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Amare Gesù è amare la resurrezione, credere Gesù è credere la resurrezione, sperare Gesù è sperare la resurrezione. La resurrezione è solo questione di accoglienza di una Parola, accoglienza che avviene nell'amore. [Enzo Bianchi] Anno IX, numero 2, Pasqua 2017

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Amare Gesù è amare la resurrezione, credere Gesù è credere la resurrezione, sperare Gesù è sperare la resurrezione.

La resurrezione è solo questione di accoglienza di una Parola,accoglienza che avviene nell'amore.

[Enzo Bianchi]

Anno IX, numero 2, Pasqua 2017

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Scattidivitaparrocchiale

FESTA DELL'ADESIONE AZIONE CATTOLICA 8 dicembre 2016

ANNO 9 numero 1 NATALE 2016

Giornata con i seminaristi – PAG. 4

Giubileo, la Lettera delPapa – PAG. 6 e 7

LO SPECIALE – Il NATALE della Parola

AC: ecco il nostro Sì! - PP. 13-16

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DON BERNARDO con DON DANIELE□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□

□□□□□□ vivo □□□Pasqua 2017 □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ paginatre □□□□□□□□□

Gli appuntamenti da ricordare:

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Cero Pasquale, segno liturgico, Immagine di Cristo Risorto

In questo Editorialevoglio parlare del ceropasquale, utilizzato nellacelebrazione liturgicacome immag ine d iC r i s t o r i s o r t o .Nell’inserto troveretel’approfondimento dialtri segni pasquali:fuoco, acqua, olio. La prima cosa che Dioha creato è stata laluce e in tutta la Bibbiaessa diventa simbolodella realtà della vitareligiosa.Il cero pasquale è segnodel Cristo risorto, luce vera delmondo che illumina ogni uomo,l u c e c h e i m p e d i s c e d icamminare nelle tenebre, segnodella vita nuova di Cristo ches t r a p p a d a l l e t e n e b r e etrasferisce i credenti nel regnodella luce. Sono stati soprattuttoGesù e gli apostoli a rivelarcitutta la ricchezza simbolica dellaluce.

Gesù ha detto: “Io sono la veraluce” e ai suoi discepoli: “Voisiete la luce del mondo […] lavostra luce deve brillare davantiagli uomini affinché vedano lev o s t r e o p e r e b u o n e eglorifichino il Padre vostro chesta nei cieli” (Mt 5, 16). Il cero pasquale, soprattuttonella Veglia di Pasqua, diventaanche immagine dell'Amore

che non conoscetramonto. Viene poicollocato presso ilfonte battesimalecome segno della vita d i g r a z i a e l u c einfinita, al fianco dellabara nei funerali peresprimere la fedenella Resurrezione.Questo simbolismosottolinea tre idee: ilcristiano deve trovarela luce della propriavita di fede (Gv. 8,12); d e v e e g l i s t e s s oe s s e r e l u c e d e lmondo (Mt 5,14); ilcristiano riesce adessere luce del mon-

-do quando riesce a condurreu n a v i t a d i o p e r o s atestimonianza (Mt 25,1-15). Accendere la candela al ceropasquale diventa un veroproposito di vita cristiana. Laluce ci avvolge, ci riscalda, cipervade di amore divino inquesta Pasqua e sempre. Unaugurio di vera Pasqua di luceradiosa e splendente a tutti Voi.

La “Cena in Emmaus” del Caravaggio

30 Aprile: incontro con il Papa a San Pietro per i 150 anni di AzioneCattolica

3 Maggio: Incontro formazioneadulti di AC (diocesana)

7 Maggio: Giornata con le famiglieall'Oasi di Pagliare 14 Maggio: Giornata Giovani di ACdiocesana

21 Maggio: Giornata di fraternitàcon l'Unitalsi

28 Maggio: Messa di PrimaComunione ore 10.30

3 Giugno: Messa delle Cresimeore 18 e Veglia di PentecosteDuomo di Ascoli

10/11 Giugno: due giorni perEducatori di AC

18 Giugno: ProcessioneCorpus Domini

Dal 13 al 16 Luglio: Campodiocesano ACR Terza Media

Dal 26 al 30 Luglio: Campointerparrocchiale Giovanissimidi AC (15-18 anni)

Dal 21 al 25 Agosto: CampoACR Medie

Dal 27 al 31 Agosto: CampoACR Elementari

Settembre: Campo Giovani AC

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MARA SCHIAVI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

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□□□□□□ vivo □□□ Pasqua 2017 □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ paginaquattro □□□□□□□□

ACROBATI sul filo della PaceLa Settimana della Pace 2017 targata Azione Cattolica

Nel messaggio per la 50a giornata della Pace del01/01/2017, Papa Francesco ci invita a far diventarela nonviolenza lo stile di una politica di pace e ci ricordache ciascun uomo è dono sacro di una dignità immensaproprio perché immagine e somiglianza di Dio.A partire da questo appello l'Azione Cattolica diocesanaha dato vita a degli appuntamenti che si sono succedutidal 29 Gennaio al 5 Febbraio andando a costituire laSettimana della Pace 2017. L'immagine che ha fatto dasfondo a tutte le giornate è quella del funambolo, e da qui

i l t i to lo de l la set t imana“Acrobati sul filo della pace”, atema con l 'ambientazioneannuale del cammino deipiccoli dell'associazione, che inq u e s t o a n n o , p r o p r i oattraverso le immagini e ilinguaggi del mondo circenseentrano nel percorso di liturgia,carità e catechesi t ipicodell'ACR.Il funambolo ci aiuta a pensareche costruire la pace, a partiregià dai più piccoli, è possibilerestando in equilibrio, nonguardando dall'alto il mondo edil territorio che abitiamo mai m m e r g e n d o c i i n e s s o ,lasciandoci coinvolgere, senzacadere “nel le tensioni d iambiziosi nazionalismi, nelleconqu iste v io lente , ne l lerepressioni apportatrici di falsoordine civile”, come scrivevaPaolo VI in occasione della 1aGiornata mondiale della Pace.Il funambolo è il costruttore dipace che riesce a trovare in séstesso, nel suo cuore, nella sua vita, nelle sue scelte, lagiustizia, la carità e la misericordia necessari percamminare guardando avanti. Lo sguardo è fisso sull'altro, sulla dignità di ciascunapersona, sul fratello che riempie gli occhi sognanti unmondo più giusto per ciascuno. Il passo è lento per nonaffrettare giudizi, posizioni, per coltivare il dialogo, perincontrare in modo profondo e vero chi sta lungo la strada.La testa è alta con la certezza di essere sostenuti dallamano di Dio che per primo si prende cura di noi e ciinsegna lo stile della nonviolenza. Ci piace immaginare il funambolo come l'uomo delleBeatitudini: misericordioso, operatore di pace, puro dicuore, che ha fame e sete della giustizia.La settimana della pace si è aperta con un'adorazioneeucaristica a S. Pietro in Castello, “Un equilibrio sopra la

follia”. Già da questo primo appuntamentociascuno è stato coinvolto in una riflessione sulpercorso della propria vita che è sempre voltaalla ricerca di equilibrio tra quella che puòrappresentare spesso l'assurdità di un quotidianomolto difficile ed il messaggio evangelico,apparentemente assurdo anch'esso. Camminaresu questo filo che è la vita diventa possibile solose l'equilibrio non lo si dà mai per scontato, solose costantemente si riesce a sperimentarel'amore grande di Dio per ciascuno.Mercoledì 1 febbraio abbiamo approfondito, nella

serata dedicata agli adulti,il tema della pace nelm e s s a g g i o d i P a p aFrancesco attorno a trep a r o l e c h i a v e :complessità, v iolenza,conflitto.Venerdì 3 febbraio è statala volta dei giovani egiovanissimi di AC che sisono confrontati sul tema dell'equilibrio, su comequesto non abbia unsignificato statico ma undinamismo attento es e n s i b i l e , c h e s icostruisce giorno pergiorno anche in base allerelazioni che viviamo e alnostro percorso di fede.I l prof . Cesare Catàd e l l ' U n i v e r s i t à d iMacerata ha animato laserata con una lezione-spettacolo: “La nostraItaca. Odisseo, il destinodell'Eroe e la ricerca disé".

