta a caratterigotici tatuata sulla pelle di uno dei musicisti fotogra-fati da Roberto Ramirez (Ecuador 1984, vive e lavoraa Milano). La mostra “Buenas Noches Barrio” è unozoom su una microcomunità - di origine sudamericana- che ha eletto la cultura hip-hop a linguaggio di auto-determinazione. Perché in mezzo a narrazioni polarizzate - centro/pe-riferia e razzismi/integrazione - ci sono storie personalie storie milanesi che vale la pena conoscere. E ascol-

tare, trattandosi di rap.La mostra “Raccontare il Perù nelle strade di Milano”illustra i segni visibili della comunità peruviana nelpaesaggio linguistico milanese, costituito dall’insiemedi immagini e parole che si trovano sugli edifici pub-blici, nelle insegne dei negozi, sui muri e perfino suipali della luce. Questi segni non trasmettono solo in-formazioni ma anche valori e credenze: così il Perù siracconta, ora in spagnolo, ora in italiano, sospeso trala memoria di un altrove e la realtà delle strade vi-cine. A cura di Maria Vittoria Calvi (Università degliStudi di Milano).

Dal 2 al 27 luglio alla Biblioteca Chiesa Rossa

Lo speciale rapporto tra Sud America e Milanoprotagonista di due mostre fotografiche

ANNO XXIII NUMERO 05 MAGGIO 2019ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 • Inserto • Inserto Gps - A cura dei Giovani Pubblicisti Stranieri 11

di Sabrina Delgado

Honduras ed El Salvador sono protagonistidella V edizione del Milano Latin Festival chesi sta svolgendo ad Assago. La kermesse ac-

coglie i due piccoli paesi del Centroamerica nel Sa-lone delle Nazioni, lo spazio deputato agli incontri ealla promozione culturale. Grazie alla presenza diHector Villanueva, peruviano, da 30 anni impegnatocon la diffusione della cultura latinoamericana e delCaribe in Italia ed Europa, e alla partecipazionedell’Associazione Raìces Hondureñas, l’Honduras hapotuto essere presente per la prima volta a questabellissima manifestazione di scambio culturale e digrande integrazione tra i diversi popoli latinoameri-cani residenti sul territorio della bella Italia. Duegiorni (28 e 29 giugno) in cui il pubblico, da sempreaffascinato dal ritmo di salsa e bachata, si è fatto tra-sportare e affascinare questa volta da un ballo altret-tanto rappresentativo di un’intera nazione: “lapunta”, una forma di danza e musica tipica delgruppo etnico Garífuna (discendente di gruppi etnicidi aborigeni africani, caraibici e Arawak, originari didiverse regioni dell’America centrale e dei Caraibi). Dal 3 al 5 agosto sarà invece la volta de El Salvador,

una presenza costante al Milano Latin Festival daquattro anni, che ha visto di anno in anno la presen-tazione di figure centrali della cultura e delle tradi-zioni popolari salvadoregne. Nel 2015 il pubblico delfestival ha avuto la possibilità di conoscere perso-naggi come Monsignor Oscar Arnulfo Romero (oggiSanto della Chiesa Cattolica) e il poeta e giornalistaRoque Dalton. Nel 2016 un gruppo di giovani donnearrivate direttamente da El Salvador fecero cono-scere con orgoglio il vero significato del “made in ElSalvador” con la mostra “Hecho en El Salvador, conel corazón”. Come dimenticare l’esperienza del 2017,quando durante la rassegna “Mitos! Miti, leggende eracconti di El Salvador” il pubblico fu condotto at-traverso personaggi come “La Sigûanaba y El Cipitio”nella più profonda cultura folklorica.Ancora da svelare quale sarà il filo conduttore dellapresenza dell’El Salvador all’interno del Salone delleNazioni. Hanno però confermato la loro presenza: ilConsole generale a Milano Karla Georgina Martineze le diverse associazioni salvadoregne presenti sulterritorio come Asaal (Alliance of South Asian Ame-rican Labor), La Casa della Cultura Salvadoregna ei diversi gruppi folklorici attivi nella regione.

di Vidal Isaac Silva

AMilano, Genova e Roma esistono scuole checonsentono a cittadini sudamericani residentiin Italia di completare gli studi secondari e

avere le carte in regola per iscriversi alle universitàitaliane. Sono le scuole che fanno parte della rete di“Fe y Alegria” (che in italiano significa Fede e Alle-gria), un movimento di educazione popolare e promo-zione sociale della Compagnia di Gesù, presente daoltre 58 anni in 1.500 sedi, distribuite in 22 paesi diAmerica latina, Africa ed Europa, che ogni anno formaun milione e mezzo di persone. Un movimento soste-nuto anche da papa Francesco, che il 17 giugno scorsoli ha incoraggiati dicendo: «Siete voi il futuro dell’uma-nità, vivete la cultura dell’inclusione, dove nessuno èinutile o scartato». A Milano la scuola Fe y Alegria progetto Irfeyal è pre-sente dal 2001, con sede presso l’Istituto Leone XIII.Dalla fondazione si sono diplomati oltre 400 studentie ogni anno si registrano dai 60 ai 65 nuovi iscritti, ealmeno una trentina supera l’esame di stato, che con-sente di iscriversi anche alle università italiane.«Il progetto Irfeyal si rivolge a tutti paesi dell’AmericaLatina che hanno aderito al Convegno Andrés Bello:Bolivia, Colombia, Cile, Cuba, Ecuador, Spagna, Mes-sico, Panama, Paraguay, Perù, Venezuela, RepubblicaDominicana – ci spiega la coordinatrice amministra-tiva del progetto Kessia Chamba –. Sulla base di unaccordo tra Italia ed Ecuador, il diploma rilasciatoviene emesso dal ministero dell’Educazione dell’Ecua-dor dopodiché, attraverso una dichiarazione di valoreche va fatta presso l’ambasciata italiana a Quito, vienericonosciuto a tutti gli effetti in Italia». A testimoniarequesta esperienza formativa ci sono storie significa-tive, come quella di Ronny Florian, peruviano di 31anni di età, in Italia dal 2006, sposato e genitore di una

bellissima bambina (Odette). Arriva qui con un per-corso completato di scuola media peruviana (6 annidi scuola elementare più 5 di scuola media). Per inse-rirsi nel sistema scolastico Italiano e accedere all’uni-versità gli mancavano 2 anni. Nel sistema dell’offertaformativa italiana gli avevano proposto di inserirlo nelsecondo anno di una scuola superiore per cui dovevafare ancora altri tre anni di scuola, diversamente po-teva accedere alle scuole private per avviare un pro-gramma individuale che lo portasse ad avere il DiplomaItaliano con un costo preventivato di almeno 10milaeuro. Per puro caso trova nella pagina Facebook delConsolato Generale del Perù a Milano la presentazionedel progetto Irfeyal, si iscrive, si diploma e inizia il suopercorso universitario. Attualmente lavora nel settoredella logistica e il suo obbiettivo è continuare gli studiin Ingegneria Gestionale: «Noi cittadini stranieri costi-tuiamo un capitale umano, mi piacerebbe poter contri-buire anche allo sviluppo del mio paese e non vedoun’altra strada se non attraverso l’istruzione». Vanessa Ulloa, ecuadoregna è protagonista di un’altrabella storia. Arriva molto giovane in Italia, ma lasciala scuola pubblica italiana nonostante il buon rendi-mento e gli ottimi voti, perché vittima di episodi di bul-lismo. Adesso fa parte del progetto Irfeyal ed è lapresidente del Consiglio degli studenti. Anche Alexan-dra Loaiza, arriva in Italia dall’Ecuador nel 2002, a 36anni di età, con in tasca un diploma di scuola mediainferiore. All’Irfeyal di Milano inizia il suo percorso distudi e grazie al forte sostegno della famiglia ora vuoleiscriversi alla facoltà di Infermeria: «Sono in Italia da18 anni e non mi sento straniera, questo è il mio paese,la mia vita è qui».

Per conoscere l’offerta formativa e avere informazione sullascuola Fe y Alegria di Milano visitare il sito www.feyalegria.it

Dal 2001 i cittadini dell’America Latina che hanno completatogli studi secondari sotto la Madonnina sono stati oltre 400. L’incoraggiamento di papa Francesco

Page 12: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 201912 ������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

“Vorrei che l’oratorio fosse un luogo di incontro dove fareesperienza di accoglienza e di relazioni autentiche, dovepersone di generazioni diverse possano interagire ecreare nuove amicizie. Dove famiglie di diverse culturesi possano incontrare e confrontare in modo costruttivointegrandosi. Dove l’attenzione alle persone e al creatosia evidente nelle cose che si fanno quotidianamente.Dove si possa cogliere la gioia di vivere insieme e starein comunità”.

