1 lezione corso_terza_parte

9
Soltanto il 5% dei bambini con iperattività aveva anomalie neurologiche dimostrabili (almeno per quanto riguarda gli strumenti dell’epoca) e quindi la definizione di “Brain Damage” cadde in disuso e venne sostituita con “Disfunzione Cerebrale Minima o Minimal Brain Dysfunction”.

Upload: iva-martini

Post on 23-Jan-2017

121 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: 1 lezione corso_terza_parte

Soltanto il 5% dei bambini con iperattività aveva anomalie neurologiche dimostrabili (almeno per quanto riguarda gli strumenti dell’epoca) e quindi la definizione di “Brain Damage” cadde in disuso e venne sostituita con “Disfunzione Cerebrale Minima o Minimal Brain Dysfunction”.

Page 2: 1 lezione corso_terza_parte

• Gli psicanalisti (psichiatri e psicologi) hanno focalizzato l'attenzione sulla "psiche“, sull’inconscio e sul rimosso.

• La maggior parte delle malattie mentali, dicevano, derivano da eventi avversi, come traumi dell'infanzia, relazioni fallimentari con i genitori ed esperienze negative nei primi anni.

Cenni Storici

Page 3: 1 lezione corso_terza_parte

• Nei decenni ’50-60-70 l’enorme diffusione della psicoanalisi e, più in generale, la interpretazione dei comportamenti devianti come risultato di traumi psicologici, portò a considerare il quadro sindromico dell’iperattività secondario e determinato da fattori ambientali, e comunque psicologici, più che organici.

• Infatti nella versione del 1968 del D.S.M. (American Psychiatric Association, 1968) si scelse la definizione "Reazione Ipercinetica dell’Infanzia e dell’Adolescenza" ("Hyperkinetic Reaction of infancy and childhood").

Cenni Storici

Page 4: 1 lezione corso_terza_parte

• L’impostazione clinica che la sindrome fosse una “Reazione Ipercinetica dell’Infanzia e dell’Adolescenza" ("Hyperkinetic reaction of infancy and childhood"), è rimasta per anni, fino a che nel decennio 1980-1990 non si è scelto la definizione di "Disturbo da Deficit d’Attenzione" (Attention Deficit Disorder, o ADD).

Cenni Storici

Page 5: 1 lezione corso_terza_parte

• L’adozione di questa nuova chiave di lettura più semplice e descrittiva era conseguente al fatto che l’aspetto principale del disturbo era una “ridotta attenzione”, mentre le implicazioni attribuibili al termine "reazione" presente nella definizione diagnostica precedente, suggerivano un rapporto causa-effetto tra fattori ambientali e comportamento ipercinetico, che però non era sostenuto dai dati scientifici.

Cenni Storici

Page 6: 1 lezione corso_terza_parte

…1985: “Disfunzione Cerebrale Minore” :Entità clinica determinata dall’associazione e sovrapposizione di alcuni disordini dello sviluppo: • Disfunzione Neurologica Minore •Disturbo dell’Attenzione ed Iperattività (ADHD)•Disturbo Specifico dell’Apprendimento

DSA ADHD

DCM

L’ADHD è un problema neurobiologico, che si sviluppa nel corso dell’età evolutiva con disturbi psicopatologici e e neuropsicologici.

Levi G. 2002

Page 7: 1 lezione corso_terza_parte

CLINICA dell’ADHD

FUNZIONI ESECUTIVE e CIRCUITO FRONTO-STRIATALE

Per FUNZIONI ESECUTIVE si intendono una serie di compiti eterogenei che hanno come “determinante comune” la necessità di strategie coordinate per il raggiungimento di uno scopo (Luria, 1966)

Page 8: 1 lezione corso_terza_parte

Attenzione selettiva e sostenuta, Attenzione selettiva e sostenuta, Inibizione (motoria, cognitiva ed Inibizione (motoria, cognitiva ed

emotiva),emotiva), Pianificazione,Pianificazione, Memoria di lavoro,Memoria di lavoro, Flessibilità cognitiva o controllo Flessibilità cognitiva o controllo

dell’interferenzadell’interferenza

Attenzione e Funzioni Esecutive

Page 9: 1 lezione corso_terza_parte

ANATOMIA dell’ADHD

CORTECCIA FRONTALE:

Le regioni frontali hanno il ruolo di inibire le RISPOSTE AUTOMATICHE (cioè IMPULSIVE) sottocorticali agli stimoli sensoriali provenienti da sorgenti esterne.