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Schizofrenia e altri disturbi psicotici

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Schizofrenia e altri disturbi psicotici

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Psicosi

Il termine psicotico indica la perdita del giudizio di realtà, di solito associato a allucinazioni, deliri e disturbi del pensiero.

I sintomi psicotici sono aspecifici e possono avere cause diverse.

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Psicosi e Nevrosi

• PSICOSI:compromissione del giudizio di realtà (valutazione e giudizio obiettivi del mondo esterno al sé) e un alterazione del funzionamento mentale.

• NEVROSI:disturbo mentale in cui il disordine principale è un sintomo o un gruppo si sintomi che angustiano il soggetto e vengono riconosciuti dal soggetto stesso come inaccettabili o estranei (egodistonici): il giudizio di realtà è nel complesso intatto

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Allucinazioni: Disturbo delle percezioni

Percezione: funzione psichica complessa costituita da sensazioni e elementi dell’esperienza passata

Falsamento delle percezioni:IllusioneIllusione: percezione inadeguata e deformata dell’oggettoPseudoallucinazioniPseudoallucinazioni: le sensazioni provengono dallo spazio interno (non

accettano critica)AllucinosiAllucinosi: sono fenomeno criticabili (spesso per patologia organica…. ad es

tumori)AllucinazioneAllucinazione: percezione senza oggetto (uditive (provenienti dall’esterno),

visive, olfattive, somatiche, gustative)

Allucinazioni possono manifestarsi in psicosi, lutto, condizioni di isolamento, privazione di sonno o acqua, sostanze (LSD), alcolismo cronico, tumori, demenza…….

Sono fenomeni organici poi il contenuto è inserito dal paziente

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Disturbi del pensieroPensieroPensiero: funzione che opera mediante idee, mette in relazione due o più

idee…è una percezione intellettuale che va al di là degli stimoli

RagionamentoRagionamento: attività di stabilire raffronti secondo strutture logiche mirando ad ottenere un prodotto

Induttivo (dal particolare al generale)Deduttivo (dal generale al particolare)

CriticaCritica: capacità di discernere nel prodotto del ragionamento a struttura logica il vero dal falso

Tappe della critica: Coscienza di realtà: 1)sentimento della realtà: (esperienza mediante i sensi)

2)giudizio della realtà: mediante ragionamento convalida e modifica i nostri dati

Sentimento di certezza: rende accetto al nostro io

Delirio:Delirio: idea errata per alterazione morbosa della coscienza di realtà

Criteri delirio: certezza soggettiva, incorreggibilità, impossibilità o falsità del contenuto

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Allucinazioni e deliri

le allucinazioni e i deliri di breve durata sotto stress senza deterioramento progressivo sono più comuni di quanto si potrebbe pensare nei bambini , specialmente in quelli con altri handicap ( es: reazione ansiosa a reazioni di stress su cui il bambino non riesce ad avere il controllo)

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DISTURBI PSICOTICI

- Schizofrenia- Disturbo schizofreniforme- Disturbo psicotico breve- Disturbo delirante- Disturbo psicotico dovuto ad una condizione medica generale- Disturbo psicotico dovuto alla assunzione di sostanze- Disturbo psicotico condiviso

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Cenni Storici

• Schizofrenia ad esordio precoce già descritta all’inizio del secolo, come forma simile a quella degli adulti (Kraepelin)

• Anni ‘50: gruppo delle “psicosi precoci”, comprendente sia la schizofrenia che i disturbi pervasivi dello sviluppo

• Anni ’70-80: distinzione tra autismo e schizofrenia precoce, secondo i criteri degli adulti, a partire dal DSM III (1980)

• Ulteriore sottotipizzazione dei disturbi psicotici

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Schizofrenia

• Schizofrenia ad esordio precocissimo o prepuberale: VEOS (very early-onset schizophrenia) quando l’esordio è prima dei 13 anni

• Schizofrenia ad esordio precoce EOS (early-onset schizophrenia): quando l’esordio è prima dei 18 anni

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EPIDEMIOLOGIA

• Dati epidemiologici ancora poco chiari

• Raro l’esordio prima dei 13 anni, in seguito c’è un considerevole aumento, con picco tra i 15 e 30 anni.