Caro direttore,comincia così il racconto delle attese a più voci che sonostate raccolte in un video presentato nella scorsa festadi San Barnaba. A poche settimane dalla fine dei lavori

del nuovo oratorio – centro parrocchiale si moltiplicanole iniziative destinate a preparare la sua inaugurazionenel prossimo mese di settembre.Sono anzitutto le iniziative tipiche dell’estate rivolte aibambini, ai ragazzi e ai giovani: l’oratorio estivo (con oltre300 presenze) e poi i campi per le diverse età. Infattil’oratorio è fatto prima di tutto di una comunità educantefrizzante e attenta che si mette a servizio delle famiglie.La cura principale, negli spazi nuovi sicuri e belli che sistanno realizzando, sarà proprio rivolta a loro utilizzandoi vari linguaggi che nella lunga tradizione degli oratorihanno formato generazioni, ma anche pronti a rinnovarestili e modi per rendere protagoniste le giovani genera-zioni del loro cammino di maturazione. Ma nella strut-

tura troveranno spazi adeguati tutti i gruppi parrocchialiper poter realizzare i propri incontri e offrire a tutti leproprie proposte potendo contare su attrezzature e ser-vizi al passo coi tempi. Nel corso della festa di San Barnaba del 9 giugno è stataofferta ai parrocchiani la possibilità di fare visita al can-tiere potendo così constatare lo stato dei lavori e anchel’impianto complessivo dello stabile che su tre livelli offrel’ampiezza dei propri spazi per i differenti usi: c’è il pianodegli incontri a gruppi in aule di differenti dimensioni,quello degli incontri più ampi nel quale c’è il servizio bar,la cucina, un salone polifunzionale a dimensione varia-bile e poi il piano degli spogliatoi e dei magazzini. Infineanche gli spazi esterni verranno migliorati con l’amplia-

mento dello spazio giochi per i più piccoli e la sistema-zione dei campi di volley, basket e calcio.La parrocchia si è impegnata in questa impresa che ri-sulterà a servizio delle famiglie dell’intero quartiere eper questo fa appello a tutti perché sia da tutti sostenutaanche economicamente. In particolare facciamo appelloper contribuire all’acquisto delle attrezzature dei localibar, spogliatoi e cucina che rappresentano un costo ag-giuntivo rispetto alle previsioni del capitolato.Chi desidera può meglio informarsi in parrocchia e de-volvere quanto desidera sul conto corrente bancariodella parrocchia che corrisponde all’Iban: IT75 U0306909 6061 0000 0075 800.

don Alfredo

Il mercato di via dei Guarneri viene organizzato ognivenerdì. È aperto dalle 7.30 alle 14, ma non è soloun mercato: negli anni si è sedimentata una affe-

zione sincera e una simpatia concreta tra gli abitantidelle vie limitrofe che lo frequentano e chi lo realizza,ovvero i commercianti. È un appuntamento di vita, per-ché molti sono i cittadini che lo frequentano, conosconoi commercianti per nome, offrono loro il caffè; c’è chipassa, poi fa un “salutino” in chiesa. Se ci si vuole incon-trare, spesso si fissa al venerdì, perché andare al mer-cato di via dei Guarneri per chi ci abita, è parte delbenessere di vivere in zona, in quanto ci si ritrova a pas-seggio, ci si saluta, si esce dalle case e ci si relaziona im-mersi dai colori e dalla simpatia delle bancarellevariopinte. C’è serenità mentre si osserva i commer-cianti indaffarati, a volte pure di tanto in tanto questio-nare tra loro con un sorriso. Negli anni le persone chevi si recano sono diventate abituali e i commerciantisanno anche i loro nomi e spesso conoscono anche inanticipo che prodotto mettere da parte, a seconda deigusti, delle esigenze. Il banco del pesce sa spiegare ditutto sulle tipologie ittiche nostrane ed estere, semprefreschissime. C’è un dialogo costante tra gli abitantidella zona e i commercianti presenti, fissi alle loro po-stazioni, disponibili a una parola in più, soprattutto congli anziani; capaci di trovare anche le soluzioni richieste

dalle signore più esigenti, che di venerdì in venerdì, pre-notano quel che alle loro famiglie serve. Il banco che espone varie qualità di carne, ha anche leimpanate milanesi e altre soluzioni elaborate da loro esa indicare ricette, sa trovare i “pezzi” giusti da proporreper una alimentazione sana adatta a ogni età. C’è unfruttivendolo in particolare giovane con un banco ele-gante che sa spiegare proprietà e qualità di ogni fruttae verdura autoctona o di altra provenienza e le disponecon una cura tale da cui traspare proprio la sua passioneper i prodotti della natura; c’è un banco che vende lescarpe da produttori ancora artigiani anche di altre re-gioni, c’è un banco in cui la titolare sa attrarre le clientiper biancheria di casa e intima con gioiosi richiami arima ad alta voce. Non manca nulla dal banco dei for-maggi, ai banchi dell’abbigliamento per bambini, perdonne etc. Il mercato di via dei Guarneri occupa solo una partedella via e forse proprio per questo negli anni è diven-tato parte del vissuto dei residenti come un luogo di ri-trovo sociale non solo come mercato. Si trova nel verdee vi passano le mamme coi figli prima di portarli ascuola, le persone anziane che a volte trovano anchequalche “scartuzzin” tenuto da parte per loro dai com-mercianti sensibili. È diventato un rito: spesso il venerdìanche chi lavora, prima di andare in ufficio, passa al

mercato, fa la spesa, fa colazione in uno dei bar limitrofi,due chiacchiere magari con “l’anziano di famiglia” cheportano con sé e poi scappano nel turbinio del ritmo diMilano, con una serenità maggiore perché comperareda chi ti sorride, ti conosce, da persone che sai che sialzano ogni mattina e con grande sacrificio allestisconoi banchi per te, ti consigliano, dà un carica in più. Eccoperché non è solo un mercato, è uno spazio di relazionisociali consolidate, un valore, un mercato in cui chi visi reca si preoccupa se non vede un banco un venerdì oun operatore e chiede “Come sta? Come mai oggi nonc’è?” agli altri commercianti e che se sa che qualcuno

degli ambulanti non è stato bene, al venerdì dopo il“cliente” che non è più tale ma è un ”amico” va a since-rarsi che sia tutto okay, gli regala una piantina o si fermaa chiedere con attenzione e sentimento “ma cosa l’è oc-curs, u Signur, ma l’è minga vegnì..”. C’è il Valore delle relazioni alla base di tutto, soprat-tutto nelle zone periferiche, il che è un bene, un ele-mento di benessere, che fa sentire cittadini veri,partecipi di una comunità. Il mercato di via dei Guar-neri è parte della nostra storia di vita quotidiana, è unappuntamento del cuore.

Cinzia Boschiero

Gentile direttore,la vicenda è nota da tempo: in prossimità della CascinaBasmetto è previsto un Piano di Lottizzazione di 88.000mc SL 29.333. Le aree per complessivi mq. 65000 furonovendute dal Comune di Milano nel 1964 ad una aziendaalimentare, poi successivamente passarono di mano 7volte ad imprese di costruzioni diverse. L’attuale pro-prietario acquistò l’area nel 2008 e nel 2010 presentò ilPiano di Lottizzazione che prevedeva un insediamentomassiccio sui terreni circostanti la cascina. I cittadini

del quartiere, il Fai, Italia Nostra, Legambiente, si op-posero al progetto facendo presente alle amministra-zioni comunali Moratti e Pisapia che l’edificazionesarebbe stata insostenibile con la conduzione agricola,avrebbe comportato consumo di suolo, il peggioramentodelle condizioni ambientali e paesaggistiche e la perditadel valore storico della Cascina. L’ex vice sindaco De Ce-saris si impegnò pubblicamente a cercare un accordocon il costruttore per spostare i diritti edificatori in altraarea di Milano. Poi ci fu il cambio di amministrazione,

il progetto rimase in sospeso anche per la crisi del mer-cato immobiliare. Ora, nella fase di elaborazione dellarevisione del Pgt che dovrà essere approvato entro il15/10/2019, in accordo con il costruttore per la riduzionedelle volumetrie, propone, secondo la disciplina dellaperequazione urbanistica, di trasferire il diritto edifica-torio sempre a ridosso della Cascina su aree di proprietàcomunale come il giardino di pertinenza della cascinasottoposta a vincolo architettonico. Ancora una volta,nonostante la riduzione dei volumi si parla di stime dei

������������������ �������������

No alle costruzioni nei pressi della Cascina Basmetto

A settembre apre il centro parrocchiale di San Barnaba in Gratosoglio

La testimonianza di una cliente “affezionata”

Il mercato di via dei Guarneri, appuntamento del cuore

�������������������������������������������������������� ��������������������� �����������������������������

������������������� ���������������� �����������������

������������������������ ������ ������������������������

����������� ��������������������� �������������������������������������

tecnici comunali di 4 palazzine di 11 piani, sono in di-scussione la sopravvivenza ed il rilancio dell’attivitàagricola, la protezione dell’ambiente ricco di biodiver-sità, il consumo di suolo e la protezione della cascinastorica. È auspicabile che l’attuale Amministrazionecomunale, in occasione dell’approvazione della revi-sione del Pgt, faccia un ulteriore sforzo per chiuderenel modo migliore la travagliata vicenda che dura dadecenni trovando un nuovo accordo con il costruttoreper il trasferimento dei diritti edificatori in altra zonadi Milano.