Attraverso il viaggio di Ulisse siamo staticondotti, in un tempo ricco di bellezza, allaricerca dell'equilibrio interiore necessario peraffrontare le difficoltà e le criticità a cui anche ilnostro territorio specie in questo periodo cirichiama. Domenica 5 febbraio abbiamoconcluso la Settimana della Pace con una festaper i ragazzi dell'ACR e la S. Messa celebratanella parrocchia di Ss. Simone e Giuda dalvescovo Giovanni D'Ercole. Abbiamo poiconsegnato il tanto atteso Nobel Pace ACRquest'anno vinto dalla Protezione Civile diAscoli. E da oggi con il passo un po' più sicuroproviamo ancora a camminare sul filo dellapace per costruire il sogno di un mondo bello amisura di tutti. Mano nella mano.

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□□□□□□ paginacinque □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ vivo □□□ Pasqua 2017 □□□□□□

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MONICA CASOLA□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□

vivoincomunità

SALTI DI GIOIA!La Festa della Pace ACR e la Marcia per la Vita.

Una nube di coriandoli colorati, una band di giovaniragazzi mascherati che hanno fatto danzare centinaiadi bambini e adulti, una piazza accesa da uncaleidoscopio di colori e nasi rossi da pagliaccio,arricchendo in modo buffo le mise dei presenti. Questolo scenario che ha aperto la mattinata di domenica 5febbraio, durante cui si è svolto il consuetoappuntamento della marcia per la vita nel quartiere diMonticelli ad Ascoli. A rendere questo momentoancora più unico e speciale, la festa della pace ACRche, come ogni anno, coinvolge tutte le realtà e gruppiparrocchiali della diocesi. Appuntamento alle 9.30davanti la parrocchia di S. Giovanni Evangelista, dovemimi, pagliacci, tigri e simpatici “animaletti” hannoaccolto i partec ipant i , inscenando i l c irco,ambientazione annuale del percorso ACR. Dopo unbreve gioco iniziale in cui ci si è potuti conoscere e faresquadra, si è avviata la marcia, ma non senza averprima consegnato i palloncini, che da sempreaccompagnano questa camminata-inno alla vita. Laprima tappa è stata l’Ospedale Mazzoni, dove tra canti,

balli e preghiere si è cercato di donare un po’ disperanza alle persone che in questo momentostanno combattendo una dura battaglia o perché no,assaporando uno dei momenti più belli, l’arrivo el’accoglienza di un figlio. Poi si è ripartiti alla voltadella Casa di cura S. Giuseppe. Il quadro dipinto èstato meraviglioso: un piazzale brecciato gremito dalcalore e dalla gioia di tanti giovani e bambini, cheattraverso parole di speranza e tanta allegria hannoraccontato la bellezza della vita, anche quando lasocietà ci etichetta come stanchi, deboli e anziani.Troppo spesso si è presi dagli impegni, dalla routineg iorna l iera , senza pensare a quanto s iafondamentale donare un sorriso a chi soffre o a chici è accanto, senza ricordare che tutti hanno lostesso diritto ad essere considerati autentici esseriumani nelle mani del Signore. Poi ci si è diretti allaparrocchia dei Ss. Simone e Giuda. Ad accogliere lefamiglie, i parroci e Monsignor Giovanni D’Ercole, che

ha assistito al lancio dei palloncini, portatori dimessaggi di pace. Alle 11.00 la Santa Messapresieduta dal Vescovo: un momento ricco diemozione, con le comunità di questo popolosoquartiere e di tutta l’Azione Cattolica diocesana.Molti i ragazzi ma anche le coppie con neonati,proprio a ricordare e testimoniare il coraggio di

Alle 15.00 tutti al Palarozzi di Folignano per lospettacolo “Circo Pettè” della CompagniaCirkolistico di Senigallia, che ha tenuto per due orecon il fiato sospeso, regalato risate e fatto divertire tutti. Si è tornati a casa stanchi ma con tantabellezza e novità nel cuore. La pace va costruita, varealizzata grazie alla gioia di chi sa che questo donoè ciò che rende la vita magnifica.

essere famiglia, sognando con Dio un mondo in cuinessuno si senta solo e abbandonato. Infine si èproceduto alla consegna del Premio Nobel PaceACR che i ragazzi dell’Equipe diocesana assegnanoogni anno ad una realtà che si distingue in temi dipace. Quest’anno la vittoria è andata allaProtezione Civile di Ascoli, che si è aggiudicata unassegno di 300€ ed un’opera dell’artista PaoloLazzarotti, in quanto realtà che si impegna adessere “operatore di pace”, andando a ristabiliregli equilibri che le ingiustizie hanno alterato,mettendosi in rete fra i diversi gruppi della città esperimentando consolazione e misericordia.

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□□□□□□ vivo □□□ Pasqua2017 □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ paginasei □□□□□□□□

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Vita parrocchialevivoindiocesi RADICATI NEL FUTURO, CUSTODI DELL'ESSENZIALE

L’appuntamento “straordinario” dell’assemblea elettiva triennale di AC

ALESSIA SILVESTRI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

2017: anno assembleare. Ci risiamo! Sembra ieri,l’aver visto nascere il nuovo consiglio, quello che miha scelto come presidente nel 2014 ed invecesono già passati 3 anni di cammino insieme. L’annoassembleare è sempre atteso con grandi emozioni,perché ci invita a reinterrogarci sempre sullanostra disponibilità al servizio, ci fa trovare ilcoraggio di metterci in gioco e assumere nuoveresponsabilità, rimette in moto tutti gli ingranaggiche, ogni tanto per stanchezza o monotonia,lasciamo fermi. E poi porta sempre con sé unaventata di novità, qualcosa che non ti aspetti, lostupore di riscoprirsi ancora una volta tuttiinnamorati della nostra realtà parrocchiale e dellanostra Azione Cattolica. Per questo l’assemblea parrocchiale elettiva è ognivolta un evento “straordinario”: per la sua cadenzatriennale e per la bellezza che porta con sé il sensodi questa giornata dove, in totale democrazia, contadavvero l’opinione di tutti ed ogni socio èegualmente protagonista.Straordinario, anche se questo appuntamento è ilcuore della cosa più ordinaria che molti di noi fannoquotidianamente: prendersi cura della nostraassociazione, della nostra Chiesa, della nostracomunità Ecco quindi che il 15 Gennaio.abbiamo dato il via ad unnuovo tr ienn io , conun’assemblea ricca diproposte arrivate datutti i settori, a partiredai più piccoli bimbidell’ACR fino agli adulti.Tutti durante il camminoassembleare si sonointerrogati su comerendere l’AC sempre piùbella e adatta alla nostrarealtà e al nostro tempo,pronta ad abbandonarevecchie abitudini non piùefficaci e ad innescarenuovi processi per esse-

correre il rischio di andare alla deriva. Perorientarci in questo mare dobbiamo esser certi diessere Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale,come ci raccomanda il presidente nazionale MatteoTruffelli nelle parole scritte per il camminoassembleare:“Nel discernimento ci guidano le radici della nostraidentità associativa. Queste radici sono maturatenel corso della nostra storia e sono state custoditein contesti diversi, diventando le scelte fondamentali che danno forma all’Azione Cattolica di oggi:dedizione alla Chiesa universale e locale, impegnoeducativo, intergenerazionalità e unitarietà,democraticità, corresponsabilità, scelta religiosa,scelta missionaria”. Per un’AC che risponda allaChiesa in uscita di Papa Francesco “quali elementidella nostra storia vanno mantenuti, quali ramisecchi vanno invece potati, per mettere al centrol’essenziale del nostro servizio alla Chiesa e aCristo?”. Con questa consapevolezza volgiamoquindi lo sguardo al largo, non come avventurieri,ma come piloti esperti che conservano orgogliosi leradici di una “Bella Storia” di 150 anni, imparando ariconoscere la bellezza e la gioia che derivano dal

-re vicina in modo autentico agli uomini e allaChiesa di oggi. Con il contributo di tutti, abbiamomesso le basi per un nuovo tempo: non un tempoin cui semplicemente andare avanti, ma un tempoper andare al largo, coraggiosamente, dove Gesùci chiede di gettare le reti. Per questo triennio lanostra AC vuole navigare con più spinta versoorizzonti di profondità, libera da paure, certa che,con la bussola puntata su Gesù, non si possa

seguire Gesù e farlo vivere in mezzo a noi, sullanostra barca. Al nuovo consiglio parrocchiale un grande in boccaal lupo per questo “viaggio” ed un abbraccio datutta la grande famiglia dell’AC di Stella, semprepronta a sostenerlo ed incoraggiarlo!