• Secondo Bleuler e Lutz la prevalenza è 1 bambino su 10000

• Distribuzione tra i sessi: netta prevalenza maschile per la VEOS (circa 4 a 1)

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EziopatogenesiComplicata e multiforme interazione dinamica tra genetica,

neurosviluppo e influenze ambientali che porta ad una vulnerabilità per un breakdown psicotico

• Ipotesi geneticheIpotesi genetiche: ereditarietà multigenica che predispone alla patologia

• Ipotesi neuropatologicheIpotesi neuropatologiche: aumento progressivo delle dimensioni dei ventricoli, riduzione della sostanza grigia corticale, ridotta massa cerebrale, disfunzioni dei lobi frontali, alterazione interazione tra aree cerebrali, alterazioni neurotrasmettitoriali (dopamina)

• Ipotesi PsicosocialiIpotesi Psicosociali: non esistono prove che fattori psicosociali possano causare la schizofrenia, ma possono comunque favorirne l’insorgenza in individui predisposti, e condizionarne il decorso e le ricadute. (comunicazione deviata, traumi, eventi stressanti)

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FAMILIARITA’

• Elevata incidenza nel gentilizio di disturbi dello spettro schizofrenico (es. disturbi della personalità di tipo paranoide o schizotipico), ma anche di disturbi affettivi (depressione).

• Schizotassia: tratto pre-psicotico con prevalenza di sintomi negativi (piattezza affettiva, apatia, abulia, ritiro sociale) ed impoverimento cognitivo.

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SINTOMATOLOGIA

Esordio:Esordio: • VEOS: più frequente l’esordio insidioso• EOS: esordio acuto o esordio insidioso

Condizioni premorbose:Condizioni premorbose:• Almeno il 70% dei soggetti ha antecedenti clinici,

in particolare: ritiro sociale, discontrollo degli impulsi, riduzione delle performance scolastiche, disturbo del linguaggio, difficoltà di sviluppo, alterazioni neuromotorie, ansie specifiche o generiche

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SINTOMATOLOGIA

Sintomi sovrapponibili a quelli della Schizofrenia degli adulti:

- deliri (almeno 1 mese)- allucinazioni (almeno 1 mese)- eloquio disorganizzato- comportamento disorganizzato o catatonico- sintomi negativi (appiattimento dell’affettività, alogia, abulia, etc.)

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Sintomatologia

Dimensioni sintomatologiche fondamentali

• 1) Sintomi positiviSintomi positivi: deliri e allucinazioni (sintomi psicotici classici) comportamento bizzarro e disturbi formali positivi del pensiero (sintomi disorganizzati)

• 2) Sintomi negativiSintomi negativi: appiattimento affettivo, alogia, apatia, anedonia, compromissione dell’attenzione

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SINTOMATOLOGIA

• I sintomi positivi aumentano linearmente con il QI e sono più frequentemente associati a normali capacità intellettive.

• I sintomi negativi sono frequentemente associati a pregresso danno cerebrale

• Lo sviluppo linguistico e intellettivo influenza la espressività dei sintomi psicotici; nei soggetti più giovani le allucinazioni sono meno strutturate, i deliri sono meno organizzati, sono rare le manifestazioni catatoniche.

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Sintomi PositiviAllucinazioniAllucinazioni: Uditive (più frequenti): voci dialoganti o voci

commentanti, Visive, Olfattive, somatiche o tattili, gustative.

DeliriDeliri: persecuzione, gelosia, colpa, grandezza, religiosi, riferimento, somatici.

Comportamento BizzarroComportamento Bizzarro: abbigliamento e aspetto, comportamento inadeguato sociale e sessuale, aggressività, ripetitività.

Disturbi formali del pensieroDisturbi formali del pensiero: tangenzialità, illogicità, deragliamento, incoerenza, assonanza, logorrea, circostanzialità.

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Disturbi formali del pensiero

• Illogicità: modo di parlare in cui si raggiungono le conclusioni senza che venga seguito un processo logico.

• Circostanzialità: modo di parlare molto indiretto ed esitante nel raggiungere l’ idea finale del discorso (dettagli irrilevanti, lunghe parentesi)

• Logorrea: aumento dell’ eloquio spontaneo rispetto a quello considerato abituale

• Distraibilità: il paziente interrompe l’ esposizione di un idea per passare ad un’altra in risposta ad uno stimolo vicino che ha attirato la sua attenzione

• Assonanza: modo di parlare in cui sembrano condurre la scelta delle parole non tanto il loro significato quanto invece il loro suono.