Sonia Ferrari

Page 13: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 ������� �������������������������������������������������� ������������������������������������������� 13

«Non disperate, torniamo a settembre» conqueste parole Maurizio Tosi, il vulcanicorappresentante di Milanosud, ha salutato i

presenti all’oratorio della parrocchia Santa MariaMadre della Chiesa, per l’ultima serata del progetto “Ci-nema, cibo e pedali in Gratosoglio”. Un’iniziativa partitaa settembre, con il film su Frida e conclusasi il 14 giu-gno, con il film “Pranzo di ferragosto”, proiettato dalmitico cinemobile del Mic (Museo Interattivo del Ci-

nema). Una decina di serate che hanno divertito cen-tinaia di persone, coinvolto tantissimi volontari e creatoun grande spirito di condivisione e voglia di fare. Alpunto che i protagonisti già a maggio avevano iniziatoa pensare cosa si poteva organizzaree una volta con-clusa questa prima esperienza. «Appena uscito il Bando quartieri abbiamo colto l’oc-casione» rivela Tosi. Sempre insieme alla ComunitàOklahoma, ma coinvolgendo questa volta il Teatro

Pacta, a fine mese è stato presentato in Comune “Sulleorme di Shakespeare: dalla metafora alla realtà, teatroe cibo dal Globe al Municipio 5” «Con questo progettoproviamo a concretizzare un’idea che come associa-zione Milanosud da anni ci frulla in testa, di cui par-lammo anche al presidente Bramati appenainsediatosi, senza riuscire però a dargli seguito. E cioèorganizzare una rassegna teatrale itinerante in quar-tiere, che attraverso le performance degli artisti e il

cibo delle nostre parti, stabilisca connessioni con ilterritorio, valorizzando il nostro tessuto culturale,l’identità di quartiere e divertendo i cittadini. Ora at-tendiamo fiduciosi, a settembre dovremmo averel’esito e se sarà positivo partiremo con la prina inizia-tiva nel giro di qualche settimana. L’invito a tutti gliabitanti del quartiere è a seguirci con lo stesso entu-siasmo di “Cinema, cibo e pedali in Gratosoglio”».

Adele Stucchi

In questo ultimo anno vi sarà capitato di passare davanti a via Baroni228 e di intravedere un lavorìo generale e un brulicare di persone eragazzi di ogni età dai volti rilassati e felici, il tutto accompagnato da

un profumo inebriante di cibo, come quello di quei pranzi e quelle cenefatte in casa. Molti di voi sono già stati ospiti della Comunità Oklahomain occasione delle cene di quartiere realizzate dal progetto “Cinema, ciboe pedali in Gratosoglio” promosso da Milanosud come capofila. In quelleoccasioni di socialità di quartiere avrete incontrato le rispettive troupedi volontari appassionati e stakanovisti…La Comunità Oklahoma vuole festeggiare ancora una volta insieme a vi-cini di Comunità e coinquilini di quartiere prima di lasciarci alle spallequesto anno di progetti e feste, in attesa di progetti futuri e di dedicarcialle tanto agognate vacanze estive. L’11 luglio invita quindi tutti alla quartaannuale Festa dell’Orto di Ale. I ragazzi, gli educatori e i volontari del la-boratorio de La Cucina di Albert prepareranno un delizioso aperitivo dibenvenuto, seguito da una cena “Colta e Mangiata” realizzata a base dierbe e verdure dell’orto, coltivato dai ragazzi con l’aiuto di educatori e vo-lontari. A seguire, intrattenimento a base di musica e teatro con lo spet-tacolo “Il Vangelo secondo De André: per chi viaggia in direzione ostinatae contraria”, liberamente ispirato all’omonimo libro di Paolo Ghezzi, acura della compagnia Bovisateatro. Lo spettacolo è generosamente offertodal Municipio 5. Tutto il ricavato della serata (donazione libera minimaè di 15 euro) sarà utilizzato per portare avanti il Laboratorio L’Orto di Alee le altre attività della Comunità. Ma attenzione: la prenotazione è obbli-gatoria e i posti potrebbero già essere terminati, per cui se volete provarefatelo subito! Speriamo di rivederci in tanti anche in questa nuova occa-sione dedicata al buon cibo, alla musica e alla cultura della condivisione!Prenotazioni obbligatorie allo 02-8264234 o scrivendo una email all’indirizzo [email protected]

Emanuele Serrelli

Aun anno dall’inaugurazione Casa Chiaravalle, il più grande beneconfiscato alla criminalità organizzata in Lombardia, chiude ilCentro di Accoglienza Straordinaria (Cas), che aveva ospitato

una settantina di persone immigrate, soprattutto famiglie e donne conbambini. Difatti, Passepartout, Consorzio di Imprese Sociali di cui CasaChiaravalle fa parte, si è rifiutato di partecipare ai nuovi bandi indettia marzo dal Prefetto di Milano. Con un’azione concordata con altrequattro cooperative sociali lombarde (Coop Lotta Contro l’Emargina-zione Onlus, Diapason Cooperativa Sociale, Fuori Luoghi Onlus, Il Me-lograno Onlus, alcune facenti parte del CNCA Lombardia), ha fattoricorso al Tar del Lazio contro il decreto Salvini, mentre le CentraliCooperative Legacoop e Confcooperative a loro volta hanno presentatoun’istanza di annullamento in autotutela. Difatti i nuovi bandi, scaduti a marzo, appaiono illegittimi in quantocon la riduzione delle tariffe a 21,90 al giorno per migrante, contro i35 euro previsti prima del Decreto Salvini, penalizzano tutte le attivitàdi integrazione e inclusione portate avanti dalle organizzazioni, affin-ché il rifugiato possa, nel periodo di accoglienza, apprendere la linguaitaliana e un lavoro. Per Silvia Bartellini, presidente di Passepartout,quello dell’inclusione nella società di chiunque si sia trovato ad uncerto punto della sua vita a esserne escluso per i motivi più diversi, èun bisogno e un diritto (con i doveri che ne conseguono) di chi abitaun territorio a prescindere dal luogo in cui è nato.«Il ricorso al Tar del Lazio - spiega Silvia - è stata una reazione demo-cratica al Decreto Sicurezza Salvini e all’impostazione dei nuovi bandi,culturalmente e socialmente sbagliati oltre che economicamente in-sostenibili» precisa aggiungendo che «il taglio delle rette previsto dainuovi bandi usciti in tutta Italia, va a discapito sia delle professionalitàdegli operatori che lavorano nelle strutture dell’accoglienza diffusa,sia dei servizi di integrazione forniti agli ospiti. Noi tutti lavoriamo damolti anni nell’accoglienza di persone in situazione di fragilità e quelladell’inclusione e dell’integrazione è l’unica alternativa a un sistema dipuro assistenzialismo che si allontana invece dalla cura e dall’atten-zione verso la persona. A tutto questo abbiamo detto uniti fermamenteno». Tuttavia Casa Chiaravalle non getta la spugna e si riorganizza percontinuare a dare centralità alla persona non solo attraverso l’acco-glienza, ma anche tramite il tema ambientale, l’educazione e la cul-tura. Con OpenFest, festival per Persone, intende far incontrare lepersone “attraverso le storie e le note degli artisti” invitati nei weekendda maggio a settembre.Certo, aver conosciuto e frequentato Casa Chiaravalle durante le fasipiù attive e felici in cui ospitava una sessantina di rifugiati, soprattuttodonne con bambini, per le quali erano stati organizzati laboratori di

cucito mentre i bambini frequentavano le scuole locali, e aver scortonei giorni scorsi l’ammucchiarsi delle valigie fuori dalle porte di coloroche erano in procinto d’essere trasferite in altri centri, perdendo nuo-vamente la connotazione simbolica della “casa”, e la scomparsa dellemacchine da cucire, crea un forte senso di disorientamento, incredu-lità e frustrazione.“Porti chiusi | Porte aperte” è stato il nome del dibattito aperto il 2 lu-glio scorso da Silvia Bartellini, moderato dal direttore di Vita MagazineStefano Arduini e proseguito dai rappresentanti delle 4 cooperativefuori dal sistema Cas: Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio Co-munale di Milano, Paolo Oddi, avvocato Associazione per gli Studi Giu-ridici sull’Immigrazione (Asgi) Michele Usuelli, consigliere RegioneLombardia per Più Europa e Alessandro Metz, armatore sociale di Me-diterranea Saving Humans, in diretta sintonia con la disobbedienza ci-vile della Capitana Carola Rakette di Sea Watch.Info: www.retepassepartout.it FB: Passepartout Consorzio di Imprese Sociali