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□□□□□□ paginasette □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ vivo □□ Pasqua 2017 □□□□□□□□

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ROSSANA CAMPITELLI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□

E NOI DA CHE PARTE STIAMO?

La Via Crucis dei Martiri diocesana lungo le vie di Arquata

La Pastorale Giovanile della Diocesi di Ascoliha organizzato la Via Crucis dei Martiri ilgiorno 31 marzo per le vie del vecchioborgo di Arquata del Tronto. Tanti ipartecipanti, giovani e adulti, venuti danumerose parrocchie della diocesi. La Croce del Cristo, la Sua passione, lasalita verso il Golgota si stagliavano suquelle case violate dal sisma; alcune di essesquarciate, altre all’apparenza risparmiate

-dianità in questi luoghi e che in unamanc iata d i second i hanno v is torivoluzionate le proprie abitudini.U n p e n s i e r o a t u t t i c o l o r o c h efrequentavano quella scuola davanti allaquale non sono rimasti che alcuni giochinidi plastica lasciati sul muretto, a quellepersone un tempo indaffarate a farfunzionare l ’albergo del paese orasquarciato dal terremoto, alla casa di tanticampi scuola nella quale numerosi ragazzi, anche della nostra parrocchia, hannotrascorso ore felici e cariche di senso.

Nonostante tanta distruzione e morte, i lumini postisulle finestre e sulle macerie, come sentinelle disperanza, sembravano dire che in quelle case ungiorno tornerà a soffiare la vita; così come la ViaCrucis da via del dolore diventa un passaggioobbligato per la Resurrezione del Cristo edell’umanità intera. Partecipando alla Via Crucis ognuno di noi puòriaffermare la propria adesione al Cristo perriconoscere la propria fragilità come Pietro, peraprirsi come il Buon Ladrone, per restare presso la

Croce come Maria e Giovanni e così facendoaccogliere la Parola che salva, il sangue chepurifica, lo Spirito che dà la vita. Allora occorre porsi qualche domanda: “Noichi siamo? Da che parte stiamo?”; “Siamogente che attende, che spera, che hacoraggio, che sa affidarsi, che non si lasciatrasportare dalla disperazione?”; “Siamoquelli che hanno seguito Gesù sulla via dellaCroce accettando la propria debolezza, mortie risorti con Lui, o quelli che sono rimasti aguardare?”

d a l l a f u r i a d e l t e r r e m o t o , m ainequivocabilmente abbandonate.Mentre si snodavano le quattordici stazioni,si ricordavano i martiri dei nostri giorni,uomini e donne che hanno speso la propriavita per i fratelli più deboli, in ogni parte delmondo. Il ricordo di queste personestraordinariamente normali faceva affiorarealla mente tutti coloro che vivevano la quoti-

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PAOLA SENESI – Libera Marche□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□

LUOGHI DI SPERANZA, TESTIMONI DI BELLEZZA

La XXII Giornata della Memoria e dell'Impegno per le vittime delle mafie.

Lo scorso 21 marzo a Grottammare ilcoordinamento regionale di Libera Marche hacelebrato la XXII Giornata della memoria edell’impegno per le vittime delle mafie, comeogni anno.Quest’anno c’è stata un’emozione in piùpoiché il Parlamento ha reso istituzionale lagiornata che per noi rappresenta unmomento di vicinanza ai familiari delle vittimeinnocenti delle mafie e di riflessione sul nostroimpegno civile e responsabile.E’ stata una giornata intensa e per meemozionante: Libera è un coordinamento diassociazioni e a Grottammare ho avuto mododi vedere la realtà di questa affermazione. Larete esiste nel nostro territorio e nella nostraregione: erano presenti tanti giovani studentiprovenienti da tutte le Marche e soprattutto cihanno affiancato tante organizzazione e tanteassociazioni in tutto il percorso che ci haportati al 21 marzo. Eravamo più di 2.500persone che hanno abbracciato idealmente ifamiliari delle vittime innocenti delle mafie, chehanno camminato con noi e che hannopensato d i cond i v idere un impegnoresponsabile contro ogni forma di sopruso eviolenza.

Mai avrei pensato in tutti questi anni divolontariato in e per Libera che avrei vistonella nostra provincia un bene confiscato allacriminalità organizzata: a Grottammare c’èinfatti una villetta che lo scorso anno è stataaffidata al Comune dall’Agenzia Nazionale deibeni sequestrati e confiscati.

Nei giorni immediatamente precedenti al 21marzo l’amministrazione comunale hadeliberato la destinazione del bene che avràun utilizzo sociale, legato alla disabilità grave.Perciò il 21 Marzo non si è chiuso unpercorso, ma si è realizzata solo una parte diun progetto più importante, quello del riscattodi un territorio, di una comunità che vuoleripartire dal “bello” e dalla speranza pertestimoniare in modo vivo e concretol’impegno sociale e responsabile di tutti noi.Quello che più mi ha emozionato è che questo progetto non è “cosa nostra”, ma appartienea tante persone oneste che il 21 Marzohanno voluto esserci e metterci la faccia!Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, nel suodiscorso in occasione dell'incontro con ilPresidente delle Repubblica Sergio Mattarella,ci ricorda che "Le mafie non uccidono solocon la violenza: vittime sono i morti, ma vittimesono anche i morti vivi, le persone a cui lemafie tolgono la speranza e la dignità. Il lavoro,la scuola, la cultura, i percorsi educativi, iservizi sociali restano il primo antidoto allapeste mafiosa. La nostra Costituzione è ilprimo dei testi antimafia! Ecco allora che lamemoria non può essere un esercizioretorico. I vostri cari non sono morti per unatarga, una corona di fiori, un discorsocelebrativo. Sono morti per la nostra libertà,per un ideale di giustizia e democrazia cheabbiamo il compito di realizzare".

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□□□□□□ vivo □□□ Pasqua 2017 □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□ paginanove □□□□□□□□

I segni della Pasqua

□□□ ERMES RONCHI ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□

ì

Dal Vangelo di Giovanni 20, 1-9

I l p r i m o g i o rno d e l l as e t t i m a n a , M a r i a d iMàgdala si recò al sepolcrodi mattino, quando eraancora buio, e vide che lapietra era stata tolta dalsepolcro. Corse allora eandò da Simon Pietro edall’altro discepolo, quelloche Gesù amava, e disseloro: «Hanno portato via ilSignore dal sepolcro e nonsappiamo dove l’hannoposto!». Pietro allora uscìinsieme all’altro discepolo esi recarono al sepolcro.Correvano insieme tutti edue, ma l’altro discepolocorse più veloce di Pietro eg i u n s e p e r p r i m o a lsepolcro. Si chinò, vide i teliposati là, ma non entrò.G iunse in tanto ancheS i m on P i e t ro , che l oseguiva , ed entrò nelsepolcro e osservò i teliposati là, e il sudario – cheera stato sul suo capo –non posato là con i teli, maavvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l’altrodiscepolo, che era giuntoper primo al sepolcro, evide e credette. Infatti nonavevano ancora compresola Scrittura, che cioè eglidoveva risorgere dai morti.

