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CELEBRAZIONI E INTENZIONI Sante Messe dal 10 al 17 luglio 2016 DOMENICA 10 XV del tempo ordinario Lc 10,25-37 7:30 PIEVE 9.00 S. GIACOMO Def. Maria Marta Barea; Erminioe Maria De Grandis; 10.00 PIEVE def. Aldo Bortot 11.30 PIEVE COMUNITÀ PARROCCHIALE 18:30 S. GIACOMO LUNEDI 11 Mt 19,27-29 8.15 S. GIACOMO Def. Elio e Annamaria Nigris 18:30 PIEVE Def. Amalia Salomon; def. Adriano Guerra MARTEDI 12 Mt 11,20-24 8.15 DUOMO Def. Giovanni e Maria Cecchin; Dario Bortolanza; Anita e Pierina; Antonio Pozzobon; Dei Tos Gio- vanni e Guerrina; 18:30 PIEVE Def. Stefano Alessio; def. Evelio D’Andrea; def. Alfredo, Bianca, Alberto, Lidia, Severino, e Carla Navarra; Def. Gaetanina Bertolo e Giovanni Berto MERCOLEDI 13 Mt 11,25-27 8.15 S. GIACOMO Secondo le intenzioni dell’Offerente 18:30 PIEVE Def. Chino e Amelia Chiavacci, Giorgio Lago e Gentori; def. Lionello Failli e Adelina Isidori GIOVEDI 14 Mt 10,7-15 8.15 S. GIACOMO Def. Renzo Bertolo 18:30 PIEVE Def. Mario Monetti VENERDI 15 Mt 12,1-8 8.15 DUOMO Def. fam. Mastrapasqua; De Luchi Amelio e Elda; 18:30 PIEVE Def. Angelo Bergamin SABATO 16 Mt 12,14-21 8:15 S. GIACOMO Def. Carmelo e Carmela Trovato 18:30 PIEVE Def. Giuseppe Catanese; def. Adalgisa, Luigi e Franca Dotto DOMENICA 17 XVIdel tempo ordinario Lc 10,38-42 7:30 PIEVE 9.00 S. GIACOMO 10.00 PIEVE COMUNITÀ PARROCCHIALE 11.30 PIEVE 18:30 S. GIACOMO Parrocchia di Santa Maria della Pieve Borgo Pieve 97, Castelfranco V.to (TV) - 0423.492803 www.pievecastelfranco.tv.it - [email protected] it: www.iclesia.com 10 Luglio 2016 XV DEL TEMPO ORDINARIO Anno C - III sett. Sal- CHI E’ IL MIO PROSSIMO? In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai ri- sposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, vo- lendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli porta- rono via tutto, lo percosero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua ca- valcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno se- guente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nel- le mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Lc 10, 25-37

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CELEBRAZIONI E INTENZIONI Sante Messe dal 10 al 17 luglio 2016

DOMENICA 10 XV del tempo ordinario Lc 10,25-37

7:30 PIEVE

9.00 S. GIACOMO Def. Maria Marta Barea; Erminioe Maria De Grandis;

10.00 PIEVE def. Aldo Bortot

11.30 PIEVE COMUNITÀ PARROCCHIALE

18:30 S. GIACOMO

LUNEDI 11 Mt 19,27-29

8.15 S. GIACOMO Def. Elio e Annamaria Nigris

18:30 PIEVE Def. Amalia Salomon; def. Adriano Guerra

MARTEDI 12 Mt 11,20-24

8.15 DUOMO Def. Giovanni e Maria Cecchin; Dario Bortolanza; Anita e Pierina; Antonio Pozzobon; Dei Tos Gio-vanni e Guerrina;

18:30 PIEVE Def. Stefano Alessio; def. Evelio D’Andrea; def. Alfredo, Bianca, Alberto, Lidia, Severino, e Carla Navarra; Def. Gaetanina Bertolo e Giovanni Berto

MERCOLEDI 13 Mt 11,25-27

8.15 S. GIACOMO Secondo le intenzioni dell’Offerente

18:30 PIEVE Def. Chino e Amelia Chiavacci, Giorgio Lago e Gentori; def. Lionello Failli e Adelina Isidori