Francesca Mochi

Milanosud, Oklahoma e Pacta partecipano con un nuovo progetto al Bando quartieri del Comune

Finisce “Cinema, Pedali a Gratosoglio”, parte (si spera)“Sulle orme di Shakespeare”In programma con il nuovo bando otto spettacoli teatrali nei cortili e nei posti più significativi del Municipio 5

“Porti chiusi | Porte aperte”Casa Chiaravalle insieme ad altre 4 cooperative ha detto no al nuovo bando dell’accoglienza e assistenza della prefettura di Milano

Alla Comunità Oklahoma musica, teatro e cibo a Km zero

“Colto e Mangiato” e poiDe Andrè: in arrivo perla IV Festa dell’orto di Ale

Page 14: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 201914 ������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������14

Paolo Balboni, uno dei più noti linguisti italiani, scrisse –ormai circa vent’anni fa – un bellissimo saggio dal titolo“Parole comuni, culture diverse”, in cui evidenziava comenel linguaggio verbale e paraverbale di culture differentiesistano parole, gesti, comportamenti apparentementesimili, ma che assumono – a seconda dell’area culturale– significati profondamente differenti se non addiritturaopposti. Già il semplice movimento della testa che vieneutilizzato per dire “sì” o “no”, non è universale come spessosi crede. Nella cultura indiana, ad esempio, per dire sìmuovono la testa in senso orizzontale (come il nostro no).Così come – solo per fare un altro dei tantissimi esempipossibili – una platea che assiste ad una conferenza adocchi chiusi, nell’area culturale asiatica è una platea chemostra rispetto attenzione e concentrazione nei confrontidi chi parla, da noi apparirebbe una platea annoiata e “ad-dormentata”. Incomprensioni interpretative di gesti, pa-role e atteggiamenti, che creano spesso ostacoli allacomunicazione interculturale, quando non, addirittura,veri e propri incidenti diplomatici.Il libro di Balboni (ma non è il solo sull’argomento) è in-teressantissimo perché ci “apre un mondo”, facendoci ri-flettere su quanto sarebbe opportuno non prendere il“nostro” come unico ed assoluto parametro di riferimentoper interpretare e, soprattutto, giudicare gli altri.Una riflessione che ci conferma – semmai ce ne fosse an-cora bisogno – quanto l’essenza dell’integrazione cultu-rale stia proprio nella reciproca conoscenza. La mia insegnante di lingua cinese – una brillante stu-

dentessa universitaria da molti anni in Italia – mi spiegaanche, oltre ai quattro complicatissimi “toni” del cinese,che il nostro normale “sbaciucchiarci” tra amici, quandoci si incontra, è vissuto con profondo disagio dagli orientaliche sono culturalmente molto meno avvezzi a questo tipodi contatto fisico, tanto più se in pubblico. La ovvia con-clusione è che solo conoscendo le reciproche sfumaturecomportamentali potremo riuscire a vivere in modo reci-procamente comprensivo atteggiamenti e comporta-menti distanti dalla cultura alla quale apparteniamo. Solo“sapendo” chi è chi ci sta di fronte non ne avremo mai ti-more e non saremo mai condizionati dal pregiudizio, mapotremo leggere le differenze culturali come un reciprocoarricchimento. Forti di questa convinzione LaboratorioAdolescenza, a partire dal prossimo anno scolastico, la-vorerà proprio su questi aspetti. Con la collaborazionedelle scuole che vorranno essere coinvolte nel progetto,avvieremo dei veri e propri laboratori di reciproca cono-scenza tra culture. Nessun intento di produrre elucubra-zioni filosofiche, ma un confronto-incontro tra cultureincentrato sulla vita di tutti i giorni, su quella quotidianitàche è alla base di una vera integrazione. Il tutto partendodal postulato che non ci sono abitudini culturali giuste osbagliate, ma solo differenti e che – per parafrasare l’in-quietante messaggio “prima gli italiani” che circola daqualche tempo – non ci sono culture che vengono primae culture che vengono dopo, ma siamo, insieme, tutti sullastessa linea, che è quella dell’integrazione e – piaccia onon piaccia – del futuro.

ARMONIA - come: Ambiente, Risorse, Musica, Oppor-tunità, Natura, Identità, Arte - nelle foreste di Lombar-dia. Un ricco calendario di concerti ed eventi gratuiti(fino ad esaurimento posti: si prenota su www.even-tbrite.it) che si snoda per l’intero mese di luglio dallaVal Gerola al Parco dello Stelvio e ai Corni di Canzo.Come sfondo, alcune degli ambienti naturali più sugge-stivi della regione; come temi la tutela dell’ambiente, labiodiversità, i cambiamenti climatici. Questa iniziativaorganizzata da Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agri-coltura e alle foreste, https://www.ersaf.lombardia.it) eda Slow Music (http://www.slowmusic-net.eu) intendecreare una moderna immagine delle foreste di monta-gna e delle riserve naturali, per contribuire allo sviluppodi queste aree, far conoscere le Foreste e il Parco delloStelvio e promuovere un turismo ecosostenibile. Dopo la Val Gerola, di scena nel primo fine settimanadel mese, dal 19 al 21 luglio tocca al Parco dello Stel-vio con tre giornate dedicata agli effetti del cambia-mento climatico in alta montagna tra Sant’AntonioValfurva ed il ghiacciaio dei Forni: in programma lacamminata alla scoperta del Parco con le Guide locali;il seminario «Se il ghiaccio si scioglie, la forestaavanza: soluzioni e opportunità»; il concerto dellaWoody Gipsy Band (venerdì al Centro visitatori del

Parco). Sabato alle 17.30, «Requiem» di Mozart e «Al-leluia» di Händel (orchestra, coro e solisti diretti dalMaestro Filippo Dadone) nella straordinaria cornicenaturale ai piedi del ghiacciaio (nella foto Green-peace). Infine, domenica alle 21, ancora al Centro vi-sitatori, in occasione del 500° anniversario dellamorte di Leonardo Da Vinci, conferenza di FabioLopez, “Leonardo 500 nel Parco”, con riferimenti spe-cifici alla dedizione scientifica del genio alla naturae agli animali e con interessanti spunti sullo studioche Leonardo fece su Bormio e la Valtellina nel Co-dice Atlantico. L’ultimo fine settimana di luglio, il 26 e 27, si svol-gerà a Canzo e sarà dedicato a «La conservazione ela tutela della natura, nei pressi di una grandecittà». Il programma completo e tutti i dettagli alsito di Ersaf Lombardia.