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Sintomi Negativi

• Appiattimento affettivo:Appiattimento affettivo: ipomimia, diminuzione dei movimenti spontanei, povertà della gestualità espressiva, affettività inappropriata…..

• AlogiaAlogia: povertà dell’eloquio, povertà del contenuto dell’eloquio, Blocco, aumentata latenza di risposta

• ApatiaApatia: pulizia e igiene, discontinuità lavorativa o scolastica, anergia fisica

• AnedoniaAnedonia: interessi e attività ridotte• Asocialità Asocialità • Compromissione dell’attenzioneCompromissione dell’attenzione

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SINTOMI NEGATIVI

Appiattimento affettivo = il paziente non risponde o risponde poco agli eventi quotidiani che hanno un significato affettivo. Tale disturbo si evidenzia anche nella espressione mimica e nelle posture del corpo (ipomimia,diminuzione movimenti spontanei, povertà della gestualità espressiva, perdita delle inflessioni vocali, affettività inappropriata)

Povertà dell’eloquio = il paziente formula frasi molto brevi, ma poco “efficaci”. Tale riduzione del parlare esprime una povertà di pensiero (Alogia)

Blocco, aumentata latenza di risposta

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DISTURBI MOTORI

• Eccitamento, agitazione psicomotoria, tensione

• Stereotipie motorie (dondolamento) e manierismi (grimaces)

• Catalessia, ecoprassia, automatismi al comando

• Stupor e eccitamento catatonico (mantenimento a lungo di posture strane e scomode)

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DEFICIT COGNITIVI

• Almeno 1/5 dei soggetti con EOS hanno un livello intellettivo al di sotto della norma. Probabilmente la percentuale è maggiore poiché i soggetti con ritardo mentale sono esclusi da molti studi o non riconosciuti come EOS.

• Effetto di schizofrenia su funzioni cognitive?• Vulnerabilità (specifica?) dei soggetti con basso

QI?

• Inoltre: difficoltà di apprendimento, nelle funzioni esecutive,nella memoria di lavoro

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Storia naturale della patologia

a)a) Fase ProdromicaFase Prodromica• Frequente deterioramento funzionale prima dell’esordio (ritiro

sociale, isolamento, preoccupazioni bizzarre, comportamenti atipici, scarsa cura della persona, calo scolastico, sintomi somatici, ecc.).

• La fase prodromica può avare una durata variabile da giorni o settimane (esordio acuto) a mesi o anni (esordio subdolo).

• Solitamente questa fase passa inosservata ed è riconosciuta solo più tardi grazie ad indagini retrospettive.

b) b) Fase acutaFase acuta

• Predominanza di sintomi positivi, associata a deterioramento funzionale.

• Durata da 1 a 6 mesi, a volte anche un anno (VEOS più frequentemente)

• Nelle forme più durature si può avere un passaggio verso una maggiore prevalenza di sintomi negativi

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Storia naturale della patologiac) Fase di recuperoFase di recupero• Alcuni mesi successivi alla fase acuta, durante i quali

permane un certo grado di compromissione funzionale.• Prevalgono i sintomi negativi (appiattimento affettivo, apatia,

anedonia), mentre più rari sono i sintomi positivi.

d) Fase residualeFase residuale• Alcuni bambini ed adolescenti possono presentare una fase

prolungata (anche diversi mesi o anni) di compromissione funzionale, prevalentemente dovuta a sintomi negativi.

• Il paziente può apparire letargico, isolato.

e) CronicizzazioneCronicizzazione• Alcuni pazienti rimangono sintomatici per molti anni,

nonostante il trattamento.

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Storia naturale della patologia

• La schizofrenia è una patologia tipicamente fluttuante e in particolar modo lo sono i sintomi psicotici che vanno in contro a remissioni e riesacerbazioni, a differenza dei deficit cognitivi che sono stabili nel corso della patologia

• In età evolutiva è più frequente, rispetto alla età adulta, la possibilità di una unica fase. Ma la maggior parte dei soggetti ha diverse fasi. Solo il 20% dei soggetti con diverse fasi va incontro ad un recupero completo.

• Il recupero è influenzato dalle caratteristiche premorbose (personalità ed intelligenza), dalla gravità dei sintomi, dalla risposta al trattamento.