SOLO CHI AMA VOLA

perdizione, dalle acque che ciminacciano, ma la «redenzione»,che è molto di più, che ètrasformare la debolezza inf o r z a , l a m a l e d i z i o n e i nbenedizione, la croce in gloria, iltradimento di Pietro in atto difede, il mio difetto in energianuova, la fuga in una corsatrepida. Maria corse da Simone edall’altro discepolo, che Gesùamava... correvano insiemePietro e Giovanni. Perché tutticorrono nel mattino di Pasqua?Che bisogno c’era di correre?Tutto ciò che riguarda Gesù nonsopporta mediocrità, merita lafretta dell’amore: l’amore hasempre fretta, chi ama èsempre in ritardo sulla fame diabbracci. Corrono, sospinti da uncuore in tumulto, perché hannoansia di luce, e la vita ha fretta di r o t o l a r e v i a i m a c i g n idall’imboccatura del cuore.L’altro discepolo, quello che Gesùamava , corse p iù ve loce .Giovanni arriva prima di Pietro,arriva per primo a capire ilsignificato della risurrezione, e acredere in essa. L’amato ha«intelletto d’amore» (Dante),l’intelligenza del cuore. Un dettomedievale afferma: i sapienticamminano, i giusti corrono, sologli innamorati volano. Chi ama oè amato capisce di più, capisceprima, capisce più a fondo.

Pasqua è il temapiù arduo e piùbello di tutta laB i b b i a . A r d u operché va controogni evidenza eogni logica, belloperché la vita siriaccende di vita,se credo. Pasquanon porta solo la«salvezza», che è iltirarci fuori dalla

Vide i teli posati là. Giovannientrò, vide e credette. Anche diPietro è detto che vide, ma nonche credette. Giovanni credeperché i segni sono eloquentisolo per il cuore che sa leggerli.Giovanni ha il cuore pronto ab r u c i a r e l a d i s t a n z a t r aGerusalemme e il giardino, tra isegni e il loro significato, tra i teliposati là e il corpo assente. Èpronto perché amato: «ti vedrònell’amore avuto e dato./ Ma sealtro è il tuo cielo,/ non ti vedròSignore» (C.Cremonesi).Il primo segno di Pasqua è ilsepolcro vuoto, il corpo assente.Nella storia umana manca uncorpo per chiudere in pareggio ilconto degli uccisi. Manca uncorpo alla contabilità della morte, i suoi conti sono in perdita.Manca un corpo al bilancio dellaviolenza, il suo bilancio è in deficit.Pasqua solleva la nostra terra,questo pianeta di tombe, versoun mondo nuovo, dove il male nonvince, dove il carnefice non haragione della sua vittima ineterno, dove le piaghe della vitapossono distillare guarigione.Pasqua: «Il buon profumo diCristo è odore di vita per la vita»( 2 Cor 2,16).

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I segni della Pasqua

□□□ ORNELLA CAPITANI ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

IL FUOCO CHE BRUCIA E CHE TRASFORMA

Il “Sacro Cuore di Gesù” di PompeoBatoni , olio su rame, 1767,

chiesa del Gesù, Roma.

A primavera, quando per ritemprare l’animacapita di guardare il panorama, nei campi sivedono numerosi fuochi . I contadiniammucchiano le sterpaglie e le bruciano perripulire, depurare e disinfestare il terrenoche deve essere preparato per accoglierenuovi semi. Il fuoco che brucia, purifica, rinnova,distrugge, costituisce sempre uno spettacoloaffascinante e terrificante insieme; nullacome il fuoco esprime il timore dell’uomo difronte al mistero della vita, al mistero di Dio edell’aldilà. Ma il fuoco è anche quello del focolare,simbolo della famiglia raccolta nella piùintima e profonda solidarietà; quello chescoppietta, che crepita nel cammino, cheillumina, che scaccia il freddo, che dà gioia esensazione di benessere. Quella stessa sensazione che si provaguardando a quel fuoco che spunta dal SacroCuore e che racconta a chi lo guarda ilgrande amore di Gesù per ciascuno di noi.Attraverso il fuoco, Dio ama manifestarsiquando vuole dialogare con l’uomo, quandovuole illuminare e confermare nella fede.Attraverso il fuoco, Dio sigilla l’alleanza conAbramo (Gn. 15,17-20), entra in dialogo conMosè (Es. 3,2), guida il popolo nel deserto(Es. 13,21), stipula l’alleanza sul Sinai (Es.19,18; 24,17); si pensi, inoltre, alla vocazionedi Isaia (Is. 6,6-7), alla visione di Daniele (Dan.7,9-14), alla trasfigurazione di Cristo (Mt.17,1-5), alla resurrezione (Mt. 28,1-3), algiorno di Pentecoste (At. 2,1-4).

Il fuoco evoca al cristiano l’azione salvifica di Dio,un’azione che trova il suo vertice nel NuovoTestamento dove il battesimo viene assimilatoal fuoco e dove lo stesso Gesù paragona la suamissione all’azione del fuoco: «Sono venuto aportare il fuoco sulla terra e come vorrei chefosse già acceso!» (Lc. 12,49). Il fuoco, simbolofondamenta le de l la l i turg ia cr ist iana ,rappresenta il trionfo della luce sulle tenebre,del calore sul freddo, della vita sulla morte eraggiunge la massima celebrazione nel rito delfuoco nuovo e nell’accensione del cero durantela veglia pasquale. La notte di Pasqua fuori dallachiesa viene acceso il fuoco e intorno ad esso siraccolgono i fedeli in meditazione e comunione.Al fuoco viene acceso il nuovo cero pasquale,simbolo di Cristo che risorge glorioso: La luce diCristo… Rendiamo grazie a Dio. Cristo, lucedell’umanità, disperde le tenebre del cuore eillumina ogni uomo che entra in relazione con lanovità dell’Amore effuso nei nostri cuori.L’esperienza pasquale dei discepoli di Emmaussi ripete ancora nel quotidiano incontro con Dioche si fa compagno nel cammino e fa ardere ilcuore di ciascun credente per una rinnovatasperanza nella vita e nel compimento dellafelicità promessa.

Papa Francesco celebra la Veglia diPasqua a San Pietro (copyright AP)

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MARA SCHIAVI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□

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ACQUA VIVA, SORGENTE DI VITA ETERNA

I segni della Pasqua

''Laudato si', mi' Signore, per nostrasorella acqua, la quale è molto umile,preziosa e casta''. Francesco d'Assisi nelCantico delle Creature canta l'acqua e ladefinisce «umile, perchè scende sempreverso il basso e nel suo essere incolorenon si impone, addirittura lascia vedereciò che la contiene o riflette il colore delcielo che la sovrasta; preziosa, perchè hala capacità di dissetare nell'arsura,ridando forza e vita; casta, perchèquando non è inquinata dall'azione umanaè pura, segno di trasparenza e disemplicità» (E.Bianchi).Attraverso questa descrizione poeticadell'acqua Francesco la rende nostrasorel la, parte fondamentale del laCreazione in cui l'Uomo trova pienezza ecompimento perché tutto è per lui e perla sua felicità. L'acqua del Cantico delleCreature ha una potenza evocatrice checi immerge immediatamente nellasimbologia di questo segno dentro laSacra Scrittura e dentro le celebrazionidel Triduo Pasquale.Nella Veglia di Pasqua essa assumesignificato come acqua che purifica,segno di Cristo, acqua viva che spegneogni sete. In questa notte in tutte lecomunità cristiane si commemora ilBattesimo, sacramento per mezzo delquale siamo radicalmente incorporati allapasqua di Cristo, passaggio dalla mortealla vita. Le altre domeniche sono come ilprolungamento della domenica pereccellenza, la festa di Pasqua.Nell'Antico Testamento l'acqua è cosìimportante che ricorre circa 580 volte.Essa è dono per la vita, indica i torrenti,l'acqua sorgiva. Insieme al pane sonoelementi essenziali per la vita dell'uomo ela costante pane-acqua ritorna nellevicende di personaggi biblici importanticome Davide, Elia, Eliseo ed Ezechiele.Serve per dissetare il bestiame, per ilrifornimento durante il cammino neldeser to ar ido . E ' co l l egata a l l apurificazione; a questo risale il raccontodel diluvio ed Isaia la rende simbolo delperdono finale di Dio. L'acqua è anchesegno di ospitalità in quanto offerta aiforestieri per lavarsi i piedi. L'esperienzacristiana riprende i simboli dell'acquanell'Antico Testamento, come dono di Dioper la vita - l'immagine del bicchiere di