Gengis Khan guardò di nuovo il suo Samsung Galaxy: an-cora niente. Il fido generale Subutai non gli aveva ancoramandato il whatsapp che segnalava il momento esattodell’attacco. Al suo posto c’era una serie di emoji che ilcondottiero mongolo non riusciva a decifrare: scarpettarossa, ambulanza, pipetta da party e sedia di legno. Chesignificava tutto questo? La scarpetta rossa era forse unaccenno alla principessa azera che suo figlio Tolui dovevasposare a breve? Ma perché inviarla proprio ora, primadella battaglia decisiva contro la dinastia cinese Song?Era Subutai impazzito o semplicemente stava cedendoalla pressione proprio ora che la vittoria era a portata dimano? D’altro canto il fatto che Tolui fosse in prossimitàdell’odierna Baku per i preparativi della cerimonia lorendeva niente tranquillo: forse dovrebbe essere qui coni suoi ventimila invece che bighellonare in un territoriogià domo da tempo, correr dietro una gonnella, anche senel caso precipuo la gonnella incorniciava delle gambelunghe e lisce che salivano armoniose fino a quel deli-zioso... basta, perdio! I suoi mongoli scalpitavano, icavalli przewalski pure, e lui, il più grande condot-tiero che il mondo aveva conosciuto dai tempi delmacedone, pensava a un culetto azero, seppure d’ot-tima fattura. Cancellò quel pensiero a fatica, chequarant’anni di vita nomade sempre a contatto consudici soldati e cavalli selvatici cominciavano a pe-sargli alquanto. Perché non poteva anche lui, comeil regnante nemico, vivere in un palazzo pieno di con-cubine, eunuchi e guardie in uniforme laccata? No,perdio! Lui sempre in accampamenti improvvisati, amangiare montoni marinati con spezie di fortuna edormire perlopiù con schiave senza un filo di fondo-tinta o rossetto. Ma l’aveva giurato a se stesso: unavolta conquistata la Cina si sarebbe ritirato nei dintornidell’odierna Ulaanbaatar e avrebbe montato una cittàproibita da oscurare la fama di quella di Pechino. Giàvedeva la sala principale con quei sofà multicolore uz-bechi che aveva visto a Samarcanda, quelli dei tregrandi medaglioni ottagonali con la sottile forma acroce tumorcha bicolore, prezioso amuleto contro ilmalocchio. S’avvicinò un giovane luogotenente e glisussurrò qualcosa timorosamente. Lo cacciò via in malomodo e forse solo il pensiero dell’emoji ambulanza lofermò dall’ordinarne l’esecuzione immediata. Non losapevano ormai tutti nella sterminata steppa asiatica,dal Mar Nero fino alla Grande Muraglia, della sua stra-ordinaria ferocia nel punire chi interrompeva il flussodei suoi pensieri? Già, l’ambulanza. Era un cattivo au-spicio? Sarebbe stato ferito, o peggio, menomato nellabattaglia ormai prossima? Gli pareva poco plausibile.Erano anni ormai che seguiva le battaglie da debita di-stanza, che neanche l’arciere più ardito avrebbe atten-tato alla sua vita. Subutai era forse ferito e per questotardava con il suo messaggio? Maledetti emoji senzafaccine, così difficili da interpretare. La faccina la in-tende anche un bimbo circasso: sorride, frigna, strizzal’occhio eccetera: facile capire cosa significhi. Ma l’am-bulanza? Va, viene, per chi? Gli venne un impeto d’ira.Dov’era il ragazzo che lo aveva disturbato? Era figlio diquale capotribù? Che gliene importava, la testa sarebberotolata ugualmente. Ma dov’era? Era sparito nellamoltitudine di gente che gli stava attorno sempre, ognisanto momento, giorno e notte. Pazienza, l’avrebbe in-crociato ancora quello sfacciato e allora... ma la sua at-

tenzione tornò subito all’enigmatica sequenza di emojie più precisamente alla pipetta da party, che contra-stava così sfacciatamente con il precedente. Era cer-tamente un presagio di successo, che neppure unceceno dell’interno festeggerebbe una sconfitta. Ungrande party per una grande vittoria, era chiaro comequel giorno luminoso del primo mese dell’estate. Ma il viso del grande si rabbuiò improvvisamente. Comenon pensarci prima: i tre emoji vanno interpretati in-sieme, tipo il matrimonio è stato rimandato per via d’unmalore del padre della sposa ma infine verrà celebratocon una grande festa. Ma certo, una serie di emoji vannoletti tutti insieme, è una catena, perdio! Si, certo, ma ilsignificato potrebbe essere un altro, tipo la figlia dell’im-peratore cinese ha avuto un piccolo malore e il partyper il suo compleanno è stato rimandato. O mille altrisignificati! Forse era il caso di far giustiziare Subutai peri suoi stupidi messaggi, specialmente nel momento incui la storia millenaria della Cina poteva cambiare persempre. Il Khan non dormiva la notte al pensiero chelui o uno dei suoi figli un giorno non lontano avrebbecominciato una nuova grande dinastia, mongola dinome e di fatto. Ma tutto forse dipendeva da oggi e daltempismo con cui Subutai avrebbe sferrato l’attacco alleposizioni sul Fiume Azzurro. E invece, da lui solo un’in-sensata serie di simbolini pittografici, di origine giappo-nese per giunta... ma l’occhio del grande si fermò infinesull’ultimo emoji della catena, di cui s’era finora dimen-ticato perché finito accapo, per caso o per errore. Unasedia di legno? Che voleva dire? Stare fermo, pazientare,aspettare il momento giusto? Avrebbe avuto pure senso,magari senza gli altri tre che lo precedevano ovvia-mente... certo sarebbe stato meglio dirlo a parole, per-ché a darsi a un’immagine che può essere fraintesaquando si può inviare un testo anche brevissimo? Certole dita di Subutai, corte, grosse, segnate dai mille colpiricevuti in battaglia e dotate di unghie millimetriche,non erano strumenti idonei per i messaggini. Ma perdio,non c’è uno sul suo campo che abbia mani effemminateo semplicemente agili? D’altro canto però, anche con-dividere messaggi di tale importanza con un subalternonon è pratica da incoraggiare. L’esercito mongolo,pronto all’assalto nella piana, aspettava solo un cennodal sommo capo, che pareva insolitamente distratto epreoccupato. Aveva infine deciso: avrebbe pensionato ilvecchio Subutai, oggi riconosciuto come uno dei piùastuti e innovativi strateghi militari della storia. Subutai,ormai pronto a iniziare le manovre, s’accorse che il set-timo e sperava ultimo figlio, gli aveva sottratto il telefo-nino e aveva digitato qualcosa. Prontamente lo cancellòe procedette a inviare il famoso sms, ormai diventato diuso comune: Alea iacta est

Giovanni Battista Fontana

������������������������������di M. Tucci

�������������� ����������������������di L. Guardini

����������� ��� di G. Verrini

Rory Gallagher, Blues, voto: 8 Mavis Staples, We get by, voto: 8Santana, Africa speaks, voto: 7.5 The Winstons, Smith, voto: 7.5Cisco, Indiani e cowboy, voto: 7.5Nomadi, Milleanni, voto: 7

[email protected]

Le segnalazioni di Beppe

Bruce Springsteen, Western Stars - Sony

Vinicio Capossela, Ballata per uomini e bestie - La Cupa

Cinque anni dopo High Hopes, l’ul-timo album in studio, ecco il nuovodisco Western Stars, il diciannove-simo capitolo di una straordinariacarriera. Ormai vicino alla soglia deisettanta anni Bruce Springsteen de-cide, in assoluta libertà artistica, difare un disco molto diverso da tuttiquelli fatti in precedenza, un lavoro

che attraverso i suoi tredici brani eil grande utilizzo di archi è in bilicotra essere la colonna sonora di unfilm western, le cadenze e le atmo-sfere cinematografiche, e il grandepop californiano di qualità.Tra ibrani sono da segnalare TucsonTrain, dove ci sembra di viaggiare trale sterminare praterie americane, la

title-track Western Stars intima edintrospettiva, sicuramente uno deimomenti migliori del disco, la diver-tente, gioiosa e ritmata Sleepy Joe’sCafe, mentre piace anche Chasin’Wild Horses, con una bella steel gui-tar in primo piano su un maestosoed epico tappeto sonoro di archi. No-tevoli anche nella loro brillante mae-

stosità Sundown e Stones e il branoche chiude il disco, Moonlight Motel,è un eccellente momento intimo eacustico. Un lavoro che sta facendodiscutere i numerosi fan, alcuni glirimproverano i troppi violini e uncerto imborghesimento, ma che inrealtà è un gran bel disco con unBruce Springsteen veramente ina-

spettato, con rimandi ad artisti comeRoy Orbison, Jimmy Webb, GlenCampbell e Neil Diamond, ma che,grazie alla bellezza di molte canzonie alla sua splendida voce, ci piace co-munque molto, nonostante qualchemomento soporifero causato da al-cuni pesanti arrangiamenti degliarchi.

Vinicio Capossela conferma conquesto nuovo lavoro, Ballate per uo-mini e bestie, il suo immenso ta-lento, la sua genialità, il grandecoraggio nel ricercare e sperimen-tare, la sua notevole personalità, ca-ratteristiche che lo rendonoveramente unico nel panoramadella canzone d’autore. Questo discoè una vera opera d’arte, affasci-nante, ricca di invenzioni musicali,

colto e popolare nello stesso tempo,e con un linguaggio di altri tempi af-fronta temi attuali, schierandosiapertamente in maniera moltochiara e precisa, tra rabbia, magia,ironia e protesta. Circondato da ta-lentuosi musicisti, tra cui MarcRibot, Jim White, Daniele Sepe,Teho Teardo e persino una orche-stra, la Bulgarian National RadioSymphony Orchestra, ci conduce

tra folk, rock, ritmi e cadenze popo-lari, momenti bandistici ed esotici,tra quattordici brani di grandespessore che lasciano un profondosegno nell’ascoltatore, a partiredalle cupe atmosfere dell’inizialeUro, alla splendida ballata acusticaIl povero Cristo, a Il testamento delporco, divertente e trascinante folkpopolare, alla indiavolata Nuovetentazioni di Sant’Antonio. Da se-

gnalare anche la bandistica I musi-canti di Brema e la lunga Le loupgarou, una splendida cavalcata mu-sicale, ma è veramente tutto il discoad affascinare. Vinicio Capossela èveramente incredibile nella suagrande capacità di stupirci ed am-maliarci ad ogni disco e questo è si-curamente uno dei migliori dischiitaliani dell’anno da ascoltare e gu-stare con grande attenzione.