GIOVEDI 14 Mt 10,7-15

8.15 S. GIACOMO Def. Renzo Bertolo

18:30 PIEVE Def. Mario Monetti

VENERDI 15 Mt 12,1-8

8.15 DUOMO Def. fam. Mastrapasqua; De Luchi Amelio e Elda;

18:30 PIEVE Def. Angelo Bergamin

SABATO 16 Mt 12,14-21

8:15 S. GIACOMO Def. Carmelo e Carmela Trovato

18:30 PIEVE Def. Giuseppe Catanese; def. Adalgisa, Luigi e Franca Dotto

DOMENICA 17 XVIdel tempo ordinario Lc 10,38-42

7:30 PIEVE

9.00 S. GIACOMO

10.00 PIEVE COMUNITÀ PARROCCHIALE

11.30 PIEVE

18:30 S. GIACOMO

Parrocchia di Santa Maria della Pieve Borgo Pieve 97, Castelfranco V.to (TV) - 0423.492803

www.pievecastelfranco.tv.it - [email protected] it: www.iclesia.com

10 Luglio 2016 XV DEL TEMPO ORDINARIO Anno C - III sett. Sal-

CHI E’ IL MIO PROSSIMO?

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai ri-sposto bene; fa’ questo e vivrai». Ma quello, vo-lendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da

Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli porta-rono via tutto, lo percosero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua ca-valcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno se-guente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nel-le mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così». Lc 10, 25-37

GMG Cracovia 2016, Oggi, domenica 10 Luglio, alle ore 10.00 ritrovo

dei partecipanti alla GMG in Oratorio al Cristo presso la parrocchia del Duo-

mo. In seguito durante la S. Messa delle ore 11.15 riceveranno il mandato

per la partecipazione alla GMG a Cracovia, la giornata Mondiale della Gio-

ventù. Li accompagniamo con la preghiera in questo viaggio e all’incontro con

Papa Francesco che ha voluto quest’evento nell’anno della Misericordia. I

ragazzi, accompagnati da don Luca Guzzo, cappellano della Pieve, partiranno

il 24 luglio e rientreranno il 1 agosto.

Chi fosse da considerare prossimo era

oggetto di discussione anche ai tempi di

Gesù: si ritenevano soprattutto vinco-

lanti i legami di sangue o di religione.

Gesù risponde alla domanda con una

parabola che pone al centro questo

problema. Una questione seria, perché

se da una parte stava la legge che im-

poneva ai sacerdoti e leviti di non con-

taminarsi, dall’altra c’era un uomo

mezzo morto, lasciato sulla strada. Il

contrasto con il comportamento del

samaritano è molto forte, grazie anche

ai tanti particolari racconta-

ti: passandogli accanto, vide e ne ebbe

compassione. Gli si fece vicino, gli fa-

sciò le ferite versandovi olio e vino;

poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo

portò in un albergo e si prese cura di

lui… Un atteggiamento riassume tutti

gli altri: la compassione dello straniero

verso l’uomo caduto in disgrazia. E’ lo

stesso verbo che connota l’atteggia-

mento di Gesù a Naim, il sentimento

del padre misericordioso. I Padri della

Chiesa hanno visto Cristo nella figura

del samaritano che si china verso il feri-

to. La domanda conclusiva di Gesù allo

scriba: chi di questi tre ti sembra sia

stato prossimo di colui che è caduto

nelle mani dei briganti? Sposta total-

mente il problema. Non è necessario

sapere chi è il mio prossimo secondo la

legge. La domanda decisiva è: Di chi

voglio essere prossimo?

Gesù rompe, dunque, la concezione

della categoria prossimo.

Si è comportato da prossimo proprio

colui che, in forza della legge, era non

prossimo. Perché c’è un amore che crea

il prossimo a propria immagine: è l’a-

more che desidera l’altro, lo brama, ma

non lo serve. Anche lì dove sembra

servire, questo amore vuole qualcosa

per sé; per questo motivo non può

amare il nemico o chi gli si oppone.

E c’è un amore, invece, che non si na-

sconde dietro a leggi o convenienze.

Perché anche di fronte alla legge, l’uo-

mo è chiamato alla responsabilità delle

sue azioni.

L’uomo responsabile agisce nella libertà

del proprio essere, senza cercare riparo

dietro a persone, situazioni o principi.

Il fatto che nulla possa rispondere per

lui o scusarlo, se non le sue azioni e la

sua persona stessa, è la prova della sua

libertà..

L’azione dell’uomo responsabile avvie-

ne nell’ambito di quell’unico rapporto

che dà vera e totale libertà, ossia

nell’impegno verso Dio e verso il pros-

simo come lo incontriamo in Gesù Cri-

sto (D. Bonhoeffer).