elemento di purificazione -Simone il fariseo in Lc 7, 44 e la lavanda dei piedi in Gv 13, 1-11.La novità del Nuovo Testamentoè nel rapporto strettissimodell'acqua con la persona diGesù. «La sua vita è scandita dals imbo lo de l l ' acqua . S i fabattezzare per indicare cha havoluto immergersi nella nostrarealtà (Mc 1, 9-11); cambial'acqua in vino perché nella suaper s o n a s i r ea l i z zan o l epromesse di Dio (Gv 2, 1-12);nel dialogo con la Samaritana sipresenta come acqua viva disorgente che disseta persempre (Gv 4, 1-42); dal suocostato crocifisso sgorgherannoacqua e sangue, segni delbattesimo e dell'eucarestia (Gv19, 30). Gesù è l'acqua della vita: ''Chiberrà dell'acqua che io gli darò,non avrà più sete in eterno. Anzi,l'acqua che io gli darò diventeràin lui una sorgente d'acqua chezampilla per la vita eterna'''. Conqueste parole Gesù va dritto alcuore della donna samaritana,incontrata al pozzo in un caldopomeriggio assolato. Anche Luile dice ''Dammi da bere''. Sonodue ''assetati'' che si incontrano!E' anche la condiz ione diciascuno di noi. Abbiamo sete, divita vera, di senso profondo delnostro viaggiare, di perdono, disentirci amati davvero per ciòche siamo. Gesù ha sete delnostro amore, della nostralibertà, della nostra felicità. Quando queste due seti si incon-

-ano nasce la conversione,l'adesione ad un Amore che vaoltre la morte, che dura ineterno. L'acqua sancisce questaunione. E' lo sposo, Cristo, checi invita alle nozze con Lui, lo facostantemente dal momentoche ci mette in vita. In cambiodi un sorso d'acqua Gesù offrealla samaritana e a ciascunodi noi, una sorgente intera:«un simbolo bellissimo, lafonte è molto più di ciò cheserve alla tua sete, è senzamisura, senza fine, senzacalcolo» (E. Ronchi).Di grande profondità è loscorcio sul cenacolo che civiene offerto nella liturgia delGiovedì Santo. Gesù lava i piediai suoi amici, agli apostoli.L'acqua diventa i l mezzoattraverso il quale Gesù vuolei n c o n t r a r e l ' u m a n i t à ,l'espressione della modalitàdell'amore di Dio: riconoscersidestinatari d i un amoregratuito, senza meriti, vivere ilservizio all'uomo, la totaledisponibilità a mettere alcentro l'altro.L'acqua che Gesù ci dà è unasorgente che va trovatadentro noi stessi... non ci sono pozzi a cui attingere, fontaneda cercare. Quest'acqua è loSpirito che Gesù ha messo neinostri cuori, in ogni cuoreumano, dal primo gemito divita. Assaporare quest'acquasia per ognuno esperienzaconcreta di Resurrezione.

acqua fresca inMc 10, 42 e lap a r a b o l a d e lricco epulone inLc 16, 24-26 -c o m e m a r e afluttuante da cuiil Signore salva - l'immagine dell a g o d iGenezaret in Mc4, 35 - come

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DANIELA SPURIO □□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

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GLI OLII SACRI: SEGNI DELLA MISERICORDIA DI DIO

I segni della Pasqua

L’attitudine dell’uomo ad ungere i corpi con oliaromatici si perde nella notte dei tempi. Latradizione cristiana ne arricchisce il significato diun senso profondo: l’unzione nella SacraScrittura è segno sacramentale dello Spirito diDio che ridona vigore al corpo e abilitaenergeticamente il cristiano a seguire Gesù nelcompiere la volontà del Padre. Non a caso Gesùviene anche chiamato “Il Cristo”, parola di origine greca che traduce il termine ebraico messia, chesignifica “l’Unto”, cioè scelto, consacrato, inviatodi Dio. L’olio è stato quindi introdotto fin dai primisecoli nella liturgia cristiana perché esso è moltopresente nella Bibbia come segno dell’agire diDio. Per questo motivo nell’Antico Testamentovenivano unti, a partire dal capo con una misceladi olio ed essenze profumate, i re e i sacerdoti,ad evidenziare l’incarico che essi ricevevano daDio a servizio del popolo. Anche i profeti eranoconsiderati “unti” ma in senso figurato, comeunzione dall’alto, dallo Spirito, per proclamarecon coraggio la Parola.

“L'unzione di re Davide”, di Mattia Preti (1613 - 1699)

La mattina del Giovedì Santo, in ogni diocesi, ilVescovo presiede la Messa Crismale insieme aisacerdoti e a tutta la chiesa locale, in cuivengono consacrati gli oli sacri, tornando allasorgente della Chiesa e dei Sacramenti cheaprono e accompagnano la vita cristiana. DallaPasqua infatti provengono tutti i sacramentiche sono il dono più grande per la vita deicredenti. Il nome crismale deriva dal principale olio cheviene consacrato, il Crisma appunto, che vieneottenuto da una miscela di olio di oliva edessenze aromatiche quali nardo, bergamotto,mirto, ginepro.

Con quest’olio profumato, impregnato della forzadello Spirito Santo, viene unta la fronte delbattezzato, consacrato, a somiglianza del Cristo,sacerdote, re e profeta. Unzione che troverà il suosigillo, la sua pienezza nel giorno della Cresima. E’lo stesso olio che viene usato durante il rito delsacramento dell’Ordine sacro, nel quale il Vescovoconsacra il nuovo sacerdote con l’unzione dientrambe le mani, perché attraverso esse sisvolgerà il suo servizio alla chiesa e alla vitacristiana dei fedeli: mani che servono, consolano,consacrano, invocano lo Spirito e la misericordiadi Dio. Nell’ordinazione episcopale il celebranteunge il capo del candidato lasciando discenderel’olio crismale sul viso: il nuovo pastore saràchiamato ad essere il “buon profumo di Cristo”nella diocesi in cui sarà inviato. Il Sacro Crismaviene anche usato nel rito di consacrazione di unachiesa per segnare con la croce le mura e perungere tutto l’altare. Il secondo olio è quello “dei catecumeni”; essorappresenta il volto combattivo della misericordia

che ci è donata dal Padre e viene usato perungere il petto dei battezzati prima che essivengano immersi del fonte battesimale perrinascere a nuova vita.Il terzo olio è quello del sacramento degliinfermi ed è il primo che viene benedetto nellacelebrazione Crismale. L’unzione degli inferminon è una consacrazione, ma un gesto diguarigione corporale e spirituale da parte diGesù Cristo attraverso la sua Chiesa.Al termine della Messa crismale gli olivengono consegnati dal vescovo ai parroci;saranno poi accolti nelle varie parrocchie nellaMessa della Cena del Signore e verrannoriposti nel “tabernacolo degli oli santi”.Dall’ulivo, simbolo di pace e di speranza, pro-

-vengono i frutti dai quali viene ottenuto l’olio cheda secoli è segno dello Spirito Santo neisacramenti. E’ la terza persona della Trinità, ildono che Gesù fa agli apostoli rifugiati nelcenacolo la sera di Pasqua. Un dono che siripeterà solennemente su tutti i discepoli nelgiorno di Pentecoste cinquanta giorni dopo.Lo Spirito Santo è presenza dell’amore di Dionella nostra vita e porta frutti solo se ci lasciamo illuminare da esso come fa la lampada che brillanell’oscurità solo grazie all’olio che in essa arde esi consuma.