Integrazione culturale: la linea del futuro

Armonia, in montagna ecosostenibili e musicali

Il messaggino

Page 15: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 2019 15������� �������������������������������������������������� �������������������������������������������

Cosa hanno in comune e in cosa differiscono le gesta dileader come Orban, Erdogan, Putin, Peron, Fujimori, Ca-stro, Chavez, Maduro, Trump, i nostri Mussolini, Berlu-sconi e Salvini? Sono un pericolo per la democrazia comel’abbiamo finora conosciuta? E soprattutto, nel caso lofossero, come si riconoscono e combattono?Sono questi i temi che Steven Levitsky e Daniel Ziblatt,professori di Harvard, affrontano nel loro libro “Comemuoiono le democrazie”. Poco più di 300 pagine in cuii due docenti di Scienza del Governo analizzano conacume critico e grande conoscenza storica il passag-gio dalle forme democratiche a quelle autoritarie neigoverni succedutisi nel mondo nell’ultimo secolo e,in perfetto stile anglosassone, con un linguaggiochiaro e diretto, forniscono ai lettori una “Cassettadegli attrezzi” per interpretare quanto accade e capirese si è di fronte a una deriva autoritaria.La tesi di Levitsky e Ziblatt, suffragata da decine diesempi che vanno dall’avvento del fascismo in Italia,passando per le dittature sudamericane fino all’Ame-rica di Trump, è che il passaggio dalla democrazia airegimi autoritari avviene sempre più in modo gra-duale. Basta attacchi militari alle sedi del governo ocarri armati per strada, ora i pericoli per la democra-zia sono i leader autoritari che, dopo aver vinto le ele-zioni, forzano e corrompono le regole democratiche.I due docenti americani propongono uno schema divalutazione attraverso il quale verificare il tasso diautoritarismo di un governo. Il primo indicatore è ilgrado di delegittimazione dell’avversario politico. Seviene indicato come nemico e traditore del popolo,non riconoscendogli la buona fedenelle proposte politicheavanzate, siamo di fronte aun leader potenzialmenteautoritario. Stesso discorsose il capo del governo mettein atto, giustifica o tollera at-teggiamenti violenti, controcategorie di persone o istitu-zioni. Il terzo indicatore è il ri-spetto delle regole e delleconsuetudini democratiche e sequeste sono violate o forzate alproprio interesse di parte. Un lea-der autoritario appena al potere siscaglia contro la divisione dei po-teri, fa di tutto per contrastare e oc-

cupare gli organi di controllo e i corpi intermedi, chegarantiscono il funzionamento di uno stato democra-tico. Stampa e magistratura, forze dell’ordine ed eser-cito, sistema bancario e sindacati, parlamento e corticostituzionali sono minacciati o blanditi. Il tutto innome di un mandato del “popolo”, che si pretende dirappresentare in toto. La quarta verifica del tasso diautoritarismo di un leader riguarda il grado di soste-gno a leggi e politiche che limitano le libertà civili eminacciano chi, nelle società o nei mezzi di informa-zione, contesta l’azione del governo. Se tutti i quattroindicatori segnalano un grado alto di autoritarismo,il sistema democratico è agonizzante e il rischio didittatura è molto alto.Con il loro approccio da storici e scienziati politici, idue studiosi americani provano a indicare le azionidi contrasto per evitare che una democrazia faccia lafine della rana di Chomsky, che senza accorgersenefinì bollita. Gli anticorpi principali devono crescereattraverso un’opposizione decisa a ogni forma diazione antidemocratica. In questa battaglia il ruolopiù importante lo devono svolgere partiti e movimentiche per ideologia sono affini al leader autoritario.Sono loro che devono isolarlo e combatterlo, anche acosto di allearsi con partiti che, prima dell’emergenzademocratica, erano considerati avversari. A questoproposito Levitsky e Ziblatt fanno diversi esempi disituazioni realmente avvenute, in cui leader autori-tari, con programmi riconducibili alla destra o alla si-

nistra, sono stati combattuti e sconfittidall’azione decisa di politici i cui pro-grammi contenevano alcuni punti in co-mune, ma che all’interesse di partehanno anteposto le regole democrati-che. Allo stesso tempo il libro è pienodi esempi di partiti a vocazione demo-cratica che, convinti di poter control-lare il leader populista, vi si sonoalleati, conducendo se stessi e ilproprio paese alla rovina. Visti itempi, un libro fortemente consi-gliato.

Stefano Ferri

Steven Levitsky e Daniel ZiblattCome muoiono le democrazie Editori Laterza.Pag. 328 - 20 euro

Alla vigilia delle elezioni europee è uscito per Castelvec-chi editore questo piccolo volume “Ultima occasione perl’Europa” a cura di Fernando D’Aniello che raccoglie unaserie di scritti del filosofo Jurgen Habermas, pubblicatisu una importante rivista della sinistra tedesca dal 2006al 2018. Interventi che hanno come comun denomina-tore una critica serrata alla Germania Federale e alla po-litica di Angela Merkel per come in questi anni hannooperato in Europa. Habermas, esponente più importantedella scuola di critica sociale di Francoforte e convintoeuropeista, rimprovera alla cancelliera, sin da primadelle crisi del 2010, di aver imposto al Vecchio continenteuna politica di ortodossia neoliberista, che ha avuto comeeffetto di aver minato le economie dei paesi in difficoltàe la fiducia nella solidarietà tra popoli, che era il valorealla base dell’Europa. Un’ottusa politica economica cheha tradito il ruolo che un paese eco-nomicamente egemone come è laGermania ha il dovere di ricoprire,alla luce anche della speciale re-sponsabilità morale che essa ha neiconfronti dell’Europa.Allo stesso tempo Habermas critical’egoismo nazionalista che ha im-pedito all’Europa di darsi una veraveste democratica, a partire dalnaufragio dei tentativi di appro-vare una Costituzione europea. Inparticolare il filosofo denuncia ilruolo marginale del Parlamentoeuropeo, unica espressione di-retta dei popoli, e quello strabor-dante del Consiglio D’Europa,composto dai capi di Stato e diGoverno. Questa situazione ha,

nel tempo, delegittimato da un punto di vista democra-tico la Ue, abbassandola a ruolo struttura burocratica.Una bassa autorevolezza tra i cittadini che si scontra conun ruolo deliberante di norme che hanno preminenzasu molti ambiti delle legislazioni nazionali, che ha pro-vocato in questo modo un cortocircuito democraticoevidente. Come uscirne? L’appello del filosofo di Fran-coforte per scongiurare la deriva nazionalista, che hala stessa “origine e fonte delle barbarie del primo No-vecento” è riesumare i valori civili fondanti dell’Europae dell’Occidente democratico. Centrali devono tornarea essere la solidarietà sociale paneuropea e una cul-tura del lavoro e del progresso in grado di annullare oalmeno addomesticare gli effetti negativi del capitali-smo. Allo stesso tempo deve ripartire il processo di in-tegrazione europea, dando centralità al Parlamento ecostruendo negli abitanti del Vecchio continente una

doppia identità, nazionale ed europea.Un testo “Ultima occasione perl’Europa” nato come mementoper gli elettori europei, cheperò, all’indomani dell’insedia-mento dei primi componentidella Commissione e del Parla-mento Europeo, può essere utilis-simo per interpretare quale saràla direzione che prenderà l’Eu-ropa.