Proprio grazie a questa responsabilità,

l’amore non conosce barriere: ama l’al-

tro nella sua libertà. Di questa libertà

fanno parte la sua individualità, la sua

appartenenza, il suo carattere e il suo

peccato. Portare il peccato dell’altro,

senza giudicarlo, è proprio dell’essere

cristiani ed è possibile quando lo si ren-

de realmente libero, soprattutto da se

stessi, senza crearsi una falsa immagine

di ciò che egli è o di che cosa possa

diventare.

In questo amore si realizza la responsa-

bilità cristiana.

(testo adattato da commento di M. Grilli)

Prossimi Campi scuola di Luglio: II Media: dal 31 Luglio al 6 Agosto a Piniè

III Media: dal 16 al 23 Luglio a Piniè I Superiore: dal 31 Luglio al 6 Agosto P. Broccon

10 Luglio X V DEL T.O. DOMENICA

Oggi, partenza Campo Scuola di I Media per Piniè di Cadore

Lunedì 11: San Benedetto Ore 19:00: S. Messa a Postumia/Bella Venezia in onore del Santo Patrono Sabato 16: B.V. Maria del Carmelo Partenza del Campo Scuola di III Media per Piniè di Cadore

17 Luglio X V I DEL T.O. DOMENICA

Concluso Concilio pan-ortodosso.

Bartolomeo: “Abbiamo sperimentato gioia dell’unità”. Chiusi a Creta i lavori dell’assise dopo difficoltà e defezioni. Pubblicato messaggio finale in cui si denunciano violenze e fondamentalismi e si comunica la decisione di convocare un Concilio ogni 7/10 anni

“Abbiamo scritto una pagina di storia, un capitolo nuovo nella storia con-temporanea della nostra Chiesa. Tornando a casa possiamo dire di aver dato prova ancora una volta della nostra unità in Cristo. Siamo una Chie-sa indivisibile e abbiamo sperimentato la gioia dell’unità nella nostra di-versità”. Sono le parole con cui il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha chiuso i lavori del “Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa” di Creta inizia-to, tra difficoltà e defezioni, lo scorso lunedì 20 giugno e concluso domenica con una Divina Liturgia. Alla grande assise hanno preso parte circa 290 delegati di dieci Chiese ortodosse; tra questi non erano presenti il patriarcato di Mosca e le Chiese di Antiochia, Georgia e Bulgaria a causa di alcuni punti di divergenza co-me, ad esempio, la scelta di invitare una quindicina di osservatori delle altre Chie-se cristiane che seguivano a latere i lavori. A Creta, erano presenti infatti rappre-sentanti della Comunione anglicana, della Federazione luterana mondiale, ma anche di organismi ecumenici come la Conferenza delle Chiese europee (Ccee) e il Consiglio delle Chiese del Medio Oriente. In rappresentanza della Santa Se-de c’erano il presidente e il segretario generale del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani, il cardinale Kurt Koch e mons. Farrell. La scelta del dialogo ecumenico è stata ribadita da Bartolomeo, il quale, salutando i delegati delle Chiese cristiane e ringraziandoli per la loro “pazienza” e “l’interesse sincero” nel seguire il Concilio, ha sottolineato: “In questa settimana tutti noi in que-sta sala abbiamo sperimentato la luce dello Spirito Santo. Tutti noi siamo stati confermati dell’importanza vitale del dialogo con le altre Chiese cri-stiane”. Durante i cinque giorni di lavoro, i padri conciliari hanno poi ampiamente discusso i sei documenti all’ordine del giorno su temi come: la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo, la diaspora ortodossa, l’autonomia delle Chie-se e il modo di proclamarla, l’aggiornamento delle norme sul digiuno, i rapporti con le altre Chiese cristiane, gli impedimenti per la celebrazione del matrimoni. Affrontata anche la questione dei rifugiati; a tal riguardo le Chiese ortodosse chie-dono “alle autorità civili, ai cittadini e ai cristiani ortodossi nei Paesi verso i quali i perseguitati cercano rifugio, a continuare ad offrire il loro aiuto nei limiti e al di là delle loro capacità”. Fino all’ultimo giorno, i padri hanno lavorato intensamente per introdurre emendamenti e limature ai testi; infine è stata pubblicata una Enciclica e un Messaggio “al popolo ortodosso e a tutte le persone di buona volontà” nel quale si denuncia vigorosamente ogni forma di vio-lenza e si esprime la preoccupazione per l’espandersi dei fondamentali-smi. “Il Santo e Grande Concilio ha aperto il nostro orizzonte sul mondo contemporaneo e multiforme”, si legge nel Messaggio, e “la Chiesa orto-dossa è sensibile al dolore, alle angosce e al grido di giustizia e di pace dei popoli”.