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La spiritualità

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LUCA ESPOSTO□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

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SCRITTO NELLA POLVERE

Pulvis es et in pulverem reverteris.Polvere sei e in polvere ritornerai.Riflettevo su questa citazione (Gen 3,19) mentre tornavo a casa dopo 24ore di esercizi spirituali; ma non comeavrei fatto prima. Ci riflettevononostante non fosse stata neanchecitata, perché forse non c’entravaniente. Ci riflettevo perché mi eratornata alla mente, spontaneamente;perché forse non l’avevo mai capitafino in fondo. Dopo questo finesett imana , ded icato a l la miaspiritualità, ho un altro modo dip e n s a r m i “ p o l v e r e ” . P o s s osgombrare il campo da ogni forma digoliardico scongiuro che solitamentea c c o m p a g n a q u e s t o t i p o d iespressioni. Per spiegare questo cambio diprospettiva devo cominciare dallafine, dal brano che ci è statoproposto per ultimo: Gv 8, 1-11, Gesùperdona una donna adultera. Diquesto brano del Vangelo di Giovanniho sempre ricordato, credo cometutti, una citazione: “Chi di voi è senzapeccato, getti per primo la pietracontro di lei”. Curioso e interessantecome mi sia rimasta in mente questafrase, che pone l’accento sul peccato e sulla punizione, mentre non ho maidato peso ad un altro particolare, chemi appar i va cur ioso ma nonfondamentale: prima e dopo cheGesù pronunci questa frase, si chinaa scrivere per terra. In fondo, estrapolata dal contesto,quella frase si potrebbe ancheintendere come “solo chi è senzapeccato ha il diritto di punire ipeccatori”, per cui sarebbe forte latentazione di piegare queste parolefino a segnare una linea di confine frasanti e peccatori, puri e impuri, fedelie i n f e d e l i , d e t e r m i n a n d o d iconseguenza un “noi” e un “voi”, daadattare secondo necessità in tuttele questioni della vita. Invece quelgesto di Gesù, che incornicia lafamosa citazione, ci riporta a farem a g g i o r e a t t e n z i o n e a l s u osignificato.

Non sappiamo con certezza cosavolesse intendere l’evangelista, mapossiamo provare a calarci nellascena. Gesù siede al tempio,intento ad insegnare al popoloradunato lì attorno. Scribi e fariseitentano di metterlo in difficoltàportandogli una donna adulteraperché la giudichi, appellandosi alla legge di Mosè.Possiamo immaginare la tensione,la folla, il mormorio. In questaatmosfera Gesù si china e inizia ascrivere qualcosa a terra, nonsappiamo cosa, non abbiamo indizi.Sembra prendersi gioco di chivuole provocarlo, quei maestri dellalegge che hanno svuotato di sensoquegli stessi testi sacri che diconodi difendere e rispettare, come avolte rischiamo di fare anche noi.Gesù scrive a terra, lasciandociimmaginare i segni che lascia sullasuperficie polverosa. Eccola lapolvere! Mentre scribi e fariseiimpugnano la legge, Gesù scrivenella polvere. Forse allora ci starivelando chi siamo davvero. Ci sta mostrando che la sua è unadomanda retorica, perché nessunodi noi è senza peccato; siamo tuttiimpolverati di limiti, fragilità, errori.Tutti, persino i santi, persino iprofeti e i grandi protagonisti dellaBibbia. Persino Davide “l’unto delSignore”, che ho scoperto capacedi grandi tradimenti. Nel Secondolibro di Samuele (2Sam 11) civiene raccontato che Davide giacecon una donna sposata, scopre

che attende un figlio da lui,sfrutta il suo potere percausare la morte in battagliadel marito, si sostituisce aDio decidendo della vita edella morte.N o n e s a t t a m e n t e i lcomportamento che c iaspetteremmo da lui. Certopoi si pentirà, ma il peccatorimane. Eppure Gesù non cichiede di meritarci il suoamore e il suo perdono. Nonsemina il bene nella nostravita “nonostante” la polvere,ma “nella” polvere.Così come fa con Davide,che perderà quel f igl ioillegittimo, ma sposerà quelladonna e da lei avrà un altrofiglio, Salomone, il saggio reche tanto Bene porterà alsuo popolo. Dal peccato diDavide il Signore fa scaturireil Bene. V i s t a c o s ì , l a n o s t r acondizione di “polvere” mirisulta molto più naturale eaccettabile. Riscoprire losguardo amorevole delPadre mi aiuta a fare pacec o n m e s t e s s o , a daccettarmi come sono, aperdonarmi e ripartire, forted e l l a f i d u c i a s e m p r erinnovata di Dio nell’umanità,in ognuno, anche in me. Uncosì grande amore non puòche spingermi a tentaresempre di tirare fuori ilmeglio da me stesso, senzal’oppressione di non essereabbastanza. Questo misolleva, mi libera. Per questo auguro a ciascuno di tornarea riscoprire questo amoreincondizionato del Padre,magari a partire proprio daquesta Pasqua, che sia pertutti una resurrezione.

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Vitaparrocchiale

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NICOLAS DI BUO'□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

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DESIDERI conTURBANTILo spettacolo dei Giovani e Giovanissimi di AC

di Stella arrivato alla sua decima edizione

“Desideri conTurbanti” è ilnome dello spettacolorappresentato da me, Alìnello spettacolo, i mieicompagni de l gruppogiovanissimi ed i giovani diAzione Cattol ica del lanostra parrocchia il 7gennaio scorso, giornonevoso ma che non haf e r m a t o t u t t i v o i apartecipare e divertirviinsieme a noi e vi giuroche il primo a divertirsisono stato io! Innanzitutto ringrazio donDaniele, Antonio, Cristina eAndrea, i nostri educatori,che come tutti gli annihanno organizzato larappresentaz ione : ungrazie speciale va a LucaCensori che nelle prove tra risate e scherzi mi ha fattoappassionare al copione e capirela bellezza del recitare per fardivertire gli altri e un grazie a tuttiquelli che mi hanno sostenutonelle due settimane di prove.Tutto è iniziato il 22 dicembre,giorno dell'assegnazione delleparti: Mirco - l'Emiro; Mattia -Hussein, Beatrice – Zobeida,Daniele – Nadir, Valeria – Leila,Riccardo – Nias, Alex - Mustafà, e Alì? Il protagonista scelto, lasettimana dello spettacolo non cisarebbe stato. Il giorno dopo mi èarrivata la proposta da parte degliorganizzatori di interpretare Alì.L'ansia è salita ma per fortuna hop r e s o l ' i m p e g n o p i e n o d icontentezza. Alle prime letture delcopione, veden do l o tu t tosottolineato, mi è salita la paura dinon farcela che è perseveratadurante le prime prove senzacopione dove al dimenticarmi diuna battuta pensavo a cosasarebbe potuto succedere se fos-

- s e a c c a d u t o d u r a n t e l ospettacolo. Il copione era la miapiù grande paura inizialmente magrazie all'aiuto dei “veterani” delgruppo è passata con leggerezza.Le prove sono state ricche diallegria e il tempo passato anchecon i ragazzi più grandi di me, cheho conosciuto meglio grazie allospettacolo, è volato. Le provegenerali con i costumi di scenasono state entusiasmanti, moltopiù delle altre; quello è il momentoin cui ti accorgi di ciò che devisapere meglio. Poi il 7 gennaio è arrivato.All 'aprirsi del sipario mi haintimorito vedere tutte quellepersone nel buio ma insieme cisiamo fatti forza perché non erasolo per me il debutto e tuttiavevamo paura e divertendoci inscena, abbiamo realizzato unospettacolo “spettacolare”!La più grande gioia di quella serataè stata vedere e sentire lepersone ridere e applaudire sod-