Adele Stucchi

Jurgen Habermas, FerdinandoD’Aniello (Curatore) Ultima occasione per l’EuropaEditore: Castelvecchi Pag. 89 - 9,78 euro

Il volume “L’idea di una Nuova Comunità”, scritto dall’ar-chitetta Sonia Calzoni raccoglie i contributi di tutti coloroche hanno lavorato alla realizzazione dell’Hub di Comu-nità Nuova, voluto da don Gino Rigoldi. Presentato nellanuova sede di via Luigi Mengoni 3 (zona Bisceglie), illibro racconta la nascita del progetto, dall’ascolto, daparte degli architetti, delle esigenze, delle funzioni, deidesideri, delle necessità dell’associazione. Sono stati –ha detto l’architetto Calzoni - incontri divertenti, faticosi,entusiasmanti, difficili, brevi, troppo lunghi, amorevoli,per un progetto, terminato tre anni fa, ma completatonegli anni seguenti, con nuovi spazi sociali e laboratori,fino a farne un luogo di accoglienza, propositività e con-fronto, a favore dell’inclusione di giovani e adulti in dif-ficoltà, che ospita al suo interno,residenze, attività e servizi aperti alterritorio.Per l’editore Electa la pubblicazionede L’idea è stata un’occasione spe-ciale per parlare di un luogo di ripar-tenza per CN, di un progetto e unmetodo per “costruire relazioni”: lamission di don Gino Rigoldi. Un librotestimonianza, con saggi e foto del-l’intervento, realizzato a scomputo

oneri d’urbanizzazione, derivati dalla costruzione delquartiere Parri a Baggio. Don Gino ha ricordato che ilcomplesso è dedicato al recupero dei giovani del CarcereMinorile Beccaria, che si trova lì vicino, ma anche deigiovani disagiati che vivono nei quartieri periferici comeBaggio e Barona, attraverso corsi di formazione tenutida persone capaci di ascoltare, che sorridono, tenuti inun luogo aperto, bello e accogliente. L’assessore alla Casadel Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti, in quegli annipresidente del Consiglio di zona 6, ha affermato che lapolitica deve prendere esempio da questo “progetto divicinanza”: ciò che sta intorno al complesso, i quartieri,sono parte del progetto, della sua architettura aperta,che delimita con un perimetro di edifici ma senza chiu-

dere, che riflette i valori di Co-munità Nuova. Per la prima voltaun edificio complesso ha datovita a una narrazione, a un libroe a una mostra fotografica, espo-sta all’interno.

Claudio Calerio

Sonia CalzoniL’idea di una Nuova ComunitàElecta - Pag. 144 - 32 euro

“Non so se quando verrà il momento la mia anima si al-zerà trasparente, con gli occhi e con le gambe, per volareverso il suo destino” scrive Pino Farinotti nelle primerighe de “L’eroe”. Un libro da cui emerge una sintesi disvariati sentimenti, dal senso di sfida al sacrificio e infinedel probabile martirio che farà parte del viaggio fisico espirituale del protagonista Franco Ferrari, intellettualemoderno e realizzato professionalmente ma ancora incerca di valori veri, nuove motiva-zioni ed emozioni.L’incontro con una donna tunisina el’avvicinamento alla cultura araba loporteranno a un percorso di vitadove certe scelte cambieranno ilcorso della sua esistenza e chissà,forse anche quella del mondo. Unmondo ancora ferito, in bilico tra laminaccia di un attentato e il credoreligioso, in un contesto mondialedove tutti sembrano avere ragione etorto allo stesso tempo. Ma chi è

questo eroe? Forse un semplice individuo, figlio della so-cietà alto borghese moderna, che ha ancora il coraggiodi rimettersi in discussione.Thriller, avventura spirituale ed esistenzialismo sono lacifra letteraria di questo romanzo, che viene volutamenteripubblicato dalla Nave di Teseo a undici anni di distanzadalla prima pubblicazione nel 2008 con Baldini & Ca-stoldi. Eppure sempre così attuale da non meritare al-

cuna modifica nel suo testo originale e nelsuo intreccio fatto di dialoghi e capitoli chescorrono veloci come sequenze cinematogra-fiche. Difatti, non a caso si sente la mano delFarinotti, sceneggiatore e uomo di cinema. Piacevole, esotico e profondo. Lettura asso-lutamente necessaria per accompagnare levostre prossime settimane in viaggio.

Simone Sollazzo

Pino FarinottiL’eroe. La nave di Teseo +Pag. 253 - 15,30 euro

Sulla storia e sulle leggende di Mi-lano è stato scritto già più o menotutto, racconti, romanzi, libri. Scri-vere un nuovo libro sullo stesso ar-gomento e che sia anche diversodagli altri e originale, non è im-presa facile. Ci è riuscito IgnazioPepicelli Sanna, scrittore e cantau-tore non milanese, come ci si po-trebbe aspettare, ma originariodella Sardegna. Come tutti i natividella Sardegna, Ignazio ha nel san-gue e nell’anima il mare. E dall’ideadel mare parte la sua ricerca di unaMilano antica, dove l’acqua, sep-pure senza sale, è la protagonista.I canali, i navigli, i tratti percorri-bili dalle imbarcazioni, richiamanol’immagine di città come Venezia oAmsterdam e in questo contesto,che temporalmente va dal Me-dioevo fino a epoche più recenti,Ignazio racconta storie poco cono-sciute anche dai milanesi in unaforma letteraria del tutto unica.Facendosi testimone di raccontinarrati direttamente dai protago-nisti delle sue storie, l’autore per-corre i Navigli, si inoltra nelle viedel centro, visita chiese e basiliche,a volte si allontana temporanea-

mente dalla città di Milano, per poifarvi ritorno, ricreando un am-biente e un’epoca caratterizzati dausi e costumi che conosciamo solodai libri di storia popolare. Una Mi-lano che non esiste più da moltotempo. Anche il linguaggio elabo-rato e carico di metafore richiamatempi remoti così come la tradu-zione in milanese delle stesse sto-rie, arricchite a loro volta dacomponimenti musicali di grandeimpatto emotivo.“Il mare senza sale” è un libro diracconti con accluso un Cd dicanzoni composte dallo stessoIgnazio Pepicelli, che rappre-senta un tuffo nel passato doveci possiamo immergere in unmare senza tempo, ci possiamoimmedesimare nei protagoni-sti, possiamo ridipingere nellanostra mente scorci della cittàcome se fossimo pittori d’altritempi, possiamo avventurarciin quel dialetto che ci richiamala nostra infanzia con le parolee il linguaggio dei nostri nonni.Di Ignazio Pepicelli sentiremoancora parlare perché è propriodi questi giorni l’uscita di un

altro volume di racconti ambien-tati questa volta in Sardegna, daltitolo “Tra Pietra e Mare”, edizioniArtecetrA, e da fonte sicura sap-piamo che è già in lavorazione unterzo libro ancora sulle storie diMilano. Vi terremo informati sulleprossime pubblicazioni.

Nadia Mondi

Ignazio Pepicelli Sanna - Abeditore Il mare senza sale (libro + Cd)Pag. 152 - 17,90 euro

����������������������������������� ����� ��������������������������� Emily Dickinson

I CONSIGLI DELLA REDAZIONEun’estate tutta da leggere...

L’avvento delle democrazie autoritarie

Nuove prospettive per Bruxelles

In viaggio tra occidente e Islam

Come nasce l’Hub di don Gino

Storie e canzonidi una Milano che non c’è più

Page 16: “Basta rifiuti sulla strada”, i cittadini chiedono fatti e non le solite … · 2019-08-06 · meri civici 180 in avanti, esistono solo due ca-sette ecologiche per duemila abitanti,

ANNO XXIII NUMERO 07 LUGLIO 201916 ������� ��������������������������������������������������� ��������������������������������������������

ACCONCIATURE/PARRUCCHIERI,���&��&�����$#� �()&������������� ����������� �����Via.F. Lassalle, 7 (citofono 742) Milano��0289513693Riceve su appuntamentoSconto ai lettori di Milanosud

AFFITTO CASA VACANZE,����������������'������#+������� ���������� ������ ���� �����#���!��� ���� �� ��Sito in D. Prassede (MI) affittabile da 3 a 30 gg.��3492667727 [email protected]

AMBULATORIO INFERMIERI-STICO,���#(&$������� #$������ �"��������������������� ���� �������� ����������Via Medeghino, 12 - Milano ��3475567924 www.medeghino12.it

APPARECCHI ACUSTICI,���#(&$�)&$��)'( ��Via Lagrange 13 - Milano��0236536730 www.centro-euroacustic.comsconto speciale 25% - Test uditivo gratuito!