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COMORBIDITA’

• Come tutti i disturbi psichiatrici, anche la schizofrenia può presentare disturbi in associazione, che possono essere oscurati dalla sintomatologia psicotica, e quindi trascurati, ma influenzano il quadro clinico, la prognosi ed il trattamento.

• I disturbi che più frequentemente risultano in comorbidità sono la depressione ed i disturbi d’ansia (panico, fobia sociale).

• Inoltre un disturbo schizofrenico può sovrapporsi ad un disturbo preesistente, che a sua volta può avere una azione di mascheramento. Tra questi il ritardo mentale ed i disturbi autistici

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DIAGNOSI • Una buona parte delle VEOS ed EOS non sono

diagnosticate alla loro insorgenza, soprattutto se l’esordio è di tipo insidioso.

• La diagnosi è difficile a causa:-rarità del disturbo (in particolare VEOS)-sovrapposizione diagnostica con altri disturbi-allucinazioni in disturbi non psicotici-disturbi del pensiero in disturbi dello sviluppo

Procedure diagnosticheProcedure diagnostiche• Anamnesi• Intervista con il paziente e con i genitori• Rating scales (sintomi positivi, sintomi negativi)• Esami di laboratorio (es. ematochimici, genetici)• EEG• TAC, RMN

• Test proiettivi, cognitivi e neuropsicologici

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Diagnosi DSM-IV

A:A: Sintomi caratteristiciSintomi caratteristici: due o più dei seguenti sintomi presenti per almeno 1 mese: Deliri, Allucinazioni, Eloquio disorganizzato,Comportamento disorganizzato, sintomi negativi.

B:B: Disfunzione sociale-occupazionale Disfunzione sociale-occupazionale

C:C: DurataDurata (almeno 6 mesi, incluso 1 mese di fase attiva)

D:D: Esclusione del disturbo Schizoaffettivo e dell’UmoreEsclusione del disturbo Schizoaffettivo e dell’Umore

E:E: Esclusione di sostanze o condizione medica generaleEsclusione di sostanze o condizione medica generale

F:F: Relazione con un Disturbo pervasivo dello SviluppoRelazione con un Disturbo pervasivo dello Sviluppo

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Sottotipi di schizofrenia

a) ParanoideParanoide: prevalenza di sintomi psicotici

b) DisorganizzataDisorganizzata: disorganizzazione del linguaggio, del comportamento, del pensiero

c) CatatonicaCatatonica: prevalenza di sintomi psicomotori (catalessia,negativismo,iperattività, bizzarrie)

d) IndifferenziataIndifferenziata

e) ResidualeResiduale: fase post-acuta con sintomi residui

Più frequenti: paranoide ed indifferenziata

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Diagnosi differenziale • Disturbi dell’umoreDisturbi dell’umore: depressione con sintomi psicotici (deliri, allucinazioni)

depressione con arresto psicomotorio, mania acuta (con deliri, allucinazioni e disturbo del pensiero)

• Condizioni mediche generaliCondizioni mediche generali (psicosi organiche)

• Disturbi della personalitàDisturbi della personalità: disturbo schizotipico, borderline, antisociale, schizoide

• Disturbi pervasivi dello sviluppoDisturbi pervasivi dello sviluppo: autismo (esordio più precoce, assenza di deliri e allucinazioni prevalenza di disturbi di

sviluppo (linguaggio) e di comunicazione• Disturbo ossessivo-compulsivoDisturbo ossessivo-compulsivo (Forme con ossessioni e compulsioni

bizzarre, con assenza completa di critica sulla natura dei pensieri e dei comportamenti)

• Disturbo post-traumatico da stressDisturbo post-traumatico da stress: Discontrollo comportamentale, stato confusionale, possibili sintomi psicotici, sintomi dissociativi.

• Disturbo schizoaffettivoDisturbo schizoaffettivo Episodi affettivi definiti (depressivi o bipolari) nell’ambito di un disturbo schizofrenico.

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Prognosi

Indici prognostici negativi:

• esordio molto precoce (VEOS)• esordio subdolo• prevalenza di sintomi negativi• ridotta risposta ai farmaci• stato premorboso più compromesso

Circa il 25% dei casi ha una remissione completa, il 25% una remissione parziale e il 50% un decorso cronico

MortalitàAlmeno il 5% dei soggetti con EOS muore per suicidio o

incidenti (il 10% negli adulti).