-disfatte e divertite, sentirlecoinvolte con noi che eravamo inscena, perché è questo l'obiettivodi noi ragazzi quando indossiamo lemaschere degli attori. Inoltremetterci insieme intorno ad unprogetto comune ci ha fattocrescere come amici e comegruppo.So lo durante la sera de l lospettacolo, anche dopo aver letto ilcopione miliardi di volte, sonoriuscito a capire la morale dellastoria: “Io dò una mano a te, tu daiuna mano a me, questo amichevolescambio reciproco si chiamasolidarietà” e penso sia statoproprio questo scambio che hag a r a n t i t o l a r i u s c i t a d e l l ospettacolo. Tutto ciò non finiscecon quella sera ma continua ognigiorno nella nostra vita e in quelladel nostro gruppo. Il teatro ed ognispettacolo, seppur divertente e conl e g g e r e z z a , d i v e n t a n o c o s ìmetafora della vita.

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L’aiuto

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MATTIA CAPRIOTTI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

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IL CORAGGIO DI METTERSI IN GIOCO

I giovani della parrocchia di Stella e l'impegno nella solidarietà

Donare un po' del nostro tempo ad unamico, a volte, ci rimane difficile, figuriamociaiutare qualcuno che neanche abbiamo maivisto! Questo è uno dei problemi ricorrentinel nostro mondo, forse perché a volte nonci rendiamo conto che c’è chi sta peggio dinoi, o forse siamo troppo superbi ecrediamo che “L’IO Assoluto” sia il centrodell’universo.

Per evitare che questo accada nellanostra comunità, in questi mesi, abbiamoaccolto parecchie iniziative di solidarietà:

La raccolta alimentare per Caritas eKairos, che ha permesso di dare ungrande contributo oltre che ai bisogni delnostro territorio locale anche alle moltepersone terremotate nei giorni più difficilidell'emergenza;

“Le arance della carità” dell’OperazioneMato Grosso (OMG), di cui i ragazzi che nefanno parte, lavorano in mezzo ai poveri,dando una mano alle persone bisognose inAmerica Latina;

Le mele e le gardenie dell’AISM, conl’obiettivo di sostenere la ricerca per lasclerosi multipla, malattia che colpiscemolte persone anche a noi vicine.

I giovani e i giovanissimi di AC della nostraparrocchia hanno sempre risposto concuore generoso a tutte queste richieste,con assidua presenza e grande pazienza,dando sempre una mano, facendocrescere tutto il paese in termini disolidarietà, disponibilità, servizio gratuito etempo donato con gioia.

Ci rendiamo conto che l'aiuto più grande èquello in cui può nascere una relazione, incui l'altro non si sente un destinatario dicose da prendere ma una persona con lapropria dignità, un fratello a cui voler benee per cui desiderare una vita giusta ebe l l a . Queste i n i z i a t i ve possonosensibilizzare tutti ad aprire gli occhi sulledifficoltà di questo tempo: difficoltàmateriali, relazionali, spirituali...L’obiettivo della nostra parrocchia è quellodi abbracciare ogni tipo di associazioneche dimostra con serietà di volercimettere la faccia, e con la collaborazionenecessaria della comunità, fa un appello:“Il piede di un singolo, unito a quello diognuno facente parte della comunità,d iventa un grande passo per laSolidarietà”!

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La spiritualità

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MARTA VILLANI e ASIA IMPICCINI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

VIA LE MANI DAGLI OCCHI

Una bella giornata in compagnia degli amici e del Vangelo!

Domenica 26 Marzo con ilgruppo ACR terza mediadella parrocchia abbiamotrascorso una giornata dispiritualità al Santuario dellaMadonna della Consolazionea Montemisio, vicino Rotella.C'erano anche i ragazzi diterza media delle altreparrocchie della nostradiocesi. Appena arrivatiabbiamo fatto colazione consquisiti dolci preparati daglie d u c a t o r i . P o i , p e rconoscerci meglio, abbiamofatto un gioco in cui tirando la palla dovevamo dire il nostronom e , co l o re e ca n t a n t epreferito. Una volta finito, cihanno bendato.Abbiamo capito che avevamoiniziato la prima attività! Questacosa all'inizio ci faceva anche unpo' ridere, perché non è unacosa che capita tutti i giorni. Noiamiche c i cerch iamo perassicurarci di non essere sole...gli educatori ci hanno guidato inuna stanza. Noi non vedevamonulla e la cosa che ci hasorpreso è stata quella di nonavere l'istinto di aprire gli occhiperchè ci siamo semplicementefidati della persona che ciguidava e che ci stava accanto.Una volta entrati tutt i , gl ieducatori ci hanno letto la paginadel Vangelo del cieco nato.Durante la lettura, ci sono statidiversi gesti, tra cui quello diconsegnarci un oggetto moltopesante. Ascoltando il branoabbiamo capito che ci hannobendato affinché provassimo lastessa sensazione del cieco natoAlla fine della lettura, ci hannoto l to le bende . Dobb iamoammettere che abbiamo fatto fa--tica a focalizzare le persone e le

cose vicino a noi. Abbiamonotato che l ' ogget to cheavevamo in mano era un pezzod i c r e t a . I n i z i a l m e n t e c ichiedevamo fra di noi cosa cidovevamo fare. Gli educatori cihanno dato subito una risposta,dicendo che con quella cretadovevamo creare un oggettoche rappresentasse la nostrapiù grande debolezza. Ci hannodato una mezz'oretta per farlo.Alla fine ci siamo divisi insottogruppi e abbiamo mostratol'oggetto raccontandolo.Grazie a questa attività abbiamocapito che dobbiamo esserevicini anche alle persone che sidimostrano più forti, perchéanche loro hanno delle fragilitàche nascondono, quindi i lmessaggio è che non dobbiamofermarci all'apparenza; questomomento ci ha aiutato anche aliberarci della nostra debolezzapesante come il pezzo di argillache avevamo in mano. Una voltafinita questa attività abbiamopranzato e abbiamo anche fattoamicizia con gli altri. Ci siamodivertit i molto, soprattuttoquando ci siamo messi arotolare sul prato! Verso le 16

abb iamo cominc ia to laseconda attività. Sempred i v i s i i n s o t t o g r u p p i ,r i s p o n d e v a m o a d e l l ed o m a n d e p o s t e d a g l ieducatori per riflettere su noistessi. Erano 5 domande ead ogni risposta ci venivadato un ingrediente, in uncerto senso segreto. Unavolta terminato, abbiamoaperto questi ingredientiscoprendo che servivano perfare il pane. Miscelati glii n g r e d i e n t i , c i h a n n oconsegnato un foglio con iversetti finali del Vangelo.Una volta letto, abbiamo fattouna croce sopra al pane.D o p o q u e s t a a t t i v i t à ,abbiamo celebrato la Messacon il vescovo, GiovanniD'Ercole e il nostro donDaniele. Questa giornata ciha fatto riflettere molto sullenostre cecità, su quante voltegiudichiamo le persone senzaconoscere i loro sentimenti,fermandoci all'apparenza. Lafede in Gesù può aiutarci adamare di più e a liberarcidalle nostre sofferenze edebolezze.

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ALESSIA CAPRIOTTI e STEFANIA CIOTTI□□□ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ ▀ □□□□□□□□□□□□□□□□□□□□□

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territoriovivo Gioia e gioco

CARNEVALISSIMO 2017: SING TOGETHER

L’evento che coinvolge tutti, grandi epiccini della comunità, giunge alla suasettima edizione!