DENTISTA,���#(&$���$#($ �(& �$��$((���)� �#$���##)��� ������'�'Via F.lli Fraschini 8/10 (ang. via D’Ascanio) Milano��[email protected] visita con radiografia panoramica e preventivo gratis

EDILIZIA,��"%&�'���� !��� ���$!$��%�� �!���������� "����� �� �� �����Via F.lli Fraschini 12 MilanoContattaci ai seguenti recapiti��0289513693��[email protected]

ELETTRONICAED ELETTRODOMESTICI,�����'�'��������" ��� ����� ����������������������� Via G.B. Balilla 8 Milano � 0258106432

ERBORISTERIA, SALUTE ,�&�$& '(�& ��#�()&�!"�#(�Piazza Agrippa, 4 - Milano��0227013780Facebook: Erboristeria NaturalmenteSconto immediato del 15%

FISIOTERAPIA,��()� $��''$� �($�� ' $��#(�&������������������� �� � ������ �� ������ ������������� ����� "����Via Ripamonti 191 - Milano� [email protected] www.fisiocenter.eu

PANETTERIA,������#�(( �&� �������� �� �������"" ���� ��� Via Tanaro 1 - Quinto de’ Stampi (MI)��0257506575

PULIZIE,������'&!������ ��������"��������������������������Contattaci per informazioni e preventivi� [email protected] www.sagempulizie.it

RISTRUTTURAZIONE,���&# # �'�'��������"���������� ������������� "����Via Medeghino 10 - Milano � 028465585

TAPPARELLISTA,� ((�� ���!!��"�#)�!����������������� �� ������ � "������������������������Via Morgantini 14 - Milano e Opera��3388115745 - [email protected]

VINTAGE,��$"%&$�� '�� � #�* # !��� �� ���������������� ���Massimo��3383447126

TENDE DA SOLEE ZANZARIERE,�������(( ���'' "$���� ����� �� ��������� ����������������� � "����� ���Via Curiel 36 - Rozzano (MI)� 0236549353 [email protected] www.tendezacchetti.com

���� �� ��������������

Luglio/Agosto 2019Cinema Scendi, c’è il cinemaCiclo di proiezioni nelle case popolari delMunicipio 6 preceduto alle ore 20.30 da an-guriata; a cura del Laboratorio di QuartiereGiambellino Lorenteggio. Info: 320.2651954. Biblioteca Lorenteggio, via Odazio 95 luglio ore 21.30 – “Le conseguenze del-l’amore”. Cortile di via Manzano 46 luglio ore 21.30 – “La mia vita da zuc-china”. Mercato Lorenteggio, via Lorenteggio17712 luglio ore 21.30 – “La profezia dell’arma-dillo”. Cortile di via Odazio 813 luglio ore 21.30 –“Reality”. Cortile di via Segneri 4 – 6 – 8.19 luglio ore 21.30 – “Pranzo di Ferragosto”. Laboratorio di Quartiere, via Odazio 7 20 luglio ore 21.30 – “Quasi nemici” .

Mostre Fino al 19/7 alla Galleria Area/B in mostraun’accurata selezione dei Guerrieri di XI’ANrielaborata da Sandro Chia, a cura di Al-berto Fiz. Fino al 20/7 alla Galleria 10 A.M. Art, “I so-lidi platonici” personale di Lorenzo Filomeni.Fino al 26/7 c/o Galleria Scaramouche “Nu-volo. The Crucial Years” antologica di GiorgioAscani detto Nuvolo. Fino al 30/7 da Atelier Marras “Erbari ealtre storie” personale dell’artista Lucia Pe-scador. Fino al 4/9 presso FL Gallery “158” perso-nale di Agnese Guido. Fino al 15/9 presso Fondazione ICA “Equi-valence” personale di Julian Stair e “Tovardnew canons” collettiva di ceramiche britan-niche. Fino al 30/9 alla Galleria Pack “Sunlight”personale di Oleg Kulik, arricchita dal 5 giu-gno da una selezione di serigrafie ineditedell’artista.Ravizzino Arti e Mestieri: 21 luglio dalle9.30 alle 17, al Parco Ravizza Mostra Mercatoper collezionisti, hobbisti, attività creative

amatoriali; a cura dell’Associazione Cultu-rale Milano in Musica

MercatiOgni sabato dalle 9 alle 16 presso Serra Lo-renzini mercato filiera corta di prodotti ali-mentari, piante e fiori. Ogni mercoledì dalle 14,30/18 a La Cordata(Villaggio Barona) mercato agricolo e arti-gianale: in vendita prodotti di imprese agri-cole di qualità e creazioni di piccoli artigiani. Ogni giovedì dalle 15.30 alle 20, in via Bel-lezza 16/a, mercato agricolo.

Shopping solidale Il 9 settembre dalle 10.30 alle 16.30 pressoOpera Cardinal Ferrari vendita oggettisticavaria.

Riferimenti logisticiAtelier Marras via Cola di Rienzo 8, info: 02.89075002. FL Gallery, viale Sabotino 22, info:02.36554554. Fondazione ICA Milano via Orobia 26 info:375.5324806. Galleria Area/B, via Passo Buole 3, info:02.58316316. Galleria 10 A.M. corso S. Gottardo 5, info:02.9288.9164. Galleria Pack viale Sabotino 22 info:02.36554554. Galleria Scaramouche loves Aline, corso diPorta Ticinese 87, info: 340.4139021. La Cordata via Zumbini 6 info: 02.3597.450. Opera Cardinal Ferrari, via Boeri 5, info:02.8467411.Parco Ravizza, viale Brahms, info:393.2124576. Serra Lorenzini, via Dei Missaglia 44 angoloDe Andrè www.serralorenzini.it Teatro Atir Ringhiera, via Montegani 7,www.atirtetroringhiera.it , 02.8739.0039.Teatro Pacta Salone via U.Dini 7, info:02.3650.3740; www.pacta.org A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro

di Fondazione Milano Policroma

Serata dedicata a Franca Rame alla Casa delle Arti – Spazio Alda Merini di via Magolfa 39,organizzata dall’associazione Federico nel Cuore, con il patrocinio della Compagnia teatraleFo-Rame. Il 18 luglio, alle ore 19, in occasione del 90esimo della nascita della grande artista,incontro per ricordarne le battaglie civili e politiche, la sua costante attenzione nei confrontidei diritti delle donne e delle persone emarginate. «Franca Rame – racconta Antonella Pe-nati, madre di Federico, il bambino di 8 anni ucciso nel 2009 dal padre a San Donato, in uncolloquio che doveva essere protetto – ha sempre avuto a cuore la nostra storia, mi è statavicino sin dai primi momenti dopo l’omicidio, aiutandomi e sostenendomi nelle mie battaglieper avere giustizia. è sempre stata una donna con grande sensibilità e attenzione controogni forma di violenza, sulle donne e i bambini in particolare».Presenteranno la serata, insieme ad Antonella Penati, dell’associazione Federico nelCuore, Diana De Marchi, presidente della Commissione Pari opportunità del Comunedi Milano. Seguirà l’esibizione di Dale Zaccaria, scrittrice e performer, che leggerà alcunepoesie tratte dal suo libro “Nel suo amore” , raccolta di scritti dedicati a Franca Rame.Un libro e una performace teatrale, che dal 2011 porta in giro per il Paese per raccoglierefondi conto la violenza. Il reading sarà accompagnato al pianoforte da Federica Palma.La serata terminerà con un estratto di circa 20 minuti dell’opera teatrale, scritta daFranca Rame e Dario Fo, “Coppia aperta quasi spalancata” e con un aperitivo, con sot-toscrizione a favore dell’associazione Federico nel Cuore. S. F.

La Civica Raccolta delle Stampe A. Ber-tarelli di Milano ospita la mostra perso-nale di Federica Galli (Soresina, 1932 –Milano, 2009). Ventitre opere esposte,che creano un suggestivo percorso nellaproduzione dell’acquafortista tra il 1958e il 1966, comprendendo significativitratti dalla nota serie degli “Alberi monu-mentali”: sono in particolare la testimo-nianza del legame profondo instauratodalla Galli con il paesaggio italiano e il

suo patrimonio di alberi.La mostra presenta una selezione di la-vori intorno al tema del “Logos”, tra cuispiccano due imponenti installazioni ine-dite: Ellampsis realizzato nel 2019, creataappositamente per questa circostanza,che rappresenta un’epigrafe in acciaiocon una “profetica” scritta luminosa, e poiDialoghi (2019) che rimanda a libri de-strutturati in imponenti lastre d’acciaioe delicata carta cinese, sui quali flut-

tuano in inchiostro nero e rosso frasi ispi-rate da una ricerca sociologica realizzatatra la gente comune, espressione dellevoci che solitamente non hanno una ri-sonanza mediatica. La rassegna è a curadi Giovanna Mori, con Carlo Catturini eIlaria Torelli.La mostra è accompagnata da un esau-stivo catalogo bilingue, italiano e inglese,edito da Umberto Allemandi, con testocritico di Franco Fanelli.Orari della mostra: da lunedì a venerdìdalle ore 9.00 alle ore 15.00Sede:Cortile delle Armi, Sala ConferenzeRaccolta Bertarelli – Archivio FotograficoCastello Sforzesco – Milano Per informazioni: Raccolta Bertarelli –Tel. 02.884 63660/67778 – www.milanoca-stello.it

Giuseppe Lippoli

18 luglio, Casa delle Arti – Spazio Alda Merini

Omaggio a Franca Rame, readingpoetico-musicale e video

Alla Raccolta Bertarelli fino al 9 settembre

Federica Galli, ritratti di alberi