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TRATTAMENTOA)A) Intervento psicofarmacologicoIntervento psicofarmacologico: - Riduzione dei sintomi

- Prevenire le ricadute - Migliorare il funzionamento a lungo termine

B)B) Intervento psicosocialeIntervento psicosociale-Favorire il ritorno al livello di funzionamento precedente

(sostegno scolastico, socializzazione)

-Interventi psicoeducativi, (promuovere strategie di interazione familiare, sociale, problem-solving, espressione emotiva, controllo comportamentale)

-Sostegno alla famiglia

-Sostegno psicologico individuale di supporto

-Strutture riabilitative e di supporto per la fase post-acuta e per le gravi alterazioni comportamentali

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Disturbo psicotico dovuto a condizione medica generale

• lesioni cerebrali (tumori, traumi cranici, ecc.)• infezioni (encefaliti, meningiti, ecc.)• disturbi metabolici (endocrinopatie, m. di Wilson)• malattie neurodegenerative (corea di Huntigton)• disturbi di sviluppo (s. velo-cardio-faciale)• delirium

Esami di laboratorio per esclusione

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Disturbo schizofreniforme

Quadro sintomatologico identico alla schizofrenia eccetto per il fatto che i sintomi hanno durata inferiore ai 6 mesi e vi è un ritorno alla normalità.

Fattori prognostici positivi: assenza di sintomi negativi, buon funzionamento premorboso, esordio acuto.

Università di Firenze, di Pisa e di Siena – Scuola di Specializzazione

per Insegnanti Secondari della Regione Toscana – Indirizzo per il

Sostegno – Materiale didattico

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Disturbo Schizoaffettivo

Disturbo in cui sono contemporaneamente presenti aspetti della schizofrenia e del disturbo dell’umore e che non può esssere classificato separatamente in uno dei due.

Può essere di tipo bipolare (include episodi maniacali o misti)

di tipo depressivo (include solo episodi depressivi maggiori)

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Criteri DSMIV SchizoaffetivoA. Un periodo ininterrotto di malattia durante il quale, in qualche momento, si

manifesta un Episodio Depressivo Maggiore, un Episodio Maniacale, oppure un Episodio Misto in concomitanza a sintomi che soddisfano il Criterio A per la Schizofrenia.Nota L'episodio Depressivo Maggiore deve includere il Criterio A1: umore depresso.

B. Durante lo stesso periodo di malattia, si sono manifestati deliri o allucinazioni per almeno 2 settimane in assenza di rilevanti sintomi dell'umore.

C. I sintomi che soddisfano i criteri per un episodio di alterazione dell'umore sono presenti per una considerevole parte della durata totale dei periodi attivi e residui della malattia.

D. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o a una condizione medica generale.

Specificare il tipo:

.0 Tipo Bipolare: se il disturbo include un Episodio Maniacale o Misto (o un Episodio Maniacale o un Episodio Misto ed Episodi Depressivi Maggiori)

.1 Tipo Depressivo: se il disturbo include soltanto Episodi Depressivi Maggiori.

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Disturbo delirante

Deliri sono plausibili non bizzarri e adifferenza della schizofrenia non c’è deterioramento cognitivo

Deliri più frequenti: persecuzione, querulomania, gelosia, erotomania, somatico, idee di grandezza….

Mantengono un certo adattamento sociale lavorativo

La durata dei deliri è di almeno un mese

Le funzioni cognitive sono integre

Soprattutto negli adulti

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Disturbo psicotico breve

I sintomi durano meno di un mese e compaiono dopo un stress evidente nella vita del paziente

Più frequente nei soggetti con disturbi di personalità e con life events importanti.

Caratterizzato da deliri allucinazioni e disorganizzazione dell’eloquio

Specificare se con rilevante fattore di stress o senza e se insorto nel postpartum

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Disturbo psicotico condiviso

Sistema delirante condiviso tra 2 o più persone

Sintomo più frequente è il delirio di persecuzione

Nel 95% dei casi riguarda membri della stessa famiglia.

Più frequente in soggetti in cui c’è una netta dipendenza da un’altra persona

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Disturbo psicotico indotto da sostanze

• Sintomi: deliri e allucinazioni• Esistono prove evidenti dalla storia o da reperti di laboratorio

che la condizione è dovuta a intossicazione o astinenza da una sostanza

• Sostanze: alcol, amfetamine, LSD, Cannabis, cocaina, inalanti, oppiacei, fenciclidina, sedativi