Il 25 e 26 Febbraio scorsi, sisono svolte al Palazzetto delloSport e al Teatro comunale diMonsampolo, le ormai usualifeste del Carnevalissimo, eventicurati dall ’AmministrazioneComunale che raccoglie eunisce tutte le varie associazionipresenti nel territorio. Tantissime persone hannopartecipato a quest’eventoconosciuto e ben voluto da tutti,che coinvolge le comunità diStella e Monsampolo ma anche ipaesi limitrofi. La giornata piùpiena è stata quella di sabato25, proposta per tutte le età, pensata per i piccoli ma anchemolto amata dai genitori, chenon solo hanno la possibilità diportare i loro piccoli a divertirsima possono giungere alla festacon delle maschere divertenticogliendo appieno lo spiritogioioso del pomeriggio insieme. Il tema scelto è stato “Sing”, unfilm d’animazione che ha comeprotagonist i de i s impat ic ianimaletti alle prese con i lorotalenti e con la vogl ia dim i g l i o r a r e l a l o r o v i t arealizzando i propri sogni.L ' A z i o n e C a t t o l i c a d e l l aparrocchia di Stella ha realizzatodei giochi a tema, insieme allaco l laboraz ione de l le a l trea s s o c i a z i o n i , r e g a l a n d odivertimento ai piccoli. Unagiornata quindi all’insegna digiochi, balli, colori, trucchi,palloncini, coriandoli e sorrisisplendidi di grandi e piccini. Lafesta del 26 invece è statapensata per i ragazzi dellemedie e del biennio del lesuperiori, sempre ben riuscitagrazie alla scelta musicale del

momento e ai balli di gruppoche riescono a coinvolgere efar divertire i più grandinonostante i primi momenti diimbarazzo.Q u e s t e b e l l e g i o r n a t eall’insegna della gioia sonopossibili solo grazie all’unionedi tutte le associaz ion iterritoriali che creano un belmomento di condivisione ecollaborazione; ma perchèfermarsi solo su questi eventi e non creare altre iniziativeper realizzare una vera e bellacomunità? Infatti questoprogetto non è finalizzato soloal divertimento buono diragazzi e famiglie, ma servea tutti per crescere comecomunità, con un senso diamore e di legame tra lepersone di tutte le età.I l n o s t r o g r a z i e v a :all’amministrazione comunaleche permette questo belmomento di aggregazione,all’Azione Cattolica che si èoccupata di realizzare i giochi

e di animare la festa dels a b a t o p o m e r i g g i o , aPolisportiva Spazio Stelle eStelle a Colori che grazie allameravigliosa mano d’operah a n n o c o l o r a t o q u e s t egiornate, a Kairos, Parrocchia M a r i a S s . A s s u n t a d iMonsampolo e Comitato deiGen i tor i che sono stat ifondamentali per la loropresenza e mano pratica, atutte le altre associazioni chehanno contribuito anchesempl icemente essendopresenti o dandoci massimadisponibilità dell’utilizzo deimateriali - CSI Stella, FedervolProtezione Civile, RunningT e a m “ d ’ l u M o n t ” ,Associazione New GenerationMsp, Circolo Ricreativo diMonsampolo. Infine ma nonper questo meno importante,ringraziamo tutti i partecipantiall’evento che senza la loropresenza tutto questo nonsarebbe possibile. Al prossimoCarnevalissimo!

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INDICE Prima parteSCATTI DI VITA PARROCCHIALE - Pag. 2

DON BERNARDO e DON DANIELE, Cero Pasquale, segnoliturgico, Immagine di Cristo Risorto(Editoriale) - Pag. 3

MARA SCHIAVI, Acrobati sul filo della Pace - Pag. 4

MONICA CASOLA, Salti di gioia! - Pag. 5

ALESSIA SILVESTRI, Radicati nel futuro, custodidell’essenziale - Pag. 6

ROSSANA CAMPITELLI, E noi da che parte stiamo? - Pag. 7

PAOLA SENESI (“Libera” Marche), Luoghi di speranza,testimoni di bellezza – Pag. 8

Speciale Pasqua 2017: I Segni della PasquaPadre ERMES RONCHI, Commento al Vangelo di Pasqua -Pag. 9

ORNELLA CAPITANI, Il FUOCO che brucia e che trasforma- Pag. 10

MARA SCHIAVI, ACQUA viva, sorgente di vita eterna. - Pag.11

DANIELA SPURIO,Gli OLII sacri: segni della misericordia diDio - Pag. 12

Seconda ParteLUCA ESPOSTO, Scritto nella polvere - Pag. 13

NICOLAS DI BUO’, “Desideri conTurbanti” – Pag. 14

MATTIA CAPRIOTTI, Il coraggio di mettersi in gioco - Pag.15

MARTA VILLANI e ASIA IMPICCINI, Via le mani dagli occhi -Pag. 16

ALESSIA CAPRIOTTI e STEFANIA CIOTTI, Carnevalissimo2017: sing together – Pag. 17

PENSIERI E PAROLE – Pag. 18IL FUMETTO DI ELIA VIRGILI – Pag. 20

Puoi leggere tutti i numeri de “L’Uomo Vivo!” on-line sul sitowww.parrocchiastella.it

Invia a [email protected], lettere, articoli, riflessioni oquant’altro... saremo felici di pubblicarli sulprossimo numero.

L’UOMO VIVO!Anno 9, numero 2, Pasqua 2017Periodico quadrimestrale pro manuscriptodella parrocchia di Maria Ss. Madre dellaChiesa di Stella di Monsampolo

Direttore:don Bernardo Domizi

Redazione:Ornella Capitani, Elisa Fioravanti, TeresaImpiccini, Rita Narcisi, Oliver Panichi, MaraSchiavi, Daniela Spurio, Sabrina Stazi.

Impaginazione:Oliver Panichi

Corrispondenti:Rossana Campitelli, Ornella Capitani, AlessiaCapriotti, Mattia Capriotti, Monica Casola,Stefania Ciotti, Nicolas Di Buo’, Luca Esposto,Asia Impiccini, Paola Senesi, Alessia Silvestri,Mara Schiavi, Daniela Spurio, Marta Villani,Elia Virgili

Hanno già scritto per noi:Valentina Portelli, Chiara Mattioli, Alberto Albanesi,Mara Schiavi, Rita Narcisi, Riccardo Cianci, ValerioDe Angelis, Luca Esposto, don Daniele De Angelis,Antonio Accettura, Roberta Esposto, AndreaCapretti, Daniele Cinciripini, Mimma Capriotti,Marzia Allevi, Enrico Narcisi, Filomena Scipioni,Sara Cinciripini, Adriano Vespa, Daniela Bruni,Alessia Silvestri, Daniele Angellotti, AmedeoAngellozzi, Francesca Mozzoni, Emanuela Spurio,Cristina Coccia, Sergio Schiavi, Lucia Perazzoli,Luca Zanchi, Alessandro Antonucci, MassimoNarcisi, Teresa Impiccini, Martina Capretti, GretaVagnoni, Gianluca Grilli, Clemente Benigni, FeboFelici, Francesco Albanesi, Roberta Stazi, GiulianoTorelli, Sofia Marino, Samuela Torquati, GiulioPetrucci, don Andrea Tanchi, Nazzarena Caioni,Monia Coccia, Marina Stazi, Nicolas di Buò, CeciliaBenigni, Mara Orsetti, Stefania Ciotti. BeatriceFiliaggi, Giulia Raimondi Vallesi, Elia Virgili, CaterinaDe Angelis, Sabina Talamonti, Daniele Macci,Rossana Campitelli, Sabrina Stazi, Alessia Capriotti,Mario Plebani, Emilia De Caro, P. RubervalMonteiro, Luca Gabrielli, Alessia Ripani, ClaudiaFulvi, Pina Laviani, Irene Marzetti, Sandro Straccia,Simonetta Sgariglia, Luigi Girolami